UIL SCUOLA: LE SCUOLE VANNO CHIUSE PER PERMETTERE LA VACCINAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE.

VANNO FATTE DELLE SCELTE E NON SI PUO’ SCARICARE RESPONSABILITA’ SUI DIRIGENTI SCOLASTICI.

Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola

Ci sono scelte da fare – denuncia Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola – mentre, ancora una volta, la responsabilità di misure che attengono all’Amministrazione viene scaricata sui dirigenti scolastici. Spetta al ministero la decisione di chiudere gli istituti – per il periodo strettamente necessario, precisa D’Aprile – in relazione alla programmazione del piano vaccinale anti-Covid previsto dalle Regioni per il personale in servizio. Le soluzioni esistono. Basta solo la volontà politica, per trovare gli strumenti più rapidi ed efficaci per rispettare il sacrosanto diritto alla salute del personale e degli alunni. Un diritto della persona, che non può essere affidato a gesti isolati, né ai provvedimenti di dirigenti scolastici che, non riuscendo a garantire il regolare svolgimento delle lezioni, con determinazione e senso di responsabilità verso la comunità educante, in presenza di un cospicuo numero di docenti in quarantena e di una richiesta pressante di vaccinazione del personale, hanno sospeso le attività didattiche.

MOBILITA’ / IL CONFRONTO PROSEGUE IN SEDE TECNICA IN ATTESA DI UNA DEFINITIVA RISOLUZIONE POLITICA

SENZA UN ACCORDO POLITICO SI ANDRA’ VERSO LA MOBILITAZIONE.
Per la UIL: l’approfondimento tecnico delle ordinanze ministeriali è subordinato all’accordo politico, senza il quale si andrà verso la mobilitazione. È proseguito l’incontro tra il Ministero dell’Istruzione ed i Sindacati della scuola sul tema della mobilità. Per il ministero era presente il Direttore generale Dr. Filippo Serra; per la Uil Scuola Antonello Lacchei, Paolo Pizzo e Giuseppe Favilla. La riunione ha affrontato l’esame delle Ordinanze ministeriali relative alla mobilità del personale docente, educativo, di religione cattolica ed ATA per l’anno scolastico 2021/22. Risolti i nodi tecnici si è in attesa della risoluzione politica.

MOBILITA’: VINCOLO QUINQUENNALE ANCORA TRATTATIVA IN SOSPESO

NESSUNA NOVITA’ NELL’INCONTRO DI IERI AL MINISTERO

In sostanza l’incontro ha assunto solo un valore tecnico con la lettura delle bozze. Il testo è aperto sostanzialmente, ma il nodo resta quella del vincolo quinquennale. Il problema è di natura politica e quindi i sindacati non possono fare altro che attendere le intenzioni di Viale Trastevere anche se, come accennato nei giorni scorsi, i tempi sono davvero stretti per intervenire sul blocco di cinque anni. Si prova a cercare una strada legislativa per intervenire sul vincolo ma non sarà facile. Il vincolo quinquennale resta un punto importante della trattativa, sia per quanto riguarda i docenti che i Dsga. Le date di avvio della procedura per i trasferimenti, comunque, non dovrebbero andare oltre la metà di marzo (si è parlato anche dell’8 marzo).

Report mobilità incontro MI 5 marzo (5)

 

DENTRO LA NOTIZIA >>>  Mobilità docenti: cambia il direttore d’orchestra ma l’amministrazione sembra voler suonare la stessa canzone.

Ieri nel pubblicare il report dell’incontro con il NEO MINISTRO avevamo pensato e sperato “se sono ROSE fioriranno”” macché solo SPINE !

speriamo che non si passi dalla padella alla brace ardente!

