04 MARZO 2016
AT DI CATANIA: CONCORSO PERSONALE DOCENTE – Manuali per la compilazione dell’istanza
CONCORSO PERSONALE DOCENTE – Manuali per la compilazione dell’istanza.
In allegato i manuali di ogni ordine e grado – sostegno
CONCORSO PERSONALE DOCENTE – Manuali per la compilazione dell’istanza.
In allegato i manuali di ogni ordine e grado – sostegno
La risposta del MIUR alla nostra domanda di chiarimento, restituisce certezze ai candidati e conferma ciò che andiamo, inascoltati, ripetendo: senza un confronto con le rappresentanze sindacali, la macchina della burocrazia, a volte, si inceppa e crea un corto circuito con le persone e le loro aspettative. Ancora una volta, si dimostra che sottrarsi al dialogo, al confronto e alla contrattazione, nuoce ai lavoratori e ai cittadini e crea quel clima di incertezza politica di cui il paese e la Scuola non ha certo bisogno.
Questi i link al sito MIUR: bandi, decreti e allegati
La domanda esclusivamente on line accedendo al portale dedicatohttp://www.istruzione.it/concorso_docenti/index.shtml. Il concorso è per docenti abilitati
I candidati hanno tempo 30 giorni per presentare l’istanza tramite POLIS a partire dalle ore 8,00 del 29 febbraio 2016 e fino alle ore 14.00 del 30 marzo 2016.
IL 28 APRILE ASSEMBLEA NAZIONALE UNITARIA DELLE RSU
CONCORSO PERSONALE DOCENTE – Costituzioni delle commissioni giudicatrici.
Pubblicazione nota MIUR n. 5732 del 29/02/2016 e allegati D.M.
Reclutamento dei docenti delle scuole militari Teulie di Milano e Nunziatella di Napoli.
Pubblicazione nota MIUR n. 5260 del 24.02.2016 e allegati
Questi i link al sito MIUR: bandi, decreti e allegati
La domanda esclusivamente on line accedendo al portale dedicato http://www.istruzione.it/concorso_docenti/index.shtml. Il concorso è per docenti abilitati.
I candidati hanno tempo 30 giorni per presentare l’istanza tramite POLIS a partire dalle ore 8,00 del 29 febbraio 2016 e fino alle ore 14.00 del 30 marzo 2016.
Annunciato come il cuore pulsante del nuovo sistema, doveva essere la vera novità della legge 107. Il bilancio, ad oggi, è quello di una gigantesca discussione e uno scontro ideologico fatto di adempimenti e di contraddizioni normative senza una visione globale. La conclusione è che la valutazione non decolla e si annuncia un ulteriore flop.
La Uil fa il punto della situazione, tracciando le tappe di un percorso incompiuto che parte dal contratto del 2003 e passa attraverso sperimentazioni attuate e poi lasciate nel dimenticatoio e tentativi realizzati con metodi tutti burocratici, con buona pace dell’Ocse che continua a chiederci come intendiamo realizzarla.
