SULLE PROBLEMATICHE SCOLASTICHE NECESSARIO UN CONFRONTO VERO E A TUTTO CAMPO CON I SINDACATI


L’incontro odierno con la Ministra dell’Istruzione non ha dato ancora le risposte attese, ma può consentire la ripresa di un confronto che ora però, per essere realmente produttivo, deve svilupparsi a tutto campo sulle tante questioni richiamate negli interventi di questa mattina, a partire dalla richiesta di differire i termini per la presentazione delle domande di mobilità del personale della scuola – stanti le grandi difficoltà di movimento degli interessati e le situazioni in atto nelle aree più direttamente toccate dall’epidemia – alle altre questioni poste in evidenza (organici, assunzioni in ruolo, concorsi, abilitazioni, stabilizzazione precari, e per la mobilità utilizzo della delega, domanda con riserva dei docenti in TFA, quota 100, superamento blocco quinquennale, LSU) e più in generale sui contenuti di un provvedimento ad hoc sulla scuola che appare assolutamente indispensabile. (continua)

il documento unitario:Unitario 1 aprile 2020

CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 31 marzo 2020


Dall’attualità all’utilità
Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso per sostenere, informare, tutelare, essere vicini alle persone.
Una bussola sindacale e professionale per uscire indenni dalla crisi.Il punto della giornata
Riportiamo i lanci dell’Agenzia AdnKronos che delineano il punto di oggi
**FLASH -CORONAVIRUS: TURI (UIL), ‘SU SCUOLA NON SI PUO’ NAVIGARE A VISTA, PROVVEDIMENTO ORGANICO’- FLASH** = (Ste/AdnKronos)
Roma, 31 mar. (Adnkronos) – (di Stefania Quaglio) Sulla scuola non si può “navigare a vista”, serve un provvedimento di legge organico che stabilisca con chiarezza come procedere sulla chiusura dell’anno scolastico, degli esami di maturità e dell’avvio del nuovo anno. Ne è convinto il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi che vede nella fine di aprile la data ultima per dare indicazioni.
“Non si può navigare a vista – ribadisce all’Adnkronos il numero uno della Uil Scuola – certo, dovranno essere le autorità sanitarie a stabilire quando sarà possibile rientrare in classe in totale sicurezza ma non si può pensare di lasciare in un limbo perenne il mondo della scuola”. Secondo Turi “serve al più presto un provvedimento di legge organico che stabilisca con chiarezza le prossime scadenze, dalla fine di quest’anno, prevedendo soluzioni chiare anche per gli esami di maturità e, inevitabilmente, l’avvio del prossimo anno”………segue…..

Ci hanno chiesto
Un docente ha chiesto la fruizione dei 12 giorni in più della L.104/92 previsti dal Decreto Legge n. 18/2020.
Il sistema SIDI in dotazione alle scuole al momento non permette l’inserimento di queste giornate aggiuntive.
Che fare?
>>> 12 giorni fino al 30 aprile
L’ art. 24 del D.L. 18/2020 dispone che Il numero di giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020.
…..segue…..

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CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 30 marzo 2020

Dall’attualità all’utilità
Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso
per sostenere, informare, tutelare, essere vicini alle persone.
Una bussola sindacale e professionale per uscire indenni dalla crisi.

Il punto della giornata di Pino Turi


Mentre nelle città, ormai spettrali, il silenzio è rotto solo dalle sirene della ambulanze, il ministro ha annunciato, su facebook, di aver aggiornato in maniera unilaterale il contratto sulla mobilità e le conseguenti procedure amministrative.
 Per quanto riguarda il resto delle comunicazioni del ministro, più volte, abbiamo espresso l’esigenza di un provvedimento legislativo ed organico in cui inserire tutte le varie questioni che attengono alla conclusione dell’anno scolastico e all’avvio del prossimo.
 Servono risposte che il ministro non ha, si limita nelle varie interviste a smentire voci e si lamenta delle fake news che si possono evitare solo dicendo ‘cosa si vuole fare’. 
Non a rate o sui social ma nelle sedi istituzionale e contrattuali.  Resta sempre l’esigenza che il governo, nel suo complesso, assuma la responsabilità di dare risposte complessive ed organiche, che riguardano la salvaguardia dell’anno scolastico per tutti gli studenti, ivi compresi quelli che non sono raggiunti da alcuna DAD e che per bocca del ministro sono 1,6 milioni, studenti che non possono attendere la trasformazione degli 85 milioni in immediati interventi concreti, visto che non si riescono a dare i camici e DPI a medici ed infermieri. 
Non basta un click per trasformare gli 85 milioni in tablet pc e altri device.
Anche su questo le forze sociali possono avere idee da condividere per facilitare l’attuazione di misure in questa fase difficile fase del Paese. Le dichiarazioni del ministro le commentiamo sulla base delle agenzie e delle anticipazioni di stampa. Sedi che la ministra utilizza mentre c’è necessità di comunicazioni istituzionali.
Ci hanno chiesto 
Sono un docente neo immesso in ruolo nel I grado dalla graduatoria regionale del concorso straordinario DM 85/2018. Posso presentare domanda di trasferimento?
>>> Blocco quinquennale
L’O.M. sulla mobilità, richiamando la L. 148/2015, introduce il blocco quinquennale sulla scuola di assunzione per tutti gli immessi in ruolo dal concorso straordinario regionale della scuola secondaria del 2018 includendo anche coloro i quali hanno avuto lo scorso anno scolastico un posto accantonato perché le relative graduatorie sono state pubblicate dopo il 31/8/18 (D.M. 631/2018).
>>> CCNI 2019/22
Il CCNI sulla mobilità, firmato nel 2019 e valevole fino al 2022, non prevede alcun blocco quinquennale e supera così qualunque legge. Per cui tale limitazione è inserita autonomamente dalla Amministrazione.
>>> Ricorsi UIL scuola
Per tutti i docenti che si trovassero nella situazione sopra descritta ingiustamente penalizzati, la UIL SCUOLA  garantirà agli iscritti il patrocinio gratuito per il ricorso finalizzato alla partecipazione delle procedure di mobilità per l’a.s. 2020/21.

GRADUATORIE INTERNE: IL CCNI SULLA MOBILITA’ STABILISCE I TEMPI

Tanto per PER FARE CHIAREZZA ed ogni utile quanto puntuale  informazione sia ai docenti che ALLE SCUOLE.

Fermo restando che non si ha nulla in contrario se le scuole anticipano un lavoro che sappiamo essere importante per la definizione degli eventuali soprannumerari, al contempo è bene ricordare che non possono essere fissate date perentorie per ragioni oggettive a tutti ben note.
Il periodo in cui devono essere pubblicate le graduatorie è fissato dal contatto sulla mobilità CCNI 2019/2022 che all’articolo 19 (per la scuola dell’infanzia e primaria) e l’articolo 21 (per la scuola secondaria) prevedono quanto segue:
19. Il dirigente scolastico competente provvede, entro i 15 giorni successivi al termine fissato dall’O.M. per la presentazione delle domande di mobilità, alla formazione e pubblicazione all’albo dell’istituzione scolastica delle relative graduatorie comprendenti gli insegnanti titolari su scuola.
21. I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano e affiggono all’Albo le graduatorie per l’individuazione dei soprannumerari
Le graduatorie interne di Istituto, dunque, vanno formulate e pubblicate dai dirigenti scolastici entro i 15 giorni successivi al termine ultimo per la presentazione delle domande di mobilità.
Considerato che il termine ultimo di presentazione delle succitate domande è stato fissato dall’OM n. 182 del 23/03/2020 al 21 aprile (auspicando che tale termine venga prorogato vista la situazione emergenziale che attraversa il Paese),  le graduatorie interne di istituto vanno formulate e pubblicate dai dirigenti scolastici entro il prossimo 6 maggio 2020

MOBILITA’: il ministro ci ripensa e mette una delega informatica. E lo annuncia su FB. Turi: soluzioni nelle sedi istituzionali e contrattuali, non nelle piattaforme.


Le misure per superare questa emergenza del Paese vanno trovate nel dialogo parlamentare e con le forze sociali.
Con una diretta sul suo profilo facebook, la ministra Azzolina, ha annunciato di aver aggiornato, in maniera unilaterale, il contratto sulla mobilità e le conseguenti procedure amministrative.
Una vera rivoluzione – spiega il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – adesso i contratti si fanno con la decisione di una parte sola, senza mediazioni, senza interlocuzioni né tecniche, né politiche.
Decidere di fare la mobilità del personale in un paese fermo è già un azzardo ma decidere di attivare il pulsante in un programma bypassando ogni confronto è anche peggio – aggiunge Turi.


Una delega octroyée alla maniera di Maria Antonietta, con un contratto fermo.
Lo scorso anno la mobilità ha riguardato 130 mila docenti e 30 mila Ata. A chiedere un trasferimento, una sede diversa, è stato circa il 15% del personale. Le cifre date dalla ministra raccontano solo parzialmente la scacchiera di spostamenti che si andrà a definire. Persone che decideranno oggi per domani e meritano il  il massimo dell’attenzione.

Ci domandiamo se – aggiunge Turi – prima della diretta facebook, abbia informato i funzionari che hanno sempre negato tali possibilità, ma tant’è. Comunque i contratti si modificano tra contraenti non unilateralmente, ci dovrà convocare per sanare? Non sarebbe stato meglio farlo nei tempi giusti?
Resta il blocco quinquennale che merita di essere modificato e,

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Mobilità: l’ordinanza va ritirata.

I segretari regionali di
FLCCGIL Sicilia – CGIL FP Sicilia ,  CISL SCUOLA Sicilia– CISL FP Sicilia,  UIL SCUOLA Sicilia – UIL PA MI Sicilia                                                  Adriano Rizza – Gaetano Agliozzo,    Francesca Bellia – Paolo Montera             Claudio Parasporo – Giuseppe Orlando
scrivono

Al Presidente della Regione Siciliana
, Agli Illustrissimi Signori Prefetti della Sicilia
All’Assessore dell’Istruzione e Formazione Professionale della Regione Siciliana
All’Assessore alla Salute della Regione Siciliana

Oggetto: Ordinanza Ministeriale Mobilità del personale scolastico

Segreterie Regionali della Sicilia

Con la nota nr. 182 del 23 marzo 2020 il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la l’Ordinanza relativa alla mobilità del personale docente, educativo ed Ausiliario, Tecnico e Amministrativo (ATA) per l’anno scolastico 2020/2021 e da oggi 28 marzo sul sistema di “istanze on line” è partita di fatto la macchina della mobilità per tutto il personale scolastico con scadenza il 27 aprile.

