P.A. FIRMATO IL PATTO PER L’INNOVAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO E LA COESIONE SOCIALE.

UIL: PRIMO IMPORTANTE PASSO PER FAR RIPARTIRE IL PAESE. «Un accoro che muove un quadro fermo, statico da anni – è il commento del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – modifica la politica degli ultimi venti anni di politiche neo liberiste tutte spostate alla riduzione e ai tagli. Si decide di mettere fine allo sfruttamento del personale precario, si mettono al riparo le risorse dell’elemento perequativo e si creano le condizioni per aprire la stagione dei rinnovi contrattuali, attraverso atti di indirizzo di settore da definire rapidamente».

attachments:

NOTA UIL: COM Segretari PA su accordo 100321

PATTO:COM patto per il lavoro 100321

UIL SCUOLA: LE SCUOLE VANNO CHIUSE PER PERMETTERE LA VACCINAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE.

VANNO FATTE DELLE SCELTE E NON SI PUO’ SCARICARE RESPONSABILITA’ SUI DIRIGENTI SCOLASTICI.

Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola

Ci sono scelte da fare – denuncia Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola – mentre, ancora una volta, la responsabilità di misure che attengono all’Amministrazione viene scaricata sui dirigenti scolastici. Spetta al ministero la decisione di chiudere gli istituti – per il periodo strettamente necessario, precisa D’Aprile – in relazione alla programmazione del piano vaccinale anti-Covid previsto dalle Regioni per il personale in servizio. Le soluzioni esistono. Basta solo la volontà politica, per trovare gli strumenti più rapidi ed efficaci per rispettare il sacrosanto diritto alla salute del personale e degli alunni. Un diritto della persona, che non può essere affidato a gesti isolati, né ai provvedimenti di dirigenti scolastici che, non riuscendo a garantire il regolare svolgimento delle lezioni, con determinazione e senso di responsabilità verso la comunità educante, in presenza di un cospicuo numero di docenti in quarantena e di una richiesta pressante di vaccinazione del personale, hanno sospeso le attività didattiche.

VACCINAZIONI, IL PARADOSSO DELLA SCUOLA: LA UIL SCRIVE AL MINISTERO. Vaccini pronti per il personale della scuola ma non si sa come prendere i permessi per farli.

 

Non ci sono precedenti normativi. Va trovata una soluzione veloce. 
Proposta Uil Scuola: muoversi in analogia con le misure previste per la vaccinazione antitetanica.
In diverse regioni sono iniziate le prenotazioni per la somministrazione del vaccino anti Covid per il personale docente e Ata, in alcune si è già alla prima fase di somministrazione.
L’adesione, che è volontaria, riguarda tutto il personale in servizio, di ruolo e supplente, nel corrente anno scolastico.
In molti casi la somministrazione del vaccino avviene in orario di servizio e per il personale non è stato al momento previsto un permesso speciale o ad hoc che consenta di essere giustificati dall’assenza per il tempo necessario alla somministrazione – mette in evidenza Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola.

Una situazione inammissibile: da un lato la vaccinazione anti Covid, che rientra a pieno nei motivi di sicurezza sul lavoro e rappresenta per il personale della scuola uno strumento di protezione, per sé e per gli altri; dall’altro la mancanza di un riferimento normativo per potervi accedere.
E’ per questo – spiega D’Aprile – che il personale è costretto a ricorrere agli istituti giuridici previsti dal contratto del 2006 e del 2016. Questo significa però – ad esempio – che per i supplenti potrebbe configurarsi anche come interruzione dell’anzianità di servizio.

COM permessi per i vaccini 040321

LETTERA MI Somministrazione vaccini anti Covid personale della scuola

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Lavoratori fragili: precisazioni ministero.


