Modalità di prosecuzione delle attività scolastiche a seguito della cessazione dello stato di emergenza

Nota informativa Decreto fine emergenza. Per ogni utile info et contributo stante l’epocale confusione mentale della cabina di regia politica e ministeriale.
In allegato,  la nota informativa UIL sul Dl n. 24, del 24 marzo 2022, recante ” Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”.Nota informativa Decreto fine emergenza 4 del 2022

Le nuove disposizioni, in vigore dal 1° aprile, sono volte a favorire il rientro nell’ordinario in seguito alla cessazione dello stato di emergenza, fermo restando l’opportunità di intervenire in modo straordinario con lo strumento delle Ordinanze da parte del Ministero della salute che, fino al 31 dicembre 2022, potranno introdurre misure derogatorie per rialzare il livello di guardia contro eventuali allarmi epidemiologici.

Pervengono numerosissime segnalazioni da parte dei nostri dirigenti sindacali tesa conoscere le modalità di prosecuzione delle attività scolastiche a seguito della cessazione dello stato di emergenza. Con l’occasione si torna a precisare che il Protocollo sulla Sicurezza, che avrebbe dovuto concertare tali modalità, non è stato sottoscritto da alcuna delle Organizzazioni Sindacali del Comparto Scuola. A seguito di tanto, l’Amministrazione Scolastica ha proceduto ad emanare, unilateralmente, un Piano che vi abbiamo inviato con un’altra nota, sempre nella giornata di oggi Considerate le criticità che sono0 subito emerse, vi proponiamo uno schema operativo di azione sintetico  che potrete utilizzare nella gestione dei casi che verranno sottoposti alla vostra attenzione:

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Incontri al Ministero: organici docenti-

L’organico docenti per l’anno scolastico 2022/23 è stato il tema al centro del confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali.
Per il Ministero erano presenti il Direttore Generale Serra e il Capo Dipartimento dott. Versari, per la Uil Scuola ha partecipato Paolo Pizzo.
La bozza di decreto proposta dall’amministrazione presenta elementi di novità rispetto allo scorso anno, per effetto di interventi legislativi, ma continua a non dare risposte concrete e immediate alle scuole. Complessivamente si registrano 340 posti in meno rispetto allo scorso anno.
Per l’a.s. 2022/23 i posti dell’organico dell’autonomia, tra posti comuni e quelli di potenziamento, sono in totale 670.458 (lo scorso anno erano 670.825). I posti di sostegno sono 117.170. Mentre il limite massimo dell’adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto è di 14.142 posti.
La principale novità riguarda l’introduzione, a partire dall’a.s. 2022/23, per le classi quinte, dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, in ragione di non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive, per le classi che non adottano il modello del tempo pieno nelle quali sia introdotto l’insegnamento (Legge di Bilancio per il 2022, art. 1, comma 329 e ss.).

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LA GIG ECONOMY ENTRA ANCHE IL MONDO DELLA SCUOLA
. Passi domani… Ora c’è la figura dell’assistente tecnico itinerante

A PROPOSITO DI ASSISTENTI TECNICI, 

AR02 Assistente Tecnico: Elettronica, elettrotecnica ed informatica

Un tecnico che turna su una scuola diversa ogni giorno della settimana a volte anche su più scuole. Un profilo del tutto inedito, che si sposta a sue spese e a suo rischio, in barba ad ogni contratto.
 
Dall’anno scorso, con la pandemia, è stata introdotta la figura dell’assistente tecnico di laboratorio anche nelle scuole dell’infanzia, della primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo di sostenere i processi di attività didattica in via telematica, la Dad.
Un profilo professionale, fino ad allora, inserito soltanto nelle scuole secondarie superiori, pienamente contrattualizzata, con una precisa configurazione tecnico-giuridica connessa ad aule speciali e laboratori.
Per anni – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – abbiamo sollecitato la presenza di un tecnico in ogni scuola. Richiesta declinata ogni volta come non attuale.
Nel 2021 vengono fatte mille assunzioni. Una operazione che incide sulle casse dello Stato per poco oltre 31 milioni di euro, su base annua.

