ESAMI DI STATO: AUDIZIONE AL SENATO. LE PROPOSTE UIL SCUOLA.

 

ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL SECONDO CICLO D’ISTRUZIONE
. AUDIZIONE 7^ COMMISSIONE ISTRUZIONE – SENATO
Memoria Uil Scuola Rua
Omettendo una serie di considerazioni sul fatto sconfortante che, al cambio di ogni vertice ministeriale, l’esame di Stato venga modificato – gettando nella confusione tanto i docenti quanto gli studenti che lavorano per un quinquennio con  un’idea di esame di Stato e  debbono ogni volta trovarsi spaesati di fronte a modifiche dell’ultima ora – riteniamo indispensabile fare qualche riflessione di natura pragmatica, partendo dalla legge  n.119 del 1969, che  presumeva che l’Esame di Maturità avesse come obiettivo finale la valutazione globale della personalità del candidato; in sostanza al termine dell’esame il candidato veniva giudicato sia sulla base delle risultanze delle prove d’esame che dal suo curriculum  e da ogni altro elemento posto a disposizione della commissione.
Dopo 28 anni, con la legge n. 425/97 lo studente viene, invece, chiamato a dimostrare il possesso di COMPETENZE, CONOSCENZE e CAPACITÀ acquisite, in un’ottica di spendibilità del titolo sul territorio dell’Unione Europea.
Quindi il concetto di MATURITÀ si è trasformato in concetto di COMPETENZA, sovvertendo anche le buone intenzioni che erano alla base di questo profondo cambiamento, decisamente impegnativo in una prospettiva europeistica di equiparazione dei livelli di uscita dei nostri studenti dalla scuola secondaria di secondo grado; cambiamento, comunque, frenato da una serie di ostacoli, primo fra tutti, una certa deriva tradizionalistica che ne ha ammortizzato il senso.

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NOMINE MINISTRI MIUR. TURI: DOPPIO MINISTERO SIA SOLUZIONE POLITICA PER SCELTE IN CONTROTENDENZA

IL NOSTRO SINDACATO RISPONDERA’ IN MODO NON CORPORATIVO, MA NEL MERITO DELLE DECISIONI. ASSIEME ALLE SCELTE IMMINENTI OCCORRE RIAPRIRE UN DIBATTITO POLITICO E SOCIALE SUL VALORE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE COSTITUZIONALE DEL PAESE
Con il decreto di spacchettamento del Miur si avvia una fase che non può non tenere conto – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – di un avvenimento politico molto rilevante: le dimissioni del Ministro Fioramonti che, con il suo gesto ha condannato, senza appello, la politica dell’istruzione degli ultimi anni, tutti basati sul contenimento delle spesa, su modelli di mercato inapplicabili alla scuola, su sistemi di presunta efficienza, ma anche di denigrazione del sistema e del suo personale.

Tutto al fine di nascondere una politica scellerata di risparmi sul futuro del Paese. I neo ministri non potranno fare a meno di partire da questa pesante eredità politica che disegna precisi impegni strategici non realizzati.  Occorre agire in controtendenza rispetto alle pseudo riforme tese solo ad adattarsi alla politica del risparmio. Auspichiamo – osserva Turi – che si guardi al rilancio economico di questi settori  cruciali, che hanno un forte radicamento nella società, che hanno portato a risultati che non vanno dispersi. Non saremo certo disposti ad ascoltare narrazioni e propagande che ci riportino alle politiche di desta e di sinistra di questi ultimi decenni, basate sul contenimento della spesa, sulla privatizzazione e sulle riforme a costo zero – aggiunge Turi, guardando anche al sindacato: non rivendicazioni corporative e di difesa acritica del personale.

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La scuola non può attendere i tempi della politica

Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

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Scuola, registrazione per le iscrizioni online..Per i genitori è possibile effettuare la registrazione al portale dedicato (www.iscrizioni.istruzione.it). È la fase propedeutica alla procedura di iscrizione online che sarà disponibile dalle 8.00 del 7 gennaio alle 20.00 del 31 gennaio 2020.

 

Per la registrazione, nel sito dedicato è possibile trovare tutte le informazioni utili. Chi ha un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) potrà accedere al servizio utilizzando le proprie credenziali. Le famiglie che hanno bisogno di un supporto possono rivolgersi alle segreterie degli istituti scolastici.
Le iscrizioni online riguardano gli alunni delle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e II grado. La domanda di iscrizione deve essere inoltrata online anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura: Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.
Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane invece cartacea. Resta facoltativa l’adesione al sistema per gli istituti paritari.
Il Ministero dell’Istruzione ha diramato la circolare ministeriale n. 22994 del 13 novembre 2019 sulle iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2020/2021.
Le domande potranno essere presentate dal 7 gennaio al 31 gennaio 2020.

