28 FEBBRAIO 2017
Le attività entrano in contrattazione di scuola
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Uil: bisogna uscire dalla logica dell’adempimento forzato di natura burocratica. No al fenomeno dei pacchetti-tutto-incluso.
Le attività di alternanza scuola lavoro entrano finalmente nella contrattazione di scuola. Grazie alla UIL ridotto fortemente l’impatto dei pacchetti all inclusive, a pagamento per le scuole offerte da sedicenti professionisti.
Stop anche a opzioni che chiedono alle famiglie un contributo per la realizzazioni di attività che mascherate da ASL ( Alternanza Scuola Lavoro) finanziano attività di aziende, talvolta anche in crisi, e di coloro che richiedono anche lavoro notturno, magari anche ad allievi minorenni. Succede anche questo!
Giovedi 23 febbraio si è svolto al MIUR l’incontro di presentazione alle organizzazioni sindacali dei testi, elaborati dal Comitato nazionale di alternanza Scuola lavoro, che andranno ad integrare la guida operativa già in uso alle scuole dallo scorso anno scolastico. Nel corso dell’incontro la UIL ha ribadito le posizioni espresse nel Comitato, reperibili nelle comunicazioni gia trasmesse e sul sito, riassumibili nei seguenti tre punti, su cui l’amministrazione ha fornito ampia disponibilità.
Spese ammissibili per la scuola conseguenti alle attività di alternanza scuola lavoro
Richiesta di inserire nella contrattazione di istituto la trattazione della ripartizione dei finanziamenti assegnati per la realizzazione delle attività in ASL.
Ricorso ad agenzie esterne quali figure mediatrici tra scuola e impresa, o che offrono “pacchetti” per la realizzazione di attività in ASL
La Uil ritiene che il ricorso ai cosiddetti “pacchetti” per la realizzazione delle attività di alternanza scuola lavoro vada limitato attraverso un chiarimento sulla natura dei servizi che un ente esterno, pubblico o privato, possa offrire alle scuole. L’accento va posto sulla coprogettazione, che costituisce il cuore dell’innovazione didattica introdotta dall’alternanza.
Se, invece, l’ASL si considera un adempimento forzato di natura burocratica, si mpresenta il fenomeno dei”pacchetti tutto incluso”, promossi da agenzie esterne che offrono con un costo/allievo e con la previsione di attività genericamente offerte alle scuole, percorsi occasionali e non strutturati in un progetto stabile e condiviso. Si deve evitare di affidare a strutture o figure intermediarie esterne un ruolo surrogatorio rispetto ai compiti della scuola.
Compensi a esperti aziendali per opera legata alle attività di alternanza scuola lavoro
Nel caso di attività formativa su competenze specifiche del soggetto ospitante, si ritiene che l’individuazione dell’esperto debba essere concordata tra la scuola e la struttura stessa, anche specificandolo nell’atto della convenzione, attraverso una dichiarazione del legale rappresentante della struttura ospitante che si assume la responsabilità dell’individuazione dell’esperto ovvero ne consente la scelta non condizionata. La procedura amministrativa deve non essere rigida, e i criteri di trasparenza, efficacia ed efficienza garantiti dalla convenzione stipulata tra la scuola e la struttura ospitante.
In rappresentanza della UIL Scuola Noemi Ranieri, in aggiunta ai punti richiamati ha espresso la contrarietà a che i rapporti tra scuola e impresa siano regolati attraverso figure di intermediari esterni alla scuola, estranei alle sue logiche ed alle finalità di un alternanza che sia strumento di qualificazione e di completamento dell’esperienza formativa scolastica e di educazione piuttosto che di professionalizzazione precoce. “Alla scuola non servono mille esperti esterni, ma occorre invece riconoscere e valorizzare l’esperienza maturata sul campo di tanti insegnanti ed operatori che con il loro impegno hanno consentito a più generazioni di studenti di confrontarsi con le opportunità e le difficoltà che il mondo del lavoro offre in chiave formativa.
Invece, si continua ritenere la scuola responsabile della disoccupazione giovanile, senza voler ammettere che sono i posti di lavoro che mancano. Stiamo parlando di posti di lavoro remunerati adeguatamente e garantiti da contratti di lavoro. Infine il compito della Scuola non è quello di avviare al lavoro, ma indurre i ragazzi a studiare: in Italia mancano il laureati oltre ai posti di lavoro.
Le stesse posizioni sono state ribadite in occasione del seminario nazionale svolto a Chiaravalle (AN) “Una scuola per la vita, un lavoro per la vita, dalla prima infanzia all’alternanza Scuola Lavoro, che ha visto confrontarsi la UIL, l’Irase, la UIL Scuola, con studiosi internazionali ed italiani tra cui l’ex ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer.