Le Segreterie unitarie hanno deciso una prima serie di azioni di protesta per contrastare scelte che incidono direttamente sulla dignità di lavoratori che da anni stanno consentendo il funzionamento delle scuole.

In allegato al nota organizzativa unitaria delle 5 sigle sindacali firmatarie del CCNL contenente il fitto piano di azioni di mobilitazione nazionale sulla  piena attuazione degli accordi con il governo riguardanti scuola e istruzione in tema di  precariato, assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, rinnovo del contratto, autonomia differenziata.

nota-organizzativa-unitaria nov 2019

Abilitazioni docenti >>> Turi: basta confronti tecnici, serve volontà politica

ABILITAZIONI DEL PERSONALE DOCENTE: IL TEMPO E’ SCADUTO
. Turi: basta confronti tecnici, serve volontà politica.
L’incontro era messo in programma già dai primi d’ottobre, quando era stata definita l’intesa per i precari.
 Obiettivo: disciplinare i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente e dare organicità al decreto stesso.
Che si tratti di una procedura da definire con urgenza – spiega Pino Turi – per presentare il disegno di legge come collegato alla Legge di bilancio, è chiaro sia a noi che al Miur.
Nella riunione di oggi, invece,  l’amministrazione è arrivata senza una proposta ma col solo scopo di ascoltare i sindacati, per un primo approfondimento, rinviando ad un momento successivo il confronto su un testo definito.
La questione è nota da tempo, è stata oggetto di accordo con il Governo precedente, ampiamente discussa e confrontata con questo nuovo Esecutivo.
Il tempo degli approcci è scaduto e servono risposte immediate.
La Uil Scuola ha rivendicato l’accordo col governo e richiamato l’amministrazione all’assunzione di responsabilità, al di là della natura del tavolo se tecnico o politico.
Prima c’è la politica, poi i tavoli tecnici per attuarla.

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Disegno di legge abilitazione personale docente

Il report di dettaglio dell’incontro al MIUR del 22 ottobre 2019. Per la UIL scuola hanno partecipato Pino Turi, Giuseppe D’Aprile e Pasquale Proietti. 
A seguito degli impegni assunti dalle parti con l’intesa del primo ottobre scorso, si è svolto questa mattina un primo incontro al fine di disciplinare i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente.
L’amministrazione, rappresentata dal dott. Rocco Pinneri, ha rappresentato l’urgenza di definire il prima possibile un Disegno di legge in modo da presentarlo come collegato alla legge di bilancio.
L’amministrazione è arrivata all’incontro senza una proposta ma col solo scopo di ascoltare i sindacati, per un primo approfondimento, rinviando ad un momento successivo il confronto su un testo definito.
La UIL scuola ha rivendicato l’accordo col governo e richiamato l’amministrazione all’assunzione di responsabilità, al di là della natura del tavolo se tecnico o politico.
Chiusa la prima partita dei docenti precari con almeno tre anni di servizio, vanno trovate soluzioni e date risposte certe al restante personale, sulla base degli impegni assunti. Perdere ulteriormente tempo significherebbe accentuare le problematiche già presenti nelle scuole.
La UIL rivendica un accordo che porti a compimento e completi l’intesa del 1° ottobre.

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Tragedia di Milano, dolore e commozione dei Sindacati scuola


Roma, 22 ottobre – Non ce l’ha fatta il bambino di 6 anni caduto nella tromba delle scale della scuola primaria Pirelli di Milano. La notizia ha generato profondo sgomento in tutti gli operatori scolastici dell’istituto. Le Organizzazioni Sindacali si uniscono al loro dolore e tutt’insieme in un abbraccio ai genitori del piccolo alunno.
Attendiamo con rispetto il responso delle indagini che dovranno accertare le cause del drammatico incidente, ma vogliamo anche rivolgere a tutto il Paese l’appello a considerare con la dovuta attenzione le condizioni di sofferenza in cui versano le nostre scuole da Nord a Sud. Spesso inadeguati gli edifici scolastici, carenti gli organici del personale docente e ATA, insufficiente la vigilanza, assenti i controlli sull’idoneità degli ambienti vissuti quotidianamente da bambini e ragazzi dai 3 ai 19 anni.
Non è questo il momento per denunciare le colpe di una politica spesso distratta sulle sofferenze della scuola, lo abbiamo fatto innumerevoli volte: vogliamo invece interrogarci su quanto lavoro dobbiamo ancora fare come Sindacati della scuola e come lavoratori, per ogni ruolo ricoperto come docenti, dirigenti, personale ATA, organi collegiali, per fare un vero esame dei rischi che quotidianamente si vivono nella scuola. Non è più sufficiente fare continue

