Dal sito del Ministero dell’Istruzione: Pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche al bando del concorso straordinario per la scuola secondaria. Domande di iscrizione online da oggi al 10 agosto.

Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche e integrazioni al decreto che regola la procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche che adeguano il bando alle novità inserite dal Parlamento nel decreto scuola approvato lo scorso 6 giugno. I posti a bando per la procedura concorsuale straordinaria sono 32mila.
Sulla stessa Gazzetta sono rese note le nuove date di iscrizione alla prova: i candidati possono presentare istanza di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9,00 dell’11 luglio 2020 fino alle ore 23,59 del 10 agosto 2020. Qualora le condizioni generali epidemiologiche lo suggeriscano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la propria domanda. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 è riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020.
Qui tutti i dettagli: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-07-10&atto.codiceRedazionale=20E07751.

“””non c’è che dire!!! ottimo tempismo,  ennesima palese manifestazione del come al M.I. tengano in considerazione tutti i docenti precari interessati e coinvolti”””  Pernicioso quanto sintomatico accanimento, eppure, sarebbe bastato un semplice provvedimento sia per rendere loro giustizia e dare riscontro alle legittime aspettative di tanti, molti, tutti bravi docenti che nel corso degli anni si sono formati e foggiati sul campo di battaglia. Adesso con questo concorso straordinario viene accantonata l’esperienza maturata, riscontrabile e documentabile, per dare corso ad una prova concorsuale che altro non è  che riduzione retrospettiva, altro che meritocrazia qui si cammina all’indietro.  Senza parlare della immediata disponibilità di gente formata e pronta oltre all’innegabile risparmio di risorse economiche, di tempo, di sacrifici. Macché !! tanto per il debito pubblico cosa vuoi che sia miliardo di euro in più..la voragine è aperta pronta a risucchiare nel suo buco nero anche i sudati risparmi della gente comune. E’ notorio che la propensione al risparmio di tante gente “”comune”” come me, come noi,  è criticata. troppi depositi, troppa liquidità sui c.c. e “nda libretta””, poca propensione ad aiutare l’economia italiana!!!!

Che questi decisori politici appartengano at rinata attività del “”cordaio”””?  o che invero fanno ritornare in auge l’antico mestiere ed adagio poiché il cordaio camminava sempre a marcia indietro che nacque il detto popolare allorché a qualcuno gli affari non andavano bene si usava dire te ne stai andando indietro indietro come u curdaru.(cordaio)?
Una delle minacce più grosse che i genitori potessero fare ai ragazzi discoli, era la promessa di mandarli a lavorare da u curdaru, diventavano subito più buoni, infatti era difficile che un ragazzo durasse più di una settimana.  Udite, Udite. chi sono questi precari? cittadini o sudditi?

salvo mavica

Turi: quelli della Azzolina sono numeri irreali. Ancora propaganda.

Serve un provvedimento urgente per i 36 mila precari con un concorso per titoli e esame finale.
I posti per le immissioni in ruolo si avranno all’esito dei concorsi e quindi in data incerta, mentre è certo che i posti chiesti in autorizzazione al Mef (circa 80.000 sono quelli comunicati oggi dal ministro) non saranno coperti per mancanza di aspiranti – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione.
La conclusione è che a settembre ci saranno ancora centinaia di migliaia di precari, e che andranno considerati i tempi per reclutarli. 
L’altra certezza – continua Turi – è che in classe non ci saranno tutti i docenti.
Bisognerebbe credere ad un miracolo della digitalizzazione – che potrà sì abbreviare i tempi – ma abbiamo grandi perplessità sulla loro presenza nei tempi canonici dell’avvio di anno scolastico.
Si è ancora in tempo – rilancia Turi – per pensare ad un provvedimento, urgente, per immettere i 36.000 precari con un concorso per titoli ed esame finale.
Si continua con la propaganda per nascondere la polvere sotto il tappeto.

“”””””Non è possibile né sono più sopportabili le solite sparate ed annunci sul come e del perché vengono affrontate le iniziative ed azioni che servono per fare funzionare e risolvere i problemi della SCUOLA PUBBLICA STATALE. INVERO PIUTTOSTO CHE TROVARE SOLUZIONI AI PROBLEMI SE NE INGENERANO ALTRI , INUTILI QUANTO PENALIZZANTI,  IN CAPO A TUTTI: FAMIGLIE STUDENTI, DIRIGENTI, DOCENTI ATA E A TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTÀ’.

Delle due l’una in tempi di emergenza, quella terribile attuale solo sopita ma certamente non superata motu proprio, se c’è allora occorrono provvedimenti consequenziali, utili, pratici, concreti, veri, seri, diversamente,  allora,  liberi tutti e dai a chi la spara più grossa.