Dal  1° marzo 2021 non trova più applicazione la disciplina di miglior favore, che prevedeva lo svolgimento  della prestazione   lavorativa   in   modalità   agile  o l’equiparazione a “ricovero ospedaliero” dell’assenza per malattia, per  il   personale   in   possesso   del riconoscimento  di  disabilità  con  connotazione  di  gravità o di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita.
La nota n. 325 del 3 marzo, che si allega, emanata dal Ministero precisa che, in attesa di un eventuale intervento normativo che possa ripristinare la disciplina speciale per tali categorie, in materia di lavoratori fragili bisogna fare riferimento alla nota dell’11 settembre 2020, n.1585 in cui si sono date le Indicazioni operative relative alle procedure di competenza del dirigente scolastico riguardo ai lavoratori fragili con contratto a tempo indeterminato e determinato.
In particolare:

attachments:m_pi.AOODPIT.REGISTRO UFFICIALE(U).0000325.03-03-2021

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UilScuola Sicilia e Flc-Cgil : con il caos vaccini, no alla didattica in presenza al 75%. Caos totale, cabina di regia inoperosa o impreparata? Possibile che non ci sia nessuno al posto giusto?

Flc-Cgil e UilScuola Sicilia: con il caos vaccini, no alla didattica in presenza al 75%
Di Pasquale Almirante – 25/02/2021
I segretari regionali della Flc-Cgil e dalla UilScuola, in una nota congiunta denunciano che sulla “prenotazione dei vaccini anti covid per il personale scolastico è scoppiato il caos”.

Infatti, fanno presente, se solo da qualche ora si è data finalmente ai docenti e al personale la possibilità di prenotarsi, i presidi sembrerebbero esclusi, mentre, e qui davvero c’è da restare increduli, non si sarebbe data comunicazione agli istituti e non si sarebbe informato nemmeno l’Ufficio scolastico regionale.

Icotea
“In questa situazione in cui rimangono quasi totalmente irrisolte le problematiche legate alla vaccinazione di tutto il personale scolastico, ai trasporti, alla fornitura delle mascherine ffp2 a tutti i docenti dell’infanzia e ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado, e con le preoccupanti previsioni fatte dagli esperti sulla diffusione delle varianti del virus, siamo contrari all’idea del governo regionale e dell’assessore Lagalla (nella foto) di aumentare il tempo della a didattica in presenza alle superiori dal 50 al 75%”.

Una circolare, infatti, l’assessore stabiliva che da lunedì prossimo, primo marzo, nelle scuole superiori della Sicilia la didattica in presenza potrà raggiungere il 75%. In base a quanto previsto, la soglia non sarà obbligatoria fin da subito: ai dirigenti degli istituti secondari di secondo grado, infatti, sarà data la facoltà di raggiungere in maniera graduale e progressiva l’obiettivo della percentuale massima del 75% in base alle specifiche situazioni di ogni singola scuola e del relativo contesto.

La circolare prevede, inoltre, che «la soglia del 75% di didattica in presenza dovrà essere compatibile con l’organizzazione interna ai vari istituti e con la possibilità di rispettare le previste misure anti-coronavirus. Resterà sempre garantito il regolare accesso alle lezioni agli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali. Le disposizioni contenute nella circolare si estendono anche agli Istituti tecnici superiori (Its) e ai percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico (Iefp)».

Basandosi proprio su questa circolare, Rizza (Flc-Cgil) e Parasporo (UilScuola), fanno sapere che, considerate tutte le carenze e i disguidi, gli incerti meccanismi di vaccinazione e le condizioni di poca sicurezza nelle scuole “non condividiamo la nota dell’Assessorato regionale all’istruzione e della formazione professionale, del 24 febbraio scorso, che prevede la didattica in presenza al 75% nella scuola secondaria di II° grado, negli Its e nei percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico a partire dal 1 marzo 2021. Posizione che abbiamo espresso anche durante la task force regionale del 16 febbraio scorso”.

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IRASE: Sportello telematico dedicato.

Mariolina Ciarnella  presidente IRASE nazionale.
Carissimi tesserati e non, simpatizzanti ed amici,  da un anno a questa parte, la scuola è stata oggetto di attacchi sulla sua funzione essenziale a causa della pandemia,  che ne ha sconvolto la programmazione, per cui tutti gli operatori scolastici, dai dirigenti ai docenti, al personale ata, insieme agli alunni ed alle famiglie, vivono in uno stato di tensione e di incertezze.

Per questo  IRASE, per dare supporto alle scuole,  ha  pensato di istituire uno SPORTELLO telematico dedicato, attraverso cui intende offrire un servizio in grado di supportare il personale scolastico,  desideroso di apprendere e fornire un contributo al superamento della difficile situazione che stiamo vivendo.

