RIENTRO IN PRESENZA E SICUREZZA: dove sono i risultati del lavoro della Task Force ministeriale?
Turi: serve anno costituente per la scuola 
Strumenti e suppellettili sono misure congiunturali utili, ma serve visione lunga e progetto strutturale.


Che fine ha fatto il lavoro della Commissione Bianchi?  Il testo con le indicazioni per la riapertura delle scuole va reso pubblico – così il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, questa mattina nel corso di una diretta su FB organizzata dalla Uil Scuola Reggio Emilia.
Ci sono 18 tecnici che hanno lavorato, gratuitamente, per settimane, su incarico del ministro mettendo a punto un piano, pronto dal 27 maggio e ridefinito il 12 luglio che è rimasto nei cassetti di Viale Trastevere. 
Perché non c’è traccia di quel lavoro?  Perché l’idea di un anno costituente della scuola dopo il Covid non è progetto da mettere al centro di un dibattito pubblico?
Il ministro Azzolina ci sta chiedendo continuamente di firmare il protocollo sulla sicurezza – ha detto Turi – senza un progetto è solo un elenco di adempimenti. Non ci sono idee solo strumenti, di distrazione.

La scuola va tolta dal terreno dello scontro politico – ha aggiunto Turi. La scuola è democrazia, educazione, è far sognare i giovani, è far crescere il Paese. Lo abbiamo scritto pure nel contratto: è comunità educante.
Non si può lasciare la scuola in mano alle lobby. La scuola è di tutti. L’ultima volta che si è pensato ad un progetto complessivo, alla scuola come modello per la crescita del Paese, è stato trent’anni fa, nel 1990, con Mattarella, ministro della pubblica istruzione.

 

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Turi: serve anno costituente per la scuola 
Strumenti e suppellettili sono misure congiunturali utili, ma serve visione lunga e progetto strutturale.”

CONCORSI E PRECARI AZZOLINA CERCA LO SCUDO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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CONCORSI E PRECARI AZZOLINA CERCA LO SCUDO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Turi: sgarbo istituzionale per nascondere inconsistenza politica

Abbiamo visto che il ministro Azzolina ha bisogno di tirare in ballo il Presidente della Repubblica per nascondere le proprie carenze – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

Che sia un errore aver rinviato l’assunzione dei precari dal primo settembre lo capiscono ormai tutti.
Voler tirare nelle responsabilità anche Mattarella ci sembra veramente il colmo. Non solo uno sgarbo istituzionale, ma la mancanza di senso politico generale in un momento nel quale le istituzioni sono l’ancora di salvezza del Paese anche contro l’inconsistenza della politica scolastica del ministro.

TOCCAFONDI GUARDA AL CONCORSO E PENSA ALLE SCUOLE PRIVATE.
 Uil: nettamente contrari alla chiamata diretta.


Va abolita definitivamente. La scuola l’ha sconfitta.
Apprendiamo che passare un concorso sia il passaporto per la privatizzazione del sistema scolastico.
Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario al Miur, capogruppo di Italia Viva in Commissione cultura alla Camera, che conosce bene come funzionano le scuole private, dovrebbe sapere che la laicità del Paese passa per la scuola di tutti e di ognuno, quella che la costituzione bene delinea.
Il fondamento di una scuola democratica e la libertà di insegnamento, che è garantita dagli organi collegiali di partecipazione a cui è affidata l’autogoverno dell’istituzione scolastica, mentre il dirigente può svolgere le proprie prerogative nel rispetto delle prerogative di tali organi.
In questo senso, non è possibile per l’ordinamento italiano, la scelta per chiamata diretta del docente che sarebbe condizionato nella sua che è una funzione, non un semplice lavoro.
La scuola non è un opificio o un ufficio burocratico che svolge un mero servizio a domanda individualizzato. È una funzione dello Stato, essenziale per il futuro, per l’equità che genera, che è conseguenza di sviluppo economico e sociale di un paese moderno che, anche nei regimi ultra liberisti  è lasciata allo Stato.
I diritti universali non possono essere garantiti dal privato, anche se residuale.
Se ne sono accorti tutti quelli che hanno considerato la scuola e l’istruzione un servizio che si può fare in convenzione.
La pandemia e il crollo del ponte di Genova non hanno insegnato proprio nulla: è il profitto ciò che determina le scelte dei privati.

 

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 Uil: nettamente contrari alla chiamata diretta.”

NUOVE GRADUATORIE PROVINCIALI E DI ISTITUTO – SCHEDA UIL SCUOLA.