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. Passi domani… Ora c’è la figura dell’assistente tecnico itinerante”

RINNOVO DEL CONTRATTO E MISURE URGENTI PER IL SISTEMA DI ISTRUZIONE
. Turi: Ricostituire il potere d’acquisto delle retribuzioni ed escludere le spese per l’istruzione dal Patto di Stabilità

La fase di estrema instabilità che il Paese continua ad attraversare desta forti preoccupazioni. 
Ad una grave crisi epidemiologica, ancora non pienamente superata, sta seguendo la deflagrazione del conflitto bellico. A seguito di questi eventi, la condizione economica e sociale flette paurosamente, situazione resa ancora più esplicita dal progressivo aumento del livello di inflazione che erode i salari (5%) e dall’allargamento del lavoro precario che ormai interessa sia i giovani che gli anziani.
Ricostituire il potere d’acquisto delle retribuzioni e escludere le spese per l’istruzione dal patto di stabilità: è questa la proposta della Uil Scuola per uscire dall’impasse contrattuale in cui si trova il personale della scuola.
Il Governo non ha ancora perfezionato i processi propedeutici all’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto scuola – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – un avvio che chiediamo sia immediato perché le risorse economiche previste nella legge di Bilancio (2,4 miliardi) vanno impegnate

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. Turi: Ricostituire il potere d’acquisto delle retribuzioni ed escludere le spese per l’istruzione dal Patto di Stabilità”

IL RIFORMISMO A CUI GUARDIAMO È QUELLO CHE RAFFORZA I DIRITTI INDIVIDUALI E COLLETTIVI di Pino Turi


Nell’attualità politica relativa al PNRR e alla parte relativa agli investimenti nella scuola, si assiste ad una contraddizione che diventa a volte, stucchevole, quando si passa dall’analisi agli strumenti per affrontarla. Un’analisi deformata da pregiudizi e luoghi comuni, da tardo Novecento, per giustificare ciò che ai nostri occhi è ingiustificabile.
Ci riferiamo al fatto che è unanime la valutazione di insufficienza dell’azione di investimenti del PNRR, per rilanciare il settore scolastico che ha subito tagli draconiani al personale cui si dovrebbe rimediare.
Di questo, nel piano, non se ne parla nemmeno, impegnando le risorse per le infrastrutture, come se la scuola fosse un’azienda a cui cambiare la catena di produzione.
Questa valutazione, come è noto, ha portato i sindacati a fare scelte diverse e contrapposte, pur partendo dalla stessa analisi di insoddisfazione.
Scelte legittime che comunque devono rimanere nell’alveo delle opinioni e vanno rispettate.
La cosa che diventa inaccettabile, è quando si travalicano le opinioni, sempre legittime, e si utilizzano argomentazioni strumentali per legittimare
la posizione di isolamento, nell’ambito dello schieramento sindacale e presuppongo nella categoria, in cui si è trovata e si trova, per la prima volta, la Cisl Scuola.
Abbiamo letto in più occasione le tesi della Cisl, che non ci convincono ma che rispettiamo.Questo nella misura in cui sono oggetto di reciproca comprensione; quando invece una posizione diventa ragione di un attacco, di una dissertazione nella quale si vuole tacciare noi di incoerenza e di strumentalizzazioni per ragioni elettorali, bisogna ricordare che la Uil ha sempre svolto la sua azione sindacale in modo indipendente ed autonomo. Circostanza di cui non si capacitano in molti.
L’autonomia di giudizio e di azione che caratterizza l’organizzazione che mi onoro di rappresentare ne rappresenta i tratti identitari che affondano alla sua costituzione.

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Piano di formazione per DSGA neoassunti a.s. 2021-2022, DSGA e assistenti amministrativi – Incontro MI.


