LE REAZIONI DOPO L’INTESA sui precari al MIUR >>> Turi: mentre il sindacato cerca soluzioni per le persone, la politica è a caccia di pezzi di consenso. Uil: per la scuola vanno trovate soluzioni diverse dalla vecchia logica dell’attesa

   

Non se ne può più di parlare di guerra tra poveri, di creare divisioni tra insegnanti, quando la scuola è comunità educante – commenta il  ns segretario generale della Uil scuola, Pino Turi.
Ci sono ancora pezzi di Paese che credono che la scuola debba restare nella vecchia ottica dell’attesa.
Noi pensiamo che è sbagliato guardare al passato per trovare soluzioni adatte alla scuola di oggi.
Chiudere la piaga sempre aperta del precariato significa mettere in sicurezza l’intero sistema scolastico statale. Il faro è anche per la UIL Scuola la qualità, quella legata alla libertà, per evitare ogni forma di condizionamento – commenta il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi dopo le reazioni politiche all’intesa sui precari sottoscritta al Miur.

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Telecamere a scuola >>> Coordinamento nazionale infanzia: GENERAZIONE ORWELL. Telecamere a scuola: un provvedimento inutile, pericoloso e antipedagogico.  
 GENERAZIONE ORWELL. La scuola e i bambini non sono soggetti da Grande Fratello.  


Strumenti del confronto e controllo, condivisione e vigilanza esterna, dialogo e contrapposizione, collegialità e individualismo: questi i temi contrapposti sui quali il coordinamento dell’infanzia intende  poggiare la propria opposizione al provvedimento all’esame dell’Aula del Senato.
Dopo i nativi digitali, campioni nell’uso delle nuove tecnologie, con l’introduzione delle videocamere di sorveglianza in ogni sezione del nido e in ogni sezione di scuola dell’infanzia, si avvia una stagione di controllo sistematico sulle relazioni tra i bambini, tra bambini, docenti e  educatori esponendo i processi educativi a controlli esterni.

Sarà  un  grande fratello a  controllare  tutto, conserverà le immagini e potrà usarle in qualsiasi momento contro gli adulti –  che sono stati bambini –  per indicizzare, giudicare selezionare in base a comportamenti che  qualcuno potrà ritenere sbagliati – questa la riflessione del Coordinamento nazionale dell’Infanzia che ritiene il provvedimento oggi all’esame dell’Aula del Senato, inutile, pericoloso, antipedagogico.

 

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 GENERAZIONE ORWELL. La scuola e i bambini non sono soggetti da Grande Fratello.  “

L’assessore all’istruzione friulana, Rosolen, prova l’ennesima fuga in avanti Turi: la scuola statale risponde al Parlamento nazionale. Non è in vendita.


La Lega, che ha vinto le elezioni, trasformandosi in partito nazionale, sarà costretta a rivedere le proprie posizioni, se vuole dare  risposte a tutti i cittadini, e non solo ad una parte di essi.
 La scuola della costituzione che unisce l’Italia culturalmente e geograficamente non è in vendita – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, risponde alle affermazioni dell’assessore all’Istruzione del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, oggi in Consiglio regionale.
Che la Regione Friuli voglia investire nella scuola del territorio, nulla osta, quello che non riusciamo a capire è perché ne voglia il controllo politico e gestionale.
 Lo abbiamo detto e ridetto – aggiunge Turi – si possono benissimo trovare convergenze e terreni comuni per progetti ed investimenti, non si può invece accettare che sia acquisita la titolarità dell’istituzione scolastica statale, che è un patrimonio dell’intera popolazione e non della maggioranza politica di turno che può decidere sulla scuola sia in termini espansivi che regressivi.

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Precari – i dettagli nell’intervista su orizzontescuola di Giuseppe D’Aprile, segretario Nazionale UIL SCUOLA

In tema di precari, dopo le affermazioni del ministro e le comunicazioni ufficiali del segretario generale Turi, vi segnaliamo questa intervista che Orizzontescuola ha fatto a Giuseppe D’Aprile nella quale vengono messi a punto gli aspetti pratici del provvedimento annunciato dal Governo.

