RIORDINO DELLE CLASSI DI CONCORSO | IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO – UIL: una riorganizzazione attesa da anni, adottata senza confronto

25 FEBBRAIO 2016

UIL: una riorganizzazione attesa da anni, adottata senza confronto

RIORDINO DELLE CLASSI DI CONCORSO | IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO

LA SUA EFFICACIA SARÀ DA VALUTARE ANCHE IN RELAZIONE ALLE RIGIDITÀ DELLA LEGGE 107 

Il decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2016, n. 19  reca il Regolamento  per   la   razionalizzazione   e  l’accorpamento delle classi  di  concorso  a  cattedre  e  a  posti  di insegnamento. Successivamente alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale in data 22 febbraio, entra in vigore il 23 febbraio 2016, relativo al riordino delle classi di concorso a cui sono allegate  tre tabelle di riferimento  per le nuove denominazioni, le confluenze, i titoli di accesso e le corrispondenze tra vecchio e nuovo ordinamento.
Le scelte di fondo e i contenuti sono riportati nel testo del decreto e in tre tabelle, il cui significato riportiamo di seguito, in forma schematica.

Il regolamento revisiona le classi di concorso per la  scuola  secondaria  di  primo  e  di secondo  grado  razionalizzando ed  accorpando le precedenti,  ne semplifica e riduce il numero.
Gli accorpamenti danno luogo ad entità  più ampie i cui  titolari  provengono dalle diverse classi  che vi hanno dato origine. I docenti titolari di una delle classi di concorso accorpate, di cui alle tabella A e B sono titolari dell’intera a nuova classe di concorso risultante.
In questa maniera si risolve il problema delle c.d. classi atipiche che rientrano nel riordino delle classi di concorso, riportando tutti nelle stesse condizioni giuridiche di appartenenza.

I docenti non di ruolo in possesso dell’abilitazione o idoneità per l’accesso ad una delle classi di concorso accorpate, di cui  alle Tabella A e B, hanno titolo per l’accesso a  tutti  gli insegnamenti compresi  nella  nuova  classe  di  concorso  risultante  dall’accorpamento, sia per i percorsi concorsuali,  sia per le supplenze, sia lunghe che brevi.

Tutti coloro  che, all’entrata in vigore del presente  regolamento, sono iscritti a uno dei percorsi di laurea o diploma  che danno  accesso alle previgenti classi di concorso, come ridefinite nelle nuove Tabelle A e B conseguito  il  titolo   mantengono il diritto a partecipare  alle  prove  di accesso ai relativi percorsi di tirocinio formativo attivo.

Per l’accesso ai concorsi ed ai percorsi abilitanti possono essere previste dal MIUR prove comuni tra diverse classi di concorso

Tutte le disposizioni che regolamentano la gestione del personale in esubero a livello provinciale  fissate dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 restano confermate.

AT DI CATANIA: Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.

25 FEBBRAIO 2016

AT DI CATANIA: Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.

Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 febbraio 2016, n. 19

Collegamento al sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica

Sulla valutazione occorre coinvolgere gli insegnanti

24 FEBBRAIO 2016

Sulla valutazione occorre coinvolgere gli insegnanti

INCONTRO AL MIUR | RIPARTIZIONE DEL FONDO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI VALUTAZIONE.

Uil: serve un confronto non formale ma sostanziale  per sanare le contraddizioni della legge 107. Vanno garantiti  profili e professionalità e  riconosciuti gli spazi contrattuali.

La ripartizione del fondo per la valorizzazione del merito e funzionamento dei comitati di valutazione sono stati il tema centrale del’incontro che si è svolto questa mattina al ministero tra le organizzazioni sindacali e il Miur,  rappresentato in questa riunione dal Direttore generale del Bilancio,  Dott. Greco  e della  Dott.ssa Palumbo, Direttore generale per gli ordinamenti e la valutazione.

A parere della Uil Scuola, i temi in oggetto del confronto vanno affrontati nel merito e non solo nella forma, per poter superare le numerose contraddizioni della legge 107, con il fine di comporre i vari interessi in campo: in particolare, i docenti sono coinvolti in forma attiva, come beneficiari e come componenti dei comitati; i  dirigenti scolastici che non possono essere autorità salariale monocratica; il ruolo della contrattazione in relazione alla legge che definisce il finanziamento come  salario accessorio.

Analogamente,  non può essere ignorato il ruolo degli organi collegiali, in particolare del collegio dei docenti, espressione della funzione tecnico professionale che  rappresenta l’aspetto più qualificato in materia educativa e  didattica per definire criteri di assegnazione del beneficio economico.

Il ministero dovrà, in ottemperanza alla legge, definire  un decreto ministeriale  i cui contenuti,  secondo la Uil Scuola, devono essere frutto di un confronto sostanziale e non formale.

I vincoli del comma 126 pongono una ripartizione basata sulla dotazione organica dei docenti, dei fattori di complessità e delle aree a maggiore rischio educativo.

Per la Uil i docenti su cui effettuare la ripartizione dovranno essere quelli derivanti dalla sommatoria  dell’ organico di fatto, di diritto, del potenziamento e dei supplenti annuali. Solo così potrà risolversi, ad esempio, la questione dei licei musicali.

Nei fattori di complessità vanno considerati anche gli indicatori organizzativi degli istituti comprensivi ed onnicomprensivi, degli istituti con pluralità di indirizzi,  gli squilibri e le difficoltà derivanti dallo svantaggio socio-economico di alcuni territori.

È ancora in fase di approfondimento la questione dell’attribuzione delle quote secondo la scansione degli 8/12 per anno scolastico o di quella per anno solare. Per la Uil, visto che si tratta di un bonus da assegnare alla fine dell’anno ai docenti sarebbe meglio l’assegnazione in una unica soluzione per evitare aggravi burocratici.

Il decreto del ministro opererà lo stanziamento, per il quale si prevede un nuovo passaggio con il sindacato. Per la Uil sarebbe  necessaria un’intesa politica, come avvenuto per la mobilità, per definire una  base solida  di condivisione ed evitare l’attuale confusione e le contraddizioni sopra accennate.

Al momento rappresentiamo, rispetto ai criteri di costituzione la contrarietà sulle scelte fin qui operate dal Miur, senza trasparenza, senza coinvolgimento, tramite Faq che hanno confuso le idee più che chiarirle.

Alcuni provvedimenti hanno indotto gli uffici regionali a nominare, anche d’ufficio dirigenti scolastici  in pensione,  quali componenti esterni escludendo a priori le altre professionalità e figure pure previste dalla legge 107, come possono essere i docenti, dirigenti tecnici,  funzioni strumentali,  collaboratori dei dirigenti,  RSU, di  tutti quei professionisti cioè che hanno già consolidate esperienze e conoscenze del lavoro scolastico e della sua valorizzazione.

Restano da risolvere  questioni ancora aperte e che riguardano tre aspetti particolari: la funzionalità dei comitati quando non sia stata individuata una componente;  la loro considerazione come organi collegiali perfetti; il loro rapporto con il collegio dei docenti, dalla cui riflessione collegiale dovrebbero scaturire le indicazioni per i criteri da adottare.

Il Miur si è riservato ulteriori riflessioni  e comunicherà un nuovo appuntamento per i primi di marzo, previo approfondimento con l’ufficio fdi Gabinetto e l’ufficio Legislativo.