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SUPPLENZE: ANCORA CAOS. IL MINISTERO DECIDE LA LINEA DI ROTTURA. Turi: un ministero che trascura le persone e le considera numeri 


Errore politico grave quello di non credere nel lavoro delle persone.
Persino il Censis richiama ad una ripartenza dal basso dopo la biopaura.

Insegnanti, medici, infermieri: in queste ore l’Italia non può avere memoria breve – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo la relazione della ministra Azzolina al Senato e in vista della riunione di domani sulla sicurezza con la Protezione civile.
Ha idea il ministro – chiede Turi – di chi ha fatto andare avanti la scuola durante la pandemia?
C’è in questo Paese un mimino di riconoscenza, di riconoscimento del lavoro, delle persone?
La digitalizzazione tanto cara alla ministra porterà a spingere bottoni come in ascensore. A quale piano?
Come si può pensare di far ripartire l’anno scolastico con persone demotivare ed anche umiliate.
E’ di questo pomeriggio l’ennesimo fallimento nelle relazioni sindacali, messe davanti all’aut aut di provvedimenti che ancora una volta non considerano il vissuto professionale e sociale di migliaia di lavoratori docenti, dirigenti ed Ata che saranno chiamati a fare i soliti miracoli italiani.
I dirigenti lasciati senza Fondo Unico Nazionale e chiamati a restituire somme già percepite.
I precari che, sul fonte dell’aggiornamento delle supplenze, avranno un drastico cambiamento di regole e otterranno una supplenza ad orologeria, sapendo che termina quando meno te lo aspetti, in corso di anno.
Si assisterà ad un intollerabile cambio e ricambio di docenti nel corso dell’anno.
Una situazione che raccontata all’estero sembrerebbe semplicemente folle.
Se guardiamo da un’altra prospettiva – alla relazione della ministra in Senato, spiega Turi  – abbiamo  una politica che elenca azioni, ma non affronta situazioni, si limita a raccontare e rinviare.
Non si tratta solo di equità e dignità del lavoro e dei lavoratori, ma di un divario enorme tra paese legale e paese reale, di una politica che procede totalmente scollegata dalla realtà.
Le istituzioni dovrebbero fare sentire una collettività unita e solidale. Nella scuola si sente indifferenza, se non ostilità.

 

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”

Supplenze: graduatorie provinciali.


Continua il confronto ma i problemi restano
E’ proseguito il confronto, iniziato ieri, tra sindacati e amministrazione sul rinnovo delle graduatorie provinciali.
Un nuovo giorno ma la notte non ha portato consiglio. L’amministrazione, a parte qualche piccolo aggiustamento, e’ rimasta rigidamente sulle sue posizioni che tendono a smantellare tutta la struttura che ha ben funzionato e ha governato le supplenze negli ultimi quindici anni.
Lo scontro è sulle fonti primarie che dovrebbero regolare la materia in futuro.
L’amministrazione, rappresentata dal Dr. Marco Bruschi, sostiene che la legge innova l’impianto complessivo.
Ad avviso della UIL, l’art. 4 della Legge del 6 giugno 2020 n. 41 disciplina solo l’istituzione delle graduatorie provinciali (GPS) e il conferimento delle supplenze.
Nessun riferimento al regolamento (DM 131 del 13.06.2007).
Regolamento frutto di oltre un anno di di proficuo lavoro tra l’amministrazione di allora e le organizzazioni sindacali. Un ottimo lavoro che ha regolato il sistema per anni.
Gli incontri di questi giorni hanno trovato un’amministrazione arroccata sulle sue posizioni e poco propensa ad un confronto vero…
L’impressione è che avesse solo “l’obbligo” formale di sentire le organizzazioni.
Queste decisioni penalizzano sempre i soliti noti: i precari storici con più anni di servizio, che hanno fatto e continuano a far funzionare la scuola statale italiana.

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Supplenze: graduatorie provinciali >>> REPORT RIUNIONE.


Supplenze: graduatorie provinciali
.  Blitz in una sera di inizio estate: l’amministrazione stravolge le procedure consolidate delle supplenze.  
Una gestione scriteriata che penalizza i precari storici
Con un incontro solo formale con i sindacati l’amministrazione smantella tutta la struttura che ha governato le supplenze negli ultimi quindici anni. 
L’art. 4 della Legge del 6 giugno 2020 n. 41 disciplina solo l’istituzione delle graduatorie provinciali (GPS) e il conferimento delle supplenze. La bozza presentata dall’amministrazione stravolge completamento il sistema precedente e va oltre la legge. Il DM 13 giugno 2007, regolamento delle supplenze, è stato frutto di un anno di proficuo lavoro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. Un ottimo lavoro che ha regolato il sistema per anni.
In allegato il report con i dettagli.

attachments:     REPORT

Mala tempora currunt, per i lavoratori della scuola e non solo a causa del COVID19 e i suoi svariati gravi risvolti….ma anche a causa dell’organo decisorio, che per arginare la mancata preparazione ed inesperienza si è attorniato da scienziati esperti, pagati da NOI, stravolge anche il consolidato Regolamento delle supplenze non per migliorarlo, a mio modesto avviso è atto illegittimo e non perfettamente rispettoso di tutte quante le disposizioni che regolano la materia, sia legali che amministrative oltre che di opportunità politica (??) ma peggiorativo per come si evince dal report elaborato dalla UILSCUOLA. Onestamente non si può condividere la ratio non per interessi di parte ma per e con  il senso del bonus pater familias.

