INTERVISTA | DIDATTICA A DISTANZA: DOCENTI LA FANNO GIÀ PER RESPONSABILITÀ E PROFESSIONALITÀ. NO DIKTAT AUTORITARI O BUROCRAZIA

“Già abbiamo la dittatura del virus. Più di quella non possiamo accettare”.

E’ sarcastico Pino Turi, segretario generale della Uil scuola…
Il comunicato congiunto con il quale dieci dirigenti scolastici hanno attaccato molto pesantemente i sindacati – “vi dovete vergognare”, “lasciateci lavorare, la scuola non è dei sindacati”, questo il tono usato –, sindacati rei secondo i dirigenti di avere chiesto il ritiro della nota ministeriale sulla didattica a distanza, emanata il 17 marzo scorso perché da loro considerata illegittima, non è passato inosservato.
“Io sono convinto che in questa emergenza non occorra alzare il tono della polemica – osserva Turi – ma non si può chiedere di stare zitti, perché saremmo complici degli errori che si commettono e quella nota è sbagliata e illegittima. E il fatto che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico”. Peraltro, prosegue Turi, “questa esperienza ci sta dimostrando che la formazione non dev’essere obbligatoria ma dev’essere avvertita come un bisogno”.
Intanto anche l’associazione nazionale presidi (Anp) prende posizione: “Sorprende – scrive l’Anp – che sindacalisti esperti e navigati non si rendano conto che ci si muove fuori dal contesto tradizionale e che le regole del tempo di emergenza non possono essere le stesse dei tempi ordinari.
Ma è poi contestabile l’assunto stesso da cui ci si muove: che si tratti di organizzazione del lavoro. No, qui si tratta della natura del lavoro, dei suoi obiettivi e dei suoi metodi. Qui è scontato che le lezioni non riprenderanno di fatto e, nella migliore delle ipotesi, prima di Pasqua: e sono in molti a pensare, magari senza dirlo, che più probabilmente si va a maggio o che forse, per quest’anno, le lezioni in classe sono pure finite.
Di fronte a un tale scenario, che rischia di compromettere – con l’anno scolastico – anche il futuro di un’intera generazione di giovani, cosa ci sa dire il sindacato? Fermi tutti, dovete discuterne con noi! Tanto varrebbe aprire una vertenza con il virus in persona, che ha sconvolto unilateralmente l’organizzazione di tutto il mondo del lavoro senza confrontarsi con i sindacati”. Ma Turi non ci sta. “Questo è un grande Paese – manda a dire – perché ha superato le difficoltà che abbiamo vissuto, quelle del terrorismo e dei vari disastri, con la democrazia e la partecipazione, con la legislazione ordinaria e mai con leggi speciali. Che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico.

“Con quella circolare, che secondo noi – ripetiamo – va ritirata, si rischia di burocratizzare quello slancio sincero che i docenti di tutta l’Italia hanno messo in pratica, senza nessun obbligo se non quello morale e professionale di mantenere il rapporto con i propri alunni.””

“”””Ogni intromissione crea ansia, nemico di una buona scuola, sia in presenza che a distanza. Quando vedo un documento scritto da dieci dirigenti che ti dicono che non devi pensare ma devi fare quel che ti dicono altri, ecco, quella è una caserma.
I docenti sono abituati a ragionare con la loro testa. Hanno amore per la propria professione e non devono essere obbligati a fare gli impiegati.
Non si può accettare che si dica – lavora e sta’ zitto.””””””

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ENNESIMA NOTA MIUR SENZA CONFRONTO

SE FUNZIONA PER ALCUNI ASPETTI PER ALTRI AUMENTA CONFUSIONE E INCERTEZZA
L’ ulteriore nota MIUR che, con l’ennesima mancanza di confronto sindacale, se funziona bene per alcuni aspetti certamente non ne risolve altri, aumentando confusione e incertezza:
1) Il riferimento alla “banca delle ore” è un istituto giuridico presente nei contratti collettivi della Pubblica Amministrazione ma non nel CCNL Scuola;
2) È un errore equiparare il lavoro agile alla didattica a distanza: il primo è regolamentato normativamente, il secondo no;                                                         3) L’art 25 del decreto legislativo n.165 più volte richiamato riconosce le prerogative dirigenziali nel rispetto degli Organi collegiali della scuola.
Come potete constatare si tratta di indicazioni ministeriali contraddittorie e, in alcuni casi, prive di fondamento. Si “naviga a vista”, senza una programmazione emergenziale concreta e seria.
Noi non ci faremo intimorire perché la scuola non si deve fermare.
Continueremo a perseverare per il bene della scuola statale e per la tutela della comunità educante che opera in essa.
“Non siamo dei cani ammaestrati che fanno saliva per riflesso condizionato” ma forse troppo lungimiranti e soprattutto responsabili.

