Bonus docenti: il Miur ha condiviso l’impostazione della UIL scuola


E’ proseguito il confronto sul “bonus docenti” che, come rideterminato dalla legge di stabilità, è stato l’oggetto della riunione tra organizzazioni sindacali e MIUR.
Ricordiamo che, per la UIL, alla luce della recente approvazione della legge, le risorse del bonus docenti sono state definalizzate e pertanto possono essere utilizzate per la contrattazione integrativa alla stregua delle altre risorse del FIS, a favore del personale scolastico docente e Ata, senza ulteriore vincolo di destinazione.
L’amministrazione, dopo aver approfondito l’argomento sia in sede tecnica che politica, ritiene che la norma in questione possa essere letta nella direzione di una sostanziale definalizzazione delle risorse da utilizzare in sede di contrattazione integrativa di Istituto..
Tuttavia, l’Amministrazione ritiene che, data la complessità della materia, per l’attuazione della norma,in senso generalizzato, sia necessario un parere della Funzione Pubblica che interpellerà in tempi celeri.

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A PROPOSITO DI RISCATTO LAUREA

Il decreto n. 4 del 28.01.2019 ha stabilito, per tutti coloro che non potevano far valere servizi o periodi precedenti al 1° gennaio 1996, un riscatto agevolato dei periodi di studi universitari, pari a € 5.260,00 per ogni anno, con un meccanismo di calcolo cosiddetto a “percentuale”, anziché basato sulla “riserva matematica” come viene effettuato di norma. Esclusi da tale decreto erano tutti coloro che si sono immatricolati prima del 1996 o che potevano far valere periodi antecedenti al 1996.

L’Inps, con circolare n. 6 del 22.01.2020, conferma il principio dell’efficacia “ab origine” dei periodi riscattati ai fini pensionistici ed estende la platea dei fruitori nei confronti di coloro che si trovano nel sistema misto per il calcolo della pensione. Unica condizione è che i nuovi fruitori optino per il sistema di calcolo contributivo per quanto riguarda la pensione. Il discorso vale anche per coloro che hanno già chiesto il riscatto della laurea con il calcolo dell’onere basato sulla riserva matematica, purchè non sia già stato emesso il relativo decreto di pagamento o che, in ogni caso, non sia stato effettuato il pagamento della prima rata.

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CONCORSO PRECARI
Il Consiglio di Stato: sì a prove con regole semplificate e particolari Ci sono straordinarie esigenze di interesse pubblico

Turi: giuste le nostre rivendicazioni. Politica ha argomentazioni inconsistenti.
 
La predisposizione di prove concorsuali caratterizzate da regole semplificate è lecita e giustificata da “straordinarie esigenze di interesse pubblico”, in quanto diretta a porre fine ad una intollerabile situazione di precariato in cui versa da anni un considerevole numero di lavoratori.
Così il Consiglio di Stato che, con la sentenza n. 868/2020, ha dichiarato la legittimità dei bandi di concorso riservati ai docenti in possesso di abilitazione o già inseriti nelle graduatorie, al fine di superare la carenza di personale e contrastare il precariato.
La decisione è di notevole importanza, in quanto riconosce la possibilità di bandire concorsi riservati, caratterizzati da “marcati connotati di specialità, da una procedura snella di verifica”, le cui modalità di svolgimento siano idonee a facilitare la stabilizzazione del personale precario.
 Tale superiore esigenza di lotta al precariato legittima dunque “una normativa ad hoc, giustificata da particolari e non irrazionali esigenze pubblicistiche (eliminazione del precariato)”.
Anche la magistratura conferma le nostre posizioni e la legittimità delle nostre rivendicazioni – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

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Il Consiglio di Stato: sì a prove con regole semplificate e particolari Ci sono straordinarie esigenze di interesse pubblico”

SCIOPERO SCUOLA: TURI: Partite le assemblee nelle scuole. E’ solo il primo passo.

