Turi: rinviare per non decidere significa lasciare migliaia di precari in una condizione di incertezza . Un accordo che serve alla politica, anzi al potere della politica, non alla scuola, non alla società civile.
Una vera e propria fuga dalle responsabilità di buon governo.
Se la mediazione è basata sul rinvio al prossimo anno – commenta a caldo il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – siamo in presenza di una politica autoreferenziale che contraddice se stessa. Basta vedere le innumerevoli dichiarazioni dei giorni scorsi che ritenevano prioritario avere al 1°settembre i docenti in classe.
Stiamo parlando della conversione di un decreto legge pensato nell’agosto scorso, quindi un provvedimento adottato per ragioni di necessità ed urgenza, ancora prima della pandemia. Ragioni di necessità ed urgenza che non sono evaporati, anzi si sono accentuati per effetto della pandemia in corso.
Le ragioni della politica hanno travisato il fine con il mezzo. Il fine era, e resta, mettere in ruolo i precari al 1°settembre. Il mezzo era lo strumento per realizzare questo obiettivo. Si è stravolto tutto. Resta la stessa realtà: resta il balletto dei docenti, resta l’aumento dei contratti precari, resta l’amarezza di un governo che si concentra sulla gestione piuttosto che sulla strategia di fondo.
Categoria: La buona scuola, i fatti e le parole
ULTIM’ORA PRECARI – Turi: rinviare per non decidere significa lasciare migliaia di precari in una condizione di incertezza.
Stanotte, dopo la mezzanotte:
ANSA >>>Accordo chiuso nella maggioranza sul decreto scuola. A quanto si apprende da fonti di governo l’intesa, dopo il vertice di Palazzo Chigi convocato dal premier Giuseppe Conte, e’ stata trovata: il concorso per i precari ci sarà ma dopo l’estate e non sarà più a crocette ma con una prova scritta.
Turi: rinviare per non decidere significa lasciare migliaia di precari in una condizione di incertezza
Con tutte le conseguenze che comporterà in termini di continuità didattica, a gran voce reclamata da studenti e famiglie. Ancora una volta al centro delle scelte non ci sono i cittadini, ma le ragioni della politica
Se la mediazione è basata sul rinvio al prossimo anno – commenta a caldo il segretario generale della Uil Scuola – siamo in presenza di una politica autoreferenziale che contraddice sè stessa. Attende per capire.
Stiamo parlando di un decreto legge, quindi un provvedimento adottato per ragioni di necessità ed urgenza, ancora prima della pandemia.
Rinviare per non decidere significa lasciare migliaia di precari in una condizione di incertezza con tutte le conseguenze che comporta in termini di continuità didattica a gran voce reclamata da studenti e famiglie.
Ancora una volta al centro delle scelte non ci sono i cittadini, ma le ragioni della politica. Speriamo di aver capito male e ci siano, invece, soluzioni di immediata assunzione in ruolo dei 40.000 precari a cui attivare, a fine anno, ogni opportuna verifica e valutazione anche con elaborati scritti, per dare pace ai fautori del merito.
Il governo farebbe bene a concentrarsi sulla ripresa a settembre delle scuole, i cui termini e soluzioni nessuno conosce e ci sembra un comportamento quantomeno colpevole.
SCUOLA >>> Turi (Uil): governo dentro ad un pregiudizio. Siamo pronti alla mobilitazione. Venti di guerra, quella vera.
OGGI DIRETTA FB DEI SEGRETARI GENERALI SCUOLA DEDICATA AL PERSONALE PRECARIO
Turi: siamo interessati ad un progetto per il paese e la scuola ne è il fulcro.
Per questo siamo pronti alla mobilitazione.
Se il sindacato ha trovato soluzioni, se la politica sta cercando soluzioni, si può tollerare che il Governo resti dentro un pregiudizio?
In Italia per chi commette un reato c’è la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio.
Per gli insegnanti vale la presunzione di incapacità, dopo anni di servizio. Uno storytelling che non regge più.
Così questa mattina, il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, nel corso della diretta Facebook dedicata alla situazione di grave incertezza in cui si trova il personale precario della scuola.
La quarantena sta finendo anche il sindacato smetterà di stare in quarantena – ha detto Il segretario Uil Scuola annunciando iniziative di mobilitazione, fino allo sciopero generale della scuola.
Questo sindacato ha mostrato responsabilità, il governo invece si mostra irresponsabile.
Il ministro Fioramonti si è dimesso perché ha chiesto tre miliardi. Oggi, in piena emergenza alla scuola ne viene dato uno e mezzo, in due anni. La politica deve essere responsabile.
Il nodo del confronto con il Governo è stato uno dei punti centrali della diretta con i quattro segretari generali scuola.
La mobilitazione sarà in funzione delle risposte che arriveranno dal Governo. Non dal Parlamento – ha detto senza misure Turi, registrando l’impegno parlamentare a trovare una soluzione che metta in sicurezza il rientro a scuola a settembre e dia garanzie alle migliaia di precari che ad oggi non hanno alcuna certezza rispetto al loro futuro, licenziati a giugno e ad agosto, riassunti da precari, con calma.
Siamo interessati ad un progetto per il Paese. Per questo serve una scuola libera. Si tratta di democrazia e partecipazione che cominciano a scuola Se il sindacato ha trovato soluzioni, se la politica sta cercando soluzioni, possibile che il Governo resti dentro un pregiudizio?
