Grave immobilismo, colpevole sottovalutazione, inammissibile noncuranza del depauperamento degli edifici scolastici…ed altro ancora

Pubblichiamo il comunicato stampa diramato dalle segreterie confederali che sicuramente facciamo nostro

CGIL, CISL, UIL, UGL
CATANIA
30/01/2017    Comunicato stampa 
“Tra emergenze meteo, viabilità a rischio e scuole superiori a corto di manutenzioni, abbiamo bisogno ora più che mai di una Pubbliservizi pienamente operativa in tutto il territorio provinciale. Malgrado la professionalità e l’impegno degli oltre 400 dipendenti, però, questa azienda partecipata della Città Metropolitana è in stato di semiparalisi”. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl Catania, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Fortunato Parisi e Giovanni Musumeci che chiedono “l’immediata nomina dei vertici aziendali” e aggiungono: “Le incertezze create dalle dimissioni del presidente di Pubbliservizi e dalla sua mancata sostituzione stanno moltiplicando problemi che già esistevano e negando risposte efficaci, tempestive, a nuove richieste di interventi. Insomma, disagi crescenti per i cittadini e un diffuso senso di frustrazione nei lavoratori dell’azienda che vorrebbero fare, ma non possono. Perché le forniture sono bloccate e mancano persino i materiali necessari alle opere di riparazione!”.
Rota, Attanasio, Parisi e Musumeci fanno “appello al sindaco della Città Metropolitana Enzo Bianco perché rimetta Pubbliservizi in condizioni di camminare e, se necessario, di correre”. “Siamo allarmati – concludono – nell’apprendere di Istituti scolastici, a Giarre e Acireale ma non solo, da troppo tempo in attesa di opere urgenti che interessano la stessa sicurezza di studenti e personale. Molti plessi e immobili della ex Provincia, inoltre, sono a rischio di caduta alberi. Pure in questo caso, segnalazioni ancora inevase. La situazione impone scelte istituzionali decise e tempestive. Davvero, non è più possibile aspettare!”.

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali,
È proseguito il 19 gennaio 2017 presso la Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, il confronto relativo al codice di autoregolamentazione del diritto di sciopero nella Scuola, anche alla luce del nuovo comparto di contrattazione, al fine di avviare un processo di revisione, ciò poiché l’accordo di settore e’ quello su cui si sono stratificati nel tempo tutti gli altri.
All’incontro hanno partecipato anche i rappresentati dellARAN e del MIUR.
– SulIa comunicazione delle adesioni la UIL riconosce l’utilità di pratiche più diffuse, quale strumento per conciliare diritti differenti, seppur non necessariamente contrapposti. Tali pratiche però non devono vincolare in alcun modo il diritto del lavoratore ad esprimere l’adesione secondo la massima libertà, anche in senso temporale.
– La definizione dei servizi minimi essenziali non può includere anche settori diversi da quelli attualmente regolamentati; ad esempio nella scuola primaria l’essenzialità viene garantita dai servizi di vigilanza che la scuola deve organizzare, la funzione educativa segue regole specifiche e la prima non può essere confusa con la seconda, come purtroppo è avvenuto e avviene tuttora a causa di una scorretta ed illegittima soluzione adottata per la sostituzione dei docenti assenti.
– nel dibattito generale va evitata la confusione tra azione educativa ed azione di vigilanza, in modo chiaro anche nei confronti dei cittadini. Questo elemento ingenera infatti confusione anche tra i concetti di servizio e funzione. L’istruzione è il frutto dell’azione educativa, la cui funzione è riconosciuta a livello costituzionale come fondante per lo sviluppo individuale e collettivo, che genera pertanto diritti e doveri, per la società e per lo stato;
La scuola, intesa come struttura edilizia, gli organici del personale, gli ordinamenti, le risorse finanziarie ecc. sono invece gli strumenti attraverso cui il servizio finalizzato a realizzare la funzione educativa, viene erogato. La funzione dello stato ed il servizio con cui la funzione viene realizzata vanno tenuti separati.
Gli elementi afferenti tutta la discussione restano in questa fase in un limbo teorico, tutte le organizzazioni sindacali, insieme alla UIL, hanno ritenuto infatti non concretizzabile alcuna azione modificativa in assenza di una vero avvio del percorso di rinnovo contrattuale.
Per la UIL Scuola ha partecipato Noemi Ranieri.

Glia argomenti trattati: MOBILITA’. LICEI MUSICALI. SISTEMA PRECEDENZE DI CUI ALLA L.104. INDIVIDUAZIONE E TRATTAMENTO PERDENTI POSTO. PERSONALE EDUCATIVO. ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI . OTTAVA SALVAGUARDIA. LE QUESTIONI SUL PERSONALE ATA VERRANO TRATTATE IL 24 GENNAIO

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UIL, CORSO FORMAZIONE-INFORMAZIONE: “Mobbing, violenza, femminicidio. Le donne sanno difendersi!?”

Uil
Segreteria territoriale Catania
18.01.2017  Comunicato stampa

“Mobbing, violenza, femminicidio. Le donne sanno difendersi!?”. Perché l’impegno “al femminile” non si riduca a una Giornata, quella dell’ 8 marzo o quella del 25 novembre, la Uil di Catania con il Centro di Ascolto “Mobbing&Stalking” organizza per domani – giovedì 19 – e venerdì un corso di formazione-informazione che sarà tenuto dalla responsabile nazionale dei Centri di ascolto  “Mobbing&Stalking”, Alessandra Menelao.
L’evento, che avrà inizio domattina alle 10 nella sala “Mico Geraci” in via Sangiuliano 365, sarà aperto dall’intervento del segretario generale della Uil di Catania Fortunato Parisi. Saranno presenti la responsabile territoriale del Centro di Ascolto “Mobbing&Stalking”, Sabrina Perrotta, i segretari confederali  Cesira Ieni, Daniela La Porta, Salvo Bonaventura, Francesco De Martino, Nino Marino, Francesco Prezzavento e il tesoriere Giancarlo Mattone.

