Pubblicazione graduatorie provvisorie permessi studio docenti e ATA 2023

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GRADUATORIA PROVVISORIA PRIVACY II GRADO

ai DSGA f.f. spetta il riconoscimento del trattamento economico delle mansioni svolte.

Comunicazione ufficio legale: SENTENZA TRIBUNALE TIVOLI. DSGA SVOLGIMENTO FUNZIONI SUPERIORI.

l’ultima sentenza resa dal Tribunale di Tivoli a favore dei facenti funzioni ai quali ha riconosciuto il trattamento economico delle mansioni superiori di DSGA.

IL GIUDICE

omissis………Non v’è dubbio, quindi, che in presenza di svolgimento della funzione richiamata alla parte spetti il trattamento economico proprio delle mansioni superiori di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ai sensi dell’art. 69 del CCNC Scuola 1994/1997 richiamato esplicitamente dall’art. 146 del CCNC Scuola 29.11.2007, e il consequenziale adeguamento giuridico.

Conseguentemente, va dichiarato il diritto della ricorrente di beneficiare del trattamento economico proprio delle mansioni superiori di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, ai sensi degli artt. 69 del CCNL Scuola 1994/1997 e 146 del CCNC Scuola 29.11.2007, dall’a.s. 2006/2007 all’a.s. 2018/2019, con esclusione degli aa.ss. 2008/2009, 2010/2011 e 2016/2017 per una somma totale di € 9.436,00 oltre interessi e rivalutazione stante l’assenza di contestazione in ordine alla regolarità contabile dei conteggi effettuati dalla parte.

Le spese eseguono la soccombenza.

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Concorso Presidi, D’Aprile: “Nato male e finito peggio. Ora serve una risposta politica”

 


Sulla questione si esprime Rosa Cirillo, Responsabile nazionale del Dipartimento dei dirigenti scolastici Uil Scuola: “Semplificare e sburocratizzare dovrebbero essere le parole d’ordine, ma con questa Legge di Bilancio si fa cassa dai risparmi ottenuti, non si è intervenuto per risolvere molte criticità che affliggono l’autonomia scolastica”. 
La scuola non è burocrazia. Per supportare i dirigenti cominciamo a rafforzare le segreterie.
Il problema del contenzioso relativo al concorso dei dirigenti scolastici merita un’attenta riflessione, sia per coloro che sono in attesa di conoscere le determinazioni giurisdizionali, sia per coloro che hanno denunciato le gravi irregolarità – è questo il punto su cui rivolge l’attenzione il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, durante la riunione con il ministro Valditara.
Una questione emersa in tutta la sua complessità, le cui indagini giudiziarie stanno portando anche al coinvolgimento delle commissioni giudicatrici.
Un concorso nato male e finito peggio – osserva D’Aprile – il personale interessato dovrà avere una risposta necessariamente politica che ridia equità e affidabilità al sistema di reclutamento che non può essere delegato, come sempre e puntualmente, alla magistratura di questo paese.Al centro dell’incontro – al quale ha partecipato la responsabile nazionale del Dipartimento dell’Area V, Rosa Cirillo – le responsabilità del dirigente scolastico che continuano ad aumentare negli anni così come sono aumentati i compiti che l’amministrazione scolastica e le amministrazioni pubbliche hanno riversato sulle scuole, pur in presenza di carenza di personale nelle segreterie scolastiche.

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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO. D’APRILE: LA SCUOLA RESTI FUORI DA VINCOLI DI BILANCIO, NON CI SONO GRADAZIONI DI TAGLI

“Non ci sono gradazioni di tagli. Fare confronti adducendo meriti per una riduzione inferiore a quella realizzata in precedenza non è metodo che si può applicare alla scuola”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, intervenendo sulla questione del dimensionamento scolastico.
“Indipendentemente dal governo pro tempore in carica qualsiasi esecutivo che decide di tagliare sul sistema di istruzione, agendo sulla base di logiche da ragioniere, non è un governo lungimirante”, osserva D’Aprile.

Secondo il numero uno della Uil Scuola, “se fossero lungimiranti e se considerassero la scuola determinate per il futuro del paese il tema della denatalità dovrebbe rappresentare una opportunità e non una penalizzazione. Trasformare, quindi, un problema in opportunità”.

In allegato la Nota MI con le indicazioni per le iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024. 

Domande di iscrizione: dalle 8:00 del 9 gennaio 2023 alle 20:00 del 30 gennaio 2023.

Le procedure si svolgeranno online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado.
In modalità cartacea per la scuola della Infanzia.

Ci si dovrà collegare al servizio “Iscrizioni online”, disponibile sul portale del Ministero dell’Istruzione e del Merito www.istruzione.it/iscrizionionline/ ed essere in possesso delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature).

Dal 19 dicembre sarà disponibile l’abilitazione al servizio.

attachments:Nota iscrizioni anno scolastico 2023-2024

Applicazione CCNL 2019/2021 al personale scolastico già cessato dal servizio. DISPOSIZIONI OPERATIVE

Come noto, con l’Accordo per il rinnovo del CCNL 2018/2021 – parte economica – sottoscritto l’11 novembre u.s., il personale scolastico in servizio percepirà gli aumenti e l’adeguamento stipendiale già con la mensilità del mese di dicembre.