Una decisione, a nostro avviso, assolutamente inopportuna vista la situazione di emergenza che il Paese e la scuola stanno vivendo in questo momento, assunta tra l’altro senza nessun confronto con le OO.SS, che per l’importante lavoro di assistenza che svolgono nei confronti di tutti i lavoratori della scuola, rivestono sicuramente un ruolo centrale.Una decisione che va in senso contrario rispetto allo stato di emergenza e al monito “Restiamo a casa”

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Mobilità 2020/21: Avviate oggi le procedure per i trasferimenti del prossimo anno. Turi: provvedimento miope. Serve cabina di regia per la scuola.


MOBILITA’: avviate oggi le procedure per i trasferimenti del prossimo anno
Turi: provvedimento miope, discriminante e sbagliato
Serve una cabina di regia per la scuola: urgente un provvedimento legislativo ed organico in cui inserire tutte le varie questioni per la conclusione dell’anno scolastico e l’avvio del prossimo.
Oggi il ministro ha avviato le procedure dei trasferimenti del personale per il prossimo anno scolastico.
 Mentre tutti parlano di emergenza, economia di guerra, il ministro adotta uno strumento pensato e utilizzato in periodi di assoluta normalità; scelta inutile e colpevole, visto il periodo in cui gli uffici dell’amministrazione periferica – del pari delle sedi sindacali – sono chiusi e non possono offrire un supporto molto richiesto dagli stessi docenti.
 Occorrerebbe, invece, pensare ad un provvedimento utile per la ripresa – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
 Più volte abbiamo espresso l’esigenza di un provvedimento legislativo ed organico in cui inserire tutte le varie questioni che attengono alla conclusione dell’anno scolastico e all’avvio del prossimo.
 Visti i drammatici numeri dell’epidemia, ormai la conclusione dell’anno scolastico non si può risolvere con la narrazione che si sta adottando, per cui con la DAD il problema è risolto.Servono risposte che il ministro non ha.
 Però decide di utilizzare uno strumento obsoleto in una situazione che meriterebbe scelte forti e coraggiose. Andrebbe ricordato che i trasferimenti dei docenti sono regolati da un contratto.
 L’errore qui non è solo nel metodo, con un approccio impositivo e unilaterale, ma di merito.
Questo il dettaglio: una mobilità che segue le regole dello scorso anno, che viene modificata unilateralmente con il blocco di 5 anni, non di tutti, né di qualcuno ma solo per particolari categorie di docenti. Un modo di procedere discriminante, dal profilo incostituzionale, anacronistico e sbagliato.
E’ arrivato il tempo che il governo, nel suo complesso, assuma la responsabilità di dare risposte complessive ed organiche. La scelta del tempo non è indifferente.
 Paradossalmente, a guardare con occhi lungimiranti, servirebbe più mobilità, più disponibilità a muoversi, visto che i docenti con i titoli per la stabilizzazione (call veloce), concorso straordinario che va riformato con un reclutamento per titoli, sono al Sud e non al Nord.
 Nel modo in cui è stata avviata ora, invece, si svilupperanno solo tanti ricorsi e contenziosi che invece di agevolare l’avvio del nuovo anno saranno un ulteriore ostacolo. 
Insomma da una parte si ringraziano i docenti per l’abnegazione e lo sforzo che stanno mettendo in campo, dall’altro si sottopongono ad ulteriore stress ed ansia, in un periodo in cui ci sarebbe grande bisogno di unità e condivisione, come invocato da diverse forze politiche e ribadite proprio ieri dal Presidente della Repubblica.
In allegato:

·         LA SCHEDA DI SINTESI DELLA UIL SCUOLA: Mobilità 2020-21 – Scheda tecnica UIL Scuola
·         MODELLO DI DELEGA ISCRIZIONE EDITABILE:Modello delega editabile
·         MODELLO DI “LIBERATORIA” CHE AUTORIZZA LA SEGRETERIA TERRITORIALE AD OPERARE IN ISTANZE ON LINE IN NOME E PER CONTO DELL’ISCRITTO: MODELLO DI DELEGA MOBILITA’

CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 27 marzo 2020


Dall’attualità all’utilità
Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso
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Il punto della giornata 
di Pino Turi


Ieri il Ministro dell’istruzione, in Senato, ha illustrato le misure adottate dal Governo per fare fronte all’emergenza sanitaria per ciò che riguarda la scuola. L’elemento positivo è la parlamentarizzazione della politica scolastica, portata avanti dal titolare del dicastero in assoluta solitudine. 
Al punto che ieri, sia pure timidamente, gli interventi delle forze politiche lo hanno fatto presente. 
Certo la situazione è abbastanza difficile e da ogni parte arriva il monito di unità e coesione.
 Lo ha ribadito il Presidente del Consiglio, lo ha ripetuto oggi il Capo dello Stato che, nel suo messaggio ha auspicato che le risposte all’emergenza del coronavirus possano essere il frutto di un impegno comune fra tutti soggetti politici, sia di maggioranza che di opposizione, dei soggetti sociali e dei governi dei territori.  Solo la ministra Azzolina sembra non accorgersene.  Il peggior sordo è chi non vuole sentire. Ancora una volta, i vecchi detti non si smentiscono mai.