REPORT RIUNIONE AL MI >>> Vincolo quinquennale e docenti ingabbiati: va riaperta la mobilità. E’ lo strumento che può rimuovere vincoli burocratici e dare soluzioni .
Vincolo quinquennale e docenti ingabbiati: va riaperta la mobilità
E’ lo strumento che può rimuovere vincoli burocratici e dare soluzioni
L’informativa e il confronto sulle ordinanze della mobilità del personale docente, educativo, ATA e di religione cattolica e la contrattazione del personale ex Lsu sono stati i temi all’ordine del giorno per l’incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali.
Per il ministero era presente il Capo dipartimento Dr. Marco Bruschi  (sic,!) e il Direttore generale Dr. Filippo Serra.
Per la Uil Scuola Pasquale Proietti, Antonello Lacchei, Paolo Pizzo e Giuseppe Favilla.
La bozza dell’ordinanza ministeriale presentata dall’amministrazione relativa alla mobilità per l’a.s. 2021/22 del personale docente, che in realtà si limita ad indicare le date di presentazione delle domande, ripropone gli stessi blocchi per i quali, già lo scorso anno la Uil Scuola aveva chiesto la riapertura del contratto (richiesta, che l’ex ministro Azzolina, aveva disatteso).
Dopo l’incontro di ieri, tra i segretari generali dei sindacati e il ministro Bianchi, ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso e una maggiore attenzione da parte ministeriale ai problemi delle persone.

REPORT riunione mobilità 250221

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Nell’incontro di oggi con il neo ministro Bianchi si è aperto un dialogo.

IL REPORT DELLA RIUNIONE / Ecco i temi :
Mobilità, organici e reclutamento saranno i temi del confronto programmato nei prossimi giorni.

Una serie di appuntamenti per mettere a punto le questioni legate al nuovo anno scolastico (quello definito “Tavolo 1° settembre”) è il primo risultato concreto della riunione di questa mattina tra il neo ministro Bianchi e i sindacati scuola.
Risorse del Recovery Fund e Next Generation.
Ritorno alla contrattazione e al contratto: attiva.
«Tenere i nervi saldissimi» «va riaperto il tema dei rapporti Stato-Regioni, bisogna affrontare le cose per quello che sono», «non dobbiamo avere paure, ma coscienze sì», «servono operazioni strutturali, dobbiamo uscire dalle azioni congiunturali e dalla continua emergenza».
«bisogna ridare dignità alle persone che insegnano» e che i ragazzi «sono persone in formazione».«ritrovare lo smarrimento delle persone», «pensare alla scuola non solo come ‘risorse’ umane, ma ‘umane’ risorse». E poi «ce la faremo insieme».
L’impegno è a fornire dati.

Un discorso ampio, che ha toccato molti aspetti – i dati europei, la risposta alle crisi economiche «la peggiore quella del 2011, 2012 anno del salto tra 2Ge 3G» , le risorse economiche, la digitalizzazione, il tasso di abbandono scolastico esplicito e implicito, le disuguaglianze, l’inclusività, l’accoglienza, le sperimentazioni «avviato un gruppo di lavoro che ne metta a frutto i risultati», i percorsi tecnico professionali, l’autonomia scolastica, le prove Invalsi «che non vanno a sostituire il giudizio degli insegnanti, sono strumento di lavoro per raccogliere dati», la maturità «che non è un test, ma un esame che racchiude un intero percorso».
La «fiducia è l’elemento dal quale ripartire» – ha detto Pino Turi in apertura del suo intervento nel corso della riunione.
Quello che serve è «un cambio di passo e di tendenza: questo vuol dire non solo velocità ma cambio di direzione» ha detto Turi ricordando come le attuali condizioni in cui versa il nostro sistema di istruzione siano il risultato di oltre vent’anni di politiche di disinvestimento, di logiche neo liberiste. Prioritario il tema della libertà di insegnamento: «In che modo – ha chiesto Turi al ministro – intenderà salvaguardarlo?»
Cruciale il riferimento alla questione precariato, che – numeri alla mano del ministro ha raggiunto quota «213 mila persone con contratto a tempo e oltre 25 mila del personale Covid» – ha bisogno di soluzioni alternative.

Siamo convinti che il punto di partenza siano gli organici.

REPORT incontro ministro – sindacati 240221

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INCONTRO MINISTRO BIANCHI-SINDACATI SCUOLA 
Turi: cambio di passo e cambio di tendenza: non solo velocità ma diversa direzione.

E’ durato quasi tre ore l’incontro di questa mattina del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi con i sindacati scuola.

Un incontro preparato con attenzione nel quale Bianchi ha delineato le linee di programma del suo dicastero.
«Rivolgete la mia stima a tutto il personale»: questa l’esortazione che in apertura e in conclusione di riunione ha spazzato via ogni ipotesi di disintermediazione. Al contrario, forte è apparso, il tentativo di aprire un dialogo sulle scelte.
Un cambio di clima significativo.
Ritrovare un clima di fiducia – ha osservato Pino Turi in apertura del suo intervento – è l’elemento che fa la differenza.
Un cambio di passo e un cambio di tendenza: non solo velocità ma diversa direzione.
Una visione di lungo periodo che riesca a coniugare superamento dell’emergenza e scelte per il futuro.
In premessa una domanda a cui dare risposta chiara: come intenderà il ministro garantire la libertà di insegnamento?

