Categoria: rassegna stampa
D’Aprile all’Ansa: Uil Scuola, fondi alle private? Si pensi prima a scuola statale (ANSA) – ROMA, 14 NOV – “Un emendamento che va nella direzione opposta alle nostre rivendicazioni.
Emendamento alla manovra, del Deputato Malagola (Fratelli D’Italia): Dal 2025 alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro viene riconosciuto un voucher, “spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria”, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante. Servirà un decreto del ministero dell’Istruzione per attuare la misura.
🔵🔵🔵🔵
D’Aprile all’Ansa:
Uil Scuola, fondi alle private? Si pensi prima a scuola statale (ANSA) – ROMA, 14 NOV – “Un emendamento che va nella direzione opposta alle nostre rivendicazioni.
Se ci sono fondi disponibili, i finanziamenti devono servire, prioritariamente ad aumentare le retribuzioni del personale per colmare la loro progressiva perdita di potere d’acquisto.
Invece, da un lato si incentiva la frequenza della scuola privata, dall’altro, nella scuola statale, si prevedono tagli pari a 5.660 docenti e 2.174 Ata.
Più che incentivare indirettamente le iscrizioni alle scuole paritarie, bisognerebbe invece ripartire con il potenziare prima la scuola statale, nazionale e laica di questo Paese per garantire a tutti lo stesso diritto all’istruzione.
Sono prove tecniche di privatizzazione? Resteremo vigili e attenti e non resteremo a guardare, a partire dalla mobilitazione del prossimo 29 novembre”. A dirlo all’ANSA è Giuseppe D’Aprile, segretario Uil scuola. (ANSA).
LA SCUOLA MERITA MOLTO DI PIU’. Le motivazioni dello sciopero del 29 novembre p.v. (rassegna stampa)
[15:21, 12/11/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: D’Aprile: “Il 29 novembre con l’intero Paese si fermerà anche la scuola”
❗La Manovra non sostiene il lavoro che si fa a scuola. Va capovolta la logica dei tagli con investimenti e stabilità. Il sistema di istruzione va pensato fuori dai vincoli di bilancio.
🎙️Sciopereremo perché non possiamo più aspettare: la scuola va sfilata dai vincoli, sempre più rigidi, di bilancio. È necessario colmare il divario tra le retribuzioni del personale e la perdita del potere d’acquisto istituendo dei capitoli di spesa in cui far confluire le risorse destinate agli aumenti retributivi e detassando gli aumenti contrattuali. Così, il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, durante il Consiglio regionale della Uil Scuola Puglia a Bari.
📃Nella bozza della legge di Bilancio 2025 è prevista una riduzione di 5.660 docenti e 2.174 Ata – ricorda D’Aprile – ridurre i posti significa non conoscere le difficoltà oggettive che da anni vive la scuola. In sede di rinnovo contrattuale abbiamo chiesto l’ampliamento dell’organico e invece ci troviamo di fronte a una riduzione. Gli organici Ata, insufficienti per rispondere alle esigenze delle scuole, insieme alle classi sovraffollate, continueranno a incidere negativamente sulla sicurezza e sulla qualità del diritto allo studio degli alunni”.
La Manovra prevede il finanziamento della Carta del Docente per gli insegnanti precari con contratto in scadenza il 31 agosto. “Tuttavia, non è ancora chiaro l’importo previsto, che riteniamo debba rimanere invariato. È fondamentale estendere questa misura – aggiunge D’Aprile – anche al personale docente in servizio fino al 30 giugno, al personale Ata di ruolo e non, e agli educatori. Tutti questi lavoratori, al pari dei colleghi beneficiari, hanno diritto alla formazione e all’aggiornamento.
Uno sciopero generale necessario perché siamo convinti che le condizioni reali del Paese abbiano bisogno di risposte concrete”, conclude D’Aprile. (ANSA).
15:21, 12/11/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: Uil, il 29 novembre si fermerà anche la scuola
D’Aprile, la manovra non sostiene il lavoro che si fa a scuola (ANSA) – ROMA, 12 NOV – “Sciopereremo perché non possiamo più aspettare: la scuola va sfilata dai vincoli, sempre più rigidi, di bilancio. È necessario colmare il divario tra le retribuzioni del personale e la perdita del potere d’acquisto istituendo dei capitoli di spesa in cui far confluire le risorse destinate agli aumenti retributivi e detassando gli aumenti contrattuali”.
Così, il segretario generale della Uil scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, durante il Consiglio regionale della Uil scuola Puglia a Bari.