Ci hanno chiesto: Come deve essere considerata l’assenza dal servizio a causa delle misure straordinarie?
>>>

Istituti previsti dal CCNL Scuola. 
Il personale che non può essere adibito a prestazioni di servizio in forma agile può ricorrere alle ferie pregresse dell’a.s. 2018/19 da fruire entro il 30 aprile di questo anno.
>>> Si può essere esentati dal servizio
.?  Se non si può ricorrere alle ferie pregresse o comunque dopo esservi ricorsi, si è esentati dal servizio.
>>> Come si considera l’assenza?  
L’art.87 del D.L.18/2020 al comma 3, 2° periodo, dispone che “Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge…”. Pertanto tale periodo di assenza è considerato come servizio effettivamente prestato, per esempio, per la maturazione delle ferie o, in presenza di personale con contratto a tempo determinato, per la valutazione del punteggio.

Prestate attenzione a: 
AGENZIA ANSA >>> Mattarella, una generosa solidarietà attraversa l’Italia
Il grazie del presidente a chi lavora in prima linea
 (ANSA) – ROMA, 27 MAR – “Desidero esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi, per tutti noi, sta fronteggiando la malattia con instancabile abnegazione: i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario, cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso. Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti delle Forze dell’ordine, nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attivita’ essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le Forze Armate. A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica, cosi’ come va agli scienziati, ai ricercatori che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficolta’ delle persone piu’ fragili, alla Protezione Civile che lavora senza soste e al Commissario nominato dal Governo, alle imprese che hanno riconvertito la loro produzione in beni necessari per l’emergenza, agli insegnanti che mantengono il dialogo con i loro studenti, a coloro che stanno assistendo i nostri connazionali all’estero. A quanti, in ogni modo e in ogni ruolo, sono impegnati su questo fronte giorno per giorno”. Questo e’ il ringraziamento del presidente Sergio Mattarella a quanti sono impegnati sul campo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
”La risposta cosi’ pronta e numerosa di medici disponibili a recarsi negli ospedali piu’ sotto pressione, dopo la richiesta della Protezione Civile, e’ un ennesimo segno della generosa solidarieta’ che sta attraversando l’Italia”, ha aggiunto il capo dello Stato.



CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 26 marzo 2020

Dall’attualità all’utilità. 
Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso 
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Il punto della giornata 
di Pino Turi
Anche oggi la cronaca non è clemente; i numeri del coronavirus non sono buoni, aumentano i contagiati e i decessi. C’è bisogno di uno scatto di reni di tutti per sconfiggere una malattia subdola che colpisce in maniera diversificata per gravità, per tutte le età. Per tutti. Sembra che anche il virus voglia rispettare la natura: una sorta di garanzia per la continuazione della specie, quella umana che deve salvaguardare al futuro. Dobbiamo pensare al futuro, questa emergenza passerà per farlo però non dobbiamo abbassare la guardia sul futuro, proteggere i nostri alunni che rappresentano il futuro, l’educazione e la scuola stanno in prima linea, tanto che oggi il ministro ci ha rassicurato dicendo che riaprirà le scuole quando sarà finita l’emergenza. La vera rassicurazione l’abbiamo avuta quando ha detto che non sarà lei a decidere, ma gli scienziati.

Ci hanno chiesto:  
Proroga supplenze brevi personale docente e rientro del titolare
[Decreto Legge n.18 del 17 Marzo 2020 art.121 – Nota M.I. 18.03.2020, Prot. n. 392]

 Che data va considerata per la proroga delle supplenze brevi nonostante il rientro del titolare? Quella dell’entrata in vigore del Decreto (17 marzo) oppure quella della prima sospensione delle attività didattiche (ad esempio in Lombardia dal 26 Febbraio 2020)?
>>>Cosa prevede il Decreto?
Il Decreto del 17 marzo, all’art. 121, stabilisce che, le Istituzioni Scolastiche, “…al fine di favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche disposte in relazione all’emergenza sanitaria da Covid 19……”, stipulano  contratti a tempo determinato al personale provvisto di propria dotazione strumentale per lo svolgimento dell’attività lavorativa…
In attesa di conoscere la circolare applicativa del MIUR e conoscendo l’approccio burocratico e restrittivo del MI, di seguito vi proponiamo la nostra interpretazione, con riserva di verificare la circolare applicativa:
 >>>Come dovranno comportarsi le scuole? 
Secondo le norme richiamate e a prescindere dal rientro del titolare, le Istituzioni Scolastiche dovranno prorogare i contratti di supplenza breve e saltuaria in essere alla data di sospensione delle attività didattiche che, ricordiamo, per alcune Regioni è stata disposta sin dal 26 febbraio 2020 e per altre dal 5 marzo 2020.
Tale nostra convinzione deriva, oltre che dal buon senso (ratio) da avere in questi casi, anche dal fatto che, per il congedo parentale speciale, la decorrenza prevista è quella dell’inizio della sospensione delle attività didattiche e non dell’entrata in vigore del Decreto (17 marzo).

I nostri materiali /prestate attenzione a: 
Azzolina riferisce in Senato
TURI: SERVE PIANO CONDIVISO PER DECIDERE SU TEMI STRATEGICI
https://uilscuola.it/turi-serve-piano-condiviso-per-decidere-su-temi-strategici/.

Auspicio: che chi di competenza ascolti la voce di chi veramente rappresenta i lavoratori del mondo della scuola e non pseudo associazioni di categoria o di Dirigenti Scolastici, che invero non rappresentano nessuno e che farebbero bene  tacere.