ORGANICI ATA E PROCEDURA NAZIONALE EX LSU
Un organico funzionale e stabile, presidi sanitari e protocolli puntuali a tutela degli studenti e dei lavoratori
In data 15 maggio 2020 si è tenuta una videoconferenza tra il MIUR e i Sindacati scuola, per una prima informativa sull’ organico di diritto ATA 20 21 e sulla procedura nazionale di internalizzazione degli ex LSU.
ORGANICI ATA
I rappresentanti del Ministero hanno riferito del calo di oltre 86.000 alunni a livello nazionale che, adottando i parametri utilizzati in passato avrebbero comportato la decurtazione di circa 550 Assistenti e 1400 Collaboratori. Attraverso la previsione del D.Lgs. 66/2017 sull’ ‘inclusione scolastica degli studenti con disabilità’ la decurtazione sarà riassorbita sulla base del numero di alunni disabili certificati ed inseriti a sistema. In questo modo la dotazione organica complessiva resterà sostanzialmente immutata. I dettagli regionali, provinciali e per profilo verranno illustrati in un prossimo incontro in quanto i dati non sono ancora definitivi.
La Uil Scuola
Ha sostenuto la necessità di assicurare alle scuole il personale necessario, rilanciando la proposta di un organico funzionale alle attività previste da singola istituzione scolastica. Va superato il metodo di calcolo basato sul numero degli alunni; in alcune regioni, a fronte del calo degli alunni, abbiamo assistito ad un aumento delle classi. Come per i docenti va garantita la continuità amministrativa e gestionale, evitando lo spostamento delle persone, con la conferma delle attuali consistenze organiche a livello regionale e, ove possibile, a livello di istituzione scolastica.
Le nuove regole sanitarie sul distanziamento sociale e le dichiarazioni del Ministro Azzolina e di numerosi esponenti della maggioranza che sostiene il Governo e dell’opposizione sono orientate alla diminuzione del numero di alunni per classe. Questo è il momento di tradurre i buoni propositi in azioni concrete come quelle di un ampliamento dell’organico ATA, a partire dalla dotazione di tecnici nelle scuole del primo ciclo e di un presidio sanitario specialistico in ogni scuola. E’ necessario uscire dalla fase degli annunci e affrontare concretamente la situazione, utilizzando le risorse straordinarie che l’Europa mette a disposizione degli stati nazionali.
Per dare stabilità al sistema è inoltre indispensabile prevedere la progressiva implementazione dell’organico di area C la cui mancanza ha determinato le molte criticità nella sostituzione dei DSGA.
Tutte queste carenze, precedenti alla crisi sanitaria, sono dovute al pregresso blocco decennale della contrattazione e alla mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali, fondamentali per rendere il lavoro ATA più rispondente alle nuove esigenze.
Alla scuola le briciole dei finanziamenti post pandemia: 1 miliardo e mezzo su 55 disponibili Ranieri (Uil Scuola): scuola dell’infanzia scomparsa dai radar
Esami di Stato in prima posizione, poi valutazione e scrutini e didattica distanza. Ora anche lead, libri di testo, recupero dei gap cognitivi conseguenti la sospensione della didattica in presenza.
Sono i temi che più interessano i professionisti dell’istruzione mentre la confusione regna in Viale Trastevere e si ripercuote sull’intero sistema scuola.
La scuola dell’infanzia è scomparsa dai radar dell’attenzione istituzionale – denuncia Noemi Ranieri segretario nazionale Uil Scuola, responsabile del coordinamento per le politiche dell’infanzia e della sua scuola che ha prodotto un documento sulla situazione della scuola dell’infanzia in epoca di Pandemia (on line sul sito Uil Scuola).
Saranno le scuole dell’infanzia e le prime classi della scuola primaria a dover ricomporre le macerie che la perdita di familiari e amici, l’isolamento, la paura dell’altro e della malattia hanno generato nei più piccoli, con danni incalcolabili per il breve ed il lungo periodo – sottolinea Ranieri.
Per rispondervi ancora nessuna indicazione, zero iniziative. Neanche qualche spunto per gli insegnanti, alla cui professionalità e determinazione, tutto sarà ancora una volta delegato.
Una situazione complessa d interessi contrapposti: da un lato Comuni, Enti locali e associazionismo che la usano come alibi per lanciarsi nella gara all’accaparramento dei fondi che l’Europa e il paese mettono a disposizione.
Dall’altro il sistema scuola nazionale e i suoi lavoratori, l’intera comunità educante, raccolgono le briciole. Un miliardo e mezzo, o poco più, dei 55 miliardi di cui si parla in questi giorni, per i prossimi due anni.
INCONTRI AL MINISTERO DEL 13 MAGGIO 2020. Garantito il diritto di rientro dei perdenti posto prima delle immissioni in ruolo.
