Iniziativa a Palermo dei sindacati scuola CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA #liberidinsegnare #liberidimparare

Iniziativa a Palermo dei sindacati scuola  CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA
#liberidinsegnare #liberidimparare
 

Sono questi gli hastag alla base dell’iniziativa promossa dai sindacati scuola che potranno essere condivisi e rilanciati da insegnanti, studenti, cittadini per raccontare le loro esperienze e per ribadire l’importanza di un’istruzione senza censure e condizionamenti.
La libertà di insegnamento è un bene fondamentale e indispensabile in ogni società democratica. È una prerogativa che la nostra Costituzione affida alle scuole e ai docenti.
Spirito critico, capacità di analisi e di lettura dei fatti del mondo, sono gli obiettivi che gli studenti dovrebbero raggiungere nel loro percorso di studi per l’esercizio di una cittadinanza attiva.

Per 

  • garantire il pluralismo,
    difendere le prerogative professionali,
    tutelare  libertà fondamentali che attengono alla nostra democrazia costituzionale,
    rivendicare l’istituzione di un organismo indipendente con il compito di valutare il corretto esercizio della libertà di insegnamento  e di tutelare l’autonomia professionale individuale e collegiale
    affermare i valori che devono essere gelosamente custoditi e difesi dalla nostra Scuola in tutto il Paese
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  • Comunicato-unitario-20-05-2019

Turi: La scuola non è una caserma, né un luogo di rieducazione. Controlli e telecamere sono fuori da ogni logica della comunità educante. Ingessano il sistema.

Telecamere e nuovi sistemi di verifica della presenza: ancora una volta si considera il sistema scolastico un grande ufficio pubblico in cui svolgere atti e scartoffie burocratiche.  Ancora una volta dobbiamo ricordare le specificità della scuola che con l’ultimo contratto ha rimesso al centro della propria azione i diritti degli alunni e delle famiglie, la comunità educante -osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – una comunità che funziona se vi sono riconosciute le peculiarità che le affida la funzione statuale e non se viene considerata un mero servizio pubblico. Un luogo di libertà e creatività quello della scuola che non può e non deve essere omologazione, ma volano di crescita civile. La scuola deve essere sottratta dalle logiche burocratiche e da quelle impiegatizie – aggiunge Turi, sottoponendo la questione all’attenzione delle forze politiche – va riaffermato chiaramente il ruolo degli insegnanti, professione che non si svolge in una struttura burocratica ma nella comunità scolastica.

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Scuola, percorsi concorsuali riservati: Consulta detta le regole. Corrette le ns proteste e proposte.

La Corte Costituzionale riconosce la legittimità nella Scuola dei percorsi concorsuali riservati. La Consulta e questa decisione mettono alle strette il Governo.

A proposito dei percorsi concorsuali riservati:  La Consulta ne riconosce la legittimità.                                                                                      MIUR e il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa politico-sindacal, fortemente voluta dal segretario Generale della Federazione UILSCUOLA Pino Turi,  del 24 aprile.
La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato. In particolari su quelle riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal DLgs 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”). Sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.

Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario. Un percorso per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio.

Vale a dire i docenti con 3 annualità di servizio e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

(ANSA) – ROMA, 7 MAG – “La Corte Costituzionale si e’ espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 attuativo della “Buona Scuola”, sostenendo in particolare la piena legittimità’ delle procedure concorsuali riservate.

Buona Scuola: sindacati, non alibi per percorsi reclutamento
Dopo sentenza Corte Costituzionale di oggi
(ANSA) – ROMA, 7 MAG – “La Corte Costituzionale si e’ espressa
sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il
sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 attuativo
della “Buona Scuola”, sostenendo in particolare la piena
legittimità’ delle procedure concorsuali riservate.
Per questo motivo il Miur ed il Governo non hanno più’ alibi
per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti
con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile”. Lo scrivono
Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira
Serafini, Rino Di Meglio, leader della Cgil, Cisl, Uil
Scuola, Gilda e Snals
“Diventa più’ rapida la strada per individuare un percorso
transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha
già’ acquisito le necessarie professionalità’ attraverso il
servizio: i docenti con 3 annualità’ e gli assistenti
amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA”, concludono
i sindacalisti. (ANSA).

