Turi: docenti italiani bravi e motivati. Ora il Governo dimostri di essere dalla loro parte. –

La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai.
Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.

Se il futuro della professione docente si riduce ad una misurazione del reddito, e magari per allargare qualche posto si introduce il middle management, significa che di scuola e di rivoluzione culturale dobbiamo parlarne e molto. Non è aumentando la burocrazia nella scuola e gerarchizzando la funzione docente che si fa vera scuola – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Pensare in questo modo significa tornare al modello della Legge 107, dove la scuola era pensata come una brutta copia di un ufficio pubblico che eroga servizi a domanda individualizzata. Ora anche on line. A cosa pensiamo?  Ad una sorta di New Amazon formativo?
La lezione del Coronavirus non è servita a nulla se ognuno resta sulle stesse posizioni, mentre si dovrebbe riflettere sul futuro, avviare una trasformazione culturale – ammonisce Turi.
Servono menti aperte, nuovi orizzonti, non vecchie ricette.  Siamo proprio sicuri che il metro per misurare la carriera di un docente sia quello di cambiarla? 
Perché non si inizia a dare valore, considerazione, adeguata retribuzione al loro lavoro? Nelle nostre scuole lavorano docenti bravi e motivati – osserva il segretario generale della Uil Scuola – vanno ben pagati per fare il loro mestiere, non per cambiarlo con uno, che ha solo il luogo di lavoro in comune.
La comunità educante ha bisogno di una leadership diffusa, che essa stessa dovrà riconoscere. Non può essere imposta.
La scuola deve essere – e restare sempre – palestra di libertà e di insegnamento critico.
La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai. Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.
La costituzione ci ricorda che la libertà di insegnamento è il cardine della funzione docente: c’è una sola domanda a cui va data risposta: come si garantisce ? Chi garantisce la libertà e l’essenzialità del lavoro fatto in classe?

Pino Turi – segretario generale UIL SCUOLA.

Diritto di accesso al lavoro agile per il personale amministrativo, tecnico e DSGA nel periodo di emergenza COVID 19: verbale di confronto e dichiarazione a verbale UIL Scuola.


REPORT:  verbale di confronto sottoscritto dalla UIL scuola, unitamente alla dichiarazione a verbale, che determina il diritto di accesso al lavoro agile per il personale amministrativo, tecnico e DSGA nel periodo di emergenza COVID 19 (attualmente fissato sino al 31 gennaio 2021).

Secondo quanto previsto e condiviso, hanno diritto di accesso allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile i dipendenti ATA a tempo indeterminato o determinato, secondo le seguenti priorità:
• genitori il cui figlio convivente minore di anni sedici è stato sottoposto a quarantena o isolamento obbligatorio, preventivo o fiduciario o al quale è stata sospesa la didattica in presenza;
• in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita (c.d. lavoratori fragili), nonché i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992;
• con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, ai sensi dell’articolo 39 del decreto-legge18/2020;
• dichiarati in condizioni di fragilità dal medico competente, secondo le modalità e le indicazioni previste dalla Nota 11 settembre 2020, n. 1585;
• conviventi di persone immunodepresse.

Verbale di confronto sul lavoro agile ATA

DICHIARAZIONE A VERBALE FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA_signed

Leggi tutto “Diritto di accesso al lavoro agile per il personale amministrativo, tecnico e DSGA nel periodo di emergenza COVID 19: verbale di confronto e dichiarazione a verbale UIL Scuola.”

Le proposte Uil nelle parole di Turi >>> VIDEO INTERVISTA SU TECNICA DELLA SCUOLA.


On line sul sito di Tecnica della Scuola la video intervista che il Direttore Alessandro Giuliani ha fatto al Segretario generale, Pino Turi. Qui di seguito la sintesi del testo dell’intervista. Nel link la versione on line con il video.
https://www.tecnicadellascuola.it/concorsi-flop-supplenze-siano-triennali-e-in-ruolo-solo-chi-ha-vocazione-le-proposte-uil-nelle-parole-di-turi-video

Concorsi flop, supplenze siano triennali e in ruolo solo chi ha vocazione: le proposte Uil nelle parole di Turi [VIDEO]
Di  Alessandro Giuliani  – 26/11/2020
 

