DELEGHE LEGGE 107. I VIDEO REPORT DELL’AUDIZIONE ALLA CAMERA

Vi informiamo che sono on line sul sito Uilscuola.it

Il video che fa il punto sulla legge 107 e sulle deleghe: dall’impianto della legge ai gravi errori del processo di riforma ed anche organici, reclutamento, sostegno

https://youtu.be/j2P-NfAPn5A

 Il video integrale dell’audizione in VII Commissione Cultura alla Camera sulle deleghe della legge 107

https://youtu.be/kvR2HGzpi5g.

Continua il lento quanto tenace lavorio sindacale: metodo, merito, questioni di diritto e di fatto.

INFORMATICONUIL. AI NS TESSERATI. ASSISTENZA, CONSULENZA. UIL SCUOLA: SINDACATO UTILE, SEMPRE DALLA TUA PARTE.

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Vi informiamo che è stato pubblicato il bando di concorso INPSieme 2017 per  i soggiorni studio all’estero per i ragazzi delle scuole superiori, figli di dipendenti e di pensionati della pubblica amministrazione.
Vi ricordiamo che la domanda dovrà essere trasmessa a decorrere dalle ore 12.00 del giorno 16 febbraio 2017 e non oltre le ore 12.00 del giorno 16 marzo 2017.
Riteniamo che  ampliare la quantità e qualità di servizi per i nostri iscritti coincida con il concetto di  sindacato moderno  che intende mobilizzarsi a tutto tondo  verso le persone e le famiglie.
Una convenzione con l’agenzia ED E’ SUBITO VIAGGI ci consente di offrire alle famiglie degli iscritti una scelta  di qualità tra le  destinazioni  dei migliori  college, selezionati dall’agenzia  situati in Inghilterra, Scozia, Irlanda e Spagna sono visibili sul sito  subitoviaggiinps.it

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MEMORIA UIL SCUOLA SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015

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CAMERA DEI DEPUTAT  I
7ª COMMISSIONE
Cultura, Scienza e Istruzione
MEMORIA UIL SCUOLA  SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015 
(DELEGHE “BUONA SCUOLA”) 
AA.G. NN. 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383 E 384

AL PRESIDENTE, On. Flavia Piccoli Nardelli

Gentile Presidente,
le otto deleghe al Governo prevedono la riforma ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
La legge 107, nella sua filosofia di fondo, si è orientata inizialmente sulla governance del sistema, spostando sulle prerogative dirigenziali competenze proprie degli organi collegiali della scuola, operando in questo modo una mutazione genetica nella scuola definita dalla costituzione italiana.
Gli organi collegiali, invece, sono il presidio della tutela della libertà di insegnamento e di apprendimento degli alunni, garanzia di autonomia delle scuole. 
In questi principi risiede la laicità e l’indipendenza della scuola statale.
La Uil Scuola, per questi motivi, contrasta la visione e la filosofia di fondo della Legge 107.
Intende modificarla con due strumenti: 
 – la contrattazione;  
 – il confronto, la partecipazione al dibattito, con l’intento di incidere sulla stesura 
 dei testi delle deleghe.
La contrattazione, nell’accordo del 30 novembre con il Governo, si riappropria dello spazio suo proprio, sottratto in questi anni, prima dalla riforma Brunetta, poi dalla stessa legge 107.
Con questa stessa impostazione affrontiamo il dibattito sulle deleghe.
Un dibattito che non c’è stato e che invece, va attivato, e subito, e non solo nel chiuso delle stanze ministeriali, ma direttamente nelle scuole e tra la gente.
Due i capisaldi che seguiremo:
- sottrarre dall’impianto delle deleghe tutti gli aspetti che riguardano la contrattazione 
- fare proposte di merito sui singoli temi (il dettaglio nelle schede).
Le deleghe appena approvate seguono la filosofia della 107, sia pure con qualche attenuazione, dovuta ad un ripensamento ministeriale. Propongono un’operazione dirigista e lesiva dell’autonomia che si dice di voler esaltare: non si garantisce la libertà di insegnamento e di apprendimento, che è basato su un modello di partecipazione che si fonda sull’autogoverno delle scuola dell’autonomia.

