Turi: contratti triennali per stabilizzare il personale.

Pino Turi – segretario generale Uil Scuola
Negli ultimi anni si è ridotto, tagliato, misurato. Bisogna cambiare direzione: avere fiducia, bravi insegnanti e dargli fiducia.
Quello sulla scuola è un dibattito che è diventato maturo – così il segretario della Uil scuola, Pino Turi, questa mattina nel corso dell’iniziativa ‘La scuola prima di tutto’ promossa dal PD.
Valori e cambiamento sono le parole chiave: i valori sono quelli sanciti dalla Costituzione, che ci offre un modello di scuola ‘comunità’ che va salvaguardato e perseguito.
La mia organizzazione – ha detto Turi – è interessata a partecipare a ogni forma di dibattito che si svolgerà sul tema della scuola, avendo chiaro che il punto di partenza è il modello di scuola che si vuole realizzare. Noi pensiamo ad una scuola fuori dai meccanismi di mercato, lontana dalle logiche della vecchia legge 107, una scuola comunità che abbia al centro le persone.
La deriva degli ultimi anni ha portato a credere che la scuola fosse un servizio, a domanda – mentre la scuola, osserva Turi – è una funzione dello Stato e personale, studenti, genitori i protagonisti di questa comunità, non clienti da accontentare. Non ci sono utenti ma diritti, professionalità, opportunità, crescita.
Negli ultimi anni si è ridotto, tagliato, misurato. Bisogna cambiare direzione: avere fiducia, bravi insegnanti e dargli fiducia – ha detto ancora Turi, ricordando che il tema della docenza, di un insegnamento libero, è centrale nel dibattito sul modello di scuola. La considerazione del ruolo della docenza ha riflessi anche sulla società.

 

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LAVORATORI FRAGILI E QUARANTENA: ECCO LE DISPOSIZIONI IN ATTO.


Dall’attesa dell’esito del tampone, al contact tracing; dalle misure in caso di contratto stretto e di convivente; la condizione del lavoratore riconosciuto in situazione di fragilità, i periodi di malattia e le visite fiscali. Il punto nella scheda Uil Scuola.

Personale-posto-in-quarantena-o-dichiarato-fragile.-Riepilogo-disposizioni-vigenti

PIÙ INVESTIMENTI PER ARGINARE LA POVERTÀ EDUCATIVA

Alla presenza della Dott.ssa Boda, del Ministero della Salute, del presidente del tribunale dei minori di Catania dott. Roberto Di Bella, del prefetto Filippo Dispenza e di Cesare Moreno, delle associazioni delle famiglie, si è svolto il 4 dicembre un incontro sulla povertà educativa.
La UIL Scuola con Giuseppe D’Aprile e Rosa Cirillo, ha sottolineato il permanere di alcune criticità tra l’altro già più volte rappresentate in altre occasioni di incontri.
La deprivazione economica si trasforma in marginalità sociale e quindi educativa.
Sappiamo tutti che la povertà è un fenomeno multidimensionale che non può essere ridotto alla sua componente strettamente economica. L’idea che ogni essere umano abbia diritto a godere dei livelli essenziali di un insieme di beni primari necessari al suo sviluppo personale e alla sua inclusione sociale ha consentito di porre un argine alle disuguaglianze economiche.
Ogni essere umano ha diritto a livelli di riuscita formativa tali da permettere la sua piena realizzazione personale e inclusione sociale come opportunità di realizzare i propri progetti di vita.
Oggi più che mai è necessaria una scuola in presenza e in sicurezza.
Servono allora tamponi non solo agli alunni fragili ma soprattutto al nucleo familiare di riferimento.

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SCIOPERO: ACCORDO ARAN SULLE MODALITÀ E I CRITERI DA ADOTTARE.