Le questioni legate al personale sono state centrali nell’intervento del segretario Uil Scuola: reclutamento, organici, precari.
Non si possono legare i tempi del reclutamento previsti per le pubbliche amministrazioni con quelle dell’istruzione – ha detto Turi – il sistema dei concorsi ha mostrato tutti i suoi limiti nella scuola.
Abbiamo 213 mila insegnanti precari, cifra confermata dal ministro. Servono soluzioni alternative.

COM Turi – incontro ministro Bianchi 240221

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Turi: cambio di passo e cambio di tendenza: non solo velocità ma diversa direzione.”

SCUOLA // MOBILITA’ DEL PERSONALE / UIL: inopportuna la convocazione su un tema contrattuale da un governo dimissionario.


Turi: la forma è sostanza. I trasferimenti del personale non sono affari correnti.
Abbiamo chiesto la riapertura del contratto integrativo che merita una risposta e una visione complessiva per i riflessi che avrà sull’avvio del prossimo anno scolastico.

In politica la forma è sostanza. Non riusciamo a capire l’atteggiamento del ministro dell’istruzione che ha convocato una riunione sindacale per affrontare i temi della mobilità del personale che – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi coinvolge, ogni anno, centinaia di migliaia di lavoratori.
I trasferimenti nella scuola sono passo propedeutico per la programmazione del prossimo anno scolastico.
La Uil Scuola, già con una lettera indirizzata al ministro nei giorni scorsi, ha chiesto di sospendere il calendario relativo alle prove di esame del concorso straordinario.
Un atto definito di garbo istituzionale vista la situazione di passaggio di governo.

COM MOBILITA’ scuola – 100221

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REPORT Incontro al Ministero Istruzione: corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina linguistica in lingua straniera, secondo la metodologia CLIL


I Corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina linguistica in lingua straniera, secondo la metodologia CLIL, rivolti ai docenti in servizio nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado sono stati oggetto dell’incontro tenutosi con il Ministero dell’Istruzione.
Per l’Amministrazione erano presenti il Capo dipartimento Marco Bruschi e Davide D’Amico.
La UIL Scuola ha espresso contrarietà per l’ennesima convocazione “ad horas”, modalità diventata ormai abituale.
Prima dell’incontro, non vi è stata nessuna informazione preventiva sul contenuto del decreto che, comunque a parere della UIL, dovrà essere accompagnato da linee guida oltre che da un ulteriore confronto.
Trattandosi di una metodologia molto articolata e non del semplice insegnamento di una lingua straniera, la formazione che la sottende dovrà essere ben strutturata, opzionale e, come previsto dall’art. 64 del CCNL vigente, non obbligatoria.

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Bloccare prove concorso straordinario >>> Il segretario Uil Scuola scrive al ministro Azzolina. Serve atto di garbo istituzionale.


Il segretario generale Uil Scuola scrive al ministro Azzolina. Serve atto di garbo istituzionale
Bloccare il calendario delle prove del concorso straordinario, sospese a causa dell’emergenza
Turi: bisogna sincronizzare i tempi del reclutamento coi tempi della scuola e lavorare per il prossimo anno scolastico.
Nel Recovery Plan, ci sarebbero le risorse per agire sugli organici, non possiamo perdere anche questa occasione straordinaria.

Bloccare il calendario delle prove del concorso straordinario, sospese a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in atto – questa la richiesta contenuta in una lettera che il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, ha inviato nel pomeriggio al ministro dell’Istruzione.
Tale fase concorsuale non prevede prove suppletive, nonostante i diversi pronunciamenti dei Tar, e avrà conseguenze giudiziarie che andranno a frustrare gli obiettivi di mettere in ruolo i vincitori già a settembre prossimo – si legge nella lettera.
E’ evidente a tutti che questa fase di emergenza epidemiologica – i cui effetti sono ancora drammaticamente presenti, al punto di far valutare al Presidente Mattarella il non rinvio al voto e ai Comuni uno slittamento delle date delle elezioni amministrative – ha compromesso il programma di assunzioni.  Più opportuno sarebbe dunque, procedere con un ripensamento delle assunzioni e delle stabilizzazioni di tutti i lavoratori precari al fine di poter dare anche una garanzia di funzionalità per la scuola.
La invitiamo a voler considerare che il sistema di reclutamento, con le quattro procedure concorsuali straordinarie e ordinarie bandite la scorsa primavera, si è rivelato inattuabile – scrive Turi.