2003 – CCNL La valutazione è prevista nel contratto Nell’articolo 24 – Intenti comuni – le parti si impegnano a ricercare, in sede contrattuale, in coerenza con lo sviluppo dei processi di valutazione complessiva del sistema nazionale d’istruzione e con risorse specificamente destinate, forme, modalità, procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e di carriera degli insegnanti | Mancano le risorse per l’avvio |
2006 – CCNL si rinnova l’impegno (nell’articolo 31) a valorizzare il lavoro d’aula e il miglioramento dei livelli di apprendimento tramite contrattazione integrativa nazionale. | Il vincolo dato è quello |
2013 – SNV E’ l’anno del decreto presidenziale n. 80 che mette a punto il regolamento del sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.Il sistema è fondato su tre soggetti: Miur (corpo ispettivo), Invalsi, Indire. Il dato nuovo è la previsione di una Conferenza che ne coordina le azioni. L’Italia risponde, in ritardo, alle sollecitazioni della Ue che ci chiede lumi su come valutiamo gli apprendimenti e come valorizziamo gli insegnanti. |
Avvio |
2014 –RAV E’ l’anno del rapporto di autovalutazione delle scuole che per la prima vola sono chiamate ad analizzare se stesse attraverso uno schema standard dato a tutte. E’ il primo gradino del percorso di autovalutazione. | Nascono i NIV: |
2015 – PDM Con i Piani di miglioramento le scuole progettano il loro modo di superare le situazioni di carenza e di ampliare le potenzialità | In fase di attuazione |
2016 – Bilancio sociale Rende pubblici i risultati del percorso. Chiarisce e consolida i punti di forza della scuole, ne delinea le peculiarità. | E’ ancora da definire |
2016 – Valutazione Esterna partirà a marzo su 390 scuole (di cui 20 paritarie) ma, secondo le previsioni iniziali, avrebbero dovuto essere 800.I Nuclei esterni di valutazione (NEV) saranno formati da un ispettore e due esperti provenienti sia dalla scuola che da altri settori (per loro è previsto un brevecorso di formazione che partirà il 25 febbraio). 1.050 € è il compenso per ciascun componente del Nev, per ciascuna scuola. Ogni valutatore esterno osserverà da 4 a 8 scuole. Le scuole, estratte a sorte, saranno avvisate una settimana prima della visita. In Italia ci sono 51 ispettori. I dati relativi a due anni fa (i più recenti disponibili) ci dicono che in Gran Bretagna c’è un ispettore ogni 13 scuole, in Francia uno ogni 22 scuole. | Fase programmata, Nascono i NEV: |
2016 – BONUS Riguarda gli insegnanti.La legge 107 prevede uno stanziamento complessivo di 200 milioni di euro. Circa 24 mila euro a scuola da assegnare ai docenti Nelle scuole si costituiscono i comitati di valutazioneche definiscono i criteri di assegnazione. Il comitato è composto da insegnanti, genitori, studenti e componenti esterni ( non sono previsti compensi e nessun rimborso spese per i componenti del Comitato) | Lo prevede la legge 107/2015 In via sperimentale |
Sono ancora da chiarire: – cosa accade se il componente esterno non viene individuato? – In che relazione si pone il comitato con gli organi collegiali della scuola? – il bonus va assegnato a fine anno, tutto insieme o varrà al contabilità speciale degli 8/12? – i dirigenti possono diventare autorità monocratica che decide del salario altrui? | C’è bisogno di soluzioni |
Insegnanti esclusi, segreterie delle scuole in rivolta e dirigenti scolastici in stato di agitazione: è anche questo il risultato di mesi di disposizioni incomplete e talvolta contraddittorie. Una rincorsa alla procedura, alla nomina purché si faccia – commenta Pino Turi – pescando qua e là persino tra i dirigenti in pensione.
La valutazione del merito è stata di fatto ricondotta all’assegnazione di un bonus economico – constata il segretario generale della Uil scuola. Una sorta di premio di fedeltà avulso da ogni principio di valutazione organica.
Abbiamo misurato l’incapacità e la sottovalutazione della questione, che se non sarà ripresa con necessaria concretezza, fuori da ogni ideologia, non è difficile prevedere che sarà un ulteriore flop della legge 107.
Accade così che i NIV (Nuclei interni di valutazione di una scuola, insegnanti chiamati a redigere il RAV) non sappiano minimamente che cosa andranno a decidere i NEV ( i nuclei esterni di valutazione) chiamati a valutare in qualità di osservatori che cosa fanno le scuole selezionate per la valutazione.
Così mentre si è avviata la fase della valutazione esterna e di sistema, quella prevista dal decreto 80, si introduce e si innesta questa procedura del tutta avulsa da un sistema organico di valutazione. Come dire la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
Nulla è rimasto delle sperimentazioni fatte negli anni passati – aggiunge Turi – ad esempio il Vales.
Le esperienze fatte dalle scuole che hanno partecipato sono andate perdute. Nessuno le ha monitorate, ne analizzate. Non si trova alcun riscontro di quello che doveva essere un assaggio propedeutico ad un valutazione diffusa.
Così, mentre in Francia il Conseil national d’évaluation du système scolaire ha per sua caratteristica principale l’essere indipendente dal ministero, qui in Italia – precisa Turi – siamo alle prese con l’esiguo numero di ispettori di cui il sistema può disporre.