Auspicio di un ripensamento da parte del MIUR e della Ministra nel corso degli incontri con la parte sindacale dimostrando  disponibilità al dialogo e di volere fare tesoro delle proposte da parte dei portatori di esperienze consolidate riconoscendo la qualità e facoltà di rappresentanza dei lavoratori precari della scuola ed anche  di cittadini e non sudditi.

salvo mavica.

 

Concorso straordinario: incontro al MIUR. Complimenti ministra! Bel risultato.!!

.Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola.
Incontri al ministero
Un concorso straordinario che di straordinario non ha nulla, se non essere nato sotto una cattiva stella 
Una procedura più complessa di quello ordinario, un accanimento di cui non si capiscono i veri contorni.

Le procedure relative al bando del concorso straordinario per l’immissione in ruolo nella scuola secondaria di I e II grado sono state al centro del confronto, in videoconferenza, tra i rappresentati del ministero e le organizzazioni sindacali.
La delegazione ministeriale era guidata dal Capo dipartimento Dr. Marco Bruschi.

Rispetto alla bozza del bando illustrata dall’amministrazione, la UIL scuola ha evidenziato che i riferimenti relativi all’accertamento della conoscenza dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse sono molto generici.
Sarebbe opportuno ridefinire questi aspetti all’interno del bando di concorso in modo più preciso e dettagliato, al fine di dare qualche certezza in più ai candidati.
Inoltre, la UIL, ha constatato la poca coerenza tra il Decreto scuola e la bozza del bando di concorso.
Il Decreto prevede che la prova scritta sia articolata in quesiti a risposta aperta, in numero coerente con una attribuzione di 80 punti complessivi.
La bozza del bando, invece, fissa il numero dei quesiti: 7 a risposta aperta e 1 di inglese, da svolgere in 150 minuti – una media di 19 minuti a quesito, in palese contraddizione con la legge (su forte richiesta sindacale potrebbero essere ridotti a sei).
Se raffrontiamo la prova scritta del concorso straordinario a quella del concorso ordinario possiamo senza dubbio affermare che questo concorso di “straordinario” non ha nulla, se non quello di essere nato sotto una cattiva stella: la prova risulta essere più complicata.
Il concorso ordinario, infatti, prevede una prova scritta di 120 minuti e i quesiti, a scelta della commissione, possono essere da uno a tre. E’ facile evincere che la media “tempo” è ben diversa: con un quesito la media sarà di 120 minuti, con due quesiti sarà 60 minuti e con tre sarà di 40 minuti.
La matematica non è un’opinione.
Questi sono i fatti!
Dopo due governi e tre ministri il risultato a cui porta la scelta dell’attuale inquilina di viale Trastevere è che il concorso straordinario è più articolato e complesso di quello ordinario. .

Un accanimento di cui non si campiscono i veri contorni, contro gli oltre 30.000 docenti precari che hanno insegnato per 6,7,8 anni mettendo a disposizione della scuola professionalità’ ed esperienza, che hanno fatto e continuano a far funzionare la scuola italiana e che a settembre insegneranno ancora da precari: immaginiamo anche con quale spirito, visto che la stabilizzazione si allontana sempre di più.

Si tratta di aver precarizzato ulteriormente la scuola statale!

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UIL: UNA NETTA PRESA DI DISTANZA DAL PIANO DEL GOVERNO.


TURI: UN PIANO CHE APRE ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DELL’ISTRUZIONE
SI SCARICA SUI DIRIGENTI E SULLA COMUNITÀ EDUCANTE, QUELLA VERA, LA RESPONSABILITÀ DI ORGANIZZARE LA RIAPERTURA.
IN ALLEGATO CINQUE MOTIVI PER CUI QUESTO PIANO NON CI RIPORTERÀ A SCUOLA A SETTEMBRE O SE ATTUATO PORTERÀ ALLA MUTAZIONE GENETICA DELLA SCUOLA COSTITUZIONALE ITALIANA
E’ una netta presa di distanza, culturale e politica, quella annunciata oggi pomeriggio dalla Uil Scuola rispetto alle politiche che sottendono il piano per la ripartenza presentato dal ministero. Il piano si basa su principi di sussidiarietà verticale e orizzontale che indeboliscono la funzione affidata alle scuole statali del paese – ha detto Pino Turi nel suo intervento nel corso della video riunione. Lo dicessero chiaramente: con questo patto si vuole aprire alla privatizzazione della scuola italiana. L’idea che, alla cura dei bisogni collettivi e delle attività di interesse generale provvedono direttamente i privati cittadini, attraverso non meglio individuati “patti educativi di comunità” è cosa profondamente diversa dal sistema nazionale di istruzione statale. Chi, e con quali finalità, dovrebbe stipulare questi patti?  Chi sono i portatori di interessi anche diversificati rispetto a quelli della comunità scolastica propriamente definita?  Chi potrà avere accesso a questi patti? Si parla di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, con compiti anche di vigilanza. Un modo per scaricare sui dirigenti e sulla comunità educante – quella vera, ribadisce Turi – la responsabilità di organizzare la riapertura. La scelta politica è quella di non investire sulla scuola, che dovrà cavarsela con ciò che ha e su ciò che riesce a recuperare dal volontariato e dagli Enti locali che diventeranno i gestori, di fatto, della scuola.