LA LETTERA: LETTERA Ministro dell’Istruzione – 04022021

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Graduatorie di istituto terza fascia personale ATA: report incontro M.I.


Graduatorie terza fascia ATA
L’emanazione del bando è imminente ma il ministero non fornisce indicazioni sulle date
 
Il Decreto per l’inserimento e il rinnovo della TERZA FASCIA ATA è stato al centro dell’incontro tenutosi tra la Direzione del Personale del MI e le Organizzazioni Sindacali.
L’amministrazione ha confermato che la procedura sarà gestita attraverso la piattaforma istanze on Line e accolto alcune delle richieste poste dalla UIL Scuola precedentemente:
● convalida del servizio già caricato a sistema nelle tornate precedenti, per alleggerire il lavoro delle scuole;
● superamento della trasmissione obbligatoria della copia fotostatica del documento di identità.
Restano alcune criticità da risolvere:

● univoca descrizione dei titoli riferiti alle qualifiche professionali regionali utili per l’accesso al profilo;
● riconoscimento del periodo di lavoro coperti da contributi INPS durante la chiusura delle scuole per lockdown.

La Uil Scuola ha ribadito che, per dare continuità e sicurezza ai lavoratori e alle istituzioni scolastiche, è necessario inserire una clausola di salvaguardia che disponga la validità delle graduatorie solo se pubblicate entro il 31 agosto.

Occorre poi che, allo scopo di alleggerire il lavoro delle segreterie, non si debba procedere a un nuovo controllo per l’aspirante a cui è già stato convalidato il punteggio al primo contratto.

A margine della riunione con il Direttore del Personale è stato chiesto un incontro specifico – supportato dai dati di un accurato monitoraggio -sull’esito della trasformazione a tempo pieno dei contratti a tempo parziale degli EX LSU, al fine di adeguare l’organico dei CS attraverso un’assegnazione puntuale dei posti sulle scuole dove questi lavoratori operano, anche per evitare eventuali esuberi.

 

Antonello Lacchei, SEGRETARIO NAZIONALE – ESPERTO ATA.

Turi: modello italiano di inclusione ammirato in Europa. Attenzione a non fare danni irreparabili.


INSEGNANTI DI SOSTEGNO / Si promettono investimenti ma si pensa di ridurre gli organici con la formazione obbligatoria di tutti gli altri insegnanti
Turi: modello italiano di inclusione ammirato in Europa. Attenzione a non fare danni irreparabili.
Dai vertici ministeriali risposte fumose e tecnocratiche. Legge di Bilancio e relazione tecnica progettano tagli: 5 mila posti l’anno.
Abbiamo visto la Legge di Bilancio e letto la relazione tecnica che l’accompagna, pertanto esprimiamo scientemente il nostro giudizio negativo, avvalorato anche dall’incontro al ministero nel quale ci è stato illustrato il nuovo sistema: così Pino Turi sulla polemica sui posti di sostegno innescata dai vertici ministeriali mentre in corso c’è la partita di Governo.
Il decreto sul sostegno, scritto in attuazione di una delle deleghe della Legge 107, porterà tagli di organico nei prossimi anni – spiega il segretario generale Uil Scuola. Non è un pregiudizio ma una attenta lettura delle norme.
Dietro un lessico forbito e volutamente tecnocratico – osserva Turi – si comprende che si va verso la riduzione dei posti di sostegno, in particolare per quelli in deroga. Quando si legge che «è rotto il sinallagma tra gravità/rapporto 1.1» e che «si definisce un debito funzionale», che si pensa di fare cadere su tutti gli altri docenti della classe, attraverso una formazione obbligatoria, si capisce che il cerchio è chiuso.

COM posti sostegno 270121

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Il ministro annuncia investimenti mentre riduce gli organici. Torna la politica dei tagli >>> INCONTRI AL MINISTERO / SOSTEGNO E NUOVO MODELLO PEI.

