19 FEBBRAIO 2016
L’USR del Veneto ritira la circolare
DOPO L’INIZIATIVA DEI SINDACATI SCUOLA
Il 24 febbraio fissato un incontro al Miur per fare il punto sulla valorizzazione del merito e il funzionamento dei comitati di valutazione
L’Ufficio scolastico regionale del Veneto, con due note distinte, una indirizzata ai componenti esterni del Comitato di valutazione, da esso stesso nominati, l’altro ai sindacati regionali di comparto, ha ritirato la circolare del 16 febbraio con la quale dava “Orientamenti e riflessioni per i componenti esterni dei Comitati di Valutazione dei docenti nominati dall’USR per il Veneto”.
Quella dei componenti esterni è una delle novità introdotte dalla legge 107/2015 che modifica ed integra il Comitato di Valutazione interno ad ogni istituzione scolastica che, tra l’altro avrà il compito di assegnare il c.d. Bonus ai docenti, sulla base dello stanziamento di 200 milioni di euro, ripartiti tra le singole scuole, previsti dalla legge 107/2015 che lo definisce salario accessorio.
Il provvedimento dell’USR Veneto è stato ritirato a seguito della diffida che FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola e Snals, hanno inviato in contrasto con la circolare dell’USR che si poneva come illegittima ed inaccettabile invasione nell’autonomia della scuola.
La materia è delicata in quanto riguarda la retribuzione accessoria dei docenti che la legge in modo pasticciato e contraddittorio introduce con meccanismi di dubbia legittimità costituzionale: questa circostanza consente di avviare un confronto ed un approfondimento della materia in sede sindacale.
Infatti, non solo l’USR Veneto, ma anche il MIUR ha convocato i sindacati per avviare una fase di approfondimento di merito.
L’incontro al MIUR è fissato per il prossimo 24 febbraio; in quella sede, la UIL Scuola, oltre a confermare il proprio giudizio negativo su comestaaffrontando una materia così delicata, rivendicherà procedure tali da garantire l’autonomia scolastica e la dignità professionale dei docenti che ha bisogno di regole certe che con le proprie contraddizioni la legge 107, non garantisce.
Ancora una volta, i nodi vengono al pettine: una legge pasticciata e non adeguatamente finanziata non può che aggiungere confusione a confusione come quella che si sta creando con la nomina dei componenti esterni, nella maggior parte dei casi dirigenti scolastici e per lo più in pensione a cui non è riconosciuto neanche il rimborso delle spese di viaggio per raggiungere la sede scolastica.
Gli esiti di una norma che ha l’ambizione di valutare il merito dei docenti e di assegnare loro una retribuzione accessoria – in contraddizione con un’altra legge che assegna alla contrattazione collettiva l’individuazione dei criteri di assegnazione dello stesso – sono affidate unicamente alle procedure burocratiche che non si preoccupano affatto del risultato