[15:21, 12/11/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: https://www.orizzontescuola.it/sciopero-29-novembre-daprile-uil-scuola-si-fermera-anche-la-scuola-no-al-taglio-organici-si-alla-carta-docente-a-precari-e-ata/
[15:21, 12/11/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: https://www.scuolainforma.news/sciopero-generale-il-29-novembre-uil-scuola-si-fermera-anche-la-scuola/
rassegna stampa. (LaPresse) /ANSA)
[16:10, 24/09/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: LPN-Scuola: Uil, algoritmo da rivedere, non rispetta il merito
Roma, 24 set. (LaPresse) – “Anche per quest’anno scolastico, il sistema informatico, costato svariati milioni di euro, risulta paradossale e penalizzante come confermato più volte dai tribunali del lavoro a seguito dei nostri ricorsi”. Così il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
“L’algoritmo – sottolinea D’Aprile – riparte con l’assegnazione delle supplenze dall’ultima posizione in graduatoria rispetto al primo turno di nomina e considera rinunciatari coloro che potrebbero ottenere la nomina sulla base delle nuove disponibilità”.
“Questo significa che un candidato, pur essendo primo in graduatoria e avendo legittimamente indicato come preferenze solo le sedi più vicine alla propria abitazione, se al momento del primo turno di nomina nessuna di queste risultasse disponibile, verrebbe escluso dalla possibilità di ottenere supplenze nei turni successivi e per tutto l’anno scolastico, anche se successivamente si liberassero posti corrispondenti alle preferenze espresse”.
[16:10, 24/09/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: LPN-Scuola: Uil, algoritmo da rivedere, non rispetta il merito-2-
Roma, 24 set. (LaPresse) – “È un sistema quello messo in atto dal Ministero dal 2020 – puntualizza il Segretario – che continua a penalizzare i candidati che hanno punteggi più alti.
A questo si aggiunge il fatto che alcuni posti sono stati assegnati a supplenti già di ruolo, i quali avrebbero dovuto essere tempestivamente rimossi dalle graduatorie. Ciò ha portato alla revoca e successiva riassegnazione di incarichi, con conseguenze negative non solo per il personale, ma anche per la continuità didattica degli alunni, oltre a una scarsa trasparenza nell’applicazione del sistema delle riserve e delle precedenze. Sono quattro anni che denunciamo queste anomalie e tutti i limiti di una procedura dalla quale non può dipendere in maniera esclusiva la vita personale e professionale di un docente, e pensiamo che la presenza fisica degli aspiranti alla convocazione, in attesa di un perfezionamento della procedura, sia la soluzione auspicabile”.“A complicare le cose il sistema degli “interpelli” che è sfuggito di mano. I dirigenti scolastici, una volta esaurite le graduatorie, dovrebbero utilizzarlo per la ricerca di aspiranti docenti anche per supplenze di pochi giorni. In merito a ciò ci giungono segnalazioni da parte di tante scuole che si ritrovano a dover valutare centinaia di richieste di interesse in sole 24 ore. A pagarne le conseguenze, come sempre, le persone, le segreterie oberate di lavoro, i dirigenti scolastici e soprattutto gli alunni”, conclude il Segretario.
[16:10, 24/09/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: Scuola: Uil, algoritmo supplenze da rivedere
‘Non rispetta il merito, penalizza l’intera comunità educante’ (ANSA) – ROMA, 24 SET – “Anche per quest’anno scolastico, il sistema informatico, costato svariati milioni di euro, risulta paradossale e penalizzante come confermato più volte dai tribunali del lavoro a seguito dei nostri ricorsi”: lo afferma il segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
“L’algoritmo – sottolinea D’Aprile – riparte con l’assegnazione delle supplenze dall’ultima posizione in graduatoria rispetto al primo turno di nomina e considera rinunciatari coloro che potrebbero ottenere la nomina sulla base delle nuove disponibilità. Questo significa che un candidato, pur essendo primo in graduatoria e avendo legittimamente indicato come preferenze solo le sedi più vicine alla propria abitazione, se al momento del primo turno di nomina nessuna di queste risultasse disponibile, verrebbe escluso dalla possibilità di ottenere supplenze nei turni successivi e per tutto l’anno scolastico, anche se successivamente si liberassero posti corrispondenti alle preferenze espresse”.
“È un sistema quello messo in atto dal Ministero dal 2020 – puntualizza il segretario – che continua a penalizzare i candidati che hanno punteggi più alti.
A questo si aggiunge il fatto che alcuni posti sono stati assegnati a supplenti già di ruolo, i quali avrebbero dovuto essere tempestivamente rimossi dalle graduatorie. Ciò ha portato alla revoca e successiva riassegnazione di incarichi, con conseguenze negative non solo per il personale, ma anche per la continuità didattica degli alunni, oltre a una scarsa trasparenza nell’applicazione del sistema delle riserve e delle precedenze. Sono quattro anni che denunciamo queste anomalie e tutti i limiti di una procedura dalla quale non può dipendere in maniera esclusiva la vita personale e professionale di un docente, e pensiamo che la presenza fisica degli aspiranti alla convocazione, in attesa di un perfezionamento della procedura, sia la soluzione auspicabile”. (ANSA).