Report riunione Ministero su sostegno – PEI – 220121

 Torna la politica dei tagli
. Il problema della mancanza di relazioni sindacali resta questione seria. Sulle scelte manca il confronto preliminare. 
Con questo decreto si fa un salto indietro rispetto ai diritti consolidati dei ragazzi che vengono messi in discussione.
Le modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno e il nuovo modello PEI, in applicazione dell’art. 7 del Decreto Legislativo 66/17, sono stati gli argomenti al centro dell’incontro con l’amministrazione. Per il ministero era presente il Responsabile della Direzione Generale per lo studente, Dr. Antimo Ponticiello. Per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Roberta Vannini.
La UIL ha denunciato subito che la convocazione da parte ministeriale è avvenuta solo dopo richiesta unitaria dei sindacati e dopo l’avvenuta pubblicazione dei provvedimenti oggetto di confronto: decreto interministeriale n. 182 e circolare n. 40.
Ha poi rappresentato le principali criticità: la prima di ordine politico e l’altra relativa alle scelte che con tali provvedimenti si vanno ad adottare.
Per quanto riguarda gli aspetti politici, ancora una volta, ci siamo trovati a discutere di situazioni e argomenti già decisi e inviati alle scuole.
È grave il fatto che su argomenti così delicati, che hanno ricadute sulla formazione dei ragazzi e sugli organici, non si sia sentita l’esigenza di convocare le organizzazioni sindacali.
Il problema della mancanza delle relazioni sindacali resta tutto intero, così come si è venuto delineando negli ultimi mesi.
 Rispetto ai contenuti del decreto, si fa un salto indietro rispetto ai diritti consolidati dei ragazzi che vengono messi in discussione.
Un decreto che trasuda “legge 107” da tutte le parti.
La forza politica di riferimento del ministro avversava, così come noi, la legge 107. Oggi la applica.
Noi non abbiamo cambiato idea, anzi abbiamo cercato di cambiare la legge in tutti i modi.
Nel provvedimento si richiama la “corresponsabilità educativa” del consiglio di classe e nello stesso tempo questo principio viene minato alle fondamenta.
Si parla di diversa modulazione nell’attribuzione delle risorse, della necessità di valorizzare tutte le professionalità presenti nella scuola, di rottura del rapporto sinallagmatico tra gravità dell’handicap e rapporto 1 a 1, di risorse professionali interne alla classe per compensare la gravità.
Dietro un linguaggio forbito si nasconde il taglio degli organici in un settore che rappresenta il fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo, riducendo così il diritto allo studio di questi ragazzi.

Report riunione Ministero su sostegno – PEI – 220121

 

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FIRMATO L’ATTO DI INDIRIZZO PER IL 2021.


Turi: il ministro ha improvvisa nostalgia della Legge 107?
Eppure il Movimento aveva ottenuto consensi per smontarla. Ora si torna a parlare di ‘domanda’ e di mercato.
La scuola deve essere libera e laica. Non ancillare al mercato o peggio ancora alla politica.
In piena autarchia regionale e con una possibile crisi di governo dietro l’angolo, il ministro Azzolina ha firmato oggi l’Atto di indirizzo per il 2021.
Atto programmatico che si presenta ogni anno per delineare le linee prioritarie del programma di governo per la scuola.
All’interno del documento, le linee di indirizzo per il reclutamento, l’innovazione, la formazione obbligatoria, anche una classe di concorso specifica per il sostegno e – osserva con preoccupazione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ogni altro armamentario possibile per un attacco in piena regola alla comunità educante e alla scuola statale.
«Il corpus normativo che attualmente si caratterizza per complessità – si legge nell’Atto – (…) ha necessità di una revisione, rendendolo coerente con le caratteristiche e l’attuale forma dell’amministrazione scolastica, così come è venuta delineandosi e trasformandosi nel corso degli ultimi venticinque anni».
Traduciamo: la politica perseguita negli ultimi venticinque anni, quella dei tagli, dei dimensionamenti, delle classi numerose, della buona scuola, del neo liberismo, della scelta dell’ideologia del profitto, dell’esaltazione dell’imprenditoria come sale della terra, della progressiva scarsa considerazione per il lavoro intellettuale e degli insegnanti, tutti soggetti ad un’improbabile produttività – ecco ora anche ciò che non e misurabile, va misurato sulla base della domanda attuale.
La scuola si trasforma da funzione dello Stato, principalmente educativa, a servizio a domanda individualizzata.
Si trasformano gli studenti in clienti da soddisfare. E’ questa la storia degli ultimi venticinque anni che la pandemia ha dissotterrato da una spessa coltre di ambiguità politica. 

