Mobilità primaria, ci sono errori. Turi, UIL: Centinaia di persone allo sbando chiedono trasparenza dell’algoritmo

Mobilità primaria, ci sono errori. Turi, UIL: Centinaia di persone allo sbando chiedono trasparenza dell’algoritmo

Al telefono Pino Turi affronta la questione dei trasferimenti della primaria in modo concitato, mi racconta delle sedi UIL assediate da iscritti che chiedono conto e ragione. “C’è qualcosa che è andato storto”.
E’ dunque assodato che ci sono degli errori?
A giudicare dalle numerosissime telefonate degli iscritti e le struture assediate dai docenti che chiedono spiegazioni, direi proprio di sì. Come, tra l’altro, già successo per l’Infanzia. Il problema è che i docenti non hanno la possibilità di verificare con trasparenza e sarà compito nostro chiedere conto di tutte le procedure al Ministero.
Può fare un esempio concreto?
Ad esempio il caso di una docente che insegna a “La Spezia” e che inserisce solo due ambiti di Taranto ma non viene soddisfatta nella richiesta.. Il sistema, secondo il principio di vicinorietà alla sede richiesta (quindi Taranto), la posiziona a Venezia. Possibile che non ci fossero posti in tutta la Puglia?
Il tutto è stato gestito da un algoritmo …
Già, ma mentre le banche superano gli stress test, la scuola dimostra che ci sarebbe bisogno di più prudenza. Quando si avvia un sistema nuovo, bisogna concordarlo. Gli algoritmi non sono leggibili da tutti, i movimenti riguardano le persone che hanno diritto di sapere cosa è stato deciso per il loro destino. Com’è possibile che persone con più punteggio si trovano lontano rispetto alla sede richiesta, mentre persone con meno punteggio hanno ottenuto la sede desiderata. C’è qualcosa che è andato storto.
Cosa farete?
Chiederemo di capire per poter spiegare alle persone. Oggi siamo stati contattati da una sessantaduenne che dopo anni di precariato si ritrova a Reggio Emilia e non sa perché. La gente ha diritto di sapere. Il problema è che si è abbandonata la concertazione.
In che senso?
Nel senso che il Ministero vive in una torre d’avorio, lontano dalla realtà. Il sindacato ha sempre fatto mediazione, che è venuta a mancare. Hanno voluto fare a meno di noi e adesso diano delle risposte.
Vi rivolgere ai tribunali?
Eviteremo i ricorsi, non ce n’è bisogno. Il contenzioso rischia di bloccare la scuola, se si considera che alla mobilità è legata anche la chiamata diretta, le assegnazioni e le utilizzazioni. Qui rischiamo il caos. Chiederemo la responsabilità collettiva al Governo, mentre al Ministero risposte per centinaia di persone allo sbando.

Passaggio da ambito a scuola: modello CV‏

29 LUGLIO 2016

Passaggio da ambito a scuola: modello CV‏

AL SOLO INTENTO DI FARE COSA UTILE,

In merito al passaggio da ambito a scuola, PUBBLICHIAMO il modello di CV predisposto dal MIUR. Segnaliamo che la funzione per l’acquisizione dello stesso, su istanze on line, è aperta.

Segreteria territoriale UIL SCUOLA Catania

Bollettini Trasferimenti e Disponibilità Scuola Primaria – Fasi B,C,D‏

29 LUGLIO 2016

Bollettini Trasferimenti e Disponibilità Scuola Primaria – Fasi B,C,D‏

Loro Sedi

Carissimi, in allegato due cartelle excel: una contenente il bollettino dei
trasferimenti per la scuola primaria e l’altra contenente il dettaglio dei
posti a livello ambito, istituzione scolastica, tipo posto per la scuola
primaria.

Fraterni saluti
Giuseppe D’Aprile
(Segretario Nazionale)

Ribadito dal tribunale di Roma il diritto sancito dal CCNL scuola sulla mobilità del personale scolastico all’estero. E’ stato disapplicato il decreto MAECI sul blocco dei trasferimenti

28 LUGLIO 2016 

Ribadito dal tribunale di Roma il diritto sancito dal CCNL scuola sulla mobilità del personale scolastico all’estero. E’ stato disapplicato il decreto MAECI sul blocco dei trasferimenti

PERSONALE SCOLASTICO ALL’ESTERO 

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE PINO TURI E DEL RESP. DIPARTIMENTO ESTERO, ANGELO LUONGO 

Ha vinto il buon senso, la ragionevolezza e il rispetto della legge! Gli stessi giudici hanno contestato al Ministero degli esteri una palese violazione del CCNL scuola, ribadendo che la mobilità del personale non può essere sottratta alla contrattazione collettiva, che deve essere affidata alla negoziazione tra le parti. L’odierna sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma ribadisce forte e chiaro che la mobilità del personale scolastico all’estero deve essere disciplinata dalle norme vigenti del CCNL scuola ( art. 108). Dopo il rifiuto del Maeci ad ogni forma di confronto e di contrattazione con le Organizzazioni sindacali della scuola, in merito all’applicazione delle norme previste dal CCNL scuola per i trasferimenti del personale scolastico all’estero, i Giudici del Tribunale di Roma hanno accolto le motivazioni dell’ Ufficio Legale della Uil Scuola a sostegno della richiesta di annullamento del blocco dei trasferimenti previsto dal decreto MAECI. E’ una ulteriore riprova dello stato di illegalità, di cui il personale della Scuola sta subendo le conseguenze in termini di diritti cancellati da atti unilaterali dell’amministrazione. Ci auguriamo che l’apertura registrata ieri in sede di confronto con il ministro della F.P. per la riapertura del CCNL nazionale, registri una accelerazione anche per l’effetto di questa ulteriore espressione della magistratura.

Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: il vademecum operativo UILSCUOLA

28 LUGLIO 2016

Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni: il vademecum operativo UILSCUOLA

2016-2017

LE SCADENZE, LE MODALITÀ DI INOLTRO DELLA DOMANDA, COME PROCEDERE PER L’INOLTRO ON LINE

Nel link le schede da condividere e scaricare

La protesta della UIL Scuola contro il ritardo e il colpevole comportamento omissivo rispetto ad una tempestiva comunicazione circa i ritardi nella pubblicazione dei trasferimenti della primaria‏

27 LUGLIO 2016

La protesta della UIL Scuola contro il ritardo e il colpevole comportamento omissivo rispetto ad una tempestiva comunicazione circa i ritardi nella pubblicazione dei trasferimenti della primaria‏

Lo temevamo, lo abbiamo ribadito in tutti i modi ed in tutte le sedi.
Oramai da tempo abbiamo segnalato il paventato pericolo, ora diventato certezza, della scarsa considerazione da parte del MIUR per la classe docente.
Svilimento della professionalità, scarsa considerazione nei confronti dei docenti in quanto persone, cittadini, soggetti di diritto.
Già da tempo illustri docenti e liberi pensatori nonché studiosi della filosofia del diritto hanno paventato la liquefazione della funzione e del ruolo della docenza……
ecco, la riprova…
di seguito la protesta a firma del segretario generale della UIL SCUOLA, Pino Turi.
Roma, 27 luglio 2016
Al Capo di Gabinetto MIUR
Dott. Alessandro Fusacchia
Al Capo Dipartimento Istruzione
Dott.ssa Rosa De Pasquale
Al Direttore Generale del Personale Istruzione
Dott.ssa Maria Maddalena Novelli
R O M A
Come è noto, il calendario predisposto dal MIUR, prevede lo scadenziario relativo ai movimenti interprovinciali dei docenti delle c.d. fasi “B/C/D”, in particolare per la scuola primaria la data di pubblicazione era prevista per la giornata di ieri 26 luglio 2016.
Come è altrettanto noto, le comunicazioni dei movimenti avvengono con sistema informatico entro le 24 ore del giorno previsto per i movimenti, per cui nella giornata di ieri migliaia di docenti sono rimasti “attaccati” al P.C. per apprendere della loro destinazione.
Molti di loro, si sono rivolti alle nostre sedi per sapere se fossero previsti slittamenti di data; a loro volta hanno rimandato il quesito alla scrivente Segreteria nazionale che per le vie brevi ha avuto risposte altalenanti dagli Uffici del ministero, circa l’orario di pubblicazione, ma nessuno si è spinto a prospettare rinvii.
La risultanza di ciò è quantomeno deleteria e non rispettosa di tante persone che hanno passato la notte, invano, davanti ad uno schermo di computer.
Con la presente pertanto, oltre a chiedere conto dei motivi del ritardo e del colpevole comportamento omissivo rispetto ad una tempestiva comunicazione a cui i lavoratori dipendenti da codesto ministero, avrebbero avuto diritto e considerato che al momento non è dato sapere ancora nulla, si chiede conto dell’accaduto, anche per dare certezza sulle procedure future.
E’ superfluo sottolineare che tali censurabili comportamenti, non fanno altro che alimentare un clima già esasperato in cui si alimenta incertezza e diffidenza nell’azione amministrativa che, peraltro , prevede ulteriori procedure di mobilità come il passaggio dagli ambiti alle scuole e le assegnazioni provvisorie che riguarda lo stesso personale interessato a conoscere la propria destinazione.
Nell’ auspicare che simili accadimenti non si debbano più verificare e che i comprensibili ritardi di una procedura complessa come quella in atto, non esimono l’amministrazione da una corretta e tempestiva comunicazione alle persone interessate e alle Organizzazioni sindacali, si resta in attesa di un riscontro di merito.
Pino Turi
Segretario Generale

Trasferimento Docenti, ennesimo flop del MIUR. La protesta dei sindacati

Trasferimento Docenti, ennesimo flop del MIUR. La protesta dei sindacati

Da questa mattina i sindacati stanno attendendo la consegna da parte del Miur degli elenchi relativi alla mobilità del personale docente di scuola dell’infanzia, e non intendono lasciare il ministero fino a quando gli elenchi completi non saranno loro consegnati. I docenti interessati, che avrebbero dovuto ricevere una comunicazione personale via e-mail, si sono visti recapitare un messaggio senza alcuna indicazione della sede ottenuta. I movimenti della scuola primaria, nel frattempo, subiscono uno slittamento al 29 luglio, salvo ulteriori complicazioni.

La mancata pubblicazione, nei tempi previsti, dei trasferimenti e passaggi del personale docente di scuola primaria, insieme alle tantissime irregolarità che si stanno riscontrando in quelli della scuola dell’infanzia non possono essere minimizzati come mero intoppo tecnico: quando sono in gioco fattori importanti nella vita delle persone (dove andrò a lavorare? Dove dovrò risiedere? Che faccio con la famiglia?) ogni trascuratezza, ogni ritardo, ogni errore sono semplicemente inammissibili da parte di chi, ancora una volta, sta dando prova di una capacità di gestione dei problemi ben lontana dalle ambizioni che continuamente ostenta. La farraginosità di alcune modifiche introdotte dalle legge 107 in materia di gestione del personale, unite al pressappochismo con cui è stato ideato e gestito il piano straordinario di assunzioni, sono tali da mettere in ginocchio persino il sistema informatico che gestisce le operazioni. E mentre si spendono tante parole sullo sviluppo del digitale in tutto il sistema scolastico, chi ha il compito di governarlo ci offre dimostrazioni così palesi di incapacità e inefficienza.

Non osiamo pensare a quanto ci attende da qui all’inizio dell’anno scolastico, se continueremo a fare i conti con disfunzioni e intoppi del sistema che stanno diventando “sistematiche”. La ministra e i suoi collaboratori facciano un passo, se vogliono vedere il frutto del loro cattivo operato, in una delle nostre sedi, che continuano ogni giorno, da tempo, ad essere affollate di persone alla faticosa ricerca di capire che cosa li attenda all’avvio del prossimo anno scolastico. Si renderebbero conto di quale sia il livello di apprezzamento nei loro confronti, vedrebbero quanto sia diventato largo e profondo il solco che questo governo e questo ministro hanno scavato tra sé e il mondo della scuola.

