Cassese e i concorsi >>> L’editoriale di Pino Turi.


L’errore di evitare i concorsi di  Sabino Cassese | 10 maggio 2021
Se la selezione non avviene secondo il merito, la scelta degli addetti alle funzioni e ai servizi pubblici avverrà sulla base del clientelismo, delle simpatie politiche, della famiglia di appartenenza, o del caso.
IL LINK all’articolo:  https://www.corriere.it/opinioni/21_maggio_10/errore-evitare-concorsi-a96880be-b1c9-11eb-97b4-aa5e7b1c1388.shtml

L’errore non è evitare i concorsi, ma evitare che le clientele degradino e usino i concorsi per non assumersi le proprie responsabilità.
Considerazioni a margine dell’articolo del prof. Cassese sul Corriere della Sera di Pino Turi
Il rispetto e la stima del Professor Cassese sui cui libri molti di noi si sono formati e cimentati, non ci esime da alcune considerazioni relativamente al consueto attacco al sindacato e alla retorica dei concorsi.
La critica, ci sembra un poco affrettata nella misura in cui appare avulsa dalla realtà del Paese in cui viviamo; uno sguardo teorico da semplice studioso su cui nulla da eccepire, ma è teoria.
La pratica è invece altro, un castello su cui si regge l’ardita difesa ideologica di ipotetici concorsi che dimenticano lo stato di un Paese,  il nostro,  corrotto e culturalmente rassegnato.
Un paese che ha delegato tutto alla politica dei partiti che ha soggiogato la burocrazia e la sua autorevolezza ed indipendenza.
Come si può parlare di concorsi e di merito quando che li organizza lo fa con precisi obiettivi, legati alla gestione del potere e della ricerca del consenso?  Le denunce e le inchieste riprese dalla stampa, a giorni alterni in cui è classico ritrovare ambienti autoreferenziali, come il caso delle università in cui è facile trovare nell’albero genealogico del Rettore corrispondenze di professori e primari di parenti e affini.  Per non parlare dei concorsi negli Enti Locali e nelle AUSL dove il concorso è lo strumento per promuovere clientele: anche qui, le cronache giudiziarie sono piene di notizie di veri e propri reati finalizzati ad assunzioni organizzate per promuovere figli parenti, mogli ed amanti. Del resto lo abbiamo visto nella somministrazione di vaccini come funzionano le consorterie grandi e piccole.
Ma come è noto, la memoria è corta.
Cosa dire di scandali e di lobby e di pseudo scuole massoniche che nell’ambito della politica organizzano corsi e corsetti per la maggior parte finalizzati al profitto di enti e formatori vari?

L’opinione – Cassese e i concorsi 130521

SUL SITO UIL SCUOLA:
https://uilscuola.it/opinione/lerrore-non-e-evitare-i-concorsi-ma-evitare-che-le-clientele-degradino-e-usino-i-concorsi-per-non-assumersi-le-proprie-responsabilita/

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RIUNIONE AL MINISTERO SU RIENTRO A SCUOLA. Turi: Commissioni interne per dare voce e sicurezza al personale

“””Oggi veniamo a conoscenza che ci sarà un confronto del Governo con il CTS per capire se il protocollo va aggiornato oppure no. La nostra percezione, suffragata da autorevoli scienziati, ci induce a pensare che vada rivisto, come andrebbe rivisto il piano di vaccinazione che è rimasto a metà. Se si vogliono aprire tutte le scuole serve completarlo e non ci si dica che si tratta di rivendicazioni corporative.”””” .
Il 73% nazionale di personale vaccinato va valutato in una ottica di scuola. Pensare al dato globale e affidare la responsabilità dell’azione ai Prefetti è una novità che sbalordisce la scuola.
Franco, collaborativo ma molto, molto attento – è questo l’approccio rappresentato oggi dalla Uil Scuola nel corso della riunione sul rientro a scuola a partire dalla prossima settimana.

Stiamo rappresentando il grado di preoccupazione e di crisi che c’è nelle scuole – ha detto Pino Turi nel suo intervento – le nostre non sono valutazioni personali, ma la rappresentazione di un forte malessere nelle scuole.
A questo tavolo una riflessione va posta: per aprire le scuole c’è una volontà politica. Ma vediamo solo questa. Siamo stati sempre per una scuola in presenza, ma in sicurezza.

Se per aprire i ristoranti e le pizzerie dobbiamo aprire le scuole(senza garanzia di sicurezza), che non possono arrivare dopo – ha osservato in modo provocatorio Turi –c’è un problema politico da risolvere: programmare per tempo e non guardare alla scuola come un unico indistinto.
Ci vogliamo chiedere quali interventi sono stati messi in campo? Cosa è cambiato rispetto a prima? Niente per cui la preoccupazione non è infondata.

Ci sono risorse destinate a questo – ne siamo contenti ma non rassicurati ha osservato Turi – perché per utilizzarle proficuamente vanno aggiornati i protocolli di sicurezza.
Non si può procedere senza un piano, un programma.