ANSA/ Consulta: concorsi riservati abilitanti, salvi in 50 mila
Nessuna violazione da parte della Buona scuola nel reclutamento
   (ANSA) – ROMA, 7 MAG – Piu’ di 50 mila insegnanti possono
tirare un sospiro di sollievo: oggi la Corte costituzionale ha
dichiarato rispettivamente infondata e inammissibile le due
questioni sollevate dal Consiglio di Stato sulla legittimità’ del
reclutamento speciale dei docenti della scuola secondaria
previsto, per i titolari di abilitazione, dal decreto attuativo
della riforma della “Buona scuola”.
    Abilitazione all’insegnamento e dottorato di ricerca
costituiscono il risultato di percorsi diretti a sviluppare
esperienze e professionalità’ diverse, in ambiti differenziati e
non assimilabili: questa diversità’ giustifica, secondo la Corte
costituzionale, il differente e più’ vantaggioso trattamento
riservato, in via transitoria, ai titolari di abilitazione
all’insegnamento, nell’ambito del reclutamento dei docenti della
scuola secondaria, previsto dal decreto attuativo della “Buona
scuola” (d.lgs. n. 59 del 2017).

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA DEI SEGRETARI GENERALI
DI FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS
Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio

La Corte Costituzionale riconosce la legittimità dei percorsi concorsuali riservati
La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.
Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile.
Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio: i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

Roma, 7 maggio 2019

ANSA >>> Scuola: leader Cgil Cisl Uil contro regionalizzazione

rassegna stampa

“””Scuola: leader Cgil Cisl Uil contro regionalizzazione  Firmano appello, no a ‘secessione’ legata ad autonomia   (ANSA) – MATERA, 7 MAG – I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo,hanno firmato l’appello promosso da tutti i sindacati della scuola “contro la regionalizzazione del sistema di istruzione”.Lo hanno fatto chiudendo l’iniziativa unitaria su Europa, cultura e lavoro, a Matera. L’appello nasce dopo che le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto “hanno, tra l’altro, chiesto al governo ulteriori forme e particolari condizioni di autonomia in materia di istruzione e formazione. L’obiettivo e’ quello di regionalizzare la scuola e l’intero sistema formativo – si legge nel testo – tramite una vera e propria secessione delle regioni più ricche, che porterà ad un sistema scolastico con investimenti e qualita’ legati alla ricchezza del territorio”.

(ANSA).

ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), vera novita’ se ne e’ parlato a PALAZZO CHIGI.

 

 

Scuola: Turi (Uil), vera novita’ se ne e’ parlato a Pal.Chigi

(ANSA) – ROMA, 24 APR – “Siamo soddisfatti, e’ stata una trattativa lunga e impegnativa, ma abbiamo siglato un’intesa convinti di aver portato a risultato questioni importanti”: cosi’ Pino Turi, segretario Uil Scuola,  al termine della lunghissima riunione di questa notte a Palazzo Chigi.

   “Una soluzione per nulla scontata – aggiunge – dopo una notte di rinvii e di confronto serrato e con i nervi a fior di pelle. E’ stato un negoziato molto serio e abbiamo avuto impegni dal Presidente Conte che crediamo saranno mantenuti. Abbiamo definito valori e principi relativi al modello di scuola del Paese che sono stati assunti dal Premier come impegno”.

   “Contratto, precari, personale Ata, regionalizzazione: l’intesa risponde ai temi al centro della proclamazione dello sciopero che e’ sospeso. Quella che abbiamo firmato e’ un’intesa politica – precisa il segretario generale della Uil Scuola – ora partiranno gli incontri tecnici al Miur per mettere a punto concretamente i provvedimenti. E’ una cambiale che metteremo all’incasso”.

