Decreto Covid Aprile 2021: Italia “blindata” fino a Maggio
Decreto Covid Aprile 2021 composto da 12 articoli disciplina le regole che si applicheranno dopo Pasqua. Entrerà in vigore mercoledì 7 aprile.
Dal 7 al 30 aprile 2021 tutte le regioni saranno arancioni o rosse. Sarà comunque un Italia in lockodown per un altro mese.
Eventuali allentamenti alle restrizioni saranno decisi dai dati dei contagi e dall’avanzamento della campagna vaccinale.
NON si prevedono AUTOMATISMI per le riaperture.
Riapertura Scuole
Si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese. La bozza del decreto prevede che i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza.
Concorsi Pubblici
Dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni”, prevede la bozza del decreto legge. Lo svolgimento delle prove deve avvenire “nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.
attachments.:bozza-dl-covid-31-marzo-2021
Spostamenti
Coprifuoco confermato dalle 22 alle 5, vietati gli spostamenti se non per motivi di salute, lavoro e necessità o per andare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso.
In zona arancione, invece, le visite saranno consentite, sempre una sola volta al giorno dalle 5 alle 22 e sempre in non più di due persone, all’interno del comune di residenza, come prevede la bozza del decreto.
Zone rosse e arancioni: prorogato il divieto di spostamento tra le regioni. Si potranno varcare i confini soltanto per “comprovate esigenze” – motivi di lavoro, salute e urgenza – con l’autocertificazione.
Obbligo vaccinazione sanitari e farmacisti
Si prevede anche l’obbligo di vaccinazione per sanitari e farmacisti pena il demansionamento o la sospensione senza retribuzione.
La vaccinazione sarà “requisito essenziale” per l’esercizio della professione. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.