DOPO LO STRAPPO AL MIUR.


E’ questo il concorso straordinario che il Miur sta preparando per i precari delle nostre scuole. Insegnano nelle nostre scuole da anni. L’ Unione europea ha sanzionato l’Italia per aver reiterato troppe volte i loro contratti a tempo determinato. Continueranno ad insegnare nei prossimi anni perché il sistema del nuovo reclutamento e i concorsi ci metteranno tempo per essere conclusi.

Dovremmo anche fare presto, entro il 1 settembre. Ma il ministero dell’istruzione, senza avere ancora un assetto di comando definito, tesse e sfila come Penelope.

Per la selezione dei 24 mila precari la procedura concordata è quella del concorso straordinario: e qui ci siamo. Ma se da un lato si tesse dall’altro si sfila: in qualunque concorso, che decide delle sorti di una persona, si offrono gli strumenti per essere nelle condizioni di fare bene.
Qui no. La prova computer based – deve andare dallo spillo a Marte, senza possibilità di prepararsi.
La correzione: se di crocette si tratta dovrebbe essere fatta elettronicamente, con un lettore ottico. Rapido e oggettivo. Qui no: saranno delle Commissioni a valutare le crocette.

Di quale trasparenza stiamo parlano. Di quali competenze? – richiama l’attenzione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi all’indomani della rottura delle relazioni sindacali proprio sulla questione concorsi.

concorsi. dettaglio proposte uilscuola

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++ Scuola: sindacati, rottura con Ministero, mobilitazione ++ Al centro reclutamento e abilitazioni


(ANSA) – ROMA, 30 GEN – E’ rottura tra i sindacati
della scuola e il ministero dell’Istruzione. I sindacati, dopo
due giorni di confronto con il ministero, si dicono “del tutto
insoddisfatti” per l’esito degli incontri, parlano di “totale
indisponibilita’” rispetto alle loro richieste in merito a
reclutamento e abilitazioni, ed evidenziano che “le ragioni per
cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di
mobilitazione vengono oggi definitivamente a cadere”. (ANSA).
VR 30-GEN-20 19:31 NNNN

il testo originale:

comunicato-unitario-30012020      

Turi: Vira verso una situazione di stallo il confronto al Miur sui concorsi. Punto di rottura potrebbe essere la batteria dei test.

Turi: bisogna dare trasparenza alle procedure e tranquillità alle persone.
E avverte: chi rompe paga e i cocci sono suoi.
Si vogliono mettere bandierine inutili su questi concorsi – è il giudizio di Pino Turi, in vista della riunione di oggi pomeriggio al Miur.
 Una notte di tempo e il rinvio ad oggi pomeriggio potrebbero non essere sufficienti a portare le posizioni ad un confronto sereno. Già da ieri l’invito alla ministra Azzolina ad intervenire nel confronto.
C’è bisogno di dare trasparenza e tranquillità alle persone – aggiunge Turi.
 Bisogna fornire la batteria delle domande per prepararsi e comprendere la logica dei quiz.
Stiamo parlano di docenti che da anni svolgono la loro professione e che, con certezza, la svilupperanno nei prossimi anni.  
Non è mettendo ostacoli che si fa una selezione positiva – osserva il segretario Uil Scuola –  ci vogliono trasparenza e tranquillità da dare ai candidati che con questo concorso mettono in gioco la loro vita professionale.
Ci chiediamo cui prodest non mettere tutti nelle medesime condizioni?
 Perché trasformare questo concorso in una partita a carte coperte?
 Dare una batteria di test per prepararsi eviterà situazioni di ansia e disagio e garantirà dal rischio di possibili inquinamenti delle prove concorsuali e di infiniti ricorsi.
Aver acquisito nel decreto una specifica prova computer based – precisa Turi –  significa aver distinto la fase della selezione (24.000 aspiranti) da quella della valutazione a cui i 24.000 dovranno sottoporsi alla fine dell’anno di formazione e prova.
Nella riunione del pomeriggio questa possibilità per di preparazione al confronto sarà punto di svolta.

