STUDENTI NON VACCINATI IN DAD? IPOTESI DISCRIMINATORIA >>>Turi: Servono scelte responsabili con i minori che non possono scegliere.


 SCELTA VACCINO E’ DELLE FAMIGLIE
. Turi: Servono scelte responsabili con i minori che non possono scegliere
Siamo seri, almeno con i minori che non possono neanche scegliere – afferma il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, in risposta all’ipotesi ventilata in questi giorni di lasciare in DaD gli studenti non vaccinati.
Nulla è stato fatto in termini di strategie di interventi strutturali: niente distanziamento, niente dispositivi per controllo dell’aria nelle classi che restano super affollate, niente presidi sanitari, niente tracciamento. Solo narrazioni e strumenti burocratici e ‘politici’.
Il solo affacciarsi dell’ipotesi di mettere in Dad gli studenti non vaccinati crea indignazione e rifiuto.
Una tattica usata spesso nei confronti dei cittadini messi nella condizione di essere criminalizzati.

COM su obbligo vaccinale studenti e dad non vaccinati 030122

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Incontri al Ministero: contratti covid personale docente e ATA. Supplenze Covid: prorogati tutti i contratti in essere sino al 31 marzo 2022

La UIL Scuola ha manifestato la propria soddisfazione perché il Governo ha accolto una delle richieste poste a base dello “stato di agitazione” prima e dello sciopero del 10 dicembre scorso poi,

 

Il confronto ha evidenziato la volontà politica di reperire i fondi mancanti. Arrivano i primi risultati dopo lo sciopero del 10 dicembre scorso. Sventati, al momento, i 14.000 licenziamenti.
Martedì 28 dicembre 2021 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Scuola e l’Amministrazione Scolastica, avente come oggetto l’“informativa su proroga dei contratti del personale docente e ATA ex art.58, comma 4 tre del D.L.n.73/2001”. Per la Uil Scuola ha partecipato Giancarlo Turi.
L’Amministrazione è stata rappresentata dai Capi Dipartimento Iacopo Greco e Stefano Versari.
Anche nelle more del perfezionamento della Legge di Bilancio, il cui iter ha in corso di svolgimento l’esame da parte della Camera, l’Amministrazione Scolastica ha comunicato che, con una nota in via di emanazione, tutti i contratti in essere stipulati sull’organico COVID verranno prorogati sino al 31 marzo 2022. La proroga riguarda sia il personale docente che ATA.
Sul punto, la stessa Amministrazione ha precisato che sussiste l’impegno politico del Governo, oltre che quello personale del Ministro Bianchi, a reperire i fondi mancanti che saranno necessari per prorogare gli stessi contratti sino al termine dell’anno scolastico. È in fase di calcolo la spesa effettiva sostenuta sino al 31 dicembre per questa tipologia di contratti (Covid), che con ogni probabilità rileverà delle economie che, se insufficienti, saranno integrate attraverso un ulteriore stanziamento di risorse.
La posizione della Uil Scuola 

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I 180 milioni aggiuntivi per la Scuola, messi a disposizione del Governo, sono il frutto dell’azione politica dei sindacati che l’hanno supportata con gli scioperi del 10 e del 16 dicembre. SK tecnica Uil Scuola.

Restano alle forze politiche le mancette che, come nelle peggiori tradizioni di governo, attuano tanti piccoli interventi nessuno dei quali risolutivo.Il testo arriverà lunedì 27 dicembre 2021, in commissione a Montecitorio e in aula martedì 28, con l’avvio della discussione generale prevista per le ore 14.
Su 200 pagine di provvedimento si potrebbero avere delle sorprese di ogni natura di cui daremo eventualmente notizia aggiornando la presente scheda, anche in previsione dell’incontro del 4 gennaio prossimo in cui il Ministro dovrà dare conto dei provvedimenti inseriti nella legge di bilancio.
È una legge finanziaria che ha soltanto messo in evidenza i problemi che restano tutti irrisolti per l’insufficienza degli stanziamenti e che ci fanno esprimere un giudizio di insoddisfazione, sia pure nell’ambito dei segnali politici positivi che, di fatto, ammettono il fallimento, almeno sino a questo momento, della politica scolastica che, per quanto ci riguarda, merita un rilancio, a partire dal chiarimento politico che avremo nei prossimi giorni.