Turi: si rischia di burocratizzare lo slancio sincero dei docenti in tutta Italia. Circolare è sbagliata, danneggia anche prerogative presidi. Si rivelerà inattuabile. Va ritirata
Mentre scoppia l’emergenza sanitaria e non si sa quando se ne potrà uscire arrivano i soliti guastatori, quelli che vedono nei sindacati il nemico del Paese: hanno l’ardire di invocare la difesa dei diritti.
Questo è un grade Paese perché ha superato le difficoltà che abbiamo vissuto, quelle del terrorismo e dei vari disastri, con la democrazia e la partecipazione, con la legislazione ordinaria e mai con leggi speciali.
Che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico.
Aver chiesto di ritirare una circolare illegittima e, aggiungiamo, inattuabile è proprio per non disperdere un patrimonio che si stava costruendo senza alcun obbligo e sulla base di scelte professionali di supporto alla comunità educante.
Con quella circolare, che secondo noi – ripetiamo – va ritirata, si rischia di burocratizzare quello slancio sincero che i docenti di tutta l’Italia hanno messo in pratica, senza nessun obbligo se non quello morale e professionale di mantenere il rapporto con i propri alunni.
Voler irreggimentare, costringere e profilare, sino ad annientarne le prerogative professionali dei docenti, con la registrazione di presenze, voti verifiche, ed ogni altra procedura di cui molti dirigenti scolastici sono saldi detentori, è ciò che con determinazione cercheremo di evitare.
Qual senso responsabilità dovremmo pensare di trovare in chi vuole approfittare di situazioni di difficoltà del Paese, nelle quali va trovata l’unità possibile, mentre invece si prova a negare i diritti sindacali e in maggiore ragione quelli di natura costituzionale?
Speriamo che non sia una chiamata ad un’ennesima guerra di religione, simile purtroppo a quella che ha caratterizzato l’approvazione della legge 107.

ulteriore nota MIUR. Si naviga a vista.

Una ulteriore nota MIUR che, senza  l’ennesima mancanza di confronto sindacale, se funziona bene per alcuni aspetti certamente non ne risolve altri, aumentando confusione e incertezza:
1.   Il riferimento alla “banca delle ore” è un istituto giuridico presente nei contratti collettivi della Pubblica Amministrazione ma non nel CCNL Scuola;
2.   È un errore equiparare il lavoro agile alla didattica a distanza: il primo è regolamentato normativamente, il secondo no;
3.   L’art 25 del decreto legislativo n.165 più volte richiamato riconosce le prerogative dirigenziali nel rispetto degli Organi collegiali della scuola.
Come si può constatare trattasi di indicazioni ministeriali contraddittorie e, in alcuni casi, prive di fondamento.  Si “naviga a vista”, senza una programmazione emergenziale concreta e seria.
Noi non ci faremo intimorire perché la scuola non si deve fermare.
 Continueremo ad informare e a perseverare perla salvaguardia della scuola statale e per la tutela della comunità educante che opera in essa.

m_pi AOODPIT REGISTRO UFFICIALE(U) 0000392 18-03-2020

DIDATTICA A DISTANZA: SCELTA INDIVIDUALE DEL DOCENTE O COLLEGIALE DELLA SCUOLA.