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I nodi della didattica a distanza: “Criticità nelle scuole”

da . il PUNTO di Francesca TUSCHI.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto propizia. La didattica a distanza, dura necessità imposta dalla situazione sanitaria, sembrerebbe essersi rivelata un enorme buco nell’acqua. Le ragioni sono diverse e vanno dalle condizioni di partenza delle scuole al gap generazionale e sociale in termini di alfabetizzazione informatica. Il segretario della Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica, fa il punto sull’inevitabile chiusura delle scuole e sulle criticità dei percorsi di apprendimento a distanza non senza una nota polemica nei confronti del Ministro Azzolina.
“Le scuole non erano pronte”.
“Non tutte le scuole erano preparate alla didattica a distanza, in modo particolare le elementari e le medie”, premette il sindacalista che lamenta in nuce “un’assenza di formazione soprattutto per i docenti più anziani e di strutture in molti plessi scolastici”. In altre parole, quando si parlava trionfalmente di registri elettronici e nuove frontiere informatiche molte scuole siciliane vivevano situazioni diametralmente opposte. Poi la pandemia e lo stato di necessità hanno sostanzialmente fatto il resto.

“Dad male necessario”.
“La didattica a distanza è un male necessario legato al dilagare della pandemia perché la priorità è la tutela della salute pubblica. Non è vero che le scuole sono sicure al 100%”, denuncia Mavica. “Ci sono stati casi di positività con quello che ne consegue all’interno delle classi in termini di contagio”, spiega. Un fatto che corrobora le richieste portate avanti dal sindaco e accolte dagli attori politici riguarda alla necessità di sospendere le lezioni di presenza in assenza di condizioni di piena sicurezza. Poi un colpo di fioretto all’indirizzo della titolare del Ministero della Pubblica Istruzione.

Seconda ondata e impreparazione.
“La Ministra ha scoperto soltanto recentemente che la didattica a distanza non funzione e che non può supplire le lezioni di presenza”, spiega sottolineando quanto si perde in termini di apprendimento e di relazioni umane facendo lezione dietro lo schermo di un Pc. Eppure, il tempo per correre ai ripari in vista della seconda ondata c’era. “Bisognava prendere altre misure a tempo debito: investendo risorse e creare delle classi meno affollate. Mettere mano agli organici attingendo al personale precario. Tutti i suggerimenti dei dirigenti scolastici sono stati invece disattesi”, accusa il sindacalista.
L’acuirsi delle diseguaglianze.
E aggiunge. “Si è pensato invece di acquistare i banchi con le rotelle con una conseguenza: le scuole hanno depauperato il patrimonio immobiliare di banchi e sedie”, argomenta Mavica. Senza contare poi l’acuirsi delle diseguaglianze in termini di possibilità tra ceti più o meno abbienti e tra centro e periferie. “La dad funziona nelle famiglie ricche che hanno a disposizione computer e connessione internet, creando la solita divaricazione tra chi ha i mezzi e chi non li ha”, sottolinea il sindacalista. “Lo stesso vale per le scuole, ad esempio a Belpasso ci sono ancora scuole senza wifi”, conclude.

Pubblicato il 12 Gennaio 2021, 05: su LiveSicilia.

La protesta gentile degli studenti dimostra che la scuola c’è ed è viva.


Turi: servono risposte e non opinioni.
C’è un raggio di sole nella monotona narrazione sulla scuola di questi mesi, di politici, scienziati e sindacalisti: la protesta gentile dei ragazzi e delle ragazze che vogliono studiare e lo vogliono fare a scuola. Ragazzi che nella scuola credono, e vivono la loro esperienza di cittadini di questo paese, finalmente entrano in campo per rivendicare il loro diritto al futuro – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Vuole dire che la scuola c’è, è ancora viva, e sulle ragioni della mobilitazione dei nostri ragazzi si può uscire dall’emergenza.
Gli studenti chiedono una scuola e non un suo surrogato di essa, chiedono diritti e vantano la legittima pretesa di entrare nel mondo degli adulti con una formazione che va oltre la conoscenza, va nel senso della cittadinanza responsabile.
Una nuova generazione che chiede – sottolinea Turi – deve avere risposte all’altezza della situazione.
Non possiamo cavarcela con il consunto gioco del cerino di chi ha responsabilità. Li vogliamo trasformare in tifosi o cittadini?
Servono risposte non opinioni di quanti vorrebbero a vario titolo rappresentarli.
Se ogni gruppo sociale – perché no, osserva Turi, ogni lobby – che  parla di scuola pensando ai propri modelli sociali ed economici, ascoltasse, almeno una volta  questi ragazzi che come tutti i giovani di ogni epoca parlano di solidarietà, di amicizia, valori ormai  dimenticati dalla politica, forse quel raggio di sole potrebbe illuminare questa nostra società che dovrebbe riflettere ed ascoltare.
In attesa delle decisioni di governo, godiamoci questa bella notizia, i ragazzi a cui va il nostro incoraggiamento ci sono.