La Uil e le organizzazioni sindacali hanno rivendicato l’importanza di un lavoro comune e trasparente messo sempre a disposizione dell’amministrazione; coerentemente stanno predisponendo un documento di sintesi del confronto che sarà diffuso a breve.
Le stesse organizzazioni non escludono il ricorso ad una impugnativa davanti al giudice qualora i provvedimenti non tengano in considerazione l’intero quadro normativo vigente a discapito degli interessi generali in campo.

All’incontro hanno partecipato per la UIL Ranieri e Lacchei.

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA: la trappola della burocrazia che schiaccia la valutazione

22 FEBBRAIO 2016

La trappola della burocrazia che schiaccia la valutazione

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA

Paradossale la situazione creata con la legge 107: da un lato l’autovalutazione delle scuole, dall’altro la valutazione del merito dei docenti. Due processi che viaggiano su binari paralleli.

 

Il 17 febbraio si è svolto un incontro presso il Miur con i rappresentanti della conferenza degli istituti Indire e Invalsi e il ministero, impegnati con la pubblicazione del DPR 80,  nella costruzione del sistema nazionale di valutazione.
Oggetto dell’incontro lo stato di attuazione della direttiva 11/2014 sul sistema di autovalutazione. Due i punti trattati: i processi di autovalutazione e la valutazione esterna.

Scuola dell’infanzia e adeguamento dei rapporti di autovalutazione
A partire dal prossimo anno scolastico le scuole procederanno all’adeguamento del Rapporto di autovalutazione (RAV) elaborato nel 2015, da arricchirsi con i  dati aggiuntivi  forniti dalla prima stesura. Sarà integrato, per tutte le scuole in cui sono presenti sezioni di scuola dell’infanzia da parti inerenti questo importante segmento educativo, escluso dalla prima formulazione.
Il nuovo RAV sarà accompagnato da questionari di percezione della qualità per i docenti e per gli studenti, in aggiunta a quello per i genitori reso fruibile nella piattaforma online delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, ormai giunta a conclusione.
Il documento,  integrato con i dati sulla scuola infanzia, sarà adottato in via sperimentale già in questo anno da alcune scuole.
A breve sarà avviata una consultazione pubblica da cui potranno  scaturire proposte di modifica.
Per la UIL tale scelta è condivisibile, sia direttamente che attraverso il Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola, è stata ripetutamente sollecitata.

Valutazione esterna
Il Miur ha informato che il modello di valutazione esterna previsto dalla direttiva 11/2014 partirà a marzo su 390 scuole (di cui 20 paritarie), da parte dei Nuclei esterni di valutazione (NEV), formati daun ispettore e due esperti provenienti sia dalla scuola che da altri settori.
Per loro un breve corso di formazione partirà il 25 febbraio mentre le scuole, estratte a sorte, saranno avvisate una settimana prima della visita.

Le visite dureranno tre giorni, saranno visionati spazi, attività, organizzazione oltre ai Piani dell’offerta formativa,  ai RAV ed i piani di miglioramento; saranno svolti colloqui  ed incontri con i diversi attori. Una  prima fase di restituzione è destinata al dirigente scolastico ed al suo staff, successivamente un report sarà presentato al collegio dei docenti.

Obiettivo dell’intera procedura è indurre le scuole alla  riflessione sull’azione quotidiana anche in riferimento ai piani di miglioramento ed al bilancio sociale, quale terza ed ultima fase del processo di autovalutazione.

In tema di valutazione la UIL ha presentato le proprie proposte.

Appare necessario un riallineamento delle azioni derivanti dalla sedimentazione di norme vecchie  e nuove (il continuo rinvio della valutazione dei dirigenti scolastici) con l’attuazione della legge 107 per la valorizzazione della professionalità docente e la costituzione di comitati per la valutazione in tutte le scuole.

Va resa adeguata e costante l’informazione ai sindacati scuola sia per la pubblicazione di bandi di selezione di nuovi esperti valutatori, sia per tutti gli aspetti connessi alla realizzazione del sistema;
il pessimo esempio dei Vcamp, a suo tempo svelato e stoppato  dall’impegno  della Uil,  deve restare un caso isolato. Anche i valutatori esterni ora coinvolti, sono stati selezionati con avvisi del 2013, pubblicati senza alcuna trasparenza né informativa sindacale.

Si osserva che gli esiti dei  progetti  sperimentali fin qui condotti, come il Progetto qualità e merito  ed ancor più Vales, finanziato con  fondi contrattuali per preciso impegno delle organizzazioni sindacali, sono rimasti chiusi nei cassetti senza alcuna possibilità di fornire indicazioni ai nuovi percorsi, spesso non valorizzando nemmeno il patrimonio di competenze ed esperienze acquisito dai  docenti e dai dirigenti in essi impegnati.

Il Miur, per contribuire  al miglioramento delle scuole sottoposte a valutazione esterna, deve garantire ai valutatori esterni provenienti dalla scuola le condizioni per il sereno  svolgimento dell’incarico.

Le attività di valutazione insieme a quelle di rilevazione degli apprendimenti costituiscono un enorme carico  di lavoro burocratico per le scuole che vanno liberate dall’impegno compilatorio, reso più grave dalla riduzione del personale amministrativo nelle segreterie scolastiche;

Sulle novità della Legge 107 per la valutazione non servono fughe in avanti del Miur ma l’apertura di un confronto in sede contrattuale, che  riunisca in un unico profilo tutte le attività di valutazione ed autovalutazione  e possa contemperare le diverse opzioni con le criticità in materia di assegnazione del bonus professionale ai docenti, costituzione dei comitati  in ciascuna scuola, ecc.

Le iniziative prese da talune direzioni regionali costituiscono una pessima modalità operativa, sia nel merito che nel metodo, sono state bloccate sul nascere dai sindacati.

Per la UIL ha partecipato Noemi Ranieri

Turi: sbloccare il contratto per riconoscere i diritti

Turi: sbloccare il contratto per riconoscere i diritti
SONO PIÙ DI SEI ANNI CHE AL PERSONALE DELLA SCUOLA NON VIENE RINNOVATO IL CONTRATTO
Uil: La legge del governo sulla scuola mostra tutti i limiti di concreta applicazione.
Siamo nettamente contrari alle scuole di tendenza.
I ragazzi Erasmus esempio dell’eccellenza del nostro sistema di istruzione, apprezzata solo all’estero.
La mancanza del rinnovo contrattuale del personale della scuola si protrae da oltre sei anni –  mette in evidenza Pino Turi, segretario generale Uil Scuola nel suo intervento all’Auditorium Unipol per l’iniziativa promossa dalla Uil sui contratti nel pubblico impiego.
Un blocco che  incide pesantemente sul potere di acquisto reale delle retribuzioni, quelle degli insegnanti italiani sono tra le più basse d’Europa, ma soprattutto sul valore del  lavoro nel sistema di istruzione.
La scuola è stata investita da una legge di riforma, peraltro di dubbia costituzionalità, che non modifica l’impianto istituzionale dei cicli di istruzione, ma interviene sostanzialmente sulla governance   – ha precisato Turi – con uno spostamento di  poteri tra dirigente, docenti ed organi collegiali, rappresentativi del personale docente ed ATA, genitori ed alunni, che ne mortificano ruolo e funzione.
Quella che stiamo registrando – aggiunge Turi – è una pesante ingerenza, anche nelle materie di contrattazione, attuata per  legge, la 107/2015.
Approvata con voto di fiducia dal Parlamento la legge del governo sulla scuola risente –  ora che quotidianamente ci scontriamo con i limiti pratici della sua applicazione, spiega Turi –  della mancanza di dibattito sereno e disteso, sia parlamentare che nel Paese.
Una legge formulata senza il coinvolgimento pieno del personale, trattato più da suddito che da lavoratore portatore di dignità e diritti.
L’aver scelto di attuare un processo di cambiamento in maniera autoritaria e senza coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori ha condotto ad un doppio risultato negativo: a chi a scuola lavora ogni giorno si presenta un modello di scuola meno libera e più dirigista; ad alunni e famiglie si rende meno scontato il pluralismo e la libertà di apprendimento.
Tutto questo in contraddizione con i  valori costituzionali che indicano la scuola come laica,  di tutti e per tutti – conclude Turi – quella scuola che ha rappresentato l’ascensore sociale degli italiani nei decenni scorsi e che, ancora oggi,   registra eccellenze tra i ‘ragazzi Erasmus’ che trovano lavoro solo fuori dall’Italia.