UN PIANO FORMATIVO CHE NON RISPECCHIA I BISOGNI DEL PERSONALE MA SOLO LE ESIGENZE DELL’AMMINISTRAZIONE
Giovedì 03 marzo 2022 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Scuola e il Ministero dell’Istruzione, per discutere del seguente ordine del giorno: “Piano di formazione per DSGA neoassunti a.s. 2021-2022, DSGA e assistenti amministrativi”
Per la UIL Scuola hanno partecipato Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo.
L’Amministrazione è stata rappresentata dal Dirigente, dott. Giuseppe Pierro.
L’Amministrazione scolastica ha illustrato il Piano che prevede un doppio livello di intervento. Il primo (incontri di formazione on-line) della durata di 15 ore che ha come destinatari un numero massimo di 35 corsisti da condurre in modalità on line su tematiche professionalizzanti ed il secondo (laboratori formativi) della durata di 10 ore, da condurre in presenza, che prevede lo scambio di esperienze ed approfondimenti.
La Uil Scuola ha espresso le proprie riserve e critiche sulla proposta di Piano di formazione presentato dall’Amministrazione ritenendolo intempestivo e disorganico. La sua vigenza interessa un arco temporale che esubera l’anno scolastico (aprile – settembre 2022) ed interessa una fase della vita scolastica densa di impegni, qual è quella che coincide con l’ultimo scorcio dell’anno. L’intervento formativo merita un approccio complessivo,  ampio e strutturato, da condurre nel tempo attraverso momenti opportunamente cadenzati in periodi di minore  impegno scolastico.
Nel merito, il Piano, ipotizzando una fase di prima applicazione, andrebbe mirato prioritariamente sui DSGA neoassunti. Appare squilibrato il monte ore dedicato gli incontri on-line (15 ore), rispetto a quella dei laboratori formativi (10 ore).

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MOBILITÀ DIRIGENTI SCOLASTICI / UIL SCUOLA: Una brutta pagina della scuola che non si vuole risolvere


Cirillo: lasciare questi dirigenti fuori sede è diventato un esercizio burocratico del Ministero
Al MI sanno bene che il numero delle scuole normo-dimensionate, sommate ai pensionamenti consentirebbero a molti colleghi di ottenere la mobilità interregionale, sia nuove assunzioni per tutte le regioni, attingendo dalla graduatoria del concorso del 2017 che del concorso 2011.

«Questo paese troppo spesso lascia i nostri dirigenti soli, ogni istituto deve averne uno» così si pronunciava il Ministro Bianchi il 7 maggio di un anno fa durante una riunione proprio con i dirigenti scolastici.
Affermazione di principio giusta alla quale non ha fatto seguito alcuna decisione conseguenziale – sottolinea la responsabile nazionale del Dipartimento dei dirigenti scolastici della Uil Scuola, Rosa Cirillo.

Non è la prima volta che, quando si tratta di dare soluzioni ai problemi dei Dirigenti scolastici, si cade nel buio. La mobilità interregionale dei dirigenti scolastici non solo resta, ad oggi, un problema irrisolto, ma con l’indizione del nuovo concorso a dirigente scolastico regionale, la condizione di ‘lavoratore invisibile ai radar della normativa’ dei dirigenti fuori sede, si aggraverà ulteriormente
Restare fuori sede per questi colleghi è diventato un esercizio burocratico del Ministero dell’Istruzione. Eppure – osserva Cirillo – abbiamo prospettato più volte soluzioni percorribilissime, come l’eliminazione dei vincoli esistenti e aprendo, in tempi brevi, una sequenza contrattuale con l’Aran.
Nel PNRR – Missione 4 e successive Linee Guida del Ministro si parla tanto di rifondazione del sistema educativo del Paese, senza considerare, però, che ogni scuola – sottolinea la responsabile dei dirigenti Uil Scuola – per svolgere il suo servizio prezioso di istruzione e di educazione delle nuove generazioni, ha necessità di tutte le componenti al loro posto, anche il capo d’istituto.

Leggi nota : COM MOBILITA’ DIRIGENTI 180222

 

Roma, 16 feb. (Adnkronos) – “I mille presidi hanno sostanzialmente ragione, ma non formalmente. Il contratto non prevede infatti che la mobilità sia totale, ma solo al 30% dei posti disponibili. Avrebbe dovuto essere rivista la contrattazione tanto più che il concorso per i presidi del 2017 è stato eccezionalmente un concorso nazionale, non regionale come avviene di solito”. Lo dice all’Adnkronos il segretario nazionale di Uil scuola Pino Turi, che commentando le ragioni di protesta dei mille dirigenti, aggiunge: “Azzolina non ha tolto il posto a nessuno. Le cose sono andate come prevede una legge sbagliata. Da sempre rivendichiamo una mobilità su tutti i posti al cento per cento, per consentire a chi è assegnato fuori sede a potersi spostare. Ma non è stato fatto. Il contratto è scaduto e di norme di legge non ce n’è nemmeno l’ombra”.