A seguito la pubblicazione della Ordinanza Ministeriale n. 60/2020 e in vista dell’imminente aggiornamento delle graduatorie di istituto di II e III fascia e della costituzione delle nuove graduatorie provinciali, pubblichiamo, in allegato, la scheda che contiene:
1. la posizione della UILSCUOLA 
2. i risultati ottenuti rispetto la bozza presentata durante gli incontri di confronto
3. le principali modifiche alla tabella di valutazione titoli
4. la parte tecnica relativa alla composizione delle graduatorie, i titoli di accesso, come saranno utilizzate.
5. I motivi dei ricorsi. L’ufficio legale della Uil Scuola è al lavoro.
Su quest’ultimo punto, nei prossimi giorni, forniremo indicazioni più dettagliate, sia in diritto che nel fatto.
salvo mavica

la scheda: NUOVE GRADUATORIE PROVINCIALI – Scheda UIL scuola

SILERI: medico scolastico per la sicurezza a scuola. Turi (Uil Scuola): sì, presenza indispensabile.

 

Turi: sì, presenza indispensabile. Siamo gli unici a chiederlo da tempo.
Questa pandemia dovrebbe aver insegnato che il sistema precedente basato sulla finanziarizzazione dell’economia è sbagliato e servono, invece, politiche che guardino, al reale e al benessere di cittadini. La scuola è il luogo ideale per cambiare registro.
Che a scuola servano presidi sanitari comincia ad accorgersene anche la politica, magari quella più attenta e meno superficiale del Movimento 5Stelle.
Le famiglie vanno rassicurate circa la garanzia della salute dei propri figli; se ne gioverebbero tutti non ultimo il sistema sanitario nazionale che invece di ospedalizzare e curare le malattie può prevenirle. Non c’è un luogo più idoneo della scuola per farlo – così il segretario generale della Uil Scuola commenta le dichiarazioni di oggi del viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, che ha indicato come prioritaria la presenza dei medici scolastici per il rientro a scuola nella Fase 3.
Certo servono soldi, ma se un paese non pensa alla salute dei suoi giovani, è veramente messo male.

Turi su Sileri – medico scoaltico a scuola 20072020

 

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REPORT TURI / Conferenza stampa sindacati scuola. Per dirla tutta ed in chiaro. Entrare nel merito delle questioni per risolvere in modo condiviso i problemi. Da soli non si va da nessuna parte, Ministra M.I. compresa.


Turi: la vera innovazione è aprire la scuola in presenza e in sicurezza.
Per la scuola dobbiamo fare quello che serve, non solo quello che vorremmo – così Pino Turi nel corso della conferenza stampa di questa mattina dei sindacati scuola.
Vanno superati venti anni di politiche restrittive – ha detto Turi  –  ci vuole un quantitative easing per la scuola. Dare alla scuola ciò che gli serve, come Draghi, costi quel che costi.
E’ questo il momento. Ci sono le risorse nel Mes e si possono mettere a punto gli strumenti.
Il nostro obiettivo è aprire la scuola a settembre in sicurezza ma abbiamo chiuso la scuola a giugno e la ritroviamo identica a settembre. Non è normale.
Mentre la casa brucia la ministra si preoccupa di chiamare l’arredatore. Ma bisogna innanzitutto chiamare i vigili del fuoco, siamo in emergenza. Mi sembra non ci sia questa consapevolezza.
Riportare la scuola in presenza è un problema del Governo, della maggioranza. Sanità e istruzione sono valori universali. Ci vogliono risorse, un provvedimento complessivo sulla scuola – ha detto ancora Turi – che disponga anche in deroga le misure necessarie ad una scuola in presenza.
Serve un tavolo nazionale di confronto che metta a punto le misure sul personale e definisca contestualmente il protocollo sulla sicurezza che le scuole stanno aspettando.
Sicurezza e organici sono le due facce della stessa medaglia. Non può esserci la prima se manca la seconda.

In allegato la conferenza stampa raccontata dalle agenzie di stampa:

 report agenzie

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CONFERENZA STAMPA >>> ore 10.30 — Il link alla piattaforma – La diretta su FB

E’ fissata alle 10.30 di oggi la videoconferenza stampa “LA SCUOLA SI FA A SCUOLA”, promossa da  FLC CGIL,  CISL Scuola,         UIL Scuola RUA,   SNALS Confsal  e  GILDA Unams  e moderata da Alex Corlazzoli, giornalista del Fatto Quotidiano.
 I cinque segretari generali faranno il punto sui temi di attualità della scuola, illustreranno le proposte messe a punto a riguardo e risponderanno alle domande dei giornalisti.
Qui il link per partecipare alla videoconferenza: meet.google.com/bzt-shhw-rax 
La videoconferenza sarò trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Uil Scuola e potrà essere condivisa sui profili istituzionali e personali.

 

OGGI CONFRONTO SINDACATI MINISTRO >>> TURI: risorse e personale, serve un quantitative easing per la scuola.