SCHEDA UIL SCUOLA IN ALLEGATO
Intento della scheda è quello di fornire risposte ai numerosi quesiti che ci pervengono, in particolare:
– quali siano gli obblighi dei docenti;
– le competenze degli organi collegiali;
– i diritti dei supplenti il cui contratto ricade all’interno della sospensione delle attività;
i limiti e le problematiche che a tutt’oggi appaiono irrisolvibili.
All’interno della scheda Uil Scuola ci sono gli approfondimenti su questi temi:
Telelavoro o smart working: una differenza sostanziale
▪ Obblighi contrattuali dei docenti
▪ Il ruolo della collegialità
▪ La libertà di insegnamento da garantire
▪ I diritti dei supplenti
▪ Limiti e problematiche
la scheda: Didattica a distanza – scheda tecnica UL scuola

Linee generali di orientamento per la gestione delle attività scolastiche nel quadro delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del contagio da covid-19 Mentre è in pieno svolgimento il confronto sulle disposizioni applicative della Direttiva 1/2020 della Funzione Pubblica che il Ministero intende emanare, si inviano in allegato le indicazioni unitariamente condivise come supporto orientativo, nella presente fase di emergenza, per l’operato delle strutture territoriali e regionali oltre che delle rappresentanze operanti a vario titolo in ogni singola scuola.

Mentre è in pieno svolgimento il confronto sulle disposizioni applicative della Direttiva 1/2020 della Funzione Pubblica che il Ministero intende emanare, pubblichiamo, in allegato,  le indicazioni unitariamente condivise come supporto orientativo, nella presente fase di emergenza, per l’operato delle strutture territoriali e regionali oltre che delle rappresentanze operanti a vario titolo in ogni singola scuola.

LINEE GENERALI EMERGENZA-05032020

Turi (Uil Scuola): lo smart working è smart fino a che non viene imposto. L’emergenza virus apre le maglie ad una didattica virtuale improvvisata. Servono strategie serie.

Turi: lo smart working è smart fino a che non viene imposto
. Non c’è modernità senza insegnamento libero e viceversa
Vi piacerebbe che la Resistenza fosse raccontata da un software giapponese? Che il Rinascimento fosse spiegato con un e-book tedesco?
E’ un’ipotesi che si potrebbe realizzare e dovrebbe far pensare.  Dovremmo saper valutare con freddezza  – sottolinea Pino Turi, segretario generale Uil Scuola –  i risvolti educativi ed economici, dei progetti di innovazione nella scuola anche sulla base di quanto hanno realizzato gli altri paesi europei. Al momento, invece inseguiamo gli studenti a domicilio come fossero clienti da accontentare. 
Non siamo quelli che mettono il gettone nell’iphone – rilancia Turi – e siamo convinti che l’innovazione sia parte del sistema scuola. Non c’è modernità senza insegnamento libero e viceversa.
Quello che non ci convince affatto è l’ottica modernista, che in piena emergenza, si sta imponendo nel sistema di istruzione. Nel metodo e nel merito.
Nel metodo perché le scuole sono centri di democrazia, comunità educante. Non c’è uno che si alza e dice a tutti facciamo così, in una sorta di fiera della vanità che questa emergenza sanitaria sta mettendo in evidenza, in ogni aspetto, sia politico che tecnico. Si progetta, si pianifica, si organizza e si realizza: facendo insieme, coinvolgendo l’intera comunità scolastica.

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Il coronavirus non sospende la democrazia.

Il coronavirus non sospende la democrazia
L’azione sindacale nell’emergenza in atto

L’emergenza virale in atto, al netto delle gravi complicazioni sanitarie, sta determinando scenari inediti.

 On line sul sito Uil Scuola:
https://uilscuola.it/il-coronavirus-non-sospende-la-democrazia-lazione-sindacale-nellemergenza-in-atto

Emergenza coronavirus e azione sindacale- Editoriale Pino Turi_

Coordinamento scuola dell’infanzia. Una cabina di regia… a servizio dei bambini e delle bambine…”

“””….l’offerta formativa viene costretta in un modello organizzativo “ad orario ridotto” che, comprimendo i tempi educativi, indebolisce il progetto pedagogico””””  i latitanti i finanziamenti dovuti da parte degli Enti locali indeboliscono il sistema scolastico.

attachments:coordinamento+scuola+infanzia

Amministratori della “res publica” o tenutari discrezionali di potere assoluto? facoltà di decisioni unilaterali? cittadini o sudditi? I segretari generali nazionali della SCUOLA scrivono…chiedono…osservano…

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte
Alla Ministra dell’Istruzione On.le Lucia Azzolina

Oggetto: Decreto legge milleproproghe, soluzione normativa a tutela dei docenti con tre anni di servizio nelle attività di sostegno e degli Assistenti Amministrativi facenti funzione di Direttore dei Servizi generali e Amministrativi (DSGA).
Signor Presidente, Signora Ministra,
chiediamo un intervento risolutore da parte delle SS.LL., con un apposito emendamento nel Decreto Legge cosiddetto “milleproroghe” in discussione in Parlamento, a tutela e riconoscimento del servizio svolto dalle categorie di personale scolastico di cui all’oggetto.
In merito facciamo presente quanto segue.
1) Docenti supplenti con tre anni di servizio nella attività di sostegno senza titolo specifico.
2) Assistenti Amministrativi facenti funzione di DSGA con almeno tre anni di servizio nella funzione.