Scuola, Uil: “Sbagliata la riapertura: il sindaco intervenga”

da CATANIATODAY.  Redazione. addì  5 gennaio 2021, 11,13

Per il sindacato è sbagliata la ripresa delle lezioni in presenza a partire dal 7 gennaio soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di capitale siciliana per contagi da Covid19



“Per la Uil è sbagliata la riapertura delle scuole a partire dal 7 gennaio. E questo vale soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di…capitale siciliana per contagi da Covid-19”. Lo affermano la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola, Salvo Mavica, che fanno appello al sindaco del Comune e della Città metropolitana di Catania Salvo Pogliese perché “anche nella sua qualità di autorità sanitaria locale assuma ogni iniziativa al fine di scongiurare ulteriori situazioni di rischio potenziale”. Gli esponenti sindacali, inoltre, chiedono al prefetto “che al Tavolo di coordinamento per la ripresa della didattica in presenza vengano ascoltate le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, finora mai coinvolte”.
Enza Meli e Salvo Mavica rilanciano e ribadiscono “la netta, lungimirante presa di posizione del leader nazionale Uil, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che in queste ore ha sollecitato al Governo scelte coerenti anche sul fronte delle scuole a fronte di dati epidemiologici ancora fortemente preoccupanti”.  La segretaria della Uil etnea e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola aggiungono: “Temiamo siano particolarmente vere nella nostra città e della nostra provincia le parole di Pierpaolo Bombardieri, che ha denunciato come non su tutti i territori del nostro Paese siano immediatamente operativi adeguati piani di trasporto e non in tutti i plessi siano stati approntati i necessari presidi sanitari. Nessuno nega, esclamiamo assieme al nostro segretario nazionale, che il valore e la necessità della ripresa dell’attività scolastica ma non vorremmo prevalesse ora una posizione ideologica rispetto alla prioritaria salvaguardia della vita e della salute degli studenti e di tutti i lavoratori coinvolti insieme con i loro familiari”. Enza Meli e Salvo Mavica dichiarano ancora: “Piuttosto che preoccuparsi dei banchi con le rotelle o proclamare annunci sul ritorno in classe, vorremmo augurarci che le istituzioni politiche facciano propria la lezione impartita dal Covid per assicurare le opportunità finora negate a Catania e alla sua provincia. Ci riferiamo all’inserimento di quest’area in zona sismica a rischio 1, che impegnerebbe risorse significative utili ad esempio per la doverosa costruzione di nuovi plessi e la sempre più urgente ristrutturazione di quelli già esistenti. Ci riferiamo alla dotazione di infrastrutture immateriali, innanzitutto quelle autostrade informatiche senza le quali è inutile riempiersi la bocca di frasi a effetto su didattica a distanza (o, se preferite, DAD) e smart-working. Ci riferiamo, infine, al ripensamento delle scelte in materia sanitaria perché quelle attuate sinora stanno condannando tanti, troppi, cittadini a morire non solo di Covid senza avere ricevuto tutte le dovute cure”.

SCUOLA: UIL, SIA AL CENTRO CAMPAGNA VACCINAZIONE.