Questo il link diretto:

https://www.orizzontescuola.it/precari-fase-transitoria-25-000-docenti-prima-tranche-chi-potra-partecipare-come-verranno-scelti-intervista-telefonica-a-giuseppe-daprile-uil/

La scuola è viva come non mai. Tutti fanno quadrato a difesa della sua universalità ed inalienabile Mission.

Qui di seguito la nota di attestazione di solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria e piena condivisione delle parole del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, vergata e sottoscritta dal corpo docente del LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO “LEONARDO” DI GIARRE.

Spett.le Salvo Mavica
Segretario organizzativo regionale Federazione Uil Scuola Rua Sicilia
Coordinatore responsabile territoriale città metropolitana di
CATANIA

Gent.mo Salvo Mavica
a conclusione di democratico confronto all’interno del Liceo Scientifico e Linguistico “Leonardo” di Giarre, trasmetto, a nome della maggioranza dei Docenti dell’Istituto, attestazione di solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria così formulata:

“In merito al caso della professoressa Rosa Maria Dell’Aria che ha consentito agli studenti di esprimere liberamente il proprio pensiero nella realizzazione di un’attività didattica e che per questo è stata ingiustamente sospesa, si rende noto che, anche in considerazione delle ultime puntualizzazioni del Ministro dell’istruzione, gli insegnanti del Liceo scientifico e linguistico Leonardo nello svolgimento della propria attività formativa e didattica si attengono agli articoli 21 e 33 della Costituzione italiana e pertanto non censurano l’espressione del pensiero dei propri studenti anzi incentivano e promuovono la riflessione critica, così come peraltro è prescritto espressamente dalle indicazioni Nazionali e dalla legge, anche e soprattutto quando tale pensiero non è condiviso o non è in linea con il pensiero dominante. Pertanto, se nell’attività didattica della professoressa Dell’Aria si ravvisa un reato sanzionabile con la sospensione, anche i sottoscritti docenti sono colpevoli quanto la professoressa Dell’Aria alla quale esprimono piena solidarietà. Poiché forti del dettato costituzionale, delle indicazioni Nazionali e della legge 107 sopra menzionati, nonché delle dichiarazioni del Ministro Bussetti che ha richiamato gli articoli 2t e 33 della Costituzione e dunque il divieto di censura e la libertà di insegnamento, chiediamo il reintegro, in servizio della professoressa e la cancellazione della sanzione amministrativa a suo carico”.

Il documento, sottoscritto dai Docenti, viene allegato alla presente comunicazione, nell’auspicio che possa essere recepito e diffuso attraverso i canali del Sindacato da Lei rappresentato, con piena condivisione delle parole del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi:  “La libertà di insegnamento è un bene fondamentale in un società democratica, è un bene universale così prezioso che non ci si accorge della sua importanza fino a che non se ne segnano i limiti. Quando si pongono limiti, siamo in presenza non di una cura, non di sintomi, ma di una malattia in corso”

Nel ringraziarLa per la collaborazione, restiamo in attesa di cortese riscontro in merito alla richiesta sopra indicata.

Cordiali saluti
Grazia Messina

in allegato il documento originale per come redatto e sottoscritto:  Aria

Iniziativa a Palermo dei sindacati scuola CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA #liberidinsegnare #liberidimparare

Iniziativa a Palermo dei sindacati scuola  CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA
#liberidinsegnare #liberidimparare
 

Sono questi gli hastag alla base dell’iniziativa promossa dai sindacati scuola che potranno essere condivisi e rilanciati da insegnanti, studenti, cittadini per raccontare le loro esperienze e per ribadire l’importanza di un’istruzione senza censure e condizionamenti.
La libertà di insegnamento è un bene fondamentale e indispensabile in ogni società democratica. È una prerogativa che la nostra Costituzione affida alle scuole e ai docenti.
Spirito critico, capacità di analisi e di lettura dei fatti del mondo, sono gli obiettivi che gli studenti dovrebbero raggiungere nel loro percorso di studi per l’esercizio di una cittadinanza attiva.

