GRADUATORIE DI TERZA FASCIA: È BOOM DI DOMANDE PER LE SUPPLENZE ATA. SONO OLTRE DUE MILIONI

C’E’ FAME DI LAVORO E IL GOVERNO NICCHIA.

Nella sola provincia di CATANIA sono state presentate 69.247 domande!!!
Sono esattamente 2.178.949 le domande presentate da coloro i quali si sono candidati per le supplenze del personale scolastico a tempo indeterminato dei servizi complementari (3^ fascia ATA – assistenti amministrativi, assistenti tecnici, ausiliari) che si assenta in corso d’anno e che viene sostituito con personale a tempo determinato (supplenze brevi). Il concorso pubblico, per soli titoli, di durata triennale, è scaduto il 26 aprile scorso e comporterà un super impegno per le segreterie scolastiche chiamate a graduare milioni di aspiranti a fronte di una modesta offerta di qualche migliaio di posti. Il dato aggregato per aree geografiche – secondo la rilevazione effettuata dalla Uil Scuola –  pur rilevando una fortissima prevalenza di aspiranti delle province meridionali (61.29%), rispetto a quelle settentrionali (38.71%), evidenzia un’elevata concentrazione di istanze prodotte da residenti nelle città metropolitane (38.8%).

A questo punto si apre uno scenario inquietante: casa fa o intende fare il decisore pubblico? Il M.I. si farà obbligo di porre i rimedi necessari per arginare la nota carenza degli organici, adotterà progetti di stabilizzazione o continuerà a fare dilagare la girandola delle supplenze cui assistiamo oramai da tanto tempo e che di anno in anno peggiora?

dalla segreteria territoriale Uil Scuola Rua città metropolitana Catania , salvo mavica.

SCUOLA – boom di domande per le supplenze Ata 140521

Graduatorie di istituto 3 fascia personale ATA – domande presentate per sin~

BOOM DI DOMANDE DEGLI ASPIRANTI SUPPLENTI DEL PERSONALE ATA NELLE SCUOLE PU~

Cassese e i concorsi >>> L’editoriale di Pino Turi.


L’errore di evitare i concorsi di  Sabino Cassese | 10 maggio 2021
Se la selezione non avviene secondo il merito, la scelta degli addetti alle funzioni e ai servizi pubblici avverrà sulla base del clientelismo, delle simpatie politiche, della famiglia di appartenenza, o del caso.
IL LINK all’articolo:  https://www.corriere.it/opinioni/21_maggio_10/errore-evitare-concorsi-a96880be-b1c9-11eb-97b4-aa5e7b1c1388.shtml

L’errore non è evitare i concorsi, ma evitare che le clientele degradino e usino i concorsi per non assumersi le proprie responsabilità.
Considerazioni a margine dell’articolo del prof. Cassese sul Corriere della Sera di Pino Turi
Il rispetto e la stima del Professor Cassese sui cui libri molti di noi si sono formati e cimentati, non ci esime da alcune considerazioni relativamente al consueto attacco al sindacato e alla retorica dei concorsi.
La critica, ci sembra un poco affrettata nella misura in cui appare avulsa dalla realtà del Paese in cui viviamo; uno sguardo teorico da semplice studioso su cui nulla da eccepire, ma è teoria.
La pratica è invece altro, un castello su cui si regge l’ardita difesa ideologica di ipotetici concorsi che dimenticano lo stato di un Paese,  il nostro,  corrotto e culturalmente rassegnato.
Un paese che ha delegato tutto alla politica dei partiti che ha soggiogato la burocrazia e la sua autorevolezza ed indipendenza.
Come si può parlare di concorsi e di merito quando che li organizza lo fa con precisi obiettivi, legati alla gestione del potere e della ricerca del consenso?  Le denunce e le inchieste riprese dalla stampa, a giorni alterni in cui è classico ritrovare ambienti autoreferenziali, come il caso delle università in cui è facile trovare nell’albero genealogico del Rettore corrispondenze di professori e primari di parenti e affini.  Per non parlare dei concorsi negli Enti Locali e nelle AUSL dove il concorso è lo strumento per promuovere clientele: anche qui, le cronache giudiziarie sono piene di notizie di veri e propri reati finalizzati ad assunzioni organizzate per promuovere figli parenti, mogli ed amanti. Del resto lo abbiamo visto nella somministrazione di vaccini come funzionano le consorterie grandi e piccole.
Ma come è noto, la memoria è corta.
Cosa dire di scandali e di lobby e di pseudo scuole massoniche che nell’ambito della politica organizzano corsi e corsetti per la maggior parte finalizzati al profitto di enti e formatori vari?

