Scuola, concorso straordinario in Sicilia “Popolazione a rischio, va rinviato”

SEGRETERIE REGIONALI SICILIA
“Il concorso deve essere sospeso e riprogrammato nelle province di appartenenza. A tutela della salute dei siciliani, chiediamo un intervento delle istituzioni”.
Le prove concorsuali previste dal 22 ottobre al 16 novembre potrebbero alimentare la diffusione del virus COVID – 19. Per il concorso straordinario, migliaia di docenti precari si sposteranno da una regione all’altra. Il Ministero della Pubblica istruzione ha previsto lo svolgimento delle prove con la formula delle aggregazioni territoriali, criterio basato solo sui posti messi a bando e non sul reale numero dei partecipanti.
E così, sulla base dei numeri forniti dal Ministero, 1.111 docenti siciliani saranno costretti a spostarsi per raggiungere altre regioni. Allo stesso modo, 1.316 candidati provenienti da altre regioni entreranno in Sicilia e 2.547 candidati siciliani, pur restando nell’isola, raggiungeranno la sede del concorso in altre province.
Tra l’altro, registriamo con stupore la presa di posizione della Ministra Azzolina che, in un’intervista, ha annunciato il divieto di proroga della prova per i docenti posti in quarantena alla data del concorso. Un’affermazione che il nostro sindacato ritiene pericolosa, perché qualche candidato disperato potrebbe violare la misura restrittiva.
Le OO.SS. visto l’evolversi della situazione ritengono opportuno il rinvio del concorso, da effettuare in una fase meno acuta.

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Comunicazione ufficio legale: esito ricorso concorso straordinario

Il TAR respinge il ricorso presentato al fine di ottenere il rinvio delle
prove di esame del concorso straordinario.

Nella motivazione il Presidente della 3 sez. Bis del Tar Lazio di Roma
ritiene  che non sussistono i presupposti atteso che il calendario della
prove di esame è stato previsto sulla base di accurate indagini della
situazione sanitaria esistente e tenuto conto delle necessarie misure
finalizzate a garantire la sicurezza dei partecipanti.

Vigileremo che non vi siano conseguenze per la salute dei candidati ma, allo
stesso tempo, ricordiamo che le accurate indagini della situazione sanitaria
sono riferite a circa 20 giorni fa quando la situazione pandemica non aveva
ancora raggiunto l’attuale fase di contagi e la necessità di un nuovo
intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ognuno si assumerà le conseguenti responsabilità delle decisioni prese.

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Con specifico ricorso depositato presso il Tar Lazio di Roma la UIL Scuola ha chiesto al Tribunale di sospendere con provvedimento cautelare monocratico il calendario delle prove di esame del concorso straordinario indetto con decreto 510/2020.

Nelle motivazioni è stata evidenziata la:  
Nullità ed illegittimità del calendario delle prove pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 76 del 29.09.2020. Violazione e falsa applicazione di legge: Art. 32 della Costituzione.  Eccesso di potere, irragionevolezza, inadeguatezza.

Abbiamo evidenziato come sia notevole il disagio per i candidati i quali, nonostante il contesto sanitario patito in tutta Italia, sarebbero costretti a spostarsi da una Regione all’altra al fine di presentarsi per lo svolgimento della prova scritta che, si ricorda, è prevista in una Regione diversa da quella oggetto di aggregazione.
Ne deriva che, nel caso di specie, la Regione Lazio ospiterà i candidati per varie classi di concorso delle Regioni Abruzzo, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, dove tra l’altro si stanno al momento discutendo ulteriori chiusure e limitazioni, in considerazione sia del recente decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che dal quotidiano e preoccupante aumento del numero di contagi da Covid-19.
Lo svolgimento di una siffatta procedura rischia di creare una vera e propria “esplosione” di contagi che, anziché consentire la tranquilla prosecuzione dell’anno scolastico, comporterebbe l’annullamento di tutte quelle misure di contenimento che finora sono state messe in pratica, se pur con estrema difficoltà.
L’Amministrazione, continua ad ignorare le numerose istanze di tutti i candidati che si troverebbero dinanzi alla scelta tra mettere a serio rischio la propria salute da un lato e tentare di superare il precariato partecipando alla procedura dall’altro.                                                                                          

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UIL: SALE LA PROTESTA PER UN CONCORSO INUTILE E DANNOSO. Visto che non ci sono azioni di buon senso e le relazioni sindacali sono al minimo, nell’assenza della politica stiamo rimettendo la questione in mano alla magistratura.