Per 

  • garantire il pluralismo,
    difendere le prerogative professionali,
    tutelare  libertà fondamentali che attengono alla nostra democrazia costituzionale,
    rivendicare l’istituzione di un organismo indipendente con il compito di valutare il corretto esercizio della libertà di insegnamento  e di tutelare l’autonomia professionale individuale e collegiale
    affermare i valori che devono essere gelosamente custoditi e difesi dalla nostra Scuola in tutto il Paese
  • attachments:
  • Comunicato-unitario-20-05-2019

Turi: La scuola non è una caserma, né un luogo di rieducazione. Controlli e telecamere sono fuori da ogni logica della comunità educante. Ingessano il sistema.

Telecamere e nuovi sistemi di verifica della presenza: ancora una volta si considera il sistema scolastico un grande ufficio pubblico in cui svolgere atti e scartoffie burocratiche.  Ancora una volta dobbiamo ricordare le specificità della scuola che con l’ultimo contratto ha rimesso al centro della propria azione i diritti degli alunni e delle famiglie, la comunità educante -osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – una comunità che funziona se vi sono riconosciute le peculiarità che le affida la funzione statuale e non se viene considerata un mero servizio pubblico. Un luogo di libertà e creatività quello della scuola che non può e non deve essere omologazione, ma volano di crescita civile. La scuola deve essere sottratta dalle logiche burocratiche e da quelle impiegatizie – aggiunge Turi, sottoponendo la questione all’attenzione delle forze politiche – va riaffermato chiaramente il ruolo degli insegnanti, professione che non si svolge in una struttura burocratica ma nella comunità scolastica.

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Scuola, percorsi concorsuali riservati: Consulta detta le regole. Corrette le ns proteste e proposte.

La Corte Costituzionale riconosce la legittimità nella Scuola dei percorsi concorsuali riservati. La Consulta e questa decisione mettono alle strette il Governo.

A proposito dei percorsi concorsuali riservati:  La Consulta ne riconosce la legittimità.                                                                                      MIUR e il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa politico-sindacal, fortemente voluta dal segretario Generale della Federazione UILSCUOLA Pino Turi,  del 24 aprile.
La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato. In particolari su quelle riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal DLgs 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”). Sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.

Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario. Un percorso per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio.

Vale a dire i docenti con 3 annualità di servizio e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

(ANSA) – ROMA, 7 MAG – “La Corte Costituzionale si e’ espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 attuativo della “Buona Scuola”, sostenendo in particolare la piena legittimità’ delle procedure concorsuali riservate.

Buona Scuola: sindacati, non alibi per percorsi reclutamento
Dopo sentenza Corte Costituzionale di oggi
(ANSA) – ROMA, 7 MAG – “La Corte Costituzionale si e’ espressa
sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il
sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 attuativo
della “Buona Scuola”, sostenendo in particolare la piena
legittimità’ delle procedure concorsuali riservate.
Per questo motivo il Miur ed il Governo non hanno più’ alibi
per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti
con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile”. Lo scrivono
Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira
Serafini, Rino Di Meglio, leader della Cgil, Cisl, Uil
Scuola, Gilda e Snals
“Diventa più’ rapida la strada per individuare un percorso
transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha
già’ acquisito le necessarie professionalità’ attraverso il
servizio: i docenti con 3 annualità’ e gli assistenti
amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA”, concludono
i sindacalisti. (ANSA).