L’opinione – Cassese e i concorsi 130521

SUL SITO UIL SCUOLA:
https://uilscuola.it/opinione/lerrore-non-e-evitare-i-concorsi-ma-evitare-che-le-clientele-degradino-e-usino-i-concorsi-per-non-assumersi-le-proprie-responsabilita/

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Manifesto per una nuova scuola.

«Sul tema dell’istruzione ci chiediamo: la scuola di tutti, quella frequentata dal 94% degli studenti, quella dello Stato e della Costituzione, gode di tale buona salute da non avere bisogno di interventi?
A fronte di un investimento così cospicuo e di una rimessa in marcia dell’intero sistema Paese, la scuola non meriterebbe un punto di vista privilegiato, con risorse adeguate e interventi di medio e lungo termine?»
Queste riflessioni – sollevate dalla Uil Scuola – sono tra le note introdotte dalla Confederazione nel testo di proposta UIL sul PNRR che sta entrando nella sua fase di messa a punto. Partiamo dal testo UIL per ricordare che, negli ultimi tre mesi, abbiamo argomentato, proposto, emendato, per scritto, almeno tre testi istituzionali di programma, dal primo Recovery Plan all’attuale PNRR, passando dal Patto per l’Istruzione (ancor al palo). In un momento nel quale il dialogo sulla scuola sembra vivere una fase di stallo e le diatribe tra partiti schiacciare le dinamiche parlamentari, le cronache offrono un elemento nuovo: un Manifesto per la nuova scuola sottoscritto da molti intellettuali tra i quali Alessandro Barbero, Dacia Maraini, Tomaso Montanari, Massimo Recalcati, Gustavo Zagrebelsky.

ON LINE SUL SITO UIL SCUOLA
Manifesto e comunicato stampa
https://uilscuola.it/turi-e-ora-di-decidere-i-tempi-della-scuola-non-sono-quelli-dei-partiti/?doing_wp_cron=1620838309.1079640388488769531250.

COM – manifesto scuola e piano governo 120521

manifesto per la scuola

PATTO PER L’ISTRUZIONE – proposta UIL

 

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PNRR: si avvia la fase messa punto delle politiche. Per la scuola manca una lente di ingrandimento sui problemi.


Turi: è ora di decidere. I tempi della scuola non sono quelli dei partiti.
Insegnanti, studenti, sindacati e ora l’appello degli intellettuali: più attenzione per la scuola del paese.

«Sul tema dell’istruzione ci chiediamo: la scuola di tutti, quella frequentata dal 94% degli studenti, quella dello Stato e della Costituzione, gode di tale buona salute da non avere bisogno di interventi?
A fronte di un investimento così cospicuo e di una rimessa in marcia dell’intero sistema Paese, la scuola non meriterebbe un punto di vista privilegiato, con risorse adeguate e interventi di medio e lungo termine?» Così il documento confederale Uil sul PNRR.

C’è una scuola che chiede attenzione – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Sono mesi che gli insegnanti chiedono di vedere riconosciuta la loro responsabilità educativa; chiedono attenzione gli studenti usciti da mesi di dad. Lo hanno affermato i sindacati – che negli ultimi tre mesi hanno risposto, per scritto, ad almeno tre testi istituzionali di programma, dal primo Recovery plan all’attuale Pnrr, passando dal Patto per l’Istruzione, ancor al palo.