Il concorso straordinario della secondaria è nato male e finito peggio; il problema dei posti vacanti si supera con gli organici triennali; il contratto va rinnovato con fondi importanti; l’emergenza Covid va affrontata meglio. Sono le indicazioni di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, formulate nel corso di una video-intervista rilasciata alla Tecnica della Scuola.
Sul concorso riservato, che porterà all’individuazione di 32 mila docenti precari storici, il leader del sindacato Confederale dice di “volere uscire dallo scontro ideologico”, perché “la pandemia non ha aiutato, ma l’errore già c’era: dovevamo assistere infatti ad un concorso rapido, come previsto dall’accordo che avevamo sottoscritto, con i docenti da immettere in ruolo già dallo scorso mese di settembre”. Invece siamo quasi a dicembre e la procedura è bloccata, con quasi il 30% di prove ancora da svolgere.
Concorsi da rivedere
Secondo Turi “è il sistema dei concorsi che è fallito. Siamo ancora in tempo a trovare comunque una soluzione alternativa, anche se settembre 2021 è dietro l’angolo”. Questo significa, continua il sindacalista, che oltre all’anno passato e a quello presente, compromessi dal Covid, ora c’è il rischio di compromettere anche il prossimo. A meno che non si intervenga sul personale da mettere in servizio il prossimo mese di settembre. “Abbiamo delle proposte nelle Finanziaria, ma – continua Turi – non c’è una visione: ecco perché bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare le soluzioni”.
Concorsi straordinari: tempi lunghi
Gli stessi concorsi ordinari, con oltre mezzo milione di domande presentate, non sembrano soddisfare il sindacalista: così tante domande “non si possono esaurire in poco tempo, servono strumenti straordinari”. Il rischio concreto, quindi, è che i concorsi a cattedra possano produrre i vincitori ben oltre l’agosto 2021, data ultima per le immissioni in ruolo in corrispondenza del nuovo anno.
Organico su base triennale

Gli aumenti non bastano

La DaD è un surrogato

La domanda finale però che si pone è: “tutto quello che non si è fatto in otto mesi, si può ora fare in dieci giorni?

 

Leggi tutto “Le proposte Uil nelle parole di Turi >>> VIDEO INTERVISTA SU TECNICA DELLA SCUOLA.”

25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.


La scuola ha un ruolo fondamentale nel processo di emancipazione sociale e culturale del paese.

La Uil Scuola non si vuole limitare ad esprime un pensiero intenso di solidarietà, ma una vera e propria rivendicazione di atti – e fatti concreti – che possano superare la drammatica realtà dei dati.
Il livello di civiltà di una nazione si misura proprio dalle misure di tutela che è in grado di mettere in atto e dal pieno riconoscimento dei diritti universali che, non possono in nessun modo degradare in un contesto di assuefazione, come quello della violenza sulle donne che risulta inaccettabile.
La situazione delle donne non può, in nessun modo, essere vista come condizione di debolezza, né deve rappresentare una condizione di svantaggio sociale, culturale o lavorativo. Ogni forma di divario va superata con la partecipazione e la democrazia.
A tal fine, la scuola è il luogo ideale, la sede dell’emancipazione sociale, culturale ed economica.
Ritornare ad aprire le scuole deve essere l’impegno principale di tutti.
Non un semplice spot, però ma un’apertura capace di durare, per fare scuola.
La frammentazione operativa rischia di aggravare ancora le conseguenze di una situazione già difficile.
Dobbiamo evitare in ogni modo che siano le donne a pagare i disservizi in un paese ancora indietro in una sfida che è soprattutto culturale.
Una svolta che solo una scuola attiva e funzionante, al pieno delle sue potenzialità, può realizzare
Per questo servono decisioni coraggiose e lungimiranti.
Le celebrazioni servono solo se i decisori politici ed istituzionali passano dalle (belle) parole ai fatti (ancora inconcludenti).

IRASE NAZIONALE – corso “Internazionalizzazione e Intercultura”

Iniziativa da parte di IRASE NAZIONALE a seguito l’apertura delle iscrizioni, organizza il seguente
corso “Internazionalizzazione e Intercultura” che è prerequisito di accesso al colloquio.
In allegato la locandina con tutti i dettagli relativi al corso e le istruzioni per l’iscrizione.
Il corso è completamente online, una volta verificata l’iscrizione, i corsisti riceveranno una mail con tutte le istruzioni per accedere alla piattaforma online.

Il costo è di € 50,00 per i non iscritti Uil Scuola ed è GRATUITO per tutti gli iscritti alla Uil Scuola.

Modalità di pagamento: con bonifico. IRASE Nazionale. IRASE <irase@uil.it
Causale da inserire: “CORSO INTERNAZIONALIZZAZIONE”

LA LOCANDINA:Internazionalizzazione e

L’Irase Nazionale, Ente di formazione qualificato al Miur per il personale scolastico (Direttiva Miur 170/2016), rilascerà, ai docenti partecipanti, l’attestato valido ai fini della formazione. Per le lezioni webinar è previsto l’esonero dal servizio, secondo gli art. 63 e 64 del CCNL.

LEGGE DI BILANCIO. Scheda di lettura a cura della UIL SCUOLA

Scheda di lettura e commento politico UIL Scuola – ART 165,  Legge bilancio
2021 – Personale scolastico
In allegato la scheda di lettura relativa alla Legge di Bilancio 2021.
Il disegno di legge, che dovrebbe in questi giorni iniziare l’iter di
approvazione alla Camera e al Senato, dovrà essere approvato in via
definitiva entro la fine dell’anno, per entrare in vigore dal primo gennaio
2021 come legge dello Stato.

attachments: bozza legge bilancio. sk.lettura UILSCUOLA

EDUCAZIONE CIVICA


L’obbligo di co-programmare e co-progettare con i soggetti del terzo settore e le organizzazioni di volontariato le attività “extrascolastiche” di educazione civica, seppur fissato dalla legge, va rimandato al mittente.
Non vorremmo che di nuovo qualcuno pensasse di mandare a scuola pseudo- docenti per spiegare ai docenti come si fa lezione su qualsiasi argomenti. Di tentativi se ne sono già registrati, e ce ne saranno ancora.
Non vorremmo un ulteriore schiaffo alla dignità di chi ogni giorno svolge con passione e professionalità il difficile lavoro di insegnare.
Leggi tutto “EDUCAZIONE CIVICA”

Scheda tecnica UIL scuola – ipotesi CCNI didattica in modalità a distanza.


Pubblichiamo, in allegato la scheda tecnica sulla ipotesi del CCNI relativa alla didattica a distanza. Nella scheda la parte in blu è riportato il testo contrattuale, quella in nero nel riquadro, rappresenta la nostra posizione politica e il nostro NO alla firma per ogni singolo aspetto che il CCNI ha inteso disciplinare.
Ciò per dirla tutta ed in chiaro e per ogni utile info su quanto in parola a supporto e spiegazione della posizione assunta dalla UIL Scuola  nel solo intento della salvaguardia dei diritti e delle prerogative dei docenti e di tutti i lavoratori della scuola.
La presente a completamento del deliberato unanime  da parte dell’esecutivo nazionale della UIL Scuola
Uniti facciamo la differenza.
salvo mavica.

Scheda tecnica UIL scuola – ipotesi CCNI didattica in modalità a distanza

DOMANDE DI PENSIONE. A breve la circolare


Nella giornata del 9 novembre si è tenuto un incontro informativo tra il Ministero dell’Istruzione, l’Inps e le organizzazioni sindacali sulla pubblicazione del decreto annuale sulle pensioni del personale della scuola.
Per la UIL Scuola hanno partecipato Francesco Sciandrone, Mauro Panzieri ed Antonello Lacchei.
Nella relazione introduttiva, il rappresentante del Ministero ha illustrato la bozza di decreto e informato che la data ipotizzata di scadenza delle domande di dimissioni dal servizio, per accedere al trattamento pensionistico, è quella del 30 di novembre.
La UIL Scuola, prendendo atto del contenuto stessa che, tra l’altro, ricalca quello dell’anno precedente, ha segnalato che il termine del 30 di novembre è troppo ravvicinato, considerando che bisognerà dare le dimissioni on line col sistema Polis del Ministero. Abbiamo ribadito la necessità di uno spostamento della data, per consentire di dare il tempo agli interessati di recuperare le credenziali di accesso;  in ordine alla commissione, abbiamo esposto alcune perplessità per quanto riguarda la comunicazione tra Ministero e Inps che – quest’anno – dovrebbe avvenire esclusivamente col sistema passweb.
Al termine degli interventi, i rappresentanti dell’Inps hanno mostrato una certa consapevolezza (comunque da verificare) sul problema della comunicazione mediante passweb, accettando la commissione tra Ministero, Inps e Sindacati per rendere più gestibile tale sistema.

I PENSIONAMENTI DEL PERSONALE SCOLASTICO – SCHEDA FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA : PENSIONAMENTI DEL PERSONALE SCOLASTICO – Scheda UIL scuola

Sanata la norma che prevedeva la Risoluzione dei contratti COVID per personale ATA


Dalla Segreteria Nazionale della UIL SCUOLA –  ROMA
Apprendiamo dell’aggiornamento del sistema NOIPA, disposto su richiesta della Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR, con il quale è stata eliminata la clausola risolutiva dei contratti su posto COVID anche per il personale ATA, inizialmente eliminata solo per il personale docente assunto su tali posti.
 