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IN FINANZIARIA LE SCUOLE CON MENO DI 500 ALUNNI DIVENTANO AUTONOME. MA SENZA DIRIGENTI E PERSONALE.
Turi: è una legge civetta o un provvedimento espansivo?

Pino Turi, segretario Generale Uil Scuola.
La scuola apri e chiudi non può funzionare senza personale.
Le scuole con meno di 500 alunni saranno scuole dimensionate, autonome: lo prevede un provvedimento di legge (il n. 178) inserito nella Legge di Bilancio.
Sono scuola vere o scuole fantasma? Si domanda il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi riflettendo sul fatto che ‘scuole autonome’ significano una presidenza, una segreteria, personale Ata, insegnanti stabili.
Non solo, la definizione di queste scuole consente tutte le operazioni che vengono effettuate su altri istituti a partire dalla mobilità, i trasferimenti del personale.
E’ una legge ‘civetta’? Si proclama una inversione di tendenza, un segnale di cambiamento e poi si fa come sempre? La macchina organizzativa del sistema nazionale di istruzione è meccanismo complesso, con ricadute ampie sul lavoro delle persone – osserva Turi. La scuola apri e chiudi non può funzionare senza personale.
Secondo questa norma, le nuove presidenze non rappresentano posti stabili – sottolinea la responsabile del Dipartimento Dirigenti della Uil Scuola, Rosa Cirillo. Definiscono scuole ‘vere’ con posti ‘finti’.
In contrasto con la posizione rigida assunta dal Ministero Istruzione la Uil Scuola – rilancia Cirillo – si è fatta e si farà strenua sostenitrice delle nomine di dirigenti anche sulle scuole sottodimensionate, sia su quelle storiche, che su quelle determinatesi nel corrente anno scolastico.
Abbiamo una situazione paradossale – continua Turi – ci sono dirigenti e insegnanti fuori sede che da anni non riescono a rientrare nei propri luoghi di residenza a causa di vincoli diventati anacronistici.

COM scuole dimensionate 170421

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Turi: è una legge civetta o un provvedimento espansivo?”

M5S VS BRUNETTA / Turi: vorrebbero prenotare posti, lasciandoli in sospeso, mentre ci sono 200 mila precari.

SUI CONCORSI DI BRUNETTA I M5S PRESENTANO UNA INTERROGAZIONE ALLA CAMERA
Turi: vorrebbero prenotare posti, lasciandoli in sospeso, mentre ci sono 200 mila precari
Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali ed ideologiche. Bene il metodo Brunetta.
E’ veramente singolare vedere come una forza politica si faccia interprete delle preoccupazioni dei candidati ai concorsi, che il ministro Brunetta, a giusta ragione, ha cambiato per dare le risposte di interesse pubblico e non privato in base ad un accordo con il sindacato – osserva il segretario generale della Uil Scuola in merito all’interrogazione promossa dai deputati M5S in Commissione Cultura
Il ministro Brunetta – a cui non abbiamo mai risparmiato critiche, commenta Turi – ha il coraggio di invertire la narrazione e dice in chiaro che una prova preselettiva a crocette che ammette ad un concorso che magari dura anni, nella maggiore parte delle volte è completamente stravolto dalla magistratura è un errore e che bisogna cambiare. Il merito è ben altra cosa.
Avere un curriculum, fatto di titoli certificati e di esperienze lavorative, non è di per sé prova di merito? O è merito superare quiz a crocette che lasciano il tempo che trovano?
La scuola ha sue peculiarità: tutti concordano sul fatto di essere tutti in classe. Ma si decide di farlo con contratti a tempo di natura temporanea, di un anno.  Si crea un precariato che non è limitato ad un solo anno di servizio, ma a decenni. Intere generazioni in attesa, magari quelle stesse che si stanno laureando e che pretendono anche legittimamente, di prenotare un posto nella scuola, senza voler attendere nel turn over che ci sarà nei prossimi anni.
La politica, o certa politica invece di dare risposte alle situazioni esistenti, si divide tra coloro che vorrebbero perpetrare la giustizia assunzionale, piuttosto che rispondere alle istanze di carattere pubblico immediato, senza pensare ai danni dovuti alla mancanza di decisioni operative che portano ai danni del precariato.
Alla scuola, alle generazioni di alunne ed alunni che ne hanno avuto il disagio profondo di due anni di scuola in pandemia, ne aggiungiamo, magari altri due, tre per svolgere un concorso che dovrebbe selezionare il merito.
Si lascia in colpevole attesa, sia chi aspira ad un posto, sia chi lo sta già svolgendo con un regolare contratto a tempo.
Nessuno ci potrà mai convincere che un docente che cambia scuola e classe tutti gli anni per sopperire alla mancanza di un reclutamento stabile sia giustificabile e sia tollerabile.