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LA SCUOLA NON È UN LUOGO DI LAVORO QUALSIASI: URGENTE UNA LEGGE PER LA SICUREZZA

21 ottobre 2019
Dirigenti scolastici

Da tempo i dirigenti scolastici rivendicano che la materia sicurezza nelle scuole venga risolta rivedendo una normativa contraddittoria che non è in grado di tutelare l’integrità dei lavoratori e degli alunni.
Gli accadimenti di cronaca, quasi giornaliera, sono la conferma di una legge sbagliata ritagliata sulle esigenze di tutti meno che dei dirigenti scolastici che la subiscono.
L’obiettivo principe di una Legge per la sicurezza, infatti, dovrebbe essere quello di tutelare e prevenire i danni alla salute, ragionando non per adempimenti ma definendo le responsabilità di ciascuno in termini chiari e concreti, sulla base della realtà fattuale.
La scuola non è un luogo di lavoro qualsiasi.
Occorre pertanto partire dalle sue specificità e sue particolarità tenendo conto della presenza dei minori, della densità di frequentazione nelle fasce orarie dedicate alle lezioni, della distribuzione degli spazi all’interno degli edifici e dell’articolazione territoriale di un istituto scolastico su più sedi e più comuni.
La scuola, diversamente dall’Ente proprietario, non dispone di un ufficio tecnico, né, salvo qualche eccezione fortunata, di personale con qualifiche tecniche e formazione specialistica sull’argomento, per cui è costretta ad avvalersi   di un professionista esterno le cui concrete responsabilità, peraltro,  non sono chiarite.
Il dirigente è un datore di lavoro anomalo perché ha competenze di gestione dell’attività scolastica, ma non ha controllo diretto sugli edifici, spesso

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Diplomati magistrali. Si va verso l’intesa

Incontri al MIUR del 17 ottobre 2019

Questa mattina è proseguito il confronto tra i sindacati e l’amministrazione per ricercare possibili soluzioni per i “diplomati magistrali” immessi in ruolo con riserva e in attesa di sentenza definitiva.  I sindacati, unitariamente, hanno chiesto la reiterazione delle misure contenute nel Decreto dignità, a tutela del personale e, soprattutto, per garantire la continuità didattica ai ragazzi.

Nell’incontro si sono ricercate soluzioni che vanno nella direzione di tutelare tutti i diritti dei soggetti coinvolti: i diplomati magistrali che, anche in presenza di sentenza definitiva negativa, potranno rimanere in servizio, per l’intero anno scolastico, garantendo, contemporaneamente, i docenti che per diritto, rivendicano la nomina in ruolo sugli stessi posti, proprio a seguito delle sentenze stesse.  La strada intrapresa è quella giusta.  Sui punti affrontati oggi i sindacati non faranno passi indietro. Il prossimo incontro, previsto per domani, potrebbe concludersi con un’intesa tra le parti.

Per la Uil Scuola hanno partecipato Pino Turi e Pasquale Proietti.

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Firmata l’intesa sui precari >>> Turi: una mediazione utile per dare risposte a precari e prospettive alla scuola