MOBILITA’ INSEGNANTI: Troppi trasferimenti? Colpa di scelte politiche sbagliate

Troppi trasferimenti? Colpa di scelte politiche sbagliate
MOBILITÀ DEGLI INSEGNANTI 
In relazione a quanto pubblicato in questi giorni sulla mobilità degli insegnanti si rendono, a nostro parere, necessarie alcune precisazioni, con l’augurio che, a partire da una maggior consapevolezza dei limiti sempre più evidenti di una Buona Scuola che così buona non si sta rivelando, si possa finalmente iniziare una proficua discussione nel merito, per trovare possibili correttivi ai problemi rimuovendone le vere cause.


>>> nel link il testo
§  la nota dei sindacati scuola nota_unitaria_mobilita_11_01_2017

Classi di concorso: dare garanzie e certezze alle diverse tipologie di personale coinvolto

INFORMATICONUIL
Classi di concorso: dare garanzie e certezze alle diverse tipologie di  personale coinvolto.
Un intervento di restyiling non risolve i nodi strutturali che l’adozione frettolosa del decreto 19/2016 di riordino delle classi di concorso ha introdotto, nel ben noto ritmo della legge 107/2015. 
Ben venga, per la UIL, la correzione degli errori materiali e di sviste ma questa non è certo sufficiente per portare a regime un riordino atteso da anni, con conseguenze pesanti sulla vita e sulla professionalità di centinaia di migliaia di docenti. 
L’incontro al MIUR di oggi ha evidenziato un’apertura dell’amministrazione a gestire in modo flessibile l’entrata in vigore del nuovo sistema di catalogazione e le sue ricadute. Ma non è chiaro l’impatto sulle diverse tipologie di personale in servizio, sia esso a tempo indeterminato che determinato, diviso tra chi è già inserito nelle graduatorie ad esaurimento e chi invece lo e’ nelle graduatorie di istituto, fino a coloro che hanno completato il loro piano di studi in vigenza dell’attuale sistema. 
Per la UIL occorre sciogliere i seguenti nodi: 
Come intervenire strutturalmente in assenza di uno strumento legislativo adeguato: la delega sul reclutamento costituisce la via privilegiata per dare un segnale di reale attenzione ai tanti giovani che aspirano ad entrare rapidamente e con sistemi selettivi certi nel mondo scuola in fase di prima applicazione.
Dare avvio ad una fase transitoria di gestione mista che consenta di affrontare in modo flessibile gli esuberi e i soprannumeri, sulla base di soluzioni simili alla tabella di atipicità per il personale di ruolo. 
Stabilire gradi e livelli di garanzia per il personale inserito nelle graduatorie ad esaurimento e di istituto, attraverso l’estensione delle tutele previste all’ articolo 5 del decreto.
Resta infine da chiarire, anche ai fini del contratto della mobilità, sulla base di quali criteri verranno definiti gli organici per il prossimo anno scolastico, considerando che il doppio binario è già vigente per le assunzioni fatte sulle graduatorie dell’ultimo concorso fondato sulle nuove classi.
La UIL ha già trasmesso al MIUR numerose osservazioni e richieste di modifica che sono state accolte, come ad esempio sulle classi di insegnamento sui licei coreutici e musicali (tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza). Le osservazioni parzialmente o non accolte verranno ripresentate nuovamente anche in vista di un ulteriore incontro in cui l’amministrazione si è impegnata a comunicare i propri orientamenti e le soluzioni ai problemi posti. 
All’incontro per la UIL SCUOLA hanno partecipato Noemi Ranieri e Mauro Panzieri.

BILANCI E SFIDE | SCUOLA | UIL: che accade ora dopo l’accordo di Natale

Pubblichiamo qui di seguito la nota o meglio il commento per paventato pericolo per atti, atteggiamenti, comportamenti e fatti, deleteri quanto devastanti, da parte dei soliti ignoti e/o politici e/o pseudo sindacalisti, che di tutto possono parlare tranne che della “”vera buona scuola”” quella fatta dalle “”Persone””. Pericolo di lite sociale. Occorre tenere alta la guardia da parte di tutti. Sollecitazione alle menti pensanti di prestare attenzione, di essere attenti alle note ed attività sindacali, la Uil Scuola è in prima linea accanto e per la scuola e i suoi componenti: Docenti, Ata, Dirigenti, Alunni, Famiglie,  a tutela e difesa di tutti i diritti costituzionalmente garantiti.  Quanto qui di seguito rappresenta la prima avvisaglia a che non accada quello che non deve accadere.

salvo mavica, segretario  generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania 

 UN ACCORDO CHE GUARDA AL FUTURO,  nota di Pino Turi, segretario generale nazionale. 