I destinatari sono persone, ancor prima di docenti, cittadini, sicuramente non sudditi. Paventiamo l’ulteriore deriva e danno che sfocerà nella inesorabile liquefazione della professione-funzione di “”docente””  che evidenziamo oramai da troppo tempo.

s.mavica
 

Il dettaglio delle proposte tecniche portate al tavolo del Miur.

Il dettaglio delle proposte tecniche portate al tavolo del Miur

  • Fornire la batteria dei test:
    non è il solo test che può legittimare il superamento del concorso, bensì la valutazione finale.
  • Definire nel dettaglio di come avverrà la valutazione finale:
    nei precedenti incontri, il ministro ha sempre parlato di “unità didattica”
  • La distribuzione dei punteggi di valutazione del concorso:
    50 punti per la valutazione prove e 50 per la valutazione titoli
  • Procedura per il conseguimento dell’abilitazione per coloro i quali non rientrano nei 24.000 dovrà comunque essere espletata simultaneamente e a patto che il candidato abbia un contratto di supplenza, così come per i docenti di ruolo ( c.d. ingabbiati) abbiano il passaggi di ruolo, con la conferma alla fine dell’anno di formazione e prova. Ciò impone la riapertura del CCNI sulla mobilità.
  • Numero delle commissioni:
    un eccessivo numero di commissioni che potrebbero allungare la tempistica della procedura per le difficoltà note a reperire i componenti (basterebbe una sola commissione per regione).

 

  CONCORSO STRAORDINARIO

 SERVIZIO

 Chiarire in modo quindi più esplicito che il docente con tre anni di servizio svolti esclusivamente su posto di sostegno nella scuola secondaria statale può partecipare al concorso e come si decide la classe di concorso per la quale partecipa dal momento che i contratti, spesso, non la indicano.  Al momento dell’inserimento dei contratti nella schermata iniziale il sistema richiede il tipo di posto e la classe di concorso, successivamente non riportati sui contratti.
Chi è inserito per più classi di concorso avrà problemi nella dichiarazione.
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OGGI RIUNIONE TECNICA SUI CONCORSI. Turi: batteria dei test, procedure certe per l’abilitazione, rispetto dei tempi e delle persone


Il ministro intervenga direttamente. C’è bisogno di dare trasparenza e tranquillità alle persone.

«Noi non andiamo alla ricerca di tavoli, cerchiamo soluzioni» – questo il commento del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, al termine della prima riunione tecnica convocata al Miur per mettere a punto i dettagli operativi per i concorsi.  Punto di partenza il decreto approvato a fine anno, testo che dovrebbe viaggiare politicamente insieme al verbale di conciliazione redatto prima dell’avvicendamento a capo del dicastero di Viale Trastevere.
Ma la convocazione di questa mattina non ne fa cenno.

Stando all’ordine del giorno, quello tecnico dei concorsi, le questioni di merito sollevate dalla Uil Scuola si sono mosse su tre direttrici:
fornire strumenti a quanti parteciperanno al concorso straordinario, a partire dalla batteria dei test, da cui estrarre quelli delle prove di somministrazione. Centrale dovrà essere la valutazione complessiva dando maggiore peso all’esperienza.
disegnare un percorso che dia certezza delle procedure per coloro che non rientreranno nei 24 mila con il conseguimento dell’abilitazione, che ha come presupposto necessario che il candidato abbia un contratto di supplenza (percorso che potrà essere reso praticabile anche nel tempo) e, analogamente valido anche per i docenti già di ruolo che conseguono l’abilitazione ai fini del passaggio, i cosiddetti ingabbiati.
Per questo bisogna riaprire il contratto sulla mobilità. Occorre ottenere il passaggio per la conferma in ruolo dopo l’anno di formazione e prova.
avere attenzione per i tempi e per le persone: un concorso straordinario non può avere parametri ordinari. Per questo è importante fare attenzione ai dettagli. A partire dalle commissioni. Un numero eccessivo potrebbe allungare vistosamente i tempi. Ne basterebbe una per regione. Dirimente per la Uil Scuola la preparazione sulla batteria delle domande in vista della prova per il concorso

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Turi al ministro Azzolina: «Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto»

Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto – commenta Turi in risposta alle dichiarazioni della ministra Azzolina, che dai microfoni di Radio 1, ha detto che «i docenti vanno assolutamente formati. La formazione deve essere obbligatoria».
La formazione iniziale degli insegnanti è obbligatoria ed è compito dello Stato, una precisa riserva di legge – sottolinea Turi.
La formazione del personale in servizio, invece rientra nelle prerogative contrattuali e va affrontata in sede negoziale.
Gli insegnanti sono dipendenti dello Stato, ma hanno una loro specificità. Non esiste una formazione di stato che coinvolge l’istruzione pubblica.
Al docente, nella sua dimensione individuale e collegiale va offerto un ventaglio di offerte per la formazione in servizio per evitare una deriva dirigista che potrebbe configurare perfino l’indottrinamento. E’ lui stesso che decide. Invece tutti si sentono ‘formatori’ di qualcun altro. Va rispettata la delicata funzione docente.
Questo tema richiama una volta in più la necessità di sedi di garanzia della libertà di insegnamento. Anche per questo serve il rinnovo del contratto.

 

LE DICHIARAZIONI DELLA MINISTRA AZZOLINA RIPRESE DALL’AGENZIA ANSA
++ Scuola: Azzolina, prof non vanno reclutati da Regioni ++

“Sono dipendenti dello Stato. 5 anni per garantire continuita’”

(ANSA) ROMA; 29 GEN – “Le scuole sono gia’ dotate di autonomia.
Diversa e’ la questione del reclutamento: io non penso che gli

insegnanti debbano essere reclutati dalle Regioni; sono

dipendenti dello Stato e devono essere reclutati a livello

nazionale. Nel decreto scuola abbiamo pensato ad una norma che

da’ ragione della continuita’ didattica: e’ stato previsto che

bisogna restare in quel posto almeno 5 anni. E’ stata una

risposta che abbiamo dato a quelle Regioni che vivono delle

emergenze”. Cosi’ su Radio 1 La ministra dell’Istruzione, Lucia

Azzolina.(ANSA).

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L’articolo di Pino Turi pubblicato su Italia OGGI

“””Noi non cerchiamo tavoli, ma risposte per riconoscere i diritti dei lavoratori, con una visione strategica, di  una scuola libera laica e costituzionale garante di democrazia e partecipazione.
  Se ci saranno ostacoli, questi stessi valori andremo a rivendicarli nel paese, nelle scuole, tra la gente”” Pino Turi.

 

DOPO DUE GOVERNI E TRE MINISTRI, QUAL È LA STRATEGIA PER LA SCUOLA?
·         28 Gennaio 2020
Una convocazione alle 8 di mattina, 15 funzionari seduti dal lato dell’amministrazione, 7 minuti per gli interventi dei sindacati scuola: questa la fotografia plastica dell’incontro con il neo ministro Azzolina.
 Numeri, emergenze, fatti politici: tutto da raccontare in sintesi, dopo 2 governi, 3 ministri.
 A guardare gli ultimi anni, il fatto di maggior rilievo politico sono state le dimissioni del ministro che hanno determinato l’avvicendamento.
 Dimissioni in dissenso con la politica di governo che ha negato fondi per la scuola, per una strategia di  futuro del paese: cambiare il modello di sviluppo. Una sfida che passa necessariamente dalla scuola.
Ora al neo ministro chiediamo di mantenere alto il livello del dibattito politico sulla scuola e sul bisogno di finanziamenti che le restituiscano ruolo e dignità.
 Saprà chiedere lei le risorse che sono state negate al suo predecessore?

vedi articolo:  Turi su Italia Oggi 28012020

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CATALOGO OFFERTA FORMATIVA IRASE NAZIONALE.