“”””””Ricordiamo a tale proposito, relativamente ad entrambe le categorie di cui si parla, che espressioni di condivisione delle richieste sindacali sono contenute sia nell’Intesa del 24 aprile 2019 sottoscritta dal Presidente del Consiglio sia nel Protocollo di conciliazione del 19 dicembre 2019 e sottoscritto dall’allora Ministro dell’Istruzione.””””””” 
“”””””Riteniamo un atto necessario di coerenza e di credibilità da parte del Governo e dell’Amministrazione accogliere il presente appello, fermo restando che gli impegni assunti dalle Amministrazioni dello Stato non possono essere messi in discussione ad ogni mutare dei contesti politici. “”””””””
“”””””Crediamo inoltre che si debba fare il possibile per evitare il ripetersi di procedure di contenzioso giurisdizionale che per l’ennesima volta assegnerebbero impropriamente il governo del reclutamento alla magistratura. “””””””

La nota: appello-pdc-ministra-18022020

 

COMUNICATO STAMPA SU CONTRATTO E INVESTIMENTI SULLA SCUOLA I SINDACATI IN SCIOPERO IL 6 MARZO.

UN PIANO PLURIENNALE DI 16 MILIARDI PER RIDARE DIGNITA’ ALLA SCUOLA E STABILITA’ AL LAVORO.
NO AL GIOCO DELLE TRE CARTE SU TAGLIO DEL CUNEO FISCALE E AUMENTI CONTRATTUALI
 
Il 6 marzo ci sarà la prima giornata di sciopero nella scuola incentrata sui temi del precariato e degli amministrativi facenti funzione Dsga. L’emergenza precari nella scuola ha assunto termini e dimensioni di vera e propria patologia del sistema e va contrastata con decisione; a tale obiettivo vanno aggiunti il rinnovo del Ccnl e l’incremento degli investimenti in Istruzione.
Finora, da parte di tutti i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni, non abbiamo visto un solo provvedimento che abbia messo nero su bianco un piano di investimenti consistente per far uscire l’istruzione e la formazione dallo stato di abbandono in cui si trovano, contrastando la precarizzazione del lavoro e garantendo retribuzioni adeguate agli insegnanti.
Invece, leggiamo ancora una volta che la Ministra Azzolina indica nel taglio del cuneo fiscale e nei fondi stanziati per il rinnovo del Ccnl le condizioni per riconoscere un aumento di 100 euro mensili netti al personale della scuola.

nota-unitaria

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La UIL SCUOLA, non ci sta.

Report: Conferenza nazionale dei segretari regionali,   12 e 13 febbraio 2020
Documento finale
La conferenza nazionale dei segretari regionali UIL Scuola, riunita il 12 e 13 febbraio 2020, presso l’hotel Mediterraneo di Roma, approva la relazione del Segretario generale, il dibattito e le conclusioni.
La rottura delle relazioni sindacali con il Miur, a partire dalla prima riunione con la ministra Azzolina, caratterizzata da un  approccio  ideologico, basato sull’idea di disintermediazione e che ha indotto la totale chiusura ad ogni forma di dialogo costruttivo e alla conseguente proclamazione unitaria dello stato di sciopero della scuola per i precari per il 17 marzo. Data che potrebbe essere anticipata e che rappresenta l’inizio di una serie più ampia di mobilitazione.
Un ministro, definito nel corso della conferenza stampa del 12 febbraio, «forte con i deboli, i lavoratori precari della scuola e debole con i forti, il mef », che non rispettando il personale precario non rispetta la scuola che, insieme al Presidente della Repubblica, è un’istituzione che gode della fiducia del Paese.
Tra le richieste formulate unitariamente, la UIL Scuola ritiene – anche in considerazione del vasto numero di argomenti previsti nella bozza di testo dei concorsi – che venga resa nota in anticipo la banca dati delle domande relative alla procedura concorsuale al fine di consentire al personale coinvolto di prepararsi attraverso strumenti efficienti e regole trasparenti. E’, questo, l’unico metodo per  rendere SERIO il Concorso.
La previsione di procedure straordinarie e riservate rappresenta una risposta al personale precario che la politica dovrà fornire in modo responsabile. 
Allo stato attuale le scelte del Ministro vanno esattamente nella direzione opposta senza alcuna assunzione di responsabilità ne’ volontà di unire ciò che appare sempre di più come divisioni ingiuste.