Mentre l’accordo politico con il ministro Fedeli è ancora fresco di inchiostro, ecco riapparire i sostenitori della prima ora della cosiddetta ‘buona scuola’.                                                                                                                                                      Sono quelli che teorizzavano la ‘chiamata diretta’ con la pretesa di costituire collegi dei docenti accondiscendenti e comunque da gestire con metodi poco democratici (teorizzati quelli ispirati ai metodi dei marines americani del Dont’ ask, dont’tell ) e dei novelli economisti che pensano di aver trovato la ricetta per risanare finanziariamente il Paese, in nome di una non meglio precisata libertà educativa. I primi, attaccano l’accordo perché consegnerebbe la scuola statale nelle mani dei docenti, i secondi vedono nei costi standard una misura salvifica anche per le malmesse casse dello Stato, sulla falsariga del modello sanitario nazionale (misura più invocata che attuata), per un mal celato desiderio di sempre maggiori risorse al sistema delle scuole private. Entrambi i fronti di attacco utilizzano, a nostro avviso, strumentalmente l’interesse degli alunni e delle famiglie, arrivando a teorizzare un autentico conflitto con quello dei docenti statali. Insomma una scuola fatta di procedure burocratiche e con il pericolo concreto di indottrinamento, senza dire che sottrarre 17 miliardi (questo il risparmio stimato) al sistema scolastico italiano equivarrebbe ad entrare nel novero dei paesi sottosviluppati, visto che già oggi tra i paesi dell’OCSE siamo ultimi insieme alla Bulgaria per spesa di istruzione. Ancora una volta si considera l’istruzione un costo e non un investimento.     Se queste sono le critiche, vuole dire che siamo proprio sulla buona strada!

Molto realisticamente, siamo in presenza di un primo buon accordo che, senza voler restaurare nulla, mette in pratica, finalmente, un dialogo tra le parti aperto al confronto.  Questo non può essere influenzato dagli egoismi corporativi di chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo che la stessa scuola statale svolge.

I novelli liberisti ignorano il contributo che questa ha dato al Paese sia in termini economici che sociali, attuando i dettami della Costituzione, che ne riconosce il profilo e ne eleva il livello sino a inserirlo nei compiti fondamentali dello Stato.

Del resto, il grado di apprezzamento del sistema scolastico italiano e dei suoi addetti (dirigenti scolastici, docenti e personale ATA) è una costante di ogni studio e/o sondaggio che in questi anni è stato fatto da autorevoli istituti indipendenti. Ma la conferma giunge dal fatto che oltre il 93% degli studenti frequenta le scuole statali.

Il disegno riformista insito nella legge 107/2015, è sembrato più il pretesto da parte di alcuni settori ben identificati di utilizzare l’esigenza di modernizzare il sistema scolastico, che è anche un nostro obiettivo, per realizzare, invece, un processo di restaurazione vero e proprio. Un progetto teso alla burocratizzazione del sistema che ci porterebbe non solo indietro nel tempo, ma ci esporrebbe in maniera esponenziale al rischio di realizzare quello sciagurato disegno di privatizzazione vera dell’istruzione.

Quello che ci preme qui riaffermare è che la Costituzione rimane un punto fermo e da questa bisogna partire, impensabile tornare indietro, occorre guardare avanti!

In questa azione vanno riaffermati i principi fondanti che sono rappresentati dalla libertà di insegnamento e di apprendimento, in un sistema scolastico che non può e non deve scendere sul terreno del mercato alla stregua di un qualsiasi servizio a domanda individualizzata. Deve invece rimanere la sua vocazione originaria, quella voluta dai padri Costituenti: quella di funzione dello Stato che non può essere governata dalle regole del libero mercato, che può e deve convivere con l’offerta privata, a condizione che non determini oneri per lo Stato.

Appare sterile, oltre che anti storico, tentare di contrabbandare come posizioni neo riformiste le vecchie e sempre più inattuali visioni di quel modello di scuola duale bocciato dalla Costituzione e dal Paese reale.

In conclusione, l’accordo tra sindacati e Governo, ci mette, ulteriormente, al riparo da questi pericoli per il semplice fatto che la filosofia che lo sostiene è chiara: fare funzionare sempre meglio il sistema scolastico italiano che ha dimostrato di saper competere con gli altri sistemi e, affidarsi ai docenti liberi da condizionamenti e motivati, ne è l’antidoto migliore per fermare derive regressive.

Certo, una valutazione finale si impone: sarebbe più produttivo, dopo aver colto il volere dei lavoratori della scuola e dei cittadini di questo Paese, lavorare sulla continuità di questi valori, perfezionando e migliorando il modello di scuola pubblica statale in essere.

Tutto il resto determina solo conflitti dannosi e sprechi di tempo. Di questo è bene prendano atto i soliti noti.

Pino Turi Segretario generale UIL SCUOLA

Equiparazione ai fini giuridici ed economici del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.

Attività di supporto ed assistenza legale e professionale per il riconoscimento di un diritto.  Equiparazione ai fini giuridici ed economici del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.

Sono giunte numerose richieste di chiarimenti in merito al pieno riconoscimento del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.  Il completo riconoscimento produrrebbe effetti non solo sulla ricostruzione della carriera (e quindi sulle classi di stipendio), ma anche sull’importo della pensione. Effettivamente, la normativa italiana appare in contrasto con quella, gerarchicamente superiore, di rango comunitario. Per chiarimenti ed informazioni, su iniziative giudiziarie, verifica posizione personale, istruzione e modulistica, contattare la segreteria.  e.mail: catania@uilscuola.it.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Città Metropolitana Catania

 

 

MOBILITA’. Definito nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto questa mattina al Miur, l’accordo politico