  
La Scuola pubblica statale che riscuote da parte dei cittadini italiani un’ampia fiducia. Ecco perché una simile scuola si merita un sindacato e un governo all’altezza – ha detto oggi il segretario generale della Uil scuola Pino Turi a margine dell’assemblea organizzata in Abruzzo, ad Avezzano.
I precari hanno diritto al riconoscimento giuridico e alla dignità del lavoro, che poi è lo stesso problema che riguarda tutti i lavoratori della scuola.
Stanno denigrando il personale precario – ha detto Turi – ma non dimentichiamo che allo Spallanzani è stata una precaria ad isolare il Coronavirus. 
Il personale precario gode di ampia professionalità. Sono persone che hanno diritto alla dignità: anche se il contratto è precario, le persone non lo saranno mai.
E’ proprio dalle scuole che riparte la mobilitazione, dal parlare con le persone – ha ribadito Turi commentando quanti danni hanno fatto alla scuola i tentativi di disintermediazione messi in atto dalla politica in questi anni.
Restituire alla scuola il ruolo che merita: questa la richiesta venuta da tutto il personale presente. Un momento necessario di confronto, di formazione e di informazione su temi importanti che riguardano il futuro delle persone e la conferma di una presenza puntuale e impegnata della Uil Scuola. Questo è il primo passo, altro che stop.

Sindacati scuola: Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario.

Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario
 

COMUNICATO STAMPA 
RIPRENDE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA: LE DECISIONI DELLE SEGRETERIE UNITARIE DI OGGI
Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di Dsga.
E’ quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.
Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.
“Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.
“Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

attachments: :COMUNICATO_4 febbraio2020_MOBILITAZ

Il punto sul confronto sui concorsi.


Voler far passare per ordinario l’accertamento di alcuni requisiti con un procedimento straordinario è velleitario e sbagliato,
Di Pino Turi
Il ministero, come abbiamo avuto modo di denunciare nelle scorse settimane, non parla con le organizzazioni sindacali, preferisce scrivere, impostando il confronto sul terreno proprio della burocrazia. L’impressione è che non abbia motivazioni da sostenere, ma diktat da avanzare.
E’ in questo modo che il ministero nega le relazioni sindacali che, invece, meritano tempo, volontà politica, ascolto e mediazioni. L’alternativa? Fare a meno del confronto, ritenere i corpi intermedi un ostacolo e andare avanti con l’approccio dirigista ed autoritario.
E’ una scelta non nuova alla quale non vogliamo e non riusciamo ad abituarci. Scelta che ha portato e porterà la UIL Scuola a cercare il consenso sulle nostre proposte tra le persone e tra la gente, avendo sempre bene in mente il merito delle questioni, la tutela e la rappresentanza del personale.
Nel merito La questione merita di essere correttamente contestualizzata. Il Governo è sotto infrazione europea per la reiterazione seriale dei contratti a termine, pur in presenza di posti vacanti in organico, da anni e non da ora. Una situazione che lo costringe ad adottare un provvedimento di emergenza per dare una boccata d’ossigeno, a settembre, stabilizzando meno della metà dei docenti 24 mila su una platea di oltre 60 mila.
Sono tutti insegnanti con molti anni di servizio alle spalle, non meno di tre visto che è il requisito minimo per partecipare al concorso straordinario. Se si trattasse di lavoratori privati avrebbero il diritto della trasformazione del contratto a tempo interminato.
Ora voler far passare per ordinario l’accertamento di alcuni requisiti con un procedimento straordinario è veramente velleitario e sbagliato, da parte di una politica che non ne azzecca una. Ogni gioco ha le sue regole e se è scelto di utilizzare il metodo computer-based con domande chiuse, si è scelto un campo di gioco ben preciso e le regole non possono che essere che quelle. Non si può svolgere una partita di basket con le regole del calcio.