Azzolina in Senato: Turi: serve piano condiviso per decidere su temi strategici.


Azzolina riferisce in Senato: ma all’appello della didattica on line manca oltre un milione e mezzo di studenti
Turi: serve piano condiviso per decidere su temi strategici
Aver portato il ministro al confronto parlamentare è un primo risultato del Senato. Resta da definire in che modo proseguirà il dialogo con le parti sociali.

Il ministro Azzolina ha riferito oggi in Senato. Dibattito in Aula per fare il punto della situazione nella drammatica battaglia contro il Coronavirus. Da un lato la preoccupazione per gli studenti, che sono il futuro del nostro paese, che dovrà fare sforzi particolari per ripartire. Dall’altro il lavoro degli insegnanti riconosciuto in tutti gli interventi, di maggioranza e opposizione, come prezioso e insostituibile.
Il dibattito ha messo in evidenza i problemi che – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – vanno affrontati e risolti con un provvedimento organico che metta insieme i puzzle di un mosaico. Un contesto che merita grande unità e consenso.
«In Italia i ragazzi che non possono accedere agli edifici scolastici sono 8,3 milioni. Sono 6,7 milioni gli alunni raggiunti, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza» – ha detto la ministra Azzolina. Questo significa che c’è un milione e 600mila studenti che sono rimasti esclusi – ribadisce Turi. Le risposte in termini di recupero vanno date a loro come a tutti gli altri.
Appare questo come l’ennesimo segnale che la DAD, anche se meglio organizzata e strutturata, non può riempire il vuoto lasciato dall’assenza degli

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CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 25 marzo 2020


Dall’attualità all’utilità
. Consigli, appunti, indicazioni, raccomandazioni, modalità d’uso 
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 Una bussola sindacale e professionale per uscire indenni dalla crisi.
Il punto della giornata 
di Pino Turi
Fermi tutti anzi no
Mobilità è una delle parole più attuali. State fermi. Restare fermi è la frase più ripetuta in questi terribili giorni.
E’ vietato per ogni cittadino – che non sia impegnato nel lavoro necessario alla vita degli altri, sanitario, alimentare, servizi di pubblica utilità come acqua ed elettricità – muoversi. E’ vietato, pena multe pecuniarie, e addirittura si configura come reato penale.Nella scuola, invece, proprio in questi giorni, siamo al divertissement burocratico.La rete vale più delle persone.Così si decide che niente va fermato e che si può gestire il futuro a Paese fermo.
 E’ per questo che, dai corridoi del Miur, si parte per andare alla ricerca della mobilità in un Paese fermo.
  Gli uffici amministrativi territoriali e quelli di singola scuola sono al minimo di personale, in attesa che sia superata l’emergenza sanitaria. 
Chiedere di attivare tutti questi lavoratori ora immobilizzati per una mobilità in un paese fermo è un paradosso. Non può passare inosservato.  Saranno centinaia di migliaia di aspiranti alla mobilità. Ci chiediamo se sanno costretti ad infrangere la legge, nel caso in cui volessero confrontarsi con l’amministrazione, ovvero con un sindacato che li possa aiutare indirizzare consigliare e, in alcuni casi consolarli perché hanno un parente in ospedale.Bene noi siamo convinti che non ci può essere nulla che non sia rinviabile di fronte ai drammi che stiamo vivendo. A furia di parlare la neo-lingua-digitale, si sta perdendo il senso della realtà, consoliamoci che di reale restino degli interessi.

“””””Dei due l’una: c’è o non c’è questa emergenza? E’ una bufala!?! o chi sta nelle stanze  del comando pensa di potere agire semplicemente premendo dei bottoni, mi viene un dubbio che la Ministra crede di essere autoimmune da COVID19? e se lo è lei possano esserlo tutti i lavoratori della scuola, Docenti ed ATA !?!”””””

A proposito di ATA, siete a conoscenza dell’ultima discriminazione nei confronti dei precari?  Ebbene,  gira una bozza che le supplenze dei docenti precari sono prorogate per tutta la durata dell’emergenza anche se rientra in servizio il titolare assente che ha fatto scattare il contratto EBBENE questo non vale per i precari, supplenti temporanei, COLLABORATORI SCOLASTICI. Per loro niente proroga, per loro ci rifilano farraginose considerazioni e calcoli del cavolo.  Figli di un Dio minore?  Pareva che il Premier- Presidente del Consiglio _ avesse detto che nessuno sarebbe rimasto indietro, che nessuno avrebbe perduto il posto di lavoro!. Ok. il bel dire non è seguito dal fare. (raccogliamo il grido di dolore di tanti precari collaboratori scolastici supplenti temporanei che in questo frangente avevano sperato di potere portare a casa un tozzo di pane a moglie e figli) …mi viene da piangere.  salvo mavica, segretario Uil scuola Catania

CRONACHE DALLA UIL SCUOLA – 25 marzo 2020

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CRONACHE DALLA UIL SCUOLA / 24 marzo 2020

Dall’attualità all’utilità
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Una bussola sindacale e professionale per uscire indenni dalla crisi.