TURI: SALE LA PROTESTA PER UN CONCORSO INUTILE E DANNOSO
Una pandemia, due regioni (Lombardia e Campania) in lockdown,
non bastano a fermare il concorso straordinario deciso dal ministro Azzolina.
Le scuole sono alle prese con le disposizioni del nuovo Dpcm, e si arginano in ogni modo possibile quarantene incrociate e disposizioni di sicurezza, le commissioni non sono ancora complete, eppure nessun cenno viene fatto al danno e alla inutilità di un concorso che non darà alcun risultato immediato.
Ci saranno 66 mila precari, in giro per le scuole del paese, in piena recrudescenza pandemica, che – fa notare Turi – resteranno in ogni caso ai loro posti.  Precari che si sposteranno dalle loro classi per sostenere le prove. Da docenti a candidati. E poi, appena finito, saranno nuovamente docenti supplenti nelle loro classi.
Resta senza risposta la condizione di quanti non potranno partecipare perché malati o in quarantena.
Per loro nessuna prova d’appello. Sarà inevitabile la previsione di una lunga coda di contenziosi giurisdizionali che chiederanno conto di interessi legittimi negati.
Alla rabbia di questi docenti precari si aggiunge l’indignazione del mondo della scuola, solidale. Sono in tanti a chiedersi a chi giova questa inutile dimostrazione di forza che sfiora il disinteresse verso queste persone. Un disinteresse anche politico perché a credere che un’altra strada era percorribile c’erano forze di maggioranza e di opposizione. A chi giova dunque?
Neanche il ministro Azzolina può pensare di procedere al concorso ordinario, in queste condizioni, con 500 mila domande di partecipazione. Ci vorranno anni prima di una sua conclusione. Servono regole di reclutamento diverse.

Dpcm e nota alle scuole / Turi: bypassato il tavolo nazionale sulla sicurezza, passa a quelli regionali.


LA NOTA ALLE SCUOLE E’ Il RISULTATO DI URGENZE SANITARIE E DIVISIONI ISTITUZIONALI
Turi: bypassato il tavolo nazionale sulla sicurezza, passa a quelli regionali
Avvertiti solo un quarto d’ora prima. Momento difficile che richiederebbe invece maggiore coesione e concertazione. 
E’ l’assunzione di decisioni e responsabilità condivise che sta venendo drammaticamente meno.
La nota inviata alle scuole dal ministero dell’Istruzione mostra chiaramente l’esistenza di un contrasto tra ministri e una spaccatura tra governo, Regioni e Comuni.  Tra le misure contenute c’è lo spostamento diretto alle regioni, saltando le competenze e i confronti propri del Tavolo nazionale sulla sicurezza, quello deciso ad agosto, che doveva operare un monitoraggio costante sull’andamento della pandemia nelle scuole.
La delega passa ai tavoli regionali. Il tavolo nazionale è assorbito dal ministro, che non lo ha più convocato, e che dietro pressanti richieste lo annuncia con tutto comodo per il prossimo 30 ottobre.
Ancora una volta è la scuola che si deve adeguare alle disposizioni e dovrà farlo, come al solito con le proprie risorse, da sola – osserva con grande preoccupazione Pino Turi, segretario generale Uil scuola.
La comunità educante è chiamata a risolvere anche le diatribe tra istituzioni, vaso di coccio tra vasi di ferro.
Distanze che aumentano la confusione e prestano il fianco alla diffusione della pandemia proprio quando si avrebbe maggior bisogno di coesione e concertazione ovvero l’assunzione di decisioni e responsabilità condivise, che sta venendo drammaticamente meno.

On line la scheda di dettaglio sul provvedimento:

Turi: bypassato il tavolo nazionale sulla sicurezza, passa a quelli regionali 


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APPLICAZIONE DPCM. La nota alle scuole scende dall’alto. A scatola chiusa.

 

Giuseppe D’Aprile. segretario nazione Uil Scuola.