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CONCORSO STRAORDINARIO: I TEST DELLA DISCORDIA. Ciò che è negato dal ministero è garantito dal mercato.

on line sul sito Uil Scuola: http://uilscuola.it/concorso-straordinario-i-test-della-discordia/
sulla pagina Facebook di Uil Scuola: https://www.facebook.com/UILScuolaSegreteriaGenerale/

  Andate su Google e digitate ‘concorso straordinario docenti’.
Si aprirà un mondo… Offerte commerciali di ogni genere, ammalianti assicurazioni propagandistiche. Si reclamizzano ‘opere’ che raccolgono test specifici a risposta multipla su tutte le tematiche richieste sia nella parte generale del programma di concorso che per quelli particolari: pedagogici, didattici, disciplinari. Tutto insomma e tutto aggiornato all’attualità. C’è anche l’immancabile software online per la preparazione alle prove di selezione e la verifica delle competenze acquisite che attinge da un data base di quesiti costantemente aggiornato alle ultime novità normative.

In pratica ciò che è negato dal ministero è garantito dal mercato. Non avremo la batteria dei test, ma quella dei ricorsi. 

Ci chiediamo se questo fa diventare serio il concorso o porta ad alimentare il mercato, ovvero crea un’ansia tale da alimentarlo. Ci chiediamo se sia elemento di serietà definire una prova al buio, per accertare le competenze di docenti che svolgono la professione da anni: sono precari i contratti, non le persone.

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SCIOPERO SCUOLA: TURI: Partite le assemblee nelle scuole. E’ solo il primo passo.

  
La Scuola pubblica statale che riscuote da parte dei cittadini italiani un’ampia fiducia. Ecco perché una simile scuola si merita un sindacato e un governo all’altezza – ha detto oggi il segretario generale della Uil scuola Pino Turi a margine dell’assemblea organizzata in Abruzzo, ad Avezzano.
I precari hanno diritto al riconoscimento giuridico e alla dignità del lavoro, che poi è lo stesso problema che riguarda tutti i lavoratori della scuola.
Stanno denigrando il personale precario – ha detto Turi – ma non dimentichiamo che allo Spallanzani è stata una precaria ad isolare il Coronavirus. 
Il personale precario gode di ampia professionalità. Sono persone che hanno diritto alla dignità: anche se il contratto è precario, le persone non lo saranno mai.
E’ proprio dalle scuole che riparte la mobilitazione, dal parlare con le persone – ha ribadito Turi commentando quanti danni hanno fatto alla scuola i tentativi di disintermediazione messi in atto dalla politica in questi anni.
Restituire alla scuola il ruolo che merita: questa la richiesta venuta da tutto il personale presente. Un momento necessario di confronto, di formazione e di informazione su temi importanti che riguardano il futuro delle persone e la conferma di una presenza puntuale e impegnata della Uil Scuola. Questo è il primo passo, altro che stop.

Sindacati scuola: Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario.

Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario
 

COMUNICATO STAMPA 
RIPRENDE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA: LE DECISIONI DELLE SEGRETERIE UNITARIE DI OGGI
Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di Dsga.
E’ quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.
Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.
“Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.
“Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

attachments: :COMUNICATO_4 febbraio2020_MOBILITAZ

Concorso straordinario scuola – La lettera di Pino Turi alla senatrice Granato: “La precarietà del lavoro non è la precarietà della persona”


Gentile Senatrice Bianca Laura Granato,
ho avuto modo di leggere le sue dichiarazioni in merito al concorso straordinario.
Credo che chi riveste ruoli di importante rappresentanza istituzionale non può affidare alla propaganda valutazioni senza inserirle nel giusto contesto.
Qui di seguito, e in allegato, troverà una nota di approfondimento che rilancio e rivendico.
La precarietà del lavoro non è la precarietà della persona
Il concorso straordinario coinvolgerà 60.000 docenti precari non per loro volontà ma per precise responsabilità politiche. Di questo bisogna prendere atto e farsene carico.
Parlare di personale precario come se si trattasse di scolaretti da valutare è offensivo per tutti i lavoratori.
Diventa ancora più paradossale quando si scopre che una ricercatrice precaria ha contribuito ad isolare il virus del coronavirus, dando vanto e prestigio all’intero paese.
La invito a voler riflettere su chi ha interesse a delegittimare i docenti e la scuola statale.
Il sindacato che li rappresenta o una politica che strumentalmente li utilizza per raccogliere qualche consenso in più dalla platea degli arrabbiati.
Questo paese e la scuola si salvano facendo squadra e non creando divisioni assurde.
Mi auguro che sia lei a cambiare linea e idea.
Grazie per l’attenzione
Pino Turi
Segretario generale Uil Scuola

++ Scuola: sindacati, rottura con Ministero, mobilitazione ++ Al centro reclutamento e abilitazioni


(ANSA) – ROMA, 30 GEN – E’ rottura tra i sindacati
della scuola e il ministero dell’Istruzione. I sindacati, dopo
due giorni di confronto con il ministero, si dicono “del tutto
insoddisfatti” per l’esito degli incontri, parlano di “totale
indisponibilita’” rispetto alle loro richieste in merito a
reclutamento e abilitazioni, ed evidenziano che “le ragioni per
cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di
mobilitazione vengono oggi definitivamente a cadere”. (ANSA).
VR 30-GEN-20 19:31 NNNN

il testo originale:

comunicato-unitario-30012020      

Turi: Vira verso una situazione di stallo il confronto al Miur sui concorsi. Punto di rottura potrebbe essere la batteria dei test.

Turi: bisogna dare trasparenza alle procedure e tranquillità alle persone.
E avverte: chi rompe paga e i cocci sono suoi.
Si vogliono mettere bandierine inutili su questi concorsi – è il giudizio di Pino Turi, in vista della riunione di oggi pomeriggio al Miur.
 Una notte di tempo e il rinvio ad oggi pomeriggio potrebbero non essere sufficienti a portare le posizioni ad un confronto sereno. Già da ieri l’invito alla ministra Azzolina ad intervenire nel confronto.
C’è bisogno di dare trasparenza e tranquillità alle persone – aggiunge Turi.
 Bisogna fornire la batteria delle domande per prepararsi e comprendere la logica dei quiz.
Stiamo parlano di docenti che da anni svolgono la loro professione e che, con certezza, la svilupperanno nei prossimi anni.  
Non è mettendo ostacoli che si fa una selezione positiva – osserva il segretario Uil Scuola –  ci vogliono trasparenza e tranquillità da dare ai candidati che con questo concorso mettono in gioco la loro vita professionale.
Ci chiediamo cui prodest non mettere tutti nelle medesime condizioni?
 Perché trasformare questo concorso in una partita a carte coperte?
 Dare una batteria di test per prepararsi eviterà situazioni di ansia e disagio e garantirà dal rischio di possibili inquinamenti delle prove concorsuali e di infiniti ricorsi.
Aver acquisito nel decreto una specifica prova computer based – precisa Turi –  significa aver distinto la fase della selezione (24.000 aspiranti) da quella della valutazione a cui i 24.000 dovranno sottoporsi alla fine dell’anno di formazione e prova.
Nella riunione del pomeriggio questa possibilità per di preparazione al confronto sarà punto di svolta.

I destinatari sono persone, ancor prima di docenti, cittadini, sicuramente non sudditi. Paventiamo l’ulteriore deriva e danno che sfocerà nella inesorabile liquefazione della professione-funzione di “”docente””  che evidenziamo oramai da troppo tempo.

s.mavica
 

L’articolo di Pino Turi pubblicato su Italia OGGI

“””Noi non cerchiamo tavoli, ma risposte per riconoscere i diritti dei lavoratori, con una visione strategica, di  una scuola libera laica e costituzionale garante di democrazia e partecipazione.
  Se ci saranno ostacoli, questi stessi valori andremo a rivendicarli nel paese, nelle scuole, tra la gente”” Pino Turi.

