20 Gennaio 2014
Coordinamento nazionale PAS
Si è costituito il coordinamento nazionale sui PAS, con la presenza dei referenti regionali, con l’obiettivo di monitorare ciò che avviene in questa delicata fase di avvio dei corsi abilitanti e per segnalare e risolvere le situazioni di criticità che si dovessero presentare nei diversi territori.
All’incontro hanno partecipato: Alessandro Cherchi (Sardegna), Roberto Scatena (Umbria), Elisa Occoffer (Trentino), Patrizia Palenga (Lazio), Maurizio Cardia (Calabria), Gaetano Zelante (Campania), Alessandro Catervi (Marche), Aulo Cimenti (Friuli).
Per l’IRASE nazionale ha partecipato Francesca Severa.
Pasquale Proietti, che ha coordinato i lavori, ha ricordato come la Uil scuola con la propria azione sia stata determinante per l’avvio dei PAS che rappresentano una concreta possibilità di conseguire l’abilitazione a quanti, con il loro lavoro, hanno negli anni fatto funzionare la scuola italiana.
Importante il ruolo svolto dalla Uil scuola anche nell’eliminazione del test preselettivo dalla prima bozza di decreto che avrebbe fortemente limitato la possibilità di partecipazione a tantissimi precari.
Dal dibattito sono emerse le seguenti criticità:
- Difficoltà riscontrate in alcuni territori per i problemi creati da parte di alcune Università nell’organizzazione dei corsi, soprattutto con riferimento alla scuola dell’infanzia e primaria;
- La pubblicazione degli elenchi degli aventi titolo a partecipare ai corsi non è omogenea sul territorio, molte università non li hanno ancora divulgati e questo comporterà forti ritardi rispetto alla tempistica di avvio dei corsi già prevista dal Miur per la fine di dicembre;
- Contrariamente a quanto richiesto dai sindacati, per la partecipazione ai corsi si prevedono costi elevati e non omogenei tra le varie università;
- Non chiarezza sull’organizzazione dei corsi su più anni accademici, da parte di alcune università (es. Padova) e sulla priorità di frequenza.
Assunta positivamente la circolare sul diritto allo studio (150 ore) che consente alle diverse Direzioni regionali di rideterminare le scadenze e di spacchettare il monte ore, al fine di accontentare il maggior numero di richieste.
Le proposte che la Uil scuola farà al Miur
- Il Miur deve farsi garante di un corretto svolgimento dei corsi e della non arbitrarietà del giudizio e della valutazione dei corsisti. Le abilitazioni a qualsiasi titolo acquisite sono il risultato di percorsi formativi definiti da interventi normativi, non può essere consentito alle università di operare disparità di trattamento;
- E’ necessario individuare modalità organizzative che consentano la frequenza dei corsi anche a quelle classi di concorso con pochi iscritti su tutto il territorio nazionale (Classe di concorso C/180, saranno 20 in totale), anche prevedendo solo modalità on-line e un momento in presenza prima dell’esame;
- Riconoscere per i PAS eventuali crediti maturati anche attraverso la frequenza e il superamento dell’esame finale del TFA ordinario;
- Nel caso di corsi diluiti su due anni prevedere la possibilità, a domanda degli interessati, di poter scegliere di frequentare i corsi nel corso del secondo anno;
- Nel caso di attivazione dei corsi in regioni diverse da quella di residenza prevedere la possibilità per i docenti di poter optare per altra classe di concorso, sempre se in possesso di titolo valido per l’accesso;
- Al momento della riapertura delle graduatorie d’istituto la Uil scuola proporrà che tutti i docenti iscritti ai PAS dovranno potersi inserire con riserva nella II fascia relativa al personale abilitato, con scioglimento della stessa al momento del conseguimento del titolo abilitante;
- Sempre al momento della riapertura delle graduatorie d’istituto, la Uil proporrà di rivedere le tabelle di valutazione dei titoli, con particolare riferimento ai titoli culturali.
Le abilitazioni, comunque conseguite, dovranno avere lo stesso peso specifico.
Questo sistema di gestione dei corsi sta mettendo in evidenza un cattivo funzionamento delle università che scaricano impropriamente i costi a carico dei precari.
La Uil ritiene che la gestione della formazione iniziale vada assegnata alle scuole, anche in rete, dove non mancano né le strutture adeguate né le necessarie professionalità.