ANSA/ Consulta: concorsi riservati abilitanti, salvi in 50 mila
Nessuna violazione da parte della Buona scuola nel reclutamento
   (ANSA) – ROMA, 7 MAG – Piu’ di 50 mila insegnanti possono
tirare un sospiro di sollievo: oggi la Corte costituzionale ha
dichiarato rispettivamente infondata e inammissibile le due
questioni sollevate dal Consiglio di Stato sulla legittimità’ del
reclutamento speciale dei docenti della scuola secondaria
previsto, per i titolari di abilitazione, dal decreto attuativo
della riforma della “Buona scuola”.
    Abilitazione all’insegnamento e dottorato di ricerca
costituiscono il risultato di percorsi diretti a sviluppare
esperienze e professionalità’ diverse, in ambiti differenziati e
non assimilabili: questa diversità’ giustifica, secondo la Corte
costituzionale, il differente e più’ vantaggioso trattamento
riservato, in via transitoria, ai titolari di abilitazione
all’insegnamento, nell’ambito del reclutamento dei docenti della
scuola secondaria, previsto dal decreto attuativo della “Buona
scuola” (d.lgs. n. 59 del 2017).

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA DEI SEGRETARI GENERALI
DI FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS
Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio

La Corte Costituzionale riconosce la legittimità dei percorsi concorsuali riservati
La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.
Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile.
Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio: i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

Roma, 7 maggio 2019

ANSA >>> Scuola: leader Cgil Cisl Uil contro regionalizzazione

rassegna stampa

“””Scuola: leader Cgil Cisl Uil contro regionalizzazione  Firmano appello, no a ‘secessione’ legata ad autonomia   (ANSA) – MATERA, 7 MAG – I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo,hanno firmato l’appello promosso da tutti i sindacati della scuola “contro la regionalizzazione del sistema di istruzione”.Lo hanno fatto chiudendo l’iniziativa unitaria su Europa, cultura e lavoro, a Matera. L’appello nasce dopo che le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto “hanno, tra l’altro, chiesto al governo ulteriori forme e particolari condizioni di autonomia in materia di istruzione e formazione. L’obiettivo e’ quello di regionalizzare la scuola e l’intero sistema formativo – si legge nel testo – tramite una vera e propria secessione delle regioni più ricche, che porterà ad un sistema scolastico con investimenti e qualita’ legati alla ricchezza del territorio”.

(ANSA).

ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), vera novita’ se ne e’ parlato a PALAZZO CHIGI.

 

 

Scuola: Turi (Uil), vera novita’ se ne e’ parlato a Pal.Chigi

(ANSA) – ROMA, 24 APR – “Siamo soddisfatti, e’ stata una trattativa lunga e impegnativa, ma abbiamo siglato un’intesa convinti di aver portato a risultato questioni importanti”: cosi’ Pino Turi, segretario Uil Scuola,  al termine della lunghissima riunione di questa notte a Palazzo Chigi.

   “Una soluzione per nulla scontata – aggiunge – dopo una notte di rinvii e di confronto serrato e con i nervi a fior di pelle. E’ stato un negoziato molto serio e abbiamo avuto impegni dal Presidente Conte che crediamo saranno mantenuti. Abbiamo definito valori e principi relativi al modello di scuola del Paese che sono stati assunti dal Premier come impegno”.

   “Contratto, precari, personale Ata, regionalizzazione: l’intesa risponde ai temi al centro della proclamazione dello sciopero che e’ sospeso. Quella che abbiamo firmato e’ un’intesa politica – precisa il segretario generale della Uil Scuola – ora partiranno gli incontri tecnici al Miur per mettere a punto concretamente i provvedimenti. E’ una cambiale che metteremo all’incasso”.

   “Quanto alla regionalizzazione la battaglia politica non e’ finita – conclude Turi – perche’ non e’ il solo Governo che puo’ decidere su questo tema ma, a nostro parere, e’ il Parlamento, nella sua espressione di sovranita’ a dover decidere.  Continuera’  dunque la raccolta firme per mettere la parola fine ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione”. (ANSA).