      Pino Turi, segretario Nazionale 

Firmata l’intesa sui precari: in Consiglio dei Ministri un decreto legge per un concorso straordinario
Turi: una mediazione utile per dare risposte a precari e prospettive alla scuola
Diamo atto al ministro di aver saputo condurre con attenzione e tenacia una trattativa complessa.
Lo schema di gioco su cui è stata costruita l’intesa di oggi – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – è il risultato di un confronto, a momenti anche aspro, che ha portato entrambe le parti ad un avvicinamento delle rispettive posizioni, per giungere ad una mediazione che dà le risposte che il personale precario attende. Diamo atto al ministro di aver saputo condurre con attenzione e tenacia una trattativa complessa che ha portato un buon risultato: risposte ai precari e prospettive alla scuola.
Un accordo basato su due pilastri: il primo attuato per decreto legge che indice un concorso straordinario per l’immissione nei ruoli già dal 1° settembre 2020; il secondo attuato con un disegno di legge collegato alla Finanziaria che consentirà, anche a coloro che non hanno tre anni di servizio nelle scuole statali, di acquisire l’abilitazione, sia con un percorso riservato che ordinario.
L’intesa comporta anche l’inserimento di un concorso straordinario per i DSGA e la possibilità degli idonei dei concorsi 2016 e 2018 di scegliere un’altra sede su cui chiedere di transitare per l’immissione in ruolo.
La Uil Scuola, ha espresso un parere positivo sull’impostazione politica data da questa intesa, che apre la strada anche all’attuazione dell’intesa sottoscritta

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Monitoraggio analitico Immissioni in ruolo.

In allegato pubblichiamo il prospetto, anche su base regionale, relativo alle nomine in ruolo del personale docente.
Il prospetto si compone di più “colonne” che riguardano i posti accantonati, la detrazione dell’esubero, le nomine previste e quelle realmente effettuate. 
Si evidenzia che a fronte delle 66.017 nomine in ruolo previste ne sono state effettuate solo 33.626 pari al 50,9%.
Allo stato attuale rimangono 32.391 posti vacanti che derivano dalla differenza tra il contingente totale previsto (compresi i posti accantonati) e le nomine effettuate.
Questi dati confermano le nostre previsioni e l’urgenza di un intervento che crei le condizioni per evitare di doverci trovare nelle medesime condizioni l’anno prossimo.
Il Ministro Fioramanti, pertanto, prima di fare scattare ogni scusa di essere fuori tempo massimo indi , se vuole e vogliono, rapidamente definisca le norma del decreto legge non a caso definito “salvaprecari”.
In effetti un decreto che salva la scuola e che rischia di diventare tardivo.

salvo mavica, segretario.

Turi (Uil) su affermazioni Fontana e fondi bilancio Veneto: impedire con ogni mezzo l’affaire regionalizzazione.

“”La scuola non è un opificio o un ufficio pubblico, è partecipazione, democrazia e futuro.”””” siamo ferocemente contrari ad ogni forma di regionalizzazione e trasformazione della SCUOLA PUBBLICA NAZIONALE per come pensata, ponderata e voluta dai padri costituenti. 

Prepariamoci, restiamo vigili ed attenti, pronti a rintuzzare tutte le voglie velleitarie di trasformazione della scuola poiché altro non sono che mirate alla privatizzazione: la scuola è funzione pubblica e le spese sono “investimento” e non “spese per servizi a domanda individuale”. (s.mavica)

Dopo le affermazioni del Governatore Fontana e le scelte di bilancio del Veneto
, il segretario nazionale della Uil Scuola Pino Turi ha dichiarato: “” impedire con ogni mezzo l’affaire regionalizzazione
.”” Al ministro Fioramonti facciamo appello affinché le manifestazioni di venerdì degli studenti siano coerenti con il modello di sviluppo che vogliamo dare alla scuola e al Paese. Serve cambio culturale.

Mentre l’attenzione della scuola è orientata a proteggere il clima per salvare paese e pianeta, le ricche regioni del Nord continuano a reclamare spazi di ulteriore autonomia sull’istruzione, il comparto dove si spendono 50 miliardi di soldi pubblici – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi commentando le dichiarazioni di questa mattina del presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

Fondi statali – ricorda Turi – che si vogliono spostare nelle disponibilità di spesa delle regioni che ne facciano richiesta. Il governatore della Lombardia arriva a dire – aggiunge Turi – che “sulla scuola abbiamo due visioni diverse: l’una di carattere sindacal-corporativo e l’altra di carattere concreto” al punto di minacciare di fare da solo e farsi una legge per conto proprio.
Sempre oggi, In Veneto, nella predisposizione del bilancio regionale, si incrementa di un milione di euro il capitolo destinato al buono scuola, portando a 4 milioni e mezzo la quota per finanziare le scuole paritarie, certo concreta.
 Sono proprio queste scelte che ci spingono a considerare i rischi di una ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione nazionale che spingerebbe ancora di più verso un modello di scuola che, attraverso le concessioni ai privati, vorrebbe andare a svolgere il ruolo politico che è proprio dello stato.