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Concorso straordinario scuola – La lettera di Pino Turi alla senatrice Granato: “La precarietà del lavoro non è la precarietà della persona”


Gentile Senatrice Bianca Laura Granato,
ho avuto modo di leggere le sue dichiarazioni in merito al concorso straordinario.
Credo che chi riveste ruoli di importante rappresentanza istituzionale non può affidare alla propaganda valutazioni senza inserirle nel giusto contesto.
Qui di seguito, e in allegato, troverà una nota di approfondimento che rilancio e rivendico.
La precarietà del lavoro non è la precarietà della persona
Il concorso straordinario coinvolgerà 60.000 docenti precari non per loro volontà ma per precise responsabilità politiche. Di questo bisogna prendere atto e farsene carico.
Parlare di personale precario come se si trattasse di scolaretti da valutare è offensivo per tutti i lavoratori.
Diventa ancora più paradossale quando si scopre che una ricercatrice precaria ha contribuito ad isolare il virus del coronavirus, dando vanto e prestigio all’intero paese.
La invito a voler riflettere su chi ha interesse a delegittimare i docenti e la scuola statale.
Il sindacato che li rappresenta o una politica che strumentalmente li utilizza per raccogliere qualche consenso in più dalla platea degli arrabbiati.
Questo paese e la scuola si salvano facendo squadra e non creando divisioni assurde.
Mi auguro che sia lei a cambiare linea e idea.
Grazie per l’attenzione
Pino Turi
Segretario generale Uil Scuola

DOPO LO STRAPPO AL MIUR.


E’ questo il concorso straordinario che il Miur sta preparando per i precari delle nostre scuole. Insegnano nelle nostre scuole da anni. L’ Unione europea ha sanzionato l’Italia per aver reiterato troppe volte i loro contratti a tempo determinato. Continueranno ad insegnare nei prossimi anni perché il sistema del nuovo reclutamento e i concorsi ci metteranno tempo per essere conclusi.

Dovremmo anche fare presto, entro il 1 settembre. Ma il ministero dell’istruzione, senza avere ancora un assetto di comando definito, tesse e sfila come Penelope.

Per la selezione dei 24 mila precari la procedura concordata è quella del concorso straordinario: e qui ci siamo. Ma se da un lato si tesse dall’altro si sfila: in qualunque concorso, che decide delle sorti di una persona, si offrono gli strumenti per essere nelle condizioni di fare bene.
Qui no. La prova computer based – deve andare dallo spillo a Marte, senza possibilità di prepararsi.
La correzione: se di crocette si tratta dovrebbe essere fatta elettronicamente, con un lettore ottico. Rapido e oggettivo. Qui no: saranno delle Commissioni a valutare le crocette.

Di quale trasparenza stiamo parlano. Di quali competenze? – richiama l’attenzione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi all’indomani della rottura delle relazioni sindacali proprio sulla questione concorsi.

concorsi. dettaglio proposte uilscuola

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++ Scuola: sindacati, rottura con Ministero, mobilitazione ++ Al centro reclutamento e abilitazioni


(ANSA) – ROMA, 30 GEN – E’ rottura tra i sindacati
della scuola e il ministero dell’Istruzione. I sindacati, dopo
due giorni di confronto con il ministero, si dicono “del tutto
insoddisfatti” per l’esito degli incontri, parlano di “totale
indisponibilita’” rispetto alle loro richieste in merito a
reclutamento e abilitazioni, ed evidenziano che “le ragioni per
cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di
mobilitazione vengono oggi definitivamente a cadere”. (ANSA).
VR 30-GEN-20 19:31 NNNN

il testo originale:

comunicato-unitario-30012020      

Turi: Vira verso una situazione di stallo il confronto al Miur sui concorsi. Punto di rottura potrebbe essere la batteria dei test.

