ANCORA RINVIATA LA DEFINIZIONE DELL’ORDINAMENTO PROFESSIONALE DEL PERSONALE ATA
Sono proseguite, nella giornata di oggi, le trattative tra sindacati e ARAN per la definizione della parte normativa del CCNL 2019/2021. Si è discusso del nuovo ’Ordinamento professionale del personale ATA’. La proposta formalizzata dall’ARAN si incentra su una diversa classificazione delle aree, ridotte da cinque a quattro, introducendo quella del “collaboratore esperto”, e si caratterizza con il ripristino della mobilità verticale tra le diverse aree professionali, che rappresenta l’elemento di maggiore novità. Come si ricorderà, la stessa era stata bloccata dal D.Lgs. 150/09 ed ha determinato il ricorso ai DSGA facenti funzione per colmare i vuoti di organico, la cui consistenza attuale ha superato il 25% dei posti. La proposta si completa con una rivisitazione dei profili professionali e dei requisiti di accesso.
Complessivamente, il progetto presenta ancora numerose criticità che abbisognano di essere superate senza intaccare i diritti attualmente garantiti a tutto il personale scolastico. Lo stesso sconta la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione che non consentono di realizzare alcuna seria azione di valorizzazione di tutto il personale ATA, obiettivo inserito nell’Atto di indirizzo emanato dal governo il 17 maggio scorso.
La Uil Scuola Rua nel premettere che i contratti devono servire a migliorare la condizione del personale scolastico, ha sintetizzato le proprie riserve sulla proposta presentata, distinguendole tra:
aspetti normativi
- Istituzione di un’area surrettizia – Area dei collaboratori esperti
- Soppressione dell’area C
- Unificazione dell’area B con la D – che confluiscono nell’Area dei funzionari delle elevate qualificazione (EQ)
Da questi mutamenti derivano le seguenti criticità:
- L’introduzione degli ‘incarichi’ nell’area dei funzionari, nell’attuale configurazione, determinerebbe la perdita della titolarità sulla sede.
- La mobilità del personale inquadrato nell’area dei funzionari verrebbe demandata alla burocrazia ministeriale (regionale/territoriale), ricorrendo al modello utilizzato per i dirigenti scolastici.
- Appare indefinita la condizione giuridica in cui verserebbero i funzionari non destinatari di incarico.
- Parimenti indefinita risulta la posizione degli AT nei riguardi della mobilità verticale.
- Risulta assente ogni elemento di valorizzazione economica del personale.
- I profili professionali continuano ad essere ancora imprecisi anche nella parte relativa ai titoli di accesso
aspetti finanziari
- Le poche risorse vengono continuamente prelevate dal FMOF. Questo rappresenta un elemento di debolezza dell’intero impianto che drena le risorse dal fondo sottraendole dalla contrattazione decentrata, svuotando il ruolo dei contraenti.
- Risulta assente il criterio di ripartizione dei fondi per finanziare l’Ordinamento Professionale (0.55%) che, necessariamente, deve essere diretto alla totalità del personale ATA.
- Va completamente rivisitata tutta la parte che attiene all’attuale progressione economica per anzianità che soggiace a inammissibili condizionalità.
Sulla base di tali valutazioni, la Uil Scuola Rua, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’avvenuta riattivazione della mobilità professionale verticale, azione questa posta al centro delle proprie strategie, si è impegnata a presentare una propria rielaborazione del progetto di riordino.
Il prossimo incontro è stato calendarizzato per il giorno 20 dicembre p.v.
La Uil Scuola Rua è stata rappresentata da Giancarlo Turi e Roberto Garofani.
L’Aran è stata rappresentata dal Presidente, dott. Antonio Naddeo, e dalla dott.ssa Maria Vittoria Marongiu.