Dall’intesa del 30 novembre alla firma di oggi
. Ecco come è andata la trattativa
Definito nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto questa mattina al Miur, l’accordo politico con il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per la stipula dell’accordo decentrato sulla mobilità del personale della scuola.
Non possiamo che esprimere soddisfazione per uno dei primi atti del ministro, la sottoscrizione di un accordo sindacale che serve a dare risposte positive al personale della scuola in termini di prospettive chiare, trasparenti ed uniformi – sottolinea Pino Turi dopo la firma dell’intesa.
Un’intesa che pone al centro i bisogni e le aspettative delle persone, che finalmente, vengono considerate come professionisti a cui riconoscere diritti sindacali e professionali.
Un primo significativo passo – sottolineano alla Uil – che può servire a riportare nel personale e nelle scuole un clima positivo e di fiducia, utile a svolgere la difficile attività a cui è chiamata.
E pensare che, a giudicare da come era partita, sembrava una trattativa tutta in salita, senza possibili sbocchi positivi. Una situazione che appariva in netta contraddizione con le premesse, peraltro condivise in sede di confronto con il ministro.
E’ con convinzione e pazienza che si è ristabilita una positiva linea di dialogo che ripartendo dall’accordo del 30 novembre ha fatto prevalere la coerenza e la responsabilità per cui pian piano, si sono sciolti i nodi che hanno portato alla sottoscrizione di un impegno politico che rappresenta la premessa di una vera trattativa sulla mobilità del personale scolastico per il 2017-2018.
La firma di oggi rappresenta un passo decisivo che sposta in avanti la trattativa sulla mobilità che rappresenta il banco di prova dell’impegno del ministro ad attuare l’accordo politico governo sindacati del 30 novembre scorso.
Una apertura di credito data al ministro in termini di ripristino di nuove e produttive relazioni sindacali, che con la contrattazione intendono condividere norme generali ed astratte che restituiscano al personale la dignità, in termini di diritti ed obblighi connessi al rapporto di lavoro.
L’intesa stabilisce le linee guida su cui la contrattazione sulla mobilita dovrà muoversi sviluppando su base tecnica gli elementi cardine che regoleranno le procedure di mobilità.
Il contratto recepisce la rivendicazione della UIL Scuola per una semplificazione delle fasi attraverso cui la sequenza dei movimenti avviene.
Vanno così ripianati tutti i motivi di contenzioso, peraltro ancora pendenti, conseguenti alla pessima gestione della mobilità dello scorso anno e dell’applicazione della legge 107, dando la possibilità ai docenti di muoversi secondo le diverse opzioni che dovranno prevedere sia la domanda verso una singola scuola, sia verso preferenze sintetiche quali l’ambito territoriale e/o provinciale, riducendo al massimo titolarità di ambito e il consequenziale passaggio tra ambito e scuola. Il passaggio dalla titolarità di ambito a titolarità di scuola, deve avvenire secondo principi di imparzialità e trasparenza.
Un accordo che trova nel merito delle scelte effettuate, un equilibrio tra innovazione e tradizione, come elementi che devono rappresentare la strada da seguire per rimediare alle contraddizioni di una legge mal congegnata e peggio attuata, specie per il fatto che le persone sono state considerata in modo marginale, confinati in un ruolo impiegatizio che ne snatura la funzione, piuttosto che considerarli protagonisti di un cambiamento che il mondo della scuola ha nel proprio DNA e se valorizzato libera risorse inespresse che una gestione burocratica soffoca in procedure senza risultati.
Ancora una volta si conferma che lo strumento contrattuale si configura come l’unico strumento di modernità che consente di dare le risposte più attuali a situazioni che per loro natura mutano continuamente, come muta continuamente la società di cui la scuola è uno spaccato fedele.
In questo ambito, si rileva nella sua grande importanza strategica l’accordo tra Governo e sindacati sottoscritto il 30 novembre, che per la scuola incomincia a dare i propri frutti: la legge cede il posto alla contrattazione e gli effetti si vedono già.

salvo mavica, segretario generale territoriale città metropolitana Catania

MOBILITA’. L’intesa di massima raggiunta ieri sera. Turi: si riparte dal contratto.

L’intesa di massima raggiunta ieri sera. Oggi la firma. 
V 
Realizzato un sistema dinamico della mobilità: ci si potrà spostare dagli ambiti verso le scuole.
UIL: l’accordo fa uscire dalla trincea ideologica in cui erano confinate le relazioni sindacali.
Con l’accordo firmato oggi abbiamo realizzato un sistema dinamico della mobilità: i lavoratori potranno spostarsi indifferentemente su tutto il territorio, sia all’interno della provincia che a livello interprovinciale, così come si potranno spostare direttamente da scuola a scuola, da ambito a scuola, da scuola ad ambito.
Si interrompe così – piega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – il “confino” in cui si stavano trovando i docenti titolari di ambito.
L’accordo garantisce, ai docenti in GAE e ai vincitori di concorso, la possibilità di immissione in ruolo sul 60% dei posti disponibili e vacanti.
Con la revisione delle tabelle di valutazione, si vuole mettere in sicurezza l’accordo dagli innumerevoli ricorsi legali che stanno stravolgendo i diritti dei lavoratori stessi.
In definitiva un buon accordo – sottolineano alla Uil – che va trasformato in articolato specifico e che rappresenta un primo passo di un progetto più complessivo che partendo proprio dallo strumento contrattuale può governare un sistema complesso come quello della scuola, superando le rigidità della legge, la burocrazia fine a se stessa e le procedure senza risultato.
L’accordo è stato possibile – mette in rilievo Turi – per il venire meno del pregiudizio ideologico nei confronti dei sindacati che si sono, invece, rivelati fattore di modernizzazione di un sistema che, introducendo meccanismi nuovi, avvicina adattandola, il piano dell’offerta formativa triennale delle scuole alla domanda di mobilità dei docenti.

salvo mavica, segretario generale territoriale città Metropolitana Catania

La via maestra è il contratto !!!!!

notizie ed informative SINDACALI: Per dovuta quanto opportuna conoscenza.