Il punto della giornata 
Di Pino Turi
. Il sindacato non si ferma!Mentre il Presidente della Repubblica chiama all’unità in un momento difficile per il paese, il ministro dell’Istruzione, nottetempo in assoluta solitudine, emana l’ordinanza per la mobilità del personale. 
Se si pensa alla situazione che il Paese sta vivendo, che ne ha determinato la fermata – sono state rinviate anche le elezioni ammnistrative e il referendum – non si capisce come si possa solo pensare di mantenere procedure ordinarie, in un momento di straordinarietà in cui ognuno è preoccupato della propria salute.
La tradizionale fase di mobilità che impegna gran parte del personale, rappresenta un momento della vita professionale e personale di estrema importanza che merita un approfondito confronto che le organizzazioni hanno sempre dato come supporto a tali scelte. Ignorare che le sedi sindacali sono chiuse, che altrettanto chiusi sono anche gli uffici periferici, significa agire – come sta facendo questo ministro – con una superficialità inadeguata rispetto ai bisogni e alle aspettative delle persone. Noi non ci rassegneremo e faremo di tutto per stare vicino ai nostri iscritti.
Ci hanno chiesto 
Il congedo speciale dei 15 giorni è previsto anche per la scuola?

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Ordinanza mobilità personale scolastico:  DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DECISIONI FUORI DALLA REALTÀ – comunicato unitario

La decisione di dar corso all’ordinanza sulla mobilità del personale scolastico, così come al rinnovo delle graduatorie del personale ATA, nella situazione di emergenza che il Paese e la scuola stanno vivendo è inquietante, ed è proprio difficile capire come si faccia a sostenere che si tratta di una decisione presa nell’interesse del personale scolastico.
Da anni le domande di trasferimento si fanno on line, ma ciò non toglie che il periodo di presentazione delle domande veda coinvolte decine di migliaia di persone che hanno necessità di ricorrere alle segreterie scolastiche, agli uffici dell’Amministrazione, alle sedi sindacali, sempre affollate ogni anno all’inverosimile per soddisfare richieste di informazione e assistenza da parte del personale docente e ATA. Pensare dunque di prevedere lo svolgimento di questi adempimenti come se questa fosse una situazione ordinaria significa essere completamente fuori dalla realtà. Divieto di circolazione delle persone, scuole e uffici chiusi come è noto fino al 3 aprile, in Lombardia fino al 15, con la possibilità purtroppo di dover mettere in conto ulteriori proroghe. Fissare il termine delle domande al 21 aprile è assoluta mancanza di buon senso, incompatibile con le restrizioni alla circolazione delle persone
giustamente adottate dal Governo,

il comunicato: COMUNICATO-UNIT-MOBILITA_24032020

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ITALIA OGGI – 24 marzo 2020. Appello al premier: sulla scuola decisioni difficili, serve condivisione,  Di Pino Turi

Il virus non vuole ancora arretrare e sta sconvolgendo la vita degli italiani.
 La scuola ne deve uscire bene, per rinsaldare quel senso di Stato e di protezione che i cittadini stanno rivendicando.
Abbiamo chiesto in che modo mettere in pratica questo progetto. Domande concrete e mirate. L’unica risposta che riecheggia è ‘stiamo attuando la didattica a distanza’.
Chiariamoci. Non abbiamo alcun pregiudizio sull’utilizzo della tecnologia e neanche della DAD. Abbiamo svolto, nel 2014 a Torino, un congresso interamente digitale. Certo non un congresso a distanza, ma interamente informatizzato.
 La scuola non è servizio. E’ funzione che utilizza la tecnologia. Nessuno può convincerci che questa modalità di studio sia succedanea alla didattica. E’ solo complementare a quella vera. 
Entro questi limiti, abbiamo incoraggiato i docenti ad utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione per essere vicini ai propri studenti. La risposta è stata forte e emozionante: «Non ti lascio solo» hanno detto i docenti. Non solo una questione didattica ma un vero sostegno psicologico a studenti e famiglie. Un clima, quasi magico, bruscamente interrotto dalla burocrazia: a regolare sforzi, slanci, successi e cadute è arrivata una circolare illegittima ed inattuabile, apprezzata solo da qualche dirigente, e da un sindacato corporativo modello-lavora-e-sta-zitto.

Leggi tutto “ITALIA OGGI – 24 marzo 2020. Appello al premier: sulla scuola decisioni difficili, serve condivisione,  Di Pino Turi”

MOBILITA’ >>> Turi: lo consideriamo un atto ostile.

      

A prof responsabili, il ministero risponde con provvedimento notturno.

Turi: lo consideriamo un atto ostile
Mentre il paese e i lavoratori stanno lottando contro il virus pagando prezzi enormi, mentre il Paese si ferma con senso di responsabilità, e i docenti rispondono all’emergenza con serietà e dedizione, il ministro dell’Istruzione alle 21, 30 del 23 marzo, a scuole chiuse, senza neanche consultare le rappresentanze dei lavoratori della scuola, emana l’ordinanza con cui avvia le operazioni di mobilità del personale.
Domande, spostamenti, progetti tutto nelle reti di un provvedimento notturno, quasi sotterraneo.
Lo consideriamo un atto ostile – dice Turi – mentre i lavoratori sono costretti nei loro domicili per l’emergenza sanitaria.
A questo punto si innesta un’altra e più grave emergenza, quella politica, di un governo che approfitta del momento di emergenza per decidere in modo unilaterale su una materia di negoziazione sindacale.
I lavoratori sapranno valutare le azioni e le forzature che si stanno susseguendo, ben sapendo che non ci faremo intimorire e sapremo tenera alta la voce. Una voce libera che non sarà facile per nessuno soffocare.

