27 NOVEMBRE 2014
Sempre più rilevanti le politiche educative per lo sviluppo economico
RIUNIONE DEL COMITATO SINDACALE CONSULTIVO PRESSO L’OCSE
Si è svolta nei giorni 17 e 18 novembre la riunione autunnale del Comitato sindacale consultivo presso l’OCSE. Per la UIL Scuola ha partecipato Rossella Benedetti. Come di consueto all’ordine del giorno c’erano molti argomenti relativi alle diverse iniziative in corso o allo studio di tale istituzione internazionale. È sempre più forte la rilevanza delle politiche educative per chi come l’OCSE si interessa alle dinamiche dello sviluppo economico. Tuttavia, gli studi e le indagini che realizza spesso vengono utilizzati dai governi nel senso contrario allo sviluppo stesso. Durante l’incontro sono stati presentati i dati raccolti nella pubblicazione annuale Uno sguardo sull’educazione e i dati dell’indagine TALIS 2013. Sono state inoltre, illustrate le ulteriori fasi di sviluppo dell’indagine PIAAC e la proposta di messa in opera di due iniziative, una che riguarda l’università e l’altra le tecnologie dell’informazione e dell’educazione. Infine, John Evans, segretario generale del Comitato, ha sintetizzato il G20 appena conclusosi in Australia e gli esiti dei colloqui con i rappresentanti dei governi lì convenuti.
Per quanto riguarda Uno sguardo sull’educazione e TALIS 2013, i dati più interessanti sono quelli che riguardano gli effetti della crisi sui sistemi scolastici, l’influenza del livello di scolarizzazione per l’impiego, le accresciute competenze e l’estensione del numero di bambini che frequentano servizi educativi per l’infanzia da una parte, la richiesta di formazione per le nuove tecnologie e di misure di supporto per i docenti dall’altra. In particolare, l’Italia si è confermata maglia nera per quanto riguarda gli investimenti nel settore dell’istruzione, mentre è in crescita preoccupante la privatizzazione dell’università e dei servizi educativi per l’infanzia in molti Paesi dell’OCSE. I dati contenuti in Uno sguardo sull’educazione derivano in parte anche dall’indagine PIAAC, che si trova ora nella fase di sviluppo del suo secondo ciclo. Il gruppo di lavoro che se ne occupa sta elaborando un set rinnovato di item e se ne prevede la somministrazione tra il 2018 e il 2023, visto che l’attuale ciclo si concluderà con la pubblicazione dei dati relativi agli ultimi 10-12 Paesi a metà del 2019. L’esteso arco temporale è giustificato dal fatto che le competenze degli adulti registrano variazioni molto lente. Infine, una lunga discussione è stata sollevata dalla proposta del Centro di ricerca ed innovazione educativa dell’OCSE di istituzione di un summit sull’industria globale dell’educazione. Scopo principale dell’iniziativa far incontrare ministri e fornitori privati di risorse e servizi educativi per stringere rapporti di collaborazione più efficaci. Tutti i presenti hanno sollevato forti obiezioni contro tale proposta, giudicando inappropriato ogni tentativo di favorire la crescente privatizzazione dell’istruzione. Si cerca di giustificare il ricorso ad aziende attive nel mondo digitale con la scarsa capacità di molti insegnanti di trarre profitto dalle tecnologie didattiche. Non si prende in considerazione, invece, né l’eventualità di investire nella formazione di detti insegnanti, né la mancanza di professionalità specifica di queste figure che invadono il mondo della scuola per puro profitto. Come al solito si vuole subordinare l’interesse degli studenti alle logiche di mercato.