Continua l’incessante attività sindacale della UILSCUOLA a livello nazionale unicamente protesa ad eliminare tutto quello, di iniquo e distorto,  che è possibile  dalla tanto deprecata Legge 107 . Ripristino della concertazione, unica via maestra di rappresentanza, di ricerca del diritto di cittadinanza ma ancor più di efficacia ed efficienza protesa unicamente dal sapere coniugare i diritti soggettivi ed oggettivi della docenza alla loro funzione di educatori e formatori delle giovani leve, cioè, i veri soggetti destinatari della scuola statale pubblica che deve essere unica, indissolubile e insostituibile.                           salvo mavica, segretario generale territoriale città metropolitana Catania. Report :  Riunione segretari regionali a Roma Turi: La via maestra è il contratto Mobilità, immissioni in ruolo: le priorità che saranno messe in evidenza. La via maestra è il contratto – è questa la linea sindacale assunta oggi dalla riunione dei segretari regionali della Uil Scuola convocata oggi a Roma.  Non ci sarà  la ‘lista della spesa’, né il ‘trenino’ della protesta.  Quello che vogliamo concordare con il Ministro è un metodo di lavoro e di confronto che entri nel merito delle singole questioni aperte dalla legge 107, da modificare con la leva della contrattazione.  Spostare dalla legge al contratto tutto ciò che è possibile, dal livello nazionale fino alla contrattazione all’interno delle singole scuole – ha detto Pino Turi in apertura di riunione. Chiaro dunque il punto di partenza: se la legge ha delle rigidità e provoca, in talune circostanze anche delle vere e proprie ingiustizie, è attraverso lo strumento flessibile della contrattazione che può essere gestita, andando sui singoli temi, trovando soluzioni a tutela delle persone, dei loro diritti.  I due pilasti della nostra azione sono l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – ha messo in evidenza Turi – in questo momento appare urgente riportare le scuole ad una gestione equilibrata e rivedere i rapporti decisionali tra gli organi monocratici e quelli collegiali per garantire condizioni di lavoro, senza condizionamenti, per gli insegnanti e più in generale per tutto il personale. Quello della mobilità – hanno sottolineato i segretari regionali nei loro interventi – è un tema fortemente sentito in tutta Italia. Il negoziato avviato e interrotto nei mesi scorsi deve ora trovare una soluzione. Tutti devono essere messi in condizione di decidere ‘come’ spostarsi – ha puntualizzato Turi. Va definito nel negoziato il passaggio da ambito a scuola,  va data la possibilità di fare domanda per trasferirsi direttamente nelle  scuole. Per far questo, secondo la Uil scuola,  vanno definiti criteri oggettivi, eliminati blocchi e colloqui,  e prevista la possibilità di indicazione da parte del collegio dei docenti di pochi e particolari requisiti, frutto di esperienze,  che possono eventualmente integrare il Ptof di scuola.  La possibilità di attuare le deleghe, passa dalla proroga dei tempi per analizzare, approfondire e condividere situazioni di  merito, in modo contestuale e coordinato, senza fughe in avanti che possono riportare sconcerto nella categoria. Urgente appare la delega sulla formazione iniziale e il reclutamento: occorre prevedere – secondo la Uil Scuola – una procedura ponte tra il vecchio e il nuovo sistema, anche da inserire nella delega stessa. Occorre dare prospettiva di immissioni in ruolo a coloro che sono nelle Gae, a quanti hanno l’abilitazione e a coloro che hanno più di 36 mesi di servizio.

 

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli.

Turi: il contratto deve correggere gli errori della legge.                                                               UIL: abbiamo un accordo con il Governo per questo,   partiamo da qui.

«E’ il contratto che deve modificare gli errori della legge. Abbiamo un accordo con il Governo per questo, Partiamo da qui» E’ questa in sintesi la posizione della Uil scuola illustrata oggi dal segretario generale, Pino Turi, nel colloquio con il ministro dell’istruzione Fedeli.

Un incontro franco, durato una mezz’ora. Nessuna ‘lista della spesa’ per la Uil Scuola, ma la definizione di un metodo di lavoro all’insegna della correttezza e della disponibilità, concordato con il ministro  –ben orientato e determinato a risolvere concretamente i problemi,  osserva Turi –  che ha dichiarato la propria volontà di ricucire un rapporto positivo con il mondo della scuola.

Mobilità (chiamata diretta), utilizzo del salario accessorio (bonus docenti), valutazione del personale docente e dirigente, formazione: sono le materie che la legge ha sottratto alla contrattazione e ad essa vanno ricondotte. Riguardano tutti i lavoratori della scuola: dirigenti; docenti; personale ATA che rappresentano l’elemento costitutivo della scuola dell’autonomia.

Bisogna ristabilire gli equilibri dei rapporti decisionali, in funzione delle norme costituzionali, tra organi monocratici e organi collegiali della scuola. Questo – aggiunge Turi – è il nucleo della questione.

Il contratto – ribadisce Turi – deve agire su questi temi che hanno ricadute sul lavoro delle persone e riflessi diretti sull’efficienza del sistema scolastico.

Riguardo poi all’attuazione delle deleghe previste dalla legge 107, attraverso sinergie, condivisioni ed anche una eventuale proroga dei termini, si potranno individuare gli strumenti  utili per la soluzione dei problemi aperti, come quello del reclutamento che resta l’obiettivo fallito della legge stessa.

ORDINANZA CASSAZIONE SU GIURISDIZIONE. Inserimento GAE: la competenza è del Giudice Amministrativo

LA GIURISDIZIONE IN TEMA DI INSERIMENTO NELLE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO SPETTA Al GIUDICE AMMINISTRATIVO.