[16:10, 24/09/2024] Paolo RIGGIO ADD.STAMPA: Scuola: Uil, algoritmo supplenze da rivedere
‘Non rispetta il merito, penalizza l’intera comunità educante’ (ANSA) – ROMA, 24 SET – “Anche per quest’anno scolastico, il sistema informatico, costato svariati milioni di euro, risulta paradossale e penalizzante come confermato più volte dai tribunali del lavoro a seguito dei nostri ricorsi”: lo afferma il segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
“L’algoritmo – sottolinea D’Aprile – riparte con l’assegnazione delle supplenze dall’ultima posizione in graduatoria rispetto al primo turno di nomina e considera rinunciatari coloro che potrebbero ottenere la nomina sulla base delle nuove disponibilità. Questo significa che un candidato, pur essendo primo in graduatoria e avendo legittimamente indicato come preferenze solo le sedi più vicine alla propria abitazione, se al momento del primo turno di nomina nessuna di queste risultasse disponibile, verrebbe escluso dalla possibilità di ottenere supplenze nei turni successivi e per tutto l’anno scolastico, anche se successivamente si liberassero posti corrispondenti alle preferenze espresse”.
“È un sistema quello messo in atto dal Ministero dal 2020 – puntualizza il segretario – che continua a penalizzare i candidati che hanno punteggi più alti.
A questo si aggiunge il fatto che alcuni posti sono stati assegnati a supplenti già di ruolo, i quali avrebbero dovuto essere tempestivamente rimossi dalle graduatorie. Ciò ha portato alla revoca e successiva riassegnazione di incarichi, con conseguenze negative non solo per il personale, ma anche per la continuità didattica degli alunni, oltre a una scarsa trasparenza nell’applicazione del sistema delle riserve e delle precedenze. Sono quattro anni che denunciamo queste anomalie e tutti i limiti di una procedura dalla quale non può dipendere in maniera esclusiva la vita personale e professionale di un docente, e pensiamo che la presenza fisica degli aspiranti alla convocazione, in attesa di un perfezionamento della procedura, sia la soluzione auspicabile”. (ANSA).
LPN-Scuola: Uil, algoritmo da rivedere, non rispetta il merito
Roma, 24 set. (LaPresse) – “Anche per quest’anno scolastico, il sistema informatico, costato svariati milioni di euro, risulta paradossale e penalizzante come confermato più volte dai tribunali del lavoro a seguito dei nostri ricorsi”. Così il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
“L’algoritmo – sottolinea D’Aprile – riparte con l’assegnazione delle supplenze dall’ultima posizione in graduatoria rispetto al primo turno di nomina e considera rinunciatari coloro che potrebbero ottenere la nomina sulla base delle nuove disponibilità”.
Scuola, anno nuovo e vecchi problemi: il ministero assume 10mila Ata. Restano da coprire con le supplenze 20mila posti
RASSEGNA STAMPA DA: IL FATTO QUOTIDIANO
D’Aprile, UIL:“Un’autentica emergenza che alimenta la situazione di precarietà e di difficoltà che già vivono le scuole”.
Uil scuola, ‘contrari al regionalismo competitivo, solo caos’
(ANSA) – ROMA, 28 MAR – “L’Italia, date le attuali condizioni economiche e sociali con gli squilibri macroscopici tra regione e regione, può permettersi di passare ad un regionalismo competitivo sostituendo quello solidale?””
Senza proclami ideologici e alcun preconcetto a discutere di un tema così rilevante per la nostra società, è inevitabile però partire dalla risposta al quesito posto e la risposta, di fronte a tutti gli indicatori è inequivocabile: non ci sono le condizioni”. A dirlo oggi davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera per una audizione sull’impatto dell’Autonomia differenziata sulla scuola, è stato Roberto Garofani, della segreteria Nazionale Uil Scuola Rua.
