Occorre migliorare la capacità di investimento dei paesi europei in istruzione e cultura. Incontro a Roma tra i rappresentanti del Comitato economico sociale e europeo e i soggetti sociali sull’inclusione delle disabilità nei processi di istruzione e formazione
E’ positivo che il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ascolti e raccolga l’esperienza maturata in Italia sull’inclusione. Il nostro paese è all’avanguardia sia per l’inclusione degli studenti con disabilità e con disturbi di apprendimento, sia per i bambini rifugiati e non accompagnati.
Un’esperienza che può fungere da importante riferimento ed ispirazione per gli altri paesi europei.
In due ambiti, in particolare, si registra questa eccellenza: la cura e l’istruzione per i bambini in età prescolare nella scuola dell’infanzia e appunto l’inclusione scolastica dei disabili.
Così la delegazione UIL, guidata da Noemi Ranieri, ha commentato l’incontro svolto a Roma il 15 novembre 2018.
I principi stabiliscono pari opportunità di accesso all’istruzione che, nel caso dei disabili, vengono spesso disattesi a causa dei vincoli di bilancio. Spesso il numero delle ore assegnato dagli uffici scolastici regionali non è sufficiente, sia per le carenze di organico che per la mancanza di docenti muniti della prevista specializzazione.
Va detto quindi che non esistono strumenti di garanzia per la continuità didattica ed educativa. Assistiamo a diversi paradossi e a grandi opportunità.
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