Per dare seguito alla pseudo valutazione della legge 107 si assegna quindi ad una discrezionale azione del dirigente scolastico quello che dovrebbe essere il cuore del sistema. Si passa così dall’indipendenza alla dipendenza, e poi al condizionamento.
Una situazione ingarbugliata e difficile che si può affrontare solo con un metodo, quello di estrema modernità della contrattazione e del confronto tra le parti che ha dato risultati in termini di decisioni nella vicenda mobilità.
E’ il metodo con il quale abbiamo aperto una finestra di dialogo che ci auguriamo non venga chiusa sul nascere, sempre se si vuole fare funzionare la scuola e si vogliono creare le basi vere di una valutazione che non può essere quella individuale, ma di sistema. E’ in questo quadro di insieme che va inserita, anche quella dei dirigenti scolastici.
Il sistema per funzionare efficacemente, deve motivare tutte le componenti attive di ogni singola scuola, senza dimenticarne nessuna, sia sul livello delle singole professionalità che su quelle di carattere collegiale su cui la scuola autonoma è fondata.
In data odierna si è svolto un incontro tra il MIUR e le Organizzazioni Sindacali per analizzare il testo dell’ordinanza ministeriale di prossima emanazione, relativa al contratto sulla mobilità a.s. 2016/17. Per la UIL Scuola hanno partecipato Giuseppe D’Aprile e Mauro Panzieri.
L’Amministrazione in apertura di incontro ha presentato alle organizzazioni sindacali la bozza dell’ordinanza ministeriale e comunicato che il contratto sulla mobilità e’ al momento all’attenzione dell’Ufficio Centrale Bilancio per poi passare al vaglio della Funzione Pubblica.
I rappresentanti del MIUR, salvo diverse indicazioni da parte della Funzione Pubblica, hanno ipotizzato che la pubblicazione dell’Ordinanza Ministeriale avverrà entro il 20 marzo e riporterà le seguenti scadenze di presentazione delle domande:
Personale docente
Mobilità – Fase A – trasferimento e mobilità professionale provinciale di cui all’art. 6 del CCNI
Le domande si potranno presentare presumibilmente tra fine marzo e fine aprile 2016;
Le preferenze esprimibili, saranno in numero non superiore a 20 per le scuole dell’infanzia e primarie ed a 15 per le scuole secondarie di I e II grado.
Mobilità – Fase B, C e Ddi cui all’art. 6 del CCNI 2016/17
Le domande si potranno presentare presumibilmente nel mese di maggio 2016.
Trasferimento provinciale su ambiti – assunti da concorso (fasi B e C Legge 107/15): gli interessati potranno esprimere fino a tutti gli ambiti della provincia di attuale assunzione.
Trasferimento e mobilità professionale interprovinciali fasi B e D: si potranno esprimere sino a 100 preferenze tra ambiti e province.
Su questo punto la UIL Scuola, insieme alle altre organizzazioni sindacali ha chiesto di dare agli interessati la possibilità di scegliere indistintamente ambiti e/o province senza alcun vincolo numerico. L’amministrazione si è riservata un approfondimento in merito.
Trasferimenti interprovinciali fase C: gli interessati dovranno esprimere tutti gli ambiti territoriali anche attraverso le preferenze sintetiche delle province.
La pubblicazione dei movimenti avverrà secondo la seguente tempistica:
Le domande dovranno essere presentate in modalità online attraverso il portale Polis-Istanze online.
Il MIUR, in tempo utile, pubblicherà tutta la modulistica sul sito istituzionale.
La UIL Scuola ha chiesto che, relativamente alla documentazione da allegare alla domanda, anche le certificazioni mediche possano essere presentate in modalità online.
Inoltre, alla luce della costituzione delle nuove classi di concorso, ha richiesto all’Amministrazione di fissare un incontro urgente in merito alla mobilità professionale prevista per i licei musicali.
E’ necessario, secondo la UIL, definire modalità e titoli utili per il passaggio in tale ordine di scuola a tutela della continuità didattica degli alunni e del personale già utilizzato negli anni precedenti.
L’amministrazione su questo ultimo punto si è resa disponibile.