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Vice Ministro Ascani interviene su professoressa di Palermo Napoli. Turi (Uil Scuola) segno positivo. Reintrodurre le sedi di garanzia della libertà di insegnamento.

Il vice ministro, Anna Ascani, si pronuncia sul caso della professoressa di Palermo
Turi: segno positivo. Urgente reintrodurre le sedi di garanzia della libertà di insegnamento, smantellate dalla Brunetta
 


“”Dopo l’incontro di ieri, nel quale per la prima volta ci siamo confrontati con la nuova squadra di governo della scuola, apprendiamo con soddisfazione che si vuole porre un freno al condizionamento che in questi anni si è operato a danno dei docenti – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi in merito alle dichiarazioni  del vice ministro, Anna Ascani, che ha chiesto di chiudere il caso della professoressa di Palermo sospesa per le sue idee.””
E’ una circostanza che ci fa contenti – sottolinea Turi.  Contemporaneamente chiediamo che siano reintrodotte sedi di garanzia della libertà di insegnamento rivendicate nell’incontro di ieri, smantellate dalla riforma di Brunetta. Un meccanismo che permette ingerenze, come quella della vicenda di Palermo, a cui neanche i ministri possono porre termine.
 
Va posto un termine a norme che hanno natura punitiva e condizionante della libertà di insegnamento. Reintrodurre sedi di garanzia può permettere di prevenire casi come quelli più volte ripresi dalle cronache, di vessazioni e ingiustizie.                 Questo restituirebbe la dignità della funzione docente e della scuola stessa che va assolutamente recuperata.

s.mavica, segretario CT

Tutti a Scuola, il Presidente Mattarella e il Ministro Fioramonti inaugurano il nuovo anno scolastico. Oggi a L’Aquila la cerimonia con mille studenti da tutta Italia.

Partecipa alla cerimonia Pino Turi, Segretario generale Uil Scuola

Il comunicato del Miur.

Tutti a Scuola, il Presidente Mattarella e il Ministro Fioramonti inaugurano il nuovo anno scolastico.   L’Aquila la cerimonia con mille studenti da tutta Italia

Sarà L’Aquila a ospitare la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico. Oggi,  dalle 16.30, nel cortile della Primaria ‘Mariele Ventre’ – Direzione Didattica Amiternum – circa mille studenti in rappresentanza di 350 istituti di tutta Italia saluteranno il ritorno tra i banchi.  Con loro il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta, dalle 16.30 alle 18.45 su Rai Uno, nel corso della trasmissione Tutti a Scuola, condotta da Flavio Insinna e Francesca Fialdini. Potrà essere seguita anche in collegamento streaming sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (www.miur.gov.it) e tramite i profili social del Miur.

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Tuttoscuola >>> Intervista a Pino Turi: «Ridare ruolo e dignità ai prof e alla scuola»

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo dell’ intervista a Pino Turi, «Ridare ruolo e dignità ai prof e alla scuola», pubblicata nel numero di settembre dell’edizione cartacea di Tuttoscuola.

 Segretario Turi, qual è la parte più complessa del suo lavoro?

La complessità non è nel lavoro in sé, ma nel volere rappresentare con rispetto e considerazione un mondo, quello della scuola, che è decisivo per il futuro del Paese.
La scuola è stata determinante per l’unità nazionale, anche in termini di modernizzazione e di crescita culturale. Oggi, attraverso la partecipazione della comunità educante, libera ed indipendente, si decidono, in uguale misura le sorti dell’Italia.

  • La scuola è da cambiare o da criticare per la sua inadeguatezza alle sfide attuali?

La critica è il sale della democrazia e il pensiero critico va coltivato nelle scuole.
Più opportunamente, però, si dovrebbe parlare di miglioramento usando un atteggiamento più protettivo nei riguardi di una istituzione che è stata quasi sempre lasciata da sola nel fronteggiare i cambiamenti sociali, anche quelli epocali. Mi piace segnalare che, anche in solitudine, le energie presenti nel sistema, hanno permesso di svolgere un’autoriforma che andava assecondata dalla politica, ormai grande assente.

