Con la proroga delle graduatorie vengono salvaguardati i diritti contrattuali
Con l’emanazione del DM prot. 0000947 dell’1.12.2017 il MIUR ha prorogato di un anno la validità delle graduatorie di terza fascia ATA.
Pertanto le supplenze fino all’avente diritto di posti di durata annuale verranno trasformate in supplenze della medesima durata.
Alla luce di questa soluzione vengono salvaguardare tutte le supplenze conferite ai sensi dell’art. 59 del CCNL.
Seguirà a breve una Circolare Ministeriale esplicativa.
il dispositivo:doc20171204190541019848
Breve commento: siamo alle solite. Il sistema scuola registra altro duro colpo. Carenza endemica di programmazione e di oculata previsione. Indebitamente sono state caricate le segreteria delle scuole di una ulteriore incombenza la cui mole di lavoro è stata sottovalutata e colpevolmente misconosciuta. Ebbene, di contro, alla nota carenza di personale di segreteria, vigente il divieto di sostituzione del personale assente, si contrappone l’incremento di ulteriori carichi di lavoro e complesse incombenze. Si ravvisa anche per la fattispecie l’intento di volere gestire la scuola pubblica con i sistemi privatistici, riaffiora la “semantica” Legge 107/2015: la capisci al momento della resa dei conti! Si rafforza il presentimento che è iniziato lo smantellamento della scuola pubblica, libera, statale, costituzionale…come sono belle le scuole private, come funzionano bene, come le si stanno foraggiando a dovere con finanziamenti e risorse pubbliche,… eppoi non si trovano poche risorse per recuperare 9 anni pieni di vacanza contrattuale pena l’alterazione degli equilibri di bilancio….eppure per elargire il populistico bonus premiale, non richiesto e non voluto, sono stati trovati.
Sorge spontaneo, quanto vale la scuola pubblica? Davvero le menti “”governanti”” credono e pensano che i docenti, quelli veri, nel senso della più generale accezione, possano essere condizionati a suon di mancette e contentini?
I soldi, quelli veri, devono essere erogati in busta paga, per il dovuto adeguamento con gli stipendi dei colleghi europei nonché pieno riconoscimento di tanti bravi insegnanti che malgrado mal pagati, ogni giorno fanno funzionare la scuola. In ogni caso emerge un dato. gli stessi bravi insegnanti non si faranno condizionare e non assisteranno inerti ai tentativi di liquefazione della loro funzione istituzionale, libera e pubblica. Reclamiamo il diritto di cittadinanza, sicuramente non sudditi.
Una legge, se sbagliata, con la stessa velocità di come è stata promulgata, va cambiata…… e la legge 107, lo è.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola, città metropolitana Catania.