Diversamente, il personale cessato dal sevizio nel corso di vigenza del rinnovo contrattuale (2019/2020/2021/2022) potrà vedersi riconosciuti i benefici economici solo attraverso l’aggiornamento del rispettivo inquadramento economico (compito questo che spetta alla scuola) e, solo dopo che lo stesso sarà vistato dagli Organi di Controllo (Ragioneria provinciale dello Stato), potrà essere inviato all’INPS per la liquidazione delle spettanze (adeguamento della pensione e del trattamento TFR/TFS).

Discorso del tutto analogo vale per tutto il personale collocato in quiescenza negli anni 2016/2017/2018 ai quali spettano gli arretrati del CCNL 2016/2018 e la liquidazione solo relativa all’anno di servizio, effettivamente svolto.

P.Q.S., con la presente riteniamo opportuno informare gli interessati che occorre presentare  specifica richiesta diretta alla scuola di ultimo servizio prima della cessazione del rapporto di lavoro. Presso questa segretaria territoriale è possibile richiedere consulenza ed  eventuale assistenza nella compilazione dei moduli appositamente predisposti.

s.mavica, segretario

Ordinamento professionale del personale ATA: incontro Aran.

ANCORA RINVIATA LA DEFINIZIONE DELL’ORDINAMENTO PROFESSIONALE DEL PERSONALE ATA

Sono proseguite, nella giornata di oggi, le trattative tra sindacati e ARAN per la definizione della parte normativa del CCNL 2019/2021. Si è discusso del nuovo ’Ordinamento professionale del personale ATA’. La proposta formalizzata dall’ARAN si incentra su una diversa classificazione delle aree, ridotte da cinque a quattro, introducendo quella del “collaboratore esperto”, e si caratterizza con il ripristino della mobilità verticale tra le diverse aree professionali, che rappresenta l’elemento di maggiore novità. Come si ricorderà, la stessa era stata bloccata dal D.Lgs. 150/09 ed ha determinato il ricorso ai DSGA facenti funzione per colmare i vuoti di organico, la cui consistenza attuale ha superato il 25% dei posti. La proposta si completa con una rivisitazione dei profili professionali e dei requisiti di accesso.

Complessivamente, il progetto presenta ancora numerose criticità che abbisognano di essere superate senza intaccare i diritti attualmente garantiti a tutto il personale scolastico. Lo stesso sconta la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione che non consentono di realizzare alcuna seria azione di valorizzazione di tutto il personale ATA, obiettivo inserito nell’Atto di indirizzo emanato dal governo il 17 maggio scorso.

La Uil Scuola Rua nel premettere che i contratti devono servire a migliorare la condizione del personale scolastico, ha sintetizzato le proprie riserve sulla proposta presentata, distinguendole tra:

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LEGGE DI BILANCIO. La Manovra economica e la scuola.

Il testo proposto nella Legge di Bilancio approvata in Consiglio dei Ministri il 21 novembre riporta:
«Le Regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto di cui al primo periodo provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale individuato dal medesimo decreto, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità derivanti dalle istituzioni presenti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Con deliberazione motivata della Giunta regionale può essere determinato un differimento temporale, non superiore a 30 giorni. Gli Uffici scolastici regionali, sentite le Regioni, provvedono, alla ripartizione del contingente dei dirigenti scolastici assegnato».

«Al fine di garantire una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche, per i primi tre anni scolastici si applica un correttivo pari rispettivamente al 7%, al 5% e al 3%, anche prevedendo forme di compensazione interregionale. Gli Uffici scolastici regionali, sentite le Regioni, provvedono, ciascuno per il proprio ambito di competenza territoriale, alla ripartizione del contingente dei dirigenti scolastici assegnato. 5-quinquies. Fino alla data di adozione del decreto di cui al comma 5-ter, ovvero di quello di cui al comma 5- quater, si applicano le disposizioni di cui ai commi 5 e 5-bis».

  • In base alle prime stime e se la norma non dovesse mutare, ci ritroveremmo di fronte a un possibile taglio di 700 istituti in un biennio e soprattutto al sud.
  • Per ora solo 150 milioni di euro che serviranno “per i miglioramenti economici del personale scolastico”.
    È necessario senza dubbio un intervento politico deciso al fine di destinare in finanziaria ulteriori risorse – come previsto nell’accordo precontrattuale sottoscritto tra i sindacati scuola e il Ministro Valditara – che incrementerebbero quelle già accantonate per il rinnovo del Contratto.
  • Nulla sul precariato che annovera oltre 200.000 supplenti, nulla sull’incremento dell’organico ATA indispensabile per il funzionamento delle istituzioni scolastiche sempre di più oberate di incombenze amministrative e burocratiche. Nulla sul reclutamento.

Il comparto istruzione e ricerca, per ciò che rappresenta, può e deve essere soggetto cui destinare nuove risorse – “soldi freschi, soldi nuovi come dichiarato dal Ministro Valditara” – stabili e strutturali nel tempo, fuori dagli attuali vincoli di bilanci