I sindacati informati un quarto d’ora prima. Nessuna possibilità di tutelare lavoro e persone.
Questo è un modello di relazioni sindacali inaccettabile

“Una convocazione ad horas, su argomenti così importanti, che ci lascia sconcertati” – è quanto dichiarato dalla UIL Scuola durante la riunione pomeridiana convocata presso il MIUR. La UIL Scuola ha preso atto dell’informativa da parte dell’Amministrazione che ha illustrato la nota, in fase di pubblicazione, su quanto previsto nel DPCM del 18 ottobre 2020 che riguarda, in particolare, la possibilità da parte delle scuole di secondo grado, in caso di criticità, di posticipare l’orario di ingresso delle classi alle ore 9:00. Un modo di procedere assolutamente non condiviso – afferma Giuseppe D’Aprile – su problematiche che non rappresentano una novità ma che ormai, invece, si protraggono da molto tempo. Al contrario di ciò che afferma l’Amministrazione, non esiste alcun raccordo tra il MIUR e le scuole sulle quali si sta scaricando, ancora una volta, tutta la responsabilità per il funzionamento delle stesse, nonostante le evidenti criticità. Il MIUR fa finta di non vedere, opera con miopia senza una visone politica dei problemi che coinvolgono tutta la comunità educante. Una mare magnum di norme che si susseguono e che vedono il sindacato, non per propria scelta, spettatore e non copartecipe di decisioni che, forse, attraverso un sano modello di relazioni sindacali, avrebbero contribuito alla gestione della scuola in questo momento particolare legato all’emergenza epidemiologica. Socializzare con i sindacati e non concertare – continua D’Aprile – rappresenta un modus operandi di cui la UIL Scuola prende atto ma, dal quale, nello stesso tempo si dissocia

 

LA SCUOLA DI NUOVO ALLA SFIDA DEL COVID


La scuola è un vaso di creta tra vasi di ferro
Paga il costo di politiche autoreferenziali e a tratti autoritarie

Gli avvenimenti che si stanno generando in queste ore raccontano di una pandemia tutt’altro che sotto controllo.
Il Coronavirus impone un corso di recupero. La lezione di primavera non è stata appresa perché la politica continua a fare scelte come prima della pandemia. Se non si recupera il ruolo della politica sarà difficile traguardare l’emergenza. L’obiettivo è entrare nel futuro non nella normalità del passato.

Il Coronavirus ha messo alla prova sistemi e paesi, misure e decisioni, non solo di oggi. Prima ci rediamo conto di ciò, prima superiamo la crisi.
La decisone di De Luca scarica sulla scuola le conseguenze di scelte e non-scelte che andavano fatte.
Su questo siamo convinti che una interlocuzione con i corpi intermedi, quelli che fanno funzionare lo Stato, poteva tornare utile.
Magari qualche buona idea da prendere c’era.
Le decisioni di Azzolina, del pari, prese in uguale, assoluta, solitudine, senza il conforto e il dialogo con le forze sociali, seguono lo stesso modo di agire.  Due figure allo specchio. Due sguardi con lo stesso difetto. Decidono da soli.
Ora assisteremo al derby tra De Luca e Azzolina. Poi il confronto politico, gli schieramenti, i dibattiti faranno venir meno il problema ed entreremo nella solita dimensione virtuale.  La realtà diventerà altro e si allontanerà dalle scelte che vanno fatte, che servono a tutti. C’è una buona notizia: la qualità della nostra scuola, il suo essere centrale, indispensabile quasi, ora è pienamente avvertito da tutti.

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Precisazione eventuale licenziamento per emergenza epidemiologica collaboratore scolastico assunto su posto Covid.

 

Pervengono alle scriventi segreterie segnalazioni in merito alla preannunciata volontà, da parte di alcuni DS, di licenziare i collaboratori scolastici assunti su posto COVID in caso di chiusura della scuola per emergenza epidemiologica. Premesso che il licenziamento, secondo il precedente decreto, si sarebbe configurato solo in caso di lockdown nazionale e giammai nei casi di chiusura di singola scuola, come già ribadito nella scheda riassuntiva inviata nei giorni scorsi, il decreto agosto e la successiva nota ministeriale di chiarimenti escludono la possibilità di licenziare il personale assunto su posto Covid e non fanno distinzione TRA I DIVERSI PROFILI DEL PERSONALE ATA. Nel caso in cui ciò dovesse avvenire in deroga a quanto previsto nel “Decreto agosto” (rescissione contratto collaboratore scolastico assunto su posto Covid) è necessario “vigilare” affinchè nel decreto che prevede la rescissione del contratto venga indicata la norma alla quale il Dirigente Scolastico fa riferimento. Il tutto al fine di tutelare legalmente eventuali licenziamenti illegittimi. 