Domani conferenza stampa dei cinque segretari scuola
I have a dream: una scuola con un dirigente di ruolo (non un reggente), un Dsga di ruolo (non più facente funzione ma entrato in ruolo), una segreteria con assistenti amministrativi, laboratori con assistenti tecnici, collaboratori scolastici in tutti i posti disponibili. E insegnanti, insegnanti nelle classi, di ruolo.
E’ la normalità ciò che viene chiesto – ha detto oggi Pino Turi nel suo intervento durante l’incontro ministro sindacati sull’avvio dell’anno scolastico – eppure sembra di guardare alla luna.
Occorre un provvedimento complessivo sulla scuola – ha detto ancora Turi – che disponga anche in deroga le misure necessarie ad una scuola in presenza. 
Serve un tavolo nazionale di confronto che metta a punto le misure sul personale e definisca contestualmente il protocollo sulla sicurezza che le scuole stanno aspettando. 
Sicurezza e organici sono le due facce della stessa medaglia. Non può esserci la prima se manca la seconda.
Il nodo del personale è cruciale – ha osservato il segretario generale Uil Scuola – per questo serve un provvedimento d’urgenza.
Bisogna fare con la scuola quello che Draghi ha fatto con il quantitative easing: dare alla scuola ciò che gli serve. E’ questo il momento. Ci sono le risorse e si possono mettere a punto gli strumenti.
Basta con il chiedere con il cappello in mano – ha esortato Turi – il nostro sistema di istruzione ha necessità di risorse. La pandemia ha messo in chiaro rigidità antiche. Non possiamo riaprire le scuole come le abbiamo chiuse.
Una buona notizia dalla riunione: la norma per la costituzione delle classi voluta dalla Gelmini cambierà.
E’ il segnale del riconoscimento di una situazione oggettiva che va risolta. 
Organici, risorse, tempo scuola, sicurezza: temi che vanno portati a soluzione e che saranno al centro della conferenza stampa in programma domani mattina con i cinque segretari dei sindacati scuola.
In allegato il comunicato unitario.

Comunicato_Unitario_16_07_20

COM TURI incontro sindacati ministro

PIANO DI FORMAZIONE NAZIONALE PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA. Così non va.! non ci siamo.!


L’ innovazione si trasforma in un pretesto per stravolgere gli istituti contrattuali e tradire la cultura della collegialità. Tutte le decisioni sono assunte dal ministero e dai dirigenti scolastici che scelgono i propri referenti anche in barba alla legge.

A dieci ore di formazione in cui i coordinatori d’istituto e i coordinatori di classe sono tenuti, ne seguono trenta di duro lavoro aggiuntivo mascherato da formazione, che sono invece in realtà attività di supporto, tutoraggio, assistenza, diffusione di metodologie tra i colleghi, secondo un modello a cascata.
Dalla formazione si finisce in una vera e propria trappola, in cui la funzione di referente del dirigente scolastico non è prevista nemmeno dalla legge istitutiva.
Si incomincia a capire cosa si intenda per formazione obbligatoria: una sorta di progetto autoritativo a cui dover sottostare, contro ogni elemento di autonomia scolastica che dovrebbe, e deve, progettare in base a criteri di massima e non ad indicazioni omologate a progetti eterodiretti. Un attacco alle libertà costituzionali inaccettabile.
Infatti, la nota presentata in bozza alle organizzazioni sindacali contiene elementi altamente contestabili, nel metodo e nel merito.
Oltre a introdurre la figura del referente del dirigente non prevista dalla legge, colloca in capo al dirigente la sua individuazione, sottraendo la competenza al collegio dei docenti, in contrasto con i poteri che l’autonomia scolastica attribuisce direttamente all’organo di gestione didattico pedagogica e professionale delle scuole.
Le attività connesse all’introduzione di innovazioni fanno capo al piano dell’offerta formativa triennale ed in quanto tali di stretta

 

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REPORT: INCONTRO SU REVISIONE DEI PROFILI IN OTTICA DI VALORIZZAZIONE E QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE ATA


L’ ordinamento ATA può essere sistematizzato superando i blocchi decennali della contrattazione e della mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali fondamentali per rendere il lavoro degli assistenti, dei collaboratori e dei DSGA il più rispondente possibile alle nuove esigenze. Non sempre le semplificazioni sono compatibili con la complessità del lavoro svolto nelle scuole, conseguente alle numerose istanze sociali. Non va perso di vista infine il ruolo della contrattazione di scuola nella definizione di ambiti, orari di servizio e contributo alla comunità educante grazie a cui il personale trova la propria specifica dimensione professionale. Per La UIL Scuola le revisione dei profili deve portare a dei risultati concreti; Stanziare, già dalla prossima legge di bilancio le risorse per intervenire sulla qualificazione dell’organico ATA;
Confermare la classificazione in aree professionali; Portare a completamento l’Unità dei servizi; Istituire i posti di area C ed in questo contesto regolare meglio la sostituzione del DSGA; Ridefinire il profilo dell’assistente tecnico per poterlo estendere ad ogni ordine di scuola; Costituire un’area di assistenza socio sanitaria a supporto delle politiche di inclusione degli alunni disabili non autosufficienti; Giungere a nuovi inquadramenti, a partire da quello dell’infermiere; Riattivare le posizioni economiche per restituire al personale miglioramenti economici fissi e continuativi; Consentire la mobilitazione contrattuale delle aree. L’Aran ha chiesto la produzione di proposte e valutazioni scritte che la UIL scuola di riserva di considerare, anche in vista del quadro generale di riferimento.