Il link al portale:
https://www.istruzione.it/iscrizionionline/

Registrazione
Dalle ore 9:00 
del 27 dicembre 2019
si può accedere alla registrazione per ottenere le credenziali di accesso al servizio
La registrazione deve essere effettuata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Chi si fosse già registrato non dovrà ripetere tale operazione.
Chi ha un’ identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non deve fare la registrazione e può accedere al servizio a partire dal 7 gennaio 2020
Iscrizione
Dalle ore 8:00 del 7 gennaio
alle ore 20:00 del 31 gennaio 2020 sono aperte le iscrizioni  alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado.
Le iscrizioni on line sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie; riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali delle regioni che hanno aderito alla procedura: Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.

Credenziali

Per accedere al servizio Iscrizioni on line è necessario avere un codice utente e una password.
• Puoi ottenere le credenziali (codice utente e password) attraverso la registrazione .
• Se hai un’ identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) puoi accedere con le credenziali del gestore che ha rilasciato l’identità.
• Se sei un docente in possesso di credenziali Polis, puoi utilizzare queste.

Per accedere alla domanda di iscrizione occorre conoscere il codice della scuola o del Centro di Formazione Professionale (CFP) prescelto. Puoi trovare il codice della scuola/CFP attraverso Scuola in Chiaro .
Poiché è possibile indicare nella domanda, elencandole in ordine di preferenza, fino a tre scuole, i codici da conoscere potrebbero essere tre.Come compilare e inoltrare la domanda.

Guida: SG1-PA-MAN-GuidaOperativa_202021_come_registrarsi

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RSU. diffusi i dati sulla rappresentatività. UIL scuola al terzo posto a livello nazionale e al secondo posto a Catania.

 

Finalmente, a distanza di mesi dalle elezioni per il rinnovo delle Rsu, sono arrivati i dati definitivi della rappresentatività. Per la Uil Scuola è, ancora una volta, una crescita di consensi  e di voti.
L’analisi dei dati elettorali mostra, infatti una risposta molto positiva alle scelte operate negli anni dalla Uil Scuola, un radicamento della posizione e una strategia politica che ha portato a confermare questo bel trend di crescita – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Il dati certificati dall’Aran, dalle prime elezioni ad oggi, hanno un ‘segno più’  costante  con un avanzamento nelle preferenze in ogni tornata elettorale, a cui si affianca un aumento costante degli iscritti.
Un trend positivo su cui si sta innestando la riforma organizzativa che abbiamo iniziato ad attuare da pochi mesi – ribadisce Turi. Quest’ulteriore risultato è il frutto di un lavoro di squadra che deve continuare e radicarsi – nelle scuole, tra la gente – per affrontare le nuove sfide che ci attendono.
Un impegno sindacale in cui le RSU elette sono parte costitutiva e proprio a loro va accreditato il risultato che è tanto più positivo in quanto posiziona politicamente la UIL tra i sindacati di cui ci si può fidare.
Un punto di riferimento che non vale solo una stagione elettorale, ma copre quasi vent’anni, dal 2000, anno in cui sono partite le prime elezioni delle RSU.
A rigoroso completamento dell’analisi elettorale, va aggiunto l’elemento di novità della Federazione, un  nuovo soggetto sindacale nato dalla fusione con la Uil Rua: il dato elettorale dei due soggetti sindacali confluisce, infatti, in un unico soggetto trattante all’Aran e un unico risultato elettorale complessivo.
Appare dunque di tutta evidenza che, il dato complessivo 2019 è frutto dell’andamento elettorale delle due organizzazioni fino ad oggi separate. Risultato, che per la Scuola e la Rua mantiene e conferma il trend, e che andremo a rafforzare nei prossimi impegni di Federazione.

RAPPRESENTATIVITÀ’ 2021    FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA –  Dato nazionale : Voti: 150.708 16,61% + 0,41.
Catania: voti 3.360, RSU elette 109.

A tutte le RSU e Delegati della UIL SCUOLA – G R A Z I E –

A tutti i Dirigenti Scolastici, Docenti ed ATA – G R A Z I E – 

GRAZIE – UNITI SI VINCE SEMPRE – INSIEME FACCIANO LA DIFFERENZA –

NELLE SCUOLE TRA LA GENTE: COMUNITA’ EDUCANTE.