“Sanità, servizi sociali, trasporti, infrastrutture sono alcuni dei settori nei quali il gap tra regioni è talmente ampio che ha già prodotto conseguenze in termini di disuguaglianze civili e di costi sociali. Con il disegno di legge in discussione si determinerebbero delle sostanziali differenze tra regione e regione su reclutamento, concorsi, formazione iniziale e in itinere, stipendi, mobilità dei docenti, Ata e dirigenti scolastici. Il nuovo assetto potrebbe andare a coinvolgere le valutazioni degli studenti: questo è un tema assai delicato perché se viene meno l’unitarietà dell’istruzione pubblica c’è il rischio, anzi la quasi certezza che gli alunni appartenenti ai ceti meno abbienti avrebbero sempre meno chance di affrancarsi dal loro ambiente di provenienza. A cascata potrebbe quindi allargarsi la forbice territoriale sulle competenze degli studenti, mettendo, con molta probabilità, in crisi definitivamente la tenuta unitaria del sistema nazionale d’istruzione”, ha concluso il dirigente sindacale. (ANSA).
L’ESERCITO DEI PROF. TORNANO IN 30MILA. IN SICILIA 15MILA TRASFERIMENTI IN ENTRATA, IN CAMPANIA 8MILA. RESTANO VACANTI 92 POSTI.
rassegna stampa DA L’ECONOMIA MEZZOGIORNO di Luciano Buglione
l’articolo:
A scuola si studia, non si lavora”: D’Aprile (Uil) commenta le nuove misure che regoleranno l’alternanza scuola lavoro
Ci sono alcune novità su Pcto e Alternanza Scuola Lavoro che sono state introdotte il 1° maggio con il decreto lavoro, che impone all’azienda ospitante il documento di valutazione dei rischi, con una sezione specifica che indicherà le misure di prevenzione e i dispositivi di protezione per i ragazzi.
A commentare le nuove misure del Governo è stato oggi, 3 maggio, il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, incontrando gli studenti dell’Istituto dell’Istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti di Città di Castello. “Devono essere momenti collegati allo studio, non essere un impiego, perché a scuola non si lavora, a scuola si studia”, ha detto senza mezzi termini il segretario.
“Non ridurre le morti ma azzerarle”
Il sindacato si batte per la sicurezza nei luoghi di lavoro che, scrivono in un comunicato, “bisognerebbe parlare tutti i giorni e gli interventi del Ministro ci convincono se agli annunci seguiranno azioni concrete e strutturali. Il nostro obiettivo non è diminuire le morti, non è ridurle, ma azzerarle riportando la discussione all’apice dell’agenda politica del Governo”.
https://www.tecnicadellascuola.it/a-scuola-si-studia-non-si-lavora-daprile-uil-commenta-le-nuove-misure-che-regoleranno-lalternanza-scuola-lavoro/amp
Stop al numero chiuso al Tfa Sostegno, sì al piano straordinario di assunzioni del personale docente.
La soluzione al precariato per la Uil Scuola Rua è un “atto da compiere perché la stabilizzazione potrebbe rappresentare un volano di crescita per l’intera economia del Paese”. A Orizzonte Scuola il segretario generale della Federazione Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.
Il Ministero ha confermato un piano di assunzioni straordinario per il personale docente. Pensa si possa arrivare a un settembre diverso da quello visto in questi anni?
Arrivare a settembre con tutto il personale a scuola non dovrebbe rappresentare un’eccezione ma una regola. Auspichiamo che alle promesse seguano i fatti.
Bene il piano di assunzioni straordinario per gli insegnanti che abbiano maturato 36 mesi di servizio o siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari. Una nostra rivendicazione su cui, ricordiamo, c’è stato un lungo confronto con il ministero che ci ha visti protagonisti con proposte concrete che si realizzeranno, si auspica, con questo provvedimento.
Restano comunque delle questioni aperte.
È necessario che la fase straordinaria di reclutamento, come più volte rivendicato dalla Uil, debba prevedere lo scorrimento delle graduatorie delle supplenze già esistenti, ovvero le graduatorie dove sono presenti i docenti abilitati e i docenti specializzati sul sostegno e con 3 anni di servizio.
COMITATO CONTRASTO ALLA POVERTA’ EDUCATIVA
Il “Comitato contrasto alla povertà educativa” ha organizzato il 24 febbraio il seminario dedicato alla costruzione di Comunità educanti a Catania. L’iniziativa, molto affollata, ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, insegnanti, associazioni di terzo settore, dirigenti dell’Ussm, docenti di Unict. I relatori hanno ricostruito alcune delle più importanti esperienze di comunità educanti in atto in Italia (Napoli, basso ferrarese, Toscana), offrendo spunti, idee e percorsi di estremo interesse.
Qui trovate il programma dell’iniziativa.
rassegna stampa seminario povertà educativa 24 febbraio 2023
NO ALL’AUTONOMIA DEIFFERENZIATA. LA SCUOLA UNISCE NON DIVIDE.