Legge di bilancio 2022. Scheda UIL Scuola

SCUOLA >>> COM – DOPO LA MANOVRA /4 gennaio: fissato il confronto politico tra organizzazioni sindacali e Ministro.4 gennaio: fissato il confronto politico tra organizzazioni sindacali e Ministro

attachments: COM convocazione incontro sindacati ministro 241221
Il 4 gennaio, dopo l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio si terrà un primo confronto politico tra organizzazioni sindacali e Ministro.
Sarà l’occasione di fare il punto sulla situazione della politica scolastica che non ha – evidenziano i segretari generali di FLC Cgil, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams – ottenuto risposte adeguate in questa Legge di Bilancio.
A partire da quella del precariato che resta il tema di fondo da affrontare per un rilancio del settore, l’emergenza dell’organico Covid risolta solo in parte dalla Legge di Bilancio, risorse adeguate al rinnovo del contratto e tutte le vertenze oggetto dello stato di agitazione: rimozione dei vincoli, condizione dei dsga facenti funzione, interventi veri sugli organici.
A seguito di un confronto su questi nodi, si dovranno affrontare le situazioni più specificatamente sindacali – sottolineano i quattro segretari – a partire dal rinnovo del contratto nazionale e dal contratto integrativo sulla mobilità che devono rispondere autenticamente alle giuste aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.
In questo contesto le nostre organizzazioni sindacali – affermano Francesco Sinopoli, Pino Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio – saranno pronte ad affrontare i vari problemi, in situazione di parità sostanziale, per dare le risposte che il mondo della scuola e il suo personale attende da troppo, troppo tempo.
Non sono più consentite narrazioni e percorsi di debole presenza sindacale ai tavoli che meritano serietà e ancoraggio alla realtà.

SCUOLA >>> LE CONTRADDIZIONI – E LE CADUTE DI STILE – DEL DOPO SCIOPERO

Vi segnaliamo il testo dii Pino Turi, pubblicato sul sito Uil Scuola, in risposta alle affermazioni sullo sciopero del 10 dicembre della segretaria Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

LE CONTRADDIZIONI – E LE CADUTE DI STILE – DEL DOPO SCIOPERO
Turi: la lingua batte dove il dente duole
L’ossimoro della CisL: Lo sciopero non funziona. La politica deve valutare il “non-sciopero”.

 https://uilscuola.it/turi-la-lingua-batte-dove-il-dente-duole/?doing_wp_cron=1639584816.6797330379486083984375

 Quando si invoca la verità dei fatti sembra doveroso porre alcune considerazioni e valutazioni.
Per questo, anche se non dovremmo rispondere alle parole della segretaria della Cisl Scuola, vogliamo guardare oltre l’orizzonte delle piccole cose ed essere seri. I lavoratori faranno le loro valutazioni.

Abbiamo rispettato le scelte della Cisl Scuola e ci saremmo aspettati altrettanto rispetto, ma evidentemente la lingua batte dove il dente duole.

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COMUNICATO UNITARIO SCUOLA / Dopo lo sciopero: nuove relazioni sindacali e una attenzione dalla politica che non sia solo spot.

DOPO LO SCIOPERO /GRAZIE A 100 MILA LAVORATORI CHE HANNO FATTO SENTIRE LA LORO VOCE
Il confronto politico deve servire per risolvere i problemi non per analizzarli.
Sindacati scuola: servono nuove relazioni sindacali e una attenzione dalla politica che non sia solo spot. 
E’ tempo di decidere. Serve visione strategica. La parola passa al Ministro e al Governo.

E’ un grazie ai 100 mila lavoratori che, con il sacrificio economico di una giornata lavorativa, hanno riattivato l’attenzione sui temi della scuola – quello che i Segretari generali di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals- Confsal e Gilda Unams – esprimono dopo lo sciopero del 10 dicembre i cui dati si rivelano in crescita (raggiungendo quasi, con l’8%, il risultato dello sciopero del 2016 che si attestò al 9%).
Con lavoratori e studenti abbiamo riacceso i riflettori sulla scuola, ma non solo.
La protesta del personale della scuola è stato il segnale, l’allarme di un malessere più diffuso del mondo del lavoro sempre più marginalizzato dalle forze politiche.
Siamo in una settimana cruciale nell’iter della manovra. In queste ore i partiti stanno misurandosi in sede di emendamenti parlamentari. Una giusta riflessione che dovrebbe portare a soluzioni strategiche e non ‘pezze’ su un abito mal riuscito.
Nel confronto politico e negli incontri che abbiamo avuto – osservano i segretari generali dei quattro sindacati scuola – è unanime la valutazione negativa che le forze politiche hanno fatto sulla politica scolastica di questo governo, tanto che si preannuncia un maxiemendamento sulla scuola che raccoglie tutte le forze di maggioranza.

attachments:COM – sindacati scuola dopo sciopero 141221

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Permessi per il diritto allo studio anno solare 2022 – Riapertura termini per gli iscritti ai Corsi di specializzazione per il conseguimento del titolo di sostegno.