Le nomine in ruolo sui posti liberati da “quota 100” sono state al centro del confronto tra l’amministrazione, rappresentata dal Capo dipartimento Marco Bruschi, e le organizzazioni sindacali. Con un commento a caldo verrebbe da dire “si sono ristretti i posti“. Un’operazione fatta con molto ritardo e, a nostro avviso, fatta male produce un risultato risicato rispetto alle premesse: a fronte di 9.000 pensionamenti l’amministrazione restituisce appena 4.500 posti, la metà. Questo è un elemento che si va ad aggiungere a quello relativo al concorso straordinario. Da una parte si annunciano nuovi 16.000 posti e oggi scopriamo che tra questi sono compresi i 4500 posti esistenti e non assegnati. Con l’operazione che l’amministrazione sta portando a conclusione, oltre a non coprire tutti i posti liberati, si rischiava di danneggiare il personale docente già di ruolo a vantaggio dei nuovi nominati ai quali si assegna una sede definitiva sottraendola alla mobilità. Rispetto a quanto prospettato dalla Amministrazione, la UIL scuola è riuscita a riportare sui giusti binari il diritto acquisito dei docenti soprannumerari i quali, rispetto a quanto prevedeva inizialmente il Ministero, potranno ambire a riavere, con diritto di precedenza, la ex sede di titolarità che non verrà occupata dal neo immesso in ruolo. Su questo aspetto rileviamo un elemento di positività, ancorché non sufficiente, che tutela il personale soprannumerario rispetto al fatto che i posti potevano essere coperti da docenti neo immessi in ruolo. Rimangono comunque le altre questioni aperte e non risolte. La UIL ha infatti riproposto di integrare il CCNI sulla mobilità e risolvere due questioni:
Un presidio sanitario in ogni scuola: la proposta Uil che convince i presidi.
La tutela della salute non può essere demandata al personale scolastico, che non ha competenze mediche.
È necessario che le scuole siano supportate dalla presenza costante e quotidiana di presidi medici che garantiscano le funzioni di prevenzione, vigilanza e intervento. indirizzo e supporto. La posizione della Uil Scuola è stata chiara durante l’incontro con gli esperti del Comitato tecnico Scientifico. Siete i soli a chiedere un presidio sanitario in ogni scuola. Possibile che non ci abbia pensato nessuno?
Siamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti. Paragonare questa pandemia ad una guerra può sembrare una forzatura ma le condizioni in cui si troveranno le scuole sono eccezionali e meritano misure eccezionali. Non si vincono le guerre senza mezzi adeguati. Siamo stati tra i primi ma non siamo soli. I presidi hanno compreso la portata di ciò che sta accadendo. Sono stati pronti ad ogni sostegno dopo la chiusura delle scuole ora, giustamente, chiedono di sapere chi farà, che cosa. Serve una assunzione di responsabilità. Si può chiedere ai collaboratori scolastici di prendere la temperatura di chi accederà a scuola?In caso di contagio che protocollo va seguito. Chi se ne occuperà? Chi dovrà vigilare, prevenire i focolai? Chi dovrà spegnerli? Sarà necessario un responsabile sicurezza Covid in ogni plesso, con specifiche competenze sanitarie. Molte scuole hanno più plessi, molte hanno una reggenza. Chi si prenderà questa responsabilità che va ben oltre le competenze professionali? La presenza di presidi in ogni scuola è una scelta di buon senso e di sicurezza che non può essere scaricata sul personale.
Con quali risorse?
Proprio il MES, senza condizionamenti, potrebbe rappresentare la fonte di finanziamento per una spesa, in protezione del sistema nazionale di istruzione, direttamente correlata alla sanità e al coronavirus che rappresenti anche oltre la pandemia, un sistema di profilassi che deve partire dalle scuole.La scuola non è un ospedale: la petizione: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf_tE3L5JaZIGn4CQykrVBTFENrksanU7pXZo0nFY_TYL38mw/viewform
L’articolo di Tuttoscuola:
http://www.tuttoscuola.com/tornare-a-stretto-giro-tra-i-banchi-la-scuola-non-e-un-ospedale-lappello-dei-presidi/
Leggi tutto “Un presidio sanitario in ogni scuola: la proposta Uil che convince i presidi.”
“vertenza precari” in ordine alla richiesta di un percorso di stabilizzazione straordinario, in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021,
“Social Flash-Mob”in concomitanza con la votazione in Parlamento degli emendamenti riguardanti la richiesta di emanare il concorso straordinario per titoli.
#PRECARIOSCUOLA
Non potrò garantire la continuità didattica a tuo figlio,
Il prossimo anno tuo figlio avrà un altro insegnante
#PRECARIASCUOLA
Aiuto tuo figlio ad amare la MATEMATICA
a tuo figlio ora piace la matematica !
# PRECARIASCUOLA
Ci sono voluti mesi di impegno,
fiducia e professionalità per
aiutare i ragazzi a superare la timidezza.
E ora?
#SONOPRECARIOSCUOLA
insegno la Lingua Italiana
ai ragazzi stranieri
#SONOPRECARIOSCUOLA
Sostengo i ragazzi
con Bisogni Educativi Speciali
Un percorso stabile è alla base
di una crescita nel tempo.
#PRECARIASCUOLA
Insegno MATEMATICA nella 5 F,
in una classe di 30 alunni, insegnando anche il rispetto reciproco. L’anno prossimo dovrò iniziare tutto daccapo.!
#SONOPRECARIOSCUOLA
Risolvo problemi “giocando” con Andrea ragazzo disgrafico. Chi sarà con lui l’anno prossimo?