“”””””L’Autonomia differenziata è un TEMA scottante. Tutto il mondo della scuola deve fare quadrato, esprimere il proprio dissenso contro una iniziativa di parte politica che proprio in questo momento piuttosto che occuparsi di veicolare azioni costruttive scassa già quello che bene o male funziona. La scuola, l’ISTRUZIONE al pari della SANITA’ sono funzioni pubbliche inderogabili. Calare dall’alto con iniziativa unilaterale è atto antidemocratico ovvero atto impositivo che non si concilia assolutamente in una Nazione, Democratica e Libera come la Nostra.””””””””” S.M.
La Lega, in particolare, è uno dei partiti che sono favorevoli ad una regionalizzazione di molti comparti, tra cui proprio quello dell’istruzione. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, della Lega, ha presentato al governo il suo disegno di legge a riguardo, in attesa che venga votato dal Parlamento.
Uil Scuola si oppone
La proposta non convince molte parti, che credono che in questo modo si andrebbero a penalizzare quei territori già in forti difficoltà. A far sentire la propria voce è stato oggi il sindacato Uil Scuola, secondo cui “il mondo della conoscenza deve unire l’Italia e non dividerla”.
“La discussione politica sulla regionalizzazione della scuola statale di questo Paese – sottolinea all’Adnkronos il segretario nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – non è ancora iniziata. Stiamo aspettando di conoscere il pensiero di tutte le forze politiche che dovrebbero rappresentare anche l’opinione di quel milione di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare tutti i giorni con passione e responsabilità, indipendentemente dal luogo di lavoro”.
Leggi tutto “NO ALL’AUTONOMIA DEIFFERENZIATA. LA SCUOLA UNISCE NON DIVIDE.”
Anticipazioni sulla elaborando manovra fiscale.
fonte da
Riforma degli aiuti contro la povertà – Il reddito sarà abrogato il 1° gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma. Previsto un risparmio di 734 milioni per il 2023. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione.
Assegno unico maggiorato anche per primo figlio – Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio: secondo quanto si apprende oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro), arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio. Si tratta, viene spiegato, di un pacchetto “sostanzioso” per la famiglia e la natalità.
Un mese di congedo in più fino ai 6 anni dei figli – Arriva, inoltre, un mese di congedo per i primi sei anni dei figli, che si aggiungerà alle altre misure già in vigore in materia di congedi parentali.
Leggi tutto “Anticipazioni sulla elaborando manovra fiscale.”
Covid a scuola, in funzione da oggi il nuovo protocollo: ai presidi il compito di attivare la procedura
WEB: RASSEGNA STAMPA da
Il ministero dell’Istruzione ha inviato agli istituti la nota tecnica per far partire il nuovo sistema di gestione delle positività a scuola. Confermate le quarantene “differenziate”. Ma la didattica in presenza potrebbe essere comunque a rischio.
Con l’invio agli istituti, da parte del ministero dell’Istruzione, della nota tecnica per la gestione dei casi di Covid-19 negli ambienti scolastici entra finalmente a regime il nuovo sistema delle quarantene, studiato per garantire il più possibile la didattica in presenza. Confermato il ricorso alla Dad generalizzata per l’intera classe solo in presenza di tre o più positività, con rientro (con tampone negativo) a sette giorni per i vaccinati o per i guariti nei sei mesi passati e a dieci giorni per i non vaccinati; con due casi verranno invece messi in quarantena – oltre ai positivi – solo i non vaccinati, mentre i vaccinati e i guariti verranno monitorati con tamponi a cadenza periodica; con un solo caso di positività, dopo lo screening sull’intera classe, se non risultano nuovi casi si prosegue con le lezioni frontali, isolando solo il positivo. Il ruolo dei presidi diventa centrale
Ovviamente le regole appena descritte valgono solo per i “vaccinabili”, gli alunni con più di 12 anni. Per gli altri (indicativamente classi elementari e prima media), invece, la doppia positività porterà alla Dad per tutti, con durata di almeno dieci giorni. Mentre per i docenti si applica il regime generale: se risultano positivi, potranno tornare fisicamente in aula dopo sette giorni se vaccinati (o guariti nei sei mesi precedenti) e dopo dieci giorni se non vaccinati. La vera novità evidenziata dalla circolare del MI, come evidenzia il portale Skuola.net, riguarda il ruolo dei dirigenti scolastici.
