Il Ministero sarebbe al lavoro sul decreto. La notizia, ufficiosa, trapela da riunioni informative per pochi. Turi: sostegno à la carte e docenti a domicilio.

Un ulteriore motivo – come se non ce ne fossero già abbastanza – per andare allo sciopero del 10 dicembre.

Grave errore di impostazione e di prospettiva. La scuola è educazione, non assistenza.
Un annuncio informale, questo sarebbe al momento, la notizia di un decreto sul sostegno a cui il ministero sta lavorando nel quale i docenti andrebbero a svolgere la propria attività a domicilio nel caso in cui un l’alunno o l’alunna affidati siano impossibilitati frequentare le lezioni per un periodo di oltre 30 giorni.
Non c’è fine alla mortificazione di una categoria che non merita questi toni, né questi provvedimenti – commenta in maniera molto critica il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi.
Ci auguriamo – dice Turi -che intorno alla scuola e alla sua funzione intervengano le famiglie a cui si deve offrire diritti di integrazione e non miserande surroghe assistenziali.
Il fiore all’occhiello dell’integrazione scolastica della scuola italiana non merita il degrado a cui la politica del consenso elettoralistico si sta piegando. Non si possono confondere la funzione professionale dell’insegnamento con quella dell’assistenza. 
Questo nel merito – aggiunge Turi.
Quanto al metodo, il ministero ha convocato tutte le organizzazioni sindacali, ma come è noto la UIL Scuola con altri sindacati di categoria, ha proclamato lo stato di agitazione e indetto uno sciopero.

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IL MINISTERO FINGE DI NON SAPERE CHE C’È UNO SCIOPERO PROGRAMMATO. E CONVOCA RIUNIONI…

TURI: È ARRIVATO IL TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ.  IL RISPETTO DELLE REGOLE DELLA DIPLOMAZIA MINISTERIALE SAREBBE UN SEGNALE DI CORRETTEZZA POLITICO ISTITUZIONALE. UNA PROVOCAZIONE SE NON UN’AZIONE ANTISINDACALE. CHE VALORE AVRANNO QUEGLI ACCORDI IN ASSENZA DELLA MAGGIORANZA DELLE FORZE SINDACALI?
E’ con inusitata eccezionalità che la UIL Scuola, apprende, con uno stato di agitazione in atto della dirigenza scolastica, si procede ad una convocazione di un tavolo di informativa e confronto sul regolamento del reclutamento dei dirigenti scolastici. Fallito il tentativo di conciliazione del 18 novembre, con la contestuale proclamazione dello stato di agitazione della dirigenza scolastica, appare quanto mai irriguardosa la convocazione dell’anzidetto tavolo. Ancora una volta si vuole dimostrare che le vere relazioni sindacali non interessano il suo Ministero. Per la dirigenza scolastica, vessata in tutti i modi possibili ed immaginabili, abbiamo assistito ad una politica deficitaria. Già questo, avrebbe giustificato una doverosa agitazione della categoria, sempre rinviata, nella speranza che i problemi dei dirigenti scolastici fossero posti al centro della sua azione politica. Ora, come se non bastasse, se ne offende l’iniziativa di agitazione, delegittimandola agli occhi dell’opinione pubblica nazionale, con l’indizione di un tavolo di informazione e di confronto sul nuovo regolamento di reclutamento di questo personale. Stessa mancanza assoluta di fair play governativo è da rilevare riguardo ai temi oggetto delle complesse vertenze del personale scolastico.

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DOPO LA CIRCOLARE SULLE QUARANTENE / Turi: il sistema delle riunioni convocate per comunicare decisioni già prese è fallito. Prediamo le distanze

Prediamo le distanze.
Servono interventi di sistema: meno alunni per classe, distanziamento, presidi sanitari a scuola, tracciamento, sistemi di aerazione. Si corre ancora in emergenza mentre la responsabilità è sempre delle scuole. Personale stanco e preoccupato.