attachments:  5 motividel No al Piano scuola

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SCUOLA – RIPARTENZA A SETTEMBRE: che cosa c’è nel Piano Colao e domani incontro sindacati-Azzolina.


PIANO COLAO: CHE COSA C’È PER LA SCUOLA
.  Un piano distratto: non sa parlare di scuola e guarda all’Università
 e domani, alle 15, sulla ripartenza di settembre l’incontro sindacati-Azzolina
Un piano distratto quello di Colao – commenta Pino Turi, facendo il punto sul piano che occorre alla scuola per ripartire a settembre. Tema che sarà al centro dell’incontro, in remoto, fissato per le 15 tra sindacati e ministro Azzolina.
Quello di Colao – riflette Turi – è un piano che non sa parlare di scuola, se ne dimentica, e guarda all’Università. Sembra una tesi di master, dove vengono messe insieme le misure per il paese reale e per quello che ancora non c’è. Come se fossero intercambiabili.
Lavoratori, studenti, famiglie: sono quelli per cui si scrivono i piani, ma che non compaiono mai.
Nei capitoli dedicati alla scuola, quella che deve ripartire a settembre, la logica è tutta digitale.
L’impegno è tutto per la formazione per gli insegnanti, quelli che la scuola a distanza l’hanno fatta veramente e ora vogliono tornare in classe.
Occhio attento alla produzione: che studiare, se non ti porta in azienda, a che serve?
Si confondono conoscenze, quelle della scuola che trasmette sapere e valori, e competenze quelle che si acquisiscono facendo. Magari con pacchetti di istruzioni pronti all’uso. Forniti dall’impresa di turno.
Non ci può essere produttività a scuola. Noi guardiamo da un altro modello di scuola. Ad un nuovo umanesimo che guardi alle persone e le metta al centro delle scelte. La tecnologia è un mezzo non un fine.

ON LINE SUL SITO UIL SCUOLA 
le schede su:

1 IL PIANO COLAO (in allegato PDF)
Iniziative per il rilancio Italia 2020 – 2022
2 I capitoli dedicati all’istruzione
3 https://uilscuola.it/wp-content/uploads/2020/06/01-PIANO-COLAO-le-misure-per-la-scuola.pdf
4 LA SCHEDA DI ANALISI 
Le misure per il paese reale e per quello che ancora non c’è
https://uilscuola.it/piano-colao-le-misure-per-il-paese-reale-e-per-quello-che-ancora-non-ce/
3 IL MODELLO DI SCUOLA
Ripartire dalla scuola fa partire il paese
4 https://uilscuola.it/ripartire-dalla-scuola-fa-partire-il-paese/

01 – PIANO COLAO – le misure per la scuola

COM – Piano Colao 23062020

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DL RILANCIO E CONCORSO RISERVATO SOSTEGNO.
Emendamento grillino somiglia molto a proposta Uil: procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Se la situazione è eccezionale, servono misure eccezionali. Bene, che siano per tutti.

«Ho ritenuto doveroso presentare un emendamento (91.0.4) sul sostegno didattico, che prevede una unica e agile procedura concorsuale per tutti i docenti specializzati su sostegno, finalizzata all’immissione in ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado». 
Così l’on. Antonio Tasso nell’emendamento al DL Rilancio che sarà discusso in Commissione.
La procedura concorsuale consisterebbe in una prova orale di natura didattico-metodologica da tenersi, in considerazione dell’emergenza sanitaria, entro il termine dell’anno scolastico 2020/21.

Come Uil scuola non possiamo non essere d’accordo con l’onorevole Tasso perché noi sosteniamo da almeno due anni questa soluzione. Forse però sfugge qualche passaggio.
Il prossimo primo settembre la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti, sia per posti comuni che per sostegno. 
Ci saranno 38.000 cattedre rimaste vacanti e 39.000 pensionamenti. 
I docenti di ruolo servono subito, a settembre, e non tra due o più anni.