 

Le reggenze delle istituzioni scolastiche ne segnano la ‘decadenza’ formale e sostanziale – spiega Cirillo. Siamo stati anche dileggiati con l’approvazione della riduzione dei parametri degli alunni iscritti da 600 a 500, in Legge di Bilancio. Misura che ha restituito l’autonomia scolastica a molte scuole, non consentendo però di mettere in moto meccanismi di mobilità e di rientro nelle sedi di molti dirigenti scolastici.
Ora il ministero, disattendendo una legge, mette a capo di queste scuole un reggente.
Ma allora è una persecuzione – commenta Cirillo. Qual è il peccato di questi dirigenti? Aver partecipato e vinto un concorso nazionale che li ha mandati ovunque, su tutto il territorio della penisola, secondo criteri diversi e non coerenti.
Noi crediamo fermamente che favorire il rientro di questi dirigenti sia il primo e sostanziale passo di ridare sviluppo, slancio innovativo alle istituzioni scolastiche – aggiunge la responsabile Ds Uil Scuola.
Al Ministero dell’Istruzione sanno bene che il numero delle scuole normo-dimensionate, sommate ai pensionamenti consentirebbero a molti colleghi di ottenere la mobilità interregionale, sia nuove assunzioni per tutte le regioni, attingendo dalla graduatoria del concorso del 2017 che del concorso 2011.
Non c’è più spazio per le inutili promesse. I Dirigenti fuori sede meritano, anche per i sacrifici fatti nel reggere lontani da casa e dai familiari, le istituzioni scolastiche in regime di pandemia, di rientrare alle loro sedi.
Il contratto della dirigenza scolastica del 2019, di cui si chiede l’apertura in tempi brevi, deve sanare definitivamente queste discrasie e porre rimedi a tutta una serie di responsabilità, con un’armonica ridefinizione del profilo del dirigente scolastico. Le attuali percentuali di blocco della mobilità devono essere eliminate, secondo un principio di apertura che consideri disponibili tutti i posti che a qualsiasi titolo siano vacanti. E senza definizione di percentuali e di nulla osta, per rendere il rientro dei colleghi fuori regione possibile già oggi. Le soluzioni ci sono, la politica ascolti e decida di renderle praticabili anche nell’interesse dell’intero sistema educativo del nostro paese.

Sul tema riportiamo il lancio dell’Agenzia ADNKRONOS con la dichiarazione del Segretario generale, Pino Turi.
SCUOLA: TURI (UIL), ‘I MILLE PRESIDI HANNO RAGIONE,
MA AZZOLINA NON HA TOLTO IL POSTO A NESSUNO’ =
Roma, 16 feb. (Adnkronos) – “I mille presidi hanno sostanzialmente ragione, ma non formalmente. Il contratto non prevede infatti che la mobilità sia totale, ma solo al 30% dei posti disponibili. Avrebbe dovuto essere rivista la contrattazione tanto più che il concorso per i presidi del 2017 è stato eccezionalmente un concorso nazionale, non regionale come avviene di solito”. Lo dice all’Adnkronos il segretario nazionale di Uil scuola Pino Turi, che commentando le ragioni di protesta dei mille dirigenti, aggiunge: “Azzolina non ha tolto il posto a nessuno. Le cose sono andate come prevede una legge sbagliata. Da sempre rivendichiamo una mobilità su tutti i posti al cento per cento, per consentire a chi è assegnato fuori sede a potersi spostare. Ma non è stato fatto. Il contratto è scaduto e di norme di legge non ce n’è nemmeno l’ombra”.

INCONTRO SINDACATI -MINISTRO BIANCHI SU NUOVO CONTRATTO Turi: serve una Fase 2 per la scuola
Un contratto chiaro, nuove relazioni sindacali, un provvedimento specifico per organici, precariato e (ri) finanziamento del contratto.