 

 

 

Miur annuncia avvio dei concorsi: fatto  positivo che consentirà un futuro di continuità didattica


Turi: è vera emergenza, servono risposte urgenti e funzionali

Percentuali e preselezione sono pannicello caldo. Problema va risolto con fase transitoria.
Finalmente si comincia a pensare a coprire con posti stabili i posti vacanti della scuola.
E’ un fatto positivo, che consentirà un futuro di continuità didattica – così il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, all’annuncio del Miur che saranno avviati i concorsi nella scuola per circa 70 mila cattedre.
Occorre osservare che – continua Turi – il concorso è una risposta ma non è la sola necessaria. Non è sufficiente. I tempi del concorso ordinario sono incompatibili con la situazione di vera e propria emergenza che avremo a settembre.
Bisogna guardare alla realtà e rispondere all’emergenza in atto nella scuola: non ci sono abbastanza candidati per coprire i posti. Ad una situazione di emergenza, che a settembre avrà dimensioni straordinarie, non si possono dare risposte ordinarie. Serve una fase transitoria per i docenti con 36 mesi di servizio ai quali va data una modalità di accesso ai ruoli che rispetti i tempi della scuola e riconosca l’esperienza che come accade in ogni professione è un valore aggiunto.

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LA SCUOLA VERSO LO SCIOPERO GENERALE: INTERA GIORNATA DEL 17 MAGGIO

Dall’incontro che si è svolto oggi al Ministero del Lavoro non sono emersi elementi che consentano di ritenere concluso positivamente il tentativo di conciliazione.
Nessuna risposta di merito è venuta alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, non essendovi stata peraltro la possibilità di procedere ad un approfondito esame delle questioni oggetto della mobilitazione.

Le cinque organizzazioni sindacali prendono atto dell’annunciata apertura, a partire da lunedì 8 aprile – data nella quale è previsto l’incontro con il Ministro – di un tavolo di confronto al massimo livello politico del MIUR, proposta rispetto alla quale affermano piena disponibilità perché rispondente a un’esigenza da tempo rappresentata, ma confermano, in assenza di impegni puntualmente riscontrabili, la volontà di procedere alla proclamazione di iniziative di lotta articolate in astensione dalle attività non obbligatorie e in uno sciopero generale di tutti i lavoratori  del comparto istruzione e ricerca per l’intera giornata del 17 maggio 2019.

Le iniziative di sciopero verteranno sulla astensione delle attività non obbligatorie nel settore scuola a partire dal 26 aprile 2019 e con termine il 16 maggio 2019, con le motivazioni e gli obiettivi indicati nella stessa richiesta di avvio del tentativo di conciliazione. L’astensione dalle attività non obbligatorie riguarderà tutto il personale docente ed ATA  del comparto scuola.

CONVOCAZIONE PER TENTATIVO DI CONCILIAZIONE

 

         

 A seguito della puntuale richiesta da parte di tutte le sigle sindacali  rappresentative del mondo della scuola e accreditate all’Aran  Il Ministero del Lavoro ha convocato il MIUR e i sindacati per il tentativo di conciliazione previsto dalla Legge 146 sul diritto di sciopero, il prossimo 4 aprile – ore 10.00.

Dall’esito dell’incontro potrebbe scaturire la proclamazione dello sciopero generale a supporto delle proposte e richieste per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, contro la regionalizzazione, superamento del precariato scolastico, problematiche per il personale Ata totalmente negletto e dimenticato.

s.mavica

OGGI A BARI INCONTRO SINDACATI SCUOLA -PRESIDENTE ANCI Turi: scuola al top nella fiducia degli italiani Va lasciata fuori dalle scacchiere del  potere

“””Continua l’instancabile quanto puntuale informazione e netta contrarietà alla regionalizzazione da parte del segretario generale Pino Turi e di tutta la Uil Scuola. Motivazioni argomentate e supportate sia in diritto che nel fatto. Invito a tutto il mondo della scuola ed ai “cittadini” di difendere il diritto all’istruzione pubblica per come voluto dai padri fondatori della Costituzione Italiana.””” s.mavica

 