                 

IRASE NAZIONALE ISTITUTO PER LA RICERCA ACCADEMICA SOCIALE ED EDUCATIVA (DIRETTIVA MIUR 170/16). PERCORSI FORMATIVI RIVOLTI AL PERSONALE DOCENTE OFFERTA FORMATIVA 2019/2020. VEDI ALLEGATO
“Io penso che nessuno in nessuna parte del mondo possa parlare di futuro del proprio popolo o della propria organizzazione senza parlare di formazione.” Wilma Mankiller (attivista americana)
E’ questo il principio cui si ispira l’IRASE, con l’obiettivo di sostenere, attraverso la formazione, la qualificazione dei docenti e di tutto il personale scolastico, perché la formazione è un diritto orientato allo sviluppo professionale, per raggiungere una forma mentis, un’apertura verso il nuovo, un interesse verso il cambiamento che si accresce con l’aumentare delle conoscenze, in un personale progetto di crescita professionale e non deve essere un mero dovere da assolvere in vista di progressioni di carriera. La formazione per l’Irase è intesa come Ricerca-Azione, un modello ciclico e riflessivo che parte dalla problematizzazione di una parte del processo di insegnamento/apprendimento per arrivare a modificarne le condizioni a partire dalla comprensione dei propri modelli di riferimento (impliciti ed espliciti) delle condizioni dell’apprendere.

OFFERTA FORMATIVA IRASE NAZIONALE 2019_2020

GIORNO DELLA MEMORIA . A Gorizia, al Teatro Verdi: Incontro con la scuola per non dimenticare

Musica, piece teatrali, ricordi e testimonianze al Teatro Verdi di Gorizia per la 16esima edizione del Giorno della Memoria Organizzato dalla UIL Scuola Rua Fvg e dall’Irase.

Turi:  Dobbiamo fare tutti insieme una battaglia per ricostituire sedi di garanzia della libertà di insegnamento: senza insegnanti liberi ed indipendenti ben difficilmente si potrà seguire l’insegnamento della senatrice Liliana Segre che ha detto agli alunni di mantenersi liberi nei giudizi e la libertà.

“Ho visto tante di quelle brutalità che non si possono nemmeno descrivere. Ci hanno spersonalizzato, ci hanno tolto il nome e la nazionalità. Per loro eravamo dei pezzi. Ci hanno dato un numero, il mio era 69.610: ti entra nella mente, non puoi dimenticarlo. Ci hanno portato al punto che non si ragionava più, si ragionava solo con lo stomaco”. 

Sono le parole toccanti, affidate a un breve video, con cui Mario Candotto, sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, ha testimoniato l’orrore dei lager ai ragazzi delle scuole di Gorizia che stamani, al Teatro Verdi, hanno partecipato alla sedicesima edizione del Giorno della Memoria, organizzato dalla UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia e dall’IRASE con il sostegno e il supporto di enti e istituzioni.

Candotto, 93 anni, di Ronchi dei Regionali, fu deportato nel 1944. Aveva 18 anni quando i tedeschi, all’alba di una mattina di maggio, fecero irruzione nella sua casa e prelevarono tutta la sua famiglia dopo che “due ex partigiani fecero i delatori”.

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report incontro ministra Azzolina – sindacati scuola.

Sensazione che mi auguro venga smentita…..tutto cambia, niente cambia. Nuovo ministro, punto ed a capo.

Occorre formare movimento di opinione: di scuola hanno titolo a parlare chi opera nel mondo della scuola. Avversione totale alle speculazioni dei politicanti di turno sulla scuola per quel che deve essere e rappresenta. Il Dicastero non può avere governance avventata od avventurosa.

Raccomanderò al nostro segretario nazionale Pino Turi di omaggiare la nuova ministra degli scritti di Calamandrei, attenta lettura e proponimento di farli propri non sarebbe male.

Lamentarsi, criticare va bene solo se poi si agisce.  A nostro modesto avviso la scuola, quella pubblica, quella pensata e voluta dai padri fondatori della Costituzione, si salva solo se tutto il personale della Scuola, Docenti, Ata e Dirigenti Scolastici, formano unica forza e voce e questo si ottiene rafforzando ed ampliando la  rappresentanza sindacale. Adesso, più che mai,  risulta  perniciosa la consuetudine di restare alla finestra ed aspettare che altri operino, tanto a noi non tange.

dalla segreteria territoriale Uil scuola Catania, fraterni saluti.

s.mavica 

Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole >>> Il report dell’incontro sindacati – ministra Azzolina

INCONTRO MINISTRA AZZOLINA – SINDACATI SCUOLA
Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole

Concorsi, abilitazioni, contratto, regionalizzazione: su questi temi è stata firmata la conciliazione. Su questi stessi temi ora vanno avviati i tavoli tecnici e messi a punto i dettagli operativi.
I decreti non sono compiti a casa: con la convergenza ed il consenso, diventano azioni concrete, hanno effetti sulla vita delle persone.

