Ancora una volta, purtroppo dobbiamo registrare e denunciare, per dire che “”avevamo ragione. Ancora una volta i tecnocrati Ministeriali in assonanza con l’attuale linea politica, non ascoltano, rifiutano il rapporto con i rappresentanti dei lavoratori, non sanno valutare la portata dei provvedimenti..e puntualmente sbagliano. Vergogna è mai possibile che per fare valere azioni e ragioni, supportate sia in diritto che nel fatto, si debba ricorrere alla magistratura per mettere ordine e legalità? Che aspettano a dimettersi o a cambiare mestiere tutti in blocco al Ministero, la reazione è senza appello poiché direttamente proporzionale ai danni che causano alle “persone” sia dal punto di vista civilistico, che amministrativo oltre che personale per l’assoluta negazione di compenetrarsi ai bisogni e l’assoluta indifferenza dei danni che causano.””
In allegato la sentenza del Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha accolto i rilievi della UIL Scuola, intervenuta a tutela dei docenti dei Licei Musicali attraverso il patrocinio dell’Avvocato Domenico Naso e ha ordinato al MIUR di produrre chiarimenti volti a verificare se per le classi di concorso per le quali concorrono i docenti appellanti siano stati attivati corsi abilitanti ordinari.
Nell’ordinanza n. 4046/2016 pubblicata in data 19.09.2016 (allegata), il Consiglio di Stato ha quindi ordinato al MIUR di depositare, entro il termine di 60 giorni dalla comunicazione del provvedimento, “una relazione scritta, con eventuale documentazione allegata, attestante quanto oggetto della predetta richiesta” (ossia la verifica dell’attivazione dei corsi abilitanti ordinari).
I Giudici avvertono quindi il Ministero che “la mancata risposta entro il termine indicato potrà essere valutata rilevante sul piano dell’accertamento dei fatti dedotti in giudizio”.
Ricordiamo che il Ministero dell’Istruzione aveva bandito la procedura concorsuale nazionale (bando emanato con il Decreto del Direttore Generale per il personale scolastico del MIUR n. 106 del 23 febbraio 2016) per nuove classi di concorso, fino a qualche giorno prima inesistenti, nonostante i licei musicali siano attivi sul territorio italiano da ormai dieci anni.
L’art. 3 (rubricato “Requisiti Di Ammissione”) del citato Bando prescriveva che alla procedura concorsuale potesse partecipare esclusivamente il candidato in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento, rispettivamente per i posti della scuola secondaria di primo grado e per la scuola secondaria di secondo grado, con conseguente illegittima esclusione dalla procedura concorsuale dei docenti laureati con titolo valido per l’accesso per classi di concorso (A53, A55, A63, A64) in relazione alle quali non sono state attivate procedure di abilitazione e con oltre 36 mesi di servizio alle dipendenze del MIUR.
Per tale motivo, la UIL Scuola si era alzata a difesa degli interessi dei docenti e aveva proposto, attraverso il proprio Ufficio legale, nell’interesse di numerosi ricorrenti, ricorso al TAR, chiedendo che, in via cautelare, venisse sospesa l’efficacia dei provvedimenti impugnati, con contestuale e consequenziale sospensione della procedura concorsuale di cui al Decreto del direttore generale per il personale scolastico n. 106 del 26 febbraio 2016.
Rigettata la domanda cautelare dal TAR e proposto appello al Consiglio di Stato, questo decideva in favore dei docenti.
Nei prossimi giorni, il MIUR dovrà dimostrare qualcosa di molto complicato, essendo tenuto a depositare al Consiglio di Stato una relazione scritta, con eventuale documentazione allegata, atta a dimostrare la pregressa attivazione di percorsi abilitanti ordinari (TFA) che in realtà non sono stati attivati dalla pubblica istruzione.Così, finalmente, grazie alla meticolosa azione legale portata avanti negli ultimi mesi dalla UIL Scuola si è compiuto un passo decisivo per la sospensione di una procedura concorsuale che non sarebbe mai dovuta iniziare.
In attesa che il procedimento segua il suo corso, si può concludere che le doglianze dei docenti dei licei musicali, la cui voce ha avuto eco attraverso l’iniziativa della UIL Scuola, è stato finalmente ascoltato e preso in considerazione da parte del Consiglio di Stato.
Dalla segreteria nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile
Segretario Nazionale
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