Dal sito del Ministero dell’Istruzione: Pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche al bando del concorso straordinario per la scuola secondaria. Domande di iscrizione online da oggi al 10 agosto.

Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche e integrazioni al decreto che regola la procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche che adeguano il bando alle novità inserite dal Parlamento nel decreto scuola approvato lo scorso 6 giugno. I posti a bando per la procedura concorsuale straordinaria sono 32mila.
Sulla stessa Gazzetta sono rese note le nuove date di iscrizione alla prova: i candidati possono presentare istanza di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9,00 dell’11 luglio 2020 fino alle ore 23,59 del 10 agosto 2020. Qualora le condizioni generali epidemiologiche lo suggeriscano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la propria domanda. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 è riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020.
Qui tutti i dettagli: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-07-10&atto.codiceRedazionale=20E07751.

“””non c’è che dire!!! ottimo tempismo,  ennesima palese manifestazione del come al M.I. tengano in considerazione tutti i docenti precari interessati e coinvolti”””  Pernicioso quanto sintomatico accanimento, eppure, sarebbe bastato un semplice provvedimento sia per rendere loro giustizia e dare riscontro alle legittime aspettative di tanti, molti, tutti bravi docenti che nel corso degli anni si sono formati e foggiati sul campo di battaglia. Adesso con questo concorso straordinario viene accantonata l’esperienza maturata, riscontrabile e documentabile, per dare corso ad una prova concorsuale che altro non è  che riduzione retrospettiva, altro che meritocrazia qui si cammina all’indietro.  Senza parlare della immediata disponibilità di gente formata e pronta oltre all’innegabile risparmio di risorse economiche, di tempo, di sacrifici. Macché !! tanto per il debito pubblico cosa vuoi che sia miliardo di euro in più..la voragine è aperta pronta a risucchiare nel suo buco nero anche i sudati risparmi della gente comune. E’ notorio che la propensione al risparmio di tante gente “”comune”” come me, come noi,  è criticata. troppi depositi, troppa liquidità sui c.c. e “nda libretta””, poca propensione ad aiutare l’economia italiana!!!!

Che questi decisori politici appartengano at rinata attività del “”cordaio”””?  o che invero fanno ritornare in auge l’antico mestiere ed adagio poiché il cordaio camminava sempre a marcia indietro che nacque il detto popolare allorché a qualcuno gli affari non andavano bene si usava dire te ne stai andando indietro indietro come u curdaru.(cordaio)?
Una delle minacce più grosse che i genitori potessero fare ai ragazzi discoli, era la promessa di mandarli a lavorare da u curdaru, diventavano subito più buoni, infatti era difficile che un ragazzo durasse più di una settimana.  Udite, Udite. chi sono questi precari? cittadini o sudditi?

salvo mavica

Turi: quelli della Azzolina sono numeri irreali. Ancora propaganda.

Serve un provvedimento urgente per i 36 mila precari con un concorso per titoli e esame finale.
I posti per le immissioni in ruolo si avranno all’esito dei concorsi e quindi in data incerta, mentre è certo che i posti chiesti in autorizzazione al Mef (circa 80.000 sono quelli comunicati oggi dal ministro) non saranno coperti per mancanza di aspiranti – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione.
La conclusione è che a settembre ci saranno ancora centinaia di migliaia di precari, e che andranno considerati i tempi per reclutarli. 
L’altra certezza – continua Turi – è che in classe non ci saranno tutti i docenti.
Bisognerebbe credere ad un miracolo della digitalizzazione – che potrà sì abbreviare i tempi – ma abbiamo grandi perplessità sulla loro presenza nei tempi canonici dell’avvio di anno scolastico.
Si è ancora in tempo – rilancia Turi – per pensare ad un provvedimento, urgente, per immettere i 36.000 precari con un concorso per titoli ed esame finale.
Si continua con la propaganda per nascondere la polvere sotto il tappeto.

“”””””Non è possibile né sono più sopportabili le solite sparate ed annunci sul come e del perché vengono affrontate le iniziative ed azioni che servono per fare funzionare e risolvere i problemi della SCUOLA PUBBLICA STATALE. INVERO PIUTTOSTO CHE TROVARE SOLUZIONI AI PROBLEMI SE NE INGENERANO ALTRI , INUTILI QUANTO PENALIZZANTI,  IN CAPO A TUTTI: FAMIGLIE STUDENTI, DIRIGENTI, DOCENTI ATA E A TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTÀ’.

Delle due l’una in tempi di emergenza, quella terribile attuale solo sopita ma certamente non superata motu proprio, se c’è allora occorrono provvedimenti consequenziali, utili, pratici, concreti, veri, seri, diversamente,  allora,  liberi tutti e dai a chi la spara più grossa.

