28 Ottobre 2014
300 mila firme raccolte nelle scuole consegnate a palazzo Chigi
#sbloccacontratto | Conferenza stampa e consegna delle firme
Di Menna: Inaccettabile il blocco del contratto e degli scatti fino al 2019
Scivolone del ministro tecnico Giannini.
Il Presidente del Consiglio ascolti la voce della scuola e convochi i sindacati
Conferenza stampa a Piazza Montecitorio, questa mattina a Roma, per i segretari generali dei sindacati scuola per illustrare gli esiti della campagna nazionale #sbloccacontratto promossa per dare voce al personale della scuola ingiustamente penalizzato due volte con il blocco del contratto e degli scatti di anzianità.
Un appuntamento importante programmato per fare il punto sulla raccolta delle firme in atto nelle scuole. Raccolta – ha chiarito il segretario generale della Uil scuola – che sta continuando, realizzata da chi ogni giorno a scuola lavora e la fa funzionare con esiti di qualità.
A fare da scenario a Montecitorio le grandi scatole con le firme che il presidente del Consiglio Renzi, in risposta la lettera inviata nei giorni scorsi, ha autorizzato a consegnare a Palazzo Chigi.
I segretari generali – Massimo Di Menna, Uil Scuola, Domenico Pantaleo, Flc Cgil, Francesco Scrima, Cisl Scuola, Achille Massenti, segretario vicario Snals, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda – hanno portato, insieme ad insegnanti e personale della scuola le scatole con le firme da Montecitorio a Palazzo Chigi.
Un corteo serio e composto (come illustrano le immagini) per far capire al Governo che il blocco del contratto e degli aumenti fino al 2019 è veramente inaccettabile.
Abbiamo consegnato quasi 300 mila firme di persone che chiedono risposte concrete – ha detto Di Menna –
ora il Governo non potendo rispondere celermente a tutti firmatari deve convocare i sindacati.
Non è mancato lo scivolone del ministro tecnico Giannini – ha aggiunto Di Menna – che invece di accogliere positivamente il gesto di migliaia di insegnanti e personale Ata, ha parlato di ‘vecchio rituale’.
Auspichiamo che il presidente del consiglio che è anche segretario del partito Democratico sappia cogliere la portata della protesta.
La nostra azione nelle scuole continua, la raccolta delle firme proseguirà anche dopo la manifestazione dell’8 di tutto il pubblico impiego. Se non basteranno le firme – ha continuato Di Menna – le persone si faranno vedere personalmente in piazza.
Sarebbe davvero sbagliato, in un momento difficile del paese, aprire uno scontro con il personale della scuola. Questo tema va affrontato con serietà. Ed è bene che lo affronti il presidente del Consiglio in prima persona.