INCONTRI AL MIUR | CHIARIMENTI NOMINE IN RUOLO FASE C – Primi segnali di buon senso

18 NOVEMBRE 2015 

Primi segnali di buon senso

INCONTRI AL MIUR | CHIARIMENTI NOMINE IN RUOLO FASE C
RESTANO ANCORA PROBLEMI DA RISOLVERE 

L’ultima tranche di nomine in ruolo, quelle della fase C, è  stata al centro di un incontro tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali.

La UIL Scuola ha posto al Miur una serie di chiarimenti, in particolare ha chiesto di rendere esigibile per il personale con supplenza annuale fino al 30 giugno o 31 agosto la prerogativa individuale di lasciare la supplenza per raggiungere la sede della nomina in ruolo.

Il Miur ha ricordato che chi ha in corso una supplenza al 30/06 o annuale può raggiungere la sede al termine della stessa.

Al contrario, ha convenuto con noi che chi volesse raggiungere subito la nuova sede di nomina, pur avendo in corso una supplenza annuale (docenti, Ata, IRC, educatori, supplenti in servizio all’estero), sia se ad orario completo che su “spezzone”, potrà farlo.

A tal fine farà fede la sua condizione  al momento della convocazione per la scelta della sede; pertanto chi fosse interessato ad assumere servizio in ruolo dovrà risolvere il contratto entro tale data.

L’amministrazione ha garantito che non ci saranno ripercussioni ai fini dell’immissione in ruolo.

È stato chiarito che per il personale in possesso dei requisiti della legge 104, ai fini della precedenza nella scelta della sede, si fa riferimento all’allegato A relativo alle nomine della fase zero.

E’ stato chiarito, inoltre, che chi ha in essere un contratto di lavoro, sia pubblico che privato, potrà chiedere il differimento di nomina al primo settembre 2016.

Il personale in servizio di ruolo come Ata, educatore, insegnate di religione cattolica può scegliere se optare per il nuovo ruolo subito o differire la nomina al primo settembre 2016.

Supplenze

I rappresentanti del Miur hanno comunicato che sarà possibile nominare i supplenti sui posti di organico potenziato non coperti da titolari, compresi i posti rimasti liberi a causa del differimento delle nomine al primo settembre 2016.

Vicari

La UIL scuola, insieme agli altri sindacati, ha posto il problema della sostituzione dei vicari del dirigente scolastico, in particolare di quelli titolari su posti di scuola dell’infanzia e di religione cattolica.

Su questo aspetto l’amministrazione ha risposto negativamente comunicando la impossibilità di sostituzione di detto personale.

Pertanto questi docenti, oltre che le funzioni vicarie, dovranno anche svolgere l’orario completo di insegnamento.

Personale utilizzato

Il Miur ha inoltre comunicato che il personale nominato sull’organico potenziato potrà essere utilizzato in altro ordine di scuola, fatta salva la titolarità che resta ancorata sulla propria classe di concorso.

In questo caso, al contrario di quanto previsto nel DM n.850, il servizio, ancorché in ordine di scuola diverso, sarà valido ai fini del superamento dell’anno di formazione e di prova.

La UIL ha condiviso tale decisione ma ha chiesto di adottare lo stesso criterio anche per il personale docente destinatario di passaggio di ruolo.

La UIL scuola su questi ultimi due aspetti, sia per i vicari che per l’anno di formazione, chiederà un incontro formale al Capo dipartimento per trovare le necessarie soluzioni volte a garantire i diritti del personale ed equità di trattamento, anche al fine di impedire un inevitabile ed inutile contenzioso.

Per la UIL hanno partecipato Proietti e Panzieri.

LEGGE 107: Contrattazione di istituto e assegnazione dei bonus – Il vademecum Uil Scuola

17 NOVEMBRE 2015 

Contrattazione di istituto e assegnazione dei bonus

LEGGE 107
PER LA VALORIZZAZIONE PROFESSIONALE DEI DOCENTI

Il vademecum Uil Scuola per intrecciare i criteri per l’assegnazione del bonus con i criteri del FIS

La legge | Il contratto | La situazione delle scuole | Il rapporto tra la legge 107 e il contratto scuola

La legge 107 – al comma 126  – istituisce un apposito fondo per la valorizzazione del merito del personale docente. La quota annualmente disponibile di 200 milioni sarà  assegnata a ciascuna scuola in base alla dotazione organica dei docenti, considerando i fattori di complessità delle scuole e delle aree soggette a maggiore rischio educativo.

Secondo il comma 127 è il dirigente scolastico ad assegnare al personale docente una quota del fondo sulla base di motivata valutazione che non può non tenere conto dei criteri stabiliti dal Comitato di valutazione. I criteri, definiti dal Comitato di valutazione, sono espressi sulla base del mandato che il Collegio dei Docenti ha assegnato ai propri rappresentanti.
Circa i criteri da adottare, sempre in coerenza con quelli stabiliti dal Collegio docenti, si consiglia di attenersi a criteri oggettivi e misurabili ( attività aggiuntive e di ricerca, di collaborazione e gestione delle attività della scuola, coordinamento di gruppi di lavoro, partecipazione organi collegiali, ecc..)

>>> E’, del resto, ciò che accade per l’assegnazione di ogni altra quota di salario accessorio a valere sul fondo a seguito della contrattazione d’istituto, solo che si sostituiscono i criteri all’articolato contrattuale.

Il comma 128 afferma che la somma definita bonus è destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo ed ha natura di salario accessorio.  >>>

>>> Nel link il testo integrale della scheda operativa della Uil Scuola per intrecciare i criteri per l’assegnazione dei bonus con i criteri del Fis

AT DI CATANIA: Piano assunzionale L. 107/2015. Calendario convocazione fase “C”.