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SUPPLENZE: ANCORA CAOS. IL MINISTERO DECIDE LA LINEA DI ROTTURA. Turi: un ministero che trascura le persone e le considera numeri 


Errore politico grave quello di non credere nel lavoro delle persone.
Persino il Censis richiama ad una ripartenza dal basso dopo la biopaura.

Insegnanti, medici, infermieri: in queste ore l’Italia non può avere memoria breve – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo la relazione della ministra Azzolina al Senato e in vista della riunione di domani sulla sicurezza con la Protezione civile.
Ha idea il ministro – chiede Turi – di chi ha fatto andare avanti la scuola durante la pandemia?
C’è in questo Paese un mimino di riconoscenza, di riconoscimento del lavoro, delle persone?
La digitalizzazione tanto cara alla ministra porterà a spingere bottoni come in ascensore. A quale piano?
Come si può pensare di far ripartire l’anno scolastico con persone demotivare ed anche umiliate.
E’ di questo pomeriggio l’ennesimo fallimento nelle relazioni sindacali, messe davanti all’aut aut di provvedimenti che ancora una volta non considerano il vissuto professionale e sociale di migliaia di lavoratori docenti, dirigenti ed Ata che saranno chiamati a fare i soliti miracoli italiani.
I dirigenti lasciati senza Fondo Unico Nazionale e chiamati a restituire somme già percepite.
I precari che, sul fonte dell’aggiornamento delle supplenze, avranno un drastico cambiamento di regole e otterranno una supplenza ad orologeria, sapendo che termina quando meno te lo aspetti, in corso di anno.
Si assisterà ad un intollerabile cambio e ricambio di docenti nel corso dell’anno.
Una situazione che raccontata all’estero sembrerebbe semplicemente folle.
Se guardiamo da un’altra prospettiva – alla relazione della ministra in Senato, spiega Turi  – abbiamo  una politica che elenca azioni, ma non affronta situazioni, si limita a raccontare e rinviare.
Non si tratta solo di equità e dignità del lavoro e dei lavoratori, ma di un divario enorme tra paese legale e paese reale, di una politica che procede totalmente scollegata dalla realtà.
Le istituzioni dovrebbero fare sentire una collettività unita e solidale. Nella scuola si sente indifferenza, se non ostilità.

 

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”

Supplenze: graduatorie provinciali.


Continua il confronto ma i problemi restano
E’ proseguito il confronto, iniziato ieri, tra sindacati e amministrazione sul rinnovo delle graduatorie provinciali.
Un nuovo giorno ma la notte non ha portato consiglio. L’amministrazione, a parte qualche piccolo aggiustamento, e’ rimasta rigidamente sulle sue posizioni che tendono a smantellare tutta la struttura che ha ben funzionato e ha governato le supplenze negli ultimi quindici anni.
Lo scontro è sulle fonti primarie che dovrebbero regolare la materia in futuro.
L’amministrazione, rappresentata dal Dr. Marco Bruschi, sostiene che la legge innova l’impianto complessivo.
Ad avviso della UIL, l’art. 4 della Legge del 6 giugno 2020 n. 41 disciplina solo l’istituzione delle graduatorie provinciali (GPS) e il conferimento delle supplenze.
Nessun riferimento al regolamento (DM 131 del 13.06.2007).
Regolamento frutto di oltre un anno di di proficuo lavoro tra l’amministrazione di allora e le organizzazioni sindacali. Un ottimo lavoro che ha regolato il sistema per anni.
Gli incontri di questi giorni hanno trovato un’amministrazione arroccata sulle sue posizioni e poco propensa ad un confronto vero…
L’impressione è che avesse solo “l’obbligo” formale di sentire le organizzazioni.
Queste decisioni penalizzano sempre i soliti noti: i precari storici con più anni di servizio, che hanno fatto e continuano a far funzionare la scuola statale italiana.

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Supplenze: graduatorie provinciali >>> REPORT RIUNIONE.


Supplenze: graduatorie provinciali
.  Blitz in una sera di inizio estate: l’amministrazione stravolge le procedure consolidate delle supplenze.  
Una gestione scriteriata che penalizza i precari storici
Con un incontro solo formale con i sindacati l’amministrazione smantella tutta la struttura che ha governato le supplenze negli ultimi quindici anni. 
L’art. 4 della Legge del 6 giugno 2020 n. 41 disciplina solo l’istituzione delle graduatorie provinciali (GPS) e il conferimento delle supplenze. La bozza presentata dall’amministrazione stravolge completamento il sistema precedente e va oltre la legge. Il DM 13 giugno 2007, regolamento delle supplenze, è stato frutto di un anno di proficuo lavoro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. Un ottimo lavoro che ha regolato il sistema per anni.
In allegato il report con i dettagli.

attachments:     REPORT

Mala tempora currunt, per i lavoratori della scuola e non solo a causa del COVID19 e i suoi svariati gravi risvolti….ma anche a causa dell’organo decisorio, che per arginare la mancata preparazione ed inesperienza si è attorniato da scienziati esperti, pagati da NOI, stravolge anche il consolidato Regolamento delle supplenze non per migliorarlo, a mio modesto avviso è atto illegittimo e non perfettamente rispettoso di tutte quante le disposizioni che regolano la materia, sia legali che amministrative oltre che di opportunità politica (??) ma peggiorativo per come si evince dal report elaborato dalla UILSCUOLA. Onestamente non si può condividere la ratio non per interessi di parte ma per e con  il senso del bonus pater familias.

