25 LUGLIO 2016
AT DI CATANIA: Utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A. per l’anno scolastico 2016/17 – Ipotesi C.C.N.I. e presentazione domande
Pubblicazione nota MIUR n. 19976 e ipotesi di CCNI
Pubblicazione nota MIUR n. 19976 e ipotesi di CCNI
Pubblicazione nota MIUR 2609 del 22/07/2016 e relativo allegato
……e chi più ne ha più ne metta….. conviene restare inermi e inerti? No! io non ci sto!
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania
(TRATTO DAL SITO WWW.ISTRUZIONE.IT)
Ufficio Stampa
Roma, 22 luglio 2016
Individuazione per competenze degli insegnanti,
on line le Indicazioni operative per le scuole e i docenti
Sono disponibili da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le indicazioni operative che consentiranno alle istituzioni scolastiche di individuare gli insegnanti che dovranno coprire i posti vacanti secondo le novità previste dalla Buona Scuola.
Da quest’anno infatti cambia il sistema: i docenti di ruolo non saranno più assegnati alle sedi scolastiche sulla base di anzianità e punteggi, ma per le loro competenze ed esperienze. Saranno le singole scuole ad individuare, fra gli insegnanti presenti nel proprio ambito territoriale, quelli che più corrispondono, per profilo professionale, al loro progetto formativo. Parte dunque l’individuazione dei docenti per competenze. Le indicazioni operative sono state predisposte dal Ministero per “dare indirizzi comuni” alle scuole nel primo anno di applicazione. Dalla prossima settimana saranno disponibili anche delle FAQ e una modulistica standard per facilitare le procedure.
Il nuovo sistema “punta a valorizzare le esperienze e i percorsi professionali che gli insegnanti si sono costruiti negli anni – ricordano il Ministro Stefania Giannini e il Sottosegretario Davide Faraone – e consente alle scuole di scegliere i docenti di cui hanno bisogno per portare avanti la loro offerta formativa. Si tratta di una novità assoluta per il nostro sistema scolastico, che nelle prossime settimane sarà protagonista dell’avvio di una piccola rivoluzione e di uno sforzo importante da parte di tutti i soggetti coinvolti – dirigenti, docenti e personale amministrativo – ai quali rivolgiamo grande apprezzamento e riconoscenza”.
Cosa accade in pratica? Tutto parte dalle esigenze delle scuole. Il capo d’istituto tiene conto, per individuare i docenti, del Piano dell’Offerta Formativa e del Piano di miglioramento della propria istituzione scolastica. Un esempio concreto: un dirigente ha a disposizione un posto di matematica. Con le vecchie regole, l’Ufficio Scolastico Regionale gli avrebbe assegnato un docente sulla base delle graduatorie, senza correlazione con le esigenze dell’istituto. Quest’anno il dirigente potrà vagliare i CV degli insegnanti presenti nel suo ambito territoriale e individuare quelli che hanno esperienze (ad esempio di didattica laboratoriale o innovativa) o titoli (come la conoscenza di una lingua) che rispondono al meglio all’offerta formativa presentata alle famiglie e decisa dal Collegio dei docenti.
Saranno valorizzate soprattutto le esperienze: la professionalità del docente si costruisce e si caratterizza in modo qualitativamente differente a seconda dei contesti scolastici in cui ha lavorato. Aver operato in ambiti diversi, aver utilizzato didattiche innovative e laboratoriali, aver ricoperto ruoli organizzativi, aver curato particolari progetti interni alla scuola o in collaborazione con le altre agenzie del territorio, sono alcuni degli elementi che possono consentire di identificare i profili più adeguati ai Piani Triennali delle istituzioni scolastiche. Questo approccio, ricorda il documento, considera “l’anzianità non un valore in sé, ma come elemento da valorizzare in quanto può aver consentito uno specifico sviluppo professionale”.
LE FASI
Sono previste due fasi nelle operazioni, la prima a cura dei dirigenti scolastici, la seconda a cura degli Uffici Regionali.
Cosa faranno i dirigenti scolastici? Pubblicheranno appositi avvisi relativi ai posti disponibili, individuando da 3 a 6 caratteristiche (coerenti con il Piano dell’offerta formativa) richieste ai docenti che dovranno inviare la loro candidatura. Il Ministero fornisce una tabella esemplificativa. Queste caratteristiche saranno di tre tipi:esperienze (didattica digitale, insegnamento in sezioni ospedaliere, pratica musicale, per fare degli esempi);titoli universitari, culturali e certificazioni (come i dottorati su tematiche affini alla classe di concorso o certificazioni linguistiche); attività formative. I dirigenti pubblicheranno gli avvisi dal 29 luglio per infanzia e primaria, dal 6 agosto per la secondaria di primo grado, dal 18 agosto per la secondaria di secondo grado. Esamineranno poi i CV dei docenti presenti nel loro ambito territoriale a partire da quelli che hanno presentato la loro candidatura. Ogni scelta sarà motivata. I dirigenti faranno una proposta di incarico agli insegnanti individuati.
I docenti potranno caricare il loro curriculum sul sistema del Miur (Istanze On Line) dal 29 luglio al 4 agosto per infanzia e primaria, dal 6 al 9 agosto per la secondaria di primo grado, dal 16 al 19 agosto per la secondaria di secondo grado. Avranno a disposizione un modello predefinito. Potranno partecipare a eventuali colloqui proposti dai dirigenti e accettare o meno le proposte ricevute.