Turi: bisogna dare trasparenza alle procedure e tranquillità alle persone.
E avverte: chi rompe paga e i cocci sono suoi.
Si vogliono mettere bandierine inutili su questi concorsi – è il giudizio di Pino Turi, in vista della riunione di oggi pomeriggio al Miur.
 Una notte di tempo e il rinvio ad oggi pomeriggio potrebbero non essere sufficienti a portare le posizioni ad un confronto sereno. Già da ieri l’invito alla ministra Azzolina ad intervenire nel confronto.
C’è bisogno di dare trasparenza e tranquillità alle persone – aggiunge Turi.
 Bisogna fornire la batteria delle domande per prepararsi e comprendere la logica dei quiz.
Stiamo parlano di docenti che da anni svolgono la loro professione e che, con certezza, la svilupperanno nei prossimi anni.  
Non è mettendo ostacoli che si fa una selezione positiva – osserva il segretario Uil Scuola –  ci vogliono trasparenza e tranquillità da dare ai candidati che con questo concorso mettono in gioco la loro vita professionale.
Ci chiediamo cui prodest non mettere tutti nelle medesime condizioni?
 Perché trasformare questo concorso in una partita a carte coperte?
 Dare una batteria di test per prepararsi eviterà situazioni di ansia e disagio e garantirà dal rischio di possibili inquinamenti delle prove concorsuali e di infiniti ricorsi.
Aver acquisito nel decreto una specifica prova computer based – precisa Turi –  significa aver distinto la fase della selezione (24.000 aspiranti) da quella della valutazione a cui i 24.000 dovranno sottoporsi alla fine dell’anno di formazione e prova.
Nella riunione del pomeriggio questa possibilità per di preparazione al confronto sarà punto di svolta.

I destinatari sono persone, ancor prima di docenti, cittadini, sicuramente non sudditi. Paventiamo l’ulteriore deriva e danno che sfocerà nella inesorabile liquefazione della professione-funzione di “”docente””  che evidenziamo oramai da troppo tempo.

s.mavica
 

Il dettaglio delle proposte tecniche portate al tavolo del Miur.

Il dettaglio delle proposte tecniche portate al tavolo del Miur

  • Fornire la batteria dei test:
    non è il solo test che può legittimare il superamento del concorso, bensì la valutazione finale.
  • Definire nel dettaglio di come avverrà la valutazione finale:
    nei precedenti incontri, il ministro ha sempre parlato di “unità didattica”
  • La distribuzione dei punteggi di valutazione del concorso:
    50 punti per la valutazione prove e 50 per la valutazione titoli
  • Procedura per il conseguimento dell’abilitazione per coloro i quali non rientrano nei 24.000 dovrà comunque essere espletata simultaneamente e a patto che il candidato abbia un contratto di supplenza, così come per i docenti di ruolo ( c.d. ingabbiati) abbiano il passaggi di ruolo, con la conferma alla fine dell’anno di formazione e prova. Ciò impone la riapertura del CCNI sulla mobilità.
  • Numero delle commissioni:
    un eccessivo numero di commissioni che potrebbero allungare la tempistica della procedura per le difficoltà note a reperire i componenti (basterebbe una sola commissione per regione).

 

  CONCORSO STRAORDINARIO

 SERVIZIO

 Chiarire in modo quindi più esplicito che il docente con tre anni di servizio svolti esclusivamente su posto di sostegno nella scuola secondaria statale può partecipare al concorso e come si decide la classe di concorso per la quale partecipa dal momento che i contratti, spesso, non la indicano.  Al momento dell’inserimento dei contratti nella schermata iniziale il sistema richiede il tipo di posto e la classe di concorso, successivamente non riportati sui contratti.
Chi è inserito per più classi di concorso avrà problemi nella dichiarazione.
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OGGI RIUNIONE TECNICA SUI CONCORSI. Turi: batteria dei test, procedure certe per l’abilitazione, rispetto dei tempi e delle persone


Il ministro intervenga direttamente. C’è bisogno di dare trasparenza e tranquillità alle persone.