Questo contratto si colloca in una dimensione politica totalmente diversa da quella di poco più di una settimana fa – si apre con il diretto riferimento al quadro costituzionale dopo l’elezione del presidente della Repubblica, l’intervento di Pino Turi, questa mattina durante l’incontro con il ministro Bianchi, sull’atto di indirizzo per il personale della scuola.
La scuola è un grande sistema nazionale che tiene insieme il paese. É l’ultima grande infrastruttura del Paese – il richiamo alle parole del ministro Bianchi è voluto perché – sottolinea Turi – bisogna creare le condizioni per sottoscrivere un contratto nazionale per la scuola in un momento molto delicato. Va superato concretamente, con soluzioni condivise il clima di esasperazione che si avverte forte nelle scuole.
Non è utopia guardare ad un nuovo umanesimo attento alla relazione insegnante- studente, capace di mettere guardare al sistema istruzione nel suo complesso, adatto a metterlo in sicurezza dalle sirene della scuola-azienda.
Serve una fase 2 per la scuola.
E’ questa la proposta lanciata da Turi.
Non siamo per gerarchizzare la scuola, né per firmare un contratto tecnocratico – ha detto.
C’è bisogno di guardare alla scuola in modo ampio, il nuovo contratto deve definire diritti e obblighi in un testo che sia rispondente all’oggi, chiaro e applicabile.
Inevitabile il richiamo al non-contratto sulla mobilità firmato da una sola sigla.

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Un contratto chiaro, nuove relazioni sindacali, un provvedimento specifico per organici, precariato e (ri) finanziamento del contratto.”

MOBILITA’ – Cosa accade dopo la firma dell’accordo separato /Turi: firmato un non-contratto.

Turi: è stato firmato un non-contratto. Pronti al contenzioso.
Sono 800 mila i docenti discriminanti da blocchi triennali a ripetizione. Il blocco anche per i Dsga.

Un non contratto: questa la definizione che si vuole dare e diamo del testo sulla mobilità.  Un pasticcio tutto burocratico che invece di garantire trasparenza e diritti, li diversifica per annate e per situazioni soggettive che poco hanno a che fare con un contratto collettivo.

Il contratto si definisce ‘collettivo’, ‘di lavoro’: termini e modalità di accordo che per noi non possono essere elusi.
Sarà il senso dei tempi che viviamo: abbiamo assistito a leggi ad personam e non possiamo certo tollerare o accettare contratti ad personam.

La contrattazione ha regole per definirsi tale:

  1. deve essere chiara e trasparente tanto che ogni destinatario leggendola possa capirla per poterla applicare.
  2. deve registrare il massimo della convergenza sindacale, quella che la legge assegna ai vari soggetti sindacali in termini di rappresentatività perché abbia effetti erga omnes.
  3. agisce su un piano di sostanziale parità con regole e strumenti che ne consentano di trovare l’equilibrio tra diritti e doveri, oggetto della regola contrattuale che è cogente per tutti.

Nessuno di questi elementi è rilevabile in questo non-contratto.

NOTA MOBILITA 310122

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Il lupo perde il pelo ma non…..Lettera al ministero sul CCNI mobilità per il triennio 22/25.

Così non va, occorre cambiare verso. Il M.I. deve capire una buona volta che Dirigenti Scolastici, Docenti ed Ata, sono PERSONE, CITTADINI E NON SUDDITI, lavoratori nell’ambito della funzione sociale ed istituzionale sancita dalla Costituzione, quindi hanno il sacrosanto diritto di essere rispettati, valutati come tali, e pertanto qualsiasi provvedimento deve vertere sia al loro rispetto che per garantire la funzionalità e l’eccellenza di tutti i componenti le comunità educanti cosa che , purtroppo,  non avviene. Invito: entrare nel merito delle questioni, ascoltare le proposte dei rappresentanti dei lavoratori (i sindacati seri)  che oramai da tempo sono solo costruttive e funzionali al sistema scuola e risolvere i problemi e non crearne nuovi. La funzione della politica ha questo preciso dovere ogni diversa forma è solo deriva.

In allegato la lettera inviata al Ministero per chiarire la nostra posizione, congiuntamente a quella di CGIL, Snals e Gilda, sulla nuova bozza del CCNI per la mobilità del personale docente, educativo e ATA presentata ieri dall’amministrazione e che auspichiamo possa continuare ad essere discussa nel prossimo incontro che si svolgerà il 27 gennaio. Al termine dell’incontro pubblicheremo la sintesi di quelle che al momento sono le novità inserite nella bozza, anche per rendere chiari gli aspetti che non condividiamo e per i quali continueremo a rivendicare le soluzioni.