Roma, 27 luglio 2016

Flc Cgil Domenico Pantaleo, CISL Scuola. Maddalena Gissi, Uil Scuola Giuseppe Turi, Snals Confsal. Marco Paolo Nigi, Gilda Unams. Rino Di Meglio

Incontro ministro Madia – sindacati Pubblico Impiego: si è aperto formalmente al ministero della Funzione Pubblica

27 LUGLIO 2016

Incontro ministro Madia – sindacati Pubblico Impiego

Si è aperto formalmente al ministero della Funzione Pubblica, il confronto con il Governo per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego. 
Il ministro Madia ha fornito il quadro di riferimento e il calendario di massima per l’avvio del negoziato. 
Due le questioni centrali per la Uil: 
- le risorse:  che dovranno essere adeguate e avere copertura  con l’inserimento nei capitoli di bilancio della prossima legge di stabilità. 
- le modifiche normative: per eliminare le rigidità negoziali previste dalla legge , per liberare la contrattazione; è stato fissato un calendario di incontri tecnici all’aran che avranno l’obiettivo di concordare la materie e le procedure,  oggetto delle modifiche ,  utili alla contrattazione. 
All’incontro, rivolto ai rappresentanti sindacali di tutto il pubblico impiego,ha partecipato Pino Turi per la Uil Scuola, Antonio Foccillo per la Uil.
Al termine della riunione è stato emanato il seguente  comunicato unitario  tra la confederazione e le delle categorie uil del P.I. e scuola:
DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL,  DEI SEGRETARI GENERALI DI UILPA, NICOLA TURCO, UILSCUOLA, PINO TURI, UILRUA, SONIA OSTRICA, E DEL SEGRETARIO NAZIONALE UILFPL, MICHELANGELO LIBRANDI.
È stato un incontro interlocutorio quello che ha aperto questa mattina il confronto con il Governo sul pubblico impiego. Il Ministro della Funzione Pubblica, Madìa,  ha dato qualche disponibilità ad aprire un percorso comune sul Testo Unico, a incrementare le risorse per i rinnovi contrattuali nella prossima legge di stabilità, a prevedere una soluzione per i precari. Infine, ha proposto di avviare un tavolo tecnico sui contenuti dei contratti e del Testo Unico da concludersi entro il 10 di settembre. La Uil ha sostenuto che l’attuale normativa legislativa non ci permette di avviare una vera contrattazione, pertanto va modificata. Per noi il contratto collettivo nazionale deve essere completo sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista  economico e per tutti.  La contrattazione di secondo livello dovrà  e potrà trattare materie come l’organizzazione del lavoro, la professionalità, la valutazione e il merito.
Siamo disponibili a continuare il confronto, ma va fatta una direttiva aperta all’Aran  e va cambiata immediatamente la normativa legislativa per realizzare concretamente la contrattazione.
Resteremo attenti alle risposte che il Governo ci darà, su queste tematiche, nei prossimi giorni e valuteremo le consequenziali iniziative.

Turi: amministrazione al bivio

26 LUGLIO 2016

Turi: amministrazione al bivio

ALL’INDOMANI DELLA PUBBLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA SU PASSAGGIO DA AMBITO A SCUOLA

RIPRENDERE IL CONFRONTO O VOTARSI AD UN CONFLITTO DI DIFFICILE SOLUZIONE 

All’indomani della pubblicazione delle linee guida che regolamentano il passaggio dei docenti titolari di ambito alle singole scuole, è necessaria un’analisi ed una valutazione complessiva incentrata sul merito. Andiamo per gradi.

La legge sulla scuola ha in sé, sin dalla sua nascita e dal modo con cui è stata approvata, aspetti “ideologici” di difficile, se non di impossibile realizzazione.
La gestione del personale viene condotta secondo una logica di ordine gerarchico, piuttosto che demandarla all’autonomia delle scuole con il supporto degli strumenti di partecipazione democratica. Ciò ha inevitabilmente fatto emergere le contraddizioni che, prima ancora che politiche, sono normative e di assetto giuridico.

La principale è la chiamata diretta. Questa si basa su un fraintendimento con il reclutamento, quest’ultimo sì riserva di legge. Non sarà superfluo ribadire che siamo in presenza di docenti abilitati, reclutati per concorso e, in molteplici casi, con diversi anni di esperienza lavorativa alle spalle.
Sul secondo elemento (il reclutamento) si dovrebbe operare attraverso l’uso della delega prevista dalla stessa legge 107; è quella la sede di discussione sulle modifiche da apportare. Sul tema la Uil Scuola si è dichiarata a favore di un modello che vede nelle scuole, associate in rete, il baricentro del nuovo reclutamento, fermo restando il sistema nazionale di istruzione.

L’altra contraddizione è rappresentata dal c.d. incarico triennale. Qui siamo in presenza di un paradosso giuridico: l’attribuzione dell’incarico a tempo determinato è un istituto che attiene alla dirigenza, che ha un obbligo di risultato; non è estensibile al personale docente che, avendo un contratto di lavoro subordinato, ha solo un obbligo, quello del facere, di svolgere, cioè, la propria attività senza demerito.

Sono le contraddizioni palesi, peraltro, riconosciute, ai tavoli di contrattazione dall’Amministrazione, che ha indotto la stessa, attraverso la contrattazione, a modificare lo stesso impianto. Seguendo tale logica si sono ricondotte nell’alveo della mobilità le contraddizioni della legge: si sono ridotti al minimo i titolari di ambito e si è rinviato alla sequenza il compito di regolarla con criteri di equità, di trasparenza, di imparzialità e di garanzia della professionalità dei docenti titolari di ambito. Su questo, va evidenziato come si tratta di azioni concordate e condivise.

L’accordo politico sulla sequenza c’è, esiste e non può essere disconosciuto. È vero che se non si firma un accordo le parti riprendono la loro libertà di azione, ma occorre coerenza e condivisione sia sotto il profilo giuridico che su quello più propriamente politico.
Questo non riguarda la competizione con il sindacato, ma la funzionalità stessa delle scuole e la certezza di status dei lavoratori.