Per i docenti rimasti senza una sede alla fine delle procedure, questa verrà individuata dagli Uffici Scolastici Regionali.
In allegato le indicazioni operative e la tabella con le scadenze
Il precedente comunicato:
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs150716
Allegati | ||
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Nota prot. n. 2609 del 22 luglio 2016 | Scarica | |
Individuazione per Competenze – Tempistica.pdf | Scarica |
E’ stata sottoscritta l’ipotesi di contratto collettivo relativo ai compensi al personale scolastico comandato/utilizzato, nell’anno scolastico 2013/14, presso gli uffici del Miur, di cui all’art. 86 del CCNL del 29 novembre 2007.
L’importo complessivo di Euro 519.333,50 e’ ripartito per Euro 379.114,00 a favore del personale docente collocato in esonero o semi esonero impegnati nelle attività di tirocinio per la formazione degli insegnanti.
Il restante importo di Euro 140.219,50 a favore del personale scolastico comandato o utilizzato presso gli uffici del Miur.
I criteri per l’attribuzione dei compensi ai beneficiari verranno definiti con contrattazione a livello regionale.
Per la UIL scuola hanno partecipato Proietti e D’Aprile.
DATE IMPOSSIBILI DA RISPETTARE E REQUISITI MOLTO DISCREZIONALI
Uil: servono norme attuative più precise per un’applicazione omogenea in tutta Italia, rispetto ai tempi e ai modi.
E’ un documento, non ancora definitivo, con le “indicazioni operative” che dovrebbero essere utilizzate dai dirigenti scolastici per attuare il passaggio dei docenti titolati di ambito territoriale alle scuole, quello che il Capo dipartimento del Miur ha illustrato ai sindacati scuola nella riunione di questa mattina.
Le indicazioni dovrebbero valere, in prima applicazione, solo per il prossimo anno scolastico (2016/17).
L’operazione, ad avviso dell’amministrazione, si divide in due parti.
Quindi completa libertà di scelta da parte dei dirigenti.
Come comunicato dai rappresentanti del Miur, l’elenco dei requisiti è meramente esemplificativo e i dirigenti, nella loro autonomia, possono tenerne conto o, se lo ritengono, farne valere anche altri.
2. Nella seconda fase, quella relativa ai docenti non scelti o che non hanno presentato domanda, l’Ufficio scolastico regionale procederà con nomina d’ufficio.
Ad aumentare ulteriormente le distanze dal testo condiviso durante la trattativa tra Miur e sindacati, è l’introduzione del colloquio.
Rispetto alla soluzione delle “indicazioni operative” del Miur, la Uil Scuola ha proposto norme applicative cogenti. Questo al fine di rendere più omogenea l’applicazione della legge sul territorio: non solo rispetto alla tempistica ma anche ai contenuti.
La Uil ha registrato con preoccupazione il forte arretramento del Miur rispetto a quanto condiviso in sede di contrattazione che si sostanzia, di fatto, nella libera scelta dei docenti da parte dei dirigenti, senza alcun vincolo.
Il Miur suggerisce, il dirigente “fa come vuole”: questo in estrema sintesi il quadro della situazione che si va delineando.
La Uil del testo illustrato dall’amministrazione non condivide nulla.
Gli unici che brinderanno saranno gli enti di formazione e le scuole private che vedranno incrementato il fatturato del già fiorente “mercato dei titoli”. Per la Uil le scelte del ministero non hanno nulla a che vedere con l’autonomia scolastica che presuppone collegialità che nel piano del Miur è fortemente compressa.
Se le cose, come sembra, resteranno così la Uil scuola metterà in campo tutte le azioni e le iniziative possibili per contrastare questa deriva autoritaria e confusionaria.
Di seguito la tempistica comunicata dall’Amministrazione che dovrà essere confermata nelle indicazioni operative di prossima emanazione.
I dirigenti scolastici rendono noti gli avvisi prima della pubblicazione dei trasferimenti | I docenti inviano le candidature alle scuole: |
Scuola dell’infanzia e scuola primaria entro il 25 luglio | Scuola dell’infanzia e scuola primaria entro l’1 agosto |
Scuola secondaria di primo grado entro il 2 agosto | Scuola secondaria di primo grado entro il 7 agosto |
Scuola secondaria di secondo grado entro il 12 agosto | Scuola secondaria di secondo grado entro il 18 agosto |
Immessi in ruolo da concorso entro il 6 settembre |
I dirigenti scolastici, esaminate le candidature, effettuano la proposta di incarico triennale | I docenti, ricevuta la proposta di incarico, dovranno accettarla: |
Scuola dell’infanzia e scuola primaria entro il 5 agosto | Scuola dell’infanzia e scuola primaria entro l’8 agosto |
Scuola secondaria di primo grado entro il 10 agosto | Scuola secondaria di primo grado entro l’11 agosto |
Scuola secondaria di secondo grado entro il 25 agosto | Scuola secondaria di secondo grado entro il 26 agosto |
Per gli immessi in ruolo da concorso entro il 9 settembre | Per gli immessi in ruolo da concorso entro il 10 settembre |
Il MIUR a margine dell’incontro ha comunicato anche le scadenze domande assegnazione provvisorie ed utilizzazioni:
Scuola dell’infanzia e scuola primaria: dal 28 luglio al 12 agosto.