Giuseppe D’Aprile – segretario nazionale Uil Scuola Rua.                                                                              salvo mavica – segretario organizzativo Uil Scuola Sicilia

Turi: concorso della discordia. Si può ancora evitare.

Per il ministro è diventata una sfida personale. Serve atto di responsabilità utile alla scuola.

OGGI POMERIGGIO LA PROTESTA DEL MONDO DELLA SCUOLA IN CENTO PIAZZE– Tantissime persone hanno deciso di partecipare, oggi pomeriggio, alle iniziative di protesta organizzate a supporto dei precari della scuola. Arrivano mail preoccupate e immagini che non sono quelle della movida notturna ma dei precari in coda per le Gps – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

Le scuole sono in una situazione di difficoltà: questo è chiaro a tutti. C’è ampia condivisione anche tra le famiglie che vedono il quadro delle presenze in classe degli insegnanti, supplenti.

Il Governo sta chiedendo responsabilità a tutti i cittadini – osserva Turi. Ci aspetteremmo analoga responsabilità da parte del ministro dell’istruzione che appare più interessata a portare avanti una battaglia personale che guardare ad un interesse superiore.
Evidentemente ritiene che le due cose coincidano. Se provasse per una volta ad ascoltare chi la pensa diversamente, almeno le sorgerebbe il dubbio.

Un vasto schieramento di scienziati e forze politiche sta chiedendo, anche con atti formali, di ripensare la scelta del concorso straordinario targato Azzolina.

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Turi: ministro la scuola non chiude, protesta

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Mentre nelle piazze italiane sale la protesta il ministro continua a ribadire che la scuola non chiude.
Lo sappiamo bene – sottolinea Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, alla vigilia delle manifestazioni del pomeriggio.
Noi non vogliamo la chiusura delle scuole. Vogliamo che funzionino al meglio. Così come lo vogliono insegnanti, studenti e famiglie.

Siamo stati i primi – aggiunge Turi – a mostrare tutti i limiti dell’insegnamento a distanza (la Dad della scorsa primavera) e non siamo tra i ‘pentiti’. Anche in seguito, alla ripresa, ci siamo schierati a favore della scuola, sicura e in presenza, quando tutti osannavano le tecnologie digitali, compreso il ministro e le sue avanguardie dell’innovazione.

Noi vogliamo e rivendichiamo la scuola in presenza e in sicurezza. Per questo abbiamo sottoscritto un accordo. Un accordo che prevede una gestione coordinata dell’emergenza attraverso un tavolo nazionale in cui confrontarsi per trovare le migliori soluzioni.
Un tavolo che pare essersi dissolto nelle nebbie della confusione in atto. E” evidente che era un paravento per nascondere scelte unilaterali.

Oggi nelle nostre manifestazioni rivendichiamo spazi negoziali e di partecipazione a partire dagli impegni politici che erano compresi in quel protocollo:
– iniziare a ridurre gli alunni per classe a partire dalle classi iniziali;
– contrattualizzare la DaD
– garantire i lavoratori fragili.

Tutti punti sospesi – sottolinea Turi – rimasti senza soluzione. Il tavolo si è interrotto e non sappiamo perché.
Intanto tempo e risorse vanno verso un concorso straordinario inutile per la scuola.

Scuola: domani pomeriggio le iniziative di protesta nelle città italiane per rendere stabile il lavoro e sicure le scuole

Saranno un centinaio le iniziative sparse sul territorio nazionale, domani pomeriggio, per chiedere stabilità al lavoro e sicurezza nelle scuole.
Un insieme di manifestazioni e sit-in davanti alle Prefetture e agli uffici scolastici regionali per una scuola in presenza, con tutte le garanzie necessarie: a partire dagli organici, e poi gli spazi e le misure di sicurezza.