Segreteria territoriale Catania et salvo mavica

 

 

TURI: CONFRONTO E FIDUCIA SARANNO LE PAROLE CHIAVE. NOSTRA AZIONE SARÀ LEALE E DI MERITO.

CONTE IN CONFERENZA STAMPA: LUCIA AZZOLINA MINISTRO SCUOLA, MANFREDI A RICERCA


Abbiamo appreso direttamente dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio che il nuovo ministro dell’Istruzione, sarà l’attuale sottosegretario Lucia Azzolina – prende atto il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. A lei va il nostro augurio di buon lavoro.
Avremo nei confronti del nuovo ministro, un atteggiamento coerente, che ha già conosciuto, basato sul merito delle questioni. Le confermiamo che non mancherà la dovuta collaborazione, nella misura in cui saranno perseguiti gli obiettivi sindacali e di tutela dei diritti dei lavoratori della scuola.
La Uil Scuola darà il proprio contributo sempre guardando al merito delle questioni. Centrali saranno per noi tutela del personale, la salvaguardia della scuola statale, la governance democratica e partecipata della comunità educante.
Ci sono accordi già sottoscritti, ci aspettiamo di mantenere lo stesso percorso di attuazione – ricorda Turi nel mettere a punto l’agenda delle prossime settimane, a partire dal 7 gennaio con la prima riunione già messa in programma.
Quanto alla divisione tra Università e ricerca, speriamo non sia una semplice soluzione politica di alternanza alla guida del ministero che finalmente torna alla divisione delle competenze.
L’università e la ricerca sono il tetto di una struttura che per reggere ha bisogno fondamenta forti, quelle della scuola della nostra costituzione.
Il cambio al vertice del ministero non fa venire meno le questioni, che sono all’attenzione del neo ministro:  corsi di abilitazione che tengano conto dell’esperienza sul campo del personale precario; il riconoscimento e valorizzazione degli assistenti amministrativi facenti funzione; il rinnovo del CCNL con un aumento stipendiale a tre cifre.
Questioni sulle quali è stato definito un accordo ed un  percorso, in base agli  impegni della squadra di governo di cui il  neo ministro faceva già parte, con il sottosegretario De Cristoforo e la vice Ministra Ascani. Impegni che ora ci aspettiamo vengano onorati.

uilscuola.CT

Lucia Azzolina alla scuola e Gaetano Manfredi alla ricerca.

In conferenza stampa la notizia della designazione:  All’Istruzione Lucia Azzolina, dirigente scolastico, già sottosegretaria allo stesso ministero e alla Ricerca Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli, presidente della Conferenza dei rettori.
La Azzolina, siciliana di origine, sede attuale a Biella, due lauree, in filosofia e diritto, ha insegnato a lungo in alcuni licei.  E’ stata una delle artefici del Decreto scuola: come sottosegretaria ha  rappresentato il governo in Aula e in Commissione alla Camera durante la sua approvazione.
Durante il suo incarico di sottosegretaria si è spesso espressa a favore dello Ius Culturae sostenendo che “non regala la cittadinanza, ma la integra” e ritenendo necessario aprire “un sano dibattito nel paese”: “dobbiamo integrare i bimbi che lo meritano, bisogna parlarne e capire anche cosa ne pensi il mondo della scuola direttamente interessato”. Una delle sue  battaglie è stata quella contro “le classi pollaio” presentando a questo proposito anche un disegno di legge.
Metterò tutto il mio impegno per riportare i ragazzi e il loro futuro al centro del sistema di Istruzione e del Paese. Non vedo l’ora di cominciare”.  Ha commentato in un post la neo ministra. “Guidare il Ministero dell’Istruzione sarà per me un grande onore. Non nascondo l’emozione che – aggiunge – provo in questo momento. Nella scuola ho passato gli anni più belli della mia vita, prima come studentessa e poi come insegnante. Alla scuola voglio restituire ciò che mi ha dato“. (fonte TGCOM24)