COSA È PREVISTO PER LA SCUOLA / IN ALLEGATO SCHEDA TECNICA UIL SCUOLA

Siglata una intesa importante e delicata che, pur garantendo una trasparente lacomunicazione tra scuola e famiglia, preserva gli aspetti di dignità professionale del personale su cui la Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero, intendeva scaricare ogni onere, anche improprio. Per ogni sciopero la scuola è chiamata ad informare preventivamente sul possibile grado di adesione, sia sulla base della serie storica dei dati sugli scioperi, sia fornendo a tutta la comunità scolastica anche il grado di rappresentatività di istituto delle organizzazioni che lo dichiarano. L’accordo introduce la possibilità dello sciopero virtuale, rinviando alla contrattazione collettiva nazionale la regolamentazione. Una novità fortemente voluta dalla UIL, magari ancora acerba, ma che rappresentare pienamente un nuovo equilibrio tra diritto all’istruzione e diritto di sciopero, e riconosce il senso di responsabilità delle organizzazioni rappresentative, e riduce gli effetti degli scioperi ‘farlocchi’ finalizzati a dimostrare la sola esistenza in vita delle organizzazioni (magari poco rappresentative che lo proclamano). L’accordo conferma l’utilità delle buone e relazioni sindacali condotte con correttezza, lealtà e rispetto tra le parti, con l’intento di trovare soluzioni. Si è passati così, dalla richiesta di mettere in capo agli insegnanti i compiti di assistenza e vigilanza degli alunni, al mantenimento delle peculiarità e del profilo professionale che esclude tale opzione, con il ripristino del numero delle giornate di sciopero esercitabili. In questa maniera abbiamo confermato il principio per cui il diritto allo studio si garantisce sulla base annuale e non giornaliera. Otto per la scuola dell’infanzia e primaria e dodici per la scuola secondaria di primo e secondo grado, con il vincolo di non scendere al di sotto del 90% delle ore annuali di lezione, coincidenti con i giorni concordati. Si è evitato l’obbligo per i collaboratori scolastici di assistere gli alunni portatori di handicap. È stata introdotta una breve franchigia per periodi dell’anno scolastico che hanno bisogno di maggiore continuità di rapporti tra scuola e famiglia. Sicuramente un buon accordo che ha visto convergere tutte le organizzazioni rappresentative a livello nazionale. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore dovranno essere firmate le intese tra dirigente scolastico e sindacati per declinare i criteri necessari a garantire la fruizione, attraverso i minimi di servizio e dei diversi diritti dei lavoratori chiamati a garantirli. Ogni scuola secondo proprie peculiarità. Anche questo nel rispetto della autonomia e del lavoro.

Sciopero – accordo Aran 021202 – SCHEDA UIL SCUOLA

Turi: docenti italiani bravi e motivati. Ora il Governo dimostri di essere dalla loro parte. –

La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai.
Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.

Se il futuro della professione docente si riduce ad una misurazione del reddito, e magari per allargare qualche posto si introduce il middle management, significa che di scuola e di rivoluzione culturale dobbiamo parlarne e molto. Non è aumentando la burocrazia nella scuola e gerarchizzando la funzione docente che si fa vera scuola – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Pensare in questo modo significa tornare al modello della Legge 107, dove la scuola era pensata come una brutta copia di un ufficio pubblico che eroga servizi a domanda individualizzata. Ora anche on line. A cosa pensiamo?  Ad una sorta di New Amazon formativo?
La lezione del Coronavirus non è servita a nulla se ognuno resta sulle stesse posizioni, mentre si dovrebbe riflettere sul futuro, avviare una trasformazione culturale – ammonisce Turi.
Servono menti aperte, nuovi orizzonti, non vecchie ricette.  Siamo proprio sicuri che il metro per misurare la carriera di un docente sia quello di cambiarla? 
Perché non si inizia a dare valore, considerazione, adeguata retribuzione al loro lavoro? Nelle nostre scuole lavorano docenti bravi e motivati – osserva il segretario generale della Uil Scuola – vanno ben pagati per fare il loro mestiere, non per cambiarlo con uno, che ha solo il luogo di lavoro in comune.
La comunità educante ha bisogno di una leadership diffusa, che essa stessa dovrà riconoscere. Non può essere imposta.
La scuola deve essere – e restare sempre – palestra di libertà e di insegnamento critico.
La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai. Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.
La costituzione ci ricorda che la libertà di insegnamento è il cardine della funzione docente: c’è una sola domanda a cui va data risposta: come si garantisce ? Chi garantisce la libertà e l’essenzialità del lavoro fatto in classe?

Pino Turi – segretario generale UIL SCUOLA.

Le proposte Uil nelle parole di Turi >>> VIDEO INTERVISTA SU TECNICA DELLA SCUOLA.


On line sul sito di Tecnica della Scuola la video intervista che il Direttore Alessandro Giuliani ha fatto al Segretario generale, Pino Turi. Qui di seguito la sintesi del testo dell’intervista. Nel link la versione on line con il video.
https://www.tecnicadellascuola.it/concorsi-flop-supplenze-siano-triennali-e-in-ruolo-solo-chi-ha-vocazione-le-proposte-uil-nelle-parole-di-turi-video

Concorsi flop, supplenze siano triennali e in ruolo solo chi ha vocazione: le proposte Uil nelle parole di Turi [VIDEO]
Di  Alessandro Giuliani  – 26/11/2020
 