Sono 8, 15 e 7  i numeri della riunione di questa mattina al Miur:  

8    l’orario della convocazione, 

15  i funzionari seduti dal lato dell’amministrazione,

7    i minuti per gli interventi dei sindacati scuola.

Una prima riunione di presentazione tra la neo ministra Azzolina e i segretari generali delle cinque sigle sindacali. Clima corretto ma non disteso, direbbero i cronisti politici, perché sotto la dicitura formale delle relazioni sindacali sul tappeto politico c’erano le questioni legate ai concorsi, alle nuove abilitazioni, al rinnovo del contratto, alla regionalizzazione: i quattro punti alla base della conciliazione.

Una assicurazione su tutte: la netta contrarietà ad ogni forma di regionalizzazione. La scuola è nazionale.

Quanto agli altri temi tratteggiati nei minuti europei degli interventi, il segretario generale della Uil Scuola ha puntualizzato la necessità di salvaguardare la struttura del decreto e di procedere con tempi brevi.
Non si può ricominciare ogni volta daccapo – ha detto Turi. Negli ultimi mesi l’accordo è passato attraverso le maglie normative di tre ministri e due governi.

Le 24 mila immissioni in ruolo si possono e si devono fare entro settembre. Se si fanno partire i tavoli tecnici, i tempi ci sono. Per questi motivi siamo in presenza di una procedura semplificata che stiamo discutendo e sostenendo, in ogni sua sfaccettatura, fin da settembre 2018
C’è bisogno di mettere a punto la macchina organizzativa dei bandi altrimenti, per dipanare destinatari e regole, serviranno i vigili urbani.

Per noi è centrale il modello di scuola che si intende realizzare. Una scuola pubblica statale, che non crei contrapposizioni tra studenti e insegnanti. Che sia comunità educante e ascensore sociale.
Noi rappresentiamo la scuola reale – ha messo in evidenza Turi.
E’ mai possibile che tutto venga riportato alla dimensione virtuale di scontro o a quella burocratica?
Ci sono scuole – ha sottolineato Turi – dove dall’inizio dell’anno ad oggi sono arrivate 180 circolari.
Da comunità educante la scuola si sta trasformando in ufficio burocratico, da funzione a servizio per utenti e clienti da soddisfare. E’ urgente cambiare questo clima che c’è nelle scuole. Per questo serve un’azione di Governo chiara.
Il sindacato in questo confronto è corpo intermedio ineludibile.

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Servizi minimi essenziali in caso di sciopero: ancora lunga la strada per il nuovo accordo

Dopo che la commissione di garanzia ha prorogato la scadenza del 31 dicembre, quale termine ultimo per la revisione all’Aran, si allungano i tempi mentre prosegue il confronto.

Per la UIL occorre che siano chiari i termini delle  eventuali modiche, specie quelle che attengono la validità dell’anno scolastico, conteggiate per la  singola classe come criterio di riferimento per calcolare il servizio minimo essenziale, da garantire in caso di sciopero. Minimi che vanno, poi  definiti nella   contrattazione di istituto. .Il diritto costituzionale all’istruzione e il diritto di sciopero vanno coniugati secondo principi di equilibrio a garanzia di  interessi e all’efficacia delle diverse azioni. Meccanismi farraginosi di neo burocrazie falserebbero tali diritti.  Del resto voler agire sul diritto di sciopero equivale ad agire sui sintomi della malattia e non sulla causa che è da rilevare nel malgoverno di questi anni.  

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TURI: USCIRE PRESTO DA SITUAZIONE DI IMPASSE


Ministro silente e vertici bloccati: ogni forma di decisione sospesa.
Scelte urgenti, da precari a contratto, attendono il sistema di istruzione.
Due accordi, tre ministri e al Miur non ci sono interlocutori in grado di assumere decisioni di gestione di una macchina organizzativa complessa come quella del sistema di istruzione nazionale. Tutto fermo, accordi sospesi, decisioni rinviate – osserva preoccupato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi- in attesa di una catena di comando che ha bisogno di essere definita, nella sua interezza.
I ministri hanno il diritto di costituire la migliore squadra possibile per realizzare i propri programmi, – ribadisce Turi – ma il vuoto che registriamo al Miur, aggravato dallo spacchettamento, non è più compatibile con i tempi della scuola e con i problemi che quotidianamente vanno risolti.
Il ministero già dall’era Bussetti – ricorda Turi – è in attesa di  completare alcuni assetti di comando e di direzione,  uffici dirigenziali generali, nazionali e territoriali.