“Le scuole hanno riaperto – osservano i segretari generali dei sindacati scuola promotori delle iniziative nelle città – ma la didattica non decolla perché mancano i docenti. Inutile dire che le misure da prendere dovevano essere di altro tipo, prova ne sono i buchi di organico e le mancanze strutturali. Ora bisogna intervenire rapidamente”.
 
“Lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali in piena emergenza pandemica esclude dalla possibilità di partecipazione tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e nello stesso tempo contribuisce ad aumentare i rischi di contagio” ribadiscono i leader dei sindacati scuola.
 
Queste le proposte al centro della giornata di mobilitazione:
• stabilizzare tramite prova orale e valutazione di titoli i docenti con tre anni di servizio: l’unico modo per garantire in tempi brevi e certi la copertura delle cattedre e la continuità didattica.
• stabilizzare su sostegno tramite prova orale i docenti specializzati: personale già selezionato per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità
• avvio dei percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio
Le iniziative avverranno nel rigoroso rispetto delle misure prescritte nell’ultimo Dpcm.
 
#RENDIAMOSTABILEILLAVORO
#RENDIAMOSICURELESCUOLE
 
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Queste alcune delle piazze coinvolte:
A Roma, appuntamento davanti all’Ufficio scolastico regionale di Via Frangipane, dalle 16.00
A Napoli manifestazione in Pazza del Plebiscito a partire dalle 16.00.
In Puglia iniziative davanti alle prefetture di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto – con orario a partire dalle 14.30 fino alle 17.00
In Calabria presidi e manifestazioni a partire dalle 15.00 nelle cinque province capoluogo.
In Piemonte Appuntamento a partire dalle 14,30 davanti alle prefetture di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli.
Assembea on line a Biella.
In Veneto, sit-in nelle piazze antistanti le prefetture dalle 15.30 alle 16.30.
A Trento, appuntamento di fronte al Commissario del Governo regionale.
Flash-mob davanti alla prefettura dalle 15.00 ad Ancona.
A Terni, manifestazione in Via della Stazione, davanti alla Prefettura.
A Bologna, sit – in davanti alla Prefettura in Piazza Roosevelt.
A Genova, presidio in Largo Eros Lanfranco.
A Savona, in piazza Saffi a partire dalle 16.30 e in in Via Veneto a La Spezia.
In Molise, presidio a Campobasso.
In Sicilia le manifestazioni si terranno davanti alle prefetture e in assemblee on line.

#RENDIAMOSTABILEILLAVORO #RENDIAMOSICURELESCUOLE INSIEME PER E CON I PRECARI.

#RENDIAMOSTABILEILLAVORO #RENDIAMOSICURELESCUOLE
INSIEME PER E CON I PRECARI
Mercoledì 14 ottobre 2020
Ore 15.30

Come in tutta Italia, anche a Catania la giornata di mercoledì 14 ottobre 2020 sarà dedicata alla mobilitazione per la gravissima emergenza del precariato scuola, prima con un intervento dei rappresentanti sindacali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Rua, Snals-Confsal e Gilda in diretta su Radio Antenna1 dalle h. 7.00 alle 8.00, poi, dovendo ovviamente tenere in debito conto la situazione attuale dell’emergenza Corona virus, prevedendo un incontro con il Prefetto di Catania di una delegazione in rappresentanza dei Precari della scuola e delle OO.SS., per esprimergli le ragioni della protesta e consegnarli un documento espositivo:

stabilizzare tramite prova orale e valutazione di titoli i docenti con tre anni di servizio: l’unico modo per garantire in tempi brevi e certi la copertura delle cattedre e la continuità didattica;
stabilizzare su sostegno tramite prova orale i docenti specializzati: personale già selezionato per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità;
lo svolgimento in presenza delle prove in piena epidemia esclude tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e contribuisce ad aumentare il rischio dei contagi;
avvio dei percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio.

Catania, 13 ottobre 2020

Tino Renda – Pagliarisi Ferdinando – Salvo Mavica – Luca Tempera – Giorgio La Placa.

attachments: copia documento che sarà presentato a S.E. il Prefetto: Lettera Prefetto 

SCUOLA E COVID/ Turi: ministro comunichi periodicamente veri numeri del monitoraggio.