Nell’accordo politico si sancisce appunto che:
a – non si parla di chiamata diretta, ma di passaggio da ambito a scuola;
b – viene meno il principio dell’incarico, si parla di assegnazione all’organico triennale;
c- si concorda sulle procedure, che devono essere caratterizzate da oggettività e garanzia di equità, senza alcuna discrezionalità del dirigente;
d – si stabiliscono alcuni requisiti (quattro) per corrispondere ad alcuni elementi di flessibilità tra offerta delle scuole e domanda dei docenti.

Il mancato raggiungimento dell’accordo (unicamente sul numero dei requisiti), legati al punteggio della mobilità, ha fornito il pretesto per ribaltare il tavolo e lasciare alle scuole la gestione di un procedimento che lo stesso accordo politico riconosceva viziato in origine, di difficile attuazione e abbisognevole di modifiche.
Del resto l’accordo sulla mobilità ha realizzato proprio questo: ridurre a numeri marginali i titolari di ambito (si è passato da oltre 200.000 agli attuali 60/65000), senza considerare i soprannumerari che, è notizia di questi giorni, erano stati sottostimati.

Appare chiara, dunque, la contraddizione e l’avventurosità della scelta effettuata, peraltro, scaricata sulle scuole e sui dirigenti. Addirittura si è omesso, nelle linee guida, di considerare tra le altre norme e procedure le precedenze di legge, ma forse se lo sentiranno ricordare via skype dal Ministero. Per queste evidenti motivazioni, riteniamo la partita ancora aperta.

Lo stress test a cui il Miur ricorre appare solo un atteggiamento miope, tutto basato sulla propaganda e sul terreno dello scontro politico che la scuola, quella reale, non merita. Tra qualche settimana la parola passa ai docenti, agli studenti e alle famiglie: questa volta la valutazione dell’operato della politica passa al vaglio della società civile prima ancora che dalle aule di giustizia. A nessuno di loro il sindacato farà mancare il suo apporto.

Presidio di solidarietà verso gli insegnanti della Turchia

25 LUGLIO 2016

Presidio di solidarietà verso gli insegnanti della Turchia

FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA

MARTEDÌ 26 LUGLIO | ORE 17,30 

Piazza San Martino della Battaglia (angolo via Palestro)
Presidio di solidarietà verso gli insegnanti della Turchia

L’istruzione rende liberi
La libertà d’insegnare la garantisce

I sindacati confederali italiani esprimono solidarietà ai colleghi, agli insegnanti e ai docenti universitari
che in questi giorni sono vittime di azioni restrittive della libertà da parte del governo turco.

INSEGNANTI, AMBITI E SCUOLE.

Insegnanti, ambiti e scuole
La scheda di dettaglio della Uil Scuola 
sulle indicazioni operative del Miur
Sono 43 i criteri definiti dal Miur per la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici : confermato il conferimento degli incarichi triennali, e non sono neanche criteri e titoli vincolanti.
Sostanzialmente, come anticipato dalla Uil scuola, l’elenco dei requisiti (Allegato A) è meramente esemplificativo e i dirigenti, nella loro autonomia, possono non tenerne conto e farne valere altri. Siamo alla più completa anarchia.
Questo in sintesi quanto prevede la nota ministeriale n.2609 del 22 luglio 2016, pubblicata oggi.
Come è organizzata la procedura?
La procedura di individuazione dei docenti predisposta dal Miur consta di due fasi:
a)     La prima per l’individuazione dei docenti da assegnare alle scuole, sulla base dei criteri definiti dai dirigenti scolastici;
b)     La seconda per l’assegnazione alle scuole da parte degli Uffici scolastici provinciali dei docenti non scelti nella prima fase o che non hanno presentato domanda, ovvero in caso di inerzia del dirigente.
Che succede nella prima fase?
Nella prima fase i dirigenti indicano da tre a sei criteri, in ordine di priorità, sulla base delle competenze richieste per l’individuazione dei docenti, anche attraverso l’utilizzo di un elenco esemplificativo di criteri riportati nell’Allegato A.
Successivamente, pubblicano gli avvisi con l’elenco dei posti disponibili nella scuola. Per ciascun posto l’avviso deve specificare i criteri individuati, le modalità e i termini di scadenza per la presentazione delle candidature da parte dei docenti interessati.
In caso di inerzia da parte del dirigente, quindi in caso di mancata pubblicazione dell’avviso, i posti saranno assegnati dall’Usr.
Come avviene la scelta dei docenti?
La scelta dei docenti da parte del dirigente avviene attraverso l’esame della corrispondenza dei curricula dei docenti inseriti nell’ambito, partendo da quelli che hanno presentato la propria candidatura, secondo i criteri fissati nell’avviso. 
(Ndr: non si capisce se é obbligato a prendere quelli che si sono candidati oppure prende chi vuole) 
Ma è previsto anche il colloquio?
Sì, i dirigenti, ai fini della scelta, possono procedere anche attraverso il colloquio, o in presenza o in remoto (videochiamata o Skype).
Che scadenza è prevista?
Gli avvisi delle scuole vanno pubblicati a partire:
–         dal 29 luglio: Infanzia e primaria
–         dal 6 agosto: Scuola secondaria di primo grado
–         dal 18 agosto: Scuola secondaria di secondo grado
E dopo gli avvisi?
Successivamente, le scuole comunicano formalmente via mail ai docenti individuati la proposta di incarico.
Dopo l’accettazione formale, via mail, da parte del docente, la scuola dà atto dell’individuazione utilizzando l’esclusiva funzione ‘individuazione per competenze’ del Sidi:
o    il 18 agosto (Infanzia, primaria e primo grado)
o    il 26 agosto (Secondo grado)
L’assegnazione é esecutiva solo dopo l’accettazione del docente.
Ma i docenti quando possono presentare il curriculum?
Sempre per la prima fase i docenti possono caricare nell’apposita sezione di ‘Istanze on line’ il proprio curriculum vitae:
·        dal 29 luglio al 4 agosto: infanzia e primaria
·        dal 6 al 9 agosto: primo grado
·        dal 16 al 19 agosto: secondo grado
E dopo il curriculum?
Possono presentare la propria candidatura ad una o più scuole dell’ambito, evidenziando la classe di concorso di titolarità e il possesso dei requisiti richiesti dalla scuola. 
L’invio della candidatura dovrà avvenire per e-mail e costituisce preventiva dichiarazione di disponibilità ad accettare la proposta di incarico. 
In presenza di più proposte, i docenti optano per la scuola di loro gradimento.
E’ la scuola che sceglie il docente?
No. La scuola pubblica l’avviso. Il docente decide di aderire o meno.
Cosa accade ai docenti non scelti?
Nella seconda fase i docenti non assegnati ad alcuna scuola, o perché non scelti o perché non hanno presentato domanda, sono assegnati d’ufficio da parte dell’USR ad una scuola dell’ambito.
Possono i docenti titolari di un ambito candidarsi per scuole di altro ambito territoriale?
No. Possono solo chiedere ed essere assegnati ad una scuola che ricada nell’ambito di cui si é titolare.
Finalmente, al termine delle due fasi i docenti assegnati alle scuole devono sottoscrivere l’incarico triennale.    

