Dopo tanta fatica spesa per un decreto sul sistema integrato dei servizi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia non esiste alcuna certezza sul futuro delle sezioni primavera e conseguentemente sulla eliminazione degli anticipi nella scuola dell’infanzia. Viene, così, a ridursi la possibilità di garantire alla scuola dell’infanzia sia l’organico necessario alla sua generalizzazione che quello per il potenziamento. Questo è emerso nell’incontro tra il Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola e il vice capo di gabinetto dottor Rocco Pinneri.
Il Coordinamento ha rimarcato la necessità di avviare un confronto sull’attuazione del decreto per trasformare una norma da strumento per rifinanziare interventi sull’edilizia scolastica (finalità certo condivisibile) in occasione di valorizzazione di esperienze e culture educative che debbono incontrarsi.
Tutte le criticità dal Coordinamento espresse sul decreto rimangono confermate.
Unica opportunità resta quella del raccordo educativo offerta dalla scrittura delle Linee di indirizzo pedagogiche tra il segmento 0-3 e le Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, evitando però le derive assistenzialistiche sempre in agguato.
Se anche questo obiettivo verrà mancato la legge rivelerà tutta la sua debolezza.
Proseguire su questa strada sarebbe inutile se non controproducente, avendo omesso il decreto anche di rimarcare che i servizi educativi non sono a domanda individuale.
A quando un reale intervento che stabilisca pari opportunità educative delle bambine e dei bambini di tutta la Penisola?
AIMC, ANDIS, CIDI, CISL SCUOLA, FLC-CGIL, FNISM, MCE, SNALS- CONFSAL, UILScuola