M5S VS Brunetta – Turi bene il metodo Brunetta 090421

Agenzia Ansa 090421

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Approvato il Decreto Covid Aprile 2021: Italia ancora “blindata”

Decreto Covid Aprile 2021: Italia “blindata” fino a Maggio

Decreto Covid Aprile 2021  composto da 12 articoli disciplina le regole che si applicheranno dopo Pasqua. Entrerà in vigore mercoledì 7 aprile.
Dal 7 al 30 aprile 2021 tutte le regioni saranno arancioni o rosse. Sarà comunque un Italia in lockodown per un altro mese.
Eventuali allentamenti alle restrizioni saranno decisi dai dati dei contagi e dall’avanzamento della campagna vaccinale.
NON si prevedono AUTOMATISMI per le riaperture.

Riapertura Scuole
Si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese. La bozza del decreto prevede che i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza.
Concorsi Pubblici
Dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni”, prevede la bozza del decreto legge. Lo svolgimento delle prove deve avvenire “nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.

attachments.:bozza-dl-covid-31-marzo-2021

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SCUOLA / E’ il momento di decidere. Di Pino Turi

segreteria NAZIONALE.
Scuole in zona rossa: si cambia idea e si apre
Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari Regionali, afferma che il governo ha usato il poco di agibilità che la scuola è riuscita a ritagliarsi (Ndr) per consentire che almeno il settore primario resti aperto anche in presenza di zone rosse, quindi ad alto rischio.
Ancora una volta si chiede un sacrificio ai docenti che non sono stati ancora vaccinati (solo il 46% lo è).
La riflessione che si apre è duplice: si sta chiedendo agli insegnanti di svolgere la loro funzione a scuola perché si è finalmente riconosciuto che la scuola è in presenza.  Un principio che va riaffermato – salvaguardando la salute e la professionalità dei nostri insegnanti.
La scuola non è solo il luogo fisico dove portare gli studenti, per permettere alle famiglie la libertà di poter lavorare, ma è istituzione che serve alla crescita culturale delle giovani generazioni.
Diritto costituzionale che solo la scuola di queto paese è in grado di assumersi.
Scuola digitale: gli argini all’apprendimento
Con la digitalizzazione si aprono nuove sfide per la scuola e per le giovani generazioni.
Serve una camera di compensazione, o di decondizionamento, dai nuovi sistemi che sono molto utili ma fortemente lesivi rispetto al consolidamento di un apprendimento critico, fortemente umano.
Big data, pacchetti preconfezionati di notizie, sistematicità delle risposte ai social media stanno stabilizzando un sistema nel quale non è più necessario memorizzare e dove la gestione dei dati è  affidata all’intelligenza artificiale. Una lenta sostituzione all’apprendimento libero e critico.
E ciò che emerge dallo studio di Richard Flynn, che mostra come dal 1990 al 2009, il quoziente intellettivo (QI) ha cominciato inesorabilmente a calare.
[https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/28/perche-si-parla-poco-del-costante-calo-del-quoziente-intellettivo-della-popolazione/6142602/]
Le scelte della politica e la scuola
Tornare alla scuola in presenza, con i docenti al loro posto è l’obiettivo che il governo deve perseguire.
Per farlo serve un provvedimento di emergenza.

EDIT scuola in presenza 290321

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DOPO UN ANNO DI PANDEMIA: ricostruire la scuola, partendo dalla scuola.

L’importante appuntamento di domani pomeriggio – lunedì 22 marzo ore 16:00

                            DOPO UN ANNO DI PANDEMIA     Ricostruire la scuola Partendo dalla scuola
 

Interverranno :
Pierpaolo Bombardieri, Pino Turi, Matteo Bassetti
Modera Francesca Ricci.

 

TURI: INVECE DI FINIRE DOPO, INIZIARE PRIMA. TUTTI A SCUOLA IL 1 SETTEMBRE

“””L’articolo del Sole 24 Ore: Un recovery plan per recuperare le ore perse in presenza http://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2021-03-13/un-recovery-plan-recuperare-ore-perse-presenza-204849.php?uuid=ADAuD4PB””””

INVECE DI CONTINUARE UNA POLEMICA PRETESTUOSA SUL PROLUNGAMENTO DELL’ANNO SCOLASTICO DEL TUTTO IMPROBABILE E DIVISIVO
proponiamo l’accorciamento dei tempi per aprire il prossimo anno scolastico. Si deve sapere – osserva il segretario generale della Uil Scuola – che senza interventi eccezionali e urgenti, l’anno scolastico non parte a settembre e – aggiunge – non riusciamo a capire perché opinionisti e studiosi statistici siano rassegnati al fatto che la scuola incomincia a dicembre. Ancora oggi in alcune realtà territoriali si stanno cercando docenti per una supplenza annuale, al netto degli gli errori delle GPS. Aprire le scuole il primo settembre, come nelle intenzioni del Premier, potrebbe essere possibile solo  se si procede con volontà politica alla definizione di un provvedimento strategico e innovativo: organici unitari e triennali e assunzione dei precari. Bisogna superare la logica delle contrapposizioni  corporative  che diventano élites.