Lettera OO.SS. CGIL, UIL, SNALS E GILDA contratto mobilità

 

 

Tavolo nazionale permanente Protocollo sicurezza a.s. 2021/2022.

 

L’AMMINISTRAZIONE PRENDE ATTO DELLA CONFUSIONE E VARA UN VADEMECUM PER ORIENTARE LE SCUOLE

Oggi, venerdì 25 gennaio 2022, alle ore 15.00, si è tenuto il previsto  incontro tra i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali del Comparto Istruzione e Ricerca e la Direzione del personale del Ministero dell’Istruzione (DGRUF), per discutere il seguente ordine del giorno: “Tavolo nazionale permanente di cui alla lett. b) del Protocollo sicurezza a.s.2021/2022”.

  • aggiornamenti sullo stato di attuazione delle misure di sicurezza attualmente previste per il contesto scolastico;
  • dati comunicati settimanalmente dalle istituzioni scolastiche in relazione alla “Rilevazione andamento emergenza COVID-19”.

Per la UIL Scuola hanno partecipato Rosa Cirillo e Giancarlo Turi.

L’Amministrazione scolastica è stata rappresentata dal Capo Dipartimento, dott. Jacopo Greco.

L’Amministrazione ha precisato innanzitutto, che è in corso di distribuzione una prima fornitura di mascherine FFP2 che, al momento, verrebbe erogata solo ai docenti dell’infanzia, agli alunni che versano in stato di disabilità ed a quelli che vanno in auto sorveglianza sanitaria. Per accelerare la fornitura, si potranno affidare le forniture alle farmacie convenzionate che hanno aderito al regime di prezzi calmierati. E’ stato precisato come è in atto, da parte del MI e del Ministero della Salute,  una revisione delle regole in materia di auto sorveglianza armonizzando le  quelle sanitarie con quelle scolastiche.  Da ultimo, è stata comunicata la prossima pubblicazione di un VADEMECUM sintetico, da parte del MI, riassuntivo dell’intera materia. L’amministrazione stessa si è resa conto della farraginosità e complessità della normativa, per cui serve un manuale d’uso.

La UIL Scuola, in premessa, ha argomentato che il Protocollo del 14 agosto scorso, alla luce delle modificazione legislative intervenute all’indomani della sua sottoscrizione (D.L.n.21.09.2021, n.127 e 26.11.2021, n.172), che ne hanno totalmente stravolto l’impostazione, abbisogni di una profonda rivisitazione in modo da attualizzarlo al mutato contesto normativo. In questo, la UIL Scuola, ritiene che non debba operarsi una mera trasposizione dalle vecchie alle nuove norme, quanto mettere le istituzioni scolastiche in condizioni di operare efficacemente. Preliminarmente,  ritiene assolutamente inaccettabile e denuncia il sistema discriminatorio previsto dalla norma (cfr.D.L.1/2022) dividendo tra vaccinati e non vaccinati nella scuola secondaria che, consente solo ai primi di seguire le attività didattiche in presenza,  escludendo gli altri, confinati nella DAD  (cfr.art.4 – lett.c – sub n.2). La scuola, luogo di inclusione, non può trasformarsi in luogo di esclusione e di differenziazioni, senza considerare che mandare indietro a casa alunni minorenni, configurerebbe una responsabilità di “culpa in vigilando” con la conseguenza di responsabilità civile che  ricadrebbe  sui singoli docenti.

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C’è un tempo per studiare ed un tempo per lavorare.


La scuola e la conoscenza dovrebbero curvare su valori e principi costitutivi di un nuovo umanesimo.

La morte tragica di un ragazzo di 18 anni è sempre una notizia drammatica che non andrebbe mai commentata. Pensare che sia avvenuta in un cantiere, quando quel ragazzo doveva essere a scuola, per la sua istruzione, induce un moto dell’anima intriso di rabbia e ribellione.
Sentimenti che non si possono placare con la solita tiritera delle colpe e con l’ipocrisia. Non basta.
Bisogna cambiare visione, culturalmente e politicamente.