Per la Uil Scuola, in presenza dell’emergenza Covid, per il reclutamento non si possono applicare le regole tradizionali e vanno intraprese le strade che l’emendamento indica, ma per tutti.
La scuola in questo momento non può permettersi di attendere le procedure previste dalla legge di conversione del D.L. scuola che porteranno ad una girandola di persone, con composizione e scomposizione di scuole e classi, per più anni. La Uil ha proposto che tutti i docenti con almeno tre anni di servizio, che negli anni hanno consentito alla scuola pubblica di funzionare, potessero partecipare ad una procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Esattamente come chiede l’On. Tasso per i posti di sostegno.
Questa soluzione: concorso per titoli e prova orale finale consentirebbe a migliaia di precari di essere in cattedra già a partire dal prossimo primo settembre –

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Emendamento grillino somiglia molto a proposta Uil: procedura concorsuale per soli titoli con prova orale finale. Se la situazione è eccezionale, servono misure eccezionali. Bene, che siano per tutti.”

ESECUTIVO NAZIONALE UIL SCUOLA: Non ci sono precari di serie A e precari di serie B.
 I precari sono tutti uguali e, se permettete, quelli con più di tre anni di servizio nello stato sono un po’ più precari degli altri.


“”””” l’Esecutivo nazionale Uil Scuola RUA approva il documento e impegna la segreteria nazionale, al fine di attivare ogni utile interlocuzione con le forze politiche e con il ministero, per dare una risposta positiva alla piaga del precariato, evitando ogni inaccettabile discriminazione che, invece, deve coinvolgere tutto il personale precario docente e ATA, a partire dai DSGA facenti funzioni.
 La politica dei due pesi e due misure la contrasteremo con ogni mezzo che la legge ci consente.
”””””” 


Concorso riservato sostegno
.

L’Esecutivo nazionale UIL scuola RUA, riunito da remoto Il 19 giugno 2020, approva il seguente documento:
                                                                                Considerato che, 

il precariato, resta un problema irrisolto che aveva nel Dl Scuola la soluzione con l’assunzione di 32.000 precari con 36 mesi di servizio al 1°settembre p.v., per rispondere alla difficile situazione tuttora in atto;
sarebbe servita la misura eccezionale e veloce di un concorso per titoli e servizio, come richiesto e rivendicato dalla UIL Scuola e che, invece, per un accordo delle forze politiche di maggioranza, è stato rinviato;
l’onorevole “grillino” Antonio Tasso sostiene che bisogna rilanciare l’Italia e che la questione è molto delicata e complessa, che va risolta in sede di conversione del D.L. rilancio;

 l’ emendamento “grillino” va in questa direzione e coincide con l’accordo sottoscritto con i Sindacati, ma esclusivamente per la categoria di precari su sostegno, che giustamente merita attenzione, ma al pari dei precari con 36 mesi nello stato che si sono visto negare un concorso analogo per soli titoli;
 
Lo stesso onorevole, tra i settori che necessitano di seri interventi da parte dello stato individua la scuola sostenendo che, quando si parla di rilancio, appare impossibile non pensare che il futuro “sieda tra i banchi delle aule delle nostre scuole”. Come dargli torto!
per l’ineffabile onorevole è necessario garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti d’Italia opportunità formative, che consentano loro di essere e fare il bene del nostro Paese”;

 per raggiungere questo obiettivo, ci spiega sempre l’ON Tasso, ha “ritenuto doveroso presentare un emendamento (91.0.4) sul sostegno didattico, che prevede una unica e agile procedura concorsuale per tutti i docenti specializzati su sostegno, finalizzata all’immissione in ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado”;

 la procedura concorsuale consiste in una prova orale di natura didattico-metodologica da tenersi, in considerazione dell’emergenza sanitaria, entro il termine dell’anno scolastico 2020/21.

 come Uil scuola non possiamo non essere d’accordo con l’onorevole Tasso perché noi sosteniamo da almeno due anni questa soluzione.

Preso atto che 
la UIL da due anni, con due governi e tre ministri, ha posto il problema dell’emergenza reclutamento e della continuità didattica e sottoscritto accordi disattesi che hanno provocato anche uno sciopero generale della scuola;

dal prossimo primo settembre la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti. Alle circa 38.000 cattedre rimaste vacanti per l’anno scolastico 2019/20 si aggiungeranno almeno 30.000 pensionamenti;

attachments: Documento Esecutivo su precariato

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 I precari sono tutti uguali e, se permettete, quelli con più di tre anni di servizio nello stato sono un po’ più precari degli altri.
”

ARAN >>> ripreso il confronto per un nuovo accordo sui servizi essenziali in caso di sciopero – Report riunione


Il 16 giugno, dopo la sospensione dovuta alla quarantena è ripreso il confronto tra le organizzazioni sindacali confederali e del comparto istruzione e ricerca con l’Aran per un nuovo accordo sui servizi essenziali in caso di sciopero sollecitato dalla Commissione nazionale di garanzia. Le organizzazioni sindacali Flc- Cgil, Cisl scuola, Federazione UIL SCUOLA RUA, con il supporto delle rispettive confederazioni, insieme alla federazione Gilda Unams e SNALS Confsal hanno presentato in sintesi una proposta unitaria di mediazione dell’esigenza di comporre il diritto di sciopero previsto dall’articolo 40 della Costituzione e il diritto all’istruzione previsto dall’articolo 33. Pur esprimendo una disponibilità alla prosecuzione del confronto tutte le organizzazioni si sono dette contrarie ad ogni soluzione che consideri gli insegnanti come personale coinvolto nelle attività di vigilanza e assistenza, perché non rispondente al profilo professionale, configurabile come un vero demansionamento.