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Sono circa 8 su 10 gli alunni interessati dalle chiusure degli istituti, con l’Italia in gran parte “rossa”. Una nota del MI, tuttavia, chiarisce quali studenti possono comunque frequentare gli istituti. Esclusi invece i figli dei lavoratori essenziali.

rassegna stampa:

da

Con il netto aumento delle regioni ‘rosse’ – che con la nuova Ordinanza del ministro della Salute salgono a dieci (più la Provincia di Trento) – va aggiornato anche il bilancio delle chiusure scolastiche. Laddove le misure di contenimento del virus sono più stringenti, infatti, tutti gli studenti di ogni ordine e grado tornano (salvo casi specifici) in Dad al 100%. Così, dal 15 marzo, circa 8 alunni su 10 di scuole statali e paritarie – 6,9 milioni su un totale di 8,5 milioni – sono di nuovo totalmente a casa. Numeri che non si toccavano dal lockdown di marzo 2020. A stimarlo è il consueto monitoraggio effettuato dal portale Tuttoscuola, sulla base dei dati forniti dalla Fondazione Gimbe.
Anche 3 milioni di bambini da oggi a casa
Entrando nel dettaglio dei vari livelli scolastici, a seguire le lezioni solo ‘a distanza’ saranno: 3 milioni e 50 mila bambini della scuola dell’infanzia e della primaria (circa 800 mila in più rispetto a sette giorni fa), un milione e 350mila ragazzi delle medie, 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori (in entrambi i casi con un incremento di 200 mila unita in una settimana). A far schizzare il numero sono soprattutto i cambi di colore di Lazio, Veneto e Piemonte.

Pochissime le Regioni con le scuole aperte
Alla fine sono ben 16 Regioni su 20 ad aver dovuto chiudere quasi tutte le scuole. Le uniche con la scuola prevalentemente in presenza restano la Calabria (recuperata per ora dal TAR), la Sicilia, la Valle d’Aosta e ovviamente la Sardegna che, essendo in zona bianca, è la sola che avrà praticamente tutti gli studenti in presenza. Con la solita indicazione, per gli studenti delle superiori, della presenza al massimo tra il 50% e il 75% delle ore previste dal calendario. Nel calcolo, però, si è anche tenuto conto della chiusura totale delle scuole in singoli comuni di alcune regioni che sono in zona arancione (come in Sicilia, Toscana, Umbria).

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INCONTRO BRUNETTA, ARAN, SINDACATI SU CONTRATTI.  
Turi: si parte bene. Il contratto è strumento per raggiungere obiettivi chiari.

La scuola è costituzionalizzata, è coesione sociale, aspetto presente nell’intesa che abbiamo sottoscritto convintamente, partiamo con il piede giusto.

Incontro in videocollegamento dalla Sala Tarantelli dell’Aran tra il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, l’Aran, i rappresentanti delle confederazioni sindacali responsabili del pubblico impiego e le categorie del settore. Il confronto riguarda il lavoro nel pubblico impiego e il rinnovo dei contratti del comparto. Per la Uil hanno preso parte alla riunione insieme al Segretario generale, PierPaolo Bombardieri, i segretari generali di UIL SCUOLA, Pino Turi, UIL FPL, Michelangelo Librandi, UIL PA, Sandro Colombi, UIL RUA, Attilio Bombardieri.
In apertura di riunione – presenti il Presidente dell’Aran, Naddeo, il Capo di Gabinetto del ministero della Pubblica amministrazione, Marcella Panucci, il direttore delle relazioni sindacali, Valerio Talamo – il ministro Brunetta ha confermato che è in fase di predisposizione l’atto di indirizzo del Governo per l’avvio del negoziato contrattuale. Tempi ridotti anche per il calendario – ha detto Brunetta – annunciando un cronoprogramma di breve termine.
«E’ una partenza sprint che convince la Uil Scuola» – così Pino Turi, nel suo intervento durante la riunione.
«Si parte bene, ci sono gli elementi di natura politica dell’intesa di Palazzo Chigi. Bene il cronoprogramma. Lo rispetteremo.  Ora si tratta di capire come il contratto diventerà lo strumento per raggiungere quegli obiettivi. Nel confronto di merito daremo il nostro contributo».

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Turi: si parte bene. Il contratto è strumento per raggiungere obiettivi chiari.”

UIL SCUOLA: LE SCUOLE VANNO CHIUSE PER PERMETTERE LA VACCINAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE.

VANNO FATTE DELLE SCELTE E NON SI PUO’ SCARICARE RESPONSABILITA’ SUI DIRIGENTI SCOLASTICI.

Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola

Ci sono scelte da fare – denuncia Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola – mentre, ancora una volta, la responsabilità di misure che attengono all’Amministrazione viene scaricata sui dirigenti scolastici. Spetta al ministero la decisione di chiudere gli istituti – per il periodo strettamente necessario, precisa D’Aprile – in relazione alla programmazione del piano vaccinale anti-Covid previsto dalle Regioni per il personale in servizio. Le soluzioni esistono. Basta solo la volontà politica, per trovare gli strumenti più rapidi ed efficaci per rispettare il sacrosanto diritto alla salute del personale e degli alunni. Un diritto della persona, che non può essere affidato a gesti isolati, né ai provvedimenti di dirigenti scolastici che, non riuscendo a garantire il regolare svolgimento delle lezioni, con determinazione e senso di responsabilità verso la comunità educante, in presenza di un cospicuo numero di docenti in quarantena e di una richiesta pressante di vaccinazione del personale, hanno sospeso le attività didattiche.

UilScuola Sicilia e Flc-Cgil : con il caos vaccini, no alla didattica in presenza al 75%. Caos totale, cabina di regia inoperosa o impreparata? Possibile che non ci sia nessuno al posto giusto?

Flc-Cgil e UilScuola Sicilia: con il caos vaccini, no alla didattica in presenza al 75%
Di Pasquale Almirante – 25/02/2021
I segretari regionali della Flc-Cgil e dalla UilScuola, in una nota congiunta denunciano che sulla “prenotazione dei vaccini anti covid per il personale scolastico è scoppiato il caos”.

Infatti, fanno presente, se solo da qualche ora si è data finalmente ai docenti e al personale la possibilità di prenotarsi, i presidi sembrerebbero esclusi, mentre, e qui davvero c’è da restare increduli, non si sarebbe data comunicazione agli istituti e non si sarebbe informato nemmeno l’Ufficio scolastico regionale.

Icotea
“In questa situazione in cui rimangono quasi totalmente irrisolte le problematiche legate alla vaccinazione di tutto il personale scolastico, ai trasporti, alla fornitura delle mascherine ffp2 a tutti i docenti dell’infanzia e ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado, e con le preoccupanti previsioni fatte dagli esperti sulla diffusione delle varianti del virus, siamo contrari all’idea del governo regionale e dell’assessore Lagalla (nella foto) di aumentare il tempo della a didattica in presenza alle superiori dal 50 al 75%”.

Una circolare, infatti, l’assessore stabiliva che da lunedì prossimo, primo marzo, nelle scuole superiori della Sicilia la didattica in presenza potrà raggiungere il 75%. In base a quanto previsto, la soglia non sarà obbligatoria fin da subito: ai dirigenti degli istituti secondari di secondo grado, infatti, sarà data la facoltà di raggiungere in maniera graduale e progressiva l’obiettivo della percentuale massima del 75% in base alle specifiche situazioni di ogni singola scuola e del relativo contesto.

La circolare prevede, inoltre, che «la soglia del 75% di didattica in presenza dovrà essere compatibile con l’organizzazione interna ai vari istituti e con la possibilità di rispettare le previste misure anti-coronavirus. Resterà sempre garantito il regolare accesso alle lezioni agli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali. Le disposizioni contenute nella circolare si estendono anche agli Istituti tecnici superiori (Its) e ai percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico (Iefp)».

Basandosi proprio su questa circolare, Rizza (Flc-Cgil) e Parasporo (UilScuola), fanno sapere che, considerate tutte le carenze e i disguidi, gli incerti meccanismi di vaccinazione e le condizioni di poca sicurezza nelle scuole “non condividiamo la nota dell’Assessorato regionale all’istruzione e della formazione professionale, del 24 febbraio scorso, che prevede la didattica in presenza al 75% nella scuola secondaria di II° grado, negli Its e nei percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico a partire dal 1 marzo 2021. Posizione che abbiamo espresso anche durante la task force regionale del 16 febbraio scorso”.

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PROLUNGARE L’ANNO? LA POSIZIONE UIL RIPRESA DALLE AGENZIE DI STAMPA

Riportiamo, tra i lanci delle agenzie , le dichiarazioni del segretario generale Uil, PierPaolo Bombardieri e della Uil Scuola, Pino Turi, riprese da Ansa e AdnKronos.

**SCUOLA: TURI , ‘UIL SEMPRE DISPONIBILE A CONFRONTO, NUOVO MINISTRO CI CONVOCHI’** =

AGENZIA ANSA
Scuola: Bombardieri, prolungare l’anno? Parliamone
Ma prima verifichiamo che ci siano docenti e sicurezza
(ANSA) – ROMA, 09 FEB – “Continuare l’anno scolastico fino a
giugno? Parliamone. Ma prima verifichiamo che ci siano i docenti
e i presi’di sulla sicurezza. Nessuna questione pregiudiziale,
siamo pronti al confronto”. Lo afferma il segretario generale
della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervenuto a RaiNews24.
Scuola: Turi (Uil), proposte estemporanee sono non proposte
(ANSA) – ROMA, 09 FEB – “Una proposta estemporanea e’ una
non-proposta. In questi giorni c’e’ la corsa ad interpretare
indiscrezioni che andrebbero rese esplicite. Noi non sappiamo
cosa pensi Draghi sulla scuola, ma se si parla di cambiamento
del calendario, allungandolo, si apre una valutazione che non
riconosce alla didattica a distanza la funzione di vera scuola
che e’ solo in presenza. Si riconosce, come noi andiamo dicendo
da tempo, la Dad come strategia didattica di emergenza”. A dirlo
all’ANSA e’ il segretario Uil Scuola, Pino Turi.
“La scuola, pero’, non ha bisogno, di proposte estemporanee. Deve
essere inserita in un quadro organico che metta in sicurezza la
scuola costituzionale di questo Paese.
Siamo sempre disponibili ad un confronto di merito. Guardiamo ad
un progetto di merito, una proposta organica, di sviluppo che
deve trovare nel Next Generation UE le risorse per interventi
strutturali a partire dall’organico, in una nuova composizione
che consenta la soluzione della piaga del precariato, diventato
ormai insostenibile e, se non risolto, pregiudichera’ anche il
prossimo anno scolastico”, conclude Turi. (ANSA).