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ESAMI DI STATO: AUDIZIONE AL SENATO. LE PROPOSTE UIL SCUOLA.

 

ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL SECONDO CICLO D’ISTRUZIONE
. AUDIZIONE 7^ COMMISSIONE ISTRUZIONE – SENATO
Memoria Uil Scuola Rua
Omettendo una serie di considerazioni sul fatto sconfortante che, al cambio di ogni vertice ministeriale, l’esame di Stato venga modificato – gettando nella confusione tanto i docenti quanto gli studenti che lavorano per un quinquennio con  un’idea di esame di Stato e  debbono ogni volta trovarsi spaesati di fronte a modifiche dell’ultima ora – riteniamo indispensabile fare qualche riflessione di natura pragmatica, partendo dalla legge  n.119 del 1969, che  presumeva che l’Esame di Maturità avesse come obiettivo finale la valutazione globale della personalità del candidato; in sostanza al termine dell’esame il candidato veniva giudicato sia sulla base delle risultanze delle prove d’esame che dal suo curriculum  e da ogni altro elemento posto a disposizione della commissione.
Dopo 28 anni, con la legge n. 425/97 lo studente viene, invece, chiamato a dimostrare il possesso di COMPETENZE, CONOSCENZE e CAPACITÀ acquisite, in un’ottica di spendibilità del titolo sul territorio dell’Unione Europea.
Quindi il concetto di MATURITÀ si è trasformato in concetto di COMPETENZA, sovvertendo anche le buone intenzioni che erano alla base di questo profondo cambiamento, decisamente impegnativo in una prospettiva europeistica di equiparazione dei livelli di uscita dei nostri studenti dalla scuola secondaria di secondo grado; cambiamento, comunque, frenato da una serie di ostacoli, primo fra tutti, una certa deriva tradizionalistica che ne ha ammortizzato il senso.

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NOMINE MINISTRI MIUR. TURI: DOPPIO MINISTERO SIA SOLUZIONE POLITICA PER SCELTE IN CONTROTENDENZA

IL NOSTRO SINDACATO RISPONDERA’ IN MODO NON CORPORATIVO, MA NEL MERITO DELLE DECISIONI. ASSIEME ALLE SCELTE IMMINENTI OCCORRE RIAPRIRE UN DIBATTITO POLITICO E SOCIALE SUL VALORE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE COSTITUZIONALE DEL PAESE
Con il decreto di spacchettamento del Miur si avvia una fase che non può non tenere conto – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – di un avvenimento politico molto rilevante: le dimissioni del Ministro Fioramonti che, con il suo gesto ha condannato, senza appello, la politica dell’istruzione degli ultimi anni, tutti basati sul contenimento delle spesa, su modelli di mercato inapplicabili alla scuola, su sistemi di presunta efficienza, ma anche di denigrazione del sistema e del suo personale.

Tutto al fine di nascondere una politica scellerata di risparmi sul futuro del Paese. I neo ministri non potranno fare a meno di partire da questa pesante eredità politica che disegna precisi impegni strategici non realizzati.  Occorre agire in controtendenza rispetto alle pseudo riforme tese solo ad adattarsi alla politica del risparmio. Auspichiamo – osserva Turi – che si guardi al rilancio economico di questi settori  cruciali, che hanno un forte radicamento nella società, che hanno portato a risultati che non vanno dispersi. Non saremo certo disposti ad ascoltare narrazioni e propagande che ci riportino alle politiche di desta e di sinistra di questi ultimi decenni, basate sul contenimento della spesa, sulla privatizzazione e sulle riforme a costo zero – aggiunge Turi, guardando anche al sindacato: non rivendicazioni corporative e di difesa acritica del personale.