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PUBBLICO IMPIEGO – DECALOGO UIL

PUBBLICO IMPIEGO – DECALOGO UIL
Il Governo, nato in continuità con il precedente, deve dare attuazione all’accordo del 30.11 per concretizzare:

a) la revisione del rapporto tra legge e contratto a favore di quest’ultimo; b) la definizione di nuove relazioni sindacali; c) il rinnovo dei contratti di lavoro; d) la semplificazione del sistema dei fondi di contrattazione di secondo livello; e) la previsione di nuovi e differenti sistemi di valutazione della produttività; f) la riduzione delle forme di precariato.
Assistiamo, invece, ad un incessante attacco nei confronti dei dipendenti pubblici, che si manifesta ora anche con un decalogo da inserire nel Testo Unico per punirli e licenziarli.
Ancora una volta ribadiamo che le regole esistono già e che vanno solo attuate, mentre sempre di più mancano controlli e assunzioni di responsabilità da parte di chi, invece, dovrebbe prendere provvedimenti necessari.
Ormai la misura è colma: si continua con i soliti luoghi comuni per delegittimare il personale e – diciamo noi – anche le istituzioni di questo Paese, in cui lavorano tanti dipendenti pubblici per offrire servizi essenziali alla nostra comunità, pagando, in alcuni casi, finanche di persona, addirittura con la vita come nel caso degli ultimi avvenimenti legati alle vicende emergenziali di questi giorni.
Ora basta! Si rispettino la professionalità e la dignità di questi lavoratori! E lo diciamo anche facendo appello ai massimi rappresentanti delle Istituzioni, al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, responsabili dell’unità dello Stato.
 Non si può più assistere alla demolizione di un Paese che, per superare la crisi, avrebbe bisogno di ben altre azioni politiche positive e di rilancio facendo leva, per l’appunto, su tante energie inespresse, a partire proprio dal personale della P.A.
A questo continuo e ripetuto attacco rispondiamo, dunque, proponendo un altro decalogo, basato sulla volontà di costruire e su un progetto politico di autentico riformismo; un decalogo da rispettare nella definizione del Testo Unico e nella direttiva da inviare all’Aran, per un vero rilancio della P.A:

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Finanziamenti alle scuole private: i regali nascosti nella Legge di Stabilità

Finanziamenti alle scuole private: i regali nascosti nella Legge di Stabilità Turi: serve trasparenza, togliere ogni velo di ipocrisia UIL: c’è poco di ideologico, si trasferiscono risorse verso la scuola non statale e si indebolisce quella statale che con la buona scuola subisce una mutazione genetica sul modello delle private.

Subito e (anche) interamente: è in questo modo che le scuole paritarie, grazie ad una deroga nascosta tra i commi della legge di Stabilità, potranno avere finanziamenti dai privati, in tempi certi e per il 90% dell’importo.

La modifica apportata dalla legge di Stabilità (comma 148-bis) fa sostanzialmente due regali alle paritarie: – rende immediato e diretto il godimento delle elargizioni, saltando tutta la trafila burocratica, che invece rimane per le scuole statali passando prima dal Mef, poi dal Miur e infine con l’assegnazione alle scuole. – Rende di fatto inesistenti i controlli. perché non è prevista alcuna sanzione per il mancato rispetto delle regole della trasparenza dei bilanci e per il mancato versamento della quota del 10% al fondo. ( lettere a e b  dello stesso comma).

Delle scuole statali il Governo non si fida, delle paritarie sì. Più che alzare muri ideologici – mette in chiaro Pino Turi , segretario generale della Uil Scuola – vogliamo togliere veli di ipocrisia.

Che in legge finanziaria siano cambiate le procedure lo conferma la nostra denuncia e preoccupazione. Si sta scardinando il sistema della scuola statale per aprire alle private e finanziarle contro i principi costituzionali che lo impediscono.

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Decreti attuativi della Legge 107/15. Audizione VII Commissione cultura del Senato

Decreti attuativi della Legge 107/15.  Audizione VII Commissione cultura del Senato

Il giorno 2 febbraio 2017, alle ore 15,30, la delegazione della Uil scuola, composta da Pasquale Proietti e Giuseppe D’Aprile, ha partecipato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, all’Audizione parlamentare in VII Commissione Istruzione al Senato presieduta dal Sen. Andrea Marcucci, sul tema delle deleghe della “buona scuola”.

La Uil Scuola ha rappresentato la volontà di voler contrastare la visione e la filosofia di fondo della Legge 107, ricordando che sono gli organi collegiali il presidio della tutela della libertà d’insegnamento e la garanzia di autonomia delle scuole.

Gli strumenti con i quali la Uil intende contrastare questa visione della 107 sono: prima di tutto la contrattazione, poi il confronto, attraverso la partecipazione al dibattito, con l’obiettivo di incidere sulla stesura definitiva dei decreti.

La Uil ha illustrato ai senatori della Commissione Istruzione le proposte di modifica delle deleghe, con particolare riferimento a quella sull’inclusione e a quella sulla formazione iniziale e reclutamento.

Alla fine dell’incontro i rappresentanti Uil hanno lasciato al Presidente e ai Senatori presenti una memoria scritta.