ULTIMISSIME

22 FEBBRAIO 2016
POSIZIONI ECONOMICHE ATA

Il Tribunale ha accolto il ricorso condannando il MIUR.

22 FEBBRAIO 2016
INCONTRI AL MIUR | RISORSE ALLE SCUOLE
Aree a rischio 2015/2016: siglata l’ipotesi di contratto integrativo

Il 18 febbraio 2016, tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali, e’ stata siglata l’ipotesi di contratto sui criteri di attribuzione alle Direzioni regionali, delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica, per l’anno scolastico 2015 – 2016.

Per la ripartizione della somma complessiva di euro 18.458.933,00 sono stati confermati i criteri definiti per l’anno scolastico precedente.

I rappresentanti del MIUR hanno illustrato una nota ai Direttori regionali per consentire  l’avvio delle rispettive contrattazioni.

Il contratto verrà sottoscritto definitivamente al termine dell’iter di certificazione.

Resta l’insoddisfazione rispetto ad un istituto contrattuale che nella fase di avvio ha dato risultati molto apprezzati. Nel tempo lo stesso ha subito una deriva burocratica che ne ha distorto le originarie finalità, con ricadute negative sulla sua reale efficacia. Anche su questo ha pesato il blocco della contrattazione nazionale che va rapidamente superato attraverso il rinnovo del contratto. In quella sede la UIL Scuola proporrà una revisione della materia che tenga conto delle nuove emergenze che la scuola italiana è chiamata a gestire.

DOPO L’INIZIATIVA DEI SINDACATI SCUOLA L’USR DEL VENETO RITIRA LA CIRCOLARE

19 FEBBRAIO 2016

L’USR del Veneto ritira la circolare

DOPO L’INIZIATIVA DEI SINDACATI SCUOLA

Il 24 febbraio fissato un incontro al Miur per fare il punto sulla valorizzazione del merito e il funzionamento dei comitati di valutazione

L’Ufficio scolastico regionale del Veneto, con due note distinte, una indirizzata ai componenti esterni del Comitato di valutazione, da esso stesso nominati, l’altro ai sindacati regionali di comparto,  ha ritirato la circolare del 16 febbraio con la quale  dava  “Orientamenti e riflessioni per i componenti esterni dei Comitati di Valutazione dei docenti nominati dall’USR per il Veneto”.

Quella dei componenti esterni è una delle novità introdotte dalla legge 107/2015 che modifica ed integra il Comitato di Valutazione interno ad ogni istituzione scolastica che, tra l’altro avrà il compito di assegnare il c.d. Bonus ai docenti, sulla base dello stanziamento di 200 milioni di euro, ripartiti tra  le singole scuole, previsti dalla legge 107/2015 che lo definisce salario accessorio.

Il provvedimento dell’USR Veneto  è stato ritirato a seguito della diffida che FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola e Snals, hanno inviato in contrasto con la circolare dell’USR  che si poneva come illegittima ed inaccettabile invasione nell’autonomia della scuola.

La  materia è  delicata in quanto riguarda la retribuzione accessoria dei docenti che la legge in modo  pasticciato e contraddittorio introduce con meccanismi di dubbia legittimità costituzionale: questa circostanza consente di avviare un confronto ed un approfondimento della materia in sede sindacale.

Infatti, non solo l’USR Veneto, ma anche il MIUR ha convocato i sindacati per avviare una fase di approfondimento di merito.

L’incontro al MIUR è fissato per il prossimo 24 febbraio; in quella sede, la UIL Scuola, oltre a confermare il proprio giudizio negativo su comestaaffrontando una materia così delicata, rivendicherà procedure tali da garantire l’autonomia scolastica e la dignità professionale dei docenti che ha bisogno di regole certe che con le proprie contraddizioni la legge 107,  non garantisce.

Ancora una volta, i nodi vengono al pettine: una legge pasticciata e non adeguatamente finanziata non può  che aggiungere confusione a confusione come quella che si sta creando con la nomina dei componenti  esterni, nella maggior parte dei casi dirigenti scolastici e per lo più in pensione  a cui non è riconosciuto  neanche il rimborso delle spese di viaggio per raggiungere la sede scolastica.

Gli esiti di una norma che ha l’ambizione di valutare il merito dei docenti e di assegnare loro una retribuzione accessoria –  in  contraddizione con  un’altra legge che assegna alla contrattazione collettiva l’individuazione dei criteri di assegnazione dello stesso – sono  affidate unicamente alle procedure burocratiche che non si preoccupano affatto del risultato

Su bonus e comitati di valutazione assurda nota dell’Usr Veneto

17 FEBBRAIO 2016

Su bonus e comitati di valutazione assurda nota dell’Usr Veneto

SINDACATI SCUOLA
UN ATTO DI INGERENZA INACCETTABILE NELL’AUTONOMIA DELLE SINGOLE SCUOLE

La nota emanata il 16 febbraio dall’USR Veneto per fornire “orientamenti e riflessioni” ai componenti esterni dei Comitati di valutazione appare approssimativa sotto il profilo argomentativo per quanto riguarda le riflessioni di natura giuridica nelle quali incautamente si avventura.

Non sta certamente alle organizzazioni sindacali valutare l’opportunità di atti di assoluta intempestività e che vanno ben oltre il raggio di competenza di un ufficio scolastico regionale. Anticipare, senza averne alcun titolo, le linee guida nazionali che la legge 107, al comma 130, prevede siano emanate dal Miur e non dagli Uffici scolastici regionali, solo al termine del triennio 2016/2018, è un atto di ingerenza inaccettabile nell’autonomia delle singole scuole.

Numerose appaiono le incongruenze e le errate interpretazioni delle norme di riferimento, su diverse questioni che la nota pretenderebbe di chiarire: la qualificazione del Comitato di valutazione quale organo non perfetto, la facoltà del dirigente di procedere con atti sostitutivi in assenza di criteri, l’applicabilità alla scuola delle disposizioni in materia di valutazione della performance, l’asserita assenza di riserva costituzionale ai fini di sostenere la non ammissibilità della contrattazione sul bonus, ancorché la legge 107 lo qualifichi come salario accessorio, e altro ancora. Incongruenze e licenze interpretative che rendono ancor più ampiamente motivate le riserve di legittimità nei confronti di una circolare che già appare viziata sotto il profilo dell’eccesso di competenza.