Personale ATA
La presentazione delle domande, in modalità online, è prevista nel mese di aprile con scadenza nel mese di maggio. Nel mese di luglio avverrà la pubblicazione dei movimenti. Per quanto riguarda l’ordinanza ministeriale, nulla è cambiato rispetto a quella dell’anno precedente.
Personale educativo
In deroga alla legge può presentare domanda di mobilità interprovinciale.
Quindi può presentare sin da subito domanda di trasferimento e di passaggio per non più di tre province oltre quella di titolarità.
La presentazione delle domande, è prevista nel mese di marzo con scadenza nel mese di aprile. La pubblicazione dei movimenti avverrà nel mese di giugno.
LA SUA EFFICACIA SARÀ DA VALUTARE ANCHE IN RELAZIONE ALLE RIGIDITÀ DELLA LEGGE 107
Il decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2016, n. 19 reca il Regolamento per la razionalizzazione e l’accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento. Successivamente alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale in data 22 febbraio, entra in vigore il 23 febbraio 2016, relativo al riordino delle classi di concorso a cui sono allegate tre tabelle di riferimento per le nuove denominazioni, le confluenze, i titoli di accesso e le corrispondenze tra vecchio e nuovo ordinamento.
Le scelte di fondo e i contenuti sono riportati nel testo del decreto e in tre tabelle, il cui significato riportiamo di seguito, in forma schematica.
Il regolamento revisiona le classi di concorso per la scuola secondaria di primo e di secondo grado razionalizzando ed accorpando le precedenti, ne semplifica e riduce il numero.
Gli accorpamenti danno luogo ad entità più ampie i cui titolari provengono dalle diverse classi che vi hanno dato origine. I docenti titolari di una delle classi di concorso accorpate, di cui alle tabella A e B sono titolari dell’intera a nuova classe di concorso risultante.
In questa maniera si risolve il problema delle c.d. classi atipiche che rientrano nel riordino delle classi di concorso, riportando tutti nelle stesse condizioni giuridiche di appartenenza.
I docenti non di ruolo in possesso dell’abilitazione o idoneità per l’accesso ad una delle classi di concorso accorpate, di cui alle Tabella A e B, hanno titolo per l’accesso a tutti gli insegnamenti compresi nella nuova classe di concorso risultante dall’accorpamento, sia per i percorsi concorsuali, sia per le supplenze, sia lunghe che brevi.
Tutti coloro che, all’entrata in vigore del presente regolamento, sono iscritti a uno dei percorsi di laurea o diploma che danno accesso alle previgenti classi di concorso, come ridefinite nelle nuove Tabelle A e B conseguito il titolo mantengono il diritto a partecipare alle prove di accesso ai relativi percorsi di tirocinio formativo attivo.
Per l’accesso ai concorsi ed ai percorsi abilitanti possono essere previste dal MIUR prove comuni tra diverse classi di concorso
Tutte le disposizioni che regolamentano la gestione del personale in esubero a livello provinciale fissate dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 restano confermate.
TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DA TEMPO PIENO A TEMPO PARZIALE – A.S. 2016/2017
PUBBLICAZIONE NOTA A.T. CATANIA E RELATIVI ALLEGATI
Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 febbraio 2016, n. 19
Collegamento al sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica
C.M. n. 2 del 23/02/2016 – Anno scolastico 2015/16 – Esami di stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado – Formazione delle commissioni di esame.
Allegati:
Uil: serve un confronto non formale ma sostanziale per sanare le contraddizioni della legge 107. Vanno garantiti profili e professionalità e riconosciuti gli spazi contrattuali.
La ripartizione del fondo per la valorizzazione del merito e funzionamento dei comitati di valutazione sono stati il tema centrale del’incontro che si è svolto questa mattina al ministero tra le organizzazioni sindacali e il Miur, rappresentato in questa riunione dal Direttore generale del Bilancio, Dott. Greco e della Dott.ssa Palumbo, Direttore generale per gli ordinamenti e la valutazione.
A parere della Uil Scuola, i temi in oggetto del confronto vanno affrontati nel merito e non solo nella forma, per poter superare le numerose contraddizioni della legge 107, con il fine di comporre i vari interessi in campo: in particolare, i docenti sono coinvolti in forma attiva, come beneficiari e come componenti dei comitati; i dirigenti scolastici che non possono essere autorità salariale monocratica; il ruolo della contrattazione in relazione alla legge che definisce il finanziamento come salario accessorio.