Tutti la documentazione sulla materia è rinvenibile sul nostro sito www.uilscuola.it Link diretto: http://www.uil.it/uilscuola/node/4829

 

Grave immobilismo, colpevole sottovalutazione, inammissibile noncuranza del depauperamento degli edifici scolastici…ed altro ancora

Pubblichiamo il comunicato stampa diramato dalle segreterie confederali che sicuramente facciamo nostro

CGIL, CISL, UIL, UGL
CATANIA
30/01/2017    Comunicato stampa 
“Tra emergenze meteo, viabilità a rischio e scuole superiori a corto di manutenzioni, abbiamo bisogno ora più che mai di una Pubbliservizi pienamente operativa in tutto il territorio provinciale. Malgrado la professionalità e l’impegno degli oltre 400 dipendenti, però, questa azienda partecipata della Città Metropolitana è in stato di semiparalisi”. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl Catania, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Fortunato Parisi e Giovanni Musumeci che chiedono “l’immediata nomina dei vertici aziendali” e aggiungono: “Le incertezze create dalle dimissioni del presidente di Pubbliservizi e dalla sua mancata sostituzione stanno moltiplicando problemi che già esistevano e negando risposte efficaci, tempestive, a nuove richieste di interventi. Insomma, disagi crescenti per i cittadini e un diffuso senso di frustrazione nei lavoratori dell’azienda che vorrebbero fare, ma non possono. Perché le forniture sono bloccate e mancano persino i materiali necessari alle opere di riparazione!”.
Rota, Attanasio, Parisi e Musumeci fanno “appello al sindaco della Città Metropolitana Enzo Bianco perché rimetta Pubbliservizi in condizioni di camminare e, se necessario, di correre”. “Siamo allarmati – concludono – nell’apprendere di Istituti scolastici, a Giarre e Acireale ma non solo, da troppo tempo in attesa di opere urgenti che interessano la stessa sicurezza di studenti e personale. Molti plessi e immobili della ex Provincia, inoltre, sono a rischio di caduta alberi. Pure in questo caso, segnalazioni ancora inevase. La situazione impone scelte istituzionali decise e tempestive. Davvero, non è più possibile aspettare!”.

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali,
È proseguito il 19 gennaio 2017 presso la Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, il confronto relativo al codice di autoregolamentazione del diritto di sciopero nella Scuola, anche alla luce del nuovo comparto di contrattazione, al fine di avviare un processo di revisione, ciò poiché l’accordo di settore e’ quello su cui si sono stratificati nel tempo tutti gli altri.
All’incontro hanno partecipato anche i rappresentati dellARAN e del MIUR.
– SulIa comunicazione delle adesioni la UIL riconosce l’utilità di pratiche più diffuse, quale strumento per conciliare diritti differenti, seppur non necessariamente contrapposti. Tali pratiche però non devono vincolare in alcun modo il diritto del lavoratore ad esprimere l’adesione secondo la massima libertà, anche in senso temporale.
– La definizione dei servizi minimi essenziali non può includere anche settori diversi da quelli attualmente regolamentati; ad esempio nella scuola primaria l’essenzialità viene garantita dai servizi di vigilanza che la scuola deve organizzare, la funzione educativa segue regole specifiche e la prima non può essere confusa con la seconda, come purtroppo è avvenuto e avviene tuttora a causa di una scorretta ed illegittima soluzione adottata per la sostituzione dei docenti assenti.
– nel dibattito generale va evitata la confusione tra azione educativa ed azione di vigilanza, in modo chiaro anche nei confronti dei cittadini. Questo elemento ingenera infatti confusione anche tra i concetti di servizio e funzione. L’istruzione è il frutto dell’azione educativa, la cui funzione è riconosciuta a livello costituzionale come fondante per lo sviluppo individuale e collettivo, che genera pertanto diritti e doveri, per la società e per lo stato;
La scuola, intesa come struttura edilizia, gli organici del personale, gli ordinamenti, le risorse finanziarie ecc. sono invece gli strumenti attraverso cui il servizio finalizzato a realizzare la funzione educativa, viene erogato. La funzione dello stato ed il servizio con cui la funzione viene realizzata vanno tenuti separati.
Gli elementi afferenti tutta la discussione restano in questa fase in un limbo teorico, tutte le organizzazioni sindacali, insieme alla UIL, hanno ritenuto infatti non concretizzabile alcuna azione modificativa in assenza di una vero avvio del percorso di rinnovo contrattuale.
Per la UIL Scuola ha partecipato Noemi Ranieri.