INTERVISTA | DIDATTICA A DISTANZA: DOCENTI LA FANNO GIÀ PER RESPONSABILITÀ E PROFESSIONALITÀ. NO DIKTAT AUTORITARI O BUROCRAZIA

“Già abbiamo la dittatura del virus. Più di quella non possiamo accettare”.

E’ sarcastico Pino Turi, segretario generale della Uil scuola…
Il comunicato congiunto con il quale dieci dirigenti scolastici hanno attaccato molto pesantemente i sindacati – “vi dovete vergognare”, “lasciateci lavorare, la scuola non è dei sindacati”, questo il tono usato –, sindacati rei secondo i dirigenti di avere chiesto il ritiro della nota ministeriale sulla didattica a distanza, emanata il 17 marzo scorso perché da loro considerata illegittima, non è passato inosservato.
“Io sono convinto che in questa emergenza non occorra alzare il tono della polemica – osserva Turi – ma non si può chiedere di stare zitti, perché saremmo complici degli errori che si commettono e quella nota è sbagliata e illegittima. E il fatto che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico”. Peraltro, prosegue Turi, “questa esperienza ci sta dimostrando che la formazione non dev’essere obbligatoria ma dev’essere avvertita come un bisogno”.
Intanto anche l’associazione nazionale presidi (Anp) prende posizione: “Sorprende – scrive l’Anp – che sindacalisti esperti e navigati non si rendano conto che ci si muove fuori dal contesto tradizionale e che le regole del tempo di emergenza non possono essere le stesse dei tempi ordinari.
Ma è poi contestabile l’assunto stesso da cui ci si muove: che si tratti di organizzazione del lavoro. No, qui si tratta della natura del lavoro, dei suoi obiettivi e dei suoi metodi. Qui è scontato che le lezioni non riprenderanno di fatto e, nella migliore delle ipotesi, prima di Pasqua: e sono in molti a pensare, magari senza dirlo, che più probabilmente si va a maggio o che forse, per quest’anno, le lezioni in classe sono pure finite.
Di fronte a un tale scenario, che rischia di compromettere – con l’anno scolastico – anche il futuro di un’intera generazione di giovani, cosa ci sa dire il sindacato? Fermi tutti, dovete discuterne con noi! Tanto varrebbe aprire una vertenza con il virus in persona, che ha sconvolto unilateralmente l’organizzazione di tutto il mondo del lavoro senza confrontarsi con i sindacati”. Ma Turi non ci sta. “Questo è un grande Paese – manda a dire – perché ha superato le difficoltà che abbiamo vissuto, quelle del terrorismo e dei vari disastri, con la democrazia e la partecipazione, con la legislazione ordinaria e mai con leggi speciali. Che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico.

“Con quella circolare, che secondo noi – ripetiamo – va ritirata, si rischia di burocratizzare quello slancio sincero che i docenti di tutta l’Italia hanno messo in pratica, senza nessun obbligo se non quello morale e professionale di mantenere il rapporto con i propri alunni.””

“”””Ogni intromissione crea ansia, nemico di una buona scuola, sia in presenza che a distanza. Quando vedo un documento scritto da dieci dirigenti che ti dicono che non devi pensare ma devi fare quel che ti dicono altri, ecco, quella è una caserma.
I docenti sono abituati a ragionare con la loro testa. Hanno amore per la propria professione e non devono essere obbligati a fare gli impiegati.
Non si può accettare che si dica – lavora e sta’ zitto.””””””

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Foccillo e Turi: Azzolina avvii confronto con sindacati. Troppe le questioni irrisolte dopo la sospensione delle attività scolastiche

La notizia sul sito Uil Scuola: https://uilscuola.it/foccillo-e-turi-azzolina-avvii-confronto-con-sindacati/
La notizia sul sito UIL : https://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_News=12447&Provenienza=1
 
Le dichiarazioni di ieri della Ministra dell’Istruzione prospettano, sul solco di quelle del Presidente del Consiglio, la proroga della chiusura delle scuole oltre il 3 aprile. L’andamento dell’emergenza purtroppo potrebbe giustificare una misura ancora necessaria e, pertanto, come UIL facciamo urgente appello a che si metta nero su bianco una strategia condivisa coerente, puntuale e adeguata a dar risposta ai tanti problemi che la comunità educante tutta sta gestendo in queste settimane.
 
Non può esser sufficiente ricorrere a una generica chiamata al senso di responsabilità e alla capacità dell’autonomia scolastica di organizzarsi e ricompattarsi di fronte a qualsiasi situazione le si pari dinanzi. Non è sufficiente perché se già è arduo per tanti istituti garantire pari opportunità formative nelle diverse realtà geografiche e/o sociali svantaggiate, tanto più – per usare un eufemismo – lo è rimodulare a distanza la natura stessa dell’intero sistema didattico educativo del Paese.
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ENNESIMA NOTA MIUR SENZA CONFRONTO

