10 GIUGNO 2015
Di Menna: “Favola ascolto incomprensibile”
STORIA ‘BUONA SCUOLA’ VICENDA NATA MALE CHE RISCHIA DI FINIRE PEGGIO
Il lancio dell’agenzia ADNKRONOS
Roma, 9 giu. (AdnKronos) – Questa “favola” dell’ascolto “proprio non
la comprendo”. Così il segretario generale della Uil scuola, Massimo
Di Menna, definisce l’apertura fatta ieri dal Premier sul ddl ‘Buona
Scuola’. “Le ragioni della protesta così diffusa – sottolinea Di Menna
all’Adnkronos – sono assolutamente chiare così come sono chiare le
proposte di modifica radicale in merito al precariato, ai
‘superpoteri’ del dirigente scolastico, sul sistema di valutazione e
sulle tutele contrattuali che sono state fatte a Palazzo Chigi, nelle
audizioni, alla segreteria del Pd”.
“Il provvedimento del Governo – ribadisce – non ha bisogno di essere
ulteriormente spiegato. E’ stato perfettamente capito dagli insegnanti
che per questo protestano. Purtroppo questa ‘Buona scuola’ è una
storia nata male che rischia di concludersi peggio. Una fine dell’anno
scolastico all’insegna del conflitto e delle proteste e si prospetta
anche un inizio del nuovo anno all’insegna della confusione e del
conflitto”.
“Il Governo – prosegue Di Menna – si ostina a non fare la cosa più
sensata: un incontro risolutivo con i sindacati. Seguiremo, comunque,
in assenza di tale incontro – annuncia – le effettive modifiche negli
emendamenti al Senato. Dalle anticipazioni che leggiamo – lamenta –
proprio non ci siamo”. Secondo il numero uno della Uil Scuola ” devono
essere garantite la pluralità culturale e la libertà di insegnamento,
la stabilità del lavoro e le tutele contrattuali”.
Quanto ai rischi per il regolare avvio del prossimo anno
scolastico visti i tempi ristrettissimi Di Menna evidenzia che “siamo
già in ritardo. Se il testo non cambia, le procedure sono
ulteriormente complicate, e c’è il rischio reale che a settembre non
ci siano gli insegnanti a coprire tutti i posti. C’e’ una lettera del
Presidente della Commissione Istruzione, Marcucci al ministro
dell’Istruzione in cui hiede se ci sono i tempi per le nomine a
settembre, vorremmo sia resa pubblica la risposta”.
“C’è una crescente irritazione tra gli insegnanti – conclude – anche
per l’assoluta mancanza di trasparenza con cui il governo sta gestendo
tutta questa vicenda. Rilanciamo l’esigenza di un confronto tra
sindacati e governo concreto e trasparente”.
(Ste/AdnKronos) 09-GIU-15 14:20