Si tratta di un servizio consulenziale online: (canali preferenziali per i tesserati alla Uil Scuola)
esperti in diversi settori strategici ( MEDICO-PSICOTERAPEUTA, PEDAGOGISTA, OSTEOPATA, ESPERTO DI SICUREZZA, D. S., DSGA, DOCENTI APPARTENENTI A TUTTI GLI ORDINI E GRADI DI SCUOLA , DOCENTE DI SOSTEGNO, DOCENTE ESPERTO IN TIC) per la vita scolastica, saranno a disposizione per rispondere alle richieste di docenti e di altri attori scolastici inerenti problemi reali e situazioni critiche da gestire, svolgendo una vera e propria funzione di supporto, facilitazione, accompagnamento, a partire dall’analisi della domanda, passando attraverso l’indagine del problema , per pervenire alla formulazione di indicazioni e proposte che possano orientare l’azione.

Lo SPORTELLO è pronto per essere varato.  A breve le istruzioni e le modalità per come accedere a questo nuovo servizio, come funzionerà e come  anche le Scuole vi potranno accedere.
Mariolina Ciarnella Pres. IRASE Nazionale
Pino Turi Segretario Generale.  UIL Scuola                                                                                                                                                                                                                                           salvo mavica segretario organizzativo. UIL Scuola Sicilia

SCUOLA // MOBILITA’ DEL PERSONALE / UIL: inopportuna la convocazione su un tema contrattuale da un governo dimissionario.


Turi: la forma è sostanza. I trasferimenti del personale non sono affari correnti.
Abbiamo chiesto la riapertura del contratto integrativo che merita una risposta e una visione complessiva per i riflessi che avrà sull’avvio del prossimo anno scolastico.

In politica la forma è sostanza. Non riusciamo a capire l’atteggiamento del ministro dell’istruzione che ha convocato una riunione sindacale per affrontare i temi della mobilità del personale che – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi coinvolge, ogni anno, centinaia di migliaia di lavoratori.
I trasferimenti nella scuola sono passo propedeutico per la programmazione del prossimo anno scolastico.
La Uil Scuola, già con una lettera indirizzata al ministro nei giorni scorsi, ha chiesto di sospendere il calendario relativo alle prove di esame del concorso straordinario.
Un atto definito di garbo istituzionale vista la situazione di passaggio di governo.

COM MOBILITA’ scuola – 100221

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Bloccare prove concorso straordinario >>> Il segretario Uil Scuola scrive al ministro Azzolina. Serve atto di garbo istituzionale.


Il segretario generale Uil Scuola scrive al ministro Azzolina. Serve atto di garbo istituzionale
Bloccare il calendario delle prove del concorso straordinario, sospese a causa dell’emergenza
Turi: bisogna sincronizzare i tempi del reclutamento coi tempi della scuola e lavorare per il prossimo anno scolastico.
Nel Recovery Plan, ci sarebbero le risorse per agire sugli organici, non possiamo perdere anche questa occasione straordinaria.

Bloccare il calendario delle prove del concorso straordinario, sospese a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in atto – questa la richiesta contenuta in una lettera che il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, ha inviato nel pomeriggio al ministro dell’Istruzione.
Tale fase concorsuale non prevede prove suppletive, nonostante i diversi pronunciamenti dei Tar, e avrà conseguenze giudiziarie che andranno a frustrare gli obiettivi di mettere in ruolo i vincitori già a settembre prossimo – si legge nella lettera.
E’ evidente a tutti che questa fase di emergenza epidemiologica – i cui effetti sono ancora drammaticamente presenti, al punto di far valutare al Presidente Mattarella il non rinvio al voto e ai Comuni uno slittamento delle date delle elezioni amministrative – ha compromesso il programma di assunzioni.  Più opportuno sarebbe dunque, procedere con un ripensamento delle assunzioni e delle stabilizzazioni di tutti i lavoratori precari al fine di poter dare anche una garanzia di funzionalità per la scuola.
La invitiamo a voler considerare che il sistema di reclutamento, con le quattro procedure concorsuali straordinarie e ordinarie bandite la scorsa primavera, si è rivelato inattuabile – scrive Turi.