Glia argomenti trattati: MOBILITA’. LICEI MUSICALI. SISTEMA PRECEDENZE DI CUI ALLA L.104. INDIVIDUAZIONE E TRATTAMENTO PERDENTI POSTO. PERSONALE EDUCATIVO. ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI . OTTAVA SALVAGUARDIA. LE QUESTIONI SUL PERSONALE ATA VERRANO TRATTATE IL 24 GENNAIO

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UIL, CORSO FORMAZIONE-INFORMAZIONE: “Mobbing, violenza, femminicidio. Le donne sanno difendersi!?”

Uil
Segreteria territoriale Catania
18.01.2017  Comunicato stampa

“Mobbing, violenza, femminicidio. Le donne sanno difendersi!?”. Perché l’impegno “al femminile” non si riduca a una Giornata, quella dell’ 8 marzo o quella del 25 novembre, la Uil di Catania con il Centro di Ascolto “Mobbing&Stalking” organizza per domani – giovedì 19 – e venerdì un corso di formazione-informazione che sarà tenuto dalla responsabile nazionale dei Centri di ascolto  “Mobbing&Stalking”, Alessandra Menelao.
L’evento, che avrà inizio domattina alle 10 nella sala “Mico Geraci” in via Sangiuliano 365, sarà aperto dall’intervento del segretario generale della Uil di Catania Fortunato Parisi. Saranno presenti la responsabile territoriale del Centro di Ascolto “Mobbing&Stalking”, Sabrina Perrotta, i segretari confederali  Cesira Ieni, Daniela La Porta, Salvo Bonaventura, Francesco De Martino, Nino Marino, Francesco Prezzavento e il tesoriere Giancarlo Mattone.

MOBILITA’ INSEGNANTI: Troppi trasferimenti? Colpa di scelte politiche sbagliate

Troppi trasferimenti? Colpa di scelte politiche sbagliate
MOBILITÀ DEGLI INSEGNANTI 
In relazione a quanto pubblicato in questi giorni sulla mobilità degli insegnanti si rendono, a nostro parere, necessarie alcune precisazioni, con l’augurio che, a partire da una maggior consapevolezza dei limiti sempre più evidenti di una Buona Scuola che così buona non si sta rivelando, si possa finalmente iniziare una proficua discussione nel merito, per trovare possibili correttivi ai problemi rimuovendone le vere cause.


>>> nel link il testo
§  la nota dei sindacati scuola nota_unitaria_mobilita_11_01_2017

Classi di concorso: dare garanzie e certezze alle diverse tipologie di personale coinvolto

INFORMATICONUIL
Classi di concorso: dare garanzie e certezze alle diverse tipologie di  personale coinvolto.
Un intervento di restyiling non risolve i nodi strutturali che l’adozione frettolosa del decreto 19/2016 di riordino delle classi di concorso ha introdotto, nel ben noto ritmo della legge 107/2015. 
Ben venga, per la UIL, la correzione degli errori materiali e di sviste ma questa non è certo sufficiente per portare a regime un riordino atteso da anni, con conseguenze pesanti sulla vita e sulla professionalità di centinaia di migliaia di docenti. 
L’incontro al MIUR di oggi ha evidenziato un’apertura dell’amministrazione a gestire in modo flessibile l’entrata in vigore del nuovo sistema di catalogazione e le sue ricadute. Ma non è chiaro l’impatto sulle diverse tipologie di personale in servizio, sia esso a tempo indeterminato che determinato, diviso tra chi è già inserito nelle graduatorie ad esaurimento e chi invece lo e’ nelle graduatorie di istituto, fino a coloro che hanno completato il loro piano di studi in vigenza dell’attuale sistema. 
Per la UIL occorre sciogliere i seguenti nodi: 
Come intervenire strutturalmente in assenza di uno strumento legislativo adeguato: la delega sul reclutamento costituisce la via privilegiata per dare un segnale di reale attenzione ai tanti giovani che aspirano ad entrare rapidamente e con sistemi selettivi certi nel mondo scuola in fase di prima applicazione.
Dare avvio ad una fase transitoria di gestione mista che consenta di affrontare in modo flessibile gli esuberi e i soprannumeri, sulla base di soluzioni simili alla tabella di atipicità per il personale di ruolo. 
Stabilire gradi e livelli di garanzia per il personale inserito nelle graduatorie ad esaurimento e di istituto, attraverso l’estensione delle tutele previste all’ articolo 5 del decreto.
Resta infine da chiarire, anche ai fini del contratto della mobilità, sulla base di quali criteri verranno definiti gli organici per il prossimo anno scolastico, considerando che il doppio binario è già vigente per le assunzioni fatte sulle graduatorie dell’ultimo concorso fondato sulle nuove classi.
La UIL ha già trasmesso al MIUR numerose osservazioni e richieste di modifica che sono state accolte, come ad esempio sulle classi di insegnamento sui licei coreutici e musicali (tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza). Le osservazioni parzialmente o non accolte verranno ripresentate nuovamente anche in vista di un ulteriore incontro in cui l’amministrazione si è impegnata a comunicare i propri orientamenti e le soluzioni ai problemi posti. 
All’incontro per la UIL SCUOLA hanno partecipato Noemi Ranieri e Mauro Panzieri.