rassegna stampa.7 Agosto 2021
Salvo Mavica, Uil Scuola: la nostra valutazione sulla circolare Lagalla è negativa…
Nei giorni scorsi è uscita la circolare dell’Assessorato Regionale all’istruzione che detta le linee guida per il rientro a scuola. In generale sono tre i punti principali attorno ai quali ruota il documento firmato dall’Assessore Lagalla: disponibilità e misure di sicurezza sanitarie degli ambienti didattici; ottimizzazione della rete dei trasporti (urbani ed extra urbani); incremento del tasso di immunizzazione della popolazione scolastica mediante vaccinazione. Nulla di nuovo sotto il sole, visto che gli stessi punti li avevamo già ritrovati nella nota sul rientro a scuola del Ministro Bianchi. ‹‹Siamo alle solite! Politica eccellente nel dire, ma non nel fare. – ha commentato laconicamente Salvo Mavica, Segretario organizzativo regionale della Uil Scuola Rua – Ho partecipato alla riunione della task force regionale sulla scuola. In realtà non è altro che la ripresa della nota ministeriale. Per quello che ci riguarda, fermo restando l’impegno politico dell’assessore e degli uffici competenti, la valutazione della Uil Scuola è negativa, poiché nelle sue linee generali sembrerebbe un semplice atto di rito. Diversamente – conclude Salvo Mavica – da quello che doveva essere una linea guida per affrontare la pandemia. Tra l’altro la circolare dell’assessore Lagalla delega alle istituzioni scolastiche gli interventi. Insomma una bolla di sapone…››. La Uil Scuola dal canto suo nei giorni scorsi aveva proposto al Ministro Bianchi una serie di iniziative per ricominciare l’anno scolastico nel migliore dei modi. Tra queste: iniziare la scuola in presenza, evitando la DAD, ma in sicurezza, adottando tutti gli accorgimenti possibili che possano evitare eventuali contagi; avviare la riduzione degli alunni per classe, attraverso l’organico Covid; prevedere l’aerazione delle aule, i nuovi spazi, i trasporti ed ogni elemento di tracciamento che possa prevenire e governare gli elementi di contagio. Insomma, nonostante l’anno scolastico debba ancora iniziare l’atmosfera si sta già surriscaldando.
Caso liceo Verga di Adrano: lunedì sit-in di protesta dei sindacati
Rassegna stampa
DA: ILFATTO WEB. Lug 10, 2021 di redazione web.
La revoca dell’incarico agli undici commissari interni del liceo Giovanni Verga – Petronio di Adrano, avvenuta alla vigilia degli esami di Stato a seguito di un provvedimento del dirigente scolastico, è un caso rimasto senza soluzione. I docenti vennero ritenuti colpevoli di non aver usato la piattaforma della scuola per la DAD, un sistema che aveva generato problemi e disagi tempestivamente segnalati da insegnanti, genitori e alunni ma ignorati dal dirigente.
A seguito del mancato sviluppo della vicenda, lunedì 12 luglio, dalle 15.00 alle 18.00, si terrà un sit-in di protesta davanti al Provveditorato agli studi di Catania, in via Pietro Mascagni 52. La manifestazione è promossa dalle sigle sindacali FGU Gilda UNAMS, UIL SCUOLA e Snals CONFSAL.
“È nostro dovere attirare l’attenzione su abusi e irregolarità – afferma Giorgio La Placa, coordinatore provinciale di Gilda insegnanti – Nel caso di Adrano, la sanzione comminata ai docenti si è rivelata un’arma impropria a disposizione del dirigente scolastico, nei confronti del quale abbiamo chiesto l’avvio di un procedimento disciplinare. Gilda ha sempre rivendicato l’istituzione del Consiglio superiore della docenza, un organismo posto a garanzia della libertà di insegnamento”.
“Abbiamo raccolto i reclami di un numero crescente di docenti – sottolinea Salvo Mavica, segretario generale della UIL SCUOLA – contro il singolare modo di gestione della scuola e res pubblica del dirigente Spinella. Tutte le richieste e le comunicazioni prodotte per fare luce su questa paradossale vicenda non hanno mai avuto riscontro”.
Leggi tutto “Caso liceo Verga di Adrano: lunedì sit-in di protesta dei sindacati”
Carta del Docente : i bonus per il 2021.
La carta del docente è una carta elettronica, istituita dal MIUR (Ministero dell’Istruzione), per permettere ai docenti di usufruire di bonus annuali.
I bonus si possono usare per prodotti e servizi correlati o propedeutici al mondo della formazione dei docenti o al mondo della cultura in generale.
La Carta viene assegnata a tutti i docenti di ruolo a tempo indeterminato, che lavorano nelle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale.
Sono compresi nella categoria anche i docenti che sono in periodo di formazione o prova, i docenti dichiarati non idonei per motivi di salute, i docenti nelle scuole all’estero e i docenti delle scuole militari.
La Carta del Docente permette ai beneficiari di ottenere il Bonus Docenti, che ha un valore di 500 euro per ogni anno scolastico.
Il Bonus Docenti può essere utilizzato per l’acquisto di:
Cassese e i concorsi >>> L’editoriale di Pino Turi.