LA LETTERA: LETTERA Ministro dell’Istruzione – 04022021

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RIENTRO A SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA: CONTINUA LA PROTESTA


Turi: dimensioni delle classi e organici sono nodi che vanno risolti adesso.
Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Fund.
Ripetere gli stessi errori e ritardi significa mettere in crisi anche il prossimo anno scolastico. Le tre proposte Uil.
Presìdi di protesta davanti agli Uffici scolastici regionali e, a Roma, davanti al Ministero: il 25 gennaio continua la protesta del mondo della scuola.
Siamo a pochi giorni dalla chiusura delle nuove iscrizioni che scadono la prossima settimana  – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola – e appare quanto mai importante prevedere un ridotto numero di alunni per classe, organici pluriennali.
Per questo la Uil Scuola manifesterà per sostenere le ragioni della scuola in presenza e in sicurezza. Temi sostenuti anche da Priorità alla Scuola, durante tutti questi mesi.
Le misure per il nuovo anno scolastico, al quale abbiamo il dovere di pensare fin da ora – aggiunge Turi – non possono essere prese senza attenzione alla sicurezza di studenti e insegnanti.
Riduzione degli alunni per classe ed organici triennali sono gli investimenti base, da effettuare con le risorse del Recovery Fund.
Il sistema di istruzione nazionale solo con la stabilità del lavoro dei precari e gli investimenti sulle persone e non sulle cose – atti propedeutici, osserva Turi, per uscire dalla crisi – può superare i limiti che la pandemia ha accentuato e reso visibili. Situazione nella quale la scuola era scivolata drammaticamente sotto l’attacco di anni di politiche neo liberiste. Ora serve un cambio di rotta politica da realizzare con una azione unitaria, sindacale e sociale, da fare insieme.

FIRMATO L’ATTO DI INDIRIZZO PER IL 2021.


Turi: il ministro ha improvvisa nostalgia della Legge 107?
Eppure il Movimento aveva ottenuto consensi per smontarla. Ora si torna a parlare di ‘domanda’ e di mercato.
La scuola deve essere libera e laica. Non ancillare al mercato o peggio ancora alla politica.
In piena autarchia regionale e con una possibile crisi di governo dietro l’angolo, il ministro Azzolina ha firmato oggi l’Atto di indirizzo per il 2021.
Atto programmatico che si presenta ogni anno per delineare le linee prioritarie del programma di governo per la scuola.
All’interno del documento, le linee di indirizzo per il reclutamento, l’innovazione, la formazione obbligatoria, anche una classe di concorso specifica per il sostegno e – osserva con preoccupazione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ogni altro armamentario possibile per un attacco in piena regola alla comunità educante e alla scuola statale.
«Il corpus normativo che attualmente si caratterizza per complessità – si legge nell’Atto – (…) ha necessità di una revisione, rendendolo coerente con le caratteristiche e l’attuale forma dell’amministrazione scolastica, così come è venuta delineandosi e trasformandosi nel corso degli ultimi venticinque anni».
Traduciamo: la politica perseguita negli ultimi venticinque anni, quella dei tagli, dei dimensionamenti, delle classi numerose, della buona scuola, del neo liberismo, della scelta dell’ideologia del profitto, dell’esaltazione dell’imprenditoria come sale della terra, della progressiva scarsa considerazione per il lavoro intellettuale e degli insegnanti, tutti soggetti ad un’improbabile produttività – ecco ora anche ciò che non e misurabile, va misurato sulla base della domanda attuale.
La scuola si trasforma da funzione dello Stato, principalmente educativa, a servizio a domanda individualizzata.
Si trasformano gli studenti in clienti da soddisfare. E’ questa la storia degli ultimi venticinque anni che la pandemia ha dissotterrato da una spessa coltre di ambiguità politica. 

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Circolare su congedo straordinario sospensione didattica scolastica in presenza.