Auspicio di un ripensamento da parte del MIUR e della Ministra nel corso degli incontri con la parte sindacale dimostrando  disponibilità al dialogo e di volere fare tesoro delle proposte da parte dei portatori di esperienze consolidate riconoscendo la qualità e facoltà di rappresentanza dei lavoratori precari della scuola ed anche  di cittadini e non sudditi.

salvo mavica.

 

Concorso straordinario: incontro al MIUR. Complimenti ministra! Bel risultato.!!

.Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola.
Incontri al ministero
Un concorso straordinario che di straordinario non ha nulla, se non essere nato sotto una cattiva stella 
Una procedura più complessa di quello ordinario, un accanimento di cui non si capiscono i veri contorni.

Le procedure relative al bando del concorso straordinario per l’immissione in ruolo nella scuola secondaria di I e II grado sono state al centro del confronto, in videoconferenza, tra i rappresentati del ministero e le organizzazioni sindacali.
La delegazione ministeriale era guidata dal Capo dipartimento Dr. Marco Bruschi.

Rispetto alla bozza del bando illustrata dall’amministrazione, la UIL scuola ha evidenziato che i riferimenti relativi all’accertamento della conoscenza dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse sono molto generici.
Sarebbe opportuno ridefinire questi aspetti all’interno del bando di concorso in modo più preciso e dettagliato, al fine di dare qualche certezza in più ai candidati.
Inoltre, la UIL, ha constatato la poca coerenza tra il Decreto scuola e la bozza del bando di concorso.
Il Decreto prevede che la prova scritta sia articolata in quesiti a risposta aperta, in numero coerente con una attribuzione di 80 punti complessivi.
La bozza del bando, invece, fissa il numero dei quesiti: 7 a risposta aperta e 1 di inglese, da svolgere in 150 minuti – una media di 19 minuti a quesito, in palese contraddizione con la legge (su forte richiesta sindacale potrebbero essere ridotti a sei).
Se raffrontiamo la prova scritta del concorso straordinario a quella del concorso ordinario possiamo senza dubbio affermare che questo concorso di “straordinario” non ha nulla, se non quello di essere nato sotto una cattiva stella: la prova risulta essere più complicata.
Il concorso ordinario, infatti, prevede una prova scritta di 120 minuti e i quesiti, a scelta della commissione, possono essere da uno a tre. E’ facile evincere che la media “tempo” è ben diversa: con un quesito la media sarà di 120 minuti, con due quesiti sarà 60 minuti e con tre sarà di 40 minuti.
La matematica non è un’opinione.
Questi sono i fatti!
Dopo due governi e tre ministri il risultato a cui porta la scelta dell’attuale inquilina di viale Trastevere è che il concorso straordinario è più articolato e complesso di quello ordinario. .

Un accanimento di cui non si campiscono i veri contorni, contro gli oltre 30.000 docenti precari che hanno insegnato per 6,7,8 anni mettendo a disposizione della scuola professionalità’ ed esperienza, che hanno fatto e continuano a far funzionare la scuola italiana e che a settembre insegneranno ancora da precari: immaginiamo anche con quale spirito, visto che la stabilizzazione si allontana sempre di più.

Si tratta di aver precarizzato ulteriormente la scuola statale!

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UIL: UNA NETTA PRESA DI DISTANZA DAL PIANO DEL GOVERNO.