Intanto la scuola fa leva solo sulle sue forze – sottolinea Turi. Il personale precario sta lavorando senza certezze per il prossimo anno; gli insegnanti sono in classe senza che nessun intervento strutturale sia stato fatto per numero di alunni per classe, tracciamento, medico a scuola; gli studenti stanno preparando l’ennesimo esame di Stato, ancora una volta diverso dall’anno precedente, e retribuzioni incredibilmente basse.

C’è una scuola che vogliamo: lo ripetiamo da Barbaiana, l’Europa ce lo ha confermato, e oggi arriva anche il ‘Manifesto per la nuova scuola’, una «scuola che si occupa delle persone in crescita», sottoscritto dagli intellettuali, scritto così bene – precisa Turi – che in poche pagine snelle ci sono tutti i principi a cui ispirarsi. Un testo aggiunge il segretario Uil Scuola, che trova la condivisione del sindacato su temi essenziali, sui quali sono state già presentate proposte scritte al ministro Bianchi.

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FONDI PON E PARITARIE / Turi: regole vanno rispettate. Scuole paritarie chiedono equità o vogliono privilegi?

 

SCUOLE PARITARIE E BANDI PON
Equità o privilegi? Cosa vogliono le scuole paritarie?  – è la domanda che si pone il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, in merito ai bandi Pon e all’accesso delle scuole private.
Queste scuole – aggiunge Turi – sono state aiutate come è giusto che sia. Rivendicare altro ci sembra andare contro quanto previsto dalla Costituzione e fare una forzatura rispetto al buon senso.
Vale la pena di ricordare che i progetti Pon sono finalizzati al superamento delle disuguaglianze. Non perseguono finalità di altro tipo.
La fideiussione è garanzia sociale ed economica. Garantisce l’adempimento a seguito di un’obbligazione che in questo caso è sociale; segue regole che valgono per tutti.
Basta divisioni. Ognuno rientri nel proprio alveo normativo e sociale – esorta Turi.
Le regole e le norme costituzionali vanno rispettate tutte e non interpretate, magari per ragioni di consenso politico.

attachments:COM Paritarie e fondi PON 100521

CONTRATTO, MOBILITÀ, REGGENZE: I TEMI DELL’INCONTRO MINISTRO E RESPONSABILI DELL’AREA V


Rosa Cirillo: dalle nuove scuole autonome e dai pensionamenti 900 posti necessari per esaurire la graduatoria 2017
Fieri di far parte di una scuola che all’estero ci invidiano ma bisogna superare le strettoie normative

Sono 371 le scuole che, in base alla nuova Legge di Bilancio, hanno dimensioni per essere autonome.  Se a questo dato si aggiungono i 543 pensionamenti in atto, si hanno 914 posti per dirigenti scolastici. Un numero che consentirebbe la mobilità interregionale, le assunzioni dalla graduatoria del concorso e di azzerare le reggenze. Numeri analoghi vanno considerati anche per i Direttori ammnistrativi delle scuole (Dsga) e, a cascata per le segreterie.  Contratto, mobilità, reggenze: questi i temi al centro dell’incontro on line oggi pomeriggio tra i responsabili nazionali dell’Area V di Uil, Flc Cgil, Cisl e Snals con il ministro Bianchi. Ancora una volta la Uil Scuola ha ribadito che le ‘scuole autonome’ significano una presidenza, una segreteria, personale Ata, insegnanti stabili. Non solo – sottolinea Rosa Cirillo, Responsabile nazionale dei Dirigenti Scolastici Uil Scuola  – la definizione di queste scuole consente tutte le operazioni che vengono effettuate su altri istituti, a partire dalla mobilità, i trasferimenti del personale.

 

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Risorse per il Piano per l’estate 2021. LE VALUTAZIONI DELLA UIL SCUOLA.