BILANCI E SFIDE | SCUOLA | UIL: che accade ora dopo l’accordo di Natale

Pubblichiamo qui di seguito la nota o meglio il commento per paventato pericolo per atti, atteggiamenti, comportamenti e fatti, deleteri quanto devastanti, da parte dei soliti ignoti e/o politici e/o pseudo sindacalisti, che di tutto possono parlare tranne che della “”vera buona scuola”” quella fatta dalle “”Persone””. Pericolo di lite sociale. Occorre tenere alta la guardia da parte di tutti. Sollecitazione alle menti pensanti di prestare attenzione, di essere attenti alle note ed attività sindacali, la Uil Scuola è in prima linea accanto e per la scuola e i suoi componenti: Docenti, Ata, Dirigenti, Alunni, Famiglie,  a tutela e difesa di tutti i diritti costituzionalmente garantiti.  Quanto qui di seguito rappresenta la prima avvisaglia a che non accada quello che non deve accadere.

salvo mavica, segretario  generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania 

 UN ACCORDO CHE GUARDA AL FUTURO,  nota di Pino Turi, segretario generale nazionale. 

Mentre l’accordo politico con il ministro Fedeli è ancora fresco di inchiostro, ecco riapparire i sostenitori della prima ora della cosiddetta ‘buona scuola’.                                                                                                                                                      Sono quelli che teorizzavano la ‘chiamata diretta’ con la pretesa di costituire collegi dei docenti accondiscendenti e comunque da gestire con metodi poco democratici (teorizzati quelli ispirati ai metodi dei marines americani del Dont’ ask, dont’tell ) e dei novelli economisti che pensano di aver trovato la ricetta per risanare finanziariamente il Paese, in nome di una non meglio precisata libertà educativa. I primi, attaccano l’accordo perché consegnerebbe la scuola statale nelle mani dei docenti, i secondi vedono nei costi standard una misura salvifica anche per le malmesse casse dello Stato, sulla falsariga del modello sanitario nazionale (misura più invocata che attuata), per un mal celato desiderio di sempre maggiori risorse al sistema delle scuole private. Entrambi i fronti di attacco utilizzano, a nostro avviso, strumentalmente l’interesse degli alunni e delle famiglie, arrivando a teorizzare un autentico conflitto con quello dei docenti statali. Insomma una scuola fatta di procedure burocratiche e con il pericolo concreto di indottrinamento, senza dire che sottrarre 17 miliardi (questo il risparmio stimato) al sistema scolastico italiano equivarrebbe ad entrare nel novero dei paesi sottosviluppati, visto che già oggi tra i paesi dell’OCSE siamo ultimi insieme alla Bulgaria per spesa di istruzione. Ancora una volta si considera l’istruzione un costo e non un investimento.     Se queste sono le critiche, vuole dire che siamo proprio sulla buona strada!

Molto realisticamente, siamo in presenza di un primo buon accordo che, senza voler restaurare nulla, mette in pratica, finalmente, un dialogo tra le parti aperto al confronto.  Questo non può essere influenzato dagli egoismi corporativi di chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo che la stessa scuola statale svolge.

I novelli liberisti ignorano il contributo che questa ha dato al Paese sia in termini economici che sociali, attuando i dettami della Costituzione, che ne riconosce il profilo e ne eleva il livello sino a inserirlo nei compiti fondamentali dello Stato.

Del resto, il grado di apprezzamento del sistema scolastico italiano e dei suoi addetti (dirigenti scolastici, docenti e personale ATA) è una costante di ogni studio e/o sondaggio che in questi anni è stato fatto da autorevoli istituti indipendenti. Ma la conferma giunge dal fatto che oltre il 93% degli studenti frequenta le scuole statali.

Il disegno riformista insito nella legge 107/2015, è sembrato più il pretesto da parte di alcuni settori ben identificati di utilizzare l’esigenza di modernizzare il sistema scolastico, che è anche un nostro obiettivo, per realizzare, invece, un processo di restaurazione vero e proprio. Un progetto teso alla burocratizzazione del sistema che ci porterebbe non solo indietro nel tempo, ma ci esporrebbe in maniera esponenziale al rischio di realizzare quello sciagurato disegno di privatizzazione vera dell’istruzione.

Quello che ci preme qui riaffermare è che la Costituzione rimane un punto fermo e da questa bisogna partire, impensabile tornare indietro, occorre guardare avanti!