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 25840/2016 pubblicata in data odierna (cfr. allegato) ha stabilito che la giurisdizione in tema di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente della scuola pubblica spetta al Giudice Amministrativo. A questo punto tutte le controversie relative alla richiesta di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento da parte dei docenti in possesso di idoneo titolo di abilitazione all’insegnamento, dovranno essere promosse innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere l’annullamento degli atti amministrativi generali che, regolando le modalità di formazione delle graduatorie, impediscono e/o vietano ai docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento di inserirsi utilmente nelle graduatorie permanenti (ora ad esaurimento).

Ci si attende che anche l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, innanzi alla quale pende un importante ricorso relativo alla questione dei docenti in possesso del diploma magistrale, potrà favorevolmente dichiarare la propria giurisdizione e decidere in conformità ai numerosi precedenti della Sezione VI (per tutte Sent. n. 1973/2015 e Sent. 5439/2015), ordinando definitivamente l’inserimento nelle graduatorie dei docenti interessati ad ottenere l’immissione in ruolo per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria.

dalla segreteria territoriale Uil Scuola Catania, salvo mavica, segretario generale

 

INTERVISTA DEL SEGRETARIO NAZIONALE UIL SCUOLA, PINO TURI PUBBLICATA SU TUTTOSCUOLA

L’intervista fornisce un quadro di analisi delle criticità ancora da risolvere nel nostro sistema di istruzione.
Vale la pena di mettere in evidenza il fatto che, per ovvie ragioni editoriali, è stata realizzata prima del voto referendario e del successivo cambio di governo e quindi di ministro.

A tale proposito riportiamo qui di seguito:
– la lettera invita oggi al neo ministro, Valeria Fedeli.
– la comunicazione inviata ieri alla stampa prima della composizione del nuovo Governo

Gentile Sen. Valeria Fedeli,
a nome mio e della Uil scuola, Le assicuro l’impegno da parte dell’organizzazione che ho l’onore di rappresentare, la leale collaborazione nel difficile compito di ricostituire un rapporto, positivo e virtuoso, con il mondo della scuola.

La caratterizzazione istituzionale, che peraltro avevamo auspicato per una carica così delicata e prestigiosa, unita alla sua grande esperienza nell’attività sociale e del mondo del lavoro, potranno essere la chiave giusta per riprendere il dialogo bruscamente interrotto con i lavoratori della scuola.

Un compito impegnativo che deve partire da una matrice di carattere riformista e di sinistra.
Un modello che ci accomuna nella giusta valutazione di quei principi costituzionali che sono la base costitutiva della scuola italiana.

Porre al centro dell’azione di governo l’istruzione e la formazione rappresenta il carattere distintivo di una politica di equità e di giustizia sociale. E’ la scuola, il motore del cambiamento virtuoso in una società in tumulto. Al personale della scuola, che ne è protagonista, vanno date forti motivazioni e solidarietà.

La qualità della nostra scuola costituzionale e la necessaria modernizzazione del sistema, non possono realizzarsi senza il necessario riconoscimento professionale ed economico di chi, ogni giorno, con passione e competenza, ne garantisce il buon funzionamento.

Siamo certi che, nel prestigioso incarico che Le è stato assegnato, saprà fare tesoro dell’esperienza accumulata nel mondo del lavoro e nelle istituzioni rappresentativa dello Stato, nell’esclusivo interesse della scuola pubblica statale.
Assieme alle nostre congratulazioni, ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare e a instaurare un franco confronto in ogni sede, non ultima quella contrattuale. Le inviamo gli auguri più sinceri di buon lavoro.
Cordialmente
Pino Turi
Segretario generale Uil Scuola

IERI | Nuovo governo e dicastero dell’Istruzione
Turi: attenzione al profilo istituzionale
UIL: archiviare la legge 107 e attuare l’accordo sui contratti

Mentre crescono le indiscrezioni sulle nomine dei ministri, quello che ci preoccupa è che si avvii una nuova fase in discontinuità.
Ciò che sarà importante è il profilo istituzionale. E’ questo il punto essenziale secondo il segretario generale della Uil Scuola in vista dell’imminente formazione del nuovo Governo.
Sulla possibile nomina di un nuovo ministro dell’istruzione – aggiunge Turi – non pensiamo alla persona, alla funzione che andrà a svolgere, ma alle cose da realizzare, con la dovuta flessibilità, con l’obiettivo di ricomporre la frattura con il mondo della scuola dovuto ad una legge sbagliata e fatta male.
Il nostro sistema di istruzione – sottolinea il segretario della Uil Scuola – non può essere gestito ancora con strappi e forzature. Dobbiamo ora superare una situazione di disagio e preoccupazione che vive il personale della scuola.
Per quanto riguarda la nostra azione sindacale – chiarisce Turi – proseguiremo in continuità con quanto già fatto fino ad oggi. Le nostre proposte per superare la legge 107 erano state presentate più di un anno fa ai banchetti del Pd. Ora le priorità sono chiare: porre rimedio alle rigidità delle legge e attuare l’accordo con il governo per l’immediata riapertura del contratto.

