11 MAGGIO 2015
AT DI CATANIA: Personale Scuola Primaria – Pubblicazione movimenti a.s. 2015/2016
Personale Scuola Primaria – Pubblicazione movimenti a.s. 2015/2016
Boschi ieri, Faraone oggi: continuano ad eludere i problemi che sono stati rappresentati con precisione e concretezza nel corso delle manifestazioni del 5 maggio e nei documenti che abbiamo presentato nelle Commissioni parlamentari e all’incontro con il PD. Il Governo non può parlare da solo. Il soliloquio è l’opposto di ciò che serve: il dialogo.
E’ in atto uno scontro tra il mondo della scuola e il Governo in un momento delicato, quella della fine dell’anno scolastico.
Gli emendamenti approvati in Commissione Cultura non hanno tenuto in alcun conto le ragioni della protesta. Nessun riferimento al contratto e alle tutele contrattuali. Rimangono gli albi territoriali con la scelta del dirigente. Gli emendamenti non portano a soluzione la questione del precariato e creano uin vero pasticcio sul versante della valutazione.
I nostri insegnanti – puntualizza Di Menna – i peggio pagati d’Europa, con il contratto fermo da anni, hanno dalla loro parte un fatto inconfutabile: sono rispettati e considerati per il rigore del ruolo professionale e per l’importanza della funzione educativa che svolgono.
Nell’ultima versione del Ddl alla Camera, si assiste al rovesciamento anche di quest’ultimo caposaldo: per valutare gli insegnanti ed assegnare loro la quota affidata al dirigente (200 milioni complessivi a livello nazionale, circa 1/3 dell’attuale fondo di istituto) si prevede la costituzione di un comitato formato dal dirigente, due insegnanti, due genitori e uno studente alle superiori.
Avremo così insegnanti in balia degli umori, dei giudizi, della valutazione dei genitori e addirittura dei loro studenti. La scuola al contrario. In nessun paese europeo gli studenti intervengono sugli stipendi dei loro professori.
Si continua ad eludere il fatto che la valutazione, in materia didattica, richiede competenze professionali e tecniche specifiche.
I rappresentanti del Pd, nell’incontro di venerdì scorso, hanno affermato che modifiche al disegno di legge saranno possibili alla Camera e al Senato. Già si registra una forte pressione di tutti coloro che fanno funzionare la scuola perché questo impianto confuso e ingiusto venga cambiato.
Il Governo ascolti le raccomandazioni della Commissione europea che esortano gli stati membri a sostenere e valorizzare la professione docente.
Organico di diritto Scuola Infanzia a.s. 2015/2016
Decreto sostitutivo del prospetto pubblicato con provvedimento n. 5173 del 04.05.2015
Quello di martedì 5 maggio è stato lo sciopero più partecipato del personale della scuola. Anche la Funzione Pubblica ne ha certificato la portata.
Quasi l’80% del personale della scuola ha rinunciato ad una giornata di lavoro, ha partecipato alle manifestazioni, per far sentire forte la protesta nei confronti del provvedimento ora all’esame della Camera. La partecipazione delle famiglie, di tante associazioni e degli studenti, gli attestati di solidarietà, hanno mostrato come il tema della scuola e il rispetto per chi la fa funzionare, sia fortemente sentito come fondante per il nostro Paese.
Dopo tre giorni è irresponsabile da parte del Governo – che avrebbe dovuto rispondere immediatamente ad una protesta così ampia del mondo della scuola e al segnale chiaro di uno sciopero così partecipato – non aver convocato i sindacati che hanno indetto lo sciopero per affrontare i tre punti chiari che sono stati posti: precari, superpoteri al dirigente, tutele contrattuali e rinnovo del contratto nazionale. Tre giorni durante i quali sono continuate le proteste nelle scuole, proprio in una fase delicatissima dell’anno scolastico.
Ora è urgente una convocazione da parte del Governo. Non si può ignorare che lo sciopero del 5 maggio ha confermato che sul disegno di legge non c’è il consenso del Paese e del mondo della scuola e senza scelte condivise non si può migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione.
In merito agli emendamenti che la Commissione Cultura della Camera sta predisponendo, e che ci sono stati annunciati nel corso dell’incontro con il partito democratico, seguiremo con attenzione tutti gli esiti ribadendo la necessità che ci siano radicali cambiamenti del testo del disegno di legge.
Intanto abbiamo attivato una campagna capillare di informazione nelle scuole, attraverso le Rsu di tutti i sindacati scuola, per coinvolgere il personale della scuola sugli esiti del confronto e del dibattito parlamentare. Continueremo la mobilitazione in tutte le realtà territoriali con iniziative, che coinvolgeranno le istituzioni locali, le rappresentanze politiche, la cittadinanza, che facciano sentire le ragioni di merito che sono alla base della proteste dei sindacati su precariato del personale ata e docente, superpoteri al dirigente come figura monocratica e contrattazione.
Sulle criticità del disegno di legge abbiamo inviato ripetutamente alle forze politiche e al Governo le nostre proposte. In assenza di adeguate risposte la mobilitazione continuerà fino a coinvolgere le attività di scrutinio finale.
FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA – SNALS CONFSAL – GILDA UNAMS
Domenico Pantaleo – Francesco Scrima – Massimo Di Menna – Marco Paolo Nigi – Rino Di Meglio
A seguito della richiesta di parte sindacale il Miur ha indetto una riunione per discutere l’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2015/16. Il Miur, rappresentato dalla dott.ssa Novelli, ha presentato una bozza di contratto che sostanzialmente ricalca quella degli anni precedenti fatte salve le modifiche formali. La UIL, nell’evidenziare la rispondenza del contratto vigente alle esigenze del personale, ha proposto di limitare gli interventi di modifica del testo ai chiarimenti strettamente necessari, rappresentando l’esigenza di giungere alla firma del contratto in tempi rapidi, tenendo conto del successivo iter delle certificazioni da parte della Funzione pubblica e DL MEF. Tutte le organizzazioni sindacali hanno proposto di prevedere nelle premesse dell’articolato una clausola di riapertura del confronto in relazione agli effetti che le norme, in via di emanazione, che potrebbero produrre sul personale. Il prossimo incontro e’ previsto per il giorno 13 maggio. Per la UIL scuola hanno partecipato Proietti e Lacchei.
La lettera inviata al Coordinatore della IX Commissione della Conferenza delle Regioni, Bobbio.
FACCIA UN GESTO DI RISPETTO PER COLORO CHE HANNO SCIOPERATO PER UNA SCUOLA DI QUALITÀ
La funzione pubblica ha reso noto oggi il numero di persone che hanno aderito allo sciopero della scuola: sono stati 618.066 con percentuale del 64,89%.
Il dato della Funzione Pubblica non tiene conto degli effetti delle scuole chiuse. Si conferma la stima da noi fornita di una adesione che ha sfiorato l’80%.
Confermato che è il più grande sciopero della scuola.
Il Governo rifletta e apra subito un confronto vero con i sindacati per dare le risposte necessarie alle richieste del mondo della scuola, rappresentate nello sciopero e ancora in atto nelle proteste che continuano in questi giorni.
Con i 42 milioni di trattenute il Governo non faccia cassa, faccia un gesto di rispetto per coloro che con lo sciopero hanno manifestato per dare qualità alla scuola italiana. Li destini alle scuole.
L’incontro si è tenuto su invito del PD e hanno partecipato i segretari generali delle confederazioni e della scuola: per la Uil, Barbagallo e Di Menna, per la Cgil, Camusso e Pantaleo, per la Cisl, Furlan e Scrima.
Nel corso dell’incontro abbiamo rappresentato le tante ragioni che sono alla base della protesta e dello sciopero che ha visto il mondo della scuola partecipare con percentuali altissime.
Quello che è in atto è uno scontro tra governo e scuola.
Abbiamo illustrato e spiegato che tale protesta non deriva da una mancata comprensione della proposta del governo, ma proprio dal fatto che è stata ben capita.
In particolare abbiamo ripetuto tutti gli aspetti che non vanno, che riguardano precariato, super poteri per il dirigente scolastico, mancanza di tutele contrattuali e abbiamo illustrato e le proposte di cambiamento necessarie:
Abbiamo chiesto anche al Pd, rappresentato dal presidente Orfini, dal vicesegretario Guerini, dalla responsabile scuola, Puglisi, dall’onorevole Malpezzi e dalla relatrice del Ddl alla Camera, Coscia di chiedere al Governo di convocare i sindacati, come da richiesta unitaria, per affrontare in quella sede tutte le criticità, considerando che rimane forte la mobilitazione nelle scuole.
L’onorevole Coscia ha illustrato lo stato dei lavori e lo stato degli emendamenti su cui stanno lavorando. Verificheremo come le argomentazioni rappresentate troveranno riscontro concreto nei lavori parlamentari.
C’è stato riferito che fino a che non sarà approvato, il Ddl potrà avere dei cambiamenti e che il Pd tende ad avere un rapporto di dialogo con i sindacati.
Il Pd ha detto che intende mantenere la materia delle assunzioni con il resto del Ddl .
Secondo noi, in questo modo, è a rischio serio la possibilità che le assunzioni vengano in tempo utile per il primo settembre.
06 MAGGIO 2015
STRAORDINARIA ADESIONE ALLO SCIOPERO E ALLE MANIFESTAZIONI. IL MONDO DELLA SCUOLA DEVE ESSERE ASCOLTATO.
I sindacati scuola chiedono incontro urgente alle Commissioni Cultura di Camera e Senato – presidenti, capigruppo e relatori del ddl – al Presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato.
Al via un piano di assemblee in tutte le scuole per informare il personale della scuola su ciò che accade.
Una giornata di straordinaria partecipazione allo sciopero cui ha aderito l’80% dei lavoratori e alle manifestazioni nelle città italiane.
Il mondo della scuola si è espresso in modo chiaro e forte contro un progetto di riforma che non solo i lavoratori, ma anche studenti, famiglie e cittadini sentono lontano dai loro bisogni e dalle loro attese.