Il tavolo al ministero convocato in tutta fretta è il sintomo del modo di procedere di questo dicastero – osserva Pino Turi, dopo la circolare emanata in nottata sulle quarantene a scuola – si sceglie la via dell’urgenza più che quella della programmazione e delle decisioni valutate insieme.
Quel Tavolo non ha mai dato risultati perché mai si sono condivise scelte e programmi ma solo imposto ed informato. Per questo ne abbiamo preso le distanze ed addirittura ritirato la delegazione trattante, visto che di trattativa non se ne vedeva l’ombra – spiega Turi.
Da tempo abbiamo chiesto di mettere in atto azioni che affiancassero i vaccini: la riduzione di alunni per classe, il distanziamento, presidi sanitari nelle scuole, sistemi di sanificazione dell’aria nelle aule – richiesta che abbiamo fatto dall’inizio della pandemia, e che oggi è in cronaca per la sollecitazione di un parlamentare di un medico in ogni scuola, sottolinea Turi. Ma nulla di tutto questo è ancora stato fatto.

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anticipazione AVVISO. IMMISSIONI IN RUOLO DA SURROGA.

 

anticipazione    

Immissioni in ruolo da surroga.

 Da lunedì pubblicano avviso con sedi disponibili (intese anche come scuole), si dovrà rifare la domanda on Line.

La scuola viene assegnata da quest’anno ma si raggiungerà l’anno prossimo

Entro il 12 si concluderebbe la procedura

DIRITTO ALLO STUDIO….anticipazione ord. regionale riparatura termini per gli aventi diritto che non hanno potuto presentare la domanda per cause di forza maggiore.

Contratto Integrativo Regionale del 11/10/2019 relativo ai permessi del “Diritto allo studio”,  personale interessato a fruire dei permessi per il diritto allo studio per l’anno solare 2022.                     Utile e fattivo intervento sindacale, Uil Scuola in testa, al fine di porre rimedio alla preclusione di tutti coloro i quali, stante lo scostamento tra la scadenza dei termini per presentare la domanda, (15 novembre 2011) e la conclusione ed individuazione degli ammessi ai corsi da parte delle università protrattasi oltre il termine adito.

DIRITTO ALLA STUDIO:

Si riapriranno i termini dal 10 al 15 dicembre per fare la domanda che verrà soddisfatta in coda a quelli che hanno maturato il diritto al 15 novembre.

 

MOBILITY MANAGER: CLAMOROSA BOCCIATURA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

    Pino Turi, segretario Generale UIL SCUOLA

 

MOBILITY MANAGER: CLAMOROSA BOCCIATURA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Turi: Facoltativa e remunerata, così possiamo pensare a una figura di natura organizzativa e di coordinamento che ha competenze in materia di mobilità

E’una clamorosa bocciatura quella che viene dal Cspi, l’organo consultivo del ministero dell’Istruzione I cui pareri sono propedeutici, seppur non vincolanti, all’assunzione delle decisioni del Ministero.  Inutile, ridondante, costo zero: questi I rilievi che il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione ha inserito nel parere approvato in seduta plenaria, martedì scorso, 23 novembre.

«L’individuazione di una specifica figura nelle scuole, come nel caso del mobility manager, sembra essere diventata una ricorrente modalità attuativa, producendo nella realtà il proliferare di ruoli, connessi a compiti e funzioni, che sostanziano l’idea di un mero e formale adempimento rischiando, invece, di vanificare una efficace cultura del risultato»  – si legge nelle righe introduttive del parere.

«I compiti e gli obiettivi previsti dalla norma per la figura del mobility manager non sono in generale compatibili con l’attribuzione dell’incarico ad un docente su base volontaria» – precisa il CSPI che ha compiti di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo in materia di istruzione.

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Vaccini: Uil, terza dose a prof ma anche altre strategie. Scontro ideologico per assenza di una legge sull’obbligatorietà generale vaccini

 

Il vaccino va benissimo, lo ripetiamo da mesi – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi dopo l’introduzione del super green pass per la scuola – ma non può essere l’unica arma di attacco.
Né si può rendere obbligatorio per legge solo per alcune categorie. E’ qui il problema: l’obbligatorietà selettiva.