Il concorso straordinario della secondaria è nato male e finito peggio; il problema dei posti vacanti si supera con gli organici triennali; il contratto va rinnovato con fondi importanti; l’emergenza Covid va affrontata meglio. Sono le indicazioni di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, formulate nel corso di una video-intervista rilasciata alla Tecnica della Scuola.
Sul concorso riservato, che porterà all’individuazione di 32 mila docenti precari storici, il leader del sindacato Confederale dice di “volere uscire dallo scontro ideologico”, perché “la pandemia non ha aiutato, ma l’errore già c’era: dovevamo assistere infatti ad un concorso rapido, come previsto dall’accordo che avevamo sottoscritto, con i docenti da immettere in ruolo già dallo scorso mese di settembre”. Invece siamo quasi a dicembre e la procedura è bloccata, con quasi il 30% di prove ancora da svolgere.
Concorsi da rivedere
Secondo Turi “è il sistema dei concorsi che è fallito. Siamo ancora in tempo a trovare comunque una soluzione alternativa, anche se settembre 2021 è dietro l’angolo”. Questo significa, continua il sindacalista, che oltre all’anno passato e a quello presente, compromessi dal Covid, ora c’è il rischio di compromettere anche il prossimo. A meno che non si intervenga sul personale da mettere in servizio il prossimo mese di settembre. “Abbiamo delle proposte nelle Finanziaria, ma – continua Turi – non c’è una visione: ecco perché bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare le soluzioni”.
Concorsi straordinari: tempi lunghi
Gli stessi concorsi ordinari, con oltre mezzo milione di domande presentate, non sembrano soddisfare il sindacalista: così tante domande “non si possono esaurire in poco tempo, servono strumenti straordinari”. Il rischio concreto, quindi, è che i concorsi a cattedra possano produrre i vincitori ben oltre l’agosto 2021, data ultima per le immissioni in ruolo in corrispondenza del nuovo anno.
Organico su base triennale

Gli aumenti non bastano

La DaD è un surrogato

La domanda finale però che si pone è: “tutto quello che non si è fatto in otto mesi, si può ora fare in dieci giorni?

 

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L’investimento in istruzione serve al Paese. Informativa relativa alle misure introdotte in legge di bilancio per la scuola. Serve più coraggio per una totale inversione delle politiche seguite negli ultimi venti anni

 

 

Nella giornata di ieri in modalità a distanza si è tenuto un incontro sindacale con il MI per l’ 

Per l’amministrazione erano presenti il Capo di Gabinetto dott. Fiorentino e il Capo Segreteria del Ministro dott. Milazzo che ha tenuto la gestitone della relazione e del dibattito.
 La Uil Scuola è stata rappresentata da Pino Turi, Noemi Ranieri e Rosa Cirillo.

 Il provvedimento è stato presentato come mezzo di investimento e non come elemento di riduzione di spesa. Non si parla di tagli e si sono presentate misure di finanziamento per una cifra di 2,2 miliardi per spesa corrente.
In particolare si prevede la stabilizzazione di 25.000 posti di sostegno in O.D., con l’impegno ad aumentare l’offerta universitaria di corsi per conseguire i titoli di specializzazione.
Si prevede la proroga dei 1000 posti di AT con l’idea di stabilizzare i posti nel settore della primaria, in modo stabile.
Anche per gli ex L.S.U. già transitati si prevede la proroga sino a fine anno scolastico il completamento in tempo pieno degli attuali part time con l’idea anche in questo caso di stabilizzarli in organico.
Si prevede di aumentare di 1000 unità i docenti per la scuola dell’infanzia statale e di incrementare la costituzione di nuovi nidi per l’infanzia sul livello comunale.
Sono previsti interventi finanziari per il “sistema duale” di collegamento con il mondo del lavoro, e di 20 milioni alle scuola paritarie.
Inoltre sono previste spese per la formazione e per l’edilizia scolastica pari ad 1,5 miliardi; adeguamenti al digitale per gli uffici amministrativi; trasferimenti ai Comuni e agli ee.ll. per incrementare i trasporti
. La Uil scuola pur prendendo atto positivamente della la mancanza di tagli e dell’invarianza dell’organico, ha ritenuto che si tratti di una finanziaria senza anima, senza una vera prospettiva di sistema. Una finanziaria fatta di piccoli interventi per dare risposte alle tante richieste di lobby a partire da quelle quella del privato. 
L’investimento in istruzione serve al Paese. I diritti universali sono stati sacrificati e vanno cambiate le politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni. Questa finanziaria è solo un pallido inizio.

ATACHMENTS:Report finanziaria

 

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Scheda tecnica UIL scuola – ipotesi CCNI didattica in modalità a distanza.


