Turi: sindacato persegue interessi collettivi. Bene seguirne indicazioni. Ora il lavoro svolto nelle Commissioni non va stravolto e va portato a conclusione positiva.
Il lavoro nelle Commissioni Cultura e Lavoro alla Camera sembra procedere nella direzione giusta, in modo coerente con l’accordo sindacale sottoscritto con il Miur. A darne notizia – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – è la vice ministra Anna Ascani che ne mette a fuoco i dettagli.
Gli emendamenti presentati e poi approvati – aggiunge Turi – sarebbero in linea con l’accordo sottoscritto con i sindacati e su questo esprimiamo la nostra soddisfazione.
La UIL Scuola, insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo, continuerà a sostenere, in ogni sede, le proprie posizioni fino alla realizzazione completa delle intese, anche con provvedimenti collegati alla Finanziaria che recuperino i lavoratori, che per una ragione o per l’altra, non dovessero trovare risposte nella conversione in legge del decreto stesso.
salvo mavica, segretario
Visto il gran numero di soggetti ed associazioni audite negli ultimi giorni in Commissione, è evidente che il confronto sindacale non è stato certo frutto di interessi contingenti.
Le indicazioni fornite dal sindacato rappresentano elementi di carattere generale che guardano al miglioramento della scuola statale di questo paese . Rilancio più spesso ostacolato piuttosto che supportato.
E’ nell’ottica di un impulso positivo – continua Turi – che ci piace leggere l’impegno politico della squadra di governo del Miur nella discussione parlamentare che, è il caso di ricordarlo, è ancora alla fase preliminare alla sua approvazione.
Ci auguriamo che il lavoro svolto nelle Commissioni non vada stravolto e possa essere rapidamente portato a conclusione positiva.
La UIL Scuola, insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo, continuerà a sostenere, in ogni sede, le proprie posizioni fino alla realizzazione completa delle intese, anche con provvedimenti collegati alla Finanziaria che recuperino i lavoratori, che per una ragione o per l’altra, non dovessero trovare risposte nella conversione in legge del decreto stesso.