Scuola secondaria di primo e secondo grado: dal 18 agosto al 28 agosto.
Personale ATA: la scadenza è prevista per il 20 agosto.
Il MIUR, al termine di verifiche estenuanti chiede al MEF di pagare una-tantum per il periodo 1° settembre 2011 – 31 agosto 2014, al personale ATA, già destinatario ai soli effetti giuridici negli anni scolastici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014 delle posizioni economiche in relazione alle funzioni svolte.
E’un passo avanti determinato dalla azione decisa della UIL Scuola che ha promosso le azioni di rivalsa in sede giurisdizionale che, attraverso le procedure ingiuntive, stanno restituendo ai lavoratori il legittimo diritto.
Ora dobbiamo solo attendere di vedere la risposta positiva del MEF per mettere un punto definitivo su una questione che si trascina da troppo tempo.
Questa procedura riguarderà i docenti che avranno la titolarità su ambito, in particolare:
Due le scadenze da tenere a mente e due le fasi previste a livello nazionale:
– la prima entro il 31 agosto riguarda i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito delle procedure di mobilità.
– la seconda che riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17 e si conclude entro il 15 settembre.
Quale sarà a questo punto la tempistica?
La tempistica deve essere ancora fissata in via definitiva. Dovrebbe essere previsto un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura.
In che modo si potranno conoscere i posti disponibili?
Secondo quanto previsto nell’ipotesi di accordo – procedura che potrebbe essere assunta nelle linee guida che il Miur sta predisponendo – ciascuna istituzione scolastica avrebbe dovuto pubblicare sul proprio albo istituzionale un avviso nel quale venivano indicati il numero dei posti utili per le proposte di assegnazione distinti per classe di concorso e tipologia comprensivo di indirizzo di posta elettronica istituzionale al quale indirizzare le eventuali proposte di candidatura dei docenti entro il termine fissato a livello nazionale.
Quali saranno i posti disponibili?
Quelli vacanti dell’organico triennale dell’autonomia dell’istituzione scolastica.
Sono esclusi i posti al 30 giugno che, a qualunque titolo disponibili sino al termine delle attività didattica, non sarebbero stati comunque disponibili.
Come si procederà all’inserimento o aggiornamento del proprio Curriculum?
Sulla base di quanto concordato nella prima fase della trattativa si dovrebbe procedere attraverso il formato disponibile nelle istanze on line del portale Miur. Secondo la tempistica definita dall’Amministrazione in maniera uniforme per tutto il territorio nazionale.
Fin qui ciò che riteniamo consolidato.
Per completezza di informazione, in attesa delle linee guida del Miur, ecco come era stato delineato l’impianto della sequenza contrattuale per il passaggio dagli ambiti alle scuole:
Il Dirigente scolastico che adempimenti avrebbe avuto?
Acquisire le candidature pervenute e i rispettivi curricula on line; predisporre relativamente alla propria scuola, un elenco dei docenti con i requisiti richiesti in ordine di possesso dei medesimi.
Successivamente avrebbe dovuto formulare la proposta di assegnazione della sede di servizio ai docenti collocati utilmente nel medesimo.
Il docente che cosa doveva fare una volta ricevuta la proposta?
Entro il termine di accettazione previsto dalla proposta di assegnazione o dal preavviso il docente interpellato avrebbe dovuto confermare la propria disponibilità; diversamente la proposta era da considerarsi non accettata con il conseguente scorrimento dell’elenco.
Cosa sarebbe successo in assenza di docenti con i requisiti richiesti?
In caso di mancanza, tra le candidature pervenute, di docenti con i requisiti richiesti, le stesse sarebbero state elencate secondo l’ordine di punteggio relativo alla graduatoria di riferimento: graduatoria di trasferimento su ambito, ad esaurimento o di merito.
Cosa potrebbe succedere ai docenti non destinatari di proposta?
Potrebbero essere collocati d’ufficio, anche attraverso istituzioni scolastiche polo, secondo l’ordine del relativo punteggio di mobilità o di graduatoria di immissione in ruolo, per l’assegnazione alle sedi rimaste disponibili nell’ambito di ciascuna procedura.
Secondo l’accordo raggiunto prima della “rottura”, i docenti avrebbero potuto indicare il comune dal quale iniziare lo scorrimento delle singole disponibilità secondo l’ordine del bollettino pubblicato per le operazioni di mobilità.
Quali sarebbero stati i requisiti per ciascun posto disponibile da contenere negli avvisi?
Secondo la proposta sindacale, per ciascun posto disponibile, l’avviso avrebbe dovuto contenere quattro requisiti caratterizzanti la disponibilità in relazione al progetto formativo della scuola scelti tra otto indicatori basati soprattutto sull’esperienza professionale.
A parità di requisiti, come parametro di riferimento, per l’assegnazione sarebbe stata utilizzata la graduatoria della mobilità.
[Nel link i punti proposti dal Miur sui quali si è arenata la trattativa]
GRAVE LA RESPONSABILITÀ DEL MINISTRO
Non trova una positiva conclusione la trattativa sull’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, sebbene oggi ci sia stato accordo sulle procedure.
Il negoziato è saltato a causa dell’inflazione di requisiti che il Miur avrebbe preteso di inserire nell’accordo.