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ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), su precari il ministro faccia presto. “Se casa brucia si chiamano i pompieri non l’architetto”

Ancora una volta il segretario Generale della Uil Scuola Pino Turi,  per come batte e ribatte da mesi, chiede la soluzione e l’accoglimento delle  legittime richieste di tutta la moltitudine di precari che il sindacato ha fatto proprie.

Anche la segreteria regionale di Palermo e la segreteria Territoriale di Catania sempre presenti nella lotta e la rappresentazione delle richieste a livello locale si associa ed assicura ai precari siciliani continuità di assistenza e rappresentazione  nel richiedere i  diritti tra l’altro riconosciuti ed inseriti nell’accordo politico siglato a suo tempo con l’Ex ora riconfermato Premier Conte.

salvo mavica, segretario organizzativo Federazione Uil Scuola Rua Palermo

“”””(ANSA) – ROMA, 6 SET – “Al ministro dell’Istruzione Lorenzo
Fioramonti chiediamo di far presto: non c’e’ tempo da perdere”.
Lo dice all’ANSA il segretario generale Uil, Pino Turi,
ricordando che il Parlamento ha 60 giorni per modificare il
decreto Salva precari. “Se la casa brucia chiami i pompieri per
spegnere l’incendio, non chiami l’architetto per
ristrutturarla”, conclude Turi. (ANSA).
VR  06-SET-19 17:33 NNNN””””””

NOTA UNITARIA >>> La crisi politica non ricada sulla Scuola. Si proceda con le misure urgenti per i precari docenti ed ATA

La crisi politica non ricada sulla Scuola
. Si proceda con le misure urgenti per i precari docenti ed ATA

Comunicato unitario FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams
 

Roma, 22 agosto – La politica nel suo complesso è chiamata ad un atto di responsabilità evitando che le scuole inizino la loro attività a settembre in una situazione priva di prospettive rispetto all’assenza di personale stabile su decine di migliaia di cattedre e posti di personale ATA.

Per rispondere a tale emergenza il confronto fra le scriventi Organizzazioni Sindacali e il ministro dell’Istruzione, alla luce di quanto concordato nell’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile, ha portato alla definizione condivisa di un provvedimento d’urgenza per dare risposte alla Scuola e al personale precario, destinato a crescere in maniera esponenziale in assenza di interventi normativi.
 
Questo provvedimento, dopo aver avuto il via libera per la sua definizione nel Consiglio dei Ministri del 6 Agosto scorso, è ora nel “limbo” del “salvo intese”, formula che lascia margini di modifiche, ma che di fatto riconosce tempi e modi di un opportuno intervento legislativo per dare prospettive positive al mondo della Scuola.
 
Le scriventi organizzazioni, ampiamente rappresentative del comparto Istruzione e Ricerca, sono ben consapevoli della fase estremamente delicata che il Paese sta vivendo per la sopraggiunta crisi di governo e il conseguente impegno cui le forze politiche sono chiamate per dar vita a un nuovo esecutivo, con tempi che si prospettano in ogni caso troppo lunghi per le urgenze della Scuola.

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ANSA >>> Scuola: Uil, tra 150 e 180 mila i supplenti quest’anno // Turi, serve Governo con chiara visione che parta dal rilancio.

(ANSA) – ROMA, 21 AGO – “Il comparto scuola che proprio ad
agosto mette in fila le azioni per affrontare un nuovo anno
scolastico, si trova nel guado di una crisi dovuta alla mancanza
di docenti ed ATA stabili. Con il governo in carica, avevamo
trovato un accordo di programma per la scuola, a partire
dall’emergenza supplenze che configura una soluzione alla piaga
del precariato. Una forma di sfruttamento che non dovrebbe
essere consentita allo Stato che deve, invece,  garantire i
diritti dei suoi cittadini. Il prossimo anno si prevede un nuovo
record che e’ aggravato  da quota 100 e da una colpevole
incapacita’ di programmazione a cui con il decreto che e’ nel
limbo del “salvo intese” si dava  alcune risposte sia pure
tardive. Bisogna dire che gli effetti del decreto si avrebbero
per il prossimo anno scolastico, per cui e’ gia’ tardivo”. Lo
afferma il leader della Uil Scuola, Pino Turi.
“Nel decreto era compresa anche la proroga del concorso 2016
per cui se non si vara il decreto il numero dei posti che non
saranno coperti in maniera stabile aumentera’ notevolmente.