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Paritarie in affanno: giusto predisporre aiuti post covid


Turi: un errore pensare di dirottare risorse sottraendole al bilancio della scuola statale
La convergenza, pressoché trasversale, delle forze politiche orientate all’aiuto alle scuole paritarie, ci appare un elemento condivisibile – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Il dibattito su come aiutarle richiede cautele: che ci sia la cassa integrazione in deroga e che ci sia un supporto alle famiglie che hanno pagato le rette senza usufruire del servizio, ci sembrano richieste giuste e coerenti.
Questa pandemia ha stremato tutti e che ci sia bisogno dell’aiuto dello stato, ci sta tutto come principio.
Si aiutano attività di ogni genere e la scuola, comunque intesa, è settore che merita ogni aiuto possibile.
Diverso è però se qualcuno vuole approfittare della congiuntura negativa dovuta al Covid 19 per stravolgere il sistema e aprire la porta al finanziamento pubblico delle scuole private/paritarie – sottolinea Turi.
In ogni occasione di incontro gli stakeholders tendono ad attuare un’azione di lobby per orientare le forze politiche verso un percorso di aiuti indirizzato a queste scuole. Finanziamento non giustificato dalla funzione che svolgono, che è complementare e ‘senza oneri per lo Stato’.
Lo Stato per l’istruzione è il gestore – chiarisce Turi –  non il regolatore, come ad esempio una concessione autostradale.  La garanzia deve essere in capo allo Stato in maniera diretta e non mediata.

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Scuola dell’infanzia: verso la proroga al 30 giugno. UIL: serve progetto per settembre.


Ranieri: non è servizio di assistenza, è progetto educativo
Anche per il segmento della scuola dei più piccoli vanno definite le condizioni per la riapertura in sicurezza a settembre.
 

La sospensione delle attività educative verrà prorogata al 30 giugno: è sarebbe questa la decisione presa dal MI annunciata nel corso della riunione del tavolo permanente per gli esami di stato.
Un provvedimento che giunge, perché sollecitato, e va a sanare in extremis, una situazione, l’ennesima, a cui non si era data l’attenzione necessaria.

Anche per il segmento della scuola dei più piccoli il problema che attende di essere affrontato è ancora quello della riapertura a settembre. Restituire ai bambini ciò che hanno perso in quattro mesi di separazione dai loro compagni e si preparano ad una stagione nuova di curiosità e apprendimenti nella primaria.

Tutto tace e non tranquillizza affatto la comunicazione del CTS sulla impossibilità di usare mascherine per i più piccoli. Il tema non è come difendersi dal virus, ma come l’infanzia scomparsa ai radar dei decisori politici – spiega Noemi Ranieri, segretario nazionale Uil Scuola – viene ancora una volta rimescolata tra i provvedimenti del Family Act.

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DOPO LO SCIOPERO >>> La scuola al centro della cronaca: le ragioni dell’istruzione hanno riempito piazze e televisioni.

La mobilitazione in presenza non può essere sostitutiva da quella in remoto, quella digitale.
Mettere in connessione la vita reale con quella virtuale è la sfida di questo nostro momento.
La scuola al centro della cronaca: le ragioni dell’istruzione hanno riempito le piazze e le televisioni.