Il personale ATA e docente di ogni ordine e grado che risulta regolarmente inserito nelle graduatorie definitive delle Università agli Studi ed iscritto aisuddetti corsi potrà presentare istanza presso la propria Istituzione scolastica dal 10 al 15 dicembre 2021.

Le istituzioni scolastiche dovranno inoltrare le suddette istanze entro e non oltre il 16 dicembre 2021 al seguente indirizzo di posta elettronica: uspct@postacert.istruzione.it

Si precisa che dovrà presentare domanda solo il personale che non l’abbia già prodotta alle istituzioni scolastiche nei termini previsti. Coloro i quali hanno già prodotto domanda sono tenuti a comunicare alle istituzioni scolastiche entro il predetto termine del 15 dicembre 2021 se risultano inseriti nelle graduatorie definitive delle Università e rientranti nel contingente dei partecipanti ai corsi, qualora non l’abbiano già comunicato a questo Ufficio.

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Nota permessi studio anno 2022 Riapertura termini TFA (003)_0025624.10-12-2021

 

Lo sciopero della scuola apre la vertenza Paese. Il 16 dicembre SCIOPERO GENERALE PROCLAMATO DA CGIL E U I L

 

IL 10 DICEMBRE HA SCIOPERATO LA SCUOLA, DIRIGENTI SCOLASTICI, DOCENTI  E ATA.
IL 16 SCIOPERO GENERALE PROCLAMATO DA CGIL E UIL.
Nessun investimento sul lavoro delle persone.
I redditi più bassi penalizzati dalle scelte fiscali.
Un governo nato per ridurre le disuguaglianze, con questa manovra le allarga.

CGIL E UIL hanno deciso di indire lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati per protestare e chiedere una inversione delle politiche del Governo che sino ad ora hanno ricalcato quelle neo liberiste degli ultimi venti anni in cui a pagare sono stati lavoratori dipendenti e i pensionati.

Come è noto la FLC Cgil e la UIL Scuola, insieme a Snals e Gilda, hanno già proclamato lo sciopero generale della scuola che ha funzionato da detonatore della più ampia manifestazione di dissenso politico che attiene allo sciopero generale.

lA NS è AZIONE DI CORAGGIO NELL’ESERCIZIO DEL MAGISTERO SINDACALE DI RAPPRESENTANZA, TUTELA E DIFESA DELLO STATO DI DIRITTO DI TUTTI I LAVORATORI.

Nessuno si illuda di contarci, pesarci e non tenerci in considerazione….anche la rappresentazione di manifestazione del dissenso, anche una semplice rivendicazione…è sempre meritevole di ascolto e il decisore politico non deve giudicare o imporre la propria supremazia ma ha il dovere di porre rimedio.

 

Il Ministero sarebbe al lavoro sul decreto. La notizia, ufficiosa, trapela da riunioni informative per pochi. Turi: sostegno à la carte e docenti a domicilio.

Un ulteriore motivo – come se non ce ne fossero già abbastanza – per andare allo sciopero del 10 dicembre.

Grave errore di impostazione e di prospettiva. La scuola è educazione, non assistenza.
Un annuncio informale, questo sarebbe al momento, la notizia di un decreto sul sostegno a cui il ministero sta lavorando nel quale i docenti andrebbero a svolgere la propria attività a domicilio nel caso in cui un l’alunno o l’alunna affidati siano impossibilitati frequentare le lezioni per un periodo di oltre 30 giorni.
Non c’è fine alla mortificazione di una categoria che non merita questi toni, né questi provvedimenti – commenta in maniera molto critica il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi.
Ci auguriamo – dice Turi -che intorno alla scuola e alla sua funzione intervengano le famiglie a cui si deve offrire diritti di integrazione e non miserande surroghe assistenziali.
Il fiore all’occhiello dell’integrazione scolastica della scuola italiana non merita il degrado a cui la politica del consenso elettoralistico si sta piegando. Non si possono confondere la funzione professionale dell’insegnamento con quella dell’assistenza. 
Questo nel merito – aggiunge Turi.
Quanto al metodo, il ministero ha convocato tutte le organizzazioni sindacali, ma come è noto la UIL Scuola con altri sindacati di categoria, ha proclamato lo stato di agitazione e indetto uno sciopero.