CRESCONO PREOCCUPAZIONE E CONTAGI / UIL: QUESTA PANDEMIA SI PUÒ SUPERARE SOLO INSIEME E CONDIVIDENDO LA REALTÀ.

C’è un Tavolo nazionale per definire gli interventi nelle scuole. Perché non viene convocato?
C’è qualcosa che non quadra nella comunicazione del ministero dell’Istruzione.
Si continuano a dare indicazioni, a pianificare attività e progetti sulla base di numeri fermi al 26 settembre mentre i numeri dei contagi e delle situazioni di difficoltà delle scuole sono in crescita sensibile.  Ad essere coinvolti sono insegnanti, studenti, e le loro famiglie, in un meccanismo a raggiera che moltiplica gli effetti quotidiani del disagio.
Sono giornate piene di richieste preoccupate da parte del personale, delle famiglie in una confusione di messaggi contradditori che aumentano i sospetti.
Questa pandemia si può superare solo insieme e condividendo la realtà, bella o brutta che sia – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Sarebbe un guaio se si insinuasse il sospetto che si sta cercando di curvare i numeri per ragioni,  anche nobili, di natura istituzionale tese a dare messaggi tranquillizzanti.
Per dare rassicurazioni bisogna aprire gli armadi e rendere trasparente la situazione.

attachments: TURI su situazione scuole e covid

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Stabilizzazione PRECARI STORICI: mobilitazione generale del 14 ottobre. “”per un piano di stabilizzazioni attraverso procedure concorsuali straordinari””

Segreterie Generali  Territoriali provincia regionale di Catania

Si invitano tutte le lavoratrici e  i lavoratori precari della scuola a partecipare  all’assemblea unitaria  on line, appositamente indetta

Topic: ASSEMBLEA SINDACALE – 14 ottobre
Time: Oct 14, 2020 11:00 AM Rome

Join Zoom Meeting
https://us02web.zoom.us/j/83492391338

Meeting ID: 834 9239 1338
Passcode: 416827

 ed al presidio/flash Mob.

Appuntamento di fronte alla Prefettura di Catania in via Etnea alle ore 15,30

volantino-14-ottobre.

comunicazione ufficio legale:

di seguito la diffida appositamente predisposta, da scaricare, compilare e spedire in modo massiccio.

Facciamoci sentire, che senta chi ha il dovere di sentire. No venti di guerra ma sicuramente rivendicazioni e riconoscimento del diritto di cittadinanza, di giustizia sociale, di obbligo di amministrare la res pubblica in modo costruttivo e positivo, non false ideologie geo politiche che non hanno senso ed approvazione, no alla liquefazione della funzione docente, non alla privazione della libertà di insegnamento, non alle decisioni calate dall’alto ed unilaterali (sbagliate!!! spesso, troppo spesso sbagliate!!) , no allo smantellamento della scuola statale pubblica. rivendichiamo il riconoscimento del diritto di rappresentanza, di esercizio della democrazia e delle libertà. Applicazione e rispetto della Costituzione. Diritto alla pari dignità del lavoro. Non involuzioni autoritarie. Azione corale da tutte le parti d’Italia..che arrivi alla politica ed alla ministra monito forte e chiaro: non ci stiamo.!! che ponga rimedio!!  senza indugio né ma né se….!!

Cittadini, no sudditi. mai più sudditi.

attachments: Diffida per concorso straordinario

MOBILITAZIONE NAZIONALE PRECARIATO SCUOLA DEL 14 OTTOBRE

LA UIL SCUOLA DI CATANIA INSIEME ALLE ALTRE OO.SS. SI FA PROMOTRICE DI UN’AZIONE DECISA.
come sapete la decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza igienico sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario (e a seguire un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati) non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre espone la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e alla possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso. In questo momento il sistema di istruzione sta fronteggiando l’esigenza di coprire oltre 60 mila posti vacanti non assegnati ai ruoli e un numero di supplenze che supera ampiamente le 200 mila unità. La maggior parte delle scuole eroga il servizio a orari ridotti perché ci sono ci sono ancora decine di migliaia di cattedre scoperte. Ormai da mesi viviamo una condizione di assenza generale di disponibilità al confronto da parte del Ministero rispetto alle parti sociali, con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate – solo 24 mila posti ca assegnati a fronte degli 84 mila annunciati – e sul fronte delle supplenze continuano i disagi determinati dai ritardi e dagli errori nelle graduatorie. Oggi il lavoro a scuola poggia anche su quel 30% di organico precario che opera con professionalità e serietà, tutte persone rispetto alle quali si è abusato del ricorso al contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione. Per questo abbiamo deciso unitariamente, come segreterie di FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA, Snals Confsal e Gilda Unams, di rilanciare una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari della scuola per il prossimo 14 ottobre pomeriggio, promuovendo presidi, flash mob, e iniziative, nel pieno rispetto delle misure di distanziamento, davanti alle Prefetture di tutte le città fatte salvi le prescrizoni o i divieti delle autorità competenti.  #rendiamostabileillavoro #rendiamosicurelescuole.