Rilanciamo in allegato la scheda sintetica redatta dalla Confederazione UIL, a firma della segretaria Ivana Veronese,  sulle novità previste per i genitori i cui figli non frequentano la scuola in presenza, a causa della sospensione delle attività didattiche, nelle c.d. “zone rosse”, e per i genitori che hanno figli disabili gravi, sempre con riferimento alla sospensione delle lezioni in presenza indipendentemente dalla  “zona” in cui rientra la propria regione.
Si tratta nello specifico del congedo di cui possono fruire solo i lavoratori dipendenti che si trovino in queste due casistiche:
1) genitori con figli frequentanti scuole secondarie di primo grado (scuole medie) ed iscritti al secondo e terzo anno, a cui sia stata sospesa l’attività didattica in presenza in quanto rientranti nelle c.d. zone “rosse”.
2) genitori con figli con disabilità di gravità accertata, nel caso di sospensione dell’attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado o di chiusura di centri diurni a carattere assistenziale. In questo caso l’ambito di applicazione del congedo è l’intero territorio nazionale.
L’indennità di congedo straordinario è pari al 50% della retribuzione.
Il genitore può chiedere il congedo solo se la prestazione lavorativa non può essere svolta in smart working.
Nella scheda sono elencati destinatari, requisiti e tempistiche per la fruizione di questo congedo straordinario, confrontandoli, al contempo, con quelli del “congedo di sospensione delle attività didattiche in presenza di figli conviventi minori di 14 anni” di cui all’art. 21 del DL 104/2020.
Si ricorda che per il personale docente e ATA la domanda va presentata esclusivamente alla propria scuola di servizio.
 f.to Giuseppe D’Aprile
Segretario Organizzativo segreteria nazionale federazione Uil Scuola Rua Roma

Circolare Congedo Straordinario

Circolare inps 2 del 12 gen 2021

tabella INPS

I nodi della didattica a distanza: “Criticità nelle scuole”

da . il PUNTO di Francesca TUSCHI.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto propizia. La didattica a distanza, dura necessità imposta dalla situazione sanitaria, sembrerebbe essersi rivelata un enorme buco nell’acqua. Le ragioni sono diverse e vanno dalle condizioni di partenza delle scuole al gap generazionale e sociale in termini di alfabetizzazione informatica. Il segretario della Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica, fa il punto sull’inevitabile chiusura delle scuole e sulle criticità dei percorsi di apprendimento a distanza non senza una nota polemica nei confronti del Ministro Azzolina.
“Le scuole non erano pronte”.
“Non tutte le scuole erano preparate alla didattica a distanza, in modo particolare le elementari e le medie”, premette il sindacalista che lamenta in nuce “un’assenza di formazione soprattutto per i docenti più anziani e di strutture in molti plessi scolastici”. In altre parole, quando si parlava trionfalmente di registri elettronici e nuove frontiere informatiche molte scuole siciliane vivevano situazioni diametralmente opposte. Poi la pandemia e lo stato di necessità hanno sostanzialmente fatto il resto.

“Dad male necessario”.
“La didattica a distanza è un male necessario legato al dilagare della pandemia perché la priorità è la tutela della salute pubblica. Non è vero che le scuole sono sicure al 100%”, denuncia Mavica. “Ci sono stati casi di positività con quello che ne consegue all’interno delle classi in termini di contagio”, spiega. Un fatto che corrobora le richieste portate avanti dal sindaco e accolte dagli attori politici riguarda alla necessità di sospendere le lezioni di presenza in assenza di condizioni di piena sicurezza. Poi un colpo di fioretto all’indirizzo della titolare del Ministero della Pubblica Istruzione.

Seconda ondata e impreparazione.
“La Ministra ha scoperto soltanto recentemente che la didattica a distanza non funzione e che non può supplire le lezioni di presenza”, spiega sottolineando quanto si perde in termini di apprendimento e di relazioni umane facendo lezione dietro lo schermo di un Pc. Eppure, il tempo per correre ai ripari in vista della seconda ondata c’era. “Bisognava prendere altre misure a tempo debito: investendo risorse e creare delle classi meno affollate. Mettere mano agli organici attingendo al personale precario. Tutti i suggerimenti dei dirigenti scolastici sono stati invece disattesi”, accusa il sindacalista.
L’acuirsi delle diseguaglianze.
E aggiunge. “Si è pensato invece di acquistare i banchi con le rotelle con una conseguenza: le scuole hanno depauperato il patrimonio immobiliare di banchi e sedie”, argomenta Mavica. Senza contare poi l’acuirsi delle diseguaglianze in termini di possibilità tra ceti più o meno abbienti e tra centro e periferie. “La dad funziona nelle famiglie ricche che hanno a disposizione computer e connessione internet, creando la solita divaricazione tra chi ha i mezzi e chi non li ha”, sottolinea il sindacalista. “Lo stesso vale per le scuole, ad esempio a Belpasso ci sono ancora scuole senza wifi”, conclude.