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La scuola non può attendere i tempi della politica

Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

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TURI: CONFRONTO E FIDUCIA SARANNO LE PAROLE CHIAVE. NOSTRA AZIONE SARÀ LEALE E DI MERITO.

CONTE IN CONFERENZA STAMPA: LUCIA AZZOLINA MINISTRO SCUOLA, MANFREDI A RICERCA


Abbiamo appreso direttamente dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio che il nuovo ministro dell’Istruzione, sarà l’attuale sottosegretario Lucia Azzolina – prende atto il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. A lei va il nostro augurio di buon lavoro.
Avremo nei confronti del nuovo ministro, un atteggiamento coerente, che ha già conosciuto, basato sul merito delle questioni. Le confermiamo che non mancherà la dovuta collaborazione, nella misura in cui saranno perseguiti gli obiettivi sindacali e di tutela dei diritti dei lavoratori della scuola.
La Uil Scuola darà il proprio contributo sempre guardando al merito delle questioni. Centrali saranno per noi tutela del personale, la salvaguardia della scuola statale, la governance democratica e partecipata della comunità educante.
Ci sono accordi già sottoscritti, ci aspettiamo di mantenere lo stesso percorso di attuazione – ricorda Turi nel mettere a punto l’agenda delle prossime settimane, a partire dal 7 gennaio con la prima riunione già messa in programma.
Quanto alla divisione tra Università e ricerca, speriamo non sia una semplice soluzione politica di alternanza alla guida del ministero che finalmente torna alla divisione delle competenze.
L’università e la ricerca sono il tetto di una struttura che per reggere ha bisogno fondamenta forti, quelle della scuola della nostra costituzione.
Il cambio al vertice del ministero non fa venire meno le questioni, che sono all’attenzione del neo ministro:  corsi di abilitazione che tengano conto dell’esperienza sul campo del personale precario; il riconoscimento e valorizzazione degli assistenti amministrativi facenti funzione; il rinnovo del CCNL con un aumento stipendiale a tre cifre.
Questioni sulle quali è stato definito un accordo ed un  percorso, in base agli  impegni della squadra di governo di cui il  neo ministro faceva già parte, con il sottosegretario De Cristoforo e la vice Ministra Ascani. Impegni che ora ci aspettiamo vengano onorati.

uilscuola.CT

FIRMATA LA CONCILIAZIONE: IL MINISTRO ASSUME PRECISI IMPEGNI. SINDACATI SOSPENDONO INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE.

Apertura sui Dsga, sui percorsi abilitanti e sull’avvio del negoziato contrattuale: è su queste basi che si è sostanzialmente giunti ad una conciliazione nella riunione di oggi pomeriggio al Miur con il ministro Lorenzo Fioramonti.

Le ingiustizie vanno sanate con ogni mezzo e la contrattazione rappresenta quello più efficace – ha detto Turi, nel suo intervento.     La politica deve favorire le soluzioni non negarle. Gli uffici amministrativi delle scuole, non possono funzionare per legge.  Occorre un governo flessibile delle complessità della scuola da gestire con regole negoziali. Per questo occorre portarla in contrattazione – ha rilanciato Turi.
Al centro della riunione anche l’assetto politico attuale: la scuola – ha ribadito Turi – ha bisogno di tranquillità. Non c’è alcun bisogno di dispetti o ragnatele parlamentari e neanche veti e divieti. Quanto alle notizie di stampa su presunte dimissioni del ministro, Turi ha detto che non va gettata la spugna, vanno perseguiti gli obiettivi e al più allontanare chi lavora contro la scuola.
Assicurazioni sono giunte rispetto al prossimo rinnovo contrattuale e sulla esclusione del settore da ogni forma di regionalizzazione. Ci sarà un coinvolgimento diretto dei sindacati, sia in attuazione del DL Scuola che in sede di predisposizione dell’atto di indirizzo.
Rispetto all’individuazione di ulteriori specifiche risorse da destinare al prossimo contratto si va nella direzione anche di un utilizzo delle risorse già presenti nel comparto e diversamente finalizzate.
Quanto ai temi del confronto sono stati definiti precisi impegni nell’attivazione di tavoli negoziali, a partire da metà gennaio, sui quattro punti base degli accordi di aprile e ottobre, compreso uno specifico sulla mobilità.