«Noi non andiamo alla ricerca di tavoli, cerchiamo soluzioni» – questo il commento del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, al termine della prima riunione tecnica convocata al Miur per mettere a punto i dettagli operativi per i concorsi.  Punto di partenza il decreto approvato a fine anno, testo che dovrebbe viaggiare politicamente insieme al verbale di conciliazione redatto prima dell’avvicendamento a capo del dicastero di Viale Trastevere.
Ma la convocazione di questa mattina non ne fa cenno.

Stando all’ordine del giorno, quello tecnico dei concorsi, le questioni di merito sollevate dalla Uil Scuola si sono mosse su tre direttrici:
fornire strumenti a quanti parteciperanno al concorso straordinario, a partire dalla batteria dei test, da cui estrarre quelli delle prove di somministrazione. Centrale dovrà essere la valutazione complessiva dando maggiore peso all’esperienza.
disegnare un percorso che dia certezza delle procedure per coloro che non rientreranno nei 24 mila con il conseguimento dell’abilitazione, che ha come presupposto necessario che il candidato abbia un contratto di supplenza (percorso che potrà essere reso praticabile anche nel tempo) e, analogamente valido anche per i docenti già di ruolo che conseguono l’abilitazione ai fini del passaggio, i cosiddetti ingabbiati.
Per questo bisogna riaprire il contratto sulla mobilità. Occorre ottenere il passaggio per la conferma in ruolo dopo l’anno di formazione e prova.
avere attenzione per i tempi e per le persone: un concorso straordinario non può avere parametri ordinari. Per questo è importante fare attenzione ai dettagli. A partire dalle commissioni. Un numero eccessivo potrebbe allungare vistosamente i tempi. Ne basterebbe una per regione. Dirimente per la Uil Scuola la preparazione sulla batteria delle domande in vista della prova per il concorso

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Turi al ministro Azzolina: «Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto»

Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto – commenta Turi in risposta alle dichiarazioni della ministra Azzolina, che dai microfoni di Radio 1, ha detto che «i docenti vanno assolutamente formati. La formazione deve essere obbligatoria».
La formazione iniziale degli insegnanti è obbligatoria ed è compito dello Stato, una precisa riserva di legge – sottolinea Turi.
La formazione del personale in servizio, invece rientra nelle prerogative contrattuali e va affrontata in sede negoziale.
Gli insegnanti sono dipendenti dello Stato, ma hanno una loro specificità. Non esiste una formazione di stato che coinvolge l’istruzione pubblica.
Al docente, nella sua dimensione individuale e collegiale va offerto un ventaglio di offerte per la formazione in servizio per evitare una deriva dirigista che potrebbe configurare perfino l’indottrinamento. E’ lui stesso che decide. Invece tutti si sentono ‘formatori’ di qualcun altro. Va rispettata la delicata funzione docente.
Questo tema richiama una volta in più la necessità di sedi di garanzia della libertà di insegnamento. Anche per questo serve il rinnovo del contratto.

 

LE DICHIARAZIONI DELLA MINISTRA AZZOLINA RIPRESE DALL’AGENZIA ANSA
++ Scuola: Azzolina, prof non vanno reclutati da Regioni ++

“Sono dipendenti dello Stato. 5 anni per garantire continuita’”

(ANSA) ROMA; 29 GEN – “Le scuole sono gia’ dotate di autonomia.
Diversa e’ la questione del reclutamento: io non penso che gli

insegnanti debbano essere reclutati dalle Regioni; sono

dipendenti dello Stato e devono essere reclutati a livello

nazionale. Nel decreto scuola abbiamo pensato ad una norma che

da’ ragione della continuita’ didattica: e’ stato previsto che

bisogna restare in quel posto almeno 5 anni. E’ stata una

risposta che abbiamo dato a quelle Regioni che vivono delle

emergenze”. Cosi’ su Radio 1 La ministra dell’Istruzione, Lucia

Azzolina.(ANSA).