Già lo scorso 30 ottobre avevamo sollevato tempestivamente il problema
https://www.orizzontescuola.it/supplenze-ata-e-risoluzione-contratti-covid-daprile-uil-scuola-una-dimenticanza-o-figli-di-un-dio-minore/
evidenziando che, il decreto-legge 104/2020 (Decreto Agosto), ha eliminato la parte contenuta nel Decreto Rilancio che prevedeva per il personale docente e ATA il licenziamento nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza, a seguito dell’emergenza epidemiologica.
 
Siamo e saremo sempre dalla parte della comunità educante nel suo insieme per evitare divisioni che attengono alle tutele e ai diritti faticosamente conquistati e che, in questo momento, sono messi a dura prova.
 
Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale.

Contratto con modalità a distanza: troppe domande lasciate senza risposta.


Il ministero vuole correre ma in mezzo c’è il lavoro, e la qualità della vita, di migliaia di persone.
Una gestione dell’emergenza che non ci convince perché le scelte contrattuali restano, i governi passano.

L’abitazione è un luogo di lavoro? La sicurezza come viene configurata? E la privacy?  Un’ora di lezione in presenza equivale ad un’ora on line? La DAD è diversa dalla DID?
L’esposizione al video di docenti ed alunni come va regolamentata? Come si garantisce la vigilanza ? E gli infortuni sul lavoro?
Sono solo alcune delle domande lasciate aperte dal contratto sulla didattica a distanza predisposto dal ministero.
Siamo in una situazione in corsa, ma questo non significa che non dobbiamo pensare in quali condizioni stanno lavorando gli insegnanti, altro che stress da lavoro correlato  – osserva Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, tra le sigle che ieri hanno deciso non sottoscrivere il contratto integrativo sulla didattica integrata digitale.
Nelle scuole si lavora con preoccupazione e la confusione normativa non aiuta – aggiunge Turi.
Il lavoro agile è su base volontaria, ma nella scuola non si applica.
La dad, didattica digitale a distanza, è didattica di emergenza.
La did, didattica integrata digitale, è didattica oltre l’emergenza.
E’ prevista da un atto amministrativo, le linee guida delle scuole superiori e presuppone che le scuole siano aperte, serve ad integrare la didattica in presenza.
Altrimenti si passa alla didattica a distanza che è altro.
Bisogna partire da questo – precisa Turi – per comprendere quanto il contratto scritto dal ministero, con la nuova ondata della pandemia, sia stato gestito frettolosamente e in modo inadeguato.

attachments: COM contratto Did Uil non firma 101120

 

Leggi tutto “Contratto con modalità a distanza: troppe domande lasciate senza risposta.”

REPORT >>> Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione.

Preg.mi Dirigenti Scolastici, Docenti ed Ata         LORO SEDI.. 

Per dovuta quanto necessaria ed opportuna informazione e condivisione con tutti Voi dello scenario impupato dal Ministro Azzolina e l’azione sindacale costante, tenace, realistica condotta dal Segretario Generale della Uil Scuola, Pino Turi, e , con Lui di tutti noi – segreterie Regionali e territoriali.
Semplice quanto amara constatazione e considerazione: quello che avviene a livello di governo e del M..I. è l’evidente incapacità di questa governance di gestire non solo l’emergenza ma nemmeno l’ordinario.
Da soli non vanno da nessuna parte il guaio è che di rimando chi va a sbattere è la “”scuola tutta” e con essa tutti noi.
Non si deve essere necessariamente scienziati per capire il caos in cui è piombata la scuola, certamente non a causa e per colpa di chi ogni giorno, con serietà e sacrifici personali, la fa funzionare: Dirigenti, docenti, ATA.
Il monito è che dobbiamo fare quadrato la scuola non è semplice proprietà od oggetto politico in mano di pochi: è patrimonio di tutti NOI, è nostra, non lasciamocela scippare, non permettiamo che affonda proprio perché non vogliamo affondare con essa. Per fortuna sappiano nuotare, Per fortuna siamo menti pensanti e sappiamo ragionare e discernere quello che è giusto e quello che è sbagliato e non si deve fare.
Per finire non mi stanco mai di lanciare la solita esortazione: uniamoci, formiamo movimento di opinione, la meta è il bene comune, nostro, della  scuola e di tutti coloro che ne fanno parte. Facciamo quadrato, non disperdiamoci o perdiamoci nei mille rivoli dei singoli bisogni, la posta è alta o ci difendiamo o subiamo passivamente. Ci devono sentire, ci devono ascoltare, devono agire. Le ultime parole famose della Ministra: la scuola riapre il 14 settembre…bella roba, gli alunni ci sono e i docenti…ancora oggi, 10 novembre rileviamo una marea di cattedre vuote, ancora oggi rileviamo stressanti convocazioni. Scusate ma di che cosa stiamo parlando.!!!!