ASSEMBLEA SINDACALE UNITARIA. MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE . 11,30 – 13.30.

 

SEGRETERIE PROVINCIALI CATANIA

Le Segreterie Territoriali della FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL e FGU GILDA UNAMS della provincia di Catania, ai sensi dell’art. 23 del CCNL 2016–2018, indicono Assemblea Sindacale Provinciale per tutto il personale docente e ATA, con contratto a tempo indeterminato e determinato, di tutti gli istituti di ogni ordine e grado della provincia di Catania, per discutere il seguente ordine del giorno:

  1. Introduzione sulla riapertura della scuola;
  2. Novità giuridiche introdotte nell’era del Covid-19;
  3. La didattica a distanza;
  4. Procedure di sicurezza negli ambienti di lavoro al tempo del Covid-19;
  5. Tutte le novità sul personale ATA;
  6. Situazione politico-sindacale.

All’assemblea interverrà il Dott. Emilio Grasso . Dirigente USR Sicilia – Uff.VII – Ambito Territotiale di Catania.

L’assemblea si terrà: mercoledì 7 ottobre 2020 dalle ore 11,30 alle ore 13,30 in modalità a distanza attraverso la piattaforma Zoom, il link :

https://us02web.zoom.us/j/89252333834

MEETING id: 892 5233 3834

PASSCODE: 421819

Sono invitate tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia.

Si raccomanda la notifica anche al personale in servizio presso eventuali plessi o sezioni staccate in altro loco.

Le SS.LL. sono pregate di dare adeguata informazione a tutto il personale interessato della presente e della relativa circolare, anche per via telematica, affissione all’albo sindacale on-line o in altra sezione dedicata dell’istituzione scolastica, concedendo allo stesso di partecipare alla suddetta Assemblea a norma delle vigenti disposizioni.  Considerata l’importanza degli argomenti all’o.d.g., si prega di essere puntuali. Distinti saluti.

FLC CGIL Tino Renda.    CISL Scuola, Ferdinando Pagliarisi. UIL Scuola, Salvo Mavica.  CONFSAL, Giovanni Tempera.  FGU GILDA UNAMS,Giorgio La Placa

CONCORSO STRAORDINARIO: LETTERA DEI SINDACATI SCUOLA AI GRUPPI PARLAMENTARI. Le prove vanno sospese e avviato diverso percorso

Annotazione

“”””Azione sindacale, continua, costante e tenace.

“”  questi tempi per la ns nazione ma in particolare modo per tutto il mondo scuola sono molto gravi e oserei dire tristi. I danni sono enormi, sia a causa dei “”potenti”” più pericolosi che hanno la vera regia e governance del sistema mondiale sia a causa di quelli che hanno solo una funzione di comparsa.  A mio modesto avviso sembra quasi che trattasi di situazione pianificata e studiata a tavolino.  Non può essere altrimenti giustificato il costante rifiuto da parte di certa politica e della inquilina del M.I. al dialogo con le parti sociali sindacali e quindi con i dirigenti scolastici, docenti ed Ata, che a titolo rappresentano.            E’ veramente duro capire siffatti comportamenti ma nel contempo sorge l’amara constatazione che “nessuno” dei politici, al governo o alla finta opposizione, facciano poco o nulla o soltanto manifestare indignazione che puntualmente finisce lì. A questo punto è il mondo della scuola assieme ai propri rappresentanti sindacali che deve alzare la testa ed esigere l’esercizio della democrazia e del popolo sovrano, per come voluto dai padri costituenti ed esigere di cambiare verso: di entrare nel merito delle questioni per risolvere i problemi. Gridare il diritto di cittadinanza attiva,  confutare l’idea o il tentativo involutivo di forme autoritarie o di mandati in bianco. Pensiamoci finché siamo ancora in tempo poiché di questo verso il futuro sarà sempre più nero. Mala tempora currunt e non solo per la pandemia o la crisi economica ma anche per la perdita  di tutti quei nobili sentimenti che rendono l’uomo sapiens, solidale, espressione di rispetto reciproco e riconoscimento che siamo nati tutti uguali.”””””””””                                                                            salvo mavica, segretario territoriale uilscuola Catania