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L’articolo di Pino Turi pubblicato su Italia OGGI

“””Noi non cerchiamo tavoli, ma risposte per riconoscere i diritti dei lavoratori, con una visione strategica, di  una scuola libera laica e costituzionale garante di democrazia e partecipazione.
  Se ci saranno ostacoli, questi stessi valori andremo a rivendicarli nel paese, nelle scuole, tra la gente”” Pino Turi.

 

DOPO DUE GOVERNI E TRE MINISTRI, QUAL È LA STRATEGIA PER LA SCUOLA?
·         28 Gennaio 2020
Una convocazione alle 8 di mattina, 15 funzionari seduti dal lato dell’amministrazione, 7 minuti per gli interventi dei sindacati scuola: questa la fotografia plastica dell’incontro con il neo ministro Azzolina.
 Numeri, emergenze, fatti politici: tutto da raccontare in sintesi, dopo 2 governi, 3 ministri.
 A guardare gli ultimi anni, il fatto di maggior rilievo politico sono state le dimissioni del ministro che hanno determinato l’avvicendamento.
 Dimissioni in dissenso con la politica di governo che ha negato fondi per la scuola, per una strategia di  futuro del paese: cambiare il modello di sviluppo. Una sfida che passa necessariamente dalla scuola.
Ora al neo ministro chiediamo di mantenere alto il livello del dibattito politico sulla scuola e sul bisogno di finanziamenti che le restituiscano ruolo e dignità.
 Saprà chiedere lei le risorse che sono state negate al suo predecessore?

vedi articolo:  Turi su Italia Oggi 28012020

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GIORNO DELLA MEMORIA . A Gorizia, al Teatro Verdi: Incontro con la scuola per non dimenticare

Musica, piece teatrali, ricordi e testimonianze al Teatro Verdi di Gorizia per la 16esima edizione del Giorno della Memoria Organizzato dalla UIL Scuola Rua Fvg e dall’Irase.

Turi:  Dobbiamo fare tutti insieme una battaglia per ricostituire sedi di garanzia della libertà di insegnamento: senza insegnanti liberi ed indipendenti ben difficilmente si potrà seguire l’insegnamento della senatrice Liliana Segre che ha detto agli alunni di mantenersi liberi nei giudizi e la libertà.

“Ho visto tante di quelle brutalità che non si possono nemmeno descrivere. Ci hanno spersonalizzato, ci hanno tolto il nome e la nazionalità. Per loro eravamo dei pezzi. Ci hanno dato un numero, il mio era 69.610: ti entra nella mente, non puoi dimenticarlo. Ci hanno portato al punto che non si ragionava più, si ragionava solo con lo stomaco”. 

Sono le parole toccanti, affidate a un breve video, con cui Mario Candotto, sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, ha testimoniato l’orrore dei lager ai ragazzi delle scuole di Gorizia che stamani, al Teatro Verdi, hanno partecipato alla sedicesima edizione del Giorno della Memoria, organizzato dalla UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia e dall’IRASE con il sostegno e il supporto di enti e istituzioni.

Candotto, 93 anni, di Ronchi dei Regionali, fu deportato nel 1944. Aveva 18 anni quando i tedeschi, all’alba di una mattina di maggio, fecero irruzione nella sua casa e prelevarono tutta la sua famiglia dopo che “due ex partigiani fecero i delatori”.

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report incontro ministra Azzolina – sindacati scuola.

Sensazione che mi auguro venga smentita…..tutto cambia, niente cambia. Nuovo ministro, punto ed a capo.

Occorre formare movimento di opinione: di scuola hanno titolo a parlare chi opera nel mondo della scuola. Avversione totale alle speculazioni dei politicanti di turno sulla scuola per quel che deve essere e rappresenta. Il Dicastero non può avere governance avventata od avventurosa.