   “Quanto alla regionalizzazione la battaglia politica non e’ finita – conclude Turi – perche’ non e’ il solo Governo che puo’ decidere su questo tema ma, a nostro parere, e’ il Parlamento, nella sua espressione di sovranita’ a dover decidere.  Continuera’  dunque la raccolta firme per mettere la parola fine ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione”. (ANSA).

 

 

 

Miur annuncia avvio dei concorsi: fatto  positivo che consentirà un futuro di continuità didattica


Turi: è vera emergenza, servono risposte urgenti e funzionali

Percentuali e preselezione sono pannicello caldo. Problema va risolto con fase transitoria.
Finalmente si comincia a pensare a coprire con posti stabili i posti vacanti della scuola.
E’ un fatto positivo, che consentirà un futuro di continuità didattica – così il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, all’annuncio del Miur che saranno avviati i concorsi nella scuola per circa 70 mila cattedre.
Occorre osservare che – continua Turi – il concorso è una risposta ma non è la sola necessaria. Non è sufficiente. I tempi del concorso ordinario sono incompatibili con la situazione di vera e propria emergenza che avremo a settembre.
Bisogna guardare alla realtà e rispondere all’emergenza in atto nella scuola: non ci sono abbastanza candidati per coprire i posti. Ad una situazione di emergenza, che a settembre avrà dimensioni straordinarie, non si possono dare risposte ordinarie. Serve una fase transitoria per i docenti con 36 mesi di servizio ai quali va data una modalità di accesso ai ruoli che rispetti i tempi della scuola e riconosca l’esperienza che come accade in ogni professione è un valore aggiunto.

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LA SCUOLA VERSO LO SCIOPERO GENERALE: INTERA GIORNATA DEL 17 MAGGIO

Dall’incontro che si è svolto oggi al Ministero del Lavoro non sono emersi elementi che consentano di ritenere concluso positivamente il tentativo di conciliazione.
Nessuna risposta di merito è venuta alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, non essendovi stata peraltro la possibilità di procedere ad un approfondito esame delle questioni oggetto della mobilitazione.

Le cinque organizzazioni sindacali prendono atto dell’annunciata apertura, a partire da lunedì 8 aprile – data nella quale è previsto l’incontro con il Ministro – di un tavolo di confronto al massimo livello politico del MIUR, proposta rispetto alla quale affermano piena disponibilità perché rispondente a un’esigenza da tempo rappresentata, ma confermano, in assenza di impegni puntualmente riscontrabili, la volontà di procedere alla proclamazione di iniziative di lotta articolate in astensione dalle attività non obbligatorie e in uno sciopero generale di tutti i lavoratori  del comparto istruzione e ricerca per l’intera giornata del 17 maggio 2019.

Le iniziative di sciopero verteranno sulla astensione delle attività non obbligatorie nel settore scuola a partire dal 26 aprile 2019 e con termine il 16 maggio 2019, con le motivazioni e gli obiettivi indicati nella stessa richiesta di avvio del tentativo di conciliazione. L’astensione dalle attività non obbligatorie riguarderà tutto il personale docente ed ATA  del comparto scuola.

CONVOCAZIONE PER TENTATIVO DI CONCILIAZIONE

 

         

 A seguito della puntuale richiesta da parte di tutte le sigle sindacali  rappresentative del mondo della scuola e accreditate all’Aran  Il Ministero del Lavoro ha convocato il MIUR e i sindacati per il tentativo di conciliazione previsto dalla Legge 146 sul diritto di sciopero, il prossimo 4 aprile – ore 10.00.