In questa azione vanno riaffermati i principi fondanti che sono rappresentati dalla libertà di insegnamento e di apprendimento, in un sistema scolastico che non può e non deve scendere sul terreno del mercato alla stregua di un qualsiasi servizio a domanda individualizzata. Deve invece rimanere la sua vocazione originaria, quella voluta dai padri Costituenti: quella di funzione dello Stato che non può essere governata dalle regole del libero mercato, che può e deve convivere con l’offerta privata, a condizione che non determini oneri per lo Stato.

Appare sterile, oltre che anti storico, tentare di contrabbandare come posizioni neo riformiste le vecchie e sempre più inattuali visioni di quel modello di scuola duale bocciato dalla Costituzione e dal Paese reale.

In conclusione, l’accordo tra sindacati e Governo, ci mette, ulteriormente, al riparo da questi pericoli per il semplice fatto che la filosofia che lo sostiene è chiara: fare funzionare sempre meglio il sistema scolastico italiano che ha dimostrato di saper competere con gli altri sistemi e, affidarsi ai docenti liberi da condizionamenti e motivati, ne è l’antidoto migliore per fermare derive regressive.

Certo, una valutazione finale si impone: sarebbe più produttivo, dopo aver colto il volere dei lavoratori della scuola e dei cittadini di questo Paese, lavorare sulla continuità di questi valori, perfezionando e migliorando il modello di scuola pubblica statale in essere.

Tutto il resto determina solo conflitti dannosi e sprechi di tempo. Di questo è bene prendano atto i soliti noti.

Pino Turi Segretario generale UIL SCUOLA

Equiparazione ai fini giuridici ed economici del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.

Attività di supporto ed assistenza legale e professionale per il riconoscimento di un diritto.  Equiparazione ai fini giuridici ed economici del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.

Sono giunte numerose richieste di chiarimenti in merito al pieno riconoscimento del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole statali e pareggiate.  Il completo riconoscimento produrrebbe effetti non solo sulla ricostruzione della carriera (e quindi sulle classi di stipendio), ma anche sull’importo della pensione. Effettivamente, la normativa italiana appare in contrasto con quella, gerarchicamente superiore, di rango comunitario. Per chiarimenti ed informazioni, su iniziative giudiziarie, verifica posizione personale, istruzione e modulistica, contattare la segreteria.  e.mail: catania@uilscuola.it.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Città Metropolitana Catania

 

 

MOBILITA’. Definito nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto questa mattina al Miur, l’accordo politico

Dall’intesa del 30 novembre alla firma di oggi
. Ecco come è andata la trattativa
Definito nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto questa mattina al Miur, l’accordo politico con il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per la stipula dell’accordo decentrato sulla mobilità del personale della scuola.
Non possiamo che esprimere soddisfazione per uno dei primi atti del ministro, la sottoscrizione di un accordo sindacale che serve a dare risposte positive al personale della scuola in termini di prospettive chiare, trasparenti ed uniformi – sottolinea Pino Turi dopo la firma dell’intesa.
Un’intesa che pone al centro i bisogni e le aspettative delle persone, che finalmente, vengono considerate come professionisti a cui riconoscere diritti sindacali e professionali.
Un primo significativo passo – sottolineano alla Uil – che può servire a riportare nel personale e nelle scuole un clima positivo e di fiducia, utile a svolgere la difficile attività a cui è chiamata.
E pensare che, a giudicare da come era partita, sembrava una trattativa tutta in salita, senza possibili sbocchi positivi. Una situazione che appariva in netta contraddizione con le premesse, peraltro condivise in sede di confronto con il ministro.
E’ con convinzione e pazienza che si è ristabilita una positiva linea di dialogo che ripartendo dall’accordo del 30 novembre ha fatto prevalere la coerenza e la responsabilità per cui pian piano, si sono sciolti i nodi che hanno portato alla sottoscrizione di un impegno politico che rappresenta la premessa di una vera trattativa sulla mobilità del personale scolastico per il 2017-2018.
La firma di oggi rappresenta un passo decisivo che sposta in avanti la trattativa sulla mobilità che rappresenta il banco di prova dell’impegno del ministro ad attuare l’accordo politico governo sindacati del 30 novembre scorso.
Una apertura di credito data al ministro in termini di ripristino di nuove e produttive relazioni sindacali, che con la contrattazione intendono condividere norme generali ed astratte che restituiscano al personale la dignità, in termini di diritti ed obblighi connessi al rapporto di lavoro.
L’intesa stabilisce le linee guida su cui la contrattazione sulla mobilita dovrà muoversi sviluppando su base tecnica gli elementi cardine che regoleranno le procedure di mobilità.
Il contratto recepisce la rivendicazione della UIL Scuola per una semplificazione delle fasi attraverso cui la sequenza dei movimenti avviene.
Vanno così ripianati tutti i motivi di contenzioso, peraltro ancora pendenti, conseguenti alla pessima gestione della mobilità dello scorso anno e dell’applicazione della legge 107, dando la possibilità ai docenti di muoversi secondo le diverse opzioni che dovranno prevedere sia la domanda verso una singola scuola, sia verso preferenze sintetiche quali l’ambito territoriale e/o provinciale, riducendo al massimo titolarità di ambito e il consequenziale passaggio tra ambito e scuola. Il passaggio dalla titolarità di ambito a titolarità di scuola, deve avvenire secondo principi di imparzialità e trasparenza.
Un accordo che trova nel merito delle scelte effettuate, un equilibrio tra innovazione e tradizione, come elementi che devono rappresentare la strada da seguire per rimediare alle contraddizioni di una legge mal congegnata e peggio attuata, specie per il fatto che le persone sono state considerata in modo marginale, confinati in un ruolo impiegatizio che ne snatura la funzione, piuttosto che considerarli protagonisti di un cambiamento che il mondo della scuola ha nel proprio DNA e se valorizzato libera risorse inespresse che una gestione burocratica soffoca in procedure senza risultati.
Ancora una volta si conferma che lo strumento contrattuale si configura come l’unico strumento di modernità che consente di dare le risposte più attuali a situazioni che per loro natura mutano continuamente, come muta continuamente la società di cui la scuola è uno spaccato fedele.
In questo ambito, si rileva nella sua grande importanza strategica l’accordo tra Governo e sindacati sottoscritto il 30 novembre, che per la scuola incomincia a dare i propri frutti: la legge cede il posto alla contrattazione e gli effetti si vedono già.

