Manifesto per una nuova scuola.

«Sul tema dell’istruzione ci chiediamo: la scuola di tutti, quella frequentata dal 94% degli studenti, quella dello Stato e della Costituzione, gode di tale buona salute da non avere bisogno di interventi?
A fronte di un investimento così cospicuo e di una rimessa in marcia dell’intero sistema Paese, la scuola non meriterebbe un punto di vista privilegiato, con risorse adeguate e interventi di medio e lungo termine?»
Queste riflessioni – sollevate dalla Uil Scuola – sono tra le note introdotte dalla Confederazione nel testo di proposta UIL sul PNRR che sta entrando nella sua fase di messa a punto. Partiamo dal testo UIL per ricordare che, negli ultimi tre mesi, abbiamo argomentato, proposto, emendato, per scritto, almeno tre testi istituzionali di programma, dal primo Recovery Plan all’attuale PNRR, passando dal Patto per l’Istruzione (ancor al palo). In un momento nel quale il dialogo sulla scuola sembra vivere una fase di stallo e le diatribe tra partiti schiacciare le dinamiche parlamentari, le cronache offrono un elemento nuovo: un Manifesto per la nuova scuola sottoscritto da molti intellettuali tra i quali Alessandro Barbero, Dacia Maraini, Tomaso Montanari, Massimo Recalcati, Gustavo Zagrebelsky.

ON LINE SUL SITO UIL SCUOLA
Manifesto e comunicato stampa
https://uilscuola.it/turi-e-ora-di-decidere-i-tempi-della-scuola-non-sono-quelli-dei-partiti/?doing_wp_cron=1620838309.1079640388488769531250.

COM – manifesto scuola e piano governo 120521

manifesto per la scuola

PATTO PER L’ISTRUZIONE – proposta UIL

 

Il testo descrive, in poche pagine, chiare e scritte bene, un impianto di scuola ha molti riferimenti con il modello di scuola che vogliamo: una «scuola che si occupa delle persone in crescita».
Una scuola fondata sulla conoscenza, sul rapporto umano, sull’attività dell’intelligenza, della rielaborazione critica e non su una «rapida verniciatura di competenze». Una scuola che vede gli insegnanti come professionisti, capaci di motivazione e passione, e non come «burocrati certificatori». Una scuola che ha bisogno di interventi «precisi e profondi», che non è un «progettificio» perché di base fa altro: istruisce e educa. (In allegato il comunicato). Pensiamo che sia un manifesto da conoscere, condividere, sostenere, portare nelle scuole.
E’ proprio questo il momento di “restituire alla scuola l’orizzonte pubblico, democratico e nazionale”, di “rilanciare la funzione della scuola” e “eliminare ciò che apprendimento non è”, le burocrazie inutili.