Dall’esito dell’incontro potrebbe scaturire la proclamazione dello sciopero generale a supporto delle proposte e richieste per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, contro la regionalizzazione, superamento del precariato scolastico, problematiche per il personale Ata totalmente negletto e dimenticato.

s.mavica

OGGI A BARI INCONTRO SINDACATI SCUOLA -PRESIDENTE ANCI Turi: scuola al top nella fiducia degli italiani Va lasciata fuori dalle scacchiere del  potere

“””Continua l’instancabile quanto puntuale informazione e netta contrarietà alla regionalizzazione da parte del segretario generale Pino Turi e di tutta la Uil Scuola. Motivazioni argomentate e supportate sia in diritto che nel fatto. Invito a tutto il mondo della scuola ed ai “cittadini” di difendere il diritto all’istruzione pubblica per come voluto dai padri fondatori della Costituzione Italiana.””” s.mavica

 

No alla regionalizzazione del sistema di  istruzione, edilizia scolastica delle scuole, tempo pieno soprattutto nelle scuole del Sud, insegnamento di cittadinanza e costituzione: questi i punti all’ordine del giorno della riunione che si è svolta questa mattina a Bari tra i segretari dei sindacati scuola, università e ricerca, e il presidente dell’Anci, Antonio De Caro.
L’Italia è fatta di realtà tra loro molto differenti – ha detto durante l’incontro il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – sono diversità che rendono il nostro Paese speciale e pieno di risorse. Per valorizzare queste caratteristiche la scuola della nostra costituzione è ‘autonoma’. La scuola italiana, quella di tutti, funziona grazie all’impegno di chi ci lavora e alle caratteristiche che ha saputo mantenere: rigore, qualità, inclusività, accoglienza, libertà, democrazia, libertà.  E gli italiani si fidano.  La mobilitazione in atto nella scuola ne è prova.  Insegnanti, personale, famiglie e studenti devono poter continuare a riporre il massimo della fiducia nel nostro sistema di istruzione.

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ANSA >>> Scuola: Turi (Uil), si va verso sciopero, avviate procedure. Appena pubblicato dall’agenzia ANSA

si va verso lo sciopero….FLC CGIL,  CISL FSUR,  UIL SCUOLA RUASNALS CONFSAL,  GILDA  

cosa chiedono le 5 sigle sindacali rappresentative del mondo della scuola?  La contrattazione  tutte queste tematiche sinteticamente riassunte e i provvedimenti consequenziali.

1. Rinnovo del CCNL e salvaguardia della sua dimensione nazionale contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca
.

2. Settore Scuola:  Stabilizzazione precari e  Problematiche 
Personale Ata
3. Settore Università e AziendeOspedaliero-universitarie
Revisione dell’ordinamento
4. Settore AFAM
Riconoscimento status universitario delle istituzioni Afam
Statizzazione ex musicali pareggiati e stabilizzazione precari
5. Settore Ricerca
superare la frammentazione del sistema ed evitare la dispersione delle professionalità

Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 4 dell’allegato al CCNL/1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

La nota: proclamazione-stato-di-agitazione-tentativo-di-conciliazione290319

dalla segreteria territoriale Federazione Uil Scuola Rua città metropolitana Catania, salvo mavica, segretario

 

Turi (Uil Scuola): la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo. Impronte digitali per i professori: il ministro lasci queste misure al collega di Grazia e Giustizia
Turi: la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo.
Sembra di stare sul Titanic: sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.