Tessera positiva in un mosaico colmo di lacune dove la riapertura in sicurezza con personale stabile resta un miraggio con lo spettro di migliaia di licenziamenti a giugno.
Lunedì 3 maggio 2021 si è tenuta, con la Direzione delle risorse finanziarie del MI, una informativa ai Sindacati scuola sulle risorse destinate al Piano scuola per l’estate 2021. Per la UIL Scuola hanno partecipato Giancarlo Turi, Rosa Cirillo e Antonello Lacchei. I rappresentanti del Ministero hanno illustrato Il piano per l’estate per consentire agli alunni di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti attraverso attività che saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali.
Le risorse saranno destinate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare quelle del Sud.
Le azioni del Piano articolate in tre fasi:
I – potenziamento degli apprendimenti (a giugno): dedicata al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore
II -recupero della socialità (luglio e agosto): proseguiranno le attività di apprendimento che saranno affiancate da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus che potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni;
III, – Accoglienza (settembre, fino all’avvio delle lezioni): connessa con le precedenti, sarà di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico. Proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.
Le risorse per realizzare il “Piano scuola per l’estate 2021”
Per consentire la realizzazione del Piano, il Ministero ha aperto alle scuole tre linee di finanziamento:
• D.L. 22 marzo 2021, n. 41 (art. 31, comma 6) – 150 milioni di euro;
Importi erogati attraverso un decreto interministeriale che si basa su un criterio di riparto parametrato sul numero di studenti frequentanti l’istituzione scolastica. Tali somme sono classificate come risorse della 440 per raggiungere una duplice finalità. Acquisto di beni e servizi o pagamento di compensi al personale. Tali risorse potranno essere usate in ciascuna delle tre fasi del piano, nell’esercizio finanziario 2021 e potranno essere assegnate come compensi accessori al personale docente e ATA attraverso la contrattazione di scuola. Per il personale scolastico la singola istituzione ne dovrà individuare, in quella sede i criteri
• Programma operativo nazionale (PON) “Per la scuola”, 2014-2020 – 320 milioni di euro;
E’ stato pubblicato un avviso destinato a tutte le istituzioni scolastiche, compresi i CIPIA e le scuole paritarie. Le scuole che parteciperanno avranno due obiettivi specifici – competenze di base e socialità (arte musica sport etc.) molti progetti sono già stati presentati. Le risorse sono finalizzate a questo anno ma potranno essere utilizzate anche per il prossimo.
• D.M. 2 marzo 2021, n. 48 (ex L. 440/1997) – 40 milioni di euro;
Queste risorse saranno erogate attraverso candidature delle scuole attraverso con la presentazione di progetti. La doppia finalità degli stessi è quella di accrescere gli apprendimenti e di attuare il contrasto della povertà educativa. Verrà pubblicato un bando che avrà come criterio guida quello di favorire le istituzioni scolastiche che operano in contesti difficili. I finanziamenti, dunque verranno erogati solo dopo la presentazione dei progetti.
Per assistere le scuole nelle varie fasi sarà attivato un canale specifico dell’Help Desk amministrativo – contabile già operativo.
La UIL Scuola ritiene il Piano estivo una pagina di un libro molto più grande, tutto da scrivere nel PNRR.

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PRESENTATE OGGI ALLE CAMERE LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
.Turi: Bianchi ci prova ma non convince.
Nelle sue linee programmatiche non c’è vera discontinuità. Un testo con molta “Buona Scuola”. 



I documenti che hanno accompagnato la relazione del ministro al Parlamento meritano un attento approfondimento – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Il sistema scolastico viene definito a giusta ragione, «motore di sviluppo» del paese ma pone gli aspetti educativi e di partecipazione in tono minore, sacrificati sull’altare del PIL. Un documento aperto, anche troppo, alla ricerca di un consenso esogeno, piuttosto che endogeno alla comunità educante
Le linee ricalcano – e non poteva essere diversamente – la filosofia che sottende il PNRR e il più recente del piano dell’estate, tutta orientata allo sviluppo in termini economici del sistema scolastico.
Sarebbe utile tenere distinta la funzione nazionale del sistema di istruzione e quella delle tante azioni che rispondono alla domanda di servizio e al mercato.
Una fase costituente – questa ci si aspettava, sottolinea Turi – ma nel testo presentato oggi non si vede il personale che lavora a scuola. Se ne vedono i limiti, si legge il loro ruolo in modo marginale, si perde il senso del lavoro e dei lavoratori.
Se della scuola vogliamo parlare – aggiunge Turi – non è partendo dai competitors o dagli stakeolders che ne troviamo la funzione.

