DIMENSIONAMENTO o DEMANSIONAMENTO? Si continua a fare cassa sulla scuola. E’ giusto svendere i gioielli di famiglia?
La conferenza di servizio sul dimensionamento della rete scolastica siciliana., a.s. 2025/26.
Confermati i 23 tagli così ripartiti 5 a Palermo 4 a Catania 3 a Messina ed Agrigento, 2 a Caltanissetta Trapani e Siracusa , uno a Ragusa ed Enna.
Questi tagli sono frutto di quanto disposto dal governo Draghi e poi continuato dal Governo Meloni. L’impoverimento della rete scolastica della nostra isola continua a provocare disagi soprattutto nelle aree interne della Sicilia e contribuisce creare “mostri” da oltre duemila alunni nelle grandi città.
Lo spopolamento dell’isola e la diminuzione della popolazione scolastica non può essere l’alibi per tagliare sull’istruzione, anzi si dovrebbe puntare di più sulla qualità diminuendo gli alunni per classe e favorendo percorsi d’istruzione mirata sul territorio.
“Questi tagli – afferma il segretario regionale Uil Scuola Sicilia, Claudio Parasporo – sono frutto di un più ampio e generale piano del governo nazionale per ottenere solo ed esclusivamente un risparmio sulla spesa dell’istruzione. Diminuire le autonomie non vuol dire chiudere la scuola ma significa aumentare il carico di lavoro per tutti gli operatori del settore che si vedono accorpare istituti, più o meno vicini, con un aumento di responsabilità dovuta al numero di alunni da gestire”.
La Uil Scuola continuerà il suo
percorso di denuncia e rivendicazione contro questi tagli che partono dal governo
Draghi e che sono stati confermati dal governo Meloni.