……e chi più ne ha più ne metta….. conviene restare inermi e inerti? No! io non ci sto!

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania

Sindacati scuola: ricorso alla giustizia amministrativa – PROFILI DI ILLEGITTIMITÀ SONO STATI GIÀ INDIVIDUATI DAGLI UFFICI LEGALI.

22 LUGLIO 2016

Sindacati scuola: ricorso alla giustizia amministrativa

PROFILI DI ILLEGITTIMITÀ SONO STATI GIÀ INDIVIDUATI DAGLI UFFICI LEGALI. 

Azioni a tutela dei lavoratori e della loro dignità professionale. Pronti ad impugnare atti amministrativi e procedure.

Totale mancanza degli elementi di chiarezza, trasparenza e obiettività che l’intesa avrebbe dovuto garantire, fornendo un quadro certo e affidabile di riferimento entro cui gestire le operazioni di assegnazione dei docenti alle scuole: i sindacati scuola registrano molto negativamente la decisione del Miur di fornire unilateralmente indicazioni operative ai dirigenti scolastici, rendendo ancor più impraticabili i tempi già molto ristretti per adempimenti di rilevante complessità.

Con la pubblicazione delle ‘indicazioni operative’ per definire “le procedure, le modalità e i criteri attuativi per l’assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito” si annuncia una gestione delle operazioni di assegnazione dei docenti da ambito a scuola che, oltre a essere discrezionali, renderanno strutturali i fattori di precarietà derivanti dal venire meno del diritto ad una titolarità di scuola; aggraveranno pesantemente gli impegni dei dirigenti e degli uffici; aumenteranno i rischi di contenzioso per l’assenza di regole trasparenti e verificabili.

La prospettiva di modernizzazione del sistema di istruzione non può essere confusa con l’indicazione dell’utilizzo di Skype, videochiamata, per i colloqui tra dirigenti scolastici e insegnanti.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, che per molte settimane si sono impegnati responsabilmente al tavolo di trattativa, consentendo di delineare un’ipotesi di accordo che avrebbe assicurato tutele al personale insieme a funzionalità e trasparenza delle procedure, sono pronti ora a intraprendere ogni azione necessaria a tutela dei lavoratori e della loro dignità professionale: l’impugnativa di tutti gli  atti amministrativi edelle conseguenti procedure nelle quali non si individuano i criteri minimali di correttezza e regolarità, ivi comprese le stesse “indicazioni operative” del Miur innanzi alla giustizia amministrativa – e, innanzi ai Tribunali del lavoro, le azioni legate alla lesione dei diritti soggettivi dei singoli docenti.

Roma, 22 luglio 2016

FLC CGIL, Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA, Maddalena Gissi
UIL SCUOLA, Giuseppe Turi

ASSEGNAZIONE DOCENTI: Dominano confusione e incertezza

21 LUGLIO 2016

Dominano confusione e incertezza

ASSEGNAZIONE DOCENTI

LA NOTA DEI SINDACATI SCUOLA 

L’atteggiamento di chiusura al confronto assunto dal MIUR, con la pretesa di ampliare in modo smisurato il numero dei requisiti nel testo di un accordo che si stava faticosamente costruendo ha determinato l’impossibilità di concludere positivamente la sequenza contrattuale prevista per definire “le procedure, le modalità e i criteri attuativi per l’assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito”. Sono venuti così a mancare i necessari elementi di chiarezza, trasparenza e obiettività che l’intesa avrebbe dovuto garantire, fornendo un quadro certo e affidabile di riferimento entro cui gestire le operazioni di assegnazione dei docenti alle scuole.

Al mancato accordo è seguita la decisione del MIUR di fornire proprie indicazioni operative ai dirigenti scolastici, che tuttavia ancora non sono state diffuse rendendo ancor più impraticabili i tempi già molto ristretti per adempimenti di rilevante complessità. Si chiude così all’insegna di ulteriori elementi di incertezza un anno che ha visto accrescere per la scuola italiana le tante criticità che da tempo la affliggono.

Nessuna delle “promesse” del Governo è stata mantenuta con la legge 107: non si sono esaurite le graduatorie, non si è risolto il problema del precariato né ridotto il ricorso alle supplenze, resta gravemente insufficiente l’organico del personale ATA, non trova soluzione la vicenda del trattamento accessorio dei dirigenti scolastici, perdura la situazione di inadeguato riconoscimento e di crescente penalizzazione, anche sul piano retributivo, del personale scolastico che può essere risolta solo con il rinnovo del contratto nazionale.

Ora si annuncia una gestione delle operazioni di assegnazione dei docenti da ambito a scuola che, oltre a essere discrezionali, rendono strutturali i fattori di precarietà derivanti dal venire meno del diritto ad una titolarità di scuola, aggraverà pesantemente gli impegni dei dirigenti e degli uffici, aumentando infine i rischi di contenzioso per l’assenza di regole trasparenti e verificabili.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, che per molte settimane si sono impegnate responsabilmente al tavolo di trattativa, consentendo di delineare un’ipotesi di accordo che avrebbe assicurato tutele al personale insieme a funzionalità e trasparenza delle procedure, attendono ora di conoscere contenuti e modalità di diffusione delle annunciate indicazioni operative, pronte ora a intraprendere ogni azione che si rendesse necessaria a tutela dei lavoratori e della loro dignità professionale ma anche ad impugnare atti amministrativi e procedure di cui non si riscontrino correttezza e regolarità, ivi comprese le stesse “linee guida” del MIUR.