fonte:da www.newsBiella.it del 20 luglio 2019
A proposito del Decreto Scuola,  l’On. Azzolina ha dichiarato: “”Ha vinto la scuola italiana, l’istruzione rimane di competenza nazionale. Tutto il personale e quindi anche il curricolo, quello che si farà a scuola, rimane di competenza nazionale, fatte salve le quote dell’autonomia scolastica che conosciamo ormai da venti anni”.”In questi mesi di duro lavoro abbiamo esaminato le proposte delle Regioni e abbiamo effettuato le nostre controproposte -scrive il blog delle stelle-. Voglio tranquillizzare tutto il personale della scuola, le famiglie e gli alunni dicendo che non ci saranno dipendenti della scuola che passeranno alle Regioni, non ci saranno stipendi regionali, non ci saranno stipendi di serie A e di serie B. Tutto il personale e quindi anche il curricolo, quello che si farà a scuola, rimane di competenza nazionale, fatte salve le quote dell’autonomia scolastica che conosciamo ormai da venti anni.Quindi nessuna differenza all’interno del personale, nessuna differenza all’interno degli alunni, nessuna differenza all’interno delle istituzioni scolastiche“.

Al nuovo Ministro i migliori auguri di buon lavoro, felici che si sia realizzato il ns auspicio sostenendo, da sempre, che “”di scuola deve occuparsene gente di scuola”” adesso le premesse ci sono tutte…se sono rose fioriranno… fermo restando che la Scuola deve restare per come è stata sognata, pensata e voluta dai padri fondatori della Costituzione Italiana.

salvo mavica, segretario UilScuola – Catania –

TURI SU DIMISSIONI MINISTRO FIORAMONTI

CHAPEAU AL MINISTRO PER COERENZA E VISIONE.
Che fossero rimaste le motivazioni delle dimissioni è abbastanza chiaro – riflette il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi  – non si è vista alcuna inversione dell’azione politica e di governo della scuola, in termini di necessari investimenti. Trovare le risorse necessarie per il futuro del paese, anche dai profitti delle imprese che inquinano, era la richiesta del ministro la cui visione, magari un po’ utopica, ma che manca all’attuale politica, non ha trovato risposte.  Chapeau al ministro per coerenza e visione – commenta Turi. Speriamo che trovi riscontro, in futuro, in termini di discontinuità politica.
Restano da portare a conclusione le partite aperte al Miur che sono state oggetto di specifici accordi con il sindacato, con la fase attuativa del decreto legge approvato di recente.
I tempi della scuola non corrispondono a quelli della politica, ci auguriamo che il Premier e il Governo ne prendano atto.
L’attuale crisi va assolutamente chiusa nel più breve tempo possibile, ne va della vita di questo Governo.

FIRMATA LA CONCILIAZIONE: IL MINISTRO ASSUME PRECISI IMPEGNI. SINDACATI SOSPENDONO INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE.

Apertura sui Dsga, sui percorsi abilitanti e sull’avvio del negoziato contrattuale: è su queste basi che si è sostanzialmente giunti ad una conciliazione nella riunione di oggi pomeriggio al Miur con il ministro Lorenzo Fioramonti.

Le ingiustizie vanno sanate con ogni mezzo e la contrattazione rappresenta quello più efficace – ha detto Turi, nel suo intervento.     La politica deve favorire le soluzioni non negarle. Gli uffici amministrativi delle scuole, non possono funzionare per legge.  Occorre un governo flessibile delle complessità della scuola da gestire con regole negoziali. Per questo occorre portarla in contrattazione – ha rilanciato Turi.
Al centro della riunione anche l’assetto politico attuale: la scuola – ha ribadito Turi – ha bisogno di tranquillità. Non c’è alcun bisogno di dispetti o ragnatele parlamentari e neanche veti e divieti. Quanto alle notizie di stampa su presunte dimissioni del ministro, Turi ha detto che non va gettata la spugna, vanno perseguiti gli obiettivi e al più allontanare chi lavora contro la scuola.
Assicurazioni sono giunte rispetto al prossimo rinnovo contrattuale e sulla esclusione del settore da ogni forma di regionalizzazione. Ci sarà un coinvolgimento diretto dei sindacati, sia in attuazione del DL Scuola che in sede di predisposizione dell’atto di indirizzo.
Rispetto all’individuazione di ulteriori specifiche risorse da destinare al prossimo contratto si va nella direzione anche di un utilizzo delle risorse già presenti nel comparto e diversamente finalizzate.
Quanto ai temi del confronto sono stati definiti precisi impegni nell’attivazione di tavoli negoziali, a partire da metà gennaio, sui quattro punti base degli accordi di aprile e ottobre, compreso uno specifico sulla mobilità.

attachments:

Area-intesa-del-20-dicembre-2019

intesa-del-19-dicembre-2019

ESPERITO IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE CON ESITO POSITIVO. SCUOLA: sospeso lo stato di agitazione