Al nuovo ministro non faremo mancare la nostra collaborazione nella misura in cui ci sarà la dovuta attenzione alla scuola pubblica statale ed al suo personale

PERSONALE EDUCATIVO: NASCE IL COORDINAMENTO NAZIONALE

INFORMATICONUIL
Personale educativo:  nasce il coordinamento nazionale Uil Scuola
.  Turi: arrivato il bonus anche agli educatori.
Un atto di giusta considerazione.
Continua l’impegno del nostro sindacato per rappresentare questi insegnanti nella loro funzione.
Il 13 dicembre, alla presenza del Segretario generale della UIL scuola Pino Turi, si è insediato il coordinamento nazionale del personale educativo.
La segreteria nazionale della Uil Scuola ha voluto costituire il coordinamento nazionale dagli educatori per rappresentare i lavoratori del settore che sono inseriti in un ambito scolastico di nicchia,ma di qualità, personale che possiede una alta professionalità  da conoscere, fare conoscere e valorizzare.
Quello formato è un  gruppo di lavoro costituito dagli educatori provenienti da ogni parte di Italia che deve  supportare le scelte e l’azione sindacale della UIL Scuola nell’analizzare i problemi del settore per rivendicarne la soluzione in ogni sede, non ultima quella contrattuale.
Hanno partecipato: Antonello Bianchi (FR), Michele Crimi (TP), Antonio Tarantino (PG), Enrico Febroni (UD), Salvatore Cosentino (FI), Raffaele Napro (NA), Raffaele Caputo (NA), Mauro Concilio (VE).
Hanno  coordinato l’incontro Biagio Biancardi, responsabile nazionale di settore, e Pasquale Proietti.
Come è noto i convitti nazionali e le istituzioni educative, non vivono un buon momento, sono state ignorate dalla Legge 107/15.
Dai diversi interventi sono emerse  le diverse peculiarità delle varie realtà convittuali che meritano attenzione.  Ognuna ha finalità e problematiche diverse, da inserire in un quadro organico nazionale per risolvere problematiche comuni:
Va previsto un organico sufficiente per far fronte alle esigenze di funzionamento;
Occorre giungere alla definizione di figure istituzionali ( come la funzione prima assunta dai Rettori) di provenienza  dal mondo degli educatori che ben conoscono i problemi del settore;
Vanno previste figure specializzate per il sostegno al personale con disabilità;
Occorre definire meglio gli aspetti della mobilità uniformando le norme al resto del personale, sia in termini di opzioni da esercitare che di gestione on line dei movimenti;
Va consentita, con lo stesso titolo, la mobilità professionale verso la scuola primaria.
L’obiettivo della Uil scuola, anche attraverso uno specifico convegno (Convitto day), è quello di portare alla luce questa realtà per farla conoscere, con l’obiettivo di riformare e valorizzare queste istituzioni come  dei college  di qualità, ovvero, a seconda delle varie realtà territoriali, svolgere azioni di  lotta all’evasione ed alla dispersione scolastica e contribuire a risolvere situazioni di degrado sociale.
Quella emersa dalla prima riunione nazionale del coordinamento è una prima ricognizione delle criticità che andranno approfondite per dare loro soluzione e dare voce ad un settore che deve trovare nel dibattito sul sistema scolastico una sua giusta dimensione.
Nel confronto con il nuovo ministro la Uil Scuola porrà anche le rivendicazioni del personale educativo per trovare, sia in sede di rinnovo del contratto che in sede di approvazione delle deleghe previste dalla legge 107. Oggetto di confronto saranno anche  i temi del reclutamento e dell’inclusione della disabilità, per il personale educativo o all’interno del rinnovo del contratto di categoria.
 INVITO AI SIGG.RI EDUCATORI LORO SEDI: ADERITE ALLA NS INIZIATIVA. UNITI SI VINCE.!!!
 

Uil Segreteria territoriale Catania. Comunicato stampa

10.12.2016,  .
“Per il saldo Imu/Tasi sulle seconde case, da versare entro il 16 dicembre, i catanesi dovranno sborsare in media 557 euro. In totale, considerato l’acconto di giugno, 1115 euro. Quarantacinque euro in più sulla media nazionale. Si paga anche per garage e cantine delle prime case: in questo caso, la forbice rispetto al resto d’Italia è di 12 euro. Per lavoratori dipendenti e pensionati, tra questi molti proprietari di immobili ricevuti in eredità e rimasti invenduti o sfitti, un ulteriore salasso. Paradossale come, in una città che è certamente più povera e sofferente di molte altre, si debbano persino pagare sovrapprezzi!”. Lo dichiara il segretario generale della Uil etnea, Fortunato Parisi, commentando i risultati del Rapporto 2016 Imu/Tasi che è stato appena diffuso dal Servizio Uil Politiche territoriali, guidato dal segretario confederale Guglielmo Loy. Aggiunge Parisi: “Diamo atto che a Catania è di 235 euro il risparmio dovuto all’abolizione della tassa sulla prima casa, ma questo non basta. Il peso fiscale resta eccessivo e, soprattutto, iniquo. Ai cittadini, poi, viene presentato ogni giorno dai Comuni un conto sempre più insostenibile per il crescente squilibrio nel dare e avere tra lo Stato e gli enti locali”.
Sulla base del Rapporto Uil, che segnala pure come a Catania il saldo sulle prime case “di lusso” costerà 1775 euro per un totale di 3550 a fronte di una media nazionale di 1305 e 2610 euro, Fortunato Parisi conclude ribadendo “la voglia di confronto con le amministrazioni comunali, a partire da quella catanese, perchè siano individuate soluzioni in grado di sgravare spese e balzelli a carico delle famiglie e di chi, pensiamo innanzitutto ai pensionati, ha reddito basso ma seconda casa ricevuta in lascito ereditario”. “Purtroppo – aggiunge il segretario generale della Uil – risulta impossibile per noi, il Sindacato dei Cittadini, interloquire concretamente con enti ancora una volta impegnati negli ultimi giorni dell’anno a discutere e approvare bilanci che solo sulla carta possono essere definiti preventivi. Vengono, quindi, sottratti al dibattito con le forze sociali i principali strumenti di equa ripartizione delle entrate e delle uscite di un Comune. Come legge e logica impongono, i preventivi dovrebbero essere votati entro i primi mesi dell’anno. Non è mai così! In queste ore, ascolteremo daccapo solenni promesse sul rispetto dei tempi di presentazione dei bilanci nel 2017: speriamo che stavolta facciano sul serio…”.