Pubblicato il 12 Gennaio 2021, 05: su LiveSicilia.

La protesta gentile degli studenti dimostra che la scuola c’è ed è viva.


Turi: servono risposte e non opinioni.
C’è un raggio di sole nella monotona narrazione sulla scuola di questi mesi, di politici, scienziati e sindacalisti: la protesta gentile dei ragazzi e delle ragazze che vogliono studiare e lo vogliono fare a scuola. Ragazzi che nella scuola credono, e vivono la loro esperienza di cittadini di questo paese, finalmente entrano in campo per rivendicare il loro diritto al futuro – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Vuole dire che la scuola c’è, è ancora viva, e sulle ragioni della mobilitazione dei nostri ragazzi si può uscire dall’emergenza.
Gli studenti chiedono una scuola e non un suo surrogato di essa, chiedono diritti e vantano la legittima pretesa di entrare nel mondo degli adulti con una formazione che va oltre la conoscenza, va nel senso della cittadinanza responsabile.
Una nuova generazione che chiede – sottolinea Turi – deve avere risposte all’altezza della situazione.
Non possiamo cavarcela con il consunto gioco del cerino di chi ha responsabilità. Li vogliamo trasformare in tifosi o cittadini?
Servono risposte non opinioni di quanti vorrebbero a vario titolo rappresentarli.
Se ogni gruppo sociale – perché no, osserva Turi, ogni lobby – che  parla di scuola pensando ai propri modelli sociali ed economici, ascoltasse, almeno una volta  questi ragazzi che come tutti i giovani di ogni epoca parlano di solidarietà, di amicizia, valori ormai  dimenticati dalla politica, forse quel raggio di sole potrebbe illuminare questa nostra società che dovrebbe riflettere ed ascoltare.
In attesa delle decisioni di governo, godiamoci questa bella notizia, i ragazzi a cui va il nostro incoraggiamento ci sono.

comunicato stampa. Segreterie regionali:FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, FGU GILDA

SEGRETERIE REGIONALI SICILIA
Si è tenuta oggi la prevista riunione della task force regionale per la riapertura della scuola
alla presenza dell’On. Assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e dell’On. Assessore alla Salute
Ruggero Razza per le determinazioni relative alla ripresa delle attività didattiche presso gli Istituti
secondari di secondo grado, e di tutte le istituzioni scolastiche in genere.
Premesso che la situazione all’interno delle scuole non desta preoccupazione, avendo
registrato ad oggi un indice di positività molto basso, quello che preoccupa invece è quanto avviene
al di fuori delle scuole e quanto avvenuto durante le recenti festività.
La proposta del governo di posticipare il rientro in aula per le secondarie di secondo grado al
1° febbraio per il segmento della scuola primaria e secondaria di primo grado al 18 gennaio, ci
sembra ragionevole e ispirata al buon senso. L’orientamento del provvedimento governativo di
cautela e di prudenza ci convince, l’unica perplessità rimane la volontà di lasciare in presenza la
scuola dell’infanzia che comporterebbe comunque lo spostamento giornaliero di famiglie e alunni
all’interno delle città.
La scuola non può essere isolata, non si può non tenere conto del contesto territoriale. Solo
un elevato rigore nei comportamenti civici e di misure sanitarie preserva anche le scuole dal
diventare moltiplicatori di contagio. CGIL CISL UIL della scuola SNALS E GILDA consapevoli
dell’importanza della funzione pedagogico educativo che svolge la scuola, sono convinti che sia la
giusta misura.
Chiediamo: che questo lasso di tempo, previsto per la riapertura delle scuole, sia utilizzato al
fine di poter effettuare screening di massa degli studenti e pianificare le vaccinazioni per tutti gli
operatori della scuola, con particolare attenzione agli insegnanti di scuola dell’infanzia, che non
interromperanno le lezioni in presenza, e agli insegnanti di sostegno.
Auspichiamo inoltre che relativamente al problema dei trasporti sia reso noto il piano integrativo e
che diventi immediatamente operativo.
FLC CGIL CISL Scuola UIL Scuola RUA SNALS Confsal FGU GILDA

il testo: Comunicato unitario riapertura scuole

Nuovo DPCM: cosa è previsto per la scuola.