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16-17 febbraio / Il Comitato Sindacale Europeo per l’Educazione ha rinnovato un Comitato consultivo permanente Rossella Benedetti rieletta alla presidenza del Comitato Pari Opportunità del CSEE  

Rossella Benedetti e pino Turi.
A distanza di due mesi dal congresso, il Comitato Sindacale Europeo per l’Educazione rinnova uno dei due Comitati consultivi permanenti, quello delle Pari opportunità che si occupa delle questioni di uguaglianza e non discriminazione sia nel settore dell’educazione che all’interno delle stesse organizzazioni sindacali di settore. Partecipano di diritto a questo gruppo tutte le organizzazioni del CSEE, ben 127 sindacati di 51 Paesi europei, con un proprio rappresentante esperto di tali questioni e designato per un mandato quadriennale.
Nella prima giornata si è svolta l’elezione del Presidente e del vice Presidente. La Uil Scuola, forte del lavoro svolto nell’ultimo decennio in quest’area, ha mantenuto la guida del Comitato Pari opportunità con la rielezione di Rossella Benedetti. Nell’esercizio di questo ruolo, parteciperà di diritto sia ai lavori dell’Esecutivo che a quelli della Segreteria del CSEE, e rappresenterà l’organizzazione europea negli eventi e nelle riunioni organizzate dalle Commissione Europea in materia di diritti umani, parità di genere, educazione alla cittadinanza.
Il Comitato ha, poi, proseguito i lavori con l’obiettivo di redigere una bozza di Raccomandazione sul tema del ruolo dei sindacati per difendere il carattere inclusivo dell’educazione pubblica nei momenti di emergenza come quello attuale. Tale documento verrà sottoposto per l’approvazione al prossimo Esecutivo e, successivamente, inviato alle organizzazioni nazionali.
A Rossella Benedetti vanno le congratulazioni per la riconferma nel prestigioso incarico e i migliori auguri di buon lavoro.     dalla segreteria nazionale Uil scuola e dalla segreteria Uil scuola sicilia.

Fonte TUTTOSCUOLA: INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL SCUOLA – PINO TURI-

Pino Turi:  I PROBLEMI IRRISOLTI SI SONO AMPLIFICATI
Pino Turi, segretario generale UIL SCUOLA da luglio 2015 è convinto che le politiche formative da sole non possono cambiare la scuola. nessuna riforma può avere successo se i soggetti che ne hanno la responsabilità (dirigenti, docenti, studenti, famiglia, soggetti istituzionali e sociali) non sono coinvolti dall’inizio alla fine. c’è da sperare che il piano nazionale di ripresa e resilienza (next generationeu) che il governo lo scorso 12 gennaio ha presentato in parlamento, spinga ad un cambio di passo per l’avvio di un processo attuativo aperto, partecipato e collaborativo.

L’INTERVISTA A TUTTOSCUOLA.TUTTOSCUOLA – Febbraio 2021 – Intervista Turi – pag 14-5

FIRMATO L’ATTO DI INDIRIZZO PER IL 2021.


Turi: il ministro ha improvvisa nostalgia della Legge 107?
Eppure il Movimento aveva ottenuto consensi per smontarla. Ora si torna a parlare di ‘domanda’ e di mercato.
La scuola deve essere libera e laica. Non ancillare al mercato o peggio ancora alla politica.
In piena autarchia regionale e con una possibile crisi di governo dietro l’angolo, il ministro Azzolina ha firmato oggi l’Atto di indirizzo per il 2021.
Atto programmatico che si presenta ogni anno per delineare le linee prioritarie del programma di governo per la scuola.
All’interno del documento, le linee di indirizzo per il reclutamento, l’innovazione, la formazione obbligatoria, anche una classe di concorso specifica per il sostegno e – osserva con preoccupazione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ogni altro armamentario possibile per un attacco in piena regola alla comunità educante e alla scuola statale.
«Il corpus normativo che attualmente si caratterizza per complessità – si legge nell’Atto – (…) ha necessità di una revisione, rendendolo coerente con le caratteristiche e l’attuale forma dell’amministrazione scolastica, così come è venuta delineandosi e trasformandosi nel corso degli ultimi venticinque anni».
Traduciamo: la politica perseguita negli ultimi venticinque anni, quella dei tagli, dei dimensionamenti, delle classi numerose, della buona scuola, del neo liberismo, della scelta dell’ideologia del profitto, dell’esaltazione dell’imprenditoria come sale della terra, della progressiva scarsa considerazione per il lavoro intellettuale e degli insegnanti, tutti soggetti ad un’improbabile produttività – ecco ora anche ciò che non e misurabile, va misurato sulla base della domanda attuale.
La scuola si trasforma da funzione dello Stato, principalmente educativa, a servizio a domanda individualizzata.
Si trasformano gli studenti in clienti da soddisfare. E’ questa la storia degli ultimi venticinque anni che la pandemia ha dissotterrato da una spessa coltre di ambiguità politica. 