SE FUNZIONA PER ALCUNI ASPETTI PER ALTRI AUMENTA CONFUSIONE E INCERTEZZA
L’ ulteriore nota MIUR che, con l’ennesima mancanza di confronto sindacale, se funziona bene per alcuni aspetti certamente non ne risolve altri, aumentando confusione e incertezza:
1) Il riferimento alla “banca delle ore” è un istituto giuridico presente nei contratti collettivi della Pubblica Amministrazione ma non nel CCNL Scuola;
2) È un errore equiparare il lavoro agile alla didattica a distanza: il primo è regolamentato normativamente, il secondo no;                                                         3) L’art 25 del decreto legislativo n.165 più volte richiamato riconosce le prerogative dirigenziali nel rispetto degli Organi collegiali della scuola.
Come potete constatare si tratta di indicazioni ministeriali contraddittorie e, in alcuni casi, prive di fondamento. Si “naviga a vista”, senza una programmazione emergenziale concreta e seria.
Noi non ci faremo intimorire perché la scuola non si deve fermare.
Continueremo a perseverare per il bene della scuola statale e per la tutela della comunità educante che opera in essa.
“Non siamo dei cani ammaestrati che fanno saliva per riflesso condizionato” ma forse troppo lungimiranti e soprattutto responsabili.

Turi: si rischia di burocratizzare lo slancio sincero dei docenti in tutta Italia. Circolare è sbagliata, danneggia anche prerogative presidi. Si rivelerà inattuabile. Va ritirata
Mentre scoppia l’emergenza sanitaria e non si sa quando se ne potrà uscire arrivano i soliti guastatori, quelli che vedono nei sindacati il nemico del Paese: hanno l’ardire di invocare la difesa dei diritti.
Questo è un grade Paese perché ha superato le difficoltà che abbiamo vissuto, quelle del terrorismo e dei vari disastri, con la democrazia e la partecipazione, con la legislazione ordinaria e mai con leggi speciali.
Che un certo numero di dirigenti scolatici si scagli contro il sindacato, che ha dimostrato anche in questa circostanza disponibilità e responsabilità, non lo fa sulla base di un elemento di merito, ma per un pregiudizio ideologico.
Aver chiesto di ritirare una circolare illegittima e, aggiungiamo, inattuabile è proprio per non disperdere un patrimonio che si stava costruendo senza alcun obbligo e sulla base di scelte professionali di supporto alla comunità educante.
Con quella circolare, che secondo noi – ripetiamo – va ritirata, si rischia di burocratizzare quello slancio sincero che i docenti di tutta l’Italia hanno messo in pratica, senza nessun obbligo se non quello morale e professionale di mantenere il rapporto con i propri alunni.
Voler irreggimentare, costringere e profilare, sino ad annientarne le prerogative professionali dei docenti, con la registrazione di presenze, voti verifiche, ed ogni altra procedura di cui molti dirigenti scolastici sono saldi detentori, è ciò che con determinazione cercheremo di evitare.
Qual senso responsabilità dovremmo pensare di trovare in chi vuole approfittare di situazioni di difficoltà del Paese, nelle quali va trovata l’unità possibile, mentre invece si prova a negare i diritti sindacali e in maggiore ragione quelli di natura costituzionale?
Speriamo che non sia una chiamata ad un’ennesima guerra di religione, simile purtroppo a quella che ha caratterizzato l’approvazione della legge 107.

Turi: serve piano B.  Ministro abbia approccio collaborativo.


Si sono fermati i campionati di calcio, differiti gli europei e forse le Olimpiadi, si è addirittura superato il tabù del 3% di deficit in Europa, tutti moloch economici e sociali, è ragionevole pensare che la scuola possa uscirne fuori solo con la digitalizzazione?

Questa la domanda che solleva Pino Turi in una lettera inviata alle segreterie Uil Scuola dopo l’annuncio del Premier Conte di un prolungamento delle misure di contenimento del Coronavirus.

L’andamento della crisi sanitaria non è quello che si poteva attendere – aggiunge Turi – l’invito che facciamo alla Ministra è di non seguire chimere e di confrontarsi con la realtà. Eviti di citare le norme solo per la parte che conviene.  Norme e Costituzione devono essere trattate come unicum, nella loro integralità, e debbono valere nel loro insieme, non solo per ciò che fa comodo.
Sarebbe meglio avere un approccio più umile e collaborativo e dotarsi di un piano B che possa raccogliere un vasto consenso democratico, mettendo le persone in condizione di capire il contesto in cui muoversi e lavorare.
A questo punto, considerato che lo spartiacque è quello del 3 aprile, serve un piano per concludere l’anno scolastico salvandone gli effetti giuridici, per tutti. 
L’anno scolastico che dovrà recuperare i ritardi di questo sarà animato dagli stessi lavoratori che ora stanno facendo il massimo. Per far partire il prossimo, con il massimo della regolarità, dovranno sentirsi parte di un progetto.
Le domande a cui deve rispondere il piano sono note:
1) come si intende dare effetti giuridici all’anno scolastico, in corso;
2) come svolgere gli esami di maturità;
3) come costituire l’organico di diritto e di fatto;
4) come potere effettuare le domande di mobilità a scuola chiuse, uffici chiusi e sindacati chiusi;
5) i concorsi che servivano per superare l’emergenza supplenti;
6) i tempi di apertura e chiusura del vecchio e del nuovo anno scolastico.
In merito al concorso straordinario è indubbio che il sistema prefigurato deve essere modificato e sostituito da un concorso straordinario per titoli e servizio che è l’unica maniera per stabilizzare i 24.000 docenti precari che già sono stato oggetto di una apposita legge.
Per questo non servono polemiche, né l’inutile ricerca di nemici. Servono idee e condivisione. E anche un po’ di umiltà.