da rassegna stampa,leggi tutto  l’articolo:RASS.STAMPA-ANSA

COSI’ NON VA…I SINDACATI SCUOLA NON CI STANNO scrivono al MIUR

Al Capo dipartimento MIUR Dott.ssa Carmela Palumbo

Oggetto: informativa immissioni in ruolo USR Sicilia A.S. 2019/2020.-

A seguito dell’incontro avvenuto in data odierna presso la sede dell’USR Sicilia in merito all’informativa sulle immissioni in ruolo, le scriventi OO.SS. rappresentano il profondo disagio dovuto all’assenza di interlocutori istituzionali in grado di assumere responsabilità dirette riguardo le determinazioni dell’’Ufficio. Tale circostanza non ha consentito alle OO.SS. di rappresentare le difficoltà registrate già nello scorso anno scolastico in riferimento al difforme comportamento tenuto dagli Uffici scolastici che ha generato contenziosi ancora in corso a seguito , ad esempio, dell’esecuzione di ordinanze cautelari interpretate come sentenze definitive con conseguente ricaduta sul contingente di posti da destinare all’immissione in ruolo e di contenziosi risolti, in questi giorni, da sentenze definitive che certamente muteranno l’assetto di alcune graduatorie attualmente prese in considerazione per l’ imminente immissione in ruolo , circostanza che innescherà un nutrito numero di contenziosi.

L’assenza di indicazioni univoche a cui gli uffici periferici devono attenersi nella complessa procedura dell’immissione in ruolo, ragionevolmente, potrebbe causare il sorgere di contenziosi difficili da gestire.

Per tale motivo le scriventi OO.SS. chiedono, alla S.V. di individuare un dirigente responsabile garante delle procedure univoche riguardo le operazioni di immissioni in ruolo in tutte le province siciliane, evitando, in tal modo, una gestione difforme delle operazioni tra i vari territori e prevedendo, altresì, incontri decentrati nelle province con le OO.SS. territoriali, come di norma dovrebbe avvenire. Tutto ciò nello spirito di una costruttiva e positiva collaborazione nell’interesse collettivo. Distinti saluti

Palermo 06/08/2019

F.to UIL Scuola RUA Sicilia Parasporo Claudio, FLC CGIL Sicilia Rizza Adriano CISL Scuola FSUR Sicilia Bellia Francesca, SNALS Confsal Sicilia Giovanni Di Pisa, FGU GILDA – UNAMS Sicilia Lo Re Loredana

Turi: chiamata diretta è stato un grande errore, bene eliminarla

Ora si vorrebbe ripetere un metodo sbagliato anche per i dirigenti.                                                             Scuola non è gerarchia né classifiche di gradimento.

La chiamata diretta è stato un grande errore, bene eliminarla.
Si sta riproponendo la stessa questione per i dirigenti scolastici per i quali si è fatto adesso un concorso, si sta predisponendo una graduatoria di merito, mentre c’è ancora chi vorrebbe sceglierli sulla base del gradimento – commenta il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, dopo il via libera al Senato dell’istituto della chiamata diretta.
Un sistema che affascina chi gestisce il potere e vorrebbe condizionarlo ai propri fini e convinzioni – aggiunge Turi.
Un sistema che non condividiamo affatto e che per la scuola bisogna cambiare definitivamente.

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Pino Turi: se regionalizzi la scuola c’è un problema serio.


La proposta di un costo standard di sostenibilità è un modo di prendere soldi pubblici per darli alle scuole private
Ci si sta rendendo conto che la scuola non è come altri sistemi: se regionalizzi la scuola c’è un problema serio – non usa mezzi termini Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, da sempre nettamente contraria ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema nazionale di istruzione.
Da un lato abbiamo la scuola statale di questo Paese che istruisce, educa, include, crea identità, coesione, sostiene il pensiero critico, il senso di cittadinanza. Dall’altro c’è l’idea, che ciclicamente viene riproposta, di pensare all’istruzione come ad un affare, possibilmente regionale.
La proposta di un costo standard di sostenibilità è un modo di prendere soldi pubblici per darli alle scuole private – ribadisce Turi.
E’ il risultato della pressione costante di una lobby che preme sulla politica affinché maggiori risorse possano essere destinate alle scuole private.

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