salvo mavica, segretario generale territoriale città metropolitana Catania

MOBILITA’. L’intesa di massima raggiunta ieri sera. Turi: si riparte dal contratto.

L’intesa di massima raggiunta ieri sera. Oggi la firma. 
V 
Realizzato un sistema dinamico della mobilità: ci si potrà spostare dagli ambiti verso le scuole.
UIL: l’accordo fa uscire dalla trincea ideologica in cui erano confinate le relazioni sindacali.
Con l’accordo firmato oggi abbiamo realizzato un sistema dinamico della mobilità: i lavoratori potranno spostarsi indifferentemente su tutto il territorio, sia all’interno della provincia che a livello interprovinciale, così come si potranno spostare direttamente da scuola a scuola, da ambito a scuola, da scuola ad ambito.
Si interrompe così – piega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – il “confino” in cui si stavano trovando i docenti titolari di ambito.
L’accordo garantisce, ai docenti in GAE e ai vincitori di concorso, la possibilità di immissione in ruolo sul 60% dei posti disponibili e vacanti.
Con la revisione delle tabelle di valutazione, si vuole mettere in sicurezza l’accordo dagli innumerevoli ricorsi legali che stanno stravolgendo i diritti dei lavoratori stessi.
In definitiva un buon accordo – sottolineano alla Uil – che va trasformato in articolato specifico e che rappresenta un primo passo di un progetto più complessivo che partendo proprio dallo strumento contrattuale può governare un sistema complesso come quello della scuola, superando le rigidità della legge, la burocrazia fine a se stessa e le procedure senza risultato.
L’accordo è stato possibile – mette in rilievo Turi – per il venire meno del pregiudizio ideologico nei confronti dei sindacati che si sono, invece, rivelati fattore di modernizzazione di un sistema che, introducendo meccanismi nuovi, avvicina adattandola, il piano dell’offerta formativa triennale delle scuole alla domanda di mobilità dei docenti.

salvo mavica, segretario generale territoriale città Metropolitana Catania

La via maestra è il contratto !!!!!

notizie ed informative SINDACALI: Per dovuta quanto opportuna conoscenza.