Raccomanderò al nostro segretario nazionale Pino Turi di omaggiare la nuova ministra degli scritti di Calamandrei, attenta lettura e proponimento di farli propri non sarebbe male.

Lamentarsi, criticare va bene solo se poi si agisce.  A nostro modesto avviso la scuola, quella pubblica, quella pensata e voluta dai padri fondatori della Costituzione, si salva solo se tutto il personale della Scuola, Docenti, Ata e Dirigenti Scolastici, formano unica forza e voce e questo si ottiene rafforzando ed ampliando la  rappresentanza sindacale. Adesso, più che mai,  risulta  perniciosa la consuetudine di restare alla finestra ed aspettare che altri operino, tanto a noi non tange.

dalla segreteria territoriale Uil scuola Catania, fraterni saluti.

s.mavica 

Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole >>> Il report dell’incontro sindacati – ministra Azzolina

INCONTRO MINISTRA AZZOLINA – SINDACATI SCUOLA
Turi: urgente cambiare il clima che c’è nelle scuole

Concorsi, abilitazioni, contratto, regionalizzazione: su questi temi è stata firmata la conciliazione. Su questi stessi temi ora vanno avviati i tavoli tecnici e messi a punto i dettagli operativi.
I decreti non sono compiti a casa: con la convergenza ed il consenso, diventano azioni concrete, hanno effetti sulla vita delle persone.

Sono 8, 15 e 7  i numeri della riunione di questa mattina al Miur:  

8    l’orario della convocazione, 

15  i funzionari seduti dal lato dell’amministrazione,

7    i minuti per gli interventi dei sindacati scuola.

Una prima riunione di presentazione tra la neo ministra Azzolina e i segretari generali delle cinque sigle sindacali. Clima corretto ma non disteso, direbbero i cronisti politici, perché sotto la dicitura formale delle relazioni sindacali sul tappeto politico c’erano le questioni legate ai concorsi, alle nuove abilitazioni, al rinnovo del contratto, alla regionalizzazione: i quattro punti alla base della conciliazione.

Una assicurazione su tutte: la netta contrarietà ad ogni forma di regionalizzazione. La scuola è nazionale.

Quanto agli altri temi tratteggiati nei minuti europei degli interventi, il segretario generale della Uil Scuola ha puntualizzato la necessità di salvaguardare la struttura del decreto e di procedere con tempi brevi.
Non si può ricominciare ogni volta daccapo – ha detto Turi. Negli ultimi mesi l’accordo è passato attraverso le maglie normative di tre ministri e due governi.

Le 24 mila immissioni in ruolo si possono e si devono fare entro settembre. Se si fanno partire i tavoli tecnici, i tempi ci sono. Per questi motivi siamo in presenza di una procedura semplificata che stiamo discutendo e sostenendo, in ogni sua sfaccettatura, fin da settembre 2018
C’è bisogno di mettere a punto la macchina organizzativa dei bandi altrimenti, per dipanare destinatari e regole, serviranno i vigili urbani.

Per noi è centrale il modello di scuola che si intende realizzare. Una scuola pubblica statale, che non crei contrapposizioni tra studenti e insegnanti. Che sia comunità educante e ascensore sociale.
Noi rappresentiamo la scuola reale – ha messo in evidenza Turi.
E’ mai possibile che tutto venga riportato alla dimensione virtuale di scontro o a quella burocratica?
Ci sono scuole – ha sottolineato Turi – dove dall’inizio dell’anno ad oggi sono arrivate 180 circolari.
Da comunità educante la scuola si sta trasformando in ufficio burocratico, da funzione a servizio per utenti e clienti da soddisfare. E’ urgente cambiare questo clima che c’è nelle scuole. Per questo serve un’azione di Governo chiara.
Il sindacato in questo confronto è corpo intermedio ineludibile.

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Servizi minimi essenziali in caso di sciopero: ancora lunga la strada per il nuovo accordo

Dopo che la commissione di garanzia ha prorogato la scadenza del 31 dicembre, quale termine ultimo per la revisione all’Aran, si allungano i tempi mentre prosegue il confronto.

