L’ 11 aprile 2022 si è svolto presso il MI una sessione di lavoro (informativa e confronto) dedicata a: “Decreto del Ministro dell’istruzione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze per l’autorizzazione di classi in deroga alle dimensioni previste dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, ai sensi dell’art.1, commi 344 e 345 lett. a), b) e c), della legge 30 dicembre 2021, n.234”.
L’Amministrazione ha illustrato la bozza di Decreto Interministeriale elaborata dal Ministero dell’Istruzione di concerto con quello delle Finanze. Con esso si è inteso dare attuazione a quanto previsto dalla Legge di Bilancio per il 2022 al fine di procedere, in sede di definizioni degli organici per l’a.s.2022/23, al decongestionamento delle classi sovraffollate. Il principio è inserito anche nel PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), misura 1.3 “adeguamento numero di alunni per classe”.
Attraverso la definizione di due numeri indici sintetici basati su condizione: sociale, economico, culturale (ESCS) e dispersione scolastica, misurati distintamente tra scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado, sarebbero istituiti posti di docenti in deroga. In tutto ne sarebbero stati ipotizzati 8.741 ripartiti tra i diversi Uffici Scolastici Regionali. Un ulteriore budget di posti potrà essere attinto da quelli eventualmente non utilizzati per l’inserimento dell’educazione motoria nella scuola primaria. Sin qui la norma. Il condizionale è d’obbligo visto che nessun posto in più potrà essere consentito oltre l’organico già definito. Si tratta di uno spostamento di posti tra le varie scuole di cui poco si capisce e molto si saprà a cose fatte applicando una formula di alchimia burocratica a costo zero. Ormai i tagli di cui si parla degli anni scorsi sono cristallizzati e restano parte del sistema.Tanto in quanto, concretamente, non si rileva nessun investimento sugli organici, i posti messi a disposizione sono del tutto virtuali e riverrebbero dall’economie di spesa, motivati dal decremento delle nascite.