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IL MINISTERO FINGE DI NON SAPERE CHE C’È UNO SCIOPERO PROGRAMMATO. E CONVOCA RIUNIONI…

TURI: È ARRIVATO IL TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ.  IL RISPETTO DELLE REGOLE DELLA DIPLOMAZIA MINISTERIALE SAREBBE UN SEGNALE DI CORRETTEZZA POLITICO ISTITUZIONALE. UNA PROVOCAZIONE SE NON UN’AZIONE ANTISINDACALE. CHE VALORE AVRANNO QUEGLI ACCORDI IN ASSENZA DELLA MAGGIORANZA DELLE FORZE SINDACALI?
E’ con inusitata eccezionalità che la UIL Scuola, apprende, con uno stato di agitazione in atto della dirigenza scolastica, si procede ad una convocazione di un tavolo di informativa e confronto sul regolamento del reclutamento dei dirigenti scolastici. Fallito il tentativo di conciliazione del 18 novembre, con la contestuale proclamazione dello stato di agitazione della dirigenza scolastica, appare quanto mai irriguardosa la convocazione dell’anzidetto tavolo. Ancora una volta si vuole dimostrare che le vere relazioni sindacali non interessano il suo Ministero. Per la dirigenza scolastica, vessata in tutti i modi possibili ed immaginabili, abbiamo assistito ad una politica deficitaria. Già questo, avrebbe giustificato una doverosa agitazione della categoria, sempre rinviata, nella speranza che i problemi dei dirigenti scolastici fossero posti al centro della sua azione politica. Ora, come se non bastasse, se ne offende l’iniziativa di agitazione, delegittimandola agli occhi dell’opinione pubblica nazionale, con l’indizione di un tavolo di informazione e di confronto sul nuovo regolamento di reclutamento di questo personale. Stessa mancanza assoluta di fair play governativo è da rilevare riguardo ai temi oggetto delle complesse vertenze del personale scolastico.

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DOPO LA CIRCOLARE SULLE QUARANTENE / Turi: il sistema delle riunioni convocate per comunicare decisioni già prese è fallito. Prediamo le distanze

Prediamo le distanze.
Servono interventi di sistema: meno alunni per classe, distanziamento, presidi sanitari a scuola, tracciamento, sistemi di aerazione. Si corre ancora in emergenza mentre la responsabilità è sempre delle scuole. Personale stanco e preoccupato.

Il tavolo al ministero convocato in tutta fretta è il sintomo del modo di procedere di questo dicastero – osserva Pino Turi, dopo la circolare emanata in nottata sulle quarantene a scuola – si sceglie la via dell’urgenza più che quella della programmazione e delle decisioni valutate insieme.
Quel Tavolo non ha mai dato risultati perché mai si sono condivise scelte e programmi ma solo imposto ed informato. Per questo ne abbiamo preso le distanze ed addirittura ritirato la delegazione trattante, visto che di trattativa non se ne vedeva l’ombra – spiega Turi.
Da tempo abbiamo chiesto di mettere in atto azioni che affiancassero i vaccini: la riduzione di alunni per classe, il distanziamento, presidi sanitari nelle scuole, sistemi di sanificazione dell’aria nelle aule – richiesta che abbiamo fatto dall’inizio della pandemia, e che oggi è in cronaca per la sollecitazione di un parlamentare di un medico in ogni scuola, sottolinea Turi. Ma nulla di tutto questo è ancora stato fatto.

COM quarantene vaccini 301121

 

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anticipazione AVVISO. IMMISSIONI IN RUOLO DA SURROGA.

 

anticipazione    

Immissioni in ruolo da surroga.

 Da lunedì pubblicano avviso con sedi disponibili (intese anche come scuole), si dovrà rifare la domanda on Line.