IL COMUNICATO UNITARIO
Si è svolto ieri, 19 dicembre 2019, con la diretta partecipazione del Ministro Fioramonti, l’incontro fra sindacati e MIUR per l’esperimento del tentativo di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione in tutti i settori del comparto Istruzione e Ricerca da parte di FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.
Dal Ministro sono stati assunti precisi impegni in ordine alle questioni oggetto del confronto (rinnovo del CCNL, contrasto alla precarietà, nuovo sistema per le abilitazioni, passaggio dei facenti funzioni nel ruolo dei DSGA, soluzioni per completare la stabilizzazione dei precari in Enti di Ricerca, Università ed AFAM), definendo in modo puntuale tempi, modalità e strumenti attraverso i quali portarle a positiva soluzione, come indicato nel verbale di conciliazione sottoscritto dalle parti. Il primo tavolo di confronto, incentrato sullo svolgimento dei concorsi, è stato fissato per il 7 gennaio. Entro gennaio partirà quello sui percorsi di abilitazione, in vista del ddl collegato alla legge di bilancio in corso di approvazione. Per i facenti funzioni DSGA il ministro è impegnato a inserire una norma ad hoc nel primo provvedimento legislativo utile.
Entro e non oltre il mese di gennaio prenderà avvio, in raccordo col negoziato presso la Presidenza del Consiglio, il tavolo per il rinnovo del CCNL di comparto. Sempre entro il mese di gennaio si attiveranno i tavoli specifici di settore per Scuola, Università e Afam e Ricerca.
Nel verbale si fa inoltre preciso riferimento alla necessità di consolidare il carattere unitario e nazionale del sistema d’istruzione.
Alla luce dei precisi impegni assunti dal Ministro, sulla cui puntuale attuazione i sindacati continueranno a vigilare, è stata decisa la sospensione dello stato di agitazione.
Roma, 20 dicembre 2019
FLC  CGIL Francesco Sinopoli.
CISL FSUR  Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
SNALS Confsal Elvira Serafini
GILDA Unams Rino Di Meglio

DL SCUOLA. OK SU RECLUTAMENTO MA MANCA VISONE STRATEGICA.

BISOGNA TORNARE ALLA CONTRATTAZIONE STRUMENTO FLESSIBILE E CAPACE DI INNOVAZIONE. LA SCUOLA DEVE ESSERE FUORI DALLA COMPETIZIONE POLITICA, SVINCOLATA DAGLI EQUILIBRI DELLE MAGGIORANZE DI TURNO. IN ALLEGATO LA SCHEDA TECNICA UIL SCUOLA
Le 24 mila immissioni in ruolo a settembre danno una prima risposta in termini di reclutamento – afferma il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – ma manca una visione strategica.  Dare risposte alle emergenze è senz’altro buona cosa – ribadisce Turi – ma occorre un’altra velocità per risolvere le problematiche di gestione del lavoro quotidiano.  L’azione legislativa deve disegnare il quadro di riferimento e lasciare alla contrattazione le possibilità di intervento. La rigidità della macchina burocratica aveva già registrato il suo limite nelle precedenti legislature. In questa si è aggravata sino a sfiorare l’immobilismo di gestione.  Non avere un canale chiaro di acquisizione dell’abilitazione, non avere sedi di garanzia della libertà di insegnamento – mette in evidenza il segretario Uil Scuola – sono solo alcune delle questioni che, se non troveranno rapida risposta, avranno ricadute negative su tutto il sistema.  E’ arrivata l’ora di ‘ritornare al futuro’: tornare alla contrattazione, strumento flessibile e capace di innovazione, in cui il governo ha possibilità di scelta e gestione, lasciando al Parlamento le leggi di natura strategica.  La scuola deve restare fuori dalla competizione politica e tornare ad essere l’istituzione della Repubblica, svincolata dai condizionamenti delle maggioranze di turno.

attachments:  Scheda tecnica UIL Scuola Rua – Decreto Scuola

LEGGE DI BILANCIO SEGUE LA DIREZIONE DEL CONTRATTO SCUOLA. LE RISORSE DEL BONUS NEL FONDO DELL’OFFERTA FORMATIVA.