attachments:

Area-intesa-del-20-dicembre-2019

intesa-del-19-dicembre-2019

ESPERITO IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE CON ESITO POSITIVO. SCUOLA: sospeso lo stato di agitazione

IL COMUNICATO UNITARIO
Si è svolto ieri, 19 dicembre 2019, con la diretta partecipazione del Ministro Fioramonti, l’incontro fra sindacati e MIUR per l’esperimento del tentativo di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione in tutti i settori del comparto Istruzione e Ricerca da parte di FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.
Dal Ministro sono stati assunti precisi impegni in ordine alle questioni oggetto del confronto (rinnovo del CCNL, contrasto alla precarietà, nuovo sistema per le abilitazioni, passaggio dei facenti funzioni nel ruolo dei DSGA, soluzioni per completare la stabilizzazione dei precari in Enti di Ricerca, Università ed AFAM), definendo in modo puntuale tempi, modalità e strumenti attraverso i quali portarle a positiva soluzione, come indicato nel verbale di conciliazione sottoscritto dalle parti. Il primo tavolo di confronto, incentrato sullo svolgimento dei concorsi, è stato fissato per il 7 gennaio. Entro gennaio partirà quello sui percorsi di abilitazione, in vista del ddl collegato alla legge di bilancio in corso di approvazione. Per i facenti funzioni DSGA il ministro è impegnato a inserire una norma ad hoc nel primo provvedimento legislativo utile.
Entro e non oltre il mese di gennaio prenderà avvio, in raccordo col negoziato presso la Presidenza del Consiglio, il tavolo per il rinnovo del CCNL di comparto. Sempre entro il mese di gennaio si attiveranno i tavoli specifici di settore per Scuola, Università e Afam e Ricerca.
Nel verbale si fa inoltre preciso riferimento alla necessità di consolidare il carattere unitario e nazionale del sistema d’istruzione.
Alla luce dei precisi impegni assunti dal Ministro, sulla cui puntuale attuazione i sindacati continueranno a vigilare, è stata decisa la sospensione dello stato di agitazione.
Roma, 20 dicembre 2019
FLC  CGIL Francesco Sinopoli.
CISL FSUR  Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
SNALS Confsal Elvira Serafini
GILDA Unams Rino Di Meglio

DL SCUOLA. OK SU RECLUTAMENTO MA MANCA VISONE STRATEGICA.

BISOGNA TORNARE ALLA CONTRATTAZIONE STRUMENTO FLESSIBILE E CAPACE DI INNOVAZIONE. LA SCUOLA DEVE ESSERE FUORI DALLA COMPETIZIONE POLITICA, SVINCOLATA DAGLI EQUILIBRI DELLE MAGGIORANZE DI TURNO. IN ALLEGATO LA SCHEDA TECNICA UIL SCUOLA
Le 24 mila immissioni in ruolo a settembre danno una prima risposta in termini di reclutamento – afferma il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – ma manca una visione strategica.  Dare risposte alle emergenze è senz’altro buona cosa – ribadisce Turi – ma occorre un’altra velocità per risolvere le problematiche di gestione del lavoro quotidiano.  L’azione legislativa deve disegnare il quadro di riferimento e lasciare alla contrattazione le possibilità di intervento. La rigidità della macchina burocratica aveva già registrato il suo limite nelle precedenti legislature. In questa si è aggravata sino a sfiorare l’immobilismo di gestione.  Non avere un canale chiaro di acquisizione dell’abilitazione, non avere sedi di garanzia della libertà di insegnamento – mette in evidenza il segretario Uil Scuola – sono solo alcune delle questioni che, se non troveranno rapida risposta, avranno ricadute negative su tutto il sistema.  E’ arrivata l’ora di ‘ritornare al futuro’: tornare alla contrattazione, strumento flessibile e capace di innovazione, in cui il governo ha possibilità di scelta e gestione, lasciando al Parlamento le leggi di natura strategica.  La scuola deve restare fuori dalla competizione politica e tornare ad essere l’istituzione della Repubblica, svincolata dai condizionamenti delle maggioranze di turno.

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