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.Turi: Bianchi ci prova ma non convince.
Nelle sue linee programmatiche non c’è vera discontinuità. Un testo con molta “Buona Scuola”. 
”

CONSIGLIO NAZIONALE UIL SCUOLA / linea politica

Turi: il tema della precarietà nella scuola è la nostra priorità. 
Per ripartire a settembre bisogna decidere adesso. Il ministro Bianchi si assuma questa responsabilità.
«Una procedura concorsuale riservata ai docenti che abbiano almeno tre anni di anzianità con un percorso di formazione e valutazione finale».  La procedura inserita nel piano del PNRR che consente la più ampia partecipazione, va bene per il reclutamento a regime. In questa maniera sono definitivamente accantonate le procedure dei vecchi concorsi, anacronistici e foriere di contenziosi assurdi, come quello che interesserà coinvolgerà il concorso straordinario che non ha conseguito gli obiettivi per cui era stato pensato: è questa la rivendicazione della Uil Scuola, definita e confermata oggi nel corso del Consiglio nazionale, per dare soluzione definitiva al problema del precariato e del reclutamento la cui stabilità, già da settembre, è l’unica garanzia di svolgimento regolare dell’anno scolastico.
Ribadita la necessità di eliminare il vincolo quinquennale «che condanna una parte dei docenti a restare sulla sede di servizio assegnata, in sede di assunzione in ruolo, creando una inaccettabile condizione di disparità di trattamento, con evidenti profili di incostituzionalità» e di superare il blocco quinquennale per i DSGA neoassunti. Una soluzione appare urgente anche per gli assistenti amministrativi facenti funzione.
Ospite del Consiglio, il sociologo Domenico De Masi, che ha aperto la prima parte dei lavori.

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IL PIANO ESTIVO COME UN FRANCOBOLLO NELLO SCENARIO DEL PNRR / Turi (Uil Scuola): adesso si prendano le decisioni per la scuola. Urgente che il ministro apra il confronto sui temi più sensibili come sicurezza, organici, reclutamento.


Una scuola che viaggia ad una velocità ridotta, cercando equilibri che possono essere trovati solo attraverso decisioni politiche – osserva il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, a seguito delle indiscrezioni sul cosiddetto Piano estivo.
Il punto non è quello della definizione delle attività di luglio-agosto – aggiunge Turi – che hanno una forte connotazione socioassistenziale.  Vorremmo che si parlasse della scuola di questo Paese.
Siamo alla vigilia di un grande impegno progettuale del Paese e di scuola si parla per segmenti – in funzione del rafforzamento dell’impegno lavorativo delle donne, in relazione alle nuove tecnologie o agli sbocchi professionali – ma della natura stessa della scuola non se ne parla e la si infila come un francobollo in una lettera per il futuro tutta tecnocratica e poco affettuosa.
Abbiamo un corpo docente dove un insegnante su quattro è precario, aule troppo piccole per garantire la sicurezza e la qualità della didattica, concorsi che hanno mostrato tutta la loro inefficacia nel reclutamento tra ritardi, errori, contenzioso e si continua a lavorare per ‘pezzi di scuola’.

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Turi: la scuola strattonata dalla politica richiede risposte urgenti. Sulle percentuali scontro scellerato.

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La politica dei contenimenti relativi – dare al sistema il meno possibile –  la scuola la conosce già.
Anche questo Governo sta cadendo nella trappola di un conflitto sulla scuola – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Lodare la scuola senza interventi concreti significa ripercorre vecchie strade: organici insufficienti, riduzioni e inesistenza di programmi e di investimenti, precari da chiamare al bisogno, e ora anche mancanza di interventi per una vera sicurezza.

E’ una scuola strattonata ora della produzione, ora del mercato, ora del consenso elettorale, tra Stato e Regione – osserva Turi – una istituzione che diventa suo malgrado, terreno di scontro politico istituzionale, quando invece andrebbe tutelata nella sua autonomia, indipendenza e garantita la sua funzione costituzionale.