ANCHE PER I LICEI MUSICALI “SCATTA” L’ABUSO DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO. MIUR CONDANNATO AL RISARCIMENTO

Anche per i licei musicali “scatta”l’abuso di contratti a tempo determinato
Il Giudice di Ancona, a seguito di un ricorso promosso dalla UIL Scuola Marche, condanna il MIUR al pagamento di 5 mensilità ad un docente in servizio presso il liceo musicale.
Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Ancona, a seguito di un ricorso promosso dalla UIL Scuola Marche, ha riconosciuto ad un docente con contratto a tempo determinato reiterato per 5 anni nella stessa scuola, il pagamento di ben 5 mensilità oltre alle differenze retributive dovute in ragione dell’anzianità di servizio e progressione in carriera.
Ormai numerose sono le sentenze che riconoscono e quantificano il riconoscimento del danno subito dai lavoratori precari nei confronti dei quali è stato più volte reiterato il contratto annuale.

Dopo le prime sentenze favorevoli altri tribunali si sono pronunciati favorevolmente, accogliendo le istanze patrocinate dalla Uil scuola di numerosi precari che hanno chiesto la trasformazione dei contratti annuali in contratti a tempo indeterminato e, in subordine, il riconoscimento economico dovuto alla mancata progressione economica.

Le sentenze ripropongono e rafforzano la validità e la percorribilità dell’iniziativa sindacale dell’UIL Scuola a tutela dei precari, per la continuità nell’attività didattica e dei servizi complementari.

In particolare, il ricorso al lavoro precario nel comparto scuola perpetrato dallo Stato e nel caso specifico dei Licei Musicali, è inaccettabile e sanziona l’inerzia dell’Amministrazione che per mere questioni finanziarie, lascia le stesse istituzioni scolastiche nella precarietà che ricade su studenti e docenti.
Per la UIL Scuola, invece, la definizione dell’organico rappresenta un aspetto propedeutico ed imprescindibile.
 
Queste sentenze che stigmatizzano il mancato riconoscimento economico, ci aiutano a sostenere la battaglia legale da un lato e sindacale dall’altro: insisteremo affinchè quest’anno vengano autorizzate in organico di diritto le oltre 2.000 cattedre (non autorizzate dal MEF lo scorso anno) necessarie per le operazioni di mobilità, per i vincitori di concorso e per la stabilizzazione dei precari nei licei musicali. 

Giuseppe D’Aprile
Segretario Nazionale UIL Scuola

info: segreteria territoriale Uil Scuola Catania. salvo mavica, segretario

Mobilità 2017/18: riprende il confronto in sede politica 

RIPORTARE ORDINE E STABILITÀ AD UN SISTEMA IMPAZZITO

 

Mobilità 2017/18: riprende il confronto in sede politica 

RIPORTARE ORDINE E STABILITÀ AD UN SISTEMA IMPAZZITO 
Turi: abbiamo ripreso in “zona Cesarini” un negoziato importante per le persone e per la scuola
Con l’incontro politico di oggi sono venute meno alcune delle cause che hanno portato, per le mancate risposte dell’amministrazione, alla sospensione della trattativa del 17 novembre scorso.
E’ prevalsa la volontà delle parti di trovare possibili soluzioni che riportino, dopo le criticità registrate, nuova stabilità al sistema.
Gli obiettivi della UIL in questo negoziato sono chiari: per riportare ordine e stabilità ad un sistema impazzito,  la mobilità deve riguardare tutto il personale docente e Ata, senza blocchi di nessun tipo, attraverso un sistema più snello e semplice, con regole chiare e trasparenti al fine di limitare al massimo le titolarità su ambito.
Bisogna dare la possibilità a tutto il personale di muoversi col proprio punteggio e di poter scegliere liberamente se andare su scuola, su ambito o se esercitare il diritto alla mobilità sull’intera provincia.
Il passaggio dei docenti da ambito a scuola, che non deve essere assolutamente discrezionale, va definito all’interno del contratto sulla mobilità.
Il Capo di Gabinetto si è impegnato, compatibilmente all’evoluzione del quadro politico, a convocare le organizzazioni sindacali al tavolo della trattativa già a partire dalla prossima settimana ed eventualmente, trasferire, al nuovo Ministro il lavoro fin qui svolto.

ct 7 dicembre 2016

CONFRONTO CON IL GOVERNO SU RINNOVO CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO
PUBBLICO IMPIEGO 1CONFRONTO CON IL GOVERNO FOCCILLO: AL TAVOLO PER SCIOGLIERE ULTIMI NODI Confermiamo nostre rivendicazioni: auspicio è che vertenza si sblocchi 24/11/2016 .                                         Pubblico Impiego Prosegue il confronto tra sindacati e Governo per un accordo che avvii la stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. Noi siamo al tavolo di palazzo Vidoni per sciogliere gli ultimi nodi. Confermiamo la nostra rivendicazione di un incremento non inferiore a 85 euro e chiediamo che l’equilibrio tra legge e contratto valga per tutti. Il nostro auspicio è che nelle prossime ore si possa sbloccare, finalmente, questa pluriennale irrisolta vertenza.                Roma, 24 novembre 2016
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