Pubblichiamo, in allegato la scheda tecnica sulla ipotesi del CCNI relativa alla didattica a distanza. Nella scheda la parte in blu è riportato il testo contrattuale, quella in nero nel riquadro, rappresenta la nostra posizione politica e il nostro NO alla firma per ogni singolo aspetto che il CCNI ha inteso disciplinare.
Ciò per dirla tutta ed in chiaro e per ogni utile info su quanto in parola a supporto e spiegazione della posizione assunta dalla UIL Scuola  nel solo intento della salvaguardia dei diritti e delle prerogative dei docenti e di tutti i lavoratori della scuola.
La presente a completamento del deliberato unanime  da parte dell’esecutivo nazionale della UIL Scuola
Uniti facciamo la differenza.
salvo mavica.

Scheda tecnica UIL scuola – ipotesi CCNI didattica in modalità a distanza

Contratto con modalità a distanza: troppe domande lasciate senza risposta.


Il ministero vuole correre ma in mezzo c’è il lavoro, e la qualità della vita, di migliaia di persone.
Una gestione dell’emergenza che non ci convince perché le scelte contrattuali restano, i governi passano.

L’abitazione è un luogo di lavoro? La sicurezza come viene configurata? E la privacy?  Un’ora di lezione in presenza equivale ad un’ora on line? La DAD è diversa dalla DID?
L’esposizione al video di docenti ed alunni come va regolamentata? Come si garantisce la vigilanza ? E gli infortuni sul lavoro?
Sono solo alcune delle domande lasciate aperte dal contratto sulla didattica a distanza predisposto dal ministero.
Siamo in una situazione in corsa, ma questo non significa che non dobbiamo pensare in quali condizioni stanno lavorando gli insegnanti, altro che stress da lavoro correlato  – osserva Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, tra le sigle che ieri hanno deciso non sottoscrivere il contratto integrativo sulla didattica integrata digitale.
Nelle scuole si lavora con preoccupazione e la confusione normativa non aiuta – aggiunge Turi.
Il lavoro agile è su base volontaria, ma nella scuola non si applica.
La dad, didattica digitale a distanza, è didattica di emergenza.
La did, didattica integrata digitale, è didattica oltre l’emergenza.
E’ prevista da un atto amministrativo, le linee guida delle scuole superiori e presuppone che le scuole siano aperte, serve ad integrare la didattica in presenza.
Altrimenti si passa alla didattica a distanza che è altro.
Bisogna partire da questo – precisa Turi – per comprendere quanto il contratto scritto dal ministero, con la nuova ondata della pandemia, sia stato gestito frettolosamente e in modo inadeguato.

attachments: COM contratto Did Uil non firma 101120

 

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REPORT >>> Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione.

Preg.mi Dirigenti Scolastici, Docenti ed Ata         LORO SEDI.. 

Per dovuta quanto necessaria ed opportuna informazione e condivisione con tutti Voi dello scenario impupato dal Ministro Azzolina e l’azione sindacale costante, tenace, realistica condotta dal Segretario Generale della Uil Scuola, Pino Turi, e , con Lui di tutti noi – segreterie Regionali e territoriali.
Semplice quanto amara constatazione e considerazione: quello che avviene a livello di governo e del M..I. è l’evidente incapacità di questa governance di gestire non solo l’emergenza ma nemmeno l’ordinario.
Da soli non vanno da nessuna parte il guaio è che di rimando chi va a sbattere è la “”scuola tutta” e con essa tutti noi.
Non si deve essere necessariamente scienziati per capire il caos in cui è piombata la scuola, certamente non a causa e per colpa di chi ogni giorno, con serietà e sacrifici personali, la fa funzionare: Dirigenti, docenti, ATA.
Il monito è che dobbiamo fare quadrato la scuola non è semplice proprietà od oggetto politico in mano di pochi: è patrimonio di tutti NOI, è nostra, non lasciamocela scippare, non permettiamo che affonda proprio perché non vogliamo affondare con essa. Per fortuna sappiano nuotare, Per fortuna siamo menti pensanti e sappiamo ragionare e discernere quello che è giusto e quello che è sbagliato e non si deve fare.
Per finire non mi stanco mai di lanciare la solita esortazione: uniamoci, formiamo movimento di opinione, la meta è il bene comune, nostro, della  scuola e di tutti coloro che ne fanno parte. Facciamo quadrato, non disperdiamoci o perdiamoci nei mille rivoli dei singoli bisogni, la posta è alta o ci difendiamo o subiamo passivamente. Ci devono sentire, ci devono ascoltare, devono agire. Le ultime parole famose della Ministra: la scuola riapre il 14 settembre…bella roba, gli alunni ci sono e i docenti…ancora oggi, 10 novembre rileviamo una marea di cattedre vuote, ancora oggi rileviamo stressanti convocazioni. Scusate ma di che cosa stiamo parlando.!!!!