il 5 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto contenente disposizioni anche per la scuola. 
È prevista per le sole scuole superiori la Didattica a Distanza al 100% per i giorni 7, 8 e 9 gennaio. Dall’11 al 16 gennaio la presenza degli alunni al 50%. Per le eventuali zone rosse ripristina quanto stabilito dal DPCM 3 dicembre 2020. 
Il testo, in vigore fino al 16 gennaio, prevede: 
• Dal giorno 11 gennaio 2021 al 16 gennaio 2021 le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, garantendo almeno al 50 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica, è svolta con didattica a distanza.
• Nei giorni 7, 8 e 9 gennaio 2021, l’attività didattica si svolge a distanza per il 100 per cento della popolazione studentesca.
• Infanzia e primo ciclo – svolgono l’attività in presenza dal 7 al 16 gennaio.
Per le zone che dovessero essere dichiarate “rosse”: 
• Si svolgeranno le lezioni in presenza nella scuola della Infanzia, primaria e per la prima classe delle scuole medie;
• Si svolgeranno le lezioni a distanza dalla seconda media alla quinta superiore.
Restano ovviamente ferme eventuali diverse decisioni (più restrittive) che stanno assumendo le varie Regioni a cui bisogna fare riferimento.
Il testo in allegato.: ATTO-COMPLETO-___

Scuola, la Azzolina: “Risolti i problemi dei trasporti, si torni in aula”. Il premier britannico, Boris Johnson, è di diverso avviso.

da TGCOM24, 5.1.2021
Secondo il ministro dellʼIstruzione “se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi: la scuola dovrebbe essere lʼultima a chiudere”

“Ci sono tutte le condizioni per riportare gli studenti a scuola l’11 gennaio”. Lo sostiene il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, secondo la quale “il problema non è più il trasporto” visto che “il governo ha fatto un lavoro enorme con i prefetti affinché si possa ritornare in classe”. La politica e la pandemia, aggiunge la Azzolina, “non possono togliere ai ragazzi la voglia e il diritto di tornare a scuola. 

Il premier britannico, Boris Johnson, annunciando il TERZO lock down nazionale ha affermato:

“La situazione è allarmante” “Voglio sottolineare che il problema non è che le scuole non siano sicure” ma che queste “possono agire come vettori di trasmissione facendo sì che il virus si diffonda tra le famiglie”

 

Scuola, Uil: “Sbagliata la riapertura: il sindaco intervenga”

da CATANIATODAY.  Redazione. addì  5 gennaio 2021, 11,13

Per il sindacato è sbagliata la ripresa delle lezioni in presenza a partire dal 7 gennaio soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di capitale siciliana per contagi da Covid19



