Le Sezioni Unite della Cassazione hanno respinto il ricorso di un gruppo di diplomati magistrali avverso la sentenza del Consiglio di Stato.
Sono quindi fuori dalla graduatorie ad esaurimento per l’immissione in ruolo.
Per la UIL Scuola vanno sicuramente recuperate le situazioni che sono rimaste fuori dalla “sanatoria” e che stiamo sostenendo con un emendamento relativo all’accordo sui precari, da portare avanti con il provvedimento (decreto legge subito esecutivo) di imminente adozione.
Allo stesso tempo si deve considerare che con la decisone odierna della Cassazione si è chiusa la strada del ricorso giurisdizionale che aveva creato una spaccatura nella legislazione scolastica, volendo assimilare la posizione dei docenti della primaria e infanzia a quelli della secondaria.
Questa è l’ennesima conferma che induce a pensare che i ricorsi vanno vagliati e valutati in ogni loro aspetto e che devono comunque rappresentare l’ultima ratio rispetto alle lesioni di diritti.
Si tratta di strade non facili da percorrere e che lasciano il tempo che trovano.
Ciò dimostra che l’utilizzo spropositato e demagogico dei ricorsi porta un decadimento complessivo della credibilità del sistema, senza alcun vantaggio per i singoli che se non trovano nell’azione dei sindacati veramente rappresentativi una risposta politica, sempre più difficile perseguire, restano nel pantano dei ricorsi e dei ricatti di avvocati senza scrupoli,