C’era una volta un contratto scritto male e difficile da applicare al punto che si decise di scrivere una nota che lo migliorava. Non bastò e si mise una toppa con un documento politico.
Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione
Uil Scuola: è un metodo che non condividiamo, una gestione dell’emergenza che non ci convince. Le scelte contrattuali restano, i governi passano.
In un momento così complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola dei lavoratori. Siamo convinti che la condivisione è la scelta prioritaria.
La pandemia ha sconvolto ogni schema, è vero, ma ciò non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di una operazione che è frutto di una politica divisiva e di contrapposizione che proviene da un ministro con scarsa cultura di governo e con forte propensione a politiche di opposizione, che l’hanno portata a determinare una divisone sindacale, che non vogliamo definire di rottura, ma poco ci manca.
La nostra azione non si limiterà ad affermare le nostre ragioni, ma cercheremo in tutti i modi di incrociare una nuova strada unitaria, senza pregiudizi nei confronti degli altri sindacati, ma con un giudizio fortemente negativo nei confronti della politica divisiva del Ministero. Dalla ministra Azzolina ci dividono modi, metodi di governo e delle relazioni sindacali basati su strategie divisive invece che poggiati sul confronto e sull’ascolto.
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La dichiarazione congiunta sottoscritta dall’amministrazione e da alcuni sindacati firmatari del contratto integrativo sulla Didattica a Distanza è stata l’oggetto della convocazione da parte ministeriale di tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle che non hanno sottoscritto il contratto integrativo.
Per descrivere l’iter di questo contratto potremmo prendere a prestito il titolo del romanzo per ragazzi di Michael Ende: La storia infinita. Un accordo a rate.
Oggi un ulteriore passaggio per informare tutte le organizzazioni sindacali dei contenuti di un ‘documento politico’ che riguarda il ministero dell’istruzione e i sindacati firmatari dell’accordo.
Una firma a più tempi, con tanto di testo contrattuale, successiva nota esplicativa e ora il documento politico.
C’è voluto un ulteriore incontro, non contestuale alla sottoscrizione, su richiesta legittima di uno dei sindacati firmatari, per chiarire le discrasie tra il contratto e la nota.
Segnali chiari di una difficoltà nella stesura del Ccni. Non è un giudizio pregiudiziale il nostro, è volontà di poter discutere del merito di un accordo politico sottoscritto con altri sindacati.
Accordo di cui non possiamo che prendere atto.
Chiaramente la UIL scuola non intende aderire, perché di adesione si sarebbe trattato, ad un documento concordato da altri, un’intesa politica più che un contratto. Nella nostra storia di sindacato libero ed indipendente non abbiamo mai delegato nessuno a rappresentarci, né pensiamo di farlo ora.
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