Un atteggiamento arrogante che contraddice l’intesa politica raggiunta nei giorni scorsi e le premesse su cui è stata costruita facendo venir meno le garanzie di imparzialità delle procedure concordate.
Si vuole trasformare la scuola in una sorta di mercato delle competenze più disparate: “dagli incarichi organizzativi alla progettazione per bandi ai collaboratori del dirigente scolastico”.
Una pletora di requisiti e di titoli che poco hanno a che vedere con il passaggio dei docenti dagli ambiti alle scuole. Il sistema dei requisiti, raccolti a caso e in un numero così eccessivo, non può funzionare.
Ci hanno presentato un album di figurine.
Di questa scelta il ministro porta per intero la responsabilità.
Quello a cui noi miriamo è un sistema efficace, capace di far incontrare i bisogni delle scuole, definiti collegialmente, con la professionalità dei docenti, evitando eccessi di concorrenza inutile e dannosa tra le scuole e tra gli insegnanti.
Serve un percorso che abbia come punti centrali la trasparenza delle procedure e l’oggettività dei requisiti stabiliti a livello nazionale, dando anche ai dirigenti punti di riferimenti chiari con cui operare. Questo rimane il nostro obiettivo.
Non accetteremo passivamente misure che siano lesive della dignità professionale degli insegnanti.
Roma, 14 luglio 2016
COMUNICATO SINDACATI SCUOLA FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL
CT, 13 luglio 2016 INFORMATICONUIL
Insegnanti, ambiti e scuole Domani nuovo incontro politico. Nuovo confronto politico sulla questione dell’assegnazione dagli ambiti alle scuole del personale docente. E’ fissato infatti per domani mattina alle 8.30 l’incontro con i segretari dei sindacati scuola. Un tema importante sul quale sono al lavoro da settimane i funzionari del Miur e i sindacati scuola per superare le rigidità introdotte dalla legge.
Nessuno chiama nessuno: era stato il commento a caldo del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, al termine della lunga riunione politica che aveva portato nella notte di giovedì alla firma dell’intesa con il sottosegretario Faraone.
Firma che diventava bussola di lavoro per mettere a punto l’articolato che regolerà i passaggi da ambito a scuola per il prossimo anno scolastico.
Così non è stato, invece. Al punto che ieri, di fronte ad un testo che non recepiva quanto disposto nell’intesa, i sindacati hanno interrotto le trattative. Ora la nuova convocazione. Domani sarà negoziato vero per il rispetto di quei principi già assunti come condivisi.
Contratti del pubblico impiego: firmato oggi l’accordo quadro per andare ai rinnovi. Turi: passo importante. Puntiamo a un contratto vero, deciso dalle parti Uil: non sarà un contratto per adesione. Per la scuola siamo pronti al negoziato vero. Fermi da sette anni, i contratti del pubblico impiego, tornano ad essere oggetto di negoziato con la firma del contratto collettivo quadro all’Aran. La firma di oggi è un passo importante e atteso da tempo. Il sindacato ha mostrato serietà e concretezza. Puntiamo ad un contratto vero – commenta Pino turi, segretario generale della Uil Scuola – deciso dalle parti. Non sarà un contratto per adesione – aggiunge, delineando la direzione che la Uil Scuola intende dare alla trattativa. Siamo pronti ad un negoziato vero. Il contratto che sarà firmato non sarà un modello precompilato cui apporre una firma ma un testo su cui ci sarà accordo tra le parti. Per un contratto che sia tale occorrono tre requisiti indispensabili: riconoscimento reciproco; risorse adeguate; superamento delle barriere legislative che impediscano il libero confronto. Nel settore della scuola – continua Turi – il negoziato per il rinnovo contrattuale sarà l’occasione per modificare attraverso la modalità pattizia gli errori della legge per quanto riguarda il rapporto di lavoro, così come definito dalla sentenza della Corte costituzionale. Il negoziato – aggiunge il segretario generale della Uil Scuola – è un metodo che funziona e fa funzionare il sistema. E’ la contrattazione la strada per trovare soluzioni di buon senso e creare vera modernizzazione. Con questo spirito, laico e riformista, oltre che con equilibrio, affronteremo il rinnovo del contratto nazionale. Ci aspettiamo altrettanta disponibilità e buon senso: sarà il contratto a trovare gli equilibri sia economici che giuridici necessari per il buon funzionamento del sistema. Accordo che – conclude Turi – funzionerà al meglio solo se il personale sarà motivato a lavorare in un sistema di istruzione, fondato sulle scuole dell’autonomia, che lo riconosca e lo valorizzi.
Graduatorie di istituto personale docente – Apertura finestra semestrale del 1 agosto 2016
Pubblicazione DDG n. 643/2016 e relativi allegati
Il MIUR, in attuazione del DM n. 326 del 3 giugno 2015, l’11 luglio ha emanato il DDG n. 643 col quale integra le graduatorie d’istituto del personale docente.