TURI: UN PIANO CHE APRE ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DELL’ISTRUZIONE
SI SCARICA SUI DIRIGENTI E SULLA COMUNITÀ EDUCANTE, QUELLA VERA, LA RESPONSABILITÀ DI ORGANIZZARE LA RIAPERTURA.
IN ALLEGATO CINQUE MOTIVI PER CUI QUESTO PIANO NON CI RIPORTERÀ A SCUOLA A SETTEMBRE O SE ATTUATO PORTERÀ ALLA MUTAZIONE GENETICA DELLA SCUOLA COSTITUZIONALE ITALIANA
E’ una netta presa di distanza, culturale e politica, quella annunciata oggi pomeriggio dalla Uil Scuola rispetto alle politiche che sottendono il piano per la ripartenza presentato dal ministero. Il piano si basa su principi di sussidiarietà verticale e orizzontale che indeboliscono la funzione affidata alle scuole statali del paese – ha detto Pino Turi nel suo intervento nel corso della video riunione. Lo dicessero chiaramente: con questo patto si vuole aprire alla privatizzazione della scuola italiana. L’idea che, alla cura dei bisogni collettivi e delle attività di interesse generale provvedono direttamente i privati cittadini, attraverso non meglio individuati “patti educativi di comunità” è cosa profondamente diversa dal sistema nazionale di istruzione statale. Chi, e con quali finalità, dovrebbe stipulare questi patti?  Chi sono i portatori di interessi anche diversificati rispetto a quelli della comunità scolastica propriamente definita?  Chi potrà avere accesso a questi patti? Si parla di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, con compiti anche di vigilanza. Un modo per scaricare sui dirigenti e sulla comunità educante – quella vera, ribadisce Turi – la responsabilità di organizzare la riapertura. La scelta politica è quella di non investire sulla scuola, che dovrà cavarsela con ciò che ha e su ciò che riesce a recuperare dal volontariato e dagli Enti locali che diventeranno i gestori, di fatto, della scuola.

attachments:  5 motividel No al Piano scuola

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SCUOLA – RIPARTENZA A SETTEMBRE: che cosa c’è nel Piano Colao e domani incontro sindacati-Azzolina.


PIANO COLAO: CHE COSA C’È PER LA SCUOLA
.  Un piano distratto: non sa parlare di scuola e guarda all’Università
 e domani, alle 15, sulla ripartenza di settembre l’incontro sindacati-Azzolina
Un piano distratto quello di Colao – commenta Pino Turi, facendo il punto sul piano che occorre alla scuola per ripartire a settembre. Tema che sarà al centro dell’incontro, in remoto, fissato per le 15 tra sindacati e ministro Azzolina.
Quello di Colao – riflette Turi – è un piano che non sa parlare di scuola, se ne dimentica, e guarda all’Università. Sembra una tesi di master, dove vengono messe insieme le misure per il paese reale e per quello che ancora non c’è. Come se fossero intercambiabili.
Lavoratori, studenti, famiglie: sono quelli per cui si scrivono i piani, ma che non compaiono mai.
Nei capitoli dedicati alla scuola, quella che deve ripartire a settembre, la logica è tutta digitale.
L’impegno è tutto per la formazione per gli insegnanti, quelli che la scuola a distanza l’hanno fatta veramente e ora vogliono tornare in classe.
Occhio attento alla produzione: che studiare, se non ti porta in azienda, a che serve?
Si confondono conoscenze, quelle della scuola che trasmette sapere e valori, e competenze quelle che si acquisiscono facendo. Magari con pacchetti di istruzioni pronti all’uso. Forniti dall’impresa di turno.
Non ci può essere produttività a scuola. Noi guardiamo da un altro modello di scuola. Ad un nuovo umanesimo che guardi alle persone e le metta al centro delle scelte. La tecnologia è un mezzo non un fine.

ON LINE SUL SITO UIL SCUOLA 
le schede su:

1 IL PIANO COLAO (in allegato PDF)
Iniziative per il rilancio Italia 2020 – 2022
2 I capitoli dedicati all’istruzione
3 https://uilscuola.it/wp-content/uploads/2020/06/01-PIANO-COLAO-le-misure-per-la-scuola.pdf
4 LA SCHEDA DI ANALISI 
Le misure per il paese reale e per quello che ancora non c’è
https://uilscuola.it/piano-colao-le-misure-per-il-paese-reale-e-per-quello-che-ancora-non-ce/
3 IL MODELLO DI SCUOLA
Ripartire dalla scuola fa partire il paese
4 https://uilscuola.it/ripartire-dalla-scuola-fa-partire-il-paese/

01 – PIANO COLAO – le misure per la scuola

COM – Piano Colao 23062020

Leggi tutto “SCUOLA – RIPARTENZA A SETTEMBRE: che cosa c’è nel Piano Colao e domani incontro sindacati-Azzolina.”

DL RILANCIO E CONCORSO RISERVATO SOSTEGNO.
Emendamento grillino somiglia molto a proposta Uil: procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Se la situazione è eccezionale, servono misure eccezionali. Bene, che siano per tutti.

«Ho ritenuto doveroso presentare un emendamento (91.0.4) sul sostegno didattico, che prevede una unica e agile procedura concorsuale per tutti i docenti specializzati su sostegno, finalizzata all’immissione in ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado». 
Così l’on. Antonio Tasso nell’emendamento al DL Rilancio che sarà discusso in Commissione.
La procedura concorsuale consisterebbe in una prova orale di natura didattico-metodologica da tenersi, in considerazione dell’emergenza sanitaria, entro il termine dell’anno scolastico 2020/21.

Come Uil scuola non possiamo non essere d’accordo con l’onorevole Tasso perché noi sosteniamo da almeno due anni questa soluzione. Forse però sfugge qualche passaggio.
Il prossimo primo settembre la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti, sia per posti comuni che per sostegno. 
Ci saranno 38.000 cattedre rimaste vacanti e 39.000 pensionamenti. 
I docenti di ruolo servono subito, a settembre, e non tra due o più anni.