TURI: SERVONO ALMENO 900 MILIONI PER AVERE UN AUMENTO A TRE CIFRE
Fondamentale uscire dalla logica dei bonus e scegliere quella della professionalità. Abbandonare la stagione della contrapposizione e puntare su positive relazioni sindacali da saldare in sede di confronto.
Il passaggio della legge di Bilancio al Senato, che lascia complessivamente critici sulle risorse destinate al nostro sistema di istruzione statale, ci consegna una decisione che condividiamo: finalizzare le risorse del bonus merito, quelle previste dalla legge sulla buona scuola, nel fondo dell’offerta formativa. La legge va nello stesso senso della strada intrapresa nel rinnovo dell’ultimo contratto scuola – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – quello del 9 aprile 2018 che all’art 40 aveva fatto confluire nel fondo dell’offerta formativa le risorse del bonus al netto della cifra già  inserita nella retribuzione docenti. Ora sarà più facile rivendicare l’utilizzo di tutto il “bonus merito” nelle retribuzioni del personale – aggiunge Turi – andando ad incrementare le risorse stanziate nella legge di Bilancio per traguardare definitivamente dalla stagione dei bonus (compreso il bonus docenti ) a quella delle professionalità. Il personale della scuola, è all’ultimo posto della scala retributiva dei lavoratori del pubblico impiego, e da tempo rivendica l’adeguamento. Servono almeno altri 900 milioni in più per ottenere un aumento a tre cifre – continua il segretario della Uil Scuola – annunciato e promesso dai titolari del dicastero di Viale Trastevere, del primo e del secondo Governo Conte, oggetto anche dell’accordo con i sindacati. I due tavoli negoziali che si dovranno aprire, uno alla Funzione Pubblica, l’altro al MIUR devono servire per rinnovare il contratto scaduto sia per la parte normativa che per quella economica. Restano da definire le regole in materia di sanzioni disciplinari e sedi di garanzia della libertà di insegnamento per la funzione docente. Va liberata la contrattazione dai vincoli legislativi ancora esistenti. Anche in questo caso – sottolinea Turi – bisogna abbandonare la stagione della contrapposizione per abbracciare quella della condivisione e del modello della comunità educante che inizia da positive relazioni sindacali da saldare in sede di confronto e che siano utili per il benessere lavorativo, necessario presupposto per ritornare ad attivare l’ascensore sociale che si è momentaneamente fermato, insieme ad un rinnovo contrattuale per il quale rivendichiamo  un incremento delle retribuzioni di almeno 150 euro.

Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica
Al Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Al MIUR
Alla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero

Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art 4 dell’allegato al CCNL 1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

Le scriventi organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca, con l’astensione da ogni attività aggiuntiva di tutto il personale della scuola, docente e ATA (in particolare, per gli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA, sarà consegnata ai rispettivi dirigenti scolastici la rinuncia all’incarico superiore), del personale delle università, degli Enti di ricerca e dell’AFAM, con i seguenti obiettivi rivendicativi:
Rinnovo del CCNL sotto il profilo normativo e retributivo con stanziamento di risorse aggiuntive per: 
• stabilizzare l’elemento perequativo 
• valorizzare tutte le professionalità operanti nel comparto
• modificare il quadro normativo per rendere il Ccnl lo strumento principale di regolazione del rapporto di lavoro
Settore Scuola
Organici e stabilizzazione precari
• superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto sia per il personale docente ( a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno che oggi vedono più di 70.000 posti in deroga) sia per il personale ata.
• istituzione in via strutturale e permanente di un sistema delle abilitazioni nella scuola ai fini della stabilizzazione del precariato in favore dei precari con almeno 3 anni di servizio, docenti già di ruolo, dottori di ricerca.
Personale ATA
• partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA senza titolo specifico alle procedure riservate per accedere al profilo di DSGA anche al fine di scongiurare le possibili dimissioni di massa dalla carica di DSGA degli attuali facenti funzione, incrementare l’organico, riattivare la mobilità professionale e le posizioni economiche, sostituire gli assenti fin dal primo giorno.
Personale docente
• Sburocratizzazione del lavoro e semplificazione del lavoro

ATTACHMENTS:   NOTA UNITARIA PROCLAMAZIONE-16122019-def

Flc  CGIL,
CISL FSUR
UIL SCUOLA RUA
SNALS  Confsal
GILDA Unams

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BISOGNA USCIRE DALLA STAGIONE DEI BONUS ED ENTRARE NELLA STAGIONE DELLE PROFESSIONALITA’

NEL CONFRONTO CON IL GOVERNO RESTANO CENTRALI LE QUESTIONI OGGETTO DELL’ACCORDO DEI MESI SCORSI: CONTRATTO – PRECARI – AUTONOMIA SCOLASTICA – AUTONOMIA DIFFERENZIATA – PERSONALE ATA.