Il decreto in particolare prevede:
a) L’inserimento in II fascia d’istituto dei docenti che hanno conseguito il titolo di abilitazione oltre il termine del normale aggiornamento delle graduatorie. La domanda va presentata col modello A3 e dovrà essere trasmessa entro il 3 agosto, tramite raccomandata A/R, PEC o consegnata a mano.
b) L’inserimento, con cadenza semestrale, in elenchi di sostegno per coloro che conseguono il relativo titolo di specializzazione. La domanda va presentata, esclusivamente in modalità telematica compilando il modello A5, nel periodo che va dal 8 agosto al 29 agosto (entro le ore 14,00).
c) Il riconoscimento della precedenza nell’attribuzione delle supplenze di III fascia di istituto per i docenti già inseriti e che conseguano il titolo di abilitazione dopo la scadenza delle “finestre” semestrali. A tal fine, sarà possibile presentare la domanda compilando il modello A4 fino al termine del triennio 2014/17.
Procedura di selezione per la copertura di n° 6 posti presso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia da assegnare al personale dirigente scolastico e al personale docente per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia ai sensi dell’articolo 26, comma 8, della Legge 23.12.1998, n° 448. Triennio 2016/17 – 2018/19 – Termine per la presentazione dell’istanza 16 luglio 2016.
SEQUENZA SULLE MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI DA AMBITO A SCUOLA, CI SONO LE CONDIZIONI PER UNA POSITIVA CONCLUSIONE
L’incontro in sede politica del 6 luglio 2016 al MIUR ha permesso di definire le condizioni per giungere alla positiva soluzione di un accordo sulla sequenza contrattuale per l’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole.
Questi in sintesi gli elementi su cui si fonderà l’elaborazione del CCNI, frutto di un difficilissimo confronto:
• trasparenza della procedura
• oggettività dei requisiti considerati funzionali all’attuazione dell’offerta formativa
• garanzia di requisiti definiti su una tabella titoli individuata a livello nazionale senza alcuna discrezionalità della procedura
Si avvia così a conclusione un difficile e impegnativo percorso, per il quale si ipotizza una definitiva chiusura in tempi brevi; percorso aperto con l’accordo sulla mobilità territoriale dei docenti e che ha valorizzato ancora una volta il ruolo della contrattazione nell’affrontare e superare le più evidenti criticità della legge 107/2015, a partire dalla chiamata diretta.
Roma, 7 luglio 2016
Raggiunta nella notte l’intesa sui passaggi dagli ambiti alle scuole: l’accordo mette in relazione positiva l’offerta formativa delle scuole e la domanda dei docenti titolari di ambito che si potranno spostare sulle singole scuole sulla base di criteri oggettivi e trasparenti
Definiti i criteri per arrivare rapidamente al contratto integrativo
Turi: accantonate posizioni ideologiche e costruite soluzioni negoziali per la tutela diritti delle persone e delle esigenze delle scuole autonome.
L’intesa sulla regolamentazione dei passaggi da ambiti alle scuole è un passaggio essenziale e propedeutico alla firma, già nella prossima settimana, del contratto integrativo.
Ad un anno dall’approvazione della legge 107 – spiega Pino Turi – sono state accantonate le posizioni ideologiche perché le riforme, in settori delicati come l’istruzione, non possono prescindere dalla realtà, dalle persone: rappresentano il futuro del paese e per questo che non si può aspettare, né la politica, né la magistratura per i tempi e le rigidità che attengono alla loro funzione.
Superate le decisioni unilaterali sono state trovate le soluzioni condivise per fare funzionare le scuole.
Il confronto negoziale, quando funziona bene (riconoscimento reciproco) produce risultati e riforme positive per il sistema
La funzione docente, per sua natura contrattuale prevede un’ obbligazione di fare e non un’ obbligazione di risultato. Una differenza concettuale non da poco che induce conseguenze: l’incarico è per sua natura fiduciario ed è legato al risultato, come nel caso della dirigenza. Si tratta di un istituto incompatibile per i docenti. Ciò fa venire meno l’elemento giuridico e di conseguenza quello ideologico: proprio quello della scelta diretta del dirigente.
La legge 107 ha errori da correggere che solo la contrattazione, strumento flessibile, ha dimostrato di trovare.
L’accordo mette in relazione positiva le esigenze delle scuole (quella definita nel piano triennale del PTOF) e la domanda dei docenti titolari di ambito che si potranno spostare sulle singole scuole sulla base di criteri oggettivi e trasparenti che il contratto integrativo si fa carico di definire.
Ogni valutazione sarà espressa sull’intero articolato, sapendo che il ‘diavolo si nasconde nei dettagli’ e che la contrattazione può rispondere alla domanda di qualità, tutela e garanzia del personale, piegare la rigidità della norma alle situazioni concrete. Il resto è affidato all’autonomia delle scuole e al loro funzionamento.
E’ nelle scuole, dagli organi collegial i, dalle RSU, che deve continuare l’azione professionale e sindacale che parte dai contratti nazionali per approdare a moderne relazioni sindacali.
Dopo la pubblicazione dei movimenti provinciali i posti disponibili a livello nazionale sono: Primaria: 18.773 Secondaria I grado: 14.216 Secondaria II grado: 29.423 (posti comuni) – 3961 (sostegno)
RETI DI AMBITO
Marcia indietro dell’amministrazione
Ad avviso della UIL è l’amministrazione periferica che avrebbe dovuto predisporre entro il 30 giugno 2016 le condizioni affinché le scuole potessero procedere con i tempi necessari alla costituzione di reti.
Centrale – anche la 107 lo ribadisce – resta la titolarità delle singole scuole di sottoscrivere o meno intese all’interno di un medesimo ambito territoriale anche superandone i confini territoriali( legge 107 art.1 c.70.).