13 NOVEMBRE 2015

AT DI CATANIA: Piano assunzionale L. 107/2015. Calendario convocazione fase “C”.

Piano assunzionale L. 107/2015
Pubblicazione calendario convocazione fase “C”.

Si precisa che eventuali variazioni saranno pubblicate su questo stesso sito

Allegati:

Scarica questo file (catania i grado.pdf)Download[Scuola secondaria di I grado]171 kB
Scarica questo file (CATANIA ii grado.pdf)Download[Scuola secondaria di II grado]190 kB
Scarica questo file (CATANIA primaria.pdf)Download[Scuola primaria]166 kB
Scarica questo file (CONVOCAZIONE T I  FASE - C- 2015-16.pdf)Download[Nota AT Catania]226 kB

AMBITI TERRITORIALI E MOBILITÀ NETTA CONTRARIETÀ DELLA UIL SCUOLA: scelta ideologica e irrealizzabile

11 NOVEMBRE 2015 

Scelta ideologica e irrealizzabile

INCONTRI AL MIUR | AMBITI TERRITORIALI E MOBILITÀ
NETTA CONTRARIETÀ DELLA UIL SCUOLA 

L’informativa sui criteri che l’amministrazione intende adottare per la costituzione degli ambiti territoriali, in previsione della mobilità del personale, doveva essere al centro dell’incontro tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali.

Il direttore Generale Dott.sa Novelli in rappresentanza dell’amministrazione, si è limitata a chiedere alle organizzazioni sindacali un impegno a partecipare al gruppo di lavoro che questi criteri dovrebbe definire e fissare un calendario di incontri per la definizione del CCNI sulla mobilità.

La Uil scuola ha ribadito la netta contrarietà, sia alla partecipazione ai gruppi di lavoro, sia alla costituzione degli ambiti territoriali, sbagliati come concetto e irrealizzabili, frutto di scelte ideologiche che non coincidono con la realtà, da utilizzare come indistinto contenitore di professionalità dal quale i dirigenti dovranno “pescare” i docenti per gli incarichi triennali.

Questo sistema si basa sull’assunto sbagliato di qualcuno che sceglie e qualcuno che viene scelto, questo indebolisce la libertà d’insegnamento e mina il pluralismo professionale.

Per la Uil deve essere chiaro che il piano straordinario di mobilità deve consentire a tutto il personale già di ruolo nonché al personale nominato nelle fasi 0, A e B, nomine effettuate dall’organico di diritto, di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti. Per questo personale la mobilità va fatta con le vecchie regole. Per questo la mobilità sugli ambiti territoriali potrà eventualmente essere concepita solo per il personale docente nominato sull’organico potenziato.

La Uil Scuola ha comunicato all’amministrazione la completa indisponibilità a firmare un contratto unico sulla mobilità che preveda l’assegnazione dei docenti agli ambiti territoriali. L’unica soluzione praticabile è quella che prevede due contratti: uno con le vecchie regole per tutti e uno per i docenti nominati nella fase C che prevede la mobilità sugli ambiti.

Il prossimo incontro è fissato per il 12 novembre.

Per la UIL Scuola, per i passaggi di ruolo, i docenti non devono frequentare il corso di formazione ma il solo anno di prova

INFORMATICONUIL

 

Incontri al Miur | Periodo di formazione e anno di prova per il personale neo assunto in ruolo Per la Uil, per i passaggi di ruolo, i docenti non devono frequentare il corso di formazione ma il solo anno di prova.

Periodo di formazione e anno di prova per il personale neo assunto in ruolo:  questo l’ordine del giorno della riunione che si è svolta nel pomeriggio al Miur,  nel corso della quale è stata illustrata una bozza di circolare che sostanzialmente ricalca i contenuti del D.M. 850/15.             La bozza di circolare, nello specifico, prevede che il personale neo immesso in ruolo debba frequentare il periodo di formazione in servizio e il superamento del periodo di prova, che è subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 gg.                 La circolare recepisce inoltre le indicazioni della Legge 107 che prevede che, dei 180 giorni utili al superamento del periodo di prova, 120 debbano essere di effettiva attività didattica.              La circolare prevede inoltre che destinatari del periodo di formazione e di prova siano anche i docenti che abbiano ottenuto il passaggio di ruolo.                                                                               La Uil Scuola ha in primo luogo stigmatizzato il modo di procedere dell’amministrazione che, da un lato  sottopone all’attenzione dei sindacati la bozza di circolare, dall’altro ha già emanato da qualche giorno uno specifico decreto (n. 850 del 27 ottobre 2015) che fissa i criteri e modalità di partecipazione al periodo formazione e di prova.                                                                                    Il personale destinatario di passaggio di ruolo – secondo la Uil scuola –  non deve frequentare, come di fatto già accade, il corso di formazione ma il solo anno di prova.                                        La formazione riservata ai neo immessi in ruolo, infatti, non può essere confusa con il superamento dell’anno di prova: la prima è specifica ed è una formazione che riguarda la funzione docente al suo primo impatto con il ruolo rivestito. L’anno di prova valuta invece l’idoneità a svolgere l’insegnamento di competenza.                                                                          Nel caso dei neo immessi in ruolo le due fasi coincidono temporalmente nel medesimo anno scolastico. Diverso è il caso dei passaggi di ruolo che devono prevedere solo il superamento dell’anno di prova per valutare l’idoneità ad insegnare un’altra disciplina. La formazione è stata già realizzata al momento dell’immissione nei ruoli. Rifarla risulta un inutile ripetizione ed un aggravio burocratico. La Uil ha chiesto inoltre che i 180 giorni di servizio ed i 120 giorni di attività didattica siano considerati in funzione dell’orario di cattedra del singolo docente in prova.