Bisogna uscire dalla stagione dei bonus e entrare nella stagione delle professionalità – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, a margine della manifestazione a Piazza SS Apostoli, ha commentato l’avvio dei due tavoli negoziali, all’Aran e al Miur, e delle due fasi di confronto, normativo e sulle risorse. Nel confronto con il Governo restano centrali le questioni oggetto dell’accordo siglato con l’Esecutivo Conte (il primo e il secondo): contratto – precari – autonomia scolastica, autonomia differenziata regionale – questione Ata.

Sul tavolo del Miur vanno ripresi gli accordi per realizzare gli obiettivi definiti in quell’accordo: prioritariamente i percorsi di abilitazione e vanno prese opportune azioni di mobilitazione per dare ai DSGA facenti funzione le riposte che meritano, anche con azioni radicali come quelle di rimettere gli incarichi.

Il sindacato fa accordi e contratti e, solo se non realizza i propri obiettivi – ha ribadito Turi – fa manifestazioni, mobilitazioni e anche scioperi. Se un sindacato si mette nel coro dei forti ha perso la sua missione – ha continuato Turi, commentando le attuali polemiche sul lavoro e professionalità a scuola. Dobbiamo stare dalla parte di chi è più debole, ma evitare la deriva corporativa che si sta estendendo sotto forme di comitati nazionali di ogni genere.

 

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CONFERENZA NAZIONALE: CONCLUSA LA GIORNATA DEDICATA AI TEMI ORGANIZZATIVI

 

Due giorni di lavori molto intensi hanno caratterizzato la Conferenza nazionale Uil scuola convocata a Fiuggi. La giornata di apertura è stata dedicata ai temi di attualità politica della scuola con l’intervento della vice ministra, Anna Ascani che ha toccato quattro punti su sicurezza degli ambienti educativi, precariato, formazione in servizio e relazione scuola-società, scuola–famiglie, scuola– istituzioni.  Ampio il dibattito che è seguito agli interventi della tavola rotonda con Diamantini, Foccillo e Turi.

Gli insegnanti sono gli ‘alimentatori’ della nostra società – ha detto il professor Davide Diamantini –  leggendo in questo ruolo di trasmissione, di energia, di saperi e di valori, il ruolo del nostro sistema di istruzione.

Saranno due le sedi del negoziato contrattuale: all’Aran e al Miur – ha detto Antonio Foccillo nel fare il punto del confronto in atto con il Governo – questo consentirà un confronto diretto, serrato e concreto. Al centro del negoziato la parte normativa del contratto e la parte economica.

La seconda giornata della Conferenza è stata interamente dedicata agli aspetti organizzativi. L’Esecutivo nazionale, riunito nell’ambito della Conferenza, ha messo a punto un documento finale ( riportato di seguito) nel quale vengono delineati i punti principali dell’azione del sindacato.

Non è sufficiente passare in una scuola, è importante uscirne arricchiti – ha detto Pino Turi nel corso della conferenza nazionale Uil Scuola che si è conclusa oggi pomeriggio a Fiuggi.
La scuola non è vigilanza o peggio sorveglianza. E’ funzione statale finalizzata all’educazione e all’istruzione dei futuri cittadini. E’ quello che abbiamo spiegato in sede Aran nella discussione relativa alla revisione del codice di autoregolamentazione dello sciopero. Dobbiamo stare attenti a non squalificare il lavoro.

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SETTIMANA DI MOBILITAZIONE.

Parte la prossima settimana la nuova fase di mobilitazione di  Cgil  Cisl  Uil.
La prima manifestazione-assemblea in programma è quella di martedì 10 dicembre alle ore 9,30 a Roma a Piazza Santi Apostoli sui temi della crescita, le crisi aziendali, lo sblocco dei cantieri e delle infrastrutture, lo sviluppo del Mezzogiorno. Nella manifestazione confluirà anche la protesta dei lavoratori metalmeccanici della ex Ilva, in sciopero sempre il 10 dicembre in tutti gli stabilimenti siderurgici. Sono previsti gli interventi di sei delegati aziendali (Almaviva, Alitalia, Mercatone/Conad, Ilva, indotto Ilva, settore edile) e dei Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Landini, Furlan, Barbagallo.

Giovedì 12 dicembre, sempre a Piazza Santi Apostoli, al centro dell’iniziativa sindacale ci sarà la richiesta del rinnovo dei contratti pubblici e privati, la richiesta di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, nella sanità, nei comparti dell’istruzione, dell’ Università e della ricerca e la stabilizzazione del precariato. 