Dalla segreteria territoriale di Catania
Uniti facciamo la differenza. Uniti si vince, sempre.
Uil Scuola: LA VOCE LIBERA DELLA SCUOLA.
fraterni saluti in  Uil Scuola
salvo mavica

attachments: report

REPORT >>> Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione.

C’era una volta un contratto scritto male e difficile da applicare al punto che si decise di scrivere una nota che lo migliorava.  Non bastò e si mise una toppa con un documento politico. 
Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione
Uil Scuola: è un metodo che non condividiamo, una gestione dell’emergenza che non ci convince. Le scelte contrattuali restano, i governi passano.
In un momento così complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola dei lavoratori. Siamo convinti che la condivisione è la scelta prioritaria.

La pandemia ha sconvolto ogni schema, è vero, ma ciò non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di una operazione che è frutto di una politica divisiva e di contrapposizione che proviene da un ministro con scarsa cultura di governo e con forte propensione a politiche di opposizione, che l’hanno portata a determinare una divisone sindacale, che non vogliamo definire di rottura, ma poco ci manca.
La nostra azione non si limiterà ad affermare le nostre ragioni, ma cercheremo in tutti i modi di incrociare una nuova strada unitaria, senza pregiudizi nei confronti degli altri sindacati, ma con un giudizio fortemente negativo nei confronti della politica divisiva del Ministero.  Dalla ministra Azzolina ci dividono modi, metodi di governo e delle relazioni sindacali basati su strategie divisive invece che poggiati sul confronto e sull’ascolto.

———————————————————

La dichiarazione congiunta sottoscritta dall’amministrazione e da alcuni sindacati firmatari del contratto integrativo sulla Didattica a Distanza è stata l’oggetto della convocazione da parte ministeriale di tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle che non hanno sottoscritto il contratto integrativo.
 
Per descrivere l’iter di questo contratto potremmo prendere a prestito il titolo del romanzo per ragazzi di Michael Ende: La storia infinita. Un accordo a rate.
Oggi un ulteriore passaggio per informare tutte le organizzazioni sindacali dei contenuti di un ‘documento politico’ che riguarda il ministero dell’istruzione e i sindacati firmatari dell’accordo.
Una firma a più tempi, con tanto di testo contrattuale, successiva nota esplicativa e ora il documento politico.
C’è voluto un ulteriore incontro, non contestuale alla sottoscrizione, su richiesta legittima di uno dei sindacati firmatari, per chiarire le discrasie tra il contratto e la nota.
Segnali chiari di una difficoltà nella stesura del Ccni. Non è un giudizio pregiudiziale il nostro, è volontà di poter discutere del merito di un accordo politico sottoscritto con altri sindacati.
Accordo di cui non possiamo che prendere atto.
 
Chiaramente la UIL scuola non intende aderire, perché di adesione si sarebbe trattato, ad un documento concordato da altri, un’intesa politica più che un contratto. Nella nostra storia di sindacato libero ed indipendente non abbiamo mai delegato nessuno a rappresentarci, né pensiamo di farlo ora.

 

Leggi tutto “REPORT >>> Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione.”

Puglia e apertura scuole: siamo al fai da te.


Nel perimetro della maggioranza crescono i contrasti che rischiano di diventare insanabili. A rimetterci sono docenti, dirigenti e Ata.
 Scuola è funzione dello Stato, l’emergenza sanitaria va governata in un quadro di regole generali.
Alle ordinanze, a dir poco singolari, del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione risponde con una nota di vicinanza e solidarietà.
Ci chiediamo: il ministro vive in un altro paese? Non è ministro italiano e dunque anche della Puglia?

Di fronte ad un’invasione di campo del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione, non si può limitare alla solidarietà, deve agire: l’ordinanza è illegittima, va cassata.
Il Presidente Conte, che è intervenuto nel commissariamento della sanità in Calabria, sa come si fa.
Dobbiamo riconoscere al ministro una affermazione fondante che ci trova concordi: la scuola italiana è quella della costituzione, non servizio a domanda individuale.
Ribadisce – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – ciò che andiamo ripetendo da tempo: la scuola è funzione dello Stato, non c’è spazio per la legislazione concorrente sulla materia scolastica.

attachments: COM caso Puglia 091020

Leggi tutto “Puglia e apertura scuole: siamo al fai da te.”