Per la Uil Scuola, in presenza dell’emergenza Covid, per il reclutamento non si possono applicare le regole tradizionali e vanno intraprese le strade che l’emendamento indica, ma per tutti.
La scuola in questo momento non può permettersi di attendere le procedure previste dalla legge di conversione del D.L. scuola che porteranno ad una girandola di persone, con composizione e scomposizione di scuole e classi, per più anni. La Uil ha proposto che tutti i docenti con almeno tre anni di servizio, che negli anni hanno consentito alla scuola pubblica di funzionare, potessero partecipare ad una procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Esattamente come chiede l’On. Tasso per i posti di sostegno.
Questa soluzione: concorso per titoli e prova orale finale consentirebbe a migliaia di precari di essere in cattedra già a partire dal prossimo primo settembre –

Leggi tutto “DL RILANCIO E CONCORSO RISERVATO SOSTEGNO.
Emendamento grillino somiglia molto a proposta Uil: procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Se la situazione è eccezionale, servono misure eccezionali. Bene, che siano per tutti.”

ESECUTIVO NAZIONALE UIL SCUOLA: Non ci sono precari di serie A e precari di serie B.
 I precari sono tutti uguali e, se permettete, quelli con più di tre anni di servizio nello stato sono un po’ più precari degli altri.


“”””” l’Esecutivo nazionale Uil Scuola RUA approva il documento e impegna la segreteria nazionale, al fine di attivare ogni utile interlocuzione con le forze politiche e con il ministero, per dare una risposta positiva alla piaga del precariato, evitando ogni inaccettabile discriminazione che, invece, deve coinvolgere tutto il personale precario docente e ATA, a partire dai DSGA facenti funzioni.
 La politica dei due pesi e due misure la contrasteremo con ogni mezzo che la legge ci consente.
”””””” 


Concorso riservato sostegno
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L’Esecutivo nazionale UIL scuola RUA, riunito da remoto Il 19 giugno 2020, approva il seguente documento:
                                                                                Considerato che, 

il precariato, resta un problema irrisolto che aveva nel Dl Scuola la soluzione con l’assunzione di 32.000 precari con 36 mesi di servizio al 1°settembre p.v., per rispondere alla difficile situazione tuttora in atto;
sarebbe servita la misura eccezionale e veloce di un concorso per titoli e servizio, come richiesto e rivendicato dalla UIL Scuola e che, invece, per un accordo delle forze politiche di maggioranza, è stato rinviato;
l’onorevole “grillino” Antonio Tasso sostiene che bisogna rilanciare l’Italia e che la questione è molto delicata e complessa, che va risolta in sede di conversione del D.L. rilancio;

 l’ emendamento “grillino” va in questa direzione e coincide con l’accordo sottoscritto con i Sindacati, ma esclusivamente per la categoria di precari su sostegno, che giustamente merita attenzione, ma al pari dei precari con 36 mesi nello stato che si sono visto negare un concorso analogo per soli titoli;
 
Lo stesso onorevole, tra i settori che necessitano di seri interventi da parte dello stato individua la scuola sostenendo che, quando si parla di rilancio, appare impossibile non pensare che il futuro “sieda tra i banchi delle aule delle nostre scuole”. Come dargli torto!
per l’ineffabile onorevole è necessario garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti d’Italia opportunità formative, che consentano loro di essere e fare il bene del nostro Paese”;

 per raggiungere questo obiettivo, ci spiega sempre l’ON Tasso, ha “ritenuto doveroso presentare un emendamento (91.0.4) sul sostegno didattico, che prevede una unica e agile procedura concorsuale per tutti i docenti specializzati su sostegno, finalizzata all’immissione in ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado”;

 la procedura concorsuale consiste in una prova orale di natura didattico-metodologica da tenersi, in considerazione dell’emergenza sanitaria, entro il termine dell’anno scolastico 2020/21.

 come Uil scuola non possiamo non essere d’accordo con l’onorevole Tasso perché noi sosteniamo da almeno due anni questa soluzione.

Preso atto che 
la UIL da due anni, con due governi e tre ministri, ha posto il problema dell’emergenza reclutamento e della continuità didattica e sottoscritto accordi disattesi che hanno provocato anche uno sciopero generale della scuola;

dal prossimo primo settembre la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti. Alle circa 38.000 cattedre rimaste vacanti per l’anno scolastico 2019/20 si aggiungeranno almeno 30.000 pensionamenti;

attachments: Documento Esecutivo su precariato

Leggi tutto “ESECUTIVO NAZIONALE UIL SCUOLA: Non ci sono precari di serie A e precari di serie B.
 I precari sono tutti uguali e, se permettete, quelli con più di tre anni di servizio nello stato sono un po’ più precari degli altri.
”