Le decisioni di questi giorni sugli organici, con la riduzione di alunni per classe, non rendono giustizia agli sforzi fatti da tutto il personale durante la pandemia. Personale che in questo momento sente una grande responsabilità e lamenta una situazione nella quale la scuola è ostaggio, ostentata all’opinione pubblica, come responsabile finale di ogni disfunzione e delle posizioni controverse che ne derivano.

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ORGANICI PERSONALE DOCENTE: INCONTRO AL MI.

Organici: Informativa sulla circolare
Mancano risposte concrete alle esigenze delle scuole
Per la UIL servono politiche espansive attraverso un provvedimento straordinario

L’informativa sulla circolare organico docenti per l’anno scolastico 21/22 è stata al centro dell’incontro odierno tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali.
Per il Ministero era presente il Direttore Generale Filippo Serra, per la UIL Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Paolo Pizzo.

La bozza di circolare illustrata dall’amministrazione ricalca le decisioni assunte dal Decreto Interministeriale ed è la fotocopia di quella dello scorso anno.
La circolare serve soprattutto all’amministrazione per anticipare alle scuole, in vista del nuovo anno scolastico, i contenuti del D.I. che dovrà essere registrato.

Il Governo, a parole, mette la scuola tra le priorità del Paese ma di fatto la tiene ai margini delle politiche governative.
Su questa materia resta il giudizio fortemente negativo della Uil scuola che ha ribadito la necessità di dare risposte concrete e immediate alle scuole, a maggior ragione in questo momento in cui l’emergenza epidemiologica continua a non risparmiare il nostro Paese.

Lo scorso anno è stato dimostrato dai fatti che la scuola senza organici adeguati non è in grado di funzionare.
Serve un cambio di passo e di politica.

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La Uil Scuola a fianco dei docenti che non possono trasferirsi.

Giusta la loro protesta. E’ un vincolo anacronistico. Va superato con volontà politica.

La Segreteria UIL Scuola sulla base delle sollecitazioni giunte da molte parti d’Italia, dagli insegnanti per i quali è preclusa la possibilità di trasferimento, i cosiddetti docenti ‘immobilizzati’,  ha deciso di dare solidarietà e supporto alla mobilitazione indetta a partire da oggi pomeriggio a Torino e articolata nei prossimi giorni attraverso iniziative concordate sui vari territori. La mobilità è materia che va lasciata alla contrattazione – è la posizione assunta dalla Uil Scuola.
Abbiamo già verificato come strumenti rigidi, come la legge, possono avere nel tempo effetti sbagliati: è il caso del vincolo quinquennale oggi anacronistico. La UIL vuole fare un Patto per l’istruzione. Non un protocollo, deciso in solitudine ma un patto frutto di una mediazione, di uno scambio. In questo patto dovrà trovare spazio,  l’eliminazione del vincolo.

 

RIUNIONE AL MINISTERO SU RIENTRO A SCUOLA. Turi: Commissioni interne per dare voce e sicurezza al personale

“””Oggi veniamo a conoscenza che ci sarà un confronto del Governo con il CTS per capire se il protocollo va aggiornato oppure no. La nostra percezione, suffragata da autorevoli scienziati, ci induce a pensare che vada rivisto, come andrebbe rivisto il piano di vaccinazione che è rimasto a metà. Se si vogliono aprire tutte le scuole serve completarlo e non ci si dica che si tratta di rivendicazioni corporative.”””” .
Il 73% nazionale di personale vaccinato va valutato in una ottica di scuola. Pensare al dato globale e affidare la responsabilità dell’azione ai Prefetti è una novità che sbalordisce la scuola.
Franco, collaborativo ma molto, molto attento – è questo l’approccio rappresentato oggi dalla Uil Scuola nel corso della riunione sul rientro a scuola a partire dalla prossima settimana.

Stiamo rappresentando il grado di preoccupazione e di crisi che c’è nelle scuole – ha detto Pino Turi nel suo intervento – le nostre non sono valutazioni personali, ma la rappresentazione di un forte malessere nelle scuole.
A questo tavolo una riflessione va posta: per aprire le scuole c’è una volontà politica. Ma vediamo solo questa. Siamo stati sempre per una scuola in presenza, ma in sicurezza.