Non è così che immaginiamo la scuola.
Pensavamo di avere dei motivi molto seri per protestare contro lo stato delle politiche del Governo sulla scuola, il ministro Bussetti ce ne fornisce di nuovi: «per i controlli nelle scuole, impronte digitali ai professori».
Così il ministro in un’intervista, che aggiunge  «non per questioni di controllo sull’assenteismo, piuttosto per ragioni di sicurezza». E noi che pensavamo – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che le scuole fossero luoghi sicuri, di educazione, di cultura. Luoghi  dove si agisce con rispetto e responsabilità. Un modello ben lontano dagli eccessi americani.
Invece no, preso nelle pieghe delle decisioni del suo Governo, il ministro parla di misure rigide – mette in evidenza Turi  – che sono inapplicabili nelle scuole, e che la scuola non merita, mentre farebbe meglio a lasciare che a occuparsi di questi temi sia il suo collega, titolare del ministero di Grazia e Giustizia.
E’ il momento di dire alla politica – ribadisce Turi  – che ci sono scelte che vanno fatte: dare stabilità al lavoro, sfilare la scuola dalle  logiche regionali, inserire risorse nel documento di programmazione economica per dare stipendi adeguati, riconoscere le professionalità della scuola.
Sembra di stare sul Titanic – azzarda il segretario della Uil Scuola – sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.  Se non si assumono i precari vuol dire che anche questa volta si vuole fare cassa sulla scuola.
A rimetterci saranno di nuovo persone per bene, quelle che hanno lavorato.

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Turi: la scuola verso lo sciopero. Avviate le procedure per farlo.
Sembra di stare sul Titanic: sta passando l’idea che alcuni si salvano altri no.”

ATTIVO VENEZIA: TURI: DIRE NO ALLA REGIONALIZZAZIONE SIGNIFICA CONTINUARE L’IMPEGNO PER ELIMINARE LA 107

Dire no alla regionalizzazione significa continuare l’impegno per eliminare la 107 – ha detto Pino Turi nel suo intervento, durante la riunione di questa mattina, a Venezia.  Hanno entrambe la stessa matrice neo liberista e perseguono gli stessi obiettivi: riduzione finanziaria,  chiamata diretta, valutazioni burocratiche, elenchi provinciali, privatizzazione del sistema scolastico, finanziamenti scuole private, eliminazione delle Rsu, disintermediazione sindacale.
Il nostro dissenso rispetto questa impostazione è  netto.
Il nodo contrattuale – ha detto ancora Turi – è stato ripreso proprio in questi giorni dalla Ragioneria dello Stato. Quella che noi abbiamo definito “emergenza stipendiale” è diventato un bel promemoria per la politica.  Una situazione di affanno che non può essere risolta nella normale dinamica del rinnovo dei contratti dei  tre milioni di lavoratori del Pubblico impiego, ma merita l’individuazione di specifiche risorse che vadano ad attenuare il gap stipendiale interno e quello esterno con i colleghi europei.
Occorre istituire, già nel prossimo documento di programmazione economica, un capitolo specifico di spesa per l’adeguamento stipendiale dei lavoratori della scuola a cui si chiede tanto e si riconosce poco.
rassegna stampa
ANSA) – ROMA, 27 MAR – Le retribuzioni degli insegnanti italiani sono le piu’ basse tra tutti i comparti pubblici: non solo. Rispetto ai colleghi europei, i docenti italiani hanno stipendi inferiori per 8 mila euro l’anno. Per questo i sindacati della scuola, da tempo impegnati in mobilitazioni da nord a sud, con le quali chiedono di iniziare le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro e con cui  si oppongono al progetto di autonomia differenziata, minacciano concretamente lo sciopero.

“Il finanziamento del rinnovo del contratto è nelle rivendicazioni unitarie dei sindacati che, insieme alla questione del precariato, al rifiuto alla regionalizzazione del sistema scolastico, all’immissione nei ruoli dei docenti precari, alla semplificazione, mobilità e valorizzazione professionale degli ATA, rappresentano le rivendicazioni. Se dovessero rimanere inascoltate, sposteremo l’azione sindacale dalla mobilitazione alla protesta in ogni forma possibile. Nelle prossime ore avvieremo le procedure per la conciliazione che sono propedeutiche alle azioni sciopero vere e proprie”, incalza Pino Turi per la Uil.

PROSEGUE LA RACCOLTA DELLE FIRME CONTRO OGNI IPOTESI DI REGIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE


 Sindacati: la scuola nazionale è valore della società civile. Città diventino protagoniste.
A Napoli, il Comune decide di sostenere la campagna e sceglie un ruolo attivo e di partecipazione.