Dalla segreteria territoriale di Catania
Uniti facciamo la differenza. Uniti si vince, sempre.
Uil Scuola: LA VOCE LIBERA DELLA SCUOLA.
fraterni saluti in  Uil Scuola
salvo mavica

attachments: report

REPORT >>> Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione.

C’era una volta un contratto scritto male e difficile da applicare al punto che si decise di scrivere una nota che lo migliorava.  Non bastò e si mise una toppa con un documento politico. 
Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione
Uil Scuola: è un metodo che non condividiamo, una gestione dell’emergenza che non ci convince. Le scelte contrattuali restano, i governi passano.
In un momento così complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola dei lavoratori. Siamo convinti che la condivisione è la scelta prioritaria.

La pandemia ha sconvolto ogni schema, è vero, ma ciò non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di una operazione che è frutto di una politica divisiva e di contrapposizione che proviene da un ministro con scarsa cultura di governo e con forte propensione a politiche di opposizione, che l’hanno portata a determinare una divisone sindacale, che non vogliamo definire di rottura, ma poco ci manca.
La nostra azione non si limiterà ad affermare le nostre ragioni, ma cercheremo in tutti i modi di incrociare una nuova strada unitaria, senza pregiudizi nei confronti degli altri sindacati, ma con un giudizio fortemente negativo nei confronti della politica divisiva del Ministero.  Dalla ministra Azzolina ci dividono modi, metodi di governo e delle relazioni sindacali basati su strategie divisive invece che poggiati sul confronto e sull’ascolto.

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La dichiarazione congiunta sottoscritta dall’amministrazione e da alcuni sindacati firmatari del contratto integrativo sulla Didattica a Distanza è stata l’oggetto della convocazione da parte ministeriale di tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle che non hanno sottoscritto il contratto integrativo.
 
Per descrivere l’iter di questo contratto potremmo prendere a prestito il titolo del romanzo per ragazzi di Michael Ende: La storia infinita. Un accordo a rate.
Oggi un ulteriore passaggio per informare tutte le organizzazioni sindacali dei contenuti di un ‘documento politico’ che riguarda il ministero dell’istruzione e i sindacati firmatari dell’accordo.
Una firma a più tempi, con tanto di testo contrattuale, successiva nota esplicativa e ora il documento politico.
C’è voluto un ulteriore incontro, non contestuale alla sottoscrizione, su richiesta legittima di uno dei sindacati firmatari, per chiarire le discrasie tra il contratto e la nota.
Segnali chiari di una difficoltà nella stesura del Ccni. Non è un giudizio pregiudiziale il nostro, è volontà di poter discutere del merito di un accordo politico sottoscritto con altri sindacati.
Accordo di cui non possiamo che prendere atto.
 
Chiaramente la UIL scuola non intende aderire, perché di adesione si sarebbe trattato, ad un documento concordato da altri, un’intesa politica più che un contratto. Nella nostra storia di sindacato libero ed indipendente non abbiamo mai delegato nessuno a rappresentarci, né pensiamo di farlo ora.

 

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Puglia e apertura scuole: siamo al fai da te.


Nel perimetro della maggioranza crescono i contrasti che rischiano di diventare insanabili. A rimetterci sono docenti, dirigenti e Ata.
 Scuola è funzione dello Stato, l’emergenza sanitaria va governata in un quadro di regole generali.
Alle ordinanze, a dir poco singolari, del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione risponde con una nota di vicinanza e solidarietà.
Ci chiediamo: il ministro vive in un altro paese? Non è ministro italiano e dunque anche della Puglia?

Di fronte ad un’invasione di campo del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione, non si può limitare alla solidarietà, deve agire: l’ordinanza è illegittima, va cassata.
Il Presidente Conte, che è intervenuto nel commissariamento della sanità in Calabria, sa come si fa.
Dobbiamo riconoscere al ministro una affermazione fondante che ci trova concordi: la scuola italiana è quella della costituzione, non servizio a domanda individuale.
Ribadisce – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – ciò che andiamo ripetendo da tempo: la scuola è funzione dello Stato, non c’è spazio per la legislazione concorrente sulla materia scolastica.

attachments: COM caso Puglia 091020

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Il ministero complica le disposizioni del dpcm: la scuola non è sede di discriminazioni. 
Turi: su inclusione e categorie a rischio misure inadeguate e retrograde. 
Scuola reale è più avanti e richiede risposte adatte al momento di emergenza

La scuola è istruzione non assistenza. 
Non si può parlare di key worker. La scuola vale per tutti.