No alla regionalizzazione del sistema di  istruzione, edilizia scolastica delle scuole, tempo pieno soprattutto nelle scuole del Sud, insegnamento di cittadinanza e costituzione: questi i punti all’ordine del giorno della riunione che si è svolta questa mattina a Bari tra i segretari dei sindacati scuola, università e ricerca, e il presidente dell’Anci, Antonio De Caro.
L’Italia è fatta di realtà tra loro molto differenti – ha detto durante l’incontro il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – sono diversità che rendono il nostro Paese speciale e pieno di risorse. Per valorizzare queste caratteristiche la scuola della nostra costituzione è ‘autonoma’. La scuola italiana, quella di tutti, funziona grazie all’impegno di chi ci lavora e alle caratteristiche che ha saputo mantenere: rigore, qualità, inclusività, accoglienza, libertà, democrazia, libertà.  E gli italiani si fidano.  La mobilitazione in atto nella scuola ne è prova.  Insegnanti, personale, famiglie e studenti devono poter continuare a riporre il massimo della fiducia nel nostro sistema di istruzione.

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ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), si va verso sciopero, avviate procedure. Appena pubblicato dall’agenzia ANSA

si va verso lo sciopero….FLC CGIL,  CISL FSUR,  UIL SCUOLA RUASNALS CONFSAL,  GILDA  

cosa chiedono le 5 sigle sindacali rappresentative del mondo della scuola?  La contrattazione  tutte queste tematiche sinteticamente riassunte e i provvedimenti consequenziali.

1. Rinnovo del CCNL e salvaguardia della sua dimensione nazionale contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca
.

2. Settore Scuola:  Stabilizzazione precari e  Problematiche 
Personale Ata
3. Settore Università e AziendeOspedaliero-universitarie
Revisione dell’ordinamento
4. Settore AFAM
Riconoscimento status universitario delle istituzioni Afam
Statizzazione ex musicali pareggiati e stabilizzazione precari
5. Settore Ricerca
superare la frammentazione del sistema ed evitare la dispersione delle professionalità

Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 4 dell’allegato al CCNL/1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

La nota: proclamazione-stato-di-agitazione-tentativo-di-conciliazione290319

dalla segreteria territoriale Federazione Uil Scuola Rua città metropolitana Catania, salvo mavica, segretario

 

Turi (Uil Scuola): la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo. Impronte digitali per i professori: il ministro lasci queste misure al collega di Grazia e Giustizia
Turi: la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo.
Sembra di stare sul Titanic: sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.

Non è così che immaginiamo la scuola.
Pensavamo di avere dei motivi molto seri per protestare contro lo stato delle politiche del Governo sulla scuola, il ministro Bussetti ce ne fornisce di nuovi: «per i controlli nelle scuole, impronte digitali ai professori».
Così il ministro in un’intervista, che aggiunge  «non per questioni di controllo sull’assenteismo, piuttosto per ragioni di sicurezza». E noi che pensavamo – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che le scuole fossero luoghi sicuri, di educazione, di cultura. Luoghi  dove si agisce con rispetto e responsabilità. Un modello ben lontano dagli eccessi americani.
Invece no, preso nelle pieghe delle decisioni del suo Governo, il ministro parla di misure rigide – mette in evidenza Turi  – che sono inapplicabili nelle scuole, e che la scuola non merita, mentre farebbe meglio a lasciare che a occuparsi di questi temi sia il suo collega, titolare del ministero di Grazia e Giustizia.
E’ il momento di dire alla politica – ribadisce Turi  – che ci sono scelte che vanno fatte: dare stabilità al lavoro, sfilare la scuola dalle  logiche regionali, inserire risorse nel documento di programmazione economica per dare stipendi adeguati, riconoscere le professionalità della scuola.
Sembra di stare sul Titanic – azzarda il segretario della Uil Scuola – sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.  Se non si assumono i precari vuol dire che anche questa volta si vuole fare cassa sulla scuola.
A rimetterci saranno di nuovo persone per bene, quelle che hanno lavorato.

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Turi: la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo.
Sembra di stare sul Titanic: sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.”