Il ministero complica le disposizioni del dpcm: la scuola non è sede di discriminazioni. 
Turi: su inclusione e categorie a rischio misure inadeguate e retrograde. 
Scuola reale è più avanti e richiede risposte adatte al momento di emergenza

La scuola è istruzione non assistenza. 
Non si può parlare di key worker. La scuola vale per tutti.

La scuola ha una sua vera funzione che è quella di istruire ed educare. Non si possono scaricare sulla scuola esigenze, giuste, ma che attengono ad altre responsabilità e competenze.
Gli studenti esclusi dalla didattica in presenza non possono costituire per il ministero un “problema didattico”.
Non sono bastate le politiche seguite negli ultimi vent’anni caratterizzate da tagli, contenimento della spesa, politiche neo liberiste, tese a trasformare la scuola da funzione a servizio, adesso anche le istruzioni impartite dal ministero devono dare l’idea di una scuola – dove-non-si-fa-scuola – che deve trasformarsi in un parcheggio assistenziale.

COM Nota Mi su DPCM 061120

Leggi tutto “Il ministero complica le disposizioni del dpcm: la scuola non è sede di discriminazioni. 
Turi: su inclusione e categorie a rischio misure inadeguate e retrograde. 
Scuola reale è più avanti e richiede risposte adatte al momento di emergenza”

DPCM 3 NOVEMBRE: LE MISURE PER LA SCUOLA.

Avviso UIL SCUOLA informativa vers 3.jpg
Il nuovo Dpcm è in Gazzetta Ufficiale dal 4 novembre con validità dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Le misure valgono sull’intero territorio nazionale con regole e divieti diversi qualora si tratti di zone ad elevata gravità (Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 3” e con un livello di rischio “alto”-Arancione-) e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità (Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto”- Rossa-).
>>> Nella scheda le misure previste per la scuola.: DPCM-3-NOVEMBRE-Scheda-di-sintesi-UIL-scuola-

Personale ATA: risoluzione contratti COVID. Una dimenticanza o figli di un Dio minore?  


Nota esplicativa a cura di Giuseppe D’Aprile – segretario nazionale Uil scuola.
Dalle segnalazioni che stanno giungendo alla scrivente segreteria nazionale, l’ultimo aggiornamento del sistema NOIPA, disposto su richiesta della Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR, riporterebbe l’eliminazione della clausola risolutiva dei contratti su posto COVID per il solo personale docente ed educativo non includendo quindi anche il personale ATA.
In particolare i contratti di assunzione su posto COVID, per il personale ATA, attualmente riportano la seguente dicitura: “…In caso di sospensione dell’attività in presenza, il presente contratto di lavoro si intende risolto per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo…”.
A tal proposito è utile ricordare che con l’approvazione del decreto-legge 104/2020 (Decreto Agosto) è stata eliminata la parte contenuta nel Decreto Rilancio che prevedeva per tale personale (docente e ATA) il licenziamento nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza, a seguito dell’emergenza epidemiologica.
Al fine di una maggiore comprensione della modifica apportata si riporta il suddetto articolo prima e dopo la modifica stessa:
PRIMA
Art. 231 -bis (Misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza).
1. Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2,
[…]
b) attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.
DOPO
Modifica dell’art. 231 bis a seguito dell’art. 32 comma 6-quater del Decreto Agosto:
1. Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2,

Leggi tutto “Personale ATA: risoluzione contratti COVID. Una dimenticanza o figli di un Dio minore?  “

Riteniamo che qualunque determinazione, intesa a mantenere in servizio – presenza fisica – nelle istituzioni scolastiche i Docenti durante la didattica a distanza (DAD), proprio a causa dell’attuale esigenza emergenziale, debba evitarsi.

A tutti i Dirigenti delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della PROVINCIA DI CATANIA. Ambito Territoriale Catania

E p.c. alla RSU ed all’albo sindacale di tutte le istituzioni scolastiche della Provincia di Catania

Oggetto: Chiarimenti in merito alla nota 1934 del 26 ottobre a firma del capo dipartimento dott. Marco Bruschi

Egregi Dirigenti,

Alle scriventi OO.SS. sono pervenute ripetute segnalazioni relative a talune circolari che prevederebbero, durante la didattica a distanza (DAD), nelle istituzioni scolastiche la presenza in servizio anche del personale docente.