Sul piano politico, è di tutta evidenza la gravità di un atto assunto fuori da ogni preventivo confronto né informativa con le organizzazioni sindacali, che si pone deliberatamente in conflitto con le posizioni da queste espresse su materie riconducibili alle loro prerogative, e che anche per questo è destinato ad accrescere ulteriormente lo stato di disagio, tensione e preoccupazione con cui chi lavora nella scuola sta vivendo “innovazioni” in gran parte non condivise.

Per queste ragioni, esprimendo con la massima nettezza il proprio dissenso politico, le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal  hanno inviato  al Direttore dell’USR Veneto, e per conoscenza al Miur formale diffida  a ritirare immediatamente la nota 2982 del 16 febbraio 2016. In difetto, valuteranno l’eventuale presentazione di impugnative legali.

Roma, 17 febbraio 2016

CONCORSO DOCENTI: QUANTA CONFUSIONE! TANTA DELUSIONE! I SINDACATI PROPONGONO

All’On.le Sen. Stefania Giannini
Ministro dell’Istruzione Università e ricerca

Al dott. Alessandro Fusacchia Capo Di Gabinetto
Oggetto : richiesta incontro su reclutamento e concorso

Le scriventi organizzazioni Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal chiedono un incontro urgente che affronti nel merito e con una equilibrata valutazione di tutti gli interessi in campo le diverse questioni connesse all’annunciata emanazione di un bando di concorso ordinario per i docenti.
Fra tali questioni si evidenziano quelle connesse allo svuotamento delle Graduatorie ad esaurimento, chiedendo che siano individuate soluzioni ponte per chi, pur in possesso di abilitazioni, non vi si trova inserito e per chi lavora nella scuola senza abilitazione per la mancata attivazione dei percorsi abilitanti, e per il settore della scuola dell’infanzia non coinvolto nel piano straordinario della legge 107.
Le scriventi OO.SS. lamentano peraltro l’assenza di ogni informativa sugli esiti dell’iter di approvazione del decreto di riordino delle classi di concorso, così come sui dati inerenti il numero dei posti messi a concorso e sulla loro distribuzione sia per territorio che per tipologia.
In attesa di una convocazione di cui si ribadisce l’urgenza porgono distinti saluti.                     Roma, 16 febbraio 2016
FLC CGIL
Domenico Pantaleo
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Marco Paolo Nigi

MOBILITAZIONE PER DARE RICONOSCIMENTO E VALORE AL LAVORO DEL PERSONALE A.T.A.

AMMINISTRATIVI, TECNICI, AUSILIARI I SINDACATI SCUOLA RILANCIANO LA MOBILITAZIONE PER DARE RICONOSCIMENTO E VALORE AL LAVORO DEL PERSONALE A.T.A.

Gli impegni assunti, lo scorso 22 ottobre, dai rappresentanti del MIUR non sono stati rispettati: DSGA, Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici, Collaboratori Scolastici non possono più attendere. A sostegno di una vertenza che occorre rilanciare con forza saranno convocate nella giornata di venerdì 19 febbraio assemblee in orario di servizio del personale ATA in tutte le scuole d’Italia, come primo avvio di una campagna di mobilitazione aperta a ulteriori e più incisive azioni di lotta. FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams, ritengono necessario riprendere una fase di mobilitazione che – insieme alla rivendicazione di un rinnovo contrattuale non più rinviabile per l’intero comparto scuola – evidenzi in modo specifico gli obiettivi che assumono per l’area del personale ATA un carattere di assoluta e specifica urgenza.  un piano di assunzioni e l’istituzione dell’organico funzionale; l’abrogazione delle norme che tagliano gli organici, che limitano le supplenze brevi e congelano il turn over; l’estensione della figura di Assistente Tecnico in ogni scuola; il superamento dell’esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi; il pagamento e ripristino delle posizioni economiche non liquidate; la ripresa della mobilità professionale tra le aree l’indizione del bando per i concorsi ordinario e riservato al profilo di Dsga; Il pagamento della indennità ai Dsga in reggenza su due scuole; il superamento delle disfunzioni croniche del sistema informativo Sidi e la corretta interpretazione delle leggi e delle norme contrattuali.                                                                                                                         Già con la manifestazione molto partecipata del 22 ottobre 2015 davanti al MIUR, FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams avevano rappresentato le insostenibili condizioni di lavoro del personale ATA, costretto quotidianamente a scontrarsi con difficoltà che sono di ostacolo alla funzionalità e al buon andamento delle scuole, mancando peraltro le necessarie garanzie di stabilità e continuità professionale. FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola SNALS-Confsal GILDA-Unams chiedono l’attivazione di sedi finalizzate a un sistematico confronto tra Amministrazione e parti sociali su tutti gli argomenti sopra rappresentati e sugli effetti che i processi di innovazione avranno sull’organizzazione del lavoro, non solo per le giuste esigenze di tutela dei lavoratori, ma per accrescerne la motivazione a partecipare in modo attivo ai processi di cambiamento e a sostenere obiettivi di crescita dell’efficacia e della qualità del servizio.

Roma, 9 febbraio 2016

 

Firmato il contratto integrativo sulla mobilità – UNA MOBILITA’ STRAORDINARIA : SI PREVEDONO OLTRE 250.000 DOMANDE

10 FEBBRAIO 2016

Firmato il contratto integrativo sulla mobilità

SI PREVEDONO OLTRE 250.000 DOMANDE

UNA MOBILITA’ STRAORDINARIA

In primo luogo per i numeri: si prospettano circa 250 mila domande di trasferimento. Alle 100 mila che vengono presentate in media ogni anno vanno aggiunte quelle che potranno essere presentate dagli insegnanti neo assunti.
Per la prima volta si prevede una mobilità per alcuni neo assunti su tutto il territorio nazionale.
Questa volta non ci sarà il vincolo triennale per chi richiede trasferimento.

ITER
Dopo la firma del contratto lo stesso passerà in visione alla Funzione Pubblica.Il Miur predisporrà quindi l’ordinanza e i modelli di domanda.
Dalla pubblicazione dell’ordinanza si hanno 20 – 30 giorni di tempo per presentare la domanda.

CHI SI MUOVE
Si possono prevedere molti rientri da Nord a Sud dei cosiddetti docenti “immobilizzati” che, prima dei neo assunti in fase B e C da GAE, avranno la possibilità di occupare i posti compresi quelli del potenziamento.

LE NOVITA’
Per i trasferimenti, anche tra province diverse, andranno calcolati anche i posti del potenziamento quindi tutto l’organico dell’autonomia (non soltanto le cattedre in organico di diritto).
Viene introdotta una deroga al vincolo triennale per i trasferimenti interprovinciali.
Chi non poteva muoversi per tre anni, potrà farlo.
Gli ambiti vengono definiti come realtà amministrativo-territoriale.
Gli uffici scolastici regionali stanno definendo la loro costituzione. Dovrebbero essere circa 380.