Se per aprire i ristoranti e le pizzerie dobbiamo aprire le scuole(senza garanzia di sicurezza), che non possono arrivare dopo – ha osservato in modo provocatorio Turi –c’è un problema politico da risolvere: programmare per tempo e non guardare alla scuola come un unico indistinto.
Ci vogliamo chiedere quali interventi sono stati messi in campo? Cosa è cambiato rispetto a prima? Niente per cui la preoccupazione non è infondata.

Ci sono risorse destinate a questo – ne siamo contenti ma non rassicurati ha osservato Turi – perché per utilizzarle proficuamente vanno aggiornati i protocolli di sicurezza.
Non si può procedere senza un piano, un programma.

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IN FINANZIARIA LE SCUOLE CON MENO DI 500 ALUNNI DIVENTANO AUTONOME. MA SENZA DIRIGENTI E PERSONALE.
Turi: è una legge civetta o un provvedimento espansivo?

Pino Turi, segretario Generale Uil Scuola.
La scuola apri e chiudi non può funzionare senza personale.
Le scuole con meno di 500 alunni saranno scuole dimensionate, autonome: lo prevede un provvedimento di legge (il n. 178) inserito nella Legge di Bilancio.
Sono scuola vere o scuole fantasma? Si domanda il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi riflettendo sul fatto che ‘scuole autonome’ significano una presidenza, una segreteria, personale Ata, insegnanti stabili.
Non solo, la definizione di queste scuole consente tutte le operazioni che vengono effettuate su altri istituti a partire dalla mobilità, i trasferimenti del personale.
E’ una legge ‘civetta’? Si proclama una inversione di tendenza, un segnale di cambiamento e poi si fa come sempre? La macchina organizzativa del sistema nazionale di istruzione è meccanismo complesso, con ricadute ampie sul lavoro delle persone – osserva Turi. La scuola apri e chiudi non può funzionare senza personale.
Secondo questa norma, le nuove presidenze non rappresentano posti stabili – sottolinea la responsabile del Dipartimento Dirigenti della Uil Scuola, Rosa Cirillo. Definiscono scuole ‘vere’ con posti ‘finti’.
In contrasto con la posizione rigida assunta dal Ministero Istruzione la Uil Scuola – rilancia Cirillo – si è fatta e si farà strenua sostenitrice delle nomine di dirigenti anche sulle scuole sottodimensionate, sia su quelle storiche, che su quelle determinatesi nel corrente anno scolastico.
Abbiamo una situazione paradossale – continua Turi – ci sono dirigenti e insegnanti fuori sede che da anni non riescono a rientrare nei propri luoghi di residenza a causa di vincoli diventati anacronistici.

COM scuole dimensionate 170421

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Turi: è una legge civetta o un provvedimento espansivo?”

OGGI LA CONFERENZA NAZIONALE DEI SEGRETARI REGIONALI UIL SCUOLA


Turi: precari e mobilità sono temi sui quali servono misure urgenti


Dare soluzione definitiva al problema del precariato e del reclutamento la cui stabilità e continuità, già dal prossimo settembre, rappresenta l’unica garanzia di avvio e di svolgimento regolare dell’anno scolastico, attraverso una procedura concorsuale sulla base di titoli e servizio, riservata prioritariamente ai docenti che abbiano già maturato almeno tre anni, con un percorso di formazione e esame finale. 
E’ questa una delle cinque priorità, tra cui organici e rinnovo del contratto, inserite in un ordine del giorno dell’Assemblea nazionale dei segretari regionali Uil Scuola che si è svolta questa mattina.
Abbiamo necessità di risposte urgenti – ha detto il segretario generale, Pino Turi – rispetto a temi strettamente connessi con il lavoro delle persone e con la ripresa dell’anno scolastico che viceversa rischia un altro clamoroso flop.
Il ministro ha messo in agenda molti temi, ora vanno messi a punto i provvedimenti – ha sottolineato Turi.