L’errore di evitare i concorsi di Sabino Cassese | 10 maggio 2021
Se la selezione non avviene secondo il merito, la scelta degli addetti alle funzioni e ai servizi pubblici avverrà sulla base del clientelismo, delle simpatie politiche, della famiglia di appartenenza, o del caso.
IL LINK all’articolo: https://www.corriere.it/opinioni/21_maggio_10/errore-evitare-concorsi-a96880be-b1c9-11eb-97b4-aa5e7b1c1388.shtml
L’errore non è evitare i concorsi, ma evitare che le clientele degradino e usino i concorsi per non assumersi le proprie responsabilità.
Considerazioni a margine dell’articolo del prof. Cassese sul Corriere della Sera di Pino Turi
Il rispetto e la stima del Professor Cassese sui cui libri molti di noi si sono formati e cimentati, non ci esime da alcune considerazioni relativamente al consueto attacco al sindacato e alla retorica dei concorsi.
La critica, ci sembra un poco affrettata nella misura in cui appare avulsa dalla realtà del Paese in cui viviamo; uno sguardo teorico da semplice studioso su cui nulla da eccepire, ma è teoria.
La pratica è invece altro, un castello su cui si regge l’ardita difesa ideologica di ipotetici concorsi che dimenticano lo stato di un Paese, il nostro, corrotto e culturalmente rassegnato.
Un paese che ha delegato tutto alla politica dei partiti che ha soggiogato la burocrazia e la sua autorevolezza ed indipendenza.
Come si può parlare di concorsi e di merito quando che li organizza lo fa con precisi obiettivi, legati alla gestione del potere e della ricerca del consenso? Le denunce e le inchieste riprese dalla stampa, a giorni alterni in cui è classico ritrovare ambienti autoreferenziali, come il caso delle università in cui è facile trovare nell’albero genealogico del Rettore corrispondenze di professori e primari di parenti e affini. Per non parlare dei concorsi negli Enti Locali e nelle AUSL dove il concorso è lo strumento per promuovere clientele: anche qui, le cronache giudiziarie sono piene di notizie di veri e propri reati finalizzati ad assunzioni organizzate per promuovere figli parenti, mogli ed amanti. Del resto lo abbiamo visto nella somministrazione di vaccini come funzionano le consorterie grandi e piccole.
Ma come è noto, la memoria è corta.
Cosa dire di scandali e di lobby e di pseudo scuole massoniche che nell’ambito della politica organizzano corsi e corsetti per la maggior parte finalizzati al profitto di enti e formatori vari?
L’opinione – Cassese e i concorsi 130521
SUL SITO UIL SCUOLA: https://uilscuola.it/opinione/lerrore-non-e-evitare-i-concorsi-ma-evitare-che-le-clientele-degradino-e-usino-i-concorsi-per-non-assumersi-le-proprie-responsabilita/
Leggi tutto “Cassese e i concorsi >>> L’editoriale di Pino Turi.”
Sono circa 8 su 10 gli alunni interessati dalle chiusure degli istituti, con l’Italia in gran parte “rossa”. Una nota del MI, tuttavia, chiarisce quali studenti possono comunque frequentare gli istituti. Esclusi invece i figli dei lavoratori essenziali.
rassegna stampa:
Con il netto aumento delle regioni ‘rosse’ – che con la nuova Ordinanza del ministro della Salute salgono a dieci (più la Provincia di Trento) – va aggiornato anche il bilancio delle chiusure scolastiche. Laddove le misure di contenimento del virus sono più stringenti, infatti, tutti gli studenti di ogni ordine e grado tornano (salvo casi specifici) in Dad al 100%. Così, dal 15 marzo, circa 8 alunni su 10 di scuole statali e paritarie – 6,9 milioni su un totale di 8,5 milioni – sono di nuovo totalmente a casa. Numeri che non si toccavano dal lockdown di marzo 2020. A stimarlo è il consueto monitoraggio effettuato dal portale Tuttoscuola, sulla base dei dati forniti dalla Fondazione Gimbe.
Anche 3 milioni di bambini da oggi a casa
Entrando nel dettaglio dei vari livelli scolastici, a seguire le lezioni solo ‘a distanza’ saranno: 3 milioni e 50 mila bambini della scuola dell’infanzia e della primaria (circa 800 mila in più rispetto a sette giorni fa), un milione e 350mila ragazzi delle medie, 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori (in entrambi i casi con un incremento di 200 mila unita in una settimana). A far schizzare il numero sono soprattutto i cambi di colore di Lazio, Veneto e Piemonte.