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I nodi della didattica a distanza: “Criticità nelle scuole”

da . il PUNTO di Francesca TUSCHI.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto propizia. La didattica a distanza, dura necessità imposta dalla situazione sanitaria, sembrerebbe essersi rivelata un enorme buco nell’acqua. Le ragioni sono diverse e vanno dalle condizioni di partenza delle scuole al gap generazionale e sociale in termini di alfabetizzazione informatica. Il segretario della Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica, fa il punto sull’inevitabile chiusura delle scuole e sulle criticità dei percorsi di apprendimento a distanza non senza una nota polemica nei confronti del Ministro Azzolina.
“Le scuole non erano pronte”.
“Non tutte le scuole erano preparate alla didattica a distanza, in modo particolare le elementari e le medie”, premette il sindacalista che lamenta in nuce “un’assenza di formazione soprattutto per i docenti più anziani e di strutture in molti plessi scolastici”. In altre parole, quando si parlava trionfalmente di registri elettronici e nuove frontiere informatiche molte scuole siciliane vivevano situazioni diametralmente opposte. Poi la pandemia e lo stato di necessità hanno sostanzialmente fatto il resto.

“Dad male necessario”.
“La didattica a distanza è un male necessario legato al dilagare della pandemia perché la priorità è la tutela della salute pubblica. Non è vero che le scuole sono sicure al 100%”, denuncia Mavica. “Ci sono stati casi di positività con quello che ne consegue all’interno delle classi in termini di contagio”, spiega. Un fatto che corrobora le richieste portate avanti dal sindaco e accolte dagli attori politici riguarda alla necessità di sospendere le lezioni di presenza in assenza di condizioni di piena sicurezza. Poi un colpo di fioretto all’indirizzo della titolare del Ministero della Pubblica Istruzione.

Seconda ondata e impreparazione.
“La Ministra ha scoperto soltanto recentemente che la didattica a distanza non funzione e che non può supplire le lezioni di presenza”, spiega sottolineando quanto si perde in termini di apprendimento e di relazioni umane facendo lezione dietro lo schermo di un Pc. Eppure, il tempo per correre ai ripari in vista della seconda ondata c’era. “Bisognava prendere altre misure a tempo debito: investendo risorse e creare delle classi meno affollate. Mettere mano agli organici attingendo al personale precario. Tutti i suggerimenti dei dirigenti scolastici sono stati invece disattesi”, accusa il sindacalista.
L’acuirsi delle diseguaglianze.
E aggiunge. “Si è pensato invece di acquistare i banchi con le rotelle con una conseguenza: le scuole hanno depauperato il patrimonio immobiliare di banchi e sedie”, argomenta Mavica. Senza contare poi l’acuirsi delle diseguaglianze in termini di possibilità tra ceti più o meno abbienti e tra centro e periferie. “La dad funziona nelle famiglie ricche che hanno a disposizione computer e connessione internet, creando la solita divaricazione tra chi ha i mezzi e chi non li ha”, sottolinea il sindacalista. “Lo stesso vale per le scuole, ad esempio a Belpasso ci sono ancora scuole senza wifi”, conclude.

Pubblicato il 12 Gennaio 2021, 05: su LiveSicilia.

Scuola, la Azzolina: “Risolti i problemi dei trasporti, si torni in aula”. Il premier britannico, Boris Johnson, è di diverso avviso.

da TGCOM24, 5.1.2021
Secondo il ministro dellʼIstruzione “se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi: la scuola dovrebbe essere lʼultima a chiudere”

“Ci sono tutte le condizioni per riportare gli studenti a scuola l’11 gennaio”. Lo sostiene il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, secondo la quale “il problema non è più il trasporto” visto che “il governo ha fatto un lavoro enorme con i prefetti affinché si possa ritornare in classe”. La politica e la pandemia, aggiunge la Azzolina, “non possono togliere ai ragazzi la voglia e il diritto di tornare a scuola. 