LE PAROLE CHIAVE
Titolarità di sede = è la scuola dove si insegna e dove si chiede di essere trasferiti. Posto definito.
Ambito = realtà amministrativo-territoriale.
Deroga = le norme contrattuali agiscono in virtù di deroghe ai vincoli posti dalla legge

COME E’ CAMBIATO IL QUADRO DI RIFERIMENTO
Il negoziato contrattuale ha permesso di mantenere la titolarità di sede per tutta la fase provinciale dei trasferimenti e dei passaggi di ruolo.
Chi non richiede trasferimento provinciale mantiene la titolarità nell’attuale scuola.
Chi  richiede trasferimento o passaggio provinciale avrà la sua sede di servizio.
Tale possibilità è prevista anche per i trasferimenti e per passaggi interprovinciali per gli immessi fino al 2014 -15 per il primo ambito.
Nella tabella di valutazione titoli è stato aggiunto un punteggio per chi è in possesso del CLIL.

MOBILITÀ SCUOLA 2016/2017: Rimediati molti guasti della legge 107, nessun avallo alla chiamata diretta

10 FEBBRAIO 2016

Rimediati molti guasti della legge 107, nessun avallo alla chiamata diretta

MOBILITÀ SCUOLA 2016/2017

L’ipotesi del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2016-2017, firmata oggi da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, riporta alla naturale sede del negoziato una materia impropriamente collocata nella legge e soprattutto consente di rimediare a molte delle criticità e sperequazioni che la legge stessa ha determinato. La trattativa, pur non potendo essere pienamente risolutiva di tutte le problematiche indotte dalla 107, ha consentito di ottenere importanti risultati: tutto il personale già in ruolo prima della sua entrata in vigore conserva la titolarità su scuola anche in caso di trasferimento o passaggio in ambito provinciale, e in parte anche in caso di mobilità interprovinciale; assume la titolarità di scuola il personale della secondaria di II grado oggi facente parte della DOS; si rimuove per tutti il divieto di permanenza triennale nella provincia di assunzione; si individuano modalità specifiche per l’accesso alle scuole con carattere di specialità (CPIA, scuole speciali, ecc.).

L’ipotesi sottoscritta consente di ripristinare e salvaguardare diritti messi fortemente in discussione dalla legge 107, rispetto alla quale peraltro si confermano tutte le iniziative rivolte a ottenerne profonde modifiche.

Nessun avallo viene dato dal contratto alla cosiddetta “chiamata diretta” dei docenti, rispetto alla quale tutte le organizzazioni sindacali hanno sempre espresso il loro netto dissenso: al contrario, il passaggio dagli ambiti alle scuole diventa oggetto di un’apposita sequenza contrattuale per regolare le procedure di assegnazione della sede legandole all’applicazione di criteri trasparenti e oggettivi, per titoli, escludendo che le stesse possano essere gestite in modo discrezionale e arbitrario. In pratica si tratta di un ulteriore contratto da sottoscrivere entro 30 giorni dalla stipula del CCNI. Proprio per ribadire il no alla chiamata diretta è stata inserita a verbale una dichiarazione in cui le sigle firmatarie indicano gli obiettivi con cui parteciperanno al tavolo della sequenza contrattuale.

Per educatori, docenti IRC e personale Ata non vi sono sostanziali novità e di fatto si confermano le stesse regole degli anni precedenti.

Su alcuni punti, gli ostacoli posti dalle disposizioni della legge 107 si sono rivelati invalicabili, non consentendo di dare le risposte attese a tutti i docenti assunti nelle fasi B e C del piano straordinario. A questo aspetto fa riferimento una seconda dichiarazione a verbale, in cui i sindacati stigmatizzano l’arroccamento dell’Amministrazione su posizioni di rigida applicazione della nuova normativa.

Cambiare quelle disposizioni resta pertanto un obiettivo su cui l’azione sindacale continuerà a svilupparsi, ma nello stesso tempo si conferma che molte tutele assicurate dal contratto sarebbero venute a mancare totalmente se una materia delicata e complessa come la mobilità fosse stata consegnata a decisioni unilaterali dell’amministrazione, dando così campo libero a un’applicazione piena e incondizionata della legge 107.

FORZA MAGGIORE APRIRE VERTENZA E MOBILITAZIONE. ATA: PERSONE, CITTADINI E NON NUMERI O SEMPLICI PEDINE.

10 febbraio 2016

AMMINISTRATIVI, TECNICI, AUSILIARI
I SINDACATI SCUOLA RILANCIANO LA MOBILITAZIONE 
PER DARE RICONOSCIMENTO E VALORE
AL LAVORO DEL PERSONALE A.T.A.

Gli impegni assunti, lo scorso 22 ottobre, dai rappresentanti del MIUR non sono stati rispettati: DSGA, Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici, Collaboratori Scolastici non possono più attendere.
A sostegno di una vertenza che occorre rilanciare con forza saranno convocate nella giornata di venerdì 19 febbraio assemblee in orario di servizio del personale ATA in tutte le scuole d’Italia, come primo avvio di una campagna di mobilitazione aperta a ulteriori e più incisive azioni di lotta.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams, ritengono necessario riprendere una fase di mobilitazione che – insieme alla rivendicazione di un rinnovo contrattuale non più rinviabile per l’intero comparto scuola – evidenzi in modo specifico gli obiettivi che assumono per l’area del personale ATA un carattere di assoluta e specifica urgenza.

  • un piano di assunzioni e l’istituzione dell’organico funzionale;
  • l’abrogazione delle norme che tagliano gli organici, che limitano le supplenze brevi e congelano il turn over;
  • l’estensione della figura di Assistente Tecnico in ogni scuola;
  • il superamento dell’esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi;
  • il pagamento e ripristino delle posizioni economiche non liquidate;
  • la ripresa della mobilità professionale tra le aree;
  • l’indizione del bando per i concorsi ordinario e riservato al profilo di Dsga;
  • Il pagamento della indennità ai Dsga in reggenza su due scuole;
  • il superamento delle disfunzioni croniche del sistema informativo Sidi e la corretta interpretazione delle leggi e delle norme contrattuali.

Già con la manifestazione molto partecipata del 22 ottobre 2015 davanti al MIUR, FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams avevano rappresentato le insostenibili condizioni di lavoro del personale ATA, costretto quotidianamente a scontrarsi con difficoltà che sono di ostacolo alla funzionalità e al buon andamento delle scuole, mancando peraltro le necessarie garanzie di stabilità e continuità professionale.

FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola SNALS-Confsal GILDA-Unams chiedono l’attivazione di sedi finalizzate a un sistematico confronto tra Amministrazione e parti sociali su tutti gli argomenti sopra rappresentati e sugli effetti che i processi di innovazione avranno sull’organizzazione del lavoro, non solo per le giuste esigenze di tutela dei lavoratori, ma per accrescerne la motivazione a partecipare in modo attivo ai processi di cambiamento e a sostenere obiettivi di crescita dell’efficacia e della qualità del servizio.

BY SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA. salvo mavica, segretario

 

SEMINARIO ANNO FORMAZIONE DOCENTI NEO ASSUNTI E TUTORS

AI SIGG.RI DIRIGENTI SCOLASTICI                                                                                               IST. SCOLASTICHE OGNI ORDINE E GRADO CT E PROVINCIA.                                                                                                                                   AI SIGG.RI DOCENTI NEO ASSUNTI. LORO SEDI.