Tale interpretazione, qualora sia dovuta alla nota in oggetto, appare sconcertante perché fa riferimento ad un contratto integrativo relativo alla DDI e alla DAD che è privo di alcun valore in quanto non sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi. Inoltre, facendo riferimento alle disposizioni di sospensione dell’attività didattica in presenza contenute nell’art. 2 dell’Ordinanza del Presidente della regione Siciliana n° 51 del 24/10/2020, il DL 104/2020 convertito definitivamente in legge il 13 agosto 2020 chiaramente afferma che “Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 e per le finalità di cui all’articolo 231-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e al presente articolo, per l’anno scolastico 2020/2021 al personale scolastico e al personale coinvolto nei servizi erogati dalle istituzioni scolastiche in convenzione o tramite accordi, non si applicano le modalità di lavoro agile di cui all’articolo 263 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, tranne che nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica“. Riteniamo altresì illegittimo che alcuni Dirigenti Scolastici pretendano che il personale Docente di Ruolo debba portarsi il proprio portatile a scuola per effettuare la DAD. Pertanto, in tali condizioni, i docenti possono ed anzi devono senz’altro lavorare in regime di smart working senza alcun obbligo di presenza in servizio a scuola, in coerenza con la finalità emergenziale di riduzione della circolazione della popolazione, ma anche migliorando certamente la qualità del proprio lavoro, in quanto potranno finalmente disporre degli strumenti tecnologici e della connessione internet che molto spesso le scuole non possono garantire. Riteniamo, dunque, che qualunque determinazione, intesa a mantenere in servizio nelle istituzioni scolastiche i Docenti durante la didattica a distanza (DAD), proprio a causa dell’attuale esigenza emergenziale, debba evitarsi. Per questi motivi Vi invitiamo a rispettare quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale e dalla complessiva disciplina emergenziale.

Certi di un cortese riscontro. Distinti saluti

FLC CGIL,  CISL Scuola,  UIL Scuola,  SNALS CONFSAL,  FGU GILDA UNAMS

Tino Renda,  Ferdinando Pagliarisi,  Salvo Mavica,  Giovanni Tempera,  Giorgio La Placa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle superiori si riapre….solo per alunni diversamente abili e svantaggiati.

Scuole chiuse? DAD al 75%? in Sicilia DAD al 100%?.

Scuole chiuse per modo di dire…i docenti costretti dal solito Dirigente Scolastico di turno,  illuminato ed appositamente guidato, dolenti o nolenti,  di presentarsi ugualmente a scuola, come da orario per collegarsi e svolgere, in modalità Dad sincrona, le propria lezione.  Non c’è che dire, la ministra, non avendo altro da dire, ringrazia i docenti per l’ottimo lavoro svolto e la serietà deontologica professionale…se si guarda pero, il rovescio della medaglia, si scopre fra le pieghe di quanto testè querulato, il totale dispregio, come se volessero sottrarsi dalle prestazioni lavorative.

Ancora una volta, il virus, la pandemia, vengono usati a convenienza. Delle due, l’una. O c’è o non c’è.

Sicuramente c’è. Non si può restare insensibili al grido di dolore che si leva da troppe parti. Lutti, sofferenze, disagi, paure, ci stanno condizionando l’esistenza pesantemente. Ma laddove lo Stato è inadempiente, cade ogni cautela e si cambia, sempre in peggio però.

Falsa quanto superficiale ipocrisia la portata della circolare dell’assessorato Regionale  dell’Istruzione e della formazione professionale …omissis….””in buona sostanza la regione siciliana intende affidare ai sigg.ri Dirigenti Scolastici  la facoltà di disporre l’erogazione didattica in  presenza  nei confronti degli studenti in particolari condizioni di natura personale o socio-economica.”””” Contraddittorio, appare, il richiamo alle cautele da porre in essere, stante la recrudescenza diffusa dei contagi da covid19.””””” Alunni fragili e particolarmente soggetti a maggiore rischi e docenti ed Ata, sono tutti figli di un Dio minore, ovvero, sono “”Immuni”” come l’app.?

La circolare Prot. 4114 del 27.10.2020

 

DAD / Di contratto non c’è proprio niente. Cronaca di una trattativa di 48 ore con termine finale alle ore 18.00 di domenica.