La scuola ha una sua vera funzione che è quella di istruire ed educare. Non si possono scaricare sulla scuola esigenze, giuste, ma che attengono ad altre responsabilità e competenze.
Gli studenti esclusi dalla didattica in presenza non possono costituire per il ministero un “problema didattico”.
Non sono bastate le politiche seguite negli ultimi vent’anni caratterizzate da tagli, contenimento della spesa, politiche neo liberiste, tese a trasformare la scuola da funzione a servizio, adesso anche le istruzioni impartite dal ministero devono dare l’idea di una scuola – dove-non-si-fa-scuola – che deve trasformarsi in un parcheggio assistenziale.

COM Nota Mi su DPCM 061120

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Turi: su inclusione e categorie a rischio misure inadeguate e retrograde. 
Scuola reale è più avanti e richiede risposte adatte al momento di emergenza”

Nota del Ministero Istruzione sulle MAD per l’a.s. 2020/21.

 La nota MI del 4 novembre la quale dispone, per l’a.s. 2020-21, la possibilità anche per i docenti inclusi nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) o in graduatorie di istituto di presentare domanda di Messa a disposizione (MAD).

La nota rappresenta un’ulteriore conferma di quanto la UIL scuola aveva preventivato e prospettato.
Avevamo infatti chiesto di regolamentare le MAD ma di non vietare, soprattutto per quest’anno scolastico, la possibilità di presentare domanda di “messa a disposizione” a coloro i quali sono inseriti nelle Graduatorie Provinciale per le Supplenze (GPS) e di istituto.
La nostra proposta in merito era suffragata dai numerosi posti vacanti e, soprattutto, dallo stato emergenziale nel quale il paese e quindi anche la scuola, versano.
Il Ministero ha “fatto orecchie da mercante” e questi sono i risultati: posti a “iosa” che tuttora non sono stati coperti né dalle immissioni in ruolo ordinarie, né dalla call veloce, né tanto meno dalle GPS.
Una nota che genera ulteriore caos a danno dei docenti i quali non hanno prodotto la “messa a disposizione” per cui il posto disponibile nella migliore delle ipotesi, è stato occupato da personale non inserito nelle GPS.
I Dirigenti Scolastici giustamente non sanno, a questo punto, come comportarsi per conferire le nomine una volta esaurite le graduatorie, dovendo infatti attendere la ricezione di eventuali domande di messa a disposizione da parte di coloro che, inizialmente esclusi, potranno ora, a seguito della nota, aspirare ad un incarico pur essendo già inclusi in una graduatoria.
Il risultato di tale caos sarà che gli alunni continueranno a rimanere senza insegnante a causa di un ministero che ostinatamente procede in modo disorganizzato e secondo le proprie convinzioni pur se smentite dagli eventi (vedi rinvio concorso straordinario).
Anche su questo la UIL scuola aveva ragione e denuncerà questa ulteriore ingiustizia che, come al solito, approderà nelle aule dei tribunali.

attachments: la nota – AOODGPER.REGISTRO UFFICIALE.2020.0034635

DPCM 3 NOVEMBRE: LE MISURE PER LA SCUOLA.

Avviso UIL SCUOLA informativa vers 3.jpg
Il nuovo Dpcm è in Gazzetta Ufficiale dal 4 novembre con validità dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Le misure valgono sull’intero territorio nazionale con regole e divieti diversi qualora si tratti di zone ad elevata gravità (Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 3” e con un livello di rischio “alto”-Arancione-) e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità (Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto”- Rossa-).
>>> Nella scheda le misure previste per la scuola.: DPCM-3-NOVEMBRE-Scheda-di-sintesi-UIL-scuola-

DPCM E CONCORSO SCUOLA / Turi: il Dpcm archivia il concorso. Ora serve una sessione su reclutamento. Concorso straordinario: la realtà ha prevalso sull’ostinazione


In decine di migliaia rimasti fuori dalle prove. Il percorso è saltato: nato male è finito peggio.
Turi: Dpcm archivia il concorso. Ora serve una sessione su reclutamento.
La pandemia ha prevalso sulle narrazioni di questi mesi, sprecati ad inseguire gli eventi e supportare posizioni di parte.
La realtà ha prevalso sulla narrazione: serve un atto di responsabilità e non limitarsi alla sospensione del concorso straordinario, ma serve una sessione di discussione che riguardi il reclutamento – commenta Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, in merito alla sospensione dei concorsi pubblici prevista nel nuovo Dpcm.
Il percorso è saltato e va riprogrammato. C’è qualcuno che possa pensare ancora che la convivenza tra il concorso ordinario e lo straordinario possa ancora reggere?
Si tratta di agire e presto per non pregiudicare anche il prossimo anno scolastico.