Quello studente doveva essere in classe a studiare e non in un cantiere dove i pericoli sono costanti anche per i lavoratori, non abbastanza tutelati. La nostra battaglia zero morti sul lavoro lo dimostra.
Il perseguimento di profitti sempre maggiori – anche a costo di risparmi sulla prevenzione e sicurezza – resta culturalmente la religione comune, il pensiero unico.
Noi pensiamo che la scuola e la conoscenza dovrebbero curvare su valori e principi costitutivi di un nuovo umanesimo.

L’alternanza scuola lavoro è chiaro esempio di questo pensiero unico.

Pino Turi
POST SU FB

 

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UNA CIFRA MOSTRO DI 300.00 PRECARI: L’ANNUNCIO DI BIANCHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA. Turi: il tema del personale precario della scuola

Nella proposta Uil Scuola il punto sul reclutamento, sugli organici (triennali) e sulla formazione

 Una cifra mostro di 300.00 precari: l’annuncio è stato dato dal ministro Bianchi in audizione alla Camera.

Serve urgentemente un provvedimento specifico per risolvere il problema del personale precario della scuola – osserva Pino Turi, presentando le proposte Uil Scuola per superare quello che non esita a definire sfruttamento lavorativo. Nella proposta Uil Scuola sono tre gli aspetti presi in considerazione: l’impatto del Pnrr sul personale, le dimensioni della realtà del personale precario nella scuola, la mistica dei concorsi.  Su 112mila posti vacanti su cui erano possibili le immissioni in ruolo dei docenti, ne restano più del 50% scoperti. Considerando anche i posti di sostegno e l’organico di fatto, ad oggi si registrano più di 170mila supplenze. In due anni sono stati banditi ben 8 concorsi nei vari ordini di scuola tra straordinari, ordinari, abilitanti, con procedure smart, e qualcun altro è pensato per il futuro. Appena 2 concorsi sono stati portati a termine.  Serve immettere in ruolo i precari con 36 mesi di servizio e cambiare il reclutamento, oltre che risolvere l’annosa questione dei Dsga facenti funzione. Le risorse del PNRR possono portare a riforme strutturali che non possono non coinvolgere gli organici – ribadisce Turi – e la loro composizione deve superare l’anno.

attachments:

Il punto sul precariato – UIL Scuola

COM – dossier precari Uil Scuola – 220122

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Verifiche casi positivi scuole di I e II grado: nota Ministero.

caos su caos. chi più ne ha ne mette!!!!!.

evidenziamo che, nonostante l’Amministrazione si sia impegnata a cercare di fornire ulteriori chiarimenti in merito ad una normativa di improbabile applicazione, continuano, a nostro giudizio,  a rimanere irrisolte le problematiche sottese proprio all’adozione della didattica digitale integrale (DID) che ricorre in presenza di due allievi positivi  in una classe di scuola secondaria di I o di II grado.
Infatti,  mentre per la scuola primaria si tratta di DaD, per cui c’è coerenza: tutti in presenza o tutti in DaD, per la scuola secondaria si rimanda ad una didattica mista che non garantisce, né chi è presente , né chi è in DaD.
Nella circostanza, rimane da comprendere come si realizzi l’allontanamento dalla scuola di alunni minori e chi ne assume la responsabilità per coloro  che non ricadano nelle condizioni previste dal D.L. n.1/2022 e/o che non siano in grado di produrre la relativa certificazione e si presentano a scuola (non abbiano concluso il ciclo vaccinale primario e per i quali la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19 sia avvenuta da più di 120 giorni o non sia stata somministrata loro la dose di richiamo).
Precisiamo che sull’intera materia, la Segreteria  nazionale di questa Federazione UIL SCUOLA RUA  sta avviando una approfondita analisi al fine di evidenziare gli aspetti di impraticabilità e/o di contraddittorietà a legislazione vigente informandone l’Amministrazione scolastica.
In accordo con l’Ufficio Legale Uil Scuola e il Dipartimento della Dirigenza Scolastica, si stanno organizzando incontri monotematici in modo da supportare le scuole nelle azioni quotidiane.

dalla segreteria territoriale il scuola Catania, salvo mavica segretario

Mobilità personale docente, educativo e ATA: report incontro al ministero. Incontri al Ministero 11 gennaio 2022 Rinnovo del Contratto Integrativo sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA

 

“”””Deve essere il ministro a trovare il bandolo della matassa che dia soluzioni, in ambito parlamentare, per superare i veti incrociati e sottrarre la materia da un terreno di scontro politico per portarlo su quello negoziale.””””