Analogamente, non può essere ignorato il ruolo degli organi collegiali, in particolare del collegio dei docenti, espressione della funzione tecnico professionale che rappresenta l’aspetto più qualificato in materia educativa e didattica per definire criteri di assegnazione del beneficio economico.
Il ministero dovrà, in ottemperanza alla legge, definire un decreto ministeriale i cui contenuti, secondo la Uil Scuola, devono essere frutto di un confronto sostanziale e non formale.
I vincoli del comma 126 pongono una ripartizione basata sulla dotazione organica dei docenti, dei fattori di complessità e delle aree a maggiore rischio educativo.
Per la Uil i docenti su cui effettuare la ripartizione dovranno essere quelli derivanti dalla sommatoria dell’ organico di fatto, di diritto, del potenziamento e dei supplenti annuali. Solo così potrà risolversi, ad esempio, la questione dei licei musicali.
Nei fattori di complessità vanno considerati anche gli indicatori organizzativi degli istituti comprensivi ed onnicomprensivi, degli istituti con pluralità di indirizzi, gli squilibri e le difficoltà derivanti dallo svantaggio socio-economico di alcuni territori.
È ancora in fase di approfondimento la questione dell’attribuzione delle quote secondo la scansione degli 8/12 per anno scolastico o di quella per anno solare. Per la Uil, visto che si tratta di un bonus da assegnare alla fine dell’anno ai docenti sarebbe meglio l’assegnazione in una unica soluzione per evitare aggravi burocratici.
Il decreto del ministro opererà lo stanziamento, per il quale si prevede un nuovo passaggio con il sindacato. Per la Uil sarebbe necessaria un’intesa politica, come avvenuto per la mobilità, per definire una base solida di condivisione ed evitare l’attuale confusione e le contraddizioni sopra accennate.
Al momento rappresentiamo, rispetto ai criteri di costituzione la contrarietà sulle scelte fin qui operate dal Miur, senza trasparenza, senza coinvolgimento, tramite Faq che hanno confuso le idee più che chiarirle.
Alcuni provvedimenti hanno indotto gli uffici regionali a nominare, anche d’ufficio dirigenti scolastici in pensione, quali componenti esterni escludendo a priori le altre professionalità e figure pure previste dalla legge 107, come possono essere i docenti, dirigenti tecnici, funzioni strumentali, collaboratori dei dirigenti, RSU, di tutti quei professionisti cioè che hanno già consolidate esperienze e conoscenze del lavoro scolastico e della sua valorizzazione.
Restano da risolvere questioni ancora aperte e che riguardano tre aspetti particolari: la funzionalità dei comitati quando non sia stata individuata una componente; la loro considerazione come organi collegiali perfetti; il loro rapporto con il collegio dei docenti, dalla cui riflessione collegiale dovrebbero scaturire le indicazioni per i criteri da adottare.
Il Miur si è riservato ulteriori riflessioni e comunicherà un nuovo appuntamento per i primi di marzo, previo approfondimento con l’ufficio fdi Gabinetto e l’ufficio Legislativo.
La Uil e le organizzazioni sindacali hanno rivendicato l’importanza di un lavoro comune e trasparente messo sempre a disposizione dell’amministrazione; coerentemente stanno predisponendo un documento di sintesi del confronto che sarà diffuso a breve.
Le stesse organizzazioni non escludono il ricorso ad una impugnativa davanti al giudice qualora i provvedimenti non tengano in considerazione l’intero quadro normativo vigente a discapito degli interessi generali in campo.
All’incontro hanno partecipato per la UIL Ranieri e Lacchei.
AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA
Paradossale la situazione creata con la legge 107: da un lato l’autovalutazione delle scuole, dall’altro la valutazione del merito dei docenti. Due processi che viaggiano su binari paralleli.
Il 17 febbraio si è svolto un incontro presso il Miur con i rappresentanti della conferenza degli istituti Indire e Invalsi e il ministero, impegnati con la pubblicazione del DPR 80, nella costruzione del sistema nazionale di valutazione.
Oggetto dell’incontro lo stato di attuazione della direttiva 11/2014 sul sistema di autovalutazione. Due i punti trattati: i processi di autovalutazione e la valutazione esterna.