AL CONSIGLIO DIRETTIVO,

ALLA RSU E DELEGATI SINDACALI TERRITORIALI.

LORO SEDI ALL’ALBO.

AL SITO WEB UILSCUOLA CATANIA.

Oggetto: Attività di aggiornamento e formazione, docenti neo immessi in ruolo e tutors. In uno in allegato ci pregiamo inviare la locandina afferente quanto in oggetto, con preghiera della massima diffusione ed affissione all’Albo sindacale anche presso le sedi coordinate, succursali ecc.L’iniziativa, organizzata da questa segreteria in collaborazione con l’IRASE Nazionale, si configura attività di aggiornamento e di formazione reso da Ente accreditato. E’ previsto l’esonero dal servizio. Verrà rilasciato attestato di partecipazione. Si ringrazia per la cortese attenzione che sicuramente verrà prestata. L’occasione è gradita per porgere distinti saluti. salvo mavica, segretario generale.

IRASE NAZIONALE – ISTITUTO PER LA RICERCA ACCADEMICA SOCIALE ED EDUCATIVA. ENTE DELLA UILSCUOLA QUALIFICATO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO. ALL.1. LOCANDINA. ALL.2 SCHEDA PARTECIPAZIONE. RIF. ART.25 LEGGE 300.

      NEO ASSUNTI IN RUOLO. La UIL Scuola di Catania in collaborazione con l’IRASE Nazionale offre un supporto gratuito ai Docenti neoassunti in ruolo di ogni ordine e grado, nell’anno di formazione e di prova, organizzando incontri periodici. Consulenza, assistenza e supporto anche ai Tutors Scolastici. Il seminario formativo si terrà Mercoledì 10 febbraio 2016, h. 15,30/19,30 presso l’ aula magna dell’ I.I.S. “FILIPPO BRUNELLESCHI” Via Verga, 99 – ACIREALE. Relaziona Mariolina Ciarnella , Segretaria Irase Nazionale Roma , argomenti:            Percorso formativo nell’anno di prova. Bilancio delle competenze, analisi dei bisogni formativi e obiettivi della formazione. Laboratori formativi dedicati. Peer to Peer (osservazione in classe). Formazione online (portfolio formativo digitale). Adempimenti amministrativi del personale neoassunto.  L’adesione all’iniziativa è gratuita e si configura come attività di aggiornamento. E’ previsto l’esonero dal servizio ai sensi degli artt. 64 e 67 del CCNL 2006/09. Verrà rilasciato attestato di partecipazione.La partecipazione è aperta a tutti, sia agli iscritti alla Uil Scuola, sia ai non iscritti.  E’ gradita prenotazione entro lunedì 8 p.v.  Si prega, inviare la scheda di adesione al fax 095 8324392 oppure via  email, catania@uilscuola.it.  Racapiti: Salvo Mavica, segretario generale 328 2030816; Anselmo Petrosino 392 350 8311;  Romeo Angela 329 9388514; Fiume Piero 329 8429088; Saro Bannò  349 3628075; Randazzo Carmelo 328 717 6514; Rita Scenna; Nelly Di Dio.

by segreteria territoriale Uil Scuola Catania. Salvo Mavica, segretario generale

I.R.A.S.E. Nazionale – Istituto per la Ricerca Accademica Sociale ed Educativa Ente della UIL Scuola qualificato per la formazione del personale scolastico (Decreto MIUR del 23.05.02 e del 05.07.05 prot. n. 1222 – D.M. 177/00). Via Lucullo, 6 – 00193 Roma.        Tel/fax 064753416. C.F. 03912501008.               e-mail:irase@tiscali.it,irase@uil.it ,www.irasenazionale.it.

ACIREALE 10 FEBBRAIO 2016 – ore 15,30 SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

Nome e Cognome ______________________________________________________________________________

Nat__ a ___________________________________________ il _________________________________________

Residente a _____________________________Via/P.za ____________________________________ n° ________

Tel./cell. ___________________________________________ e mail _____________________________________

Sede di servizio ________________________________________________________________________________

Iscritto alla UIL Scuola: si o      no o

Qualifica:

Docente Scuola Infanzia
Docente Scuola Primaria
Docente Scuola secondaria I Grado
Docente Scuola Secondaria II Grado
Docente Sostegno

Per la partecipazione è necessario inviare la scheda di adesione al fax 095 8324392 oppure via email:catania@uilscuola.it entro lunedì 08/02/2016I suoi dati personali saranno oggetto di trattamento elettronico da parte dell’IRASE Nazionale, in conformità al Decreto legislativo 196/2003 (codice in materia di trattamento dei dati personali) all’esclusivo fine di consentire la ricezione di stampe, e-mail e informazioni di carattere professionale, secondo le finalità dell’IRASE Nazionale. Autorizzo       si o          no.  

Catania, _________________________                           Firma ___________________________________________

TRASFERIMENTI DEL PERSONALE: AVVIATO IL NEGOZIATO CONTRATTUALE – Turi: ora c’è una finestra di dialogo

29 GENNAIO 2016

Turi: ora c’è una finestra di dialogo

TRASFERIMENTI DEL PERSONALE: AVVIATO IL NEGOZIATO CONTRATTUALE

SCHEDA UIL: L’accordo piega la rigidità della legge rispetto ai diritti e alle aspettative dei docenti che hanno già una sede di titolarità nella singola scuola e con questo accordo la manterranno.

L’intesa ha permesso di aprire una finestra di dialogo con il ministero per mettere a punto un contratto che offra più diritti a tutto il personale – questo uno dei passaggi della relazione di Pino Turi durante l’Esecutivo Uil Scuola che si è svolto questa mattina a Roma che ha approvato l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi.

L’elemento che caratterizza questa intesa è l’aver piegato la rigidità della legge rispetto ai diritti e alle aspettative dei docenti che hanno già una sede di titolarità nella singola scuola e con questo accordo la manterranno così come elementi più favorevoli sono stati riconosciuti anche ai docenti neo immessi in ruolo. Risultato non scontato e propedeutico all’avvio della trattativa contrattuale.

Contratto che si va delineando in questi giorni e che è ancora tutto da negoziare.

Si tratta – ha aggiunto il segretario generale della Uil scuola – di una sequenza contrattuale che  servirà anche a definire criteri e modalità di assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito che, a nostro parere, devono rispettare pluralismo culturale e libertà di insegnamento.

I vantaggi per i lavoratori si valuteranno solo alla fine alla stipula del contratto quando si potrà effettuare una chiara comparazione tra ciò prescrive la legge 107 e quello che prevede il contratto integrativo.

Rimane ferma la questione della chiamata diretta che ci trova nettamente contrari.

CONCORSO 2016 – Uil: un concorso annunciato ancora tutto da mettere a punto

29 GENNAIO 2016

Uil: un concorso annunciato ancora tutto da mettere a punto

CONCORSO 2016
MOLTE LE INCONGRUENZE DALLE PROVE IN INGLESE AL MANCATO RICONOSCIMENTO DEL LAVORO

Le questioni ancora aperte legate al prossimo concorso che il ministero intende bandire  a breve sono state al centro dell’incontro che si è svolto al Miur con le organizzazioni sindacali. Concorso finalizzato ad assumere un numero non ancora formalizzato di docenti nei prossimi tre anni, già annunciato come imminente e che dovrebbe rappresentare  il sistema di “reclutamento ordinario “. Il confronto si è concentrato sulle incongruenze che tale procedura presenta.