La scuola in rete prefigurata dal Miur non può cedere autonomia all’ ambito con una forzatura interpretativa della legge.
Le reti di ambito, per la UIL, non possono e non devono avere supremazia sulle scuole, bisogna evitare che si crei una nuova filiera governativa non democratica, sostitutiva degli Uffici scolastici territoriali.
Per la UIL inoltre l’autonomia progettuale deve restare in capo alle scuole che possono trovare nella rete di scopo opportunità di potenziamento dell’offerta e sinergie nell’utilizzo delle risorse.
La soluzione alla corretta funzionalità delle reti passa attraverso processi partecipati dal basso, all’interno del riordino degli organi collegiali che dovranno considerare anche queste nuove realtà organizzative.
La UIL nel corso dell’incontro ha chiesto, ai fini della massima trasparenza,che vengano resi noti i nominativi dei componenti del gruppo di lavoro che ha elaborato i documenti allegati alla nota sulle reti e la nota stessa.
Ha chiesto inoltre di conoscere i criteri con cui verranno individuati dall’Ufficio scolastico regionale i 732 docenti da utilizzare nei progetti di interesse nazionale, sulla base del c. 65 art 1 della legge 107, la cui applicazione non è assolutamente condivisa ed è stata fortemente contestata dalla Uil in quanto sottrae risorse professionali all’organico di potenziamento delle scuole. Per la Uil anche questi posti vanno assegnati alle scuole.
La UIL ha posto infine la questione inerente l’informativa sul lavoro delle commissioni incardinate dal Miur per l’attuazione delle deleghe fissate al c. 181.
L’amministrazione prendendo atto delle puntuali osservazioni dei sindacati si è impegnata ad emanare una nota che annulla le previsioni della nota e degli allegati sulle reti, considerandoli contributo documentale, senza prescrittività. Alla riunione hanno partecipato Noemi Ranieri, Pasquale Proietti e Rosa Cirillo.
Costituzione di reti di scuole .
Come preannunciato nella comunicazione conseguente all’ incontro sulle reti scolastiche, richiesto dalle organizzazioni sindacali sulla attuazione dei commi 70 e seguenti della legge 107, il Miur ha inviato, a firma del capodipartimento la nota di chiarimento che riconduce a a mero contributo documentale la nota sulle modalità e i tempi di costituzione delle reti e i connessi allegati per la stipula delle intese.
Su richiesta della UIL nel testo è’ evidenziato che tale processo non può essere rispondente a semplici adempimenti burocratici ma rispondere ai reali esigenze di raccordo e coordinamento tra le diverse scuole.
È superfluo evidenziare che un informativa sindacale preventiva avrebbe evitato all’amministrazione questa brusca marcia indietro , comunque utile ed opportuna.
MIUR.AOODPIT.REGISTRO UFFICIALE(U).0002261.22-06-2016
by segreteria territoriale Uil Scuola Catania. salvo mavica, segretario generale
RISORSE CONTRATTUALI ALLE SCUOLE
Siglata l’ipotesi di Contratto Integrativo per il MOF 2016/2017
da settembre le scuole conosceranno l’esatto ammontare delle risorse
in data 27 giugno 2016 e stata siglata – tra Organizzazioni sindacali scuola e MIUR – ipotesi di CCNI per la ripartizione del MOF per l’a.s. 2016/2017, per il finanziamento degli istituti contrattuali finalizzati a retribuire il personale del comparto scuola e relativi al Fondo per l’istituzione scolastica, alle Funzioni strumentali, agli Incarichi specifici ATA, alla Pratica sportiva, alle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti e per le Aree a rischio.
Per la UIL scuola ha partecipato Antonello Lacchei.
Il Ministero si è impegnato a comunicare alle scuole, entro settembre, l’entità dei finanziamenti.
Con questo accordo – fortemente voluto dalla Uil – si ribadisce il ruolo negoziale delle RSU e delle contrattazioni di scuola che potranno essere avviate dal mese di settembre.
Appena disponibile pubblicheremo il testo dell’accordo ed una specifica scheda di lettura.
report: salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania
Che la legge del Governo sulla scuola possa aver contribuito a determinare il negativo risultato delle recenti elezioni amministrative, è una sensazione che in questi giorni viene confermata da alcuni sondaggi – osserva Pino Turi, dopo l’iniziativa del sondaggio on line assunta da un quotidiano nazionale. (*)
(*) Libero quotidiano: … “E’ la riforma della scuola che maggiormente pesa sul crollo elettorale del Partito Democratico dopo le comunali dei giorni scorsi. A dirlo un sondaggio avviato da liberoquotidiano.it del quale abbiamo dato notizia nei giorni scorsi. Secondo i dati, il 53% di preferenze indicava nella riforma della scuola l’errore maggiore del PD. Un 53% che in questi giorni è passato al 72%, un plebiscito di condanna che ancora brucia nel mondo della scuola Eppure, il Ministro Giannini qualche giorno fa, intervenendo su Radio24, ha parlato di ricucitura dello strappo con il mondo della scuola”…
http://www.liberoquotidiano.it/sondaggi/11796324/Secondo-voi-qual-e-l-errore.html?refresh_ce
Catania, 23 giugno 2016
Nei giorni 21 e 22 giugno è ripreso il confronto tra i sindacati ed il ministero sulla sequenza per l’ assegnazione dei docenti dall’ ambito alla scuola.