Siamo convinti che una volta intrapresa la strada vaccinale non la si può interrompere.
Siamo altrettanto convinti che andrebbero intraprese anche altrestrategie di attacco.

Il tracciamento è stato abbandonato, i presidi sanitari neanche messi all’ordine del giorno delle priorità della scuola – sottolinea Turi. Questa pandemia di sta rivelando piena di ostacoli edifficoltà che forse meritano strategie diversificate da affiancare alla vaccinazione.

Siamo chiari: la maggioranza del personale della scuola è donna. La risposta data nei mesi duri della prima ondata della pandemia è stata di enorme responsabilità. La prima e seconda dose di Astrazeneca sono state fatte alle insegnanti. Non si dica dunque – aggiunge Turi – che la scuola non ha risposto con senso di appartenenza civile.

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MOBILITAZIONE DEL 23 NOVEMBRE 2021.

slides mobilitazione nov 2021 – DEF

LEGGE DI BILANCIO, POCHI SOLDI E PER POCHI
AL GOVERNO CHIEDIAMO RISPOSTE URGENTI E CONCRETE

La Legge di Bilancio che ha appena iniziato il suo iter parlamentare non prevede poste finanziarie sufficienti a soddisfare le richieste avanzate dal personale della scuola.
In che modo – domandano i segretari generali di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams – il ministro dell’Istruzione farà valere le ragioni della scuola per ottenere gli aumenti a tre cifre da lui stesso annunciati in vista del rinnovo contrattuale?

Vengono stanziati 210 mln aggiuntivi, corrispondenti a un aumento medio mensile lordo di circa 12 euro, sul fondo per la valorizzazione dei docenti (art. 1 comma 592 l.205/2017) con una destinazione che testualmente recita:
“premiando in modo particolare la dedizione all’insegnamento, l’impegno nella promozione della comunità scolastica e la cura nell’aggiornamento professionale continuo”.
Una finalizzazione rivelatrice della scarsa o nulla considerazione in cui si tengono gli insegnanti sotto molto profili: gli incrementi retributivi, devono esser ‘meritati’ addirittura con una imprecisata dedizione che non si sa bene da chi sarà valutata; si ignora che la dedizione è stata ampiamente dimostrata da tutto il personale docente Ata e dirigente in questi due terribili anni di pandemia; si dimentica che la Legge di Bilancio, quando si stanziano le risorse del Contratto, si deve limitare a indicare le cifre dal momento che il nostro ordinamento prevede che poi nell’Atto di indirizzo saranno contenute le indicazioni all’Aran per finalizzare quelle risorse negoziando con i sindacati. In definitiva pochi soldi e per pochi. La politica dei bonus è fallita e non è riproponibile.

Queste le somme previste nel ddl bilancio 2022
art. 182 (disposizioni in materia di salario accessorio)

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• CONCORSO STEM : I POSTI COPERTI SONO MENO DELLA METÀ. PIÙ DI 8.000 SONO QUELLI VACANTI.

Questi i dati forniti dal ministero sul numero delle assunzioni e dei posti rimasti disponibili relativi al concorso per le discipline scientifiche (STEM) svolto la scorsa estate.

  • 14 procedure su 90 non sono state concluse.
  • 6.129 posti messi a bando.
  • 3.330 docenti vincitori.
  • 2.652 docenti assunti in ruolo.
  • 3.477 posti non coperti rispetto al bando.
  • 136 rinunce non surrogate.
  • 784 idonei (ovvero numero di non vincitori inclusi nell’elenco).
  • 8.123 posti complessivi disponibili.
  • Dall’analisi dei dati forniti dal ministero sulla procedura conclusasi questa estate emerge un dato allarmante: meno della metà sono i posti coperti rispetto al bando e più di 8.000 sono quelli vacanti.
    E’ il fallimento della procedura. Serve una soluzione transitoria.
  • s.m