# PRECARIASCUOLA
Parlo INGLESE con i vostri figli
#SONOPRECARIOSCUOLA
Sostengo l’apprendimento
dei ragazzi dislessici
RIPARTENZA SCUOLA. UIL per la SCUOLA serve un provvedimento organico del Governo
Servono presidi sanitari, informazioni alle famiglie, certezze sulle responsabilità.
La scuola riparte se si mette a punto un piano complessivo, un progetto per l’intero sistema di istruzione nazionale che vada anche oltre l’emergenza.
Servono i dettagli tecnici per superare la contingenza ed aprire le scuole in sicurezza, ma ci vuole anche una visione di insieme della scuola che sarà.
L’investimento sulla scuola deve trovare posto in quel patto per il paese che la UIL ha più volte rivendicato – sottolinea il segretario confederale, Antonio Foccillo – quello che la pandemia e le condizioni di finanziamento in deficit oggi consentono.
Non si tratta di assistenza ma di investimenti nella struttura immateriale centrale del nostro Paese.
E’ questo il momento di decidere. Per la sanità abbiamo visto il risultato di scelte scellerate di tagli e riduzioni. Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza.
Senza investimenti la scuola non può ripartire. Servono politiche keynesiane che inducano un moltiplicatore elevato. L’istruzione è uno di quelli.
E’ evidente che nelle politiche di sviluppo che si sarebbero dovute fare anche prima dell’emergenza, sempre rinviate a tempi migliori – mettono in evidenza Foccillo e Turi – la scuola ora merita attenzione.
Serve un provvedimento organico, che componga tutte tessere, che il Governo ed il Parlamento assumono per mettere in sicurezza milioni si studenti, insegnanti, famiglie.
Va pensata oggi, la scuola dei prossimi anni.
Chi farà, che cosa? E’ questa la prima domanda alla quale occorre rispondere – ribadisce il segretario generale della Uil Scuola. Ci sarà bisogno di persone e di risorse economiche
Che cosa succede se un insegnante, uno studente, in preside, avranno sintomi?
Leggi tutto “RIPARTENZA SCUOLA. UIL per la SCUOLA serve un provvedimento organico del Governo”
INCONTRO MINISTRO >>> Turi: ripartenza scuola è scacchiera con molti protagonisti. Servono decisioni condivise.
MISURE KEYNESIANE PER LA SCUOLA: E’ L’INVESTIMENTO PIÙ PRODUTTIVO.
Turi: ripartenza scuola è scacchiera con molti protagonisti. Servono decisioni condivise.
Le proposte per il confronto in atto.
“”””Turi. Non bisogna dividersi, ma mantenere salda la maggioranza e il rapporto con il sindacato. Abbiamo proposte e faremo la nostra parte nella definizione del protocollo della sicurezza per garantire i lavoratori e gli studenti. Lo faremo in maniera unitaria.”””
Non siamo la tessera di un mosaico il cui disegno complessivo non ci ha visto protagonisti nelle scelte strategiche. Non saremo pedine. La partita si svolge su tutto lo scacchiere – è questo il commento di Pino Turi – al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina al ministero con il ministro Azzolina Un incontro politico e tecnico, volto a mettere a punto i dettagli della ripresa a scuola e della prossima maturità, con risvolti politici importanti.
La scelta del confronto con il sindacato, l’intreccio di responsabilità tra il Comitato Tecnico scientifico del ministero, la Croce Rossa, gli Uffici scolastici Regionali, i Presidenti delle Regioni, sono tasselli di un sistema di misure che va messo a punto insieme. Il nostro non è un approccio scettico, ma propositivo e di speranza.
Serve un progetto che travalichi le emergenze e guardi al futuro. Senza investimenti strategici il sistema di istruzione rimarrà al palo. La scuola svolge una funzione straordinaria per il futuro economico e sociale del paese. Merita investimenti, con una politica di deficit spending di carattere keynesiano.
Avviato il confronto sul protocollo di sicurezza per la scuola >>> il resoconto della riunione di oggi al Miur
Avviato il confronto sul protocollo di sicurezza per la scuola
Per un riavvio sicuro della attività in presenza I sindacati chiedono anche di dare stabilità al personale e di investire le necessarie risorse
Mentre si prepara la giornata di assemblee on line del 13 maggio promossa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams sulle problematiche poste dall’emergenza Covid-19 soprattutto in vista della ripresa delle attività in presenza, si è svolta la riunione tra la Ministra dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali per definire i contenuti di uno specifico protocollo finalizzato a garantire che tale ripresa avvenga assicurando ad alunni e personale della scuola le indispensabili condizioni di sicurezza. Il protocollo dovrà fissare un quadro nazionale di riferimento in base al quale ogni scuola, in ragione delle proprie specificità (tipologia di alunni, organizzazione del lavoro, strutture edilizie), dovrà definire puntuali indicazioni su dispositivi e norme di comportamento finalizzati ad una frequentazione sicura degli ambienti scolastici eliminando ogni rischio di diffusione del contagio.