La raccolta firme per dire no alla regionalizzazione della scuola entra nelle città e si apre alla società civile. E’ accaduto a Napoli dove, in questo fine settimana, sono state raccolte migliaia di firme, nei banchetti organizzati in tre luoghi simbolo della città. Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per il coinvolgimento e l’impegno mostrato dal sindaco De Magistris, dal vicesindaco Panini e dall’assessore alla scuola Palmieri sottolineano il segretari generali dei sindacati scuola, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams, Snals Confsal. Il Comune di Napoli ha deciso di sostenere la raccolta firme in modo non formale, ma sostanziale, inviando una delibera in tutte le scuole e mettendo dei banchetti dell’amministrazione  a disposizione dei cittadini nella giornata di oggi. Il progetto collegato alla raccolta delle firme non è stato pensato per restare all’interno delle scuole – spiegano i segretari Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi,  Pino Turi, Rino Di Meglio e Elvira Serafini – ma per coinvolgere l’intero Paese nel dire che la scuola italiana è quella nazionale, di tutti, inclusiva.  “. “Il nostro impegno è rivolto a sostenere la qualità del nostro sistema scolastico e a dare stabilità al lavoro -concludono Sinopoli, Gissi, Turi, Di Meglio, Serafini –  obiettivi cui si ricollegano le questioni alla base della mobilitazione in atto, che attendono risposte concrete: contratto,  precariato,  condizioni di lavoro del personale Ata“.

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INIZIATIVA COORDINAMENTO INFANZIA >>> 27 marzo – ore 11.00 | Camera dei Deputati | Sala delle Conferenze

Cominciare bene

Telecamere e infanzia è un binomio che funziona? Quali sono i modelli educativi per i bambini e bambine del nuovo millennio? A che punto è l’attuazione della legge per i percorsi di integrazione tra i servizi educativi e la scuola dell’infanzia?  Si può parlare di diritti europei dell’infanzia? Quali esperienze vanno valorizzate nel sistema italiano zero – sei anni?
Sono alcune delle questioni che saranno affrontate nel corso dell’iniziativa promossa dal Coordinamento nazionale per le politiche dell’Infanzia e della sua scuola presso la Camera dei Deputati, mercoledì 27 marzo dalle 11.00 alle 12.30 nella Sala delle Conferenze di Via della Missione, 4.
In allegato il programma

PROGRAMMA _ Cominciare bene_def

ATTIVO NAPOLI >>> Turi: abbiamo orario più alto e stipendi più bassi. Promesse regionali di aumenti nascondono un trucco.

Oggi a Napoli la prima delle tre iniziative nazionali promosse dai sindacati scuola: è mobilitazione
Turi: abbiamo orario più alto e stipendi più bassi
Promesse regionali di aumenti nascondono un trucco

E’ una grande mobilitazione della scuola quella che parte oggi da Napoli  nella prima delle tre iniziative nazionali promosse dai sindacati scuola.  Quattro i punti, che attendono risposte concrete: contratto, regionalizzazione, precariato, personale Ata. Non siamo all’anno zero –  ammonisce Pino Turi dal palco della riunione con segretari, delegati e Rsu arrivate da tutto il Sud Italia. Abbiamo un modello di scuola che va bene e che merita attenzione.
La scuola italiana funziona grazie alle persone che ci lavorano ogni giorno. Un impegno che va riconosciuto veramente.
Nella terra di Ulisse diciamo che non ci interessano i richiami delle sirene: il ritornello in auge è quello del “che ne dite di più ore di lavoro in cambio di un po’ più di soldi?”.
Non è questo il modo di riconoscere la professionalità. E’ un trucco. L’orario di servizio degli insegnanti italiani è tra i più alti d’Europa. E’ lo stipendio ad essere tra i più bassi.
E’ nel rinnovo contrattuale nazionale, che vanno definiti gli stipendi, non con promesse politiche a dimensione regionale.