Le prove di esame con due domande in lingua straniera
Per la Uil scuola sono una inaccettabile discriminazione verso coloro che nella loro vita professionale o nei percorsi formativi non si sono mai visti chiedere un tale requisito. Il concorso deve dare pari opportunità ai concorrenti e se l’amministrazione come è giusto che sia, vuole privilegiare l’assunzione di docenti in possesso di abilità linguistiche particolari (B2), lo può fare, inserendo l’esame in lingua straniera come prova facoltativa a cui assegnare uno specifico punteggio.
Per la UIL le regole non possono essere cambiate in corso d’opera.

Concorso e precari: mancano gli elementi di raccordo
Appare totalmente mancante un provvedimento di raccordo tra l’imminente fase concorsuale e la soluzione ai problemi di tanti precari ancora inseriti nelle graduatorie ad esaurimento a cui si possono ad esempio riservare i circa 6000 posti vacanti residuati dalla fase C.
Vanno inoltre risolte le posizioni dei docenti che con più di 3 anni di servizio alle spalle, a cui,  a fronte del riconoscimento del lavoro svolto nella scuola sancito dalla 107, si risponde con l’esclusione.
Per la Uil Scuola si potrebbe adottare, pur all’interno del concorso una procedura semplificata di selezione, la sola prova orale che sarebbe sufficiente a riconoscere impegno e professionalità già ampiamente dimostrate sul campo.
Vanno ugualmente salvaguardate le posizioni degli insegnanti di scuola dell’infanzia che pur con tutti i requisiti, esclusi dalla fase C, vengono nuovamente costretti a concorrere senza alcuna garanzia di valorizzazione dei requisiti finora maturati.
La scelta di escludere i non abilitati non tiene conto della impossibilità a conseguire le abilitazioni per la mancata attivazione dei PAS da parte del MIUR, soprattutto in riferimento agli insegnamenti tecnico pratici.

Concorso e riconoscimento del lavoro:  10 anni di lavoro valgono come un master?
Il riconoscimento del lavoro è ciò che manca nelle scelte fin qui effettuate a favore di un finto merito.
Due esempi:
–  equiparare 10 anni di lavoro svolto al servizio dello stato e dei giovani con un master universitario;
–  valutare pari a zero i punteggi conclusivi dei percorsi di abilitazione inferiori a 75 e 2,50  ai  punteggi dello stesso genere se non dichiarati.
Queste scelte secondo la UIL vanno cambiate perché rappresentano delle vere assurdità.

Allo stessa stregua va considerato il principio che un bravo insegnante abilitato e con almeno cinque anni di anzianità di servizio non sia più in grado di giudicare l’idoneità all’insegnamento di un aspirante collega se non è in possesso anche di un qualsiasi dottorato di ricerca o di un master universitario.  Anche in questo caso, come nei comitati di valutazione per il merito, si manifesta il convincimento che un insegnante non sappia riconoscere il valore di un collega. Altrettanto grave per la UIL l’esclusione dall’incarico dei docenti assunti da graduatorie di concorsi per titoli.

Le incongruenze del bando: chi fa sindacato non può essere commissario
L’incompatibilità tra l’incarico di commissario e lo svolgimento della funzione di rappresentanza elettiva dei lavoratori delle RSU intende colpire esplicitamente l’impegno nel sindacato. Tra titoli aggiuntivi, incompatibilità, esclusioni e retribuzioni irrisorie, c’è da chiedersi se sarà mai trovato un numero sufficiente di commissari.

Tempi incerti per il bando
Queste sono solo alcune delle incongruenze che la UIL ha rilevato nella presentazione dei decreti necessari alla predisposizione del bando. Molte altre se ne possono riscontrare nelle pieghe di una burocrazia che ha rifuggito fin qui ogni confronto.
I tempi del concorso sono ancora incerti: la UIL a fronte di una mancata presentazione da parte dell’amministrazione ha chiesto di conoscere i dati dettagliati sui posti messi a bando e la loro dislocazione sul territorio nazionale. Ad esempio,  la  tabella A relativa alle materie di esame, ancora in fase di elaborazione da parte dell’Ufficio legislativo ed il decreto definitivo di riordino delle classi di concorso la cui data di pubblicazione è sconosciuta ai più.

Concorso come unico strumento di reclutamento
Per la UIL il concorso deve tornare ad essere l’unico strumento di reclutamento, capace di evitare il riformarsi continuo di altro precariato, le scelte a ciò correlate vanno effettuate in modo ponderato, esercitando al più presto la delega assegnata dal comma 181 al Governo in materia di reclutamento.

Nel frattempo occorre stabilire regole chiare e trasparenti per i candidati nel rispetto delle loro legittime aspettative, tempi adeguati ad una seria preparazione, riconoscimento di diritti acquisiti, procedure selettive coerenti con i titoli ed i profili professionali di inquadramento, condizioni migliori per affrontare percorsi complessi ed insidiosi, che incidono sulla vita personale e familiare di centinaia di migliaia di persone.

I rappresentanti dell’amministrazione non hanno fornito alcuna risposta alle osservazioni presentate né hanno fornito una data per il prossimo incontro.
All’incontro ha partecipato Noemi Ranieri

FIRMATA L’INTESA SULLE REGOLE PER LA MOBILITÀ – Turi: un accordo che tutela le persone

26 GENNAIO 2016

Turi: un accordo che tutela le persone

FIRMATA L’INTESA SULLE REGOLE PER LA MOBILITÀ
GLI INSEGNANTI GIÀ DI RUOLO POTRANNO SPOSTARSI SCEGLIENDO LA SCUOLA

Abbiamo sottoscritto un’intesa che rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti di coloro che vorranno muoversi verso una sede diversa dall’attuale e non perdere la titolarità di scuola  – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi all’indomani della firma dell’accordo sindacati Miur sulla mobilità.

Un risultato affatto scontato –  sottolinea Turi –  perché abbiamo dovuto porre rimedio alle tante incongruenze previste dalla legge.   E’ stato rimosso un  vincolo ideologico presente nella legge 107, per cui tutti coloro che si spostano devono perdere la titolarità di scuola per quella di ambito, sia nella fase provinciale che in quella interprovinciale.

E’ stato messo in chiaro che  il contratto integrativo definisce i criteri per i trasferimenti territoriali e professionali e non entra nel merito della scelta dei docenti da parte del dirigente scolastico che vede la nostra netta contrarietà e l’impegno per cambiare la legge, in questa parte inaccettabile.

L’accordo di ieri piega la rigidità della legge rispetto ai diritti e alle aspettative dei docenti che hanno già una sede di titolarità nella singola scuola e con questo accordo la manterranno.

Ogni contratto prevede una mediazione ed uno scambio – aggiunge Turi –  che in questo caso è stato spostato su  tutti i docenti sia nella fase provinciale che in quella interprovinciale, chi ha una sede non la perderà per effetto del trasferimento, sia per coloro che sono stati assunti nel piano straordinario e vedono situazioni migliorative rispetto a quelle previste dalla stessa legge 107.