Di particolare rilievo è il fatto che contenuti e struttura riprendano il testo sottoscritto il 24 aprile tra parti sociali e governo. Analogo è anche il metodo che si intende seguire, valorizzando il confronto con le organizzazioni sindacali, come è stata la stessa ministra Azzolina a sottolineare; dunque un buon avvio,il
documento unitario:comunicato-incontro-sicurezza-07052020
CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 4 maggio 2020 >>>SPECIALE VIDEO CONFERENZA STAMPA
Il punto della giornata di Pino Turi
La scuola non è di nessuno. Nemmeno del ministro. Compito della politica è risolvere problemi. Non porli
La scuola non è di nessuno. Non è dei sindacati, non è dai partiti, non è del Governo, ma non è neanche di un singolo ministro, la tendenza ai pieni poteri sta diventando endemica– ritorna sulla questione aperta sulla gestione della fase 2 per la scuola, il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi. La scuola è istituzione costituzionale. E’ di tutti, di ognuno. E’ patrimonio comune. Vederla oggi terreno di scontro politico è una vera e propria anomalia costituzionale. Ciò che sta accadendo che va stigmatizzato, oltre che recuperato in fretta. Non si tratta di scuse, e nemmeno di richiamo al bon ton istituzionale, anche se non farebbe male, ma le scuse non sono sufficienti, servono le risposte che il personale e i cittadini si attendono e che la situazione impone. I lavoratori, i precari chiedono provvedimenti concreti: concorso per titoli e stabilizzazione su tutti i posti vacanti e lo fanno attraverso i propri rappresentati sindacali. E’ la politica che deve risolvere i problemi e non porre ostacoli e difficoltà. Deve recuperare la distanza con la realtà che si sta allargando sempre di più. Siamo a maggio e nulla è dato sapere sul funzionamento di un sistema che coinvolge una parte consistente dei cittadini italiani che non vogliono più assistere a beghe incomprensibili ai più ed avere risposte concrete, oggi e non domani. Sono i docenti e il personale ATA che devono poi realizzare le indicazioni del Governo e se non sono condivisi, si generano in origine, gli elementi di fallimenti annunciati. E’ proprio ciò che è successo con la DaD che dovrebbe avere insegnato qualcosa; ha dimostrato che solo la volontà e l’autoorganizzazione ha avuto un risultato tangibile di emergenza che non si può certo enfatizzare e mettere come base dell’organizzazione della ripresa, sarà un suo complemento e non la sua sostituzione. La scuola è ben altro. Magari si poteva fare meglio ma il meglio è nemico del bene. Sarebbe un bel segnale per il paese e non solo per i lavoratori, un accordo in Parlamento sulla concretezza e non sulla propaganda. Una legge condivisa per il futuro di questo paese. E’ così difficile spiegare che si può alzare un ponte in tempi di record, ma che non si possono attivare procedure burocratiche da superare? E’ così difficile da non capire che servono investimenti e il cambio di registro? Per anni abbiamo subito il pensiero unico della concentrazione, della chiusura di scuole, dell’efficienza di mercato e sui tagli continui che hanno risposto alla logica del privato è bello e del pubblico è brutto. Forse si tratta di cambiare approccio culturale, ma non è facile, serve flessibilità e visione che l’attuale politica mostra di non avere.
DALLE AGENZIE DI STAMPA
ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), ministro non ha un piano.
”Non ci sono idee, si ha paura del confronto”
(ANSA) ROMA, 4 MAG – “Il Ministro ancora un ha un piano, c’e’ solo l’esclusione del confronto con i sindacati. In tutti i settori sono stati fatti accordi per la sicurezza e non si e’ sentito il bisogno di farlo per la scuola. Questo approccio burocratico non porta da nessuna parte. La ministra va avanti come se non ci fosse la pandemia che c’e’ stata. Non c’e’ visione”.
Lo ha detto Pino Turi, leader della Uil Scuola in una conferenza stampa dei sindacati in corso.
”Servono piu’ docenti piu’ Ata, piu’ aule. Servira’ un medico nei presidi scolastici: serve un piano ma ad oggi non c’e’ alcuna idea, siamo nella confusione totale. Oggi con il ministero c’e’ un confronto pari a zero, un rifiuto a confrontarsi; significa che non ci sono idee, si ha paura del confronto. Si e’ approfittato della debolezza del sindacato che non si puo’ mobilitare per dire tutto e il contrario di tutto: non siamo piu’ disponibili di stare alla finestra a guardare. Inizieremo una campagna di assemblee per dare voce ai lavoratori”, ha concluso. (ANSA).
Prestate attenzione a:
TORNARE A SCUOLA IN SICUREZZA, PER TUTTI
https://uilscuola.it/tornare-a-scuola-in-sicurezza-per-tutti/
UIL SCUOLA: MINISTRO NON HA UN PIANO E HA PAURA DEL CONFRONTO
OGGI LA CONFERENZA STAMPA UNITARIA
“Il ministro ancora non ha un piano, c’è solo l’esclusione del confronto con i sindacati. In tutti i settori sono stati raggiunti accordi per la sicurezza e non si è sentito il bisogno di farlo per la Scuola. Questo approccio burocratico non porta da nessuna parte. La ministra va avanti come se non ci fosse la pandemia. Non c’e’ visione”. Lo ha detto Pino Turi, leader della Uil Scuola in videoconferenza stampa dei sindacati della scuola. “Servono più docenti più personale Ata, più aule. Servirà un medico nei presidi scolastici: serve un piano ma ad oggi non c’è alcuna idea, siamo nella confusione totale. Oggi con il ministero c’è un confronto pari a zero, un rifiuto a confrontarsi; significa che non ci sono idee, si ha paura del confronto. Si è approfittato della debolezza del sindacato che non si può mobilitare per dire tutto e il contrario di tutto: non siamo più disponibili di stare alla finestra a guardare. Inizieremo una campagna di assemblee per dare voce ai lavoratori”, ha concluso Turi.
