A nessuno sfugge l’importanza dell’accordo siglato tra il Governo e i sindacati confederali per il rinnovo dei contratti dei lavoratori della pubblica amministrazione.
Per chiarirne al meglio i termini, pubblichiamo il report dei lavori degli GLI ESECUTIVI UNITARI, riuniti a Roma , e le note esplicative e le riflessioni messe a punto dalla segreteria confederale UIL per le politiche contrattuali del pubblico impiego, coordinata da Antonio Foccillo.
Esecutivi Unitari del Pubblico impiego UIL
ACCORDO SBLOCCA CONTRATTI CHE IMPEGNA IL NUOVO GOVERNO
L’occasione per correggere le storture della Legge 107/15
Barbagallo, Foccillo e i Segretari generali del Pubblico Impiego (Pino Turi, Michelangelo Librandi, Nicola Turco, Roberto Papi) hanno discusso e confrontato con i Quadri dirigenti della UIL sui contenuti dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi con il Governo.
In quella sede è stato illustrato l’accordo, sia per la parete normativa che per quella economica, che assume una veste storica, avendo costretto il governo ad invertire la strada intrapresa e concordare con il sindacato di regolare, a favore del contratto, le norme di legge e gli adeguamenti retributivi.
In particolare il Segretario Generale della UiL Scuola, Pino Turi, nel suo intervento, ha affermato che questo accordo ha una validità universale e non può essere disconosciuto dal Governo che seguirà.
Infatti il referendum di giorno 4 indica due elementi chiari:
1) gli italiani sono molto legati alla loro costituzione;
2) per difenderla si mobilitano in massa.
Questo per la scuola rappresenta, ribadisce il Segretario Generale, un elemento inscindibile per modificare le scelte sbagliate della Legge 107/15 che abbiamo più volte messo in evidenza.
Errori che sostanzialmente si configurano come una mutazione genetica rispetto a principi e valori costituzionali che per la scuola pubblica statale ne sanciscono il ruolo, che non può essere relegato a semplice servizio, ma si configura come funzione dello Stato che ha il gradimento degli italiani, tanto da vantare una frequenza del 94% degli alunni.
Una Scuola laica e libera che mal si concilia con le novità introdotte dalla legge del governo che operano un condizionamento inaccettabile per una professione così delicata e strategica per lo sviluppo sociale ed economico del paese.
Il nuovo Governo non può che ripartire dall’accordo sottoscritto riconoscendo le ragioni profonde del mondo della scuola.
Ci aspettiamo -continua Turi – che il nuovo ministro dell’Istruzione le sappia interpretare per dare attuazione agli impegni che già il Governo Renzi aveva assunto nell’accordo relativo allo sblocco dei contratti del pubblico impiego anche al fine di revisionare gli aspetti di carattere legislativo a favore della contrattazione.
la nota esplicativa a cura della UIL nota-accordo2
s.m.