Roma, 21 luglio 2016

FLC CGIL, Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA, Maddalena Gissi
UIL SCUOLA, Giuseppe Turi
SNALS CONFSAL, Marco Paolo Nigi

Esubero regionale SICILIA – DOCENTI SCUOLA DI SECONDO GRADO al 20/07/2016

20 LUGLIO 2016

Esubero regionale SICILIA –  DOCENTI SCUOLA DI SECONDO GRADO al 20/07/2016

NO, NON CI SIAMO. NON CI SIAMO PER NIENTE.

A questo punto è saltato l’ultimo senso del decoro. I sindacati è da due anni che cercano di spiegarlo alla premiata ditta Renzi &Co.
Adesso anche altri dovrebbero farlo.
Credo che sicuramente mai nessuna offesa alle intellighenzie umane sia stata tanto grave e perpetrata a danno della scuola pubblica.
Se si colpiscono i docenti, si colpisce la scuola, gli alunni, le famiglie, il civile diritto allo studio.
La delusione, la rabbia, attanagliano anche i pensatori più navigati.
Persino noi che siamo avvezzi a vederne di tutti i colorI al solo pensare cotanta sinnallagmatica  “”cattiveria”” ed involuzione diabolica a danno delle “”PERSONE”” “”CITTADINI”
ci stordisce.
Qualcosa ha da farsi, qualcosa sicuramente si farà. Quel che è troppo è troppo.!!!
Non credo che il popolo sovrano resterà indifferente. Non credo che la gente si farà ridurre alla condizione di essere l’un contro l’altro armato. Non credo che l’abbrutimento avrà il sopravvento sul buon senso.
Mi chiedo e mi ripeto a rotazione continua, ma tutto questo progetto, se da tutte le parti e non solo dagli operatori della scuola, è criticato e non accettato, e, i sovrani continuano imperterriti, almeno ci vogliono spiegare quali vantaggi, quali benefici, quali migliorie le loro menti superfini si sono immaginati? E a favore di chi o chi per chi?

salvo mavica, uil scuola

COMUNICATO.

Il Direttore  Regionale comunica che a seguito dei movimenti provinciali (fase A) sul secondo grado si sono verificati esuberi in tutte le province della Sicilia (potete vedere le tabelle allegate) e soprattutto nella classe di concorso A019.

Questi esuberi sono dovuti alle imissioni in ruolo fatte non secondo criterio, ma pensando solo all’esaurimento delle GAE; la soluzione dettata dal MIUR è semplicemente macchiavellica…compensare gli esuberi generati sulle varie classi di concorso con i posti di potenziamento e sciogliendo le COE formando cattedre sui cui ricollocare gli esuberi.

Riepilogando, al termine dei movimenti di fase A in sicilia si registrano 288 esuberi in tutte le classi di concorso, si riescono a compensare 162 esuberi con potenziamento e con coe riducendo l’esubero a 126 cattedre.

Chiaramente è inaccettabile e questa operazione rende ancora impossibile il rientro dei siciliani immessi in ruolo anche negli anni precedenti allo scempio della legge 107, seguirà comunicato unitario.

segreteria territoriale città metropolitana Catania

 

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA – DIREZIONE GENERALE – PALERMO

Alle OO.SS. Regionali Comparto Scuola

Ai Dirigenti Ambiti Territoriali USR-SICILIA

Come concordato nell’informativa di oggi, si allega il file trasmesso dal MIUR e già in possesso degli Ambiti territoriali, contenente le classi di concorso con esubero e quelle con disponibilità di tutte le province siciliane.

Si allega inoltre il prospetto riassuntivo delle operazioni effettuate da ogni provincia per il recupero dello stesso.

Si invitano i Dirigenti degli Ambiti a procedere all’adeguata informativa con le OO.SS. firmatarie del vigente CCNL comparto Scuola.

In considerazione dell’imminente chiusura delle aree, si invitano le SS.LL. a procedere, nel caso non sia stato già effettuato, al caricamento al SIDI dei suddetti dati

Il Dirigente

Luca Girardi

UFFICIO IV PERSONALE DELLA SCUOLA – AFFFARI LEGALI

Tel. 0916909203

Turi: la scuola è luogo di progresso civile

20 LUGLIO 2016

Turi: la scuola è luogo di progresso civile

A OGNI LATITUDINE VANNO GARANTITE LE LIBERTÀ FONDAMENTALI DEGLI INDIVIDUI.

LA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO NE È CONDIZIONE FONDAMENTALE. 

In Italia e in tutte le democrazie occidentali si dibatte sulla ricerca del trade off tra sicurezza e diritti.
Un dibattito basato sulle paure, sulle ansie, che mette nuove radici dopo gli attentati, che si carica di significati dopo le scelte di politica internazionale. Una tensione, tutta particolare, che entra nel tessuto sociale e politico.

Occorre fare sempre più attenzione ai linguaggi e alle parole che sembrano affermare principi e diritti condivisi ma poi dimenticano i diritti delle minoranze, dei corpi intermedi che li rappresentano.

E’ fonte di preoccupazione quanto sta accadendo agli insegnanti in Turchia.

L’antidoto ad ogni forma di  autoritarismo è una scuola libera e non condizionata.
Fondamentali per una società aperta e democratica sono la libertà di insegnamento e di apprendimento, la libera stampa, la divisone dei poteri, tutti valori che vanno salvaguardati e difesi ad ogni latitudine ed in ogni momento.