Il superamento della chiamata diretta costituisce una delle questioni più delicate e controverse della legge 107 su cui UIL è impegnata a superare ogni vincolo ricercando soluzioni eque, trasparenti e condivise a garanzia del personale e della qualità dell’istruzione. La riapertura del tavolo negoziale consente di procedere alla correzione delle storture della legge, come già avvenuto nel contratto sulla mobilità.
Il confronto proseguirà nei prossimi giorni.
Alle giornate hanno partecipato, IL SEGRETARIO GENERALE DELLA UILSCUOLA PINO Turi, e i segretari Nazionali della UILSCUOLA, Ranieri, Proietti e Lacchei.
Parliamo un po’ di questa mobilità che per ora sembra essere senza regole. Chiamata diretta, il segretario Nazionale Pino Turi ha dichiarato: la scelta da parte dei dirigenti avvenga su criteri oggettivi e non discrezionali. Le regole vanno fatte, la legge non è applicativa di per sé”.“Per noi è essenziale che il docente che dagli ambiti si sposta nella scuola lo faccia sulla base di criteri oggettivi. Dopo i trasferimenti, sapremo con esattezza quanti titolari di ambito e quanti di scuola abbiamo a disposizione. I docenti di ambito dovranno trovare la loro collocazione all’interno degli organici di istituto dopo il 13 agosto, nel momento in cui cioè le scuole potranno richiedere il personale di cui hanno bisogno”. Osservazione….e con gli aspiranti alle esternazioni provvisorie come si conciliano le disponibilità dei posti residuali che una volta avvenivano sulle disponibilità residuali.
Ancora una volta dobbiamo purtroppo constatare e denunciare che non esiste una cabina di regia credibile e professionalmente accettabile. Rigidità ed approssimazione la fanno da padrone. Le devastazioni di una Legge calata dall’alto si susseguono ad ogni adempimento, devastazioni, ingiustizie, ingenerazione di liti sociali non volute, non perseguite, non necessarie ed utili. Qualcuno dovrebbe spiegare come siffatte “malefatte” perpetrate a solo danno de “la buona scuola” quella nostra, quella che funzionava, che facevamo funzionare senza ricevere disposizioni dall’alto, stanno facendo bene alla nazione, stanno contribuendo a fare superare la crisi. E’ possibile che la tanto declamata unione Europea, quella che che salva e salvaguarda i popoli, abbia imposto la traccia da seguire e che di fatto e stata seguita da parte del “super neo salvatore della patria Renzi?” Domanda ingenua: non è che magari esiste un vero progetto ancora in embrione e subdolo, pronto da tirare fuori al momento giusto, di smantellare la scuola pubblica e da consegnare in mano di chi in questo momento la fa da padrone a tutti i livelli, nazionale, internazionale e mondiale? Non è che la crescita costante ed inesorabile del debito pubblico diventa il preludio e faccia scattare l’assunto, già utilizzato, che per salvare la nazione dal fallimento, la spesa per l’istruzione nazionale e statale non è più sostenibile e praticabile? Meglio cambiare argomento per evitare di essere considerati forieri e/o menagrami paventato di sventure e disastri.
La UIL SCUOLA crede che se scelta debba esserci questa va fatta orba da discrezionalità e che poggi su fatti e dati concreti, trasparenti, criteri universali, per esempio essenzialmente “”PER TITOLI”.
Infine a proposito della presentazione del curriculum vitae….la sua collocazione e presa in considerazione ai fini della scelta, da parte di chi la 107 ha proposto, garantisce equità equilibrata e sufficientemente qualificata nel merito? ed infine chi controlla il lavoro dei controllori? Nessuno. Chi salvaguarda i docenti da disparità di trattamento e da ingiustizie?
Francamente pensiamo che dato per scontato che le scelte da parte dei Dirigenti Scolastici avvengano secondo scienza e coscienza, questo fatto non garantisce uguale trattamento univoco di valutazione dato che senza regole fisse la fa da padrone la discrezionalità.
Ok la legge a saperla usare nessuno a torto e nessuno ha ragione…ok. se i destinatari fossero cose o sudditi, ma qui stiamo parlando di persone, di docenti, di professionisti abilitati e titolati. E’ iniziata l’era della liquefazione della persona in quanto tale ed anche della funzione del “magister” pilastro forte e formatore delle generazioni di la da venire?
salvo mavica, segretario territoriale Uil scuola catania
La mobilità del 2016 si ricorderà, probabilmente, per essere stata la più incerta e complicata della storia della scuola pubblica italiana.
L’attuazione delle norme introdotte dalla Legge 107/15 si è rivelata più complessa di quanto pensasse il legislatore. Soprattutto perché nell’introdurre gli ambiti territoriali non si è pensato alle tante “facce” di cui si compongono gli organici della scuola. Dal confronto con i sindacati è così uscito fuori un anno di transizione. Che ha “salvato” gli assunti sino al 2014 e permesso anche a tutti i neo-assunti della Buona Scuola di accedere all’assegnazione provvisoria.