TURI, TROPPE LE INADEMPIENZE SCARICATE SULLA SCUOLA
“E’ un errore scaricare sulla scuola le evidenti inadempienze diffuse che la scuola e il futuro del paese subisce e subirà nel tempo. Sarebbe ora di tornare all’unità e al consenso. Le forzature e lo scaricabarile sulle responsabilità non fa bene alla scuola e al futuro dell’Italia. Dall’emergenza si esce tutti insieme e se si torna al dialogo e al confronto. Per questo ci vuole cultura di governo e se ne vede veramente poca. Basta retorica e affrontare la realtà cominciare dai presidi sanitari e dalla campagna di vaccinazione che deve fare perno sulla scuola e non come sta accadendo per i trasporti e lo scaglionamento, su altre sia pure importanti attività che vorrebbero la scuola in posizione ancillare, di adattamento continuo alle esigenze altrui, non volendo capire l’importanza del settore per il futuro sociale ed economico che è evidenziato solo a parole”. Lo dice all’ANSA Pino Turi, segretario della Uil scuola.   “Si deve tornare all’accordo sulla sicurezza di agosto e ripartire da quel punto. Manca la politica e le decisioni strategiche che invece sono prevaricate da una visione miope e di parte. In questo modo la scuola sarà come è evidente il vaso di coccio tra quelli di ferro”.

Scuola: sindacati Sicilia, forti perplessità su riapertura Necessario attivare urgentemente una cabina di regia regionale e tavoli di coordinamento provinciali con la presenza delle parti sociali.

Palermo, 04 gennaio 2021 – “Esprimiamo forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831
istituzioni scolastiche siciliane in vista dell’imminente riapertura”. Lo scrivono in una nota
congiunta le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, tra l’altro escluse dalla
quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si
trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni previste per l’8 gennaio in Sicilia.
“Chiediamo un immediato confronto con le istituzioni – aggiungono – col presidente Musumeci,
con gli assessori all’istruzione, ai trasporti e alla sanità e con il direttore generale dell’Usr Sicilia,
per approfondire le reali condizioni delle scuole, alla luce di un’emergenza sanitaria che è ancora
altissima, considerato il numero elevato di decessi e di contagiati delle ultime giornate”.
“In Sicilia gli studenti sono più di 700.000, di cui più di 240.386 delle scuole secondarie di II
grado – continuano i sindacati – mentre 831 sono invece le istituzioni scolastiche articolate in
4.102 sedi.
A tal proposito tante sono le domande alle quali bisogna dare una risposta: le 4.102 sedi sono
tutte sicure?

in allegato il documento unitario a firma dei segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola.

Comunicato stampa Unitario

Il documento operativo prefettizio per il rientro in presenza degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado.

Da.Ambito territoriale di Catania.

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Documento-53

2020_0135695-3-12.

N.B. ai tavoli, agli incontri e quant’altro sono stati invitati, sentiti, ascoltati,  tutti,  tranne i sindacati scuola.!

Amara considerazione. registriamo ancora una volta la negazione da parte del Ministro della P.I. e del governo la non volontà di risolvere, almeno per la parte organizzativa e di competenza, il problema degli assembramenti inevitabili nelle scuole di ogni ordine e grado, demandando a terze parti di trovare soluzioni malgrado non dispongano dello strumento essenziale…il potere legislativo. Sforzi enormi ed impegno massimo per trovare soluzioni tampone.

Due semplici provvedimenti occorreva adottare sin da subito dallo scorso marzo, si era giusto in tempo: adottare parametri nuovi per la costruzione degli organici: sdoppiare le classi ed assegnazione dei docenti….utilizzando la forza lavoro già presente. Trasformazione della dotazione organica di fatto in organico di diritto. Il segretario generale della Federazione Uil Scuola, Pino Turi e con lui tutta la Uil Scuola lo hanno chiesto e ripetuto in tutti i modi ed in tutte le sedi. La Ministro persevera nel non volere assolvere ai Suoi doveri, continua a cercare colpevolezze altrove e non volere dialogare con i rappresentanti dei lavoratori del mondo della scuola e se ne sta arroccata ed attorniata dai consulenti che ha voluto scegliersi. Per fare cosa poi? Possibile che non si renda conto che è il momento di essere responsabili, illuminati, competenti, costruttivi  ed agire.? Basta cercare provvedimenti tampone. Basta sprechi di risorse per porre rimedio  nei tempi e nei modi giusti. A breve le scuole presenteranno numeri e  dati degli alunni per la costituzione delle classi e degli organici a valere a far tempo da settembre p.v…. speriamo che mediti la signora Ministro..errare humanum est….perseverare autem ….a tutta la nazione l’ardua sentenza.

salvo mavica, segretario organizzativo regionale, federazione Uil Scuola Sicilia.