Per la UIL occorre che siano chiari i termini delle  eventuali modiche, specie quelle che attengono la validità dell’anno scolastico, conteggiate per la  singola classe come criterio di riferimento per calcolare il servizio minimo essenziale, da garantire in caso di sciopero. Minimi che vanno, poi  definiti nella   contrattazione di istituto. .Il diritto costituzionale all’istruzione e il diritto di sciopero vanno coniugati secondo principi di equilibrio a garanzia di  interessi e all’efficacia delle diverse azioni. Meccanismi farraginosi di neo burocrazie falserebbero tali diritti.  Del resto voler agire sul diritto di sciopero equivale ad agire sui sintomi della malattia e non sulla causa che è da rilevare nel malgoverno di questi anni.  

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TURI: USCIRE PRESTO DA SITUAZIONE DI IMPASSE


Ministro silente e vertici bloccati: ogni forma di decisione sospesa.
Scelte urgenti, da precari a contratto, attendono il sistema di istruzione.
Due accordi, tre ministri e al Miur non ci sono interlocutori in grado di assumere decisioni di gestione di una macchina organizzativa complessa come quella del sistema di istruzione nazionale. Tutto fermo, accordi sospesi, decisioni rinviate – osserva preoccupato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi- in attesa di una catena di comando che ha bisogno di essere definita, nella sua interezza.
I ministri hanno il diritto di costituire la migliore squadra possibile per realizzare i propri programmi, – ribadisce Turi – ma il vuoto che registriamo al Miur, aggravato dallo spacchettamento, non è più compatibile con i tempi della scuola e con i problemi che quotidianamente vanno risolti.
Il ministero già dall’era Bussetti – ricorda Turi – è in attesa di  completare alcuni assetti di comando e di direzione,  uffici dirigenziali generali, nazionali e territoriali.

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LSU E SCUOLE: SERVE UNA FASE DI PASSAGGIO CHE GOVERNI I DUE MESI CHE MANCANO ALLE IMMISSIONI IN RUOLO.


Cirillo (Uil Scuola): la proroga degli appalti genera confusione ed espone dirigenti e scuole ad improprie responsabilità
Sono 12 mila i lavoratori che, in attesa di essere assunti a tempo indeterminato dal 1 marzo, stanno subendo, a macchia di leopardo in Italia, la sospensione dei contratti o il mancato pagamento dei contratti in proroga.
Una confusione che riguarda diverse realtà territoriali – spiega Rosa Cirillo, Responsabile del Dipartimento dei Dirigenti scolastici Uil Scuola – diretta conseguenza dei contenziosi aperti con le ditte fornitrici che non hanno accettato la proroga, lasciando così scoperto il servizio nelle scuole.
Molti istituti si trovano in vera difficoltà, non potendo garantire la funzionalità, igiene e vigilanza – sottolinea Rosa Cirillo – e i dirigenti scolastici sono esposti a gravi ed improprie responsabilità che derivano dalla assenza di istruzioni.
Eppure – spiega Cirillo – la legge di conversione del decreto scuola (DL 126/19) prevede la prosecuzione degli appalti di pulizia delle scuole per il periodo compreso tra il 1 gennaio e il 29 febbraio 2020, in attesa che,  dal 1 marzo, questi lavoratori siano assunti a tempo indeterminato. La legge rigida per definizione non considera i casi reali e mette in tilt l’intero sistema.  E’ la riprova che solo con le regole contrattuali si può superare l’empasse anche questa volta.
Per consentire alle scuole di operare in piena legittimità è necessaria un’intesa e sedi di confronto che stiamo cercando con il coinvolgimento dei Prefetti. Serve un raccordo,  un regime transitorio, durante il quale i vuoti di organico e di lavoro  possano essere coperti, con provvisori contratti a termine.