Scuola dell’infanzia e adeguamento dei rapporti di autovalutazione
A partire dal prossimo anno scolastico le scuole procederanno all’adeguamento del Rapporto di autovalutazione (RAV) elaborato nel 2015, da arricchirsi con i dati aggiuntivi forniti dalla prima stesura. Sarà integrato, per tutte le scuole in cui sono presenti sezioni di scuola dell’infanzia da parti inerenti questo importante segmento educativo, escluso dalla prima formulazione.
Il nuovo RAV sarà accompagnato da questionari di percezione della qualità per i docenti e per gli studenti, in aggiunta a quello per i genitori reso fruibile nella piattaforma online delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, ormai giunta a conclusione.
Il documento, integrato con i dati sulla scuola infanzia, sarà adottato in via sperimentale già in questo anno da alcune scuole.
A breve sarà avviata una consultazione pubblica da cui potranno scaturire proposte di modifica.
Per la UIL tale scelta è condivisibile, sia direttamente che attraverso il Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola, è stata ripetutamente sollecitata.
Valutazione esterna
Il Miur ha informato che il modello di valutazione esterna previsto dalla direttiva 11/2014 partirà a marzo su 390 scuole (di cui 20 paritarie), da parte dei Nuclei esterni di valutazione (NEV), formati daun ispettore e due esperti provenienti sia dalla scuola che da altri settori.
Per loro un breve corso di formazione partirà il 25 febbraio mentre le scuole, estratte a sorte, saranno avvisate una settimana prima della visita.
Le visite dureranno tre giorni, saranno visionati spazi, attività, organizzazione oltre ai Piani dell’offerta formativa, ai RAV ed i piani di miglioramento; saranno svolti colloqui ed incontri con i diversi attori. Una prima fase di restituzione è destinata al dirigente scolastico ed al suo staff, successivamente un report sarà presentato al collegio dei docenti.
Obiettivo dell’intera procedura è indurre le scuole alla riflessione sull’azione quotidiana anche in riferimento ai piani di miglioramento ed al bilancio sociale, quale terza ed ultima fase del processo di autovalutazione.
In tema di valutazione la UIL ha presentato le proprie proposte.
Appare necessario un riallineamento delle azioni derivanti dalla sedimentazione di norme vecchie e nuove (il continuo rinvio della valutazione dei dirigenti scolastici) con l’attuazione della legge 107 per la valorizzazione della professionalità docente e la costituzione di comitati per la valutazione in tutte le scuole.
Va resa adeguata e costante l’informazione ai sindacati scuola sia per la pubblicazione di bandi di selezione di nuovi esperti valutatori, sia per tutti gli aspetti connessi alla realizzazione del sistema;
il pessimo esempio dei Vcamp, a suo tempo svelato e stoppato dall’impegno della Uil, deve restare un caso isolato. Anche i valutatori esterni ora coinvolti, sono stati selezionati con avvisi del 2013, pubblicati senza alcuna trasparenza né informativa sindacale.
Si osserva che gli esiti dei progetti sperimentali fin qui condotti, come il Progetto qualità e merito ed ancor più Vales, finanziato con fondi contrattuali per preciso impegno delle organizzazioni sindacali, sono rimasti chiusi nei cassetti senza alcuna possibilità di fornire indicazioni ai nuovi percorsi, spesso non valorizzando nemmeno il patrimonio di competenze ed esperienze acquisito dai docenti e dai dirigenti in essi impegnati.
Il Miur, per contribuire al miglioramento delle scuole sottoposte a valutazione esterna, deve garantire ai valutatori esterni provenienti dalla scuola le condizioni per il sereno svolgimento dell’incarico.
Le attività di valutazione insieme a quelle di rilevazione degli apprendimenti costituiscono un enorme carico di lavoro burocratico per le scuole che vanno liberate dall’impegno compilatorio, reso più grave dalla riduzione del personale amministrativo nelle segreterie scolastiche;
Sulle novità della Legge 107 per la valutazione non servono fughe in avanti del Miur ma l’apertura di un confronto in sede contrattuale, che riunisca in un unico profilo tutte le attività di valutazione ed autovalutazione e possa contemperare le diverse opzioni con le criticità in materia di assegnazione del bonus professionale ai docenti, costituzione dei comitati in ciascuna scuola, ecc.