ALTRO DURO ATTACCO, ALTRO DURO COLPO ALLA SCUOLA PUBBLICA

Il conflitto tra falchi e colombe porta a scelte che danneggeranno gli insegnanti e  la scuola.  
Pino Turi :  la scuola deve essere fuori dal terreno dello scontro politico
Una vicenda politica che finisce nelle maglie dell’amministrazione. Termina così, in mano ai funzionari ministeriali, la questione legata al passaggio degli insegnanti dagli ambiti alle scuole.
I risultati di quello che doveva essere un impegno politico – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi –  sono diventati punti da scrivere con poca cura delle conseguenze.
Contrariamente a quanto sembrava assunto in un primo momento – mette in evidenza il segretario della Uil Scuola –  il ministro ha deciso di superare di netto il lavoro svolto in sede di contrattazione.
Un accordo difficile, raggiunto per il 90%. Si è ceduto allo scontro ideologico.
Sarà stata una decisione sofferta.  Dopo tre giorni, il duro conflitto tra i falchi e colombe politiche e ministeriali, ha determinato la scelta dello scontro con il sindacato.
Ancora una volta si è voluto privilegiare lo scontro politico, piuttosto che una scelta mediata e meditata che avrebbe fatto bene alla scuola, di ciò il ministro ne porta tutta la responsabilità.
Per parte nostra metteremo in campo ogni azione per contrastare questa deriva autoritaria della scuola pubblica italiana che, ormai è chiaro,  è terreno di scontro politico.
Un destino che la scuola e il personale non merita. E’ al personale che noi vediamo, con l’attenzione dovuta, per salvaguardarne la dignità e la professionalità che le scelte di oggi mettono in forte discussione.
Aver deciso di lasciare alla libera determinazione delle 8.500 scuole, ogni azione di passaggio dagli ambiti, ci sembra una sorta di scaricabarile che ricadrà sui dirigenti scolatici, anche quelli che avrebbero voluto norme chiare condivise, applicabili e di buon senso.
Sulla base degli testi che avremo modo di approfondire, decideremo, unitariamente, le azioni da adottare per la tutela della libertà di insegnamento, di apprendimento e la dignità dei docenti.

Insegnanti, scuole e ambiti: il punto della situazione al 18 Luglio 2016

18 LUGLIO 2016

Insegnanti, scuole e ambiti: il punto della situazione

Non c’è stato accordo tra sindacati e Miur sulla sequenza contrattuale relativa alla procedura per l’assegnazione alla sede di servizio dei docenti titolari di ambito territoriale. Ecco il punto della situazione.

Questa procedura riguarderà i docenti che avranno la titolarità su ambito, in particolare:

  • Docenti delle Fasi B1, B2 (se soddisfatti dal secondo ambito in poi);
  • Docenti di fase B3;
  • Docenti di fase C;
  • Docenti di fase D.

Due le scadenze da tenere a mente e due le fasi previste a livello nazionale:
–  la prima entro il 31 agosto riguarda i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito delle procedure di mobilità.
–  la seconda che riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17 e si conclude entro il 15 settembre.

Quale sarà a questo punto la tempistica?
La tempistica deve essere ancora fissata in via definitiva. Dovrebbe essere previsto un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura.

In che modo si potranno conoscere i posti disponibili?
Secondo quanto previsto nell’ipotesi di accordo –  procedura che potrebbe essere assunta nelle linee guida che il Miur sta predisponendo –  ciascuna istituzione scolastica avrebbe dovuto pubblicare sul proprio albo istituzionale un avviso nel quale venivano indicati il numero dei posti utili per le proposte di assegnazione distinti per classe di concorso e tipologia comprensivo di indirizzo di posta elettronica istituzionale al quale indirizzare le eventuali proposte di candidatura dei docenti entro il termine fissato a livello nazionale.

Quali saranno i posti disponibili?
Quelli vacanti dell’organico triennale dell’autonomia dell’istituzione scolastica.
Sono esclusi i posti al 30 giugno che, a qualunque titolo disponibili sino al termine delle attività didattica, non sarebbero stati comunque disponibili.

Come si procederà all’inserimento o aggiornamento del proprio Curriculum?
Sulla base di quanto concordato nella prima fase della trattativa si dovrebbe procedere attraverso il formato disponibile nelle istanze on line del portale Miur. Secondo la tempistica definita dall’Amministrazione in maniera uniforme per tutto il territorio nazionale.

Fin qui ciò che riteniamo consolidato.
Per completezza di informazione, in attesa delle linee guida del Miur, ecco come era stato delineato l’impianto della sequenza contrattuale per il passaggio dagli ambiti alle scuole:

Il Dirigente scolastico che adempimenti avrebbe avuto?
Acquisire le candidature pervenute e i rispettivi curricula on line; predisporre relativamente alla propria scuola, un elenco dei docenti con i requisiti richiesti in ordine di possesso dei medesimi.
Successivamente avrebbe dovuto formulare la proposta di assegnazione della sede di servizio ai docenti collocati utilmente nel medesimo.

Il docente che cosa doveva fare una volta ricevuta la proposta?
Entro il termine di accettazione previsto dalla proposta di assegnazione o dal preavviso il docente interpellato avrebbe dovuto confermare la propria disponibilità; diversamente la proposta era da considerarsi non accettata con il conseguente scorrimento dell’elenco.

Cosa sarebbe successo in assenza di docenti con i requisiti richiesti?
In caso di mancanza, tra le candidature pervenute, di docenti con i requisiti richiesti, le stesse sarebbero state elencate secondo l’ordine di punteggio relativo alla graduatoria di riferimento: graduatoria di trasferimento su ambito, ad esaurimento o di merito.

Cosa potrebbe succedere ai docenti non destinatari di proposta?
Potrebbero essere collocati d’ufficio, anche attraverso istituzioni scolastiche polo, secondo l’ordine del relativo punteggio di mobilità o di graduatoria di immissione in ruolo, per l’assegnazione alle sedi rimaste disponibili nell’ambito di ciascuna procedura.

Secondo l’accordo raggiunto prima della “rottura”, i docenti avrebbero potuto indicare il comune dal quale iniziare lo scorrimento delle singole disponibilità secondo l’ordine del bollettino pubblicato per le operazioni di mobilità.

Quali sarebbero stati i requisiti per ciascun posto disponibile da contenere negli avvisi?
Secondo la proposta sindacale, per ciascun posto disponibile, l’avviso avrebbe dovuto contenere quattro requisiti caratterizzanti la disponibilità in relazione al progetto formativo della scuola scelti tra otto indicatori basati soprattutto sull’esperienza professionale.
A parità di requisiti, come parametro di riferimento, per l’assegnazione sarebbe stata utilizzata la graduatoria della mobilità.

