28 Novembre 2023 Notizie
Il 28 novembre si è tenuta alla Camera dei Deputati un’audizione sul Disegno di legge AC-525 – Disposizioni per la promozione della conoscenza dell’emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee. Vi riportiamo il testo dell’intervento di Roberto Garofani della Segreteria Nazionale della Federazione Uil Scuola Rua.
VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. Camera dei deputati. AUDIZIONE
Disegno di legge AC-525 — Disposizioni per la promozione della conoscenza dell’emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee
di iniziativa dell’Onorevole Fabio Porta
Onorevole Presidente,
Onorevoli Deputati,
La proposta di legge AC 525 “Disposizioni per la promozione della conoscenza dell’emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee” viene considerata della Federazione Uil Scuola Rua utile nel suo impianto generale, ma soprattutto funzionale al consolidamento della cultura della solidarietà.
Il testo riprende un’iniziativa legislativa in tal senso, che risale al 2018, ovvero la proposta per la “promozione della conoscenza dell’emigrazione italiana e delle migrazioni contemporanee” contenuta nel A.S. 2576 dell’aprile 2022, a firma dello stesso attuale proponente on. Fabio Porta, a cui avevamo già guardato con interesse e oggi, come in premessa espresso, accogliamo con convinto favore la sua rinnovata e più incisiva riproposizione.
Partendo dall’obiettivo primo della conoscenza delle molteplici ondate migratorie, di cui sono stati protagonisti gli italiani e con l’obiettivo di analizzare le ragioni sociali, politiche ed economiche che le hanno caratterizzate, abbiamo l’opportunità di far comprendere alle nuove generazioni, e forse anche a noi tutti, lo spaccato di umanità che si cela dietro una scelta, quella di abbandonare il proprio “focolare domestico”, per un’”avventura” umana i cui esiti non sono accompagnati da quasi nessuna certezza.
La costituzione, in maniera più incisiva e a cui dedicare più tempo in termini progettuali nelle istituzioni scolastiche, di un filone della conoscenza storica, quello delle migrazioni, crediamo, anzi ne siamo convinti, favorirebbe il consolidamento di quella cultura tesa a considerare l’uomo, da qualsiasi nazionalità esso provenga “cittadino del mondo”.
Si produrrebbe un processo culturale e dunque strutturale di una intelligente forma di solidarietà che partendo appunto della conoscenza sia in grado di superare stereotipi, xenofobie o false convinzioni a cominciare da quella che il migrante sia uno svantaggio invece che una risorsa.