Il premier britannico, Boris Johnson, annunciando il TERZO lock down nazionale ha affermato:

“La situazione è allarmante” “Voglio sottolineare che il problema non è che le scuole non siano sicure” ma che queste “possono agire come vettori di trasmissione facendo sì che il virus si diffonda tra le famiglie”

 

Scuola, Uil: “Sbagliata la riapertura: il sindaco intervenga”

da CATANIATODAY.  Redazione. addì  5 gennaio 2021, 11,13

Per il sindacato è sbagliata la ripresa delle lezioni in presenza a partire dal 7 gennaio soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di capitale siciliana per contagi da Covid19



“Per la Uil è sbagliata la riapertura delle scuole a partire dal 7 gennaio. E questo vale soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di…capitale siciliana per contagi da Covid-19”. Lo affermano la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola, Salvo Mavica, che fanno appello al sindaco del Comune e della Città metropolitana di Catania Salvo Pogliese perché “anche nella sua qualità di autorità sanitaria locale assuma ogni iniziativa al fine di scongiurare ulteriori situazioni di rischio potenziale”. Gli esponenti sindacali, inoltre, chiedono al prefetto “che al Tavolo di coordinamento per la ripresa della didattica in presenza vengano ascoltate le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, finora mai coinvolte”.
Enza Meli e Salvo Mavica rilanciano e ribadiscono “la netta, lungimirante presa di posizione del leader nazionale Uil, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che in queste ore ha sollecitato al Governo scelte coerenti anche sul fronte delle scuole a fronte di dati epidemiologici ancora fortemente preoccupanti”.  La segretaria della Uil etnea e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola aggiungono: “Temiamo siano particolarmente vere nella nostra città e della nostra provincia le parole di Pierpaolo Bombardieri, che ha denunciato come non su tutti i territori del nostro Paese siano immediatamente operativi adeguati piani di trasporto e non in tutti i plessi siano stati approntati i necessari presidi sanitari. Nessuno nega, esclamiamo assieme al nostro segretario nazionale, che il valore e la necessità della ripresa dell’attività scolastica ma non vorremmo prevalesse ora una posizione ideologica rispetto alla prioritaria salvaguardia della vita e della salute degli studenti e di tutti i lavoratori coinvolti insieme con i loro familiari”. Enza Meli e Salvo Mavica dichiarano ancora: “Piuttosto che preoccuparsi dei banchi con le rotelle o proclamare annunci sul ritorno in classe, vorremmo augurarci che le istituzioni politiche facciano propria la lezione impartita dal Covid per assicurare le opportunità finora negate a Catania e alla sua provincia. Ci riferiamo all’inserimento di quest’area in zona sismica a rischio 1, che impegnerebbe risorse significative utili ad esempio per la doverosa costruzione di nuovi plessi e la sempre più urgente ristrutturazione di quelli già esistenti. Ci riferiamo alla dotazione di infrastrutture immateriali, innanzitutto quelle autostrade informatiche senza le quali è inutile riempiersi la bocca di frasi a effetto su didattica a distanza (o, se preferite, DAD) e smart-working. Ci riferiamo, infine, al ripensamento delle scelte in materia sanitaria perché quelle attuate sinora stanno condannando tanti, troppi, cittadini a morire non solo di Covid senza avere ricevuto tutte le dovute cure”.

Decreto “Milleproroghe”: le disposizioni di proroga per la Scuola.

Il 31/12/2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO-LEGGE, n.183 (c.d. “Decreto Milleproroghe”).
Di seguito, in breve, le disposizioni che riguardano la Scuola:
1. Concorso religione cattolica
Il Ministero è autorizzato a bandire entro il 31/12/2021 un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2021/2022 al 2023/2024

2. Valutazione apprendimenti
Per l’a.s. 2020/21 anche l’attività svolta a distanza produce gli stessi effetti delle attività svolte in presenza ai fini della valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti (ai sensi del decreto legislativo 62/17; e DPR 122/09)

3. Ex LSU
– È prorogato al 1° marzo 2021 la data dalla quale prenderanno servizio i soggetti già dipendenti dalle imprese di pulizia che si troveranno in posizione utile, rispetto ai posti ATA accantonati, nelle graduatorie della procedura selettiva e impegnato per almeno cinque anni, anche non continuativi, presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia.
– Di conseguenza, i contratti già sottoscritti sino al 31 dicembre 2020 per la copertura dei predetti posti potranno essere prorogati sino al 28 febbraio 2021.

4. Riunioni organi collegiali in videoconferenza
Le riunioni degli organi collegiali, ivi incluse quelle del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, possono svolgersi in modalità remoto fino al termine dello stato di emergenza (31 gennaio 2021) e comunque non oltre il 31 marzo 2021.

5. CSPI
Il termine secondo cui il Consiglio superiore della pubblica istruzione-CSPI rende il proprio parere entro sette giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell’Istruzione e decorso tale termine, si può prescindere dal parere, è prorogato fino al termine dello stato di emergenza (31 gennaio 2021) e comunque non oltre il 31 marzo 2021.

6. Edilizia scolastica
È prorogato al 31/12/2021 il termine per i pagamenti da parte degli enti locali degli interventi di messa in sicurezza, manutenzione e ristrutturazione di edifici scolastici.