Va riconosciuto – secondo la Uil Scuola – l’anno di formazione e di prova anche per il personale nominato in ruolo sul sostegno ma in servizio come supplente sulla disciplina nonché di chiarire il concetto di classe affine che è, per prassi consolidata,  considerata in funzione del possesso soggettivo dei titoli del docente e non funzione delle classi di concorso; non c’è mai stato un elenco di classi considerate affini.                                                                                  L’Amministrazione ha accolto le osservazioni della UIL Scuola su alcuni aspetti riservandosi un approfondimento sulla richiesta relativa alla formazione dei docenti destinatari di passaggio di ruolo. La circolare dovrebbe essere emanata nei prossimi giorni.

 

Assegnare i 10mila posti rimasti liberi, subito!

Turi, segretario Generale Nazionale Uil Scuola: assegnare i 10 mila posti ancora liberi della fase C ai docenti delle graduatorie ad esaurimento E al ministro dice: “i prof di matematica ci sono, li cerchi tra i supplenti abilitati”.

Un’assemblea per spiegare alle persone quali sono le conseguenze concrete della legge del governo sulla scuola e quali invece sono soltanto ipotesi suggestive – è così che Pino Turi, a margine di una riunione delle Rsu ad Arezzo, torna sul tema dei decreti attuativi della legge in discussione proprio oggi al ministero.

Una delega, quella su formazione e reclutamento, che deve trovare nella fase transitoria, una  definizione per il personale già abilitato che da anni presta servizio continuativo nelle scuole statali.

Intanto occorre attuare la legge che prevede che i posti residui della fase C vengano assegnati al personale delle graduatorie ad esaurimento: si tratta di oltre 10 mila posti, secondo le stime della Uil Scuola, che resteranno ‘scoperti’ e che vanno assegnati anche – spiega il segretario generale della Uil Scuola – attraverso la riapertura di una nuova procedura.

In questa fase di transizione – sottolinea Turi – appare essenziale trovare una soluzione anche per tutti quei supplenti, con l’abilitazione, che lavorano nelle scuole da almeno tre anni. Si potrebbe pensare anche ad una procedura che li veda partecipare al concorso con una sola prova orale, quella relativa alla positiva novità della lezione simulata.

E’ qui che si possono trovare, in tempi brevi, con procedure certe, quelle professionalità esistenti, a partire dagli insegnanti di matematica – aggiunge –  che il ministro cerca altrove, mentre li ha sotto gli occhi da anni.

E’ qui che si possono trovare, in tempi brevi, con procedure certe, quelle professionalità esistenti, a partire dagli insegnanti di matematica – aggiunge –  che il ministro cerca altrove, mentre li ha sotto gli occhi da anni.

By segreteria territoriale Uil Scuola Catania. Salvo Mavica, segretario generale.

 

Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

La scuola entra nelle città. Manifestazioni in tutte le regioni. Turi: fatta la legge le scuole sono state lasciate al ‘fai date’

Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

E sui 500 euro la Uil propone: la quota assegnata ai sindacalisti diamola agli educatori.

Per fare funzionare le scuole, bisogna motivare i lavoratori, con un contratto veramente innovativo – parte dall’emergenza retributiva che vede l’Italia agli ultimi posti, peggio di noi in Europa fanno solo Estonia e Polonia – il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, oggi in Sardegna per la manifestazione a Cagliari. Solo un contratto innovativo, condiviso e finanziato adeguatamente, può trovare soluzioni che la legge voluta dal Governo non ha dato. Bisogna partire dalla scuola dell’autonomia. E’ lì la soluzione – commenta Turi. Occorre porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento. Le scuole non sono uffici pubblici o imprese private. Sono istituzioni sociali i cui elementi costitutivi sono le persone: i lavoratori, le famiglie, gli studenti;  il dirigente è solo il legale rappresentante. Le sue responsabilità sono quelle legate alla funzione dirigenziale, sostanzialmente gestionali ed esecutive rispetto alle  delibere del Collegio dei docenti per le attività didattico educative, e alle delibere del Consiglio di Istituto. La scelta dei docenti da parte del dirigente, la valutazione del merito con l’assegnazione di quote di salario accessorio, contraddice l’autonomia professionale degli insegnanti, ne condiziona la libertà di insegnamento,  limita il pluralismo professionale, aprendo  la strada di  una neo-burocrazia, legata più alle procedure che al risultato dell’azione educativa.Questo sistema non ci convince, non ci piace, non rispetta i valori costituzionali assegnati al nostro sistema di istruzione. Occorre che il Governo si renda conto che sono scelte sbagliate da correggere. Ciò che emerge, fase dopo fase, nella applicazione della legge voluta dal Governo, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da realizzare.  E’ mancata una seria programmazione e la capacità di gestione di un sistema complesso, a cui ora bisogna fare fronte. A fenomeni complessi non si possono dare risposte semplicistiche, frutto di approcci ideologici. Questa è una legge pasticciata e contraddittoria, più la conosci e più ti rendi conto della impossibile o difficile realizzazione. La realtà dei fatti, come la democrazia, prima o poi ha la meglio. Ecco le proposte – fattibili – che mirano a trovare soluzioni concrete:

Precariato Serve un piano anche pluriennale che metta a sistema il reclutamento. Tra vecchio e nuovo sistema serve una fase di assestamento che risolva le incongruenze e le iniquità introdotte dalla legge 107 che, peraltro, tra una fase ed un’altra, cambia modello e scelte: prima l’algoritmo, senza alcuna considerazione delle persone coinvolte , ora al contrario, ed era ora, puntando sulle persone e non sull’algoritmo. Ci troviamo oggi nella necessità di sanare le ingiustizie tra una fase e l’altra;  tra la fase B e la fase C, realizzate con metodi opposti. Vanno sanate le ingiustizie, così come vanno coperti tutti i posti del piano di immissioni in ruolo. Va riaperta la procedura nazionale per la completa copertura prevista dalla legge stessa. Vanno messi a punto i provvedimenti destinati a coloro che, pur abilitati e con 36 mesi di servizio, non possono essere risolti dalla clausola di licenziamento inserita nella legge 107.