La scuola viene assegnata da quest’anno ma si raggiungerà l’anno prossimo

Entro il 12 si concluderebbe la procedura

MOBILITY MANAGER: CLAMOROSA BOCCIATURA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

    Pino Turi, segretario Generale UIL SCUOLA

 

MOBILITY MANAGER: CLAMOROSA BOCCIATURA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Turi: Facoltativa e remunerata, così possiamo pensare a una figura di natura organizzativa e di coordinamento che ha competenze in materia di mobilità

E’una clamorosa bocciatura quella che viene dal Cspi, l’organo consultivo del ministero dell’Istruzione I cui pareri sono propedeutici, seppur non vincolanti, all’assunzione delle decisioni del Ministero.  Inutile, ridondante, costo zero: questi I rilievi che il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione ha inserito nel parere approvato in seduta plenaria, martedì scorso, 23 novembre.

«L’individuazione di una specifica figura nelle scuole, come nel caso del mobility manager, sembra essere diventata una ricorrente modalità attuativa, producendo nella realtà il proliferare di ruoli, connessi a compiti e funzioni, che sostanziano l’idea di un mero e formale adempimento rischiando, invece, di vanificare una efficace cultura del risultato»  – si legge nelle righe introduttive del parere.

«I compiti e gli obiettivi previsti dalla norma per la figura del mobility manager non sono in generale compatibili con l’attribuzione dell’incarico ad un docente su base volontaria» – precisa il CSPI che ha compiti di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo in materia di istruzione.

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MOBILITAZIONE DEL 23 NOVEMBRE 2021.

slides mobilitazione nov 2021 – DEF

LEGGE DI BILANCIO, POCHI SOLDI E PER POCHI
AL GOVERNO CHIEDIAMO RISPOSTE URGENTI E CONCRETE

La Legge di Bilancio che ha appena iniziato il suo iter parlamentare non prevede poste finanziarie sufficienti a soddisfare le richieste avanzate dal personale della scuola.
In che modo – domandano i segretari generali di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams – il ministro dell’Istruzione farà valere le ragioni della scuola per ottenere gli aumenti a tre cifre da lui stesso annunciati in vista del rinnovo contrattuale?

Vengono stanziati 210 mln aggiuntivi, corrispondenti a un aumento medio mensile lordo di circa 12 euro, sul fondo per la valorizzazione dei docenti (art. 1 comma 592 l.205/2017) con una destinazione che testualmente recita:
“premiando in modo particolare la dedizione all’insegnamento, l’impegno nella promozione della comunità scolastica e la cura nell’aggiornamento professionale continuo”.
Una finalizzazione rivelatrice della scarsa o nulla considerazione in cui si tengono gli insegnanti sotto molto profili: gli incrementi retributivi, devono esser ‘meritati’ addirittura con una imprecisata dedizione che non si sa bene da chi sarà valutata; si ignora che la dedizione è stata ampiamente dimostrata da tutto il personale docente Ata e dirigente in questi due terribili anni di pandemia; si dimentica che la Legge di Bilancio, quando si stanziano le risorse del Contratto, si deve limitare a indicare le cifre dal momento che il nostro ordinamento prevede che poi nell’Atto di indirizzo saranno contenute le indicazioni all’Aran per finalizzare quelle risorse negoziando con i sindacati. In definitiva pochi soldi e per pochi. La politica dei bonus è fallita e non è riproponibile.

Queste le somme previste nel ddl bilancio 2022
art. 182 (disposizioni in materia di salario accessorio)

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• CONCORSO STEM : I POSTI COPERTI SONO MENO DELLA METÀ. PIÙ DI 8.000 SONO QUELLI VACANTI.

Questi i dati forniti dal ministero sul numero delle assunzioni e dei posti rimasti disponibili relativi al concorso per le discipline scientifiche (STEM) svolto la scorsa estate.

  • 14 procedure su 90 non sono state concluse.
  • 6.129 posti messi a bando.
  • 3.330 docenti vincitori.
  • 2.652 docenti assunti in ruolo.
  • 3.477 posti non coperti rispetto al bando.
  • 136 rinunce non surrogate.
  • 784 idonei (ovvero numero di non vincitori inclusi nell’elenco).
  • 8.123 posti complessivi disponibili.
  • Dall’analisi dei dati forniti dal ministero sulla procedura conclusasi questa estate emerge un dato allarmante: meno della metà sono i posti coperti rispetto al bando e più di 8.000 sono quelli vacanti.
    E’ il fallimento della procedura. Serve una soluzione transitoria.
  • s.m