 

DOPO DUE GOVERNI E TRE MINISTRI, QUAL È LA STRATEGIA PER LA SCUOLA?
·         28 Gennaio 2020
Una convocazione alle 8 di mattina, 15 funzionari seduti dal lato dell’amministrazione, 7 minuti per gli interventi dei sindacati scuola: questa la fotografia plastica dell’incontro con il neo ministro Azzolina.
 Numeri, emergenze, fatti politici: tutto da raccontare in sintesi, dopo 2 governi, 3 ministri.
 A guardare gli ultimi anni, il fatto di maggior rilievo politico sono state le dimissioni del ministro che hanno determinato l’avvicendamento.
 Dimissioni in dissenso con la politica di governo che ha negato fondi per la scuola, per una strategia di  futuro del paese: cambiare il modello di sviluppo. Una sfida che passa necessariamente dalla scuola.
Ora al neo ministro chiediamo di mantenere alto il livello del dibattito politico sulla scuola e sul bisogno di finanziamenti che le restituiscano ruolo e dignità.
 Saprà chiedere lei le risorse che sono state negate al suo predecessore?

vedi articolo:  Turi su Italia Oggi 28012020

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Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole >>> Il report dell’incontro sindacati – ministra Azzolina

INCONTRO MINISTRA AZZOLINA – SINDACATI SCUOLA
Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole

Concorsi, abilitazioni, contratto, regionalizzazione: su questi temi è stata firmata la conciliazione. Su questi stessi temi ora vanno avviati i tavoli tecnici e messi a punto i dettagli operativi.
I decreti non sono compiti a casa: con la convergenza ed il consenso, diventano azioni concrete, hanno effetti sulla vita delle persone.

Sono 8, 15 e 7  i numeri della riunione di questa mattina al Miur:  

8    l’orario della convocazione, 

15  i funzionari seduti dal lato dell’amministrazione,

7    i minuti per gli interventi dei sindacati scuola.

Una prima riunione di presentazione tra la neo ministra Azzolina e i segretari generali delle cinque sigle sindacali. Clima corretto ma non disteso, direbbero i cronisti politici, perché sotto la dicitura formale delle relazioni sindacali sul tappeto politico c’erano le questioni legate ai concorsi, alle nuove abilitazioni, al rinnovo del contratto, alla regionalizzazione: i quattro punti alla base della conciliazione.

Una assicurazione su tutte: la netta contrarietà ad ogni forma di regionalizzazione. La scuola è nazionale.

Quanto agli altri temi tratteggiati nei minuti europei degli interventi, il segretario generale della Uil Scuola ha puntualizzato la necessità di salvaguardare la struttura del decreto e di procedere con tempi brevi.
Non si può ricominciare ogni volta daccapo – ha detto Turi. Negli ultimi mesi l’accordo è passato attraverso le maglie normative di tre ministri e due governi.

Le 24 mila immissioni in ruolo si possono e si devono fare entro settembre. Se si fanno partire i tavoli tecnici, i tempi ci sono. Per questi motivi siamo in presenza di una procedura semplificata che stiamo discutendo e sostenendo, in ogni sua sfaccettatura, fin da settembre 2018
C’è bisogno di mettere a punto la macchina organizzativa dei bandi altrimenti, per dipanare destinatari e regole, serviranno i vigili urbani.

Per noi è centrale il modello di scuola che si intende realizzare. Una scuola pubblica statale, che non crei contrapposizioni tra studenti e insegnanti. Che sia comunità educante e ascensore sociale.
Noi rappresentiamo la scuola reale – ha messo in evidenza Turi.
E’ mai possibile che tutto venga riportato alla dimensione virtuale di scontro o a quella burocratica?
Ci sono scuole – ha sottolineato Turi – dove dall’inizio dell’anno ad oggi sono arrivate 180 circolari.
Da comunità educante la scuola si sta trasformando in ufficio burocratico, da funzione a servizio per utenti e clienti da soddisfare. E’ urgente cambiare questo clima che c’è nelle scuole. Per questo serve un’azione di Governo chiara.
Il sindacato in questo confronto è corpo intermedio ineludibile.

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