Pretendere di riformare la scuola facendo a meno di ascoltarla è un atto di presunzione che non aiuta certo la scuola italiana a percorrere la strada della vera innovazione, di un cambiamento giusto, necessario e condiviso. Gli insegnanti hanno chiesto chiaramente di essere ascoltati.
Il presidente del Senato, Grasso e la presidente della Camera, Boldrini, hanno espresso apertamente la loro disponibilità di ascolto. Lo stesso Presidente del Consiglio si è dichiarato pronto ad attivare il dialogo ed entrare nel merito.
Il dialogo è necessario e per attivarlo bisogna incontrarsi.
Per questa ragione i sindacati scuola, che hanno proclamato e organizzato lo sciopero e le manifestazioni di ieri, hanno sollecitato un incontro urgente alle Commissioni Cultura di Camera e Senato – presidenti, capigruppo e relatori del ddl – al Presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato.
Il personale della scuola va ascoltato. L’altissima partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni dimostra che il coinvolgimento della scuola nei processi di riforma è essenziale.
Sarà realizzato un piano di assemblee in tutte le scuole, per informare costantemente e coinvolgere il personale della scuola su ciò che accade.
Flc Cgil – Cisl Scuola – Uil Scuola – Snals – Gilda
Domenico Pantaleo – Francesco Scrima – Massimo Di Menna – Marco Paolo Nigi – Rino Di Meglio
Di Menna: “Oggi insegnanti, personale della scuola, protagonisti di una giornata importante per la scuola italiana e la nostra democrazia”
Al presidente del Consiglio diciamo, guarda queste piazze, la piazza della scuola e stai sereno.
Il 5 maggio si celebra un momento importante nella storia della scuola italiana, della nostra democrazia – ha detto Massimo Di Menna nel suo intervento sul palco allestito a Piazza del Popolo per la manifestazione di Roma.
Un momento che vede protagonisti insegnanti, personale Ata, genitori, studenti, che ringraziamo per il loro impegno, per il lavoro che svolgono a scuola, per essere il motore del cambiamento di una nuova scuola che vogliamo realizzare.
Il Governo sta definendo l’organizzazione della scuola italiana in modo sbagliato.
Le persone presenti qui oggi, quelle che stanno scioperando, protestando, vogliono esprimere la loro contrarietà a questo provvedimento.
Invece di ascoltarli il governo, a proposito dello sciopero, negli ultimi due giorni, ha parlato di “non senso”, “esibizione di corporativismo”, “minoranza rumorosa”.
Farebbero bene a chiedere scusa.
Anche questa mattina, mentre le scuole restavano chiuse e gli insegnanti facevano il sacrificio di una giornata di lavoro, il ministro, invece di preoccuparsi per il clima di preoccupazione e di protesta che si sta vivendo nelle scuole, ha detto che si tratta di uno ‘sciopero corporativo’
Bisogna fare attenzione all’uso delle parole. Non potete decidere nel chiuse delle stanze ministeriali.
La lettera che doveva essere indirizzata agli insegnanti non è arrivata. Il premier non ha trovato le parole per spiegarla agli insegnanti. Continui a prendere appunti e la lettera la inviamo noi.
Diciamo a Renzi: se non capisci oggi, vuol dire che ‘sei proprio di coccio’, come dicono a Roma.
La scuola protesta perché per molti precari con abilitazione non solo non viene previsto il ruolo ma il licenziamento pur in presenza di un posto e tanti anni di insegnamento, perché nel testo c’è un accentramento di poteri nelle mani del dirigente, nella individuazione del personale, nella valutazione anche delle metodologie didattiche, nella distribuzione degli aumenti di merito.
Una persona sola al comando contrasta con il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento.
La scuola protesta perché il contratto è bloccato ed è inaccettabile che si voglia definire per legge orario, obblighi di servizio e retribuzioni.
La libertà di insegnamento è scritta nella costituzione, non si tocca. Stiano attenti – ha detto ancora Di Menna – a non scrivere emendamenti come ‘individua’ al posto di ‘sceglie’, che non servono a niente.
Nella valutazione non pensino ad emendamenti che prevedano la costituzione di un nucleo nel quale gli aumenti di merito possono essere decisi anche dagli studenti, che parteciperebbero alla valutazione degli insegnanti; ciò significherebbe realizzare una scuola al contrario che non esiste in nessun paese europeo.
Il percorso che continuiamo a proporre è:
– un decreto per i precari per garantire le 100 mila assunzioni dal primo settembre;
– una discussione parlamentare ampia per valorizzare l’autonomia, per modernizzare la scuola con investimenti che portino l’Italia al livello degli altri paesi europei;
– un contratto innovativo per valorizzare il lavoro che si fa a scuola.
Il premier non può eludere, dopo le manifestazioni e lo sciopero di oggi, il confronto con i sindacati.
Invito a partecipare.
SCIOPERO UNITARIO DEL 5 MAGGIO 2015.