Ora, però, rimane da giocare la partita più difficile: quella della sequenza contrattuale che dovrebbe regolare la chiamata diretta. Le due parti, sindacati e Miur, rimangono lontane. I primi chiedono, visti i tempi ristretti, di posticipare il tutto al 2017 o, almeno, di graduare le posizioni dei tanti docenti terminati negli ambiti. Dall’altra parte, l’amministrazione sinora si è mostrata riluttante a qualsiasi ipotesi che privi i dirigenti di attuare la chiamata diretta senza paletti.
Ne abbiamo parlato con Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, tra i sindacalisti in prima linea, in questi ultimi mesi di trattative, per trovare una soluzione favorevole agli oltre 200mila lavoratori coinvolti nella mobilità 2016.
Dopo i trasferimenti, avete portato in porto anche un’altra scommessa che ai più sembrava persa: utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del 2016 rimarranno immutate, superando quanto previsto dalla Legge 107/15. Come avete fatto a convincere il Miur?
Semplicemente perché si è reso conto dei buoni risultati raggiunti nel primo tempo della mobilità e che il metodo della contrattazione è lo strumento moderno ed efficace per risolvere i complessi processi di gestione del personale: è bene ricordare che stiamo parlando di un milione di persone. La legge è troppo rigida per farlo, con buoni risultati.
Ora, però, arriva la “partita” più difficile: quella della chiamata diretta. O no?
Sì, è il ‘terzo tempo’ della partita mobilità: dobbiamo essere in grado di fare cadere gli steccati ideologici, da ambo le parti e pensare al bene supremo che è quello di fare funzionare al meglio il sistema scolastico.
Cosa vi ha detto il sottosegretario Davide Faraone quando vi siete incontrati?
Che è interessato ad applicare la Legge 107, come sua missione politica. Ma, contemporaneamente, ha lasciato aperto il dialogo e la possibilità di chiudere un accordo sulla sequenza che riguarda il passaggio dagli ambiti alle singole scuole.
Ma perché Faraone non è intervenuto a mediare, come invece fece ad aprile con il contratto sulla mobilità?
A me risulta che la trattativa sia in piedi e quindi vi è lo stesso metodo ed approccio a ciò che ho definito il ‘primo tempo’ di una partita complessa a cui l’onorevole Faraone ha dato un apporto determinante.
Turi, come vi comporterete se, invece, il Miur non volesse venire incontro alle vostre richieste, autorizzando i dirigenti scolastici a scegliere il suo staff di docenti su una parte dei posti vacanti? Anche questa volta ci facciamo trovare uniti. Anche con la Gilda che ha firmato il ‘secondo tempo’ della mobilità, quella annuale. Insieme vogliamo rappresentare gli interessi dei docenti e dei dirigenti, fuori da scontri ideologici; con questo approccio, non possono che prevalere le ragioni della scuola, quella reale e non le scaramucce ideologiche politiche o sindacali che siano.
Ovviamente i contratti si fanno in due e se non ci sarà un accordo, il Miur dovrà agire con provvedimenti unilaterali e noi siamo convinti e i fatti lo confermano, che con le circolari non si governa il mondo complesso della scuola.
Parliamo dell’inizio del prossimo anno scolastico: non le pare che con la chiamata diretta ancora da definire e i trasferimenti che si concluderanno alla vigilia di Ferragosto, c’è il rischio concreto di partire senza tutti i docenti al loro posto?
È proprio ciò che le dicevo prima. Il mondo della scuola è un mondo caratterizzato da una specifica complessità che si è caricata ulteriormente con le procedure della Legge 107 e le risposte non possono essere semplici o semplicistiche. Se si segue il metodo della contrattazione si trovano le mediazioni per un sistema condiviso che (ri)attiva e (ri)motiva tutte le risorse interne alla scuola. Che sono tante. Viceversa, con il sistema burocratico delle circolari, a mio parere si rischia di dare spazio a confusione e ritardi. Che ricadrebbero sul buon funzionamento delle scuole.
Ma perché si finisce ogni anno con il fare lo stesso errore? Gli studenti e le famiglie non dovrebbero valere di più della burocrazia?
È quello che penso. La scuola deve rispondere alle famiglie, agli studenti e solo attivando i sistemi di partecipazione, insiti in sistemi complessi, come quello delle scuole autonome che rappresentano l’offerta formativa dello Stato, è possibile farlo. Molti confondono la scuola con un ufficio pubblico che può essere amministrato con i sistemi burocratici e le circolari che funzionano, anche bene, quando si tratta di procedure, di pratiche. Tutto questo non può essere attuato, però, quando si tratta di milioni di persone: stiamo parlando di dirigenti, docenti, personale Ata, genitori e studenti. Che vanno coinvolte e motivate.
Se la sente di fare una previsione sul regolare avvio delle lezioni a settembre?
Vedrà: il buon senso e la ragione, alla fine prevarranno.
Il 14 giugno scorso, dopo lunga trattativa, si è siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL 2016/2018 con la Federazione Italiana Scuole Materne. Contestualmente sono stati siglati gli allegati sulla sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro e culla costituzione delle Commissioni provinciali di conciliazione. Nella medesima riunione è stato sottoscritto l’Accordo Nazionale sulla detassazione per il 2016. Il rinnovo in questione prevede un aumento a regime riferito al VI livello di euro 87,00 con un incremento di oltre il 6%. La parte economica inoltre prevede una “una tantum” di 110 euro per i livelli dal 1 al IV e di 120 euro dal V all’ VIII a titolo di risarcimento per gli anni 2013- 2015.
Adriano Enea Bellardini