Le iniziative prese da talune direzioni regionali costituiscono una pessima modalità operativa, sia nel merito che nel metodo, sono state bloccate sul nascere dai sindacati.
Per la UIL ha partecipato Noemi Ranieri
L’ultima decisione presa dal Consiglio di Stato dispone che a decidere sulla questione dei diplomati Magistrali sarà l’Adunanza Plenaria, organo che il nostro ordinamento prevede per i casi in cui è necessario un collegio giudicante più ampio.
Il caso dei ricorsi per l’accesso in GAE dei diplomati magistrali è stato ritenuto assai complesso al punto da determinare questa scelta in conseguenza dei problemi di giurisdizione ma, soprattutto, per le sentenze contrastanti che sono scaturite da ricorsi in tutto e per tutto simili tra loro. Esistono differenti possibilità in termini di esito: acceso alle Gae per tutti i diplomati magistrali, per i soli ricorrenti, oppure per nessuno. Queste ultime possibilità, gettano un’ombra sulle aspettative di molti docenti, e con loro di molte famiglie.
Per conto nostro continueremo a sostenere che devono prevalere le ragioni sia in diritto che nel fatto. Confidiamo nell’esito ed accoglimento favorevole delle richieste presentate all’Organo Giudicante.
Turi: sbloccare il contratto per riconoscere i diritti
SONO PIÙ DI SEI ANNI CHE AL PERSONALE DELLA SCUOLA NON VIENE RINNOVATO IL CONTRATTO
Uil: La legge del governo sulla scuola mostra tutti i limiti di concreta applicazione.
Siamo nettamente contrari alle scuole di tendenza.
I ragazzi Erasmus esempio dell’eccellenza del nostro sistema di istruzione, apprezzata solo all’estero.
La mancanza del rinnovo contrattuale del personale della scuola si protrae da oltre sei anni – mette in evidenza Pino Turi, segretario generale Uil Scuola nel suo intervento all’Auditorium Unipol per l’iniziativa promossa dalla Uil sui contratti nel pubblico impiego.
Un blocco che incide pesantemente sul potere di acquisto reale delle retribuzioni, quelle degli insegnanti italiani sono tra le più basse d’Europa, ma soprattutto sul valore del lavoro nel sistema di istruzione.
La scuola è stata investita da una legge di riforma, peraltro di dubbia costituzionalità, che non modifica l’impianto istituzionale dei cicli di istruzione, ma interviene sostanzialmente sulla governance – ha precisato Turi – con uno spostamento di poteri tra dirigente, docenti ed organi collegiali, rappresentativi del personale docente ed ATA, genitori ed alunni, che ne mortificano ruolo e funzione.
Quella che stiamo registrando – aggiunge Turi – è una pesante ingerenza, anche nelle materie di contrattazione, attuata per legge, la 107/2015.
Approvata con voto di fiducia dal Parlamento la legge del governo sulla scuola risente – ora che quotidianamente ci scontriamo con i limiti pratici della sua applicazione, spiega Turi – della mancanza di dibattito sereno e disteso, sia parlamentare che nel Paese.
Una legge formulata senza il coinvolgimento pieno del personale, trattato più da suddito che da lavoratore portatore di dignità e diritti.
L’aver scelto di attuare un processo di cambiamento in maniera autoritaria e senza coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori ha condotto ad un doppio risultato negativo: a chi a scuola lavora ogni giorno si presenta un modello di scuola meno libera e più dirigista; ad alunni e famiglie si rende meno scontato il pluralismo e la libertà di apprendimento.
Tutto questo in contraddizione con i valori costituzionali che indicano la scuola come laica, di tutti e per tutti – conclude Turi – quella scuola che ha rappresentato l’ascensore sociale degli italiani nei decenni scorsi e che, ancora oggi, registra eccellenze tra i ‘ragazzi Erasmus’ che trovano lavoro solo fuori dall’Italia.