L’accordo prevede anche un’apposita sequenza contrattuale che rappresenta una finestra di dialogo con il Governo per definire criteri e modalità di assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito che, a nostro parere,  devono rispettare pluralismo culturale e libertà di insegnamento.

Nei prossimi giorni convocheremo gli organismi sindacali per la valutazione dell’accordo che deve essere trasformato in un organico articolato contrattuale.

I vantaggi per i lavoratori si valuteranno solo alla fine alla stipula del contratto quando si potrà effettuare una chiara comparazione tra ciò prescrive la legge 107 e quello che prevede il contratto integrativo.

Emendamenti nel Mille Proroghe: si cercano soluzioni alle incongruenze della Legge 107

martedì, 26 gennaio 2015

Emendamenti nel Mille Proroghe:  si cercano soluzioni alle incongruenze della Legge 107 Turi: il concorso in lingua straniera è una disparità di trattamento Giusto l’emendamento per gli insegnanti della scuola dell’infanzia rimasti fuori dalle immissioni in ruolo, ma con certezze e senza condizionamenti. Si proceda con misure di equità anche per gli insegnanti abilitati con tre anni di servizio.

Il Mille Proroghe si veste di scuola: gli atti parlamentari mostrano, nero su bianco, la ricerca legislativa di soluzioni ponte per arginare situazioni di assoluta iniquità, frutto della legge 107, approvata senza un’attenta valutazione delle conseguenza pratiche. Nell’assoluto silenzio ministeriale.

E’ sicuramente apprezzabile che si cerchi di porre rimedio ad ingiustizie belle e buone: è il caso di tutti gli idonei al concorso per le scuole dell’infanzia, unici a non essere messi in ruolo con il piano di assunzioni straordinario, pur avendo una situazione giuridica ed una aspettativa totalmente simile a chi, invece, oggi e già di ruolo per effetto dell’idoneità al concorso.

Resta il fatto che mentre si mira a recuperare una situazioni di oggettiva disparità [emendamento AC 3513] dall’altro – mette in evidenza Pino Turi, segretario generale della Uil scuola –  si ignora la condizione degli insegnanti abilitati inseriti nelle graduatorie di seconda fascia di istituto per i quali si profila l’unica via del concorso.

Si tratta di docenti a cui lo Stato ha riconosciuto l’abilitazione all’insegnamento e la Corte di Giustizia europea, per molti di loro che hanno già tre anni di servizio, ha riconosciuto il diritto alla stabilizzazione.

Ciò dovrebbe indurre il ministro ad una seria riflessione circa il bisogno di una fase di transizione tra il vecchio ed il nuovo sistema di reclutamento,  la cui delega è in mano al Governo. Governo che con l’indizione del concorso sta aprendo una via (attendiamo una convocazione in merito) che si presenta confusa ed incerta, una sorta di mix tra vecchio e nuovo che meriterebbe, invece, una composizione omogenea dei diversi interessi degli aspiranti stessi.

Assegnare al concorso il sistema di “reclutamento ordinario “ significa anche dare uguali opportunità a tutti. Si pensi, allora, ad un provvedimento di transizione che abbia la stessa funzione di equità.

Ci sono insegnanti a cui prima si riconosce l’abilitazione all’insegnamento con alcune prove, e poi gli si chiede di partecipare ad un concorso con altre prove, diverse. Non si può pensare di impostare la selezione delle prove del concorso sulla conoscenza approfondita di una lingua straniera, livello B2  – mette in luce Pino Turi.

Per raggiungere lo stesso scopo basterebbe inserire una prova in lingua facoltativa con punteggio aggiuntivo che favorirebbe i candidati in possesso di tali abilità, ma eviterebbe l’esclusione a priori di tanti docenti a cui non è mai stata chiesta la conoscenza delle lingua per divenire ed essere un bravo insegnante.

Questo ed altro rappresenteremo al tavolo di confronto sindacale che subisce costantemente aggiornamenti e ritardi.  Ci auspichiamo che siano dovuti ad un’attenta riflessione, senza pregiudiziali posizioni ideologiche,  che consenta di mettere in sintonia il mondo virtuale in cui è caduta la politica scolastica del Governo e la realtà fatta di persone che hanno diritto ad essere considerate e rappresentate.

 

Turi: ma il ministro vuole rifare le Gae regionali? Bene ma servono certezze per le persone – ASSUNZIONI | GIANNINI ANNUNCIA UNA SOLUZIONE ‘DOPPIA’ PER GLI INSEGNANTI DELL’INFANZIA

21 GENNAIO 2016

Turi: ma il ministro vuole rifare le Gae regionali? Bene ma servono certezze per le persone

ASSUNZIONI | GIANNINI ANNUNCIA UNA SOLUZIONE ‘DOPPIA’ PER GLI INSEGNANTI DELL’INFANZIA

IL SISTEMA DELL’ALEA E NON DEL DIRITTO NON PUÒ CONTINUARE

La proposta del ministro significa rifare le GAE per infanzia e si pensa di farlo lasciando le persone nella  continua incertezza.
Si affida  – spiega Pino Turi in risposta alle affermazioni di oggi pomeriggio del ministro Giannini al question time alla Camera –  ad una  situazione futura ed incerta, quella dei  tempi di espletamento del  concorso,  la possibilità di un sistema di reclutamento che, invece,  andrebbe regolata per legge.
Non servono previsioni incerte e alternative, serve  una specifica  previsione normativa.
Ancora una volta, invece – puntualizza Turi –  si utilizza il sistema dell’alea e non del diritto e delle certezza delle persone.
La solita logica presente nella legge 107 che si trasforma in un terno al lotto per i lavoratori. La scuola come il Paese ha bisogno di certezze per  funzionare e dare risultati positivi.
E’ arrivato il momento di uscire dalla propaganda ed affrontare i veri problemi della scuola  – continua Turi -come la continuità didattica che è invocata da tutti come l’elemento mancante della scuola che la legge doveva dare e non ha dato.
Si  continua a voler gestire la scuola sul piano dello scontro politico, quando sarebbe facile tornare ad una fase di “pacificazione” e valutazione  degli effetti negativi che la legge 107 sta facendo registrare e che con il passare del tempo saranno ancora più evidenti.
In questi giorni valuteremo i comportamenti dell’amministrazione in funzione del negoziato sulla mobilità che dopo una prima fase positiva è tornata nei meandri di uno scontro ideologico e pregiudiziale.

Scuola: Giannini, per idonei graduatorie infanzia soluzione
Se concorso andra’ oltre settembre opzione interregionale

ANSA – ROMA, 20 GEN – Il prossimo concorso a cattedra sara’ bandito “i primi giorni di Febbraio e riguardera’ anche la scuola dell’infanzia”. “Laddove
non dovesse completarsi entro il primo settembre 2016, il Governo e’ favorevole e consentire a questi docenti ancora inseriti in graduatoria (circa 2.000 persone) di poter esercitare un’opzione interregionale, per il 50% dei posti disponibili”.
Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo durante il question time a una interrogazione (Centemero – FI-PdL) sulle iniziative a favore degli idonei iscritti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 per la scuola dell’infanzia, ai fini dell’esaurimento delle graduatorie concorsuali e dell’assunzione a tempo indeterminato. Il ministro ha anche aggiunto che il percorso delineato prevede un passaggio tecnico che il Governo valutera’. (ANSA).