Martedì – 17 dicembre a Piazza Santi Apostoli si svolgerà l’ultima delle manifestazioni- assemblee sui temi dello stato sociale, la rivalutazione delle pensioni, la riforma fiscale e la legge sulla non autosufficienza.

Iniziative, attivi, assemblee, presidi nei luoghi di lavoro e nel territorio si svolgeranno da lunedì 9 dicembre al 18 dicembre in tutte le regioni italiane.

Decreto scuola e ricerca, al Ministro chiediamo coerenza e determinazione. Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali.

La Camera ha approvato nella seduta di oggi, 3 dicembre, in prima lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 216/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione.  Pesante l’invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l’impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.

Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità del Governo stesso.

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Comunicazione ufficio legale: Sentenza Corte di Cassazione|ricostruzione di carriera del personale scolastico.

La Corte di Cassazione dichiara  la non conformità dell’art.485 d.lgs. 297/94 in quanto viola la clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato

Con sentenza pubblicata in data 28.11.2019 la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla questione relativa alla ricostruzione di carriera del personale scolastico e, in particolare, alla legittimità della normativa interna contenuta nel d.lgs.297/94 – Testo Unico in materia di Istruzione – alla luce del principio comunitario di non discriminazione di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE.

La Cassazione, accogliendo anche le motivazioni proposte con atto di intervento dal sindacato UIL Scuola, ha eliminato i dubbi che si erano venuti a creare a seguito della pubblicazione della sentenza Motter della Corte di Giustizia in data 20.09.2018.

Difatti, la UIL Scuola evidenzia come la Cassazione ha chiarito definitivamente che “è da escludere che la disciplina dettata dall’art.485 del d.lgs. n.297/1994 possa dirsi giustificata dalla non piena comparabilità delle situazioni a confronto e, comunque, dalla sussistenza di ragioni oggettive […]

Si è già detto, infatti, che la clausola 4 dell’accordo quadro attribuisce un diritto incondizionato che può essere fatto valere dal singolo lavoratore dinnanzi al giudice nazionale e non può essere paralizzato da una norma generale ed astratta” con la conseguenza che il docente viene senza dubbio ad essere discriminato, in violazione al principio comunitario di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 99/70, qualora “l’anzianità calcolata ai sensi della norma speciale sia inferiore a quella che nello stesso arco temporale avrebbe maturato l’insegnante comparabile, assunto con contratto a tempo indeterminato per svolgere la medesima funzione docente”……….. continua lettura….

OCCORRE pertanto INVIARE diffida   e messa  IN MORA immediatamente ai fini dell’interruzione della prescrizione dei termini così da poter avviare il ricorso per ottenere il miglior inquadramento e il conseguente aumento della retribuzione.

iNFO, ASSISTENZA E CONSULENZA AMMINISTRATIVA E LEGALE ivi compresa la predisposizione della diffida, diligente,attiva e gratuita per gli iscritti alla UILSCUOLA presso la sede della segreteria territoriale di Catania, Via Giuseppe Patanè, 15. Tel. 095 8320 159. email: catania@uilscuola.it

salvo mavica, segretario organizzativo regionale Federazione uil Scuola Rua Sicilia

Filippo Prizzi, avvocato

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UNIVERSITA’ BOCCONI: SULL’USO DEL DIGITALE OPPORTUNO UN RIPENSAMENTO DEGLI USI.

TURI: LA SCUOLA ITALIANA È UN MODELLO DA SEGUIRE.  E’ RIUSCITA NONOSTANTE TUTTO A MANTENERE SPAZI DI EQUILIBRIO TRA AZIONE UMANA, TECNOLOGIA E MODELLI DI MERCATO CENTRALE L’ATTENZIONE VERSO LA PERSONA.
Digitale a scuola: meglio fare retromarcia. A dirlo è l’Università Bocconi, il tempio del liberismo che si ferma a riflettere – sottolinea Pino Turi, dopo la presentazione dei dati della ricerca condotta dall’università milanese in collaborazione con l’università di Padova insieme all’associazione ImparaDigitale. Pensare che la tecnologia sostituisca il pensiero e lo studio è velleitario, e sbagliato – aggiunge Turi.  Si continua ad inneggiare alla digitalizzazione, al mercato, al modernismo ad ogni costo e si dimentica che lo sviluppo dei bambini è legato ad un bisogno umano di legami affettivi, confronti personali profondi anche con gli adulti, non sostituibili con decisioni che li possono privare di questi legami essenziali.

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