A scuole chiuse, con i lavoratori a casa, tra DaD e smart working è difficile valutare gli esiti di uno sciopero con la rilevazione tradizionale. I dati numerici offrono solo uno spaccato equivocabile di una manifestazione collettiva di protesta post pandemia che ha rimesso al centro del dibattito politico, sociale e pubblico i temi del lavoro, della sicurezza, della qualità del sistema di istruzione nazionale.
Responsabilità, entusiasmo, voglia di ripartire, di fare di nuovo scuola: sono queste le parole che hanno caratterizzato la riuscita delle manifestazioni di ieri nelle nostre città.
 A dire il vero, il blu delle bandiere Uil Scuola è stato lo sfondo di molte immagini.
Grande attenzione hanno suscitato le iniziative, le prime dopo la fine del lockdown, prese dalle singole segreterie anche quelle che maggiormente hanno accusato gli effetti della pandemia.
Le manifestazioni, hanno bene rappresentato i problemi del personale e raccolto la solidarietà della più ampia comunità nazionale. La Uil Scuola ci ha messo la faccia.
Di questo vi ringraziamo moltissimo.
Il dato che va sottolineato è che si è parlato di scuola e se ne continua a parlare nel dibattito politico sui giornali sui social, sollevando un velo di ipocrisia rispetto al bisogno di un piano strategico che oggi tutti chiedono.
Le testate giornalistiche territoriali, sono piene delle cronache relative alle riuscite manifestazioni sui diversi territori e sono elemento di condivisione e maturazione del problema scuola da considerare priorità del paese.
Le Regioni, le Province e i Comuni, come tutte le forze politiche, si sono espresse in linea con le ragioni dello sciopero. Ad appoggiarlo anche genitori e alunni nella ormai condivisa consapevolezza che bisognerà  riaprire le scuole in sicurezza e in presenza.  Motivazioni che erano state condivise anche dal Premier Conte, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi qualche giorno fa.
Tornare alla realtà, all’apertura delle scuole a settembre, alla didattica in presenza, significa anche  tornare al coinvolgimento vero ed in presenza dei lavoratori come elemento costitutivo di un’azione sindacale che parte dalle esigenze che solo i luoghi di lavoro, nella loro vita reale possono rappresentare.
La mobilitazione in presenza non può essere sostitutiva da quella in remoto, quella digitale.
Mettere in connessione la vita reale con quella virtuale è la sfida di questo nostro momento. 
Richiederà approfondimenti e pratiche diverse dal passato. Un problema che riguarda tutti.
La vita civile  e politica si dovrà misurare con una nuova realtà, ma se qualcuno pensasse di utilizzare le lenti del passato per giudicare il presente farebbe un errore strategico se volesse misurare il grado di condivisione, ovvero di dissenso rispetto alle scelte politiche.

attachments: Dopo lo sciopero del personale della scuola

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UIL: garantire rispetto di norme e protocolli di prevenzione e sicurezza per i dipendenti pubblici e per la scuola .Per la scuola rivendica il ritorno alla didattica in presenza che non è sostituibile dalla didattica a distanza che resta una procedura complementare e non succedanea di quella in presenza.

comunicato UIL Pubblico Impiego e scuola.

“I lavoratori del pubblico impiego vogliono tornare a lavorare nei propri uffici e sedi di appartenenza.” Lo dichiarano il Segretario Generale aggiunto della UIL, PierPaolo Bombardieri, e i Segretari Generali della UIL FPL Nazionale, Michelangelo Librandi, della UILPA – UIL Pubblica Amministrazione, Nicola Turco, e della Federazione UIL Scuola RUA, Pino Turi.
“Lo chiedono consapevoli del ruolo fondamentale che ricoprono nella quotidianità di tutti noi cittadini quale perno strategico per il benessere e lo sviluppo della nostra comunità e, proprio in questi giorni di graduale riconquista della normalità e progressivo riavvio di tutte le attività lavorative, sentono il bisogno di esser al fianco dei cittadini come motore della ripresa del Paese.
Chiediamo, quindi, al Governo di garantire, come nei settori privati e al fine del normale rientro dei lavoratori pubblici nelle loro sedi di lavoro, il pieno rispetto di tutte le norme e i protocolli di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro dei comparti pubblici.
Allo stesso tempo, evidenziamo la positiva funzione svolta dallo smart working nel modo di immaginare la macchina pubblica, più veloce e snella.
Ecco perché chiediamo la negoziazione di standard e principi strutturali per lo smart working nei settori del pubblico impiego per segnare con decisione la transizione da “home working”, come di fatto è stato in questi mesi nelle nostre PP.AA., ad un compiuto smart working, teso alla migliore conciliazione dei tempi di

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Cosa fare in caso di sciopero nella scuola (adempimenti, modalità di adesione e procedure)

“””Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno. È una decisione assunta nella piena consapevolezza del carattere straordinario della situazione in cui la scuola si trova costretta a operare, in un contesto di generale emergenza per l’intera collettività, nel quale tuttavia sono emersi con ancor più evidenza ritardi e carenze da cui il nostro sistema è afflitto per la mancanza di un adeguato livello di investimento, evidenziato più volte negli ultimi anni nelle indagini e nei confronti internazionali. Proprio per questo si fa oggi ancor più pressante la necessità di ridare a istruzione e formazione la dovuta centralità nelle scelte politiche, perché il superamento dell’attuale emergenza, con un ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza, segni anche per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita.”””

L’accordo integrativo nazionale sottoscritto al MIUR del 8/10/99 recepito con DM 256 del 26.10.1999 definisce i criteri generali per determinare il contingente, per il personale ATA o educativo, da prevedere in caso di sciopero. L’accordo di scuola definisce i criteri specifici del contingente di quella scuola.