Servono, e non ci sono, programmazione e un tavolo permanente di confronto per affrontare le emergenze. 
Sono gli aspetti fondamentali per mettere le scuole in sicurezza. Non svolgiamo la nostra azione a comando.
Siamo contrari a trattative strozzate, sottratte alla consultazione dei lavoratori, non firmiamo contratti per adesione ma per convinzione. Sono mesi che gli appelli all’urgenza del confronto, sulla Dad e su tanto altro, sono rimasti lettera morta.
Di un contratto integrativo sulla DaD, ovvero sulla DID, non se ne era accorto nessuno in quanto la felice ‘idea’ al Ministero è venuta nel corso di una riunione giovedì sera.
In quella riunione si portava a conoscenza delle organizzazioni sindacali, una circolare di attuazione del lavoro agile del decreto della Funzione Pubblica. Al ministero, nella riunione, si erano resi improvvisamente conto che per il personale docente non esiste giuridicamente il lavoro agile. Tac! Si è pensato al contratto integrativo sulla didattica a distanza, e venerdì sera, nel giro di poche ore – probabilmente per inseguire il nuovo Dpcm che sulla scuola parla proprio di didattica a distanza – si è chiesto di realizzare un contratto integrativo.
Proprio quel contratto che era stato rivendicato per mesi  da tutte le organizzazioni sindacali.
Un’esigenza per la verità avvertita da tutti, anche da noi della Uil Scuola, che ora ci troviamo a spiegare le ragioni di una non-firma di quella che nei fatti appare (o è) più una circolare camuffata, che un contratto in cui si stabiliscono diritti e doveri lavoratovi.

  • Un contratto è un gesto di responsabilità, conoscenza dei dettagli, programmazione, previsione. Offre diritti e tutele ma e richiede rispetto e adempimenti corretti sul fronte degli obblighi lavorativi.
    La rapidità con cui si è cercato di mettere a punto un contratto, sbarazzandosi delle conseguenze, è nel segno di un ministro che non è stato eccelso quanto ad affidabilità. Noi ricordiamo bene le diatribe sulla mobilità, sul vincolo quinquennale, sulle Gps, sul concorso straordinario.
    Eppure, a voler stare sul piano degli accordi, uno lo abbiamo firmato, anzi due.
    Uno per gli esami di Stato in presenza e l’altro per l’apertura delle scuole in presenza e in sicurezza.
    Il secondo sostanzialmente disatteso. Sono stati costituiti i tavoli in progressione da quello nazionale a quelli regionali fino a quelli provinciali, in cui si sarebbero dovute prendere decisioni condivise anche trasversali nelle competenze dei trasporti e sanità.
    L’accordo è stato sottoscritto il 6 agosto. Una convocazione per il 2 settembre è stata rinviata. Il tavolo nazionale non è stato più convocato. Su nostra richiesta la riunione si terrà tra il 28 e il 30 di questo mese.
    Ecco allora il bilancio delle ultime 72 ore di pressing ministeriale per un contratto frettoloso e mal gestito che dovrà  riguardare il lavoro di migliaia di persone:
    1. Affidabilità zero: si prosegue con il sistema del decidiamo-noi – voi fate così -subito-subito. Poi bisogna rifare tutto.
    2. Mancanza di uno scambio corretto e condiviso dai lavoratori.
    3. Responsabilità senza risorse, anzi scaricando sui lavoratori costi impropri.
    4. Nessuna programmazione, nessun progetto da condividere.

Non sono queste le premesse per fare o non fare un buon contratto:
• Un accordo che non affronta i nodi cruciali delle tutele ai lavoratori. I fragili ostinatamente ignorati.
• I quarantenati, che seppur non contagiati, vivono condizioni familiari e personali psicologicamente pesanti, affatto considerate.
• I precari per i quali non si prevedono facilitazioni per i costi di connessione e l’acquisto di device. I dirigenti scolastici che si vedono consegnare una gestione sempre più esplosiva, complicata da nuovi problemi e da nessuna soluzione e che ne rispondono direttamente della sicurezza dei luoghi e dei lavoratori (chissà se il domicilio del docente è un luogo di lavoro, e come si garantisce la sicurezza?).
• I docenti per i quali, nella didattica a distanza, si mantengono gli stessi identici orari della normale attività di insegnamento senza le pause previste per i lavoratori che svolgono lavoro al videoterminale pone enormi conseguenze anche sulla salute, delle quali qualcuno dovrà rispondere; non si considera nemmeno che l’utilizzo di numerose piattaforme informatiche li espone alla violazione della privacy di piattaforme, con sedi legali all’estero che rispondono a legislazioni straniere.
• Un testo puntuale nel richiamare norme, articoli commi e lettere, ma evanescente sui doveri e sugli obblighi non fa che aumentare la confusione già al limite del collasso.
• Il contratto deve dire con chiarezza quali sono gli obblighi e quali i doveri, non deve avere appendici di sorta e magari attuato in ‘interpretazioni’ burocratiche che aumentano confusione e contenziosi.

il report:Report DaD 261020

Leggi tutto “DAD / Di contratto non c’è proprio niente. Cronaca di una trattativa di 48 ore con termine finale alle ore 18.00 di domenica.”