“Per la Uil è sbagliata la riapertura delle scuole a partire dal 7 gennaio. E questo vale soprattutto a Catania, che continua a mantenere il triste primato di…capitale siciliana per contagi da Covid-19”. Lo affermano la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola, Salvo Mavica, che fanno appello al sindaco del Comune e della Città metropolitana di Catania Salvo Pogliese perché “anche nella sua qualità di autorità sanitaria locale assuma ogni iniziativa al fine di scongiurare ulteriori situazioni di rischio potenziale”. Gli esponenti sindacali, inoltre, chiedono al prefetto “che al Tavolo di coordinamento per la ripresa della didattica in presenza vengano ascoltate le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, finora mai coinvolte”.
Enza Meli e Salvo Mavica rilanciano e ribadiscono “la netta, lungimirante presa di posizione del leader nazionale Uil, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che in queste ore ha sollecitato al Governo scelte coerenti anche sul fronte delle scuole a fronte di dati epidemiologici ancora fortemente preoccupanti”.  La segretaria della Uil etnea e il segretario organizzativo regionale della Uil Scuola aggiungono: “Temiamo siano particolarmente vere nella nostra città e della nostra provincia le parole di Pierpaolo Bombardieri, che ha denunciato come non su tutti i territori del nostro Paese siano immediatamente operativi adeguati piani di trasporto e non in tutti i plessi siano stati approntati i necessari presidi sanitari. Nessuno nega, esclamiamo assieme al nostro segretario nazionale, che il valore e la necessità della ripresa dell’attività scolastica ma non vorremmo prevalesse ora una posizione ideologica rispetto alla prioritaria salvaguardia della vita e della salute degli studenti e di tutti i lavoratori coinvolti insieme con i loro familiari”. Enza Meli e Salvo Mavica dichiarano ancora: “Piuttosto che preoccuparsi dei banchi con le rotelle o proclamare annunci sul ritorno in classe, vorremmo augurarci che le istituzioni politiche facciano propria la lezione impartita dal Covid per assicurare le opportunità finora negate a Catania e alla sua provincia. Ci riferiamo all’inserimento di quest’area in zona sismica a rischio 1, che impegnerebbe risorse significative utili ad esempio per la doverosa costruzione di nuovi plessi e la sempre più urgente ristrutturazione di quelli già esistenti. Ci riferiamo alla dotazione di infrastrutture immateriali, innanzitutto quelle autostrade informatiche senza le quali è inutile riempiersi la bocca di frasi a effetto su didattica a distanza (o, se preferite, DAD) e smart-working. Ci riferiamo, infine, al ripensamento delle scelte in materia sanitaria perché quelle attuate sinora stanno condannando tanti, troppi, cittadini a morire non solo di Covid senza avere ricevuto tutte le dovute cure”.

SCUOLA: UIL, SIA AL CENTRO CAMPAGNA VACCINAZIONE.


TURI, TROPPE LE INADEMPIENZE SCARICATE SULLA SCUOLA
“E’ un errore scaricare sulla scuola le evidenti inadempienze diffuse che la scuola e il futuro del paese subisce e subirà nel tempo. Sarebbe ora di tornare all’unità e al consenso. Le forzature e lo scaricabarile sulle responsabilità non fa bene alla scuola e al futuro dell’Italia. Dall’emergenza si esce tutti insieme e se si torna al dialogo e al confronto. Per questo ci vuole cultura di governo e se ne vede veramente poca. Basta retorica e affrontare la realtà cominciare dai presidi sanitari e dalla campagna di vaccinazione che deve fare perno sulla scuola e non come sta accadendo per i trasporti e lo scaglionamento, su altre sia pure importanti attività che vorrebbero la scuola in posizione ancillare, di adattamento continuo alle esigenze altrui, non volendo capire l’importanza del settore per il futuro sociale ed economico che è evidenziato solo a parole”. Lo dice all’ANSA Pino Turi, segretario della Uil scuola.   “Si deve tornare all’accordo sulla sicurezza di agosto e ripartire da quel punto. Manca la politica e le decisioni strategiche che invece sono prevaricate da una visione miope e di parte. In questo modo la scuola sarà come è evidente il vaso di coccio tra quelli di ferro”.

Scuola: sindacati Sicilia, forti perplessità su riapertura Necessario attivare urgentemente una cabina di regia regionale e tavoli di coordinamento provinciali con la presenza delle parti sociali.

Palermo, 04 gennaio 2021 – “Esprimiamo forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831
istituzioni scolastiche siciliane in vista dell’imminente riapertura”. Lo scrivono in una nota
congiunta le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, tra l’altro escluse dalla
quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si
trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni previste per l’8 gennaio in Sicilia.
“Chiediamo un immediato confronto con le istituzioni – aggiungono – col presidente Musumeci,
con gli assessori all’istruzione, ai trasporti e alla sanità e con il direttore generale dell’Usr Sicilia,
per approfondire le reali condizioni delle scuole, alla luce di un’emergenza sanitaria che è ancora
altissima, considerato il numero elevato di decessi e di contagiati delle ultime giornate”.
“In Sicilia gli studenti sono più di 700.000, di cui più di 240.386 delle scuole secondarie di II
grado – continuano i sindacati – mentre 831 sono invece le istituzioni scolastiche articolate in
4.102 sedi.
A tal proposito tante sono le domande alle quali bisogna dare una risposta: le 4.102 sedi sono
tutte sicure?

in allegato il documento unitario a firma dei segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola.

Comunicato stampa Unitario