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M5S VS BRUNETTA / Turi: vorrebbero prenotare posti, lasciandoli in sospeso, mentre ci sono 200 mila precari.

SUI CONCORSI DI BRUNETTA I M5S PRESENTANO UNA INTERROGAZIONE ALLA CAMERA
Turi: vorrebbero prenotare posti, lasciandoli in sospeso, mentre ci sono 200 mila precari
Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali ed ideologiche. Bene il metodo Brunetta.
E’ veramente singolare vedere come una forza politica si faccia interprete delle preoccupazioni dei candidati ai concorsi, che il ministro Brunetta, a giusta ragione, ha cambiato per dare le risposte di interesse pubblico e non privato in base ad un accordo con il sindacato – osserva il segretario generale della Uil Scuola in merito all’interrogazione promossa dai deputati M5S in Commissione Cultura
Il ministro Brunetta – a cui non abbiamo mai risparmiato critiche, commenta Turi – ha il coraggio di invertire la narrazione e dice in chiaro che una prova preselettiva a crocette che ammette ad un concorso che magari dura anni, nella maggiore parte delle volte è completamente stravolto dalla magistratura è un errore e che bisogna cambiare. Il merito è ben altra cosa.
Avere un curriculum, fatto di titoli certificati e di esperienze lavorative, non è di per sé prova di merito? O è merito superare quiz a crocette che lasciano il tempo che trovano?
La scuola ha sue peculiarità: tutti concordano sul fatto di essere tutti in classe. Ma si decide di farlo con contratti a tempo di natura temporanea, di un anno.  Si crea un precariato che non è limitato ad un solo anno di servizio, ma a decenni. Intere generazioni in attesa, magari quelle stesse che si stanno laureando e che pretendono anche legittimamente, di prenotare un posto nella scuola, senza voler attendere nel turn over che ci sarà nei prossimi anni.
La politica, o certa politica invece di dare risposte alle situazioni esistenti, si divide tra coloro che vorrebbero perpetrare la giustizia assunzionale, piuttosto che rispondere alle istanze di carattere pubblico immediato, senza pensare ai danni dovuti alla mancanza di decisioni operative che portano ai danni del precariato.
Alla scuola, alle generazioni di alunne ed alunni che ne hanno avuto il disagio profondo di due anni di scuola in pandemia, ne aggiungiamo, magari altri due, tre per svolgere un concorso che dovrebbe selezionare il merito.
Si lascia in colpevole attesa, sia chi aspira ad un posto, sia chi lo sta già svolgendo con un regolare contratto a tempo.
Nessuno ci potrà mai convincere che un docente che cambia scuola e classe tutti gli anni per sopperire alla mancanza di un reclutamento stabile sia giustificabile e sia tollerabile.

M5S VS Brunetta – Turi bene il metodo Brunetta 090421

Agenzia Ansa 090421

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IRASE: webinar gratuiti.


Per ogni utile info segnaliamo , con preghiera di massima diffusione, che in questa settimana si terranno i primi 3 webinar gratuiti, da poter seguire sulla pagina Facebook di Irase Nazionale, relativi alle discipline umanistiche, matematico scientifico ed uno rivolto ai docenti dell’ infanzia.
I webinar, oltre ad essere rivolti ai docenti in servizio, possono essere utili anche a chi si appresta a partecipare al concorso ordinario..
 
·         7 aprile – Professoressa Pescosolido
dalle ore 18 alle ore 19 “Insegnamento – apprendimento della didattica dell’italiano tra tecnica ed esperienza nella scuola ”
·         8 aprile –  Professoressa Patricia Tozzi
dalle ore 17 alle ore 18:30 “A che serve la matematica? Problemi concreti, curiosità e motivazioni per fare amare la matematica”
·         9 aprile – Professoressa Porzia/scuola dell’infanzia
dalle ore 16 alle ore 18  “Leggere immagini d’arte. Un’esperienza nella scuola dell’infanzia”.

Giuseppe D’Aprile – Segretario Organizzativo Nazionale. Uil Scuola.

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