Personale ATA   Il personale Ata è parte integrante della scuola dell’autonomia. Vanno sbloccate le nomine in ruolo e trovate le risorse per il potenziamento per tutti i profili del personale Ata, anche per superare l’assurdo divieto sull’uso delle supplenze brevi.

La scelta dei docenti………………………………………………………………………. E’ l’anello debole. Sposta l’equilibrio dei poteri e delle competenze previsto nella  scuola dell’autonomia. La scelta dei docenti dagli albi a cura dei dirigenti scolastici, se presenta una sua ragione nell’organico potenziato, è impossibile se applicata a tutti i docenti. Non può funzionare concretamente. Altro esempio: gli squilibri di potere e responsabilità tra consiglio di istituto e collegio dei docenti.  Il dirigente, con la scelta diretta dei docenti, potrebbe addirittura cambiare la costituzione dell’organo collegiale ed orientarne le scelte.

Contratto Il percorso da seguire è il rinnovo del contratto di lavoro che potrà definire gli ambiti,  i diritti e gli  obblighi e  tutte le ricadute sul rapporto di lavoro, compresa la contrattazione decentrata di singola scuola, in cui dovrà confluire il sistema di valorizzazione del personale.

La valutazione. Non si può definire per i docenti un sistema e per i dirigenti un altro che è l’esatto opposto. Al di là della composizione  degli organismi di valutazione, che presenta molti limiti, occorre un confronto ed una scelta il più possibile condivisa e coerente.

Card per l’aggiornamento professionale. I 500 euro  – mette in chiaro il segretario generale della Uil scuola –   non possono essere paragonati  a un ‘buono pasto’ che è un diritto contrattuale. La loro finalità è quella di riconoscere la professionalità docente che, proprio come  accade per il principio di libertà di insegnamento, ha dirette ricadute sugli alunni. Chi beneficia dunque – aggiunge Turi – di un insegnamento libero e di un insegnante aggiornato sono proprio gi alunni Il punto è che occorre estenderla al personale docente che ne è stato escluso. Siamo al lavoro per trovare una soluzione che dia equità. Il diritto ai 500 euro è stato correttamente assegnato ai docenti che hanno ruoli sindacali.   Inizio da me – sintetizza Pino Turi – che attualmente non svolgo funzione docente e ho intenzione di restituirlo, con una precisa finalità:  quella di destinarla al riconoscimento del personale educativo che ne è stato ingiustamente escluso.

[http://www.uil.it/uilscuola/node/4271]

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

23 OTTOBRE

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

Carissimi, oggi abbiamo partecipato alla riunione informativa sugli organici di potenziamento assegnati dal MIUR alla Sicilia.
I presupposti immediatamente evidenziati dalla Altomonte sono stati chiari sin dall’inizio:”questa è l’assegnazione che viene fuori dagli incontri al MIUR tra tutte le direzioni regionali” evidenziando quindi che non c’è assolutamente margine di manovra perchè un qualsiasi spostamento in sicilia a cascata farebbe saltare tutto il castello.
Noi abbiamo evidenziato subito la mancanza di assegnazione in fase C di posti di sostegno primaria per la Sicilia mettendo in evidenza la disparità di trattamento.
Ho ricevuto personale rassicurazione dal Direttore che per l’anno scolastico 2016/17 i posti spunteranno fuori dall’organico di fatto trasformato in diritto.
Per determinare le classi di concorso ed i posti si è tenuto conto delle richieste delle scuole fatte per aree e della consistenza delle GAE – fondamentalmente hanno dato i posti a seconda del numero delle persone presenti in GAE.

OGGI MANIFESTAZIONE DEL PERSONALE ATA DAVANTI AL MINISTERO

22 OTTOBRE 2015 

Turi: i risparmi a tavolino sugli Ata producono solo inefficienze

OGGI MANIFESTAZIONE DEL PERSONALE ATA DAVANTI AL MINISTERO 

Nel flash-mob un messaggio chiaro: la legge ignora questo personale ma poi fa ricadere su di loro gli effetti dell’attuazione delle norme.

Sabato la scuola nel cuore delle città: dalla tamburriata nelle strade dello shopping a Napoli, al concerto a Bari, passando dal grande gomitolo di ‘…sbrogliamola matassa’ ad Ancona.

01_flash_mob_ata.jpg

 

La legge del Governo sulla scuola va corretta: per il personale Ata, volutamente escluso, si tratta di coprire un vuoto normativo che non li considera parte essenziale dell’autonomia,  dell’autogoverno delle scuole. L’autonomia è un elemento complessivo e gli ATA ne fanno pienamente parte. I problemi si risolvono solo mettendo insieme le questioni.

Per i profili del personale  ATA deve essere previsto ed adottato l’organico potenziato per le particolarità delle loro azioni che concorrono, negli aspetti didattico educativi e nell’organizzazione tecnica ed amministrativa, alla realizzazione degli obiettivi della scuola autonoma – hanno ribadito i sindacati scuola questa mattina nel corso della manifestazione davanti al Miur.