Una lettera a firma dei cinque segretari generali dei sindacati scuola è stata inviata oggi ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Al centro del documento la procedura concorsuale straordinaria per docenti di scuola secondaria con la «richiesta di sospensione delle prove, a tutela del personale precario della scuola e della salute di tutte le persone coinvolte»   «Avviare in un contesto di emergenza igienico sanitaria lo svolgimento delle prove del concorso straordinario (e a seguire un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati) non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni – si legge nella lettera – mentre espone la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi nelle scuole e alla possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono e che li espone a tali condizioni, siano esclusi dalla partecipazione al concorso».

Appello-gruppi-parlamentari-30092020

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Turi: il ministro non vede errori. Glieli nascondono o non sa cambiare rotta.

Pino Turi, segretario generale Federazione Uil Scuola  RUA.

Ma il ministro Azzolina, dove vive e dove volge le sue attività? Le sue dichiarazioni raccontano di vari primati.  E’ sempre la prima volta in ogni sua iniziativa, a cominciare dalle GPS a finire ai concorsi in piena pandemia – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

Non sempre la novità è sinonimo di buone pratiche, anzi questa ansia di nuovo potrebbe indurre ad errori, di cui forse non si rende conto, magari perché i suoi collaboratori, non le dicono la verità.
Non le manca nemmeno l’opportunità di verificare il polso della situazione dalle numerose visite alle scuole.

Anche in questi casi non trova critiche o preoccupazioni. Forse per un timore reverenziale in chi la ospita.
E’ possibile che tutte le proteste arrivino solo a noi? Il condizionamento sui funzionari non può compensare le innumerevoli questioni aperte, che sono palesi, concrete nelle scuole. Vedrà le critiche sul web?

Per una volta, la prima, anche in questo caso, ammetta che ci sono state valutazioni ottimistiche in relazione alla situazione data, che non ha funzionato tutto – sottolinea Turi.

Lo storytelling del complotto ha tempi brevi. Sono troppe le persone coinvolte nelle attività scolastiche: alunni, famiglie, lavoratori. Sono 21 milioni le persone che giornalmente entrano in una scuola. Saranno certamente in grado di giudicare.

Leggi tutto “Turi: il ministro non vede errori. Glieli nascondono o non sa cambiare rotta.”

IN PIAZZA IL 26 SETTEMBRE PER UNA POLITICA CHE PROMUOVA LA SCUOLA.


Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del recovery fund. Rinsaldare l’alleanza tra scuola e società, riconoscere al lavoro nella scuola dignità e giusto valore, anche al fine di rendere più attrattiva la professione del docente, garantire su tutto il territorio nazionale edifici scolastici sicuri e adeguati a una didattica innovativa, rimuovere alla radice le cause di un divario digitale legato a insufficienze nella dotazione di dispositivi e nella rete di connessione, supportare efficacemente le istituzioni scolastiche sotto il profilo dei presìdi igienico sanitari per consentire uno svolgimento in sicurezza delle attività didattiche, evitando il rischio di nuove chiusure.
Queste, insieme alla necessità che si completino nel più breve tempo possibile le nomine del personale docente e ATA – con le dovute garanzie di legittimità e riconoscimento di diritti lavorativi e sindacali – al fine di permettere un funzionamento a pieno regime delle scuole, sono le ragioni che hanno indotto FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams     a essere presenti a Roma, in piazza del Popolo, sabato 26 settembre, insieme ad altre espressioni associative delle famiglie e del mondo scolastico, alla manifestazione indetta dal comitato “Priorità alla scuola”.

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