Continua l’incessante attività sindacale della UILSCUOLA a livello nazionale unicamente protesa ad eliminare tutto quello, di iniquo e distorto,  che è possibile  dalla tanto deprecata Legge 107 . Ripristino della concertazione, unica via maestra di rappresentanza, di ricerca del diritto di cittadinanza ma ancor più di efficacia ed efficienza protesa unicamente dal sapere coniugare i diritti soggettivi ed oggettivi della docenza alla loro funzione di educatori e formatori delle giovani leve, cioè, i veri soggetti destinatari della scuola statale pubblica che deve essere unica, indissolubile e insostituibile.                           salvo mavica, segretario generale territoriale città metropolitana Catania. Report :  Riunione segretari regionali a Roma Turi: La via maestra è il contratto Mobilità, immissioni in ruolo: le priorità che saranno messe in evidenza. La via maestra è il contratto – è questa la linea sindacale assunta oggi dalla riunione dei segretari regionali della Uil Scuola convocata oggi a Roma.  Non ci sarà  la ‘lista della spesa’, né il ‘trenino’ della protesta.  Quello che vogliamo concordare con il Ministro è un metodo di lavoro e di confronto che entri nel merito delle singole questioni aperte dalla legge 107, da modificare con la leva della contrattazione.  Spostare dalla legge al contratto tutto ciò che è possibile, dal livello nazionale fino alla contrattazione all’interno delle singole scuole – ha detto Pino Turi in apertura di riunione. Chiaro dunque il punto di partenza: se la legge ha delle rigidità e provoca, in talune circostanze anche delle vere e proprie ingiustizie, è attraverso lo strumento flessibile della contrattazione che può essere gestita, andando sui singoli temi, trovando soluzioni a tutela delle persone, dei loro diritti.  I due pilasti della nostra azione sono l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – ha messo in evidenza Turi – in questo momento appare urgente riportare le scuole ad una gestione equilibrata e rivedere i rapporti decisionali tra gli organi monocratici e quelli collegiali per garantire condizioni di lavoro, senza condizionamenti, per gli insegnanti e più in generale per tutto il personale. Quello della mobilità – hanno sottolineato i segretari regionali nei loro interventi – è un tema fortemente sentito in tutta Italia. Il negoziato avviato e interrotto nei mesi scorsi deve ora trovare una soluzione. Tutti devono essere messi in condizione di decidere ‘come’ spostarsi – ha puntualizzato Turi. Va definito nel negoziato il passaggio da ambito a scuola,  va data la possibilità di fare domanda per trasferirsi direttamente nelle  scuole. Per far questo, secondo la Uil scuola,  vanno definiti criteri oggettivi, eliminati blocchi e colloqui,  e prevista la possibilità di indicazione da parte del collegio dei docenti di pochi e particolari requisiti, frutto di esperienze,  che possono eventualmente integrare il Ptof di scuola.  La possibilità di attuare le deleghe, passa dalla proroga dei tempi per analizzare, approfondire e condividere situazioni di  merito, in modo contestuale e coordinato, senza fughe in avanti che possono riportare sconcerto nella categoria. Urgente appare la delega sulla formazione iniziale e il reclutamento: occorre prevedere – secondo la Uil Scuola – una procedura ponte tra il vecchio e il nuovo sistema, anche da inserire nella delega stessa. Occorre dare prospettiva di immissioni in ruolo a coloro che sono nelle Gae, a quanti hanno l’abilitazione e a coloro che hanno più di 36 mesi di servizio.

 

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli.

Turi: il contratto deve correggere gli errori della legge.                                                               UIL: abbiamo un accordo con il Governo per questo,   partiamo da qui.

«E’ il contratto che deve modificare gli errori della legge. Abbiamo un accordo con il Governo per questo, Partiamo da qui» E’ questa in sintesi la posizione della Uil scuola illustrata oggi dal segretario generale, Pino Turi, nel colloquio con il ministro dell’istruzione Fedeli.

Un incontro franco, durato una mezz’ora. Nessuna ‘lista della spesa’ per la Uil Scuola, ma la definizione di un metodo di lavoro all’insegna della correttezza e della disponibilità, concordato con il ministro  –ben orientato e determinato a risolvere concretamente i problemi,  osserva Turi –  che ha dichiarato la propria volontà di ricucire un rapporto positivo con il mondo della scuola.

Mobilità (chiamata diretta), utilizzo del salario accessorio (bonus docenti), valutazione del personale docente e dirigente, formazione: sono le materie che la legge ha sottratto alla contrattazione e ad essa vanno ricondotte. Riguardano tutti i lavoratori della scuola: dirigenti; docenti; personale ATA che rappresentano l’elemento costitutivo della scuola dell’autonomia.

Bisogna ristabilire gli equilibri dei rapporti decisionali, in funzione delle norme costituzionali, tra organi monocratici e organi collegiali della scuola. Questo – aggiunge Turi – è il nucleo della questione.

Il contratto – ribadisce Turi – deve agire su questi temi che hanno ricadute sul lavoro delle persone e riflessi diretti sull’efficienza del sistema scolastico.

Riguardo poi all’attuazione delle deleghe previste dalla legge 107, attraverso sinergie, condivisioni ed anche una eventuale proroga dei termini, si potranno individuare gli strumenti  utili per la soluzione dei problemi aperti, come quello del reclutamento che resta l’obiettivo fallito della legge stessa.