La vicenda del bloccodelle supplenze risente di una visione burocratica e ragioneristica che non porta risparmi veri, ma solo virtuali, quelli veri sono solo i disservizi, sempre che  – aggiunge Turi, segretario generale Uil Scuola – si voglia garantire l’offerta formativa.

Quella di oggi è la riprova che l’amministrazione quandopretende di fare da sola, di fronte alle proteste circostanziate dei lavoratori ATA, non solo mostra di non conoscere i problemi della scuola reale, ma  cosa assai più grave,  mostra la propria impotenza rispetto alle azioni necessarie solo perfarla funzionare.

Quel che accadrà sabato – continua Pino Turi, annunciando le manifestazioni regionali del 24 ottobre – è un fatto che non ha precedenti. La scuola entra nel cuore delle città, le ragioni del personale della scuola diventano voci di tante persone che vogliono dare qualità al nostro sistema di istruzione.

A Napoli, una tamburriata animerà le vie dello shopping e le strade del centro, a Bari dopo la fiaccolata è previsto un concerto, ad Ancona un gomitolo gigante sarà srotolato per le vie della città con lo slogan “… sbrogliamo la matassa”  e ai pezzetti di filo saranno attaccati i biglietti con le richieste del mondo della scuola.

Un’occasione di grande partecipazione, una mobilitazione per dire al governo che questa legge sta producendo danni nelle scuole, che gli effetti concreti delle previsioni legislative producono inefficienze e disparità. Stiamo cercando nuovi modi per spiegare che bisogna cambiare. Un recente sondaggio riporta un dato fortemente significativo: il 70% dei docenti ha la fiducia dei genitori e degli alunni – a dimostrazione della qualità e della professionalità degli insegnanti del nostro Paese, che si trovano a ricevere riconoscimenti più dalle famiglie che dalle istituzioni.  Non si può pensare alla scuola senza pensare alle persone che ci lavorano.

Le contraddizioni e l’assenza di scelte politiche coerenti si stanno scaricando sulla scuola e sui dirigenti, con effetti negativi sulla qualità dell’azione educativa. Sono tutti elementi di confronto politico a cui il ministro deve dare riscontro.

 

large_02_manifestazione_ata.jpglarge_03_manifestazione_ata_221015.jpg
large_04_manifestazione_ata.jpglarge_05_manifestazione_ata.jpg

“CARTA DEL DOCENTE” – Escluso il personale educativo: i sindacati scuola chiedono incontro al ministero

22 OTTOBRE 2015 

Escluso il personale educativo: i sindacati scuola chiedono incontro al ministero

“CARTA DEL DOCENTE”

La Legge 107/15 prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2015/16, i docenti delle scuole di ogni ordine e grado siano beneficiari della “Carta del docente”, di euro 500, per l’aggiornamento e la formazione, per l’acquisto di libri pubblicazioni e riviste e altre cose.
La norma prevede che la disposizione si applichi al personale docente di ruolo, mentre ignora il restante personale della scuola.
In particolare nel dpcm applicativo restano esclusi dal beneficio irragionevolmente tutti i docenti precari e il personale educativo, 2.215 unità, in servizio nei convitti e negli educandati.
Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente per definire le azioni idonee a riparare una evidente situazione discriminatoria, anche attraverso l’utilizzo delle risorse che dovessero residuare dopo la fase di prima applicazione.

DIRITTO ALLO STUDIO: buoni principi senza un euro

22 OTTOBRE 2015 

Buoni principi senza un euro

DIRITTO ALLO STUDIO 

Tra le nove deleghe affidate al Governo per la messa a punto dei provvedimenti attuativi della legge sulla scuola c’è anche quella relativa al ‘diritto allo studio’.
Se ne è parlato oggi in un incontro che ha visto confrontarsi su questo tema lo staff apicale del ministero, tra questi Giuseppe Pierro della direzione generale dello studente e i rappresentati dei sindacati scuola.
Raccolte le richieste degli studenti, che hanno posto al centro la necessità di investimenti in istruzione e di misure per garantire a tutti uguali opportunità di accesso ad una istruzione di qualità dalla scuola dell’obbligo fino all’università, tra le questioni poste nel corso della riunione quella del superamento dell’abbandono e della dispersione scolastica, del sostegno allo studio e del potenziamento della carta dello studente.
L’istruzione è funzione dello Stato e le scuole sono autonome perché comunità educante: parlare di diritto allo studio significa parlare di qualità dello studio. Non si può parlare di diritti degli studenti senza considerare il ruolo degli insegnanti impegnati garantire qualità nell’insegnamento – è stato sottolineato dalla Uil Scuola.
La legge del governo sulla scuola disegna un quadro di proposizioni futuribili senza impegnare risorse.
Tale assenza rappresenta un freno ad ogni sforzo concreto per il superamento di criticità come la dispersione e l’abbandono scolastico. Nessun cenno viene fatto in tema di borse di studio, né di sostegno per le fasce più deboli e in condizioni di svantaggio, meno ancora di valorizzazione delle eccellenze.
Quel che occorre è un piano pluriennale di investimenti a sostegno di politiche di inclusione, di contrasto alla povertà e di garanzia di livelli “essenziali” (e non minimi, perché non si tratta di un bene prodotto, ma di un processo) di istruzione.
Da risolvere ancora – mentre i tecnici del Miur studiano le possibilità di collegamento tra la card dello studente e il curricolo – la questione di chi si occuperà di gestire tutte queste cose – ha detto Francesca Ricci, che ha preso parte all’incontro  – visto che alle segreterie delle scuole, il cui personale è escluso dalla legge 107, vengono affidate tutte le pratiche che nessuna altra amministrazione intende sbrigare.
Non è un caso che proprio mentre era in corso la riunione al secondo piano, all’ingresso del Miur si svolgeva la manifestazione del personale Ata (il report in altra sezione del sito).