Dpcm e concorso 041120

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RIAVVIATO IL CONFRONTO SUL PROTOCOLLO DI SICUREZZA PER LA SCUOLA . Un tavolo costituito che non ha mai funzionato

All’incontro, oltre Pino Turi, erano presenti Giuseppe D’Aprile e Rosa Cirillo. 

Finalmente, dopo più di tre mesi dall’ultima riunione, il Dipartimento delle risorse umane e finanziare del MIUR ha convocato il “Tavolo nazionale permanente sulla sicurezza”.
“Un tavolo costituito che non ha mai funzionato” – è quanto ha dichiarato Pino Turi durante l’incontro – e i risultati sono evidenti.
Dopo la sottoscrizione dell’accordo sulla sicurezza che serviva per consentire di riaprire le scuole in presenza e in sicurezza a settembre scorso, il compito del tavolo nazionale sulla sicurezza doveva essere quello di gestire e cercare le giuste soluzioni ai problemi di sicurezza delle diverse realtà scolastiche territoriali attraverso l’intermediazione dei tavoli regionali. 
Era necessario approfittarne proprio quando la pandemia aveva allentato la curva dei contagi e invece non è mai stato convocato a dispetto di scelte unilaterali a cui, evidentemente, l’apporto delle organizzazioni sindacali non era necessario.
Oggi raccogliamo i cocci di una situazione di per sé esplosiva che scarica sul personale e sui Dirigenti Scolastici tutte le responsabilità di una situazione ulteriormente complicata da nuovi problemi e da nessuna soluzione; un clima di completa sfiducia che scaturisce dalla mancanza di coordinamento e solidarietà tra i diversi Ministeri e i sindacati che, comunque, rappresentano il personale della scuola che tutti i giorni, in prima linea, si espone per far si che la scuola continui a rimanere aperta.

La UIL Scuola ha ribadito, anche nell’incontro odierno, che servivano e servono ancora presidi sanitari e di tracciamento in tutte le scuole non solo per garantire la sicurezza di tutto il personale e degli alunni ma anche per poter capire se la scuola è un luogo sicuro nel quale il virus è poco presente.

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QUESTA MATTINA INCONTRO SINDACATI SCUOLA, CONFEDERAZIONI, MINISTRO ISTRUZIONE


UIL: sulla scuola ferite aperte. Servono decisioni diverse.
Turi: c’è disponibilità ma a patto di un cambio di linea politica che passi dalle decisioni in solitudine a misure condivise.
E’ un giudizio critico sulle scelte di politica scolastica di questo governo quello che esce dall’incontro di questa mattina tra confederazioni, sindacati scuola  e il ministro Azzolina.
Una politica caratterizzata da mancanza di dialogo e confronto, tanto da avere di fatto eliminato ogni forma vera di partecipazione sindacale – così Pino Turi in apertura del suo intervento.
Le relazioni sindacali sono al lumicino. I pochi atti negoziali, come il protocollo sulla apertura delle scuole in presenza e in sicurezza, sono stati sostanzialmente disattesi.
Serve un clima di fiducia, i lavoratori della scuola sono persone perbene, agiscono responsabilmente, ma non si sentono rappresentati dalle decisioni di questo governo.
Ci sono ferite aperte nel corpo sociale della scuola: i precari che stanno facendo un concorso in pandemia, partito male che sta andando peggio. Sono oltre 7 mila le persone rimaste fuori senza prove di suppletive. Si è in tempo ancora per sospenderlo, per trovare soluzioni – ammonisce Turi.

COM incontro sindacati- Azzolina 301020

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Riteniamo che qualunque determinazione, intesa a mantenere in servizio – presenza fisica – nelle istituzioni scolastiche i Docenti durante la didattica a distanza (DAD), proprio a causa dell’attuale esigenza emergenziale, debba evitarsi.

A tutti i Dirigenti delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della PROVINCIA DI CATANIA. Ambito Territoriale Catania

E p.c. alla RSU ed all’albo sindacale di tutte le istituzioni scolastiche della Provincia di Catania

Oggetto: Chiarimenti in merito alla nota 1934 del 26 ottobre a firma del capo dipartimento dott. Marco Bruschi

Egregi Dirigenti,

Alle scriventi OO.SS. sono pervenute ripetute segnalazioni relative a talune circolari che prevederebbero, durante la didattica a distanza (DAD), nelle istituzioni scolastiche la presenza in servizio anche del personale docente.