L’Ufficio scolastico regionale del Veneto, con due note distinte, una indirizzata ai componenti esterni del Comitato di valutazione, da esso stesso nominati, l’altro ai sindacati regionali di comparto, ha ritirato la circolare del 16 febbraio con la quale dava “Orientamenti e riflessioni per i componenti esterni dei Comitati di Valutazione dei docenti nominati dall’USR per il Veneto”.
Quella dei componenti esterni è una delle novità introdotte dalla legge 107/2015 che modifica ed integra il Comitato di Valutazione interno ad ogni istituzione scolastica che, tra l’altro avrà il compito di assegnare il c.d. Bonus ai docenti, sulla base dello stanziamento di 200 milioni di euro, ripartiti tra le singole scuole, previsti dalla legge 107/2015 che lo definisce salario accessorio.
Il provvedimento dell’USR Veneto è stato ritirato a seguito della diffida che FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola e Snals, hanno inviato in contrasto con la circolare dell’USR che si poneva come illegittima ed inaccettabile invasione nell’autonomia della scuola.
La materia è delicata in quanto riguarda la retribuzione accessoria dei docenti che la legge in modo pasticciato e contraddittorio introduce con meccanismi di dubbia legittimità costituzionale: questa circostanza consente di avviare un confronto ed un approfondimento della materia in sede sindacale.
Infatti, non solo l’USR Veneto, ma anche il MIUR ha convocato i sindacati per avviare una fase di approfondimento di merito.
L’incontro al MIUR è fissato per il prossimo 24 febbraio; in quella sede, la UIL Scuola, oltre a confermare il proprio giudizio negativo su comestaaffrontando una materia così delicata, rivendicherà procedure tali da garantire l’autonomia scolastica e la dignità professionale dei docenti che ha bisogno di regole certe che con le proprie contraddizioni la legge 107, non garantisce.
Ancora una volta, i nodi vengono al pettine: una legge pasticciata e non adeguatamente finanziata non può che aggiungere confusione a confusione come quella che si sta creando con la nomina dei componenti esterni, nella maggior parte dei casi dirigenti scolastici e per lo più in pensione a cui non è riconosciuto neanche il rimborso delle spese di viaggio per raggiungere la sede scolastica.
Gli esiti di una norma che ha l’ambizione di valutare il merito dei docenti e di assegnare loro una retribuzione accessoria – in contraddizione con un’altra legge che assegna alla contrattazione collettiva l’individuazione dei criteri di assegnazione dello stesso – sono affidate unicamente alle procedure burocratiche che non si preoccupano affatto del risultato
Nell’incontro odierno il Miur si è limitato a fornire i dati inerenti la ripartizione dei posti per classi di concorso, per ambiti e per regioni.
Nessuna novità sulla data di pubblicazione dei bandi, né sui bandi stessi, niente sulle classi di concorso e le loro confluenze, né sul rapporto tra i punteggi assegnati alle varie prove.
Unico elemento positivo il ripensamento sulla struttura delle due prove di inglese, che saranno a risposta chiusa.
Le procedure saranno circa 110, a fronte delle 18 del concorso 2012, su base regionale o multiregionale.
Il numero più consistente di posti di colloca su italiano storia e geografia nella secondaria di primo grado con 5.111 posti, che sommati ai 3.006 posti di lettere nel secondo grado determinano un totale di 8.117 posti dell’ambito AD 4.
Per il giapponese e il design del vetro ci sarà un solo posto.
Complessivamente i posti sono 63.712, di cui 6.101 per i sostegno, 17.299 per la scuola primaria e 6933 della scuola dell’infanzia.
506 posti saranno successivamente messi a bando per la classe A023 l’italiano come lingua seconda.
Il bando per 552 posti per le discipline coreutiche saranno bandito successivamente all’espletamento del terzo ciclo di TFA.
Per il terzo ciclo TFA è stato nominato un comitato tecnico nazionale che ha avviato i lavori.
Nella confusione generale non è chiaro se nel bando sarà prevista una salvaguardia per i docenti di scuola dell’infanzia, vincitori del concorso 2012 penalizzati dalle mancate assunzione nell’organico potenziato. A questi occorre dare certezze.
Per la UIL se esiste la volontà di concretizzare le assunzioni attraverso il concorso per il prossimo anno bisogna trasformare gli annunci in fatti.
All’incontro ha partecipato Noemi Ranieri.