L’amministrazione vuole confermare tutti i vincoli di legge per docenti e DSGA 
Per la UIL Scuola: è il contratto lo strumento per superare le rigidità normative imposte per legge
Martedì 11 gennaio 2022 si è tenuta una riunione tra i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Istruzione e Ricerca e il Ministero dell’Istruzione, sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo relativo alla mobilità del personale docente, educativo ed ATA per il triennio 22/23-23/24-24/25.

Per la UIL Scuola hanno partecipato Giancarlo Turi e Paolo Pizzo.
I rappresentanti del Ministero hanno presentato una bozza del testo contrattuale, peggiorativa rispetto al Contratto tuttora vigente, che sostanzialmente conferma tutti i vincoli di legge e introduca addirittura ulteriori elementi peggiorativi. In particolare, oltre all’inserimento di tutti i vincoli previsti per legge che bloccano la mobilità per i docenti e per i DSGA, nella bozza sarebbe prevista una modifica per il personale docente titolare su sostegno una volta terminato il vincolo quinquennale di permanenza su tale tipologia di posto: per chi volesse trasferirsi su posto comune nello stesso grado di scuola, il movimento, sarebbe considerato come mobilità professionale (alla stregua di un passaggio di ruolo), e non un normale trasferimento come è stato finora. L’intenzione del Ministero è ovviamente quella di ridurre il più possibile tali movimenti perché è ovvio che le aliquote destinate alla mobilità professionale (terza fase dei movimenti) hanno notoriamente meno posti disponibili rispetto a quella dei trasferimenti. In poche parole, il Ministero, unilateralmente, avrebbe deciso che il posto di sostegno è una classe di concorso!

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Modalità di gestione dei casi di positività da sars-cov-2: Scheda tecnica UIL Scuola.


Pubblichiamo qui di seguito la scheda tecnica relativa alla modalità di gestione dei casi di positività da sars-cov-2 nei distinti gradi di scuola, così come disposto dal D.L. n. 1/2022 e dalla Circolare Ministeriale n. 11/2022.
All’interno il pensiero e la  posizione della UIL SCUOLA.

Attachments:MODALITÀ DI GESTIONE DEI CASI DI POSITIVITÀ DA SARS COV 2 – Scheda UIL Scuola

DOPO I PROVVEDIMENTI DEL CDM /Turi: sbagliato discriminare tra gli studenti vaccinati e non.


Le mediazioni sulla scuola mostrano tutta la distanza tra misure e realtà
Abbiamo sempre chiesto valutazioni su dati certi, quei dati relativi al contagio nelle scuole e agli effetti della pandemia, che da due anni ancora non si conoscono. 
Sappiamo solo da ciò che arriva dalle scuole, dalle situazioni reali- un vero e proprio grido di dolore – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi- in merito alle misure varate dal Governo per il rientro in classe.
Siamo in una situazione di grande difficoltà ed incertezza – osserva Turi – e queste nuove norme non aiutano certo a programmare e organizzare il lavoro e dare certezze a famiglie e studenti.
Restano irrisolti i nodi di fondo che andavano affrontati già da tempo, ma evidentemente a maggioranza di larghe intese, con una maggioranza vasta e con fare decisionista, non è bastato il tempo di una partita per segnare solo all’ultimo minuto.
Le misure prese sono state il risultato di mediazioni – pur in un voto all’unanimità – di pressioni di interessi diversi che non si piegano neanche alla realtà, non solo quella che rappresentiamo noi sindacati, ma anche quella di virologi e epidemiologhi, ignorati, come, in questa occasione il  CTS stesso.
Il picco si presenterà tra due settimane e il Consiglio dei ministri vara le nuove azioni di contrasto, rinviando (come per la vaccinazione degli over 50 al 10 febbraio) o mediando, lasciando all’auto sorveglianza e al fai da te.

attachments:COM Turi su misure rientro 070121

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