Nell’imminenza dello SCIOPERO INDETTO PER L’OTTO GIUGNO 2020, INTERA GIORNATA, per una puntuale guida e conoscenza dei diritti e dei doveri contrattuali di tutto il personale del comparto Pubblica Istruzione,  pubblichiamo qui di seguito la scheda tecnica :

scheda-unitaria-modalita-di-sciopero

8 Giugno – SCIOPERO GENERALE.

Lettera aperta.

RSU e Terminali. RLS. Simpatizzanti ed amici.
Aggiornamento in tempo reale.
Carissimi, tenuto conto che circolano una miriade di notizie “”diciamo non verificate””  mi pregio inviarVi quanto in allegato,  ai fini di forniVi visione e conoscenza da fonte certa ed attendibile.
Con l’occasione condivido con Voi la notizia dell’indizione dello sciopero Nazionale comparto istruzione stante che la politica in genere ma sopratutto la ministra Azzolina, malgrado reiterati tentativi di conciliazione, di fatto ha cassato il diritto garantito dalla Costituzione Italiana, ovvero la  rappresentanza,  la concertazione e  la contrattazione sindacale e pertanto di tutti i diritti dei lavoratori. Dobbiamo arginare a tutti i costi l’imperante liquefazione della professionalità dei docenti, l’attacco alla “”vera buona scuola”” quella che tutti Voi, malgrado la insussistenza di indicazioni operative confacenti, avete dimostrato di esserlo e saperlo fare. Un pensiero è rivolto anche a tutto il personale ATA..  Appunto per l’impegno profuso e dimostrato non meritiamo di essere trattati da semplici destinatari di prese di posizioni unilaterali, autoritarie e calate dall’alto.
Ribadisco quello che abbiamo sempre sostenuto: cittadini ancor prima che docenti ed Ata, comunque sicuramente MAI SUDDITI.
La Uil scuola in questi ultimi tempi ha fatto sentire la VOCE LIBERA DELLA SCUOLA.  Nelle scuole, fra la gente. IN TUTTI I MODI ED IN TUTTE LE SEDI.  Alla base reclamiamo l’ascolto della “”COMUNITA’ EDUCANTE”” ed infine un invito: UNITI FACCIAMO LA DIFFERENZA.
Seguite, per favore, se volete,  le notizie sui siti della UIL SCUOLA, dobbiamo a tutti i costi superare questo triste momento epocale, devastante e malevolo, sia a causa del subdolo covid19 ma anche a causa della resilienza della politica che ha invaso la scuola statale libera e pubblica, evenienza di paventato serio pericolo con la reale incertezza di quello che potrà ancora succedere in negativo.
I migliori saluti ed auguri di ogni bene.
salvo mavica, segretario federazione Uil Scuola Rua. Catania

MODIFICAZIONI AL DECRETO-LEGGE 8 APRILE 2020, N. 22 – Scheda di confronto UIL SCUOLA

INVITO: 8 Giugno SCIOPERO GENERALE. 

EMENDAMENTI AL DECRETO SCUOLA  


1. Disegno di legge approvato in Senato in data 28 maggio 2020. Si tratta della conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2020, n.22, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato;
2. Scheda di confronto, a cura della UIL Scuola, tra il Decreto legge 8 aprile 2020 n.22 e le modifiche apportate (al momento) in Senato.
Il testo andrà in Aula, alla Camera, il 3 giugno.

senato emendamenti

MODIFICAZIONI AL DECRETO-LEGGE 8 APRILE 2020, N. 22 – Scheda di confronto UIL SCUOLA

8 GIUGNO SCIOPERO DELLA SCUOLA >>> la comunicazione al Consiglio dei ministri e il comunicato stampa.

Proclamazione dello Sciopero della Sezione Scuola e Area della Dirigenza del Comparto istruzione e Ricerca e ai sensi dell’art. 4 dell’allegato al CCNL 1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

Le scriventi OO.SS., esperito il tentativo di Conciliazione in data odierna e verificato l’esito negativo, come da Verbale delle parti, proclamano lo SCIOPERO dell’INTERA GIORNATA per lunedì 8 GIUGNO 2020 della Sezione Scuola e dell’Area della Dirigenza del Comparto istruzione e Ricerca.  Per ripartire servono investimenti straordinari, non piccoli aggiustamenti.

L’ OTTO GIUGNO SIA COME LO STORICO 5 MAGGIO.                       FACCIAMOCI SENTIRE E VALERE.

Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro col Ministero dell’Istruzione per il tentativo di conciliazione chiesto dai sindacati a seguito della proclamazione dello stato di agitazione. L’incontro, presieduto dal Capo di Gabinetto, Dott. Luigi Fiorentino, ha lasciato del tutto insoddisfatte le organizzazioni sindacali che l’avevano richiesto, rappresentate dai loro segretari generali.
Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell’Amministrazione.

Proclamazione sciopero Sezione Scuola e Area Dirigenza

comunicato-unitario-sciopero-29052020

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