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Turi (Uil Scuola): in Aula decretone omnibus. Ma la scuola resta al palo.

Il decretone è approdato in Aula per la conversione, con molteplici emendamenti: dal sostegno per i disabili al riscatto della laurea, all’assunzione con concorsi semplificati nella P.A e nella sanità. Sono stati inseriti gli emendamenti per l’assunzione dei Navigator e le indicazioni per gli assetti di vertice dell’Inps e dell’Anpal. C’è proprio di tutto. La scuola però resta al palo. Nel testo ora al vaglio dell’Aula nessun cenno alla fase transitoria per il personale precario per consentire anche al sistema scolastico di partire all’inizio dell’anno con le carte in regola.  Stiamo assistendo –  sottolinea Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – alla sottovalutazione del problema precariato che nella scuola ha raggiunto livelli di vero e proprio sfruttamento, o peggio  ad uno scontro ideologico da cui il sistema scolastico ne uscirà con le ossa rotte.

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Bussetti: scuole statali e paritarie uguali. Turi (Uil Scuola) paritarie come taxi, servizio pubblico con finalità private. Chi pensa alla scuola statale di questo paese?

Chi si occupa della scuola statale di questo paese?

Il ministro Bussetti oggi a Forlì afferma che «non ci sono distinzioni tra istituti statali e paritari. E’ sempre scuola». E’ un errore – ribatte il segretario della Uil scuola, Pino Turi – perché le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico ma perseguono utilità private, economiche, non un bene collettivo, sociale.
Adesso, anche il ministro dell’Istruzione, insieme a parti dell’opposizione e governo, si preoccupa più delle scuole degli altri che di quelle sue visto che rappresenta lo Stato.

Lo ripetiamo – continua Turi – le scuole paritarie sono come un taxi, svolgono un servizio pubblico ma perseguono utilità private, anche economiche.

Esiste una scuola statale, che va messa in sicurezza, e su questo punto – chiarisce Turi – siamo d’accordo che vadano fatti investimenti importanti per la messa in sicurezza degli edifici, del pari crediamo fermamente che non vadano sottratte in alcun modo risorse al sistema statale sancito dalla Costituzione. Chi si occupa della scuola statale di questo paese? – chiede polemicamente Turi. Le persone credono nella qualità e nell’unità del nostro sistema scolastico statale e domandano a gran voce stabilità e fiducia.  E’ compito della politica trovare le  soluzioni, fare in modo che possano lavorare in tranquillità, senza mettere le persone le une contro le altre per ragioni di consenso politico.  Ciò che ci conforta nella nostra convinta scelta per il sistema pubblico statale sono le persone che, come è accaduto anche oggi, hanno fiducia nella scuola italiana, nazionale, di tutti, e hanno firmato numerose a supporto delle scuola statale contro ogni tentativo di divisione regionale.

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DIPLOMATE MAGISTRALI – Caso Pavia: parte una raccolta di firme dei genitori per scongiurare la mancata conferma delle maestre


UIL: Cosa manca? Una  politica che ponga rimedio ad un’assurda situazione e trovi soluzioni legislative.
Il Governo non può delegare alla magistratura il reclutamento, deve intervenire e dare subito risposte. La comunità scolastica c’è e si vede. E’ il caso di mamme e papà della provincia di Pavia che hanno deciso di avviare una raccolta firme contro l’ipotesi di mancata conferma delle maestre dalle classi dei loro figli, “maestre – si legge nella loro denuncia – competenti e preparate” che sono incappate loro malgrado, nelle maglie strette di percorsi giurisdizionali che prima ne hanno riconosciuto il diritto ad insegnare con contratto a tempo inderminato e, successivamente negato.
Si badi bene, queste maestre hanno il titolo per insegnare. Il loro titolo di studio è valido per l’accesso ai concorsi, è abilitante la professione di maestra che è stata vagliata anche dal superamento dell’anno di formazione e prova.

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