ASSEMBLEE UNITARIE DELLE R.S.U. DEL 23.10.2015. CONTRIBUTO SINDACALE

SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA
AT
R.S.U.
TERMINALI ASSOCIATIVI SINDACALI, Rappresentanti sindacali territoriali,

Carissimi, in allegato mi pregio inviarVi una piccola raccolta di materiale
che reputo utile da commentare, discutere e proporre in sede delle
assemblee.
La scuola, ce lo ha insegnato Piero Calamandrei, è un organismo
costituzionale e rappresenta lo spaccato della società, per cui non è
statica, deve per forza di riformarsi.
La scuola delineata dalla nostra Costituzione ha dimostrato di esserlo,
occorre solo dare fiducia a chi la fa funzionare ogni giorno e sostenerla
anche e non solo economicamente.
La Uil Scuola sostiene iniziative di proteste e proposte rispetto ad alcune
parti della legge 107 del 13 luglio 2015 ,così ingiuriata “Buona scuola”:
piano delle assunzioni, scelta dei docenti da parte dei Dirigenti
Scolastici, il singolare quanto goffo sistema di valutazione, il
misconoscimento delle necessità di organico del personale Ata, la scuola
dell’infanzia. etc.etc. per non parlare dal mancato rinnovo del contratto
collettivo nazionale del Lavoro e delle misera somma proposta di adeguamento
al costo della vita che si contrappone al sistema degli sprechi e delle
spese improduttive.
E’ stato sbagliato metodo e merito, non sono state considerate le persone
che si sono sentite colpite nella propria dignità.
Il Governo non accetta suggerimenti e non cerca confronti se non quelli di
parte, unilaterali, parlando da soli guardandosi allo specchio, propaganda
una Legge che non funziona, una Legge non condivisa, una Legge approvata a
colpi di fiducia.
Non è possibile che 297 voti favorevoli di soggetti che a questo punto
contano solo sulla loro permanenza sugli scranni parlamentari possano
condizionare le sorti di milioni di persone e ancor più della formazione di
milioni di alunni-cittadini.
Non vogliono capire che si sta parlando di sola gestione invero impostata in
modo abnorme e scollata dalla vera efficacia ed efficienza ma sopratutto
niente vera didattica.
Assistiamo alla polverizzazione ed alla liquidazione delle “”persone””
Occorre fare sentire unitariamente la ns voce. Cittadini non sudditi.
Allorché ci si siede attorno ad un tavolo, si discute, si litiga, si
decide….questo è esercizio della democrazia. Se invece norme e decreti
vengono imposti dall’alto…è tirannide.
In noi non albergano sicuramente sentimenti di sudditanza.
Allorché esiste anche un solo lavoratore, esisterà sempre un sindacato
proteso alle tutele, rappresentanza e difesa.
Le iniziative del 23 ottobre sono e devono essere rappresentazione e
richiesta di reclamare a gran voce che la scuola non si tocca e quindi deve
essere salvaguardata ad ogni costo.
Auguro buon lavoro, concreto, costruttivo, propositivo, certo come sono che
verranno tenute ottime assemblee e che la data del 23 ottobre segnerà
l’inizio dell’esercizio della vera democrazia partecipata in tutte le
istituzioni scolastiche da parte della R.S.U eletta.
Fraterni saluti in Uil Scuola.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania

ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEE SINDACALI UNITARIE DEL 23 OTTOBRE P.V.

ARGOMENTI DELL’ASSEMBLEA SINDACALE DEL 23 OTTOBRE 2015-10-20 ORDINE DEL GIORNO:
1) LEGGE BUONA SCUOLA – POLITICHE GOVERNATIVE;