Tale interpretazione, qualora sia dovuta alla nota in oggetto, appare sconcertante perché fa riferimento ad un contratto integrativo relativo alla DDI e alla DAD che è privo di alcun valore in quanto non sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi. Inoltre, facendo riferimento alle disposizioni di sospensione dell’attività didattica in presenza contenute nell’art. 2 dell’Ordinanza del Presidente della regione Siciliana n° 51 del 24/10/2020, il DL 104/2020 convertito definitivamente in legge il 13 agosto 2020 chiaramente afferma che “Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 e per le finalità di cui all’articolo 231-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e al presente articolo, per l’anno scolastico 2020/2021 al personale scolastico e al personale coinvolto nei servizi erogati dalle istituzioni scolastiche in convenzione o tramite accordi, non si applicano le modalità di lavoro agile di cui all’articolo 263 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, tranne che nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica“. Riteniamo altresì illegittimo che alcuni Dirigenti Scolastici pretendano che il personale Docente di Ruolo debba portarsi il proprio portatile a scuola per effettuare la DAD. Pertanto, in tali condizioni, i docenti possono ed anzi devono senz’altro lavorare in regime di smart working senza alcun obbligo di presenza in servizio a scuola, in coerenza con la finalità emergenziale di riduzione della circolazione della popolazione, ma anche migliorando certamente la qualità del proprio lavoro, in quanto potranno finalmente disporre degli strumenti tecnologici e della connessione internet che molto spesso le scuole non possono garantire. Riteniamo, dunque, che qualunque determinazione, intesa a mantenere in servizio nelle istituzioni scolastiche i Docenti durante la didattica a distanza (DAD), proprio a causa dell’attuale esigenza emergenziale, debba evitarsi. Per questi motivi Vi invitiamo a rispettare quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale e dalla complessiva disciplina emergenziale.

Certi di un cortese riscontro. Distinti saluti

FLC CGIL,  CISL Scuola,  UIL Scuola,  SNALS CONFSAL,  FGU GILDA UNAMS

Tino Renda,  Ferdinando Pagliarisi,  Salvo Mavica,  Giovanni Tempera,  Giorgio La Placa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Candidati al concorso straordinario si presentano ma la sede d’esame è fantasma. La metà di loro è stata costretta a lasciare la sede e non sostenere le prove.


Turi: possiamo chiedere al governo di affrontare e discutere di questa vicenda che non può reggere all’urto della pandemia?
Mentre la pandemia accentua la sua corsa, gli imprevisti peggiori vengono dalla disorganizzazione interna che fa vittime sulle prime linee.
Con la confusione in atto si cerca di portare avanti il concorso straordinario riservato per i precari, messi alla frusta dal punto di vista psicologico, come le scuole che ne stanno gestendo la procedura.
Oggi a San Giuseppe Vesuviano*, per un specifica classe di concorso, i candidati si sono presentati in orario alle 8.00 arrivando da varie parti del paese e si sono sentiti dire che non c’era nessun concorso nazionale.
Dopo concitazioni e discussioni la scuola metteva su una procedura improvvisata, in aule improvvisate, senza nessuna garanzia, né sulla prevenzione sanitaria dei candidati, né sulle garanzie di procedura del concorso.
E’ chiaro ormai a chi vuole evitare di mettere la testa sotto la sabbia che il clima per svolgere un concorso in modo regolare non c’è. Prima se ne renderà conto il ministro meglio sarà per tutti.
Attenzione si sta riducendo, sino a sparire, la fiducia nelle istituzioni che è la base del funzionamento di una democrazia giovane ma strutturata come la nostra.
Ora, con il massimo dell’umiltà possibile, possiamo chiedere al governo di affrontare e discutere di questa vicenda che non può reggere all’urto della pandemia?
E’ possibile che lo stato assista impotente a situazioni che meritano attenzione?
Ancora una volta, di fronte alla sordità della politica, saremo costretti a rivolgerci alla magistratura per fare valere interessi legittimi che lo stato dovrebbe garantire a prescindere.
Nei giorni scorsi abbiamo rilevato che con questi ritmi di partecipazione saranno oltre 7 mila le persone che verranno espulse anche dal lavoro precario con cui vivono. Il doppio delle famiglie della Whirpool di Napoli.
Ci auguriamo che il ministero disponga un’ispezione per accertare i gravi fatti denunciati dai lavoratori candidati del concorso. La metà di loro è stata costretta a lasciare la sede e non sostenere le prove.

*Istituto Cozzolino D’Avino