[Nel link i punti proposti dal Miur sui quali si è arenata la trattativa]

AL CONSIGLIO NAZIONALE UIL SCUOLA IL PUNTO SULLA TRATTATIVA SUL PASSAGGIO DA AMBITI E SCUOLA

15 LUGLIO 2016

Turi: Troppi requisiti. Questi insegnanti non vanno riassunti solo trasferiti.

AL CONSIGLIO NAZIONALE UIL SCUOLA IL PUNTO SULLA TRATTATIVA SUL PASSAGGIO DA AMBITI E SCUOLA

ABBIAMO LASCIATO UN TESTO DI ACCORDO BUONO PER IL 90%. ORA IL MIUR NE ASSUMA I CONTENUTI. 

Non sono assunzioni ma mobilità da un posto all’altro. Parte da questa osservazione l’intervento di Pino Turi nel corso del Consiglio nazionale della Uil Scuola convocato oggi Roma. All’ordine del giorno la mancata soluzione positiva della trattativa sulla sequenza contrattuale.

Quel che non hanno voluto comprendere i tecnici del ministero – ha detto Turi – è che le persone che faranno domanda di mobilità dagli ambiti alle scuole sono insegnanti di ruolo.

Non bisogna ‘riassumerli’ vanno solo trasferiti. Per fare questo non c’è alcun bisogno di una lista infinita di requisiti.
Bisognava semplicemente predisporre strumenti, pochi, oggettivi per tutti, senza decisioni discrezionali dei dirigenti scolastici.

Altra questione aperta – ha detto il segretario della Uil Scuola – è che gli insegnanti che saranno coinvolti sono una parte, una parte importante, che necessita di regole certe, ma pur sempre una parte.
Pensare, invece, che il lavoro delle scuole sia tutto orientato a cercare fuori, l’insegnante ideale è fuorviante e non risponde alla realtà dei nostri istituti che hanno già al loro interno le risorse sufficienti a realizzare il piano triennale dell’offerta formativa e i piani di miglioramento da loro stessi adottati.

Va detto – ha aggiunto Turi – che la trattativa ha portato alla definizione di procedure che funzionano. Al Miur potranno prendere quello che abbiamo realizzato, il 90% dell’accordo è valido. Dovranno aggiustare il 10% dell’accordo. La nostra azione sarà in funzione di ciò.

Sulla base delle decisioni che assumerà l’amministrazione – si legge nel documento approvato oggi dal Consiglio nazionale – la Uil Scuola deciderà di porre in essere ogni azioni, anche unitaria, di tutela e di garanzia per i docenti titolari di ambito, a cui vanno garantite, trasparenza ed oggettività di procedura, tali da salvaguardare dignità personale e professionale: le stesse che erano state concordate e condivise dal ministero in sede di trattativa sindacale.

Insegnanti, ambiti e scuole

CT, 13 luglio 2016          INFORMATICONUIL

Insegnanti, ambiti e scuole Domani nuovo incontro politico. Nuovo confronto politico sulla questione dell’assegnazione dagli ambiti alle scuole del personale docente. E’ fissato infatti per domani mattina alle 8.30 l’incontro con i segretari dei sindacati scuola. Un tema importante sul quale sono al lavoro da settimane i funzionari del Miur e i sindacati scuola per superare le rigidità introdotte dalla legge.

Nessuno chiama nessuno: era stato il commento a caldo del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi,  al termine della lunga riunione politica che aveva portato nella notte di giovedì alla firma dell’intesa con il sottosegretario Faraone.

Firma che diventava bussola di lavoro per mettere a punto l’articolato che regolerà i passaggi da ambito a scuola per il prossimo anno scolastico.

Così non è stato, invece. Al punto che ieri, di fronte ad un testo che non recepiva quanto disposto nell’intesa, i sindacati hanno interrotto le trattative. Ora la nuova convocazione. Domani sarà negoziato vero per il rispetto di quei principi già assunti come condivisi. 

Contratti del pubblico impiego: firmato oggi l’accordo quadro per andare ai rinnovi. Turi: passo importante. Puntiamo a un contratto vero, deciso dalle parti Uil: non sarà un contratto per adesione. Per la scuola siamo pronti al negoziato vero. Fermi da sette anni, i contratti del pubblico impiego, tornano ad essere oggetto di negoziato con la firma del contratto collettivo quadro all’Aran. La firma di oggi è un passo importante e atteso da tempo. Il sindacato ha mostrato serietà e concretezza. Puntiamo ad un contratto vero – commenta Pino turi, segretario generale della Uil Scuola – deciso dalle parti. Non sarà un contratto per adesione – aggiunge, delineando la direzione che la Uil Scuola intende dare alla trattativa. Siamo pronti ad un negoziato vero. Il contratto che sarà firmato non sarà un modello precompilato cui apporre una firma ma un testo su cui ci sarà accordo tra le parti. Per un contratto che sia tale occorrono tre requisiti indispensabili: riconoscimento reciproco; risorse adeguate; superamento delle barriere legislative che  impediscano il libero confronto. Nel settore della scuola  – continua Turi – il negoziato per il rinnovo contrattuale sarà l’occasione per modificare attraverso la modalità pattizia gli errori della legge per quanto riguarda il rapporto di lavoro, così come definito dalla sentenza della Corte costituzionale. Il negoziato – aggiunge il segretario generale della Uil Scuola –  è un metodo che funziona e fa funzionare il sistema. E’ la contrattazione la strada per trovare soluzioni di buon senso e creare vera modernizzazione. Con questo spirito, laico e riformista, oltre che con equilibrio, affronteremo il rinnovo del contratto nazionale. Ci aspettiamo altrettanta disponibilità e buon senso: sarà il contratto a trovare gli equilibri sia economici che giuridici necessari per il buon funzionamento del sistema. Accordo che – conclude Turi –  funzionerà al meglio solo se il personale sarà motivato a lavorare in un sistema di istruzione, fondato sulle scuole dell’autonomia, che lo riconosca e lo valorizzi.