2) INIZIATIVE UNITARIE DI LOTTA

Per il primo punto:
RINNOVARE IL CONTRATTO – CAMBIARE LA LEGGE 107.
–  Rivendicare il diritto ad una giusta retribuzione : gli stipendi dei docenti e del personale ATA in 
Italia sono tra i più bassi d’Europa; stipendi fermi dal 2009; indennità contrattuale ridicola; aumenti previsti ancora più ridicoli, in media circa 8 euro. Nella Legge sulla Buona scuola si prevedono scatti triennali, detti scatti di competenza, che sostituiranno le attuali fasce stipendiali. Con questa riforma non ci sarà solo l’anzianità di servizio ma ogni docente avrà uno stipendio base, che potrà essere integrato nel corso degli anni in due modi, anche cumulabili tra di loro: 1)scatti stipendiali triennali, legati all’impegno e alla qualità del lavoro e 2) salario accessorio per lo svolgimento di attività aggiuntive , funzioni strumentali, competenze specifiche, ecc. Ma con l’introduzione dei nuovi scatti, non sarà riconosciuta ai neo immessi l’anzianità preruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia per il passaggio alla fascia superiore. Alla fine facendo un calcolo tra chi ci guadagna e chi ci perde sono di gran lunga maggiore il numero dei docenti che perde guadagno.
–  Professionalità: i docenti chiedono che venga riconosciuta la loro professionalità e che non debbano essere giudicati dal dirigente Scolastico e da alcuni colleghi, che difficilmente riusciranno ad essere obiettivi.
–  Stabilità del lavoro: non è possibile far dipendere la propria vita da un piano Triennale ed essere precari a vita, in un momento in cui la Corte Europea sancisce che un contratto a T. D. non possa essere reiterato per più di tre anni, il governo Renzi immette un gran numero di docenti in ruolo ma poi li condanna ad essere precari per tutta la vita ; In concreto a decorrere dal 2016/2017 i ruoli del personale docente diventano regionali, ma suddivisi per “ambiti territoriali” che, di norma, avranno una ampiezza sub-provinciale. Entro il 30 giugno 2016 gli USR dovranno definire l’ampiezza di questi ambiti (comma 66). Solo i docenti già assunti alla data di entrata in vigore della legge, e quelli assunti nel 2015-2016 con le regole previgenti sui posti in organico di diritto, conservano la titolarità di scuola (comma 74). Il personale docente in esubero per il 2016/2017 o che vorrà partecipare alla mobilità territoriale o professionale, lo potrà fare solo per altri ambiti territoriali perdendo, di conseguenza, la titolarità di scuola. Sempre a decorrere dal 1 settembre 2016, il dirigente scolastico individua il personale docente da assegnare ai posti “disponibili” dell’organico dell’autonomia della sua scuola (comma 18), fermi restando quelli che sono già titolari nella scuola (comma 73). La proposta che il dirigente scolastico fa è volta prioritariamente a coprire i posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, tenendo anche conto delle candidature pervenute dai docenti presenti nell’albo e tenendo conto delle precedenze di cui alla legge 104/92. L’incarico avrà durata triennale ed è rinnovabile in coerenza con il Pof. Cosi le regole contrattuali sulla mobilità faticosamente messe a punto in quasi 30 di anni di concertazione non ci saranno più. Nulla si dice sulle modalità con cui si individueranno i perdenti posto, nulla si dice su come verrà effettuata la mobilità tra ambiti territoriali e nulla si dice neanche su come verranno trattate alcune categorie di personale che godono di tutele di legge (legge 104/92, maternità). 
-
–  Libertà d’insegnamento: ogni docente deve essere libero di impostare le proprie lezioni come meglio reputa opportuno, adattandole al contesto in cui si trova ad operare, e non si deve sentire obbligato a fare delle scelte perche sa che poi sarà giudicato da una commissione di valutazione gestita dal Dirigente scolastico;
–  Qualità e serietà degli studi: la scuola deve garantire agli studenti una formazione ed una preparazione che possano poi essere spendibili ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
–  Grave dimenticanza: il Personale ATA:
  Varo di un piano di assunzioni e istituzione dell’organico funzionale di istituto: quest’anno non si 
è proceduto ad effettuare assunzioni del personale ATA, nemmeno per garantire il Turn-over, a discapito di una grande quantità di posti liberi, lo dimostrano il numero degli incarichi T. D., così facendo si penalizzano le scuole che non possono lavorare in modo ottimale, sia perché il personale cambia ogni anno con relativi disagi, sia perché restano due mesi scoperti (Luglio e agosto, che invece di essere il periodo di ferie è risultato il periodo in cui le segreterie lavorano maggiormente), si chiede che venga finalmente garantito un organico funzionale e che l’organico non cambi ogni anno seguendo il balletto delle cifre degli alunni;
  Abrogazione delle norme che tagliano gli organici, limitano le supplenze brevi, congelano il turn- over per il passaggio del personale soprannumerario delle province: da un po’ di anni a questa parte il personale ATA ha sempre subito tagli a fronte delle sempre maggiori incombenze che si sono riversate sulle segreterie scolastiche, anche per il graduale passaggio delle funzioni che prima erano di competenza degli ex provveditorati, che sono in via di estinzione, e per l’aumento delle attività che si devono svolgere on-line, che oltre tutto richiedono personale altamente preparato. Quest’anno il blocco delle immissioni in ruolo è stato imputato al previsto passaggio del personale soprannumerario delle disciolte province, anche se è palese che nessun dipendente delle ex province opterebbe per un posto di Personale ATA di gran lunga inferiore alle loro qualifiche ;oltre tutto si aggiunga il fatto che la legge di stabilità 2015 ha previsto l’impossibilità di nominare supplenti sulle assenze dei titolari, unica eccezione i collaboratori scolastici possono essere nominati per un’assenza superiore a sette giorni; 
 Generalizzazione della figura dell’Assistente tecnico nelle scuole del Primo Ciclo: quella dell’assistente tecnico è una figura molto importante nelle scuole, di ogni ordine e grado, specialmente oggi che tutte le scuole sono dotate di attrezzature tecnologiche ed informatiche, a partire dalle LIM dal registro informatico, ecc, quindi almeno un assistente tecnico, del profilo informatico deve essere previsto e presente in tutte le scuole del primo ciclo, che ancora, a differenza delle scuole secondarie, sono costrette ad ingegnarsi con le competenze di alcuni insegnanti, che non sempre sono all’altezza (ricordiamo che l’età media degli insegnanti in Italia è molto alta ed è destinata a salire) di risolvere i problemi che spesso creano questi mezzi informatici. 
 Superamento della esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici ed amministrativi nella scuola: Sappiamo già che nelle scuole dove ci sono le ditte di pulizie il numero dei collaboratori scolastici è ridotto di un terzo; sappiamo anche che nella Legge 107 il governo ha “dimenticato” il personale ATA, ma questa dimenticanza non è stata una casualità, è stata una omissione con un fine nascosto: il governo intende trattare l’argomento ATA in separata sede perche ha intenzione di esternalizzare il più possibile i servizi, ciò vuol dire ridurre all’osso il numero del personale presente nelle varie istituzioni scolastiche, creare qualche organismo esterno alla scuola a cui poi affidare tutte le incombenze, es: la ditta delle pulizie al posto dei collaboratori scolastici, la ditta di manutenzione al posto degli assistenti tecnici, la ditta di gestione amministrativa al posto degli assistenti amministrativi;
  Pagamento delle posizioni economiche ancora non liquidate: A seguito della cessazione del blocco delle retribuzioni previsto dal DL 78/2010 il Mef doveva restituire ai destinatari della seconda posizione economica quanto trattenuto, ma dopo vari incontri il Ministero ha comunicato che entro aprile doveva avvenire la liquidazione delle posizioni economiche che erano state sospese, ma ancora niente;
  Emanazione di un bando dei concorsi (ordinario e riservato) per il profilo di DSGA: nell’anno 2000, con l’attribuzione dell’autonomia a scuola, è nata la figura del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, questa figura deve affiancare il Dirigente Scolastico nella gestione della scuola per quanto riguarda l’aspetto economico-finanziario, e,nelle previsioni del legislatore, deve essere un soggetto dotato di laurea in economia e commercio, giurisprudenza o scienze politiche. Ma da quando è stata emanata questa disposizione non sono mai stati banditi concorsi, per cui a fronte di numeri posti vacanti quest’anno si è fatto ricorso alle reggenze o alle nomine di assistenti amministrativi supplenti;
  Riattivazione dei processi di mobilità professionale interna: il CCNL all’art. 48 ha previsto questa forma di mobilità professionale per transitare da un’area inferiore all’area immediatamente superiore, mediante procedure selettive, previa frequenza di un apposito corso. Questa procedura è stata attivata una prima volta dopo di che il meccanismo si è inceppato, non se ne è parlato più;
  Emanazione dell’Atto di indirizzo per i DSGA che “reggono” due scuole: Si chiede che venga emanato in tempo l’Atto di indirizzo per stabilire la quota da assegnare ai DSGA che “reggono” due scuole;
  Adeguamento del sistema informativo e alla corretta applicazione delle leggi e delle norme contrattuali.
  Presentati due ricorsi al Tar Lazio contro “La buona scuola”. Incostituzionale per i sindacati l’esclusione dal piano di assunzioni di numerosi precari docenti e Ata Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS- Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale. In particolare la norma esclude dal piano i docenti abilitati TFA, PAS, ma anche i diplomati magistrali ante 2001-02 cui il Consiglio di Stato ha riconosciuto il valore abilitante del titolo posseduto, gli idonei dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012, il personale docente di scuola dell’infanzia e infine i tanti supplenti che avendo più di 36 mesi di servizio potrebbero rivendicare la stabilizzazione così come indicato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. Sotto il profilo prettamente costituzionale l’esclusione di tali categorie di personale sopra evidenziate vìola palesemente sia l’art. 3 che l’art. 97 della Costituzione, in quanto a parità di titolo risulta irragionevole e discriminante l’esclusione dalle assunzioni di una categoria avente requisiti perfettamente equivalenti alle altre. Oltre a ciò, il provvedimento si pone in palese contrasto con i princìpi affermati dall’Unione europea, di cui vengono ignorate le specifiche direttive sociali e non applicate le più importanti decisioni della Corte di Giustizia, come quella relativa al divieto di abusare dei contratti a termine per un periodo superiore ai 36 mesi. Per tutto ciò le Organizzazioni Sindacali, con questo ricorso, chiedono pregiudizialmente di rimettere alla Corte Costituzionale la questione della legittimità della Legge 107/2015 nella parte in cui non consente la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio presso la scuola statale, in
violazione dell’art. 3 e 117 della Costituzione e della direttiva europea 1999/70/CE come interpretata dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. I sindacati chiedono anche, nello stesso ricorso, di porre in via pregiudiziale la questione alla Corte di Giustizia europea per valutare la legittimità – riguardo alle norme europee in materia di lavoro a tempo determinato – della legge 107/2015 che, senza alcuna ragione oggettiva, esclude i docenti abilitati con servizio superiore ai tre anni dal diritto a partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo. Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams chiedono di dichiarare l’illegittimità della norma per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni quei docenti che avrebbero i requisiti e i titoli previsti per essere immessi in ruolo. Inoltre le Organizzazioni sindacali, con un ulteriore ricorso presentato contestualmente, chiedono l’annullamento del Decreto 767/2015 per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni il personale Ata. Non si comprende e non si condivide, infatti, l’esclusione dal piano di tanti lavoratori dei profili Ata che avrebbero i titoli richiesti e un servizio ben superiore ai 36 mesi, esclusione che appare ancor più ingiustificata e illogica vista la considerevole disponibilità di posti in organico.