Pochissime le Regioni con le scuole aperte
Alla fine sono ben 16 Regioni su 20 ad aver dovuto chiudere quasi tutte le scuole. Le uniche con la scuola prevalentemente in presenza restano la Calabria (recuperata per ora dal TAR), la Sicilia, la Valle d’Aosta e ovviamente la Sardegna che, essendo in zona bianca, è la sola che avrà praticamente tutti gli studenti in presenza. Con la solita indicazione, per gli studenti delle superiori, della presenza al massimo tra il 50% e il 75% delle ore previste dal calendario. Nel calcolo, però, si è anche tenuto conto della chiusura totale delle scuole in singoli comuni di alcune regioni che sono in zona arancione (come in Sicilia, Toscana, Umbria).
Fonte TUTTOSCUOLA: INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL SCUOLA – PINO TURI-
Pino Turi: I PROBLEMI IRRISOLTI SI SONO AMPLIFICATI
Pino Turi, segretario generale UIL SCUOLA da luglio 2015 è convinto che le politiche formative da sole non possono cambiare la scuola. nessuna riforma può avere successo se i soggetti che ne hanno la responsabilità (dirigenti, docenti, studenti, famiglia, soggetti istituzionali e sociali) non sono coinvolti dall’inizio alla fine. c’è da sperare che il piano nazionale di ripresa e resilienza (next generationeu) che il governo lo scorso 12 gennaio ha presentato in parlamento, spinga ad un cambio di passo per l’avvio di un processo attuativo aperto, partecipato e collaborativo.
L’INTERVISTA A TUTTOSCUOLA.TUTTOSCUOLA – Febbraio 2021 – Intervista Turi – pag 14-5
I nodi della didattica a distanza: “Criticità nelle scuole”
da . il PUNTO di Francesca TUSCHI.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto propizia. La didattica a distanza, dura necessità imposta dalla situazione sanitaria, sembrerebbe essersi rivelata un enorme buco nell’acqua. Le ragioni sono diverse e vanno dalle condizioni di partenza delle scuole al gap generazionale e sociale in termini di alfabetizzazione informatica. Il segretario della Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica, fa il punto sull’inevitabile chiusura delle scuole e sulle criticità dei percorsi di apprendimento a distanza non senza una nota polemica nei confronti del Ministro Azzolina.
“Le scuole non erano pronte”.
“Non tutte le scuole erano preparate alla didattica a distanza, in modo particolare le elementari e le medie”, premette il sindacalista che lamenta in nuce “un’assenza di formazione soprattutto per i docenti più anziani e di strutture in molti plessi scolastici”. In altre parole, quando si parlava trionfalmente di registri elettronici e nuove frontiere informatiche molte scuole siciliane vivevano situazioni diametralmente opposte. Poi la pandemia e lo stato di necessità hanno sostanzialmente fatto il resto.
“Dad male necessario”.
“La didattica a distanza è un male necessario legato al dilagare della pandemia perché la priorità è la tutela della salute pubblica. Non è vero che le scuole sono sicure al 100%”, denuncia Mavica. “Ci sono stati casi di positività con quello che ne consegue all’interno delle classi in termini di contagio”, spiega. Un fatto che corrobora le richieste portate avanti dal sindaco e accolte dagli attori politici riguarda alla necessità di sospendere le lezioni di presenza in assenza di condizioni di piena sicurezza. Poi un colpo di fioretto all’indirizzo della titolare del Ministero della Pubblica Istruzione.
Seconda ondata e impreparazione.
“La Ministra ha scoperto soltanto recentemente che la didattica a distanza non funzione e che non può supplire le lezioni di presenza”, spiega sottolineando quanto si perde in termini di apprendimento e di relazioni umane facendo lezione dietro lo schermo di un Pc. Eppure, il tempo per correre ai ripari in vista della seconda ondata c’era. “Bisognava prendere altre misure a tempo debito: investendo risorse e creare delle classi meno affollate. Mettere mano agli organici attingendo al personale precario. Tutti i suggerimenti dei dirigenti scolastici sono stati invece disattesi”, accusa il sindacalista.
L’acuirsi delle diseguaglianze.
E aggiunge. “Si è pensato invece di acquistare i banchi con le rotelle con una conseguenza: le scuole hanno depauperato il patrimonio immobiliare di banchi e sedie”, argomenta Mavica. Senza contare poi l’acuirsi delle diseguaglianze in termini di possibilità tra ceti più o meno abbienti e tra centro e periferie. “La dad funziona nelle famiglie ricche che hanno a disposizione computer e connessione internet, creando la solita divaricazione tra chi ha i mezzi e chi non li ha”, sottolinea il sindacalista. “Lo stesso vale per le scuole, ad esempio a Belpasso ci sono ancora scuole senza wifi”, conclude.
Pubblicato il 12 Gennaio 2021, 05: su LiveSicilia.