ATTIVO VENEZIA: TURI: DIRE NO ALLA REGIONALIZZAZIONE SIGNIFICA CONTINUARE L’IMPEGNO PER ELIMINARE LA 107

Dire no alla regionalizzazione significa continuare l’impegno per eliminare la 107 – ha detto Pino Turi nel suo intervento, durante la riunione di questa mattina, a Venezia.  Hanno entrambe la stessa matrice neo liberista e perseguono gli stessi obiettivi: riduzione finanziaria,  chiamata diretta, valutazioni burocratiche, elenchi provinciali, privatizzazione del sistema scolastico, finanziamenti scuole private, eliminazione delle Rsu, disintermediazione sindacale.
Il nostro dissenso rispetto questa impostazione è  netto.
Il nodo contrattuale – ha detto ancora Turi – è stato ripreso proprio in questi giorni dalla Ragioneria dello Stato. Quella che noi abbiamo definito “emergenza stipendiale” è diventato un bel promemoria per la politica.  Una situazione di affanno che non può essere risolta nella normale dinamica del rinnovo dei contratti dei  tre milioni di lavoratori del Pubblico impiego, ma merita l’individuazione di specifiche risorse che vadano ad attenuare il gap stipendiale interno e quello esterno con i colleghi europei.
Occorre istituire, già nel prossimo documento di programmazione economica, un capitolo specifico di spesa per l’adeguamento stipendiale dei lavoratori della scuola a cui si chiede tanto e si riconosce poco.
rassegna stampa
ANSA) – ROMA, 27 MAR – Le retribuzioni degli insegnanti italiani sono le piu’ basse tra tutti i comparti pubblici: non solo. Rispetto ai colleghi europei, i docenti italiani hanno stipendi inferiori per 8 mila euro l’anno. Per questo i sindacati della scuola, da tempo impegnati in mobilitazioni da nord a sud, con le quali chiedono di iniziare le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro e con cui  si oppongono al progetto di autonomia differenziata, minacciano concretamente lo sciopero.

“Il finanziamento del rinnovo del contratto è nelle rivendicazioni unitarie dei sindacati che, insieme alla questione del precariato, al rifiuto alla regionalizzazione del sistema scolastico, all’immissione nei ruoli dei docenti precari, alla semplificazione, mobilità e valorizzazione professionale degli ATA, rappresentano le rivendicazioni. Se dovessero rimanere inascoltate, sposteremo l’azione sindacale dalla mobilitazione alla protesta in ogni forma possibile. Nelle prossime ore avvieremo le procedure per la conciliazione che sono propedeutiche alle azioni sciopero vere e proprie”, incalza Pino Turi per la Uil.

PROSEGUE LA RACCOLTA DELLE FIRME CONTRO OGNI IPOTESI DI REGIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE


 Sindacati: la scuola nazionale è valore della società civile. Città diventino protagoniste.
A Napoli, il Comune decide di sostenere la campagna e sceglie un ruolo attivo e di partecipazione.

La raccolta firme per dire no alla regionalizzazione della scuola entra nelle città e si apre alla società civile. E’ accaduto a Napoli dove, in questo fine settimana, sono state raccolte migliaia di firme, nei banchetti organizzati in tre luoghi simbolo della città. Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per il coinvolgimento e l’impegno mostrato dal sindaco De Magistris, dal vicesindaco Panini e dall’assessore alla scuola Palmieri sottolineano il segretari generali dei sindacati scuola, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams, Snals Confsal. Il Comune di Napoli ha deciso di sostenere la raccolta firme in modo non formale, ma sostanziale, inviando una delibera in tutte le scuole e mettendo dei banchetti dell’amministrazione  a disposizione dei cittadini nella giornata di oggi. Il progetto collegato alla raccolta delle firme non è stato pensato per restare all’interno delle scuole – spiegano i segretari Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi,  Pino Turi, Rino Di Meglio e Elvira Serafini – ma per coinvolgere l’intero Paese nel dire che la scuola italiana è quella nazionale, di tutti, inclusiva.  “. “Il nostro impegno è rivolto a sostenere la qualità del nostro sistema scolastico e a dare stabilità al lavoro -concludono Sinopoli, Gissi, Turi, Di Meglio, Serafini –  obiettivi cui si ricollegano le questioni alla base della mobilitazione in atto, che attendono risposte concrete: contratto,  precariato,  condizioni di lavoro del personale Ata“.

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