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI: presentati due ricorsi al Tar Lazio

15 OTTOBRE 2015 

Presentati due ricorsi al Tar Lazio

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI

Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale.

Nel link il testo della nota >>

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO

15 OTTOBRE 2015 

Turi: elemento positivo che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO
RESTA IL NODO DI UN MECCANISMO FARRAGINOSO BASATO SULL’“ETICA DELLO SCONTRINO” 

Quello appena approvato è un provvedimento sul quale era alta la nostra attenzione, sollecitato e atteso.
E’ una misura positiva – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti. Viene riconosciuta l’esigenza degli insegnanti ad aggiornarsi individualmente, al di là del meccanismo di formazione che partirà dal 2016.

Giusto il principio resta il nodo di un meccanismo di applicazione burocratico e farraginoso – commenta Turi – basato sull’ “etica dello scontrino”.

Gli insegnanti – aggiunge Turi – hanno bisogno di fiducia, quella stessa fiducia che le famiglie mostrano, in modo crescente, nei loro confronti.
La stessa fiducia nella qualità della didattica e nella responsabilità professionale, che ha portato la stragrande maggioranza degli insegnanti a pagare di tasca propria le spese per l’autoaggiornamento.

Resta incomprensibile l’esclusione del personale educativo dal bonus dei 500 euro. Ingiustamente discriminato pur avendo la stessa funzione docente.