UIL: QUELLO SUI CONCORSI È UN PARTITO PRESO DEL MINISTRO. VA AVANTI CON I PARAOCCHI.
Turi: Se non si riesce semplificando, come si potrebbe?
Il ministro titolare del dicastero di Viale Trastevere continua a negare la possibilità di trasformare il concorso riservato eliminando un’inutile e costosa prova computer based, semplificandola con un concorso per soli titoli, come del resto se ne sono fatti tanti. Ultimo, in ordine di tempo, quello della mobilità del personale che è una sorta di concorso per titoli che non prevede commissioni, né situazioni che impongono la presenza di centinaia di migliaia di candidati, in giro per le diverse regioni, titolari dei posti e dei concorsi, come avverrebbe in questo caso.
Questa proposta, che il sindacato ha avanzato per valorizzare l’esperienza piuttosto che per superare una procedura che è più vicina ad una lotteria che ad un concorso – continua il segretario generale della Uil scuola – è stata oggetto di confronti durati diverso tempo.
In contesti di normalità, che avrebbero consentito una programmazione nei temi e nei modi, questa procedura si sarebbe pure potuta anche realizzare.Ora, voler fare credere che semplificando i modi non si possa arrivare sicuramente alla meta è veramente singolare e difficile da capire.
Sicuramente ci sarà da parte del ministro una preoccupazione fondata sui tempi da rispettare, che dipendono sostanzialmente dalle procedure legislative ed ammnistrative di cui è titolare.
Non riusciamo però a non leggere queste affermazioni – sottolinea Turi – come avvertimenti agli alleati di governo che mostrano chiari segni di preoccupazione.Ci sembra una battaglia ideologica e personale che i lavoratori, e i cittadini in generale, non capiscono e non possono condividere, tuttavia il titolare del Dicastero ci convochi e ci spieghi le motivazioni che impedirebbero la stabilizzazione a settembre.
Noi siamo ancora più convinti che serva un provvedimento specifico che consenta la continuità didattica dei docenti precari da stabilizzare, la continuità di servizio dei DSGA f.f., confermandoli sui posti occupati già quest’anno con qualche naturale adattamento.
Ciò aiuterebbe e di molto l’avvio del nuovo anno scolastico che deve operare anche un minimo di recupero didattico sulle attività dell’anno in corso che solo parzialmente sono state compensate dalla DaD.
E’ la politica che deve risolvere i problemi e non porre paletti di natura procedurale, salvo voler ammettere la propria incapacità.
Tornare a scuola in sicurezza, per tutti
Conferenza stampa dei segretari generali dei sindacati scuola
Lunedì 4 maggio, ore 12.00, on line su Meet
Conferenza stampa promossa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams, che si terrà in modalità on line alle ore 12 di lunedì 4 maggio p.v. con la presenza dei segretari generali delle cinque organizzazioni.
⇒L’esigenza di preparare adeguatamente e per tempo una ripresa delle attività scolastiche in condizioni di sicurezza per la salute degli studenti, delle loro famiglie e del personale; ⇒la necessità di ricorrere a modalità di lavoro che richiedono un’accurata programmazione; ⇒l’esigenza di assicurare alle scuole risorse adeguate e stabili di personale, con i necessari interventi straordinari su organici e reclutamento.
Sono questi i temi su cui i segretari generali illustreranno le proposte messe a punto dalle organizzazioni sindacali del settore.
Alla Video-conferenza Stampa sono stati invitati i giornalisti delle testate giornalistiche della carta stampata ed on-Line a livello nazionale.
PS. la conferenza stampa sarà registrata e trasmessa sui canali social di ogni organizzazione.
Le segreterie organizzative di
FlcCgil- Cislscuola- Uilscuola -Snals – Gilda
CONCORSI: Scheda Tecnica a cura della Federazione UIL SCUOLA RUA
Le domande dovranno essere trasmesse attraverso il portale Polis Istanze on line.
Procedura straordinaria per l’abilitazione scuola di I e II grado: Presentazione domande: dalle ore 9.00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23.59 del 3 luglio 2020.
Concorso straordinario secondaria scuola di I e II grado -procedura per il ruolo:
Presentazione domande: dalle ore 9,00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23,59 del 3 luglio 2020
.
Concorso ordinario scuola secondaria di I e II grado:
Presentazione domande: dalle ore 09.00 del 15 giugno 2020, fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020
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Concorso ordinario scuola infanzia e primaria:
Presentazione domande: dalle ore 09.00 del 15 giugno 2020, fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020
attachments: Scheda tecnica UIL scuola RUA – Bandi di concorso
Come di consueto abbiamo predisposto la presente scheda, di carattere informativo, relativa ai bandi di partecipazione sia al concorso ordinario che straordinario pubblicati in G.U e che cercheremo con ogni mezzo in nostro possesso, di provare a modificare.
Tuttavia, per offrire un supporto a tutti coloro i quali si rivolgono alle strutture UIL Scuola, vi forniamo una chiave di lettura totalmente tecnica.
Detto ciò, in merito alle procedure concorsuali, resta il nostro giudizio negativo e il nostro dissenso che scaturiscono da motivazioni ormai ben note.
Non ci siamo rassegnati, anzi!
La nostra azione sindacale, a tutela della comunità educante e della scuola statale, sarà ancor più incisiva a partire dal coinvolgimento di tutte le forze politiche che saranno chiamate in modo responsabile, nei prossimi giorni, ad assumere decisioni determinanti per l’avvio del prossimo anno scolastico.
I concorsi così concepiti, in una situazione diversa e di normalità, avrebbero avuto un senso che, in questa situazione di eccezionalità, si è totalmente smarrito.
I tempi e i modi non sono idonei a dare risposte urgenti ed immediate ad una situazione che merita ben altri atti.
Serve un provvedimento organico di natura legislativa che inquadri nell’emergenza, l’esigenza di una chiusura regolamentata e la ripartenza dell’anno scolastico che ha bisogno di continuità didattica e di servizio.
Non si possono affrontare situazioni di emergenza con risposte ordinarie! Ne va dell’intero sistema di istruzione.
La segreteria Nazionale
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CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 28 aprile 2020 . Dall’attualità all’utilità. Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso per sostenere, informare, tutelare, essere vicini alle persone. Una bussola sindacale e professionale per uscire indenni dalla crisi.
Il punto della giornata di Pino Turi .
Avere pubblicato a ripetizione i bandi di concorso in GU non è a nostro parere un segnale di forza ma di debolezza politica. Ormai l’inquilina di Viale Trastevere sta combattendo una sua battaglia personale contro tutto e tutti. Siamo in un periodo di emergenza nazionale e serve responsabilità. La stessa responsabilità mostrata dai lavoratori che si sono rimboccati le maniche e hanno dato fondo a tutte le loro energie per superare l’emergenza sanitaria che ha caratterizzato il momento più buio della nostra comunità. Responsabilità dimostrata dai sindacati che hanno revocato lo sciopero prima del lockdown. Chi è deputato al governo delle cosa pubblica, dovrebbe avere più responsabilità di tutti, non dovrebbe intraprendere guerre personali sulla base di pregiudizi ideologici e di parte, ma ascoltare e mediare. Si tratta di volontà politica. Con i vari Dpcm a tutela della salute pubblica si mettono nero si bianco le regole della convivenza civile. Poi non si può fare una regola che consenta a chi lavora di poter fare il concorso in sicurezza e nei tempi della scuola? Siamo molto preoccupati. Sono preoccupati i sindaci, gli assessori e i presidenti di Regione, le stesse forze politiche di maggioranza, non considerando quelle di opposizione che fanno il loro mestiere. Registriamo un clima di grade insofferenza dei lavoratori che sono costretti in casa, ma non hanno messo il cervello all’ammasso. La preoccupazione aumenta in relazione a ciò che si dovrà decidere per aprire le scuole a settembre e i lavori della costituita task force non ci fanno stare tranquilli in questo clima di scontro politico personale. Il lockdown si allenterà dal 4 maggio. L’azione sindacale della UIL Scuola si accentuerà dalla stessa data con ogni azione di mobilitazione a tutela del sistema scolastico e dei suoi lavoratori che vediamo in forte pericolo. Mobiliteremo i nostri iscritti e chiederemo anche agli altri sindacati di coordinare azioni di protesta e di contrasto rispetto ad una politica miope e di corto respiro. Su questo tema on line anche il comunicato dei sindacati scuola e la nota delle Confederazioni che chiedono un incontro al Presidente Conte, a firma dei Segretari Generali CGIL-CISL-UIL, in merito alle scelte che si intendono assumere nei prossimi provvedimenti sulla Istruzione e sulla Pubblica Amministrazione.
Ci hanno chiesto: TFA SOSTEGNO – RINVIO DATE TEST PRELIMINARI.
Non si riparte con scuole precarie: comunicato unitario.
Non si riparte con scuole precarie
La decisione della ministra Azzolina di procedere con la pubblicazione dei bandi di concorso non è la scelta giusta per assicurare alla scuola le condizioni migliori per ripartire. Tutti sappiamo che sarà impossibile svolgere le procedure del concorso straordinario prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, che a settembre gli attuali precari saranno ancora tali e le classi saranno ancora scoperte.
Nella fase in cui la riapertura richiederà stabilità delle cattedre e certezze, il ministero scarica sulle scuole l’onere di nominare quasi 200 mila supplenti, con graduatorie insufficienti e sovraccarico di lavoro sulle scuole che avranno ben altri problemi da gestire. Per questo abbiamo proposto procedure straordinarie e concordate più semplici, anche se altrettanto rigorose e trasparenti.
Serve un provvedimento legislativo che dia garanzie di fattibilità nell’ambito di un progetto complessivo (emendamento nella legge di conversione del D.L.22/2020). In particolare, proprio per cambiare il modo di selezione, è necessario che il concorso straordinario venga espletato per soli titoli al fine di garantire tempi e modi di immissione in ruolo già a settembre; il personale così assunto parteciperebbe ad una formazione in servizio pari a quella già prevista dalla legge e sarebbe confermato in ruolo al termine dello stesso, previa prova orale selettiva. Viceversa centinaia di migliaia di docenti saranno costretti a spostarsi nelle diverse regioni per sostenere l’inutile e costosa prova computer based.
il comunicato: nota-unit-concorsi-28aprile020
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Turi: sulla scuola guerre personali. Serve un piano, e azioni lungimiranti.
Avere pubblicato a ripetizione i bandi di concorso non è a nostro parere un segnale di forza ma di debolezza politica. Ormai l’inquilina di Viale Trastevere sta combattendo una sua battaglia personale contro tutto e tutti – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi all’indomani della pubblicazione dei bandi sulla Gazzetta Ufficiale.
Siamo in un periodo di emergenza nazionale e serve responsabilità. La stessa responsabilità mostrata dai lavoratori che si sono rimboccati le maniche e hanno dato fondo a tutte le loro energie per superare l’emergenza sanitaria che ha caratterizzato il momento più buio della nostra comunità.
Responsabilità dimostrata dai sindacati che hanno revocato lo sciopero prima del lockdown. Chi è deputato al governo delle cosa pubblica, dovrebbe avere più responsabilità di tutti, non dovrebbe intraprendere guerre personali sulla base di pregiudizi ideologici e di parte, ma ascoltare e mediare. Si tratta di volontà politica – osserva Turi – con i vari Dpcm a tutela della salute pubblica si mettono nero si bianco le regole della convivenza civile. Poi non si può fare una regola che consenta a chi lavora di poter fare il concorso in sicurezza e nei tempi della scuola?
Siamo molto preoccupati – afferma Turi. Sono preoccupati i sindaci, gli assessori e i presidenti di Regione, le stesse forze politiche di maggioranza, non considerando quelle di opposizione che fanno il loro mestiere.
Registriamo un clima di grade insofferenza dei lavoratori che sono costretti in casa, ma non hanno messo il cervello all’ammasso. La preoccupazione aumenta in relazione a ciò che si dovrà decidere per aprire le scuole a settembre e i lavori della costituita task force non ci fanno stare tranquilli in questo clima di scontro politico personale.
Il lockdown si allenterà dal 4 maggio. L’azione sindacale della UIL Scuola si accentuerà dalla stessa data con ogni azione di mobilitazione a tutela del sistema scolastico e dei suoi lavoratori che vediamo in forte pericolo. Mobiliteremo i nostri iscritti e chiederemo anche agli altri sindacati di coordinare azioni di protesta e di contrasto rispetto ad una politica miope e di corto respiro.
Turi: impensabile introdurre aumenti dell’orario di servizio dei docenti. CONCORSI / Ha ragione il premier Conte: è un problema che si trascina da troppi anni.
Turi: impensabile introdurre aumenti dell’orario di servizio dei docenti
Serve una programmazione d’emergenza invece si introduce il ‘posto sospeso’. Serve massiccio piano assunzioni.
Siamo tutti in attesa delle determinazioni annunciate dalla commissione che sta elaborando progetti per la riapertura delle scuole a settembre e già pensiamocon apprensione alla girandola di personale da collocare per il nuovo anno. Serve che ci sia una conferma quanto più estesa del personale sui posti di quest’anno. Tra le tante anticipazioni di stampa smentiamo categoricamente che i sindacati stiano lavorando all’aumento dell’orario di servizio dei docenti. Si tratta di un vecchio desiderio di chi tende a trasformare la funzione docente in un lavoro impiegatizio , senza voler considerare che si tratta di una professione basata sull’azione e sui risultati dell’attività didattica ed educativa e non di procedure burocratiche. Ogni forma di burocrazia è da rigettare, rappresentando la mortificazione della funzione essenziale della scuola. gli obblighi di servizio sono nella media di quelli dei colleghi dell’area UE.
C’è bisogno di investimenti, di più docenti. Più personale ATA. Non avevamo certo bisogno di esperti per introdurre progetti improbabili di aumento dell’orario di lavoro che grazie alla tecnologia dovrebbero, invece, ridursi e non aumentare.
Ha ragione il premier Conte sui concorsi: è un problema che si trascina da troppi anni e serve soluzione immediata.
Dopo anni di ritardi, la situazione di migliaia di lavoratori aveva trovato una mediazione, anche grazie ad un accordo sindacale che ha attraversato due governi e tre ministri, poteva andare quando è stato pensato. Ora va rimodulato.
Stiamo assistendo ad un’azione schizofrenica: si cercano risposte di emergenza e si propone una soluzione datata che crea le condizioni per il collasso del sistema. Abbiamo un anno scolastico che ha perso metà della sua programmazione e la DaD che non è in grado di compensare se non in parte. Ci sarà bisogno di spazi, di nuove scuole in grado di mantenere le distanze, in tre mesi si può pensare ad adeguare alcune delle strutture esistenti, ma nessuno può pensare di avere tutte le strutture in grado di mantenere le distanze tra gli alunni.
Occorre un’integrazione tra le varie istituzioni, tra Comuni, Provincie ristrutturate e città metropolitane. In questo quadro di riferimento, il ministero indice concorsi che non si sa quando potranno iniziare, figuriamoci finire, in aperto contrasto con il divieto reiterato dall’ultimo dpcm di svolgere procedure concorsuali.
La realtà sembra superare ogni immaginazione: in presenza 200.00 mila precari, con il concorso ordinario si introduce il posto sospeso.