Dalla parte degli ATA. Attivo nazionale , 14 marzo 2017

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Dalla parte degli ATA | Attivo nazionale 
Estratto dell’intervento di Antonello Lacchei
Quella di oggi è una giornata importante che ci vede riuniti in questa prestigiosa sala all’interno della nostra Confederazione. E’ un luogo speciale ed anche simbolico.
Rappresenta il peso della UIL a sostegno delle ragioni degli ATA e di tutti i lavoratori della scuola.
Nell’epoca che viviamo dove le rappresentanze sociali vengono messe in discussione e la frammentazione degli interessi collettivi in egoismi particolari sembra essere la ricetta vincente, la UIL Scuola e la UIL si battono per riportare ad unitarietà, concretezza e trasparenza gli interventi sul lavoro pubblico, ripartendo dal contratto, fermo ormai da troppi anni.
Nel corso dei lavori avremo modo di ascoltare le voci e le proposte dei lavoratori e delle RSU che operano nella scuola, in numerosi interventi – di taglio europeo – ai quali seguiranno il contributo del rappresentante dei Ministero e della UIL e le conclusioni del Segretario Generale.
Il mio compito con questa breve introduzione è quello di orientare la discussione per renderla proficua e proiettarla verso le soluzioni ai problemi, piuttosto che lasciare spazio alla loro elencazione.


UNICITA’ DEL COMPARTO, UN PUNTO SEGNATO A FAVORE DEGLI ATA
La funzione degli ATA si esprime in professionalità che non sono omologabili a quelle del restante lavoro pubblico, naturalmente questo vale altrettanto per Dirigenti e Docenti. L’autonomia ed il contratto di scuola sono la sede per valorizzarle tutte.
Il primo argomento che va sottolineato – alla luce della definizione dei nuovi comparti di contrattazione del pubblico impiego – è quello dell’unicità e della specialità del nostro comparto. Per gli ATA essere inclusi in esso rappresenta un ottimo risultato, considerando che molti, e non solo nel Governo, li avrebbero collocati tra gli statali, magari alle dipendenze di un assessore. Questo esito – fortemente voluto dalla UIL – assicura la copertura dei posti liberati dal turn over con le immissioni in ruolo, la possibilità di svolgere un ruolo come RSU nella contrattazione di scuola, di mantenere la progressione economica per anzianità, insomma di essere una componente attiva della scuola autonoma e non soltanto un supporto esterno alla stessa.
Tuttavia per essere davvero parte della comunità scolastica si devono rigettare le tentazioni settoriali e sub corporative che ci riporterebbero alle dinamiche del secolo scorso, senza dare risultati economici o professionali. Nella definizione di questa partita il ruolo decisivo è stato giocato dalla nostra Confederazione che è riuscita ad ottenere il risultato del comparto unitario dell’istruzione nel quale gli Ata sono rappresentati a pieno titolo.

ORGANICO POTENZIATO E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Anche per i profili ATA deve essere previsto ed adottato l’organico potenziato per le particolarità funzioni che svolgono, negli aspetti didattico educativi e nell’organizzazione tecnica ed amministrativa per la realizzazione degli obiettivi della scuola autonoma. L’organizzazione del lavoro va rivista, insieme ad una redistribuzione dell’organico. Vanno superate le contraddizioni delle esternalizzazioni dei servizi studiando forme di internalizzazione degli stessi. Vanno realizzate le figure di area C, già definite nel contratto, sia quelle amministrative che quelle tecniche per gestire professionalmente le nuove istanze richieste alla scuola.
• PIANO DELLA SCUOLA DIGITALE
Per dare un seguito concreto e realistico al piano della scuola digitale va incluso il personale ATA e prevista
l’estensione della figura di Assistente Tecnico in ogni scuola.
ABOLIZIONE DELLE NORME CHE BLOCCANO LE SOSTITUZIONI
Va superato il blocco delle supplenze – previsto dalla legge di stabilità 2015 – perché frutto di una visione burocratica e ragionieristica che non porta risparmi concreti ma solo disservizi, pregiudicando l’intero progetto educativo e negando il diritto allo studio degli alunni.
RIPRESA DELLA MOBILITA’ PROFESSIONALE ATA
In questi giorni stiamo assistendo ad un dibattito tutto ideologico sulla possibilità di avviare la carriera per i docenti. Per gli ATA dove con il contratto erano stati fatti passi concreti e convincenti sul piano della valorizzazione e della mobilità professionale, l’accanimento della funzione pubblica e del MEF hanno causato un blocco di fatto nelle procedure. Probabilmente al Governo ed alla burocrazia la valorizzazione e la professionalizzazione del personale interessano solo a parole. Secondo la UIL quella esperienza positiva e condivisa va ripresa e potenziata
UN CONTRATTO MODERNO PER CONUIGARE DIRITTI E QUALITA’ DEL SERVIZIO
Il Governo Renzi ha sottoscritto un impegno con il Sindacato a superare le contraddizioni della Brunetta e della 107, restituendo al contratto le materie su retribuzione organizzazione del lavoro e mobilità. Il nuovo esecutivo ha confermato questo orientamento. Ora è il momento della concretezza e la UIL Scuola è impegnata ad arrivare all’appuntamento con idee forti e condivise, che costruiamo insieme, anche attraverso iniziative come questa.
UN ALTRO SINDACATO TASCABILE ? NO GRAZIE
Per avere risultati oggi occorre un sindacato autorevole che abbia cognizione esatta del suo ruolo e del momento che si vive per rappresentare al meglio il personale. Non serve un ennesimo nuovo piccolo sindacato ma un sindacato contemporaneo in grado di rinnovarsi attraverso il contatto costante con i lavoratori e con le RSU